CAPITOLO
6
Passarono alcuni mesi da quel giorno, diventai a tutti
gli effetti il new City Hunter, ero temuto da tutti. Il
timido scrittore non esisteva più, la pancetta era
scomparsa e aveva fatto posto a un petto muscoloso pronto
ad assorbire qualsiasi colpo. A Tokyo diventai ben presto
famoso, anche i giornali parlavano di me, e per le strade
si sentiva dire "per qualsiasi problema potresti
rivolgerti al New City Hunter lo puoi contattare
attraverso la lavagna della stazione di S. usando come
codice XYZ"
Il lavoro non mancava, un giorno come mia abitudine andai
da Saeko per farmi affidare un nuovo incarico.
- Ehilà! Tesoro come stai oggi? - le dissi appena la
vidi
- Bene grazie Nick.
Dimenticavo gli amici da quel momento cominciarono a
chiamarmi Nick perché, dicevano, è un nome più da uomo
e da l'idea di un duro.
- Cosa c'è di nuovo per me.
Saeko mi guardò stupita
- Ma Ryo non ti ha detto niente
- No perché?
- Vedi - proseguì Saeko - io e Ryo crediamo che tu sia
pronto per cercarti il lavoro da solo.
- Avete ragione è ora che mi dia da fare. Allora ci
vediamo stasera.
- Stasera!?
- Vedo che Ryo non te ne ha parlato
- Evidentemente no
- Vedi
, il nostro amico ha deciso che è ora che tu
debba pagare tutti i tuoi debiti.
Saeko arrossì
- Ma Kaori
- Lasciami proseguire. Siccome lui è impegnato
sentimentalmente, come tu mi hai fatto giustamente
notare, ha chiesto a me di saldarli
Il viso della ragazza aveva un colore purpureo.
- Ma non ti preoccupare - continuai - mi accontenterò di
una cena al Beateaful Village, naturalmente a tue spese.,
- Cosaa!? Ma è il ristorante più costoso di tutta Tokyo.
- Ryo, su questo punto, è stato chiaro. Ah! Dimenticavo,
mi ha pregato di darti questo biglietto. Ora devo andare,
sii puntuale.
Non seppi mai cosa ci fosse scritto in quel biglietto, ma
Ryo doveva essere stato molto convincente, visto che alle
otto Saeko arrivò puntuale al tavolo prenotato.
Passammo proprio una bella serata, il tavolo era posto
vicino ad una grande vetrata del decimo piano di un
lussuosissimo palazzo. Il panorama era indescrivibile per
la sua bellezza, si vedeva tutta la city illuminata, dava
l'impressione che fosse piena di vita. Il rotondo tavolo
di cristallo, apparecchiato per due, aveva una tovaglia
rossa con sopra sei bicchieri di cristallo, posate
d'argento e per finire piatti di costosissima porcellana
inglese. Due candele sopra un candelabro d'argento
creavano un'atmosfera adatta. Sotto quella luce Saeko era
più bella del solito, mi sembrava di vivere la storia di
Cerenentola, un affascinante sogno d'amore che, come
nella favola, sarebbe cessato allo scoccare della
mezzanotte.
Dopo qualche bicchiere ero già ubriaco.
Il giorno dopo, senza sapere come, mi ritrovai nel mio
letto con un tremendo mal di testa. Quando scesi in
salotto trovai Ryo Kaori e Saeko ad aspettarmi; Ryo aveva
uno strano sorriso e avvicinandosi a me mi diede una
pacca sulla spalla.
- Non ti facevo così audace amico mio!
Non riuscivo a capire, inoltre le due ragazze mi
guardavano in uno strano modo.
- Ma cosa ho di strano - dissi
La mia affermazione non fu gradita, Kaori e Saeko mi
osservavano con uno sguardo furioso.
- Ma cosa avete? - continuai - vi è morto il gatto?
- No - prosegui Kaori - ma ci sarà un finimondo se non
ci spieghi perché
.
- Hai cercato di portarmi a letto - concluse Saeko
Non ci potevo credere, non mi sarei mai permesso di fare
una cosa del genere, forse era colpa dell'alcool o forse
.
- E' tutta colpa tua Ryo, lo hai contagiato
- Eh eh eh!
Mi sentivo un po' imbarazzato così decisi di uscire di
scena
Dopo una bella e rinfrescante doccia che oltre a
chiarirmi le idee mi sarebbe servita per togliermi la
sbornia che mi aveva intontito, tornai dagli altri, ma
ancora una volta fui investito da un collettivo sguardo
furioso, le loro facce mi sembravano quelle della
bandiera italiana (rossa bianca e verde).
- se vi crea dei problemi vedermi in asciugamano, non c'è
problema vado subito a cambiarmi.
- ALT! Dove credi di andare con il reggiseno di Kaori
- Il reggi
Abassai lo sguardo verso le mie mani e, con grande
meraviglia, notai che stavano stringendo un reggiseno
rosa. Mi disperai e mi inginocchiai. Ma cosa mi era
saltato in mente?, non me ne ero nemmeno reso conto. I
tre si avvinarono a me, avevano capito che avevo fatto
tutto contro la mia volontà.
|