UN AMORE IMPOSSIBILE
Eve era appena scesa dall'aereo, di ritorno
dall'Inghilterra. Era felicissima, ma allo stesso tempo
triste. Aveva potuto vedere la nonna sorridere di nuovo
prima di lasciarla per sempre. Infatti, pochi giorni fa,
dopo averle riportato il ciondolo, era morta con un lieve
sorriso sulle labbra. Il ciondolo, già
era stato un
vero colpo di fortuna quella sera, quando trovò il
volantino pubblicitario del mercato delle pulci, dove in
primo piano c'era la foto di quel ciondolo. Il giorno
successivo a quella scoperta non andò neanche a scuola,
ma visitò il mercatino e solo dopo parecchie bancarelle
lo trovò.
Appena tornata in casa, dopo il funerale, decise di
ripartire per il Giappone, spiegare tutto a Benji e
finire la scuola. Scesa all'aeroporto di Tokyo, si
diresse con passo diretto verso la stazione e prese lo
Shinkansen, e dopo quattro ore si trovò sotto la doccia.
Decise di andare da Benji quella notte, perché voleva
dirgli tutto.Non poteva più aspettare! Aveva molte cosa
da dirgli. Prima, mentre tornava a casa, passò per i
campetti dove Benji era solito allenarsi con i suoi
compagni: aveva subito sei gol! Non era da lui subire dei
gol, soprattutto sei!
La città dormiva
Eve era decisa a scoprire cosa
passava per la testa a Benji. Non era da lui giocare così
male! Era appena entrata nella sua stanza, si stava
avvicinando al suo letto quando poté vederlo in viso:
era dolcissimo. Come un bambino che si era addormentato
dopo un'allegra giornata passata al luna park. Era
indecisa. Lui dormiva e lei non lo voleva svegliare, ma
voleva sapere; anche perché lei doveva dirgli la verità
prima che fosse troppo tardi
Mentre continuava a
guardarlo con sguardo triste, lui si svegliò, lei se ne
accorse e rimase immobile:
"Incredibile! Sto ancora sognando. Eppure lei nel
mio sogno non aveva un'espressione così triste. Eri
allegra, come non ti ho visto mai. Solo ora me ne rendo
conto: sul tuo viso non ho mai visto un espressione di
felicità. E ora tu sei qui, da me. Perché?
Perché
non parli? Ho tanta voglia di stringerti a me, di poterti
far ascoltare tutto quello che provo, quello che ho
provato alla tua improvvisa partenza
ma non posso,
tu fuggi da me, perché?"
Erano pericolosamente vicino, troppo vicini. Benji non ce
la fece a resistere: dolcemente con la mano, avvicinò la
testa della ragazza alla sua fino a quando le loro labbra
si toccarono. Eve non riuscì subito a capire ma poi si
perse in quel bacio così dolce.
- Ti amo Eve - bisbigliò il ragazzo, allontanando appena
le labbra.
A quelle parole Eve si staccò di colpo.
- No
no
no!!!!!!!!!!!!!! - e scappò dalla
stanza.
Benji si alzò di scatto per fermarla; la raggiunse in
corridoio e la bloccò stringendola alla vita. Lei stava
piangendo, il volto coperto dalle mani ma si potevano
scorgere gli occhi sbarrati come ad aver visto la morte!
Lentamente la fece voltare senza lasciarle il corpo
- Io
no
non posso
anche io
no
devo
andar
.andarmene -
- Tu non vai da nessuna parte. - questa frase, anche se
pronunciata dolcemente fece spaventare ancora di più la
ragazza - fino a quando non mi spieghi tutto.
- No!
- Si
La prese tra le braccia e la condusse in camera, la poggiò
delicatamente sul letto e lui si sdraiò affianco. Le
lacrime che le scendevano sulle guance, ma c'era Benji
che gliele asciugava con la mano. Ormai non poteva più
opporsi. Gli disse della nonna, della sua storia, dei
suoi allenamenti fino a tarda notte e poi del vero motivo
della suo ritorno in Giappone. Benji la ascoltò in
silenzio fino a quando lei, stanca di piangere, si
addormentò.
Benji rimase molto tempo a guardarla, era stupenda
i
sui capelli morbidi, le sue labbra delicate
Una luce filtrava dalla finestra
era giorno. Un
buongiorno sussurrato all'orecchio e un casto bacio sulle
labbra. Fu questo il risveglio di Eve.
Fine 5° capitolo
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