The Shadow

SO CHI SEI



Benji era seduto sulla poltrona del salotto. Aveva lasciato la porta-finestra aperta apposta per lei. Non voleva pensarci. Oggi aveva fatto finta di niente, ma si era accorto che troppe cose combaciavano. Ma voleva essere sicuro del suo sospetto. Voleva sapere il motivo di quel comportamento. Poi si voltò e la vide. Illuminata dal bagliore della luna che entrava dalla finestra, indossava la solita tuta nera che le fasciava il corpo, e le copriva il viso. L'unica parte che rimaneva scoperta erano gli occhi, di uno splendente verde che tradivano le sue origini. Le andò incontro ma lei corse in direzione di un angolo buio della stanza. Aveva paura. Paura che, una volta scoperta chi era, lui non la volesse più vedere. Perché lei, sin dal primo giorno di scuola che lo vide seduto sul suo banco, provò una forte attrazione verso di lui. All'inizio non capì che sentimento era perché non lo aveva mai provato prima, ma poi, con il passare dei giorni, lo aveva capito. Aveva sempre cercato di evitarlo per paura che lui capisse i suoi sentimenti, non sapeva come avrebbe potuto reagire! Dentro di lei ripeteva sempre la stessa frase: il tempo cancella le ferite. E lei aspettava con ansia e angoscia contemporaneamente il giorno in cui sarebbe ripartita. Lui si risedette sulla poltrona e guardò verso il "rifugio" della ragazza…
- Sapevo che saresti tornata
- …
- L'unica cosa che non so è il perché. Me lo vuoi dire?
Il portiere non ottenne risposta, ma vide la misteriosa figura uscire dal buio e dirigersi verso di lui..in mano aveva una foto che gli porse. Benji all'inizio non capì, poi, con molta calma disse:
- Cerchi questo ciondolo?
- Si - questa risposta, mormorata e detta in un soffio, fece sbalordire Benji. Mai avrebbe creduto un giorno di poter sentire ancora una volta la sua voce - mi…mi sai dire…ehm… se…si…ecco…se si trova in questa casa?
- No, che io sappia. Lo vedo oggi per la prima volta. Mi spiace.
- Uhm…Io…allora…io…vado - e corse verso la finestra ma fu bloccata dalla voce di Benji:
- No, Eve!!!!!
La ragazza si bloccò. Era stata scoperta! Come era successo? Rimase come una statua di sale mentre i suoi occhi faticavano a trattenere le lacrime. Benji la fece voltare, le levò il cappuccio che le copriva la testa, e caddero all'indietro dei morbidi capelli castani. Eve iniziò a piangere silenziosamente. Il ragazzo se ne accorse e le asciugò le lacrime.
- Non ho intenzione di denunciarti. Non piangere.
All'udire quelle parole la ragazza pianse ancora di più. Non aveva paura di essere catturata, l'unica paura era quella di perderlo. Mentre Benji rimase a guardarla, cercando di capire il motivo del suo insistente pianto, lei scappò. Il ragazzo cercò di fermarla, ma lei era molto più agile e riuscì a scappare per le silenziose strade di Fujisawa.
Mentre era immersa in questi pensieri, vide un volantino per terra, illuminato dalla luce del lampione… un mercatino delle pulci!
- Ma certo!
Ormai era circa una settimana che Eve non veniva a scuola, e Benji si sentiva colpevole. Camminava tutto assorto che non si rese conto di essere arrivato davanti la casa della ragazza. Decise di parlarle; busso una volta…due volte…tre volte…niente! Possibile che era scappata? Scappata da lui? Mentre tornava sui suoi passi, un'anziana signora lo fermò, informandolo che la ragazza era partita cinque giorni fa per l'Inghilterra. Benji si sentì ancora più in colpa e la signora, accorgendosene, gli disse che sarebbe tornata tra circa due giorni per finire la scuola, ma che poi sarebbe tornata a vivere in Inghilterra.
Queste parole fecero nascere in Benji una speranza. In quell'istante il portiere decise che appena l'avesse vista, avrebbero chiarito tutto!



Fine 4° capitolo