Trasferte, Donne e Guai per lo Shohoku

Capitolo 22
Un'occasione giusta

La cena si svolse nel consueto clima di allegria e tranquillità che sembrava sempre aleggiare sulla squadra in coincidenza con l'orario dei pasti ; anche se l'indomani ci sarebbe stata la partita i ragazzi non erano particolrmente nervosi e sembravano tutti aver l'intenzione di divertirsi il più possibile. L'unica a non apprezzare l'atmosfera, invece, era proprio Yuki. Aveva cercato, tentato disperatamente di non pensare all'ormai inevitabile confronto con Mitsui, ma più si sforzava di tranquillizzarsi e di non fissarsi su quell'idea, più il suo cervello si rifiutava di pensare ad altro Non era riuscita a mangiare quasi nulla dalla tensione e aveva paura che se avesse continuato così sarebbe arrivata al momento cruciale più tesa di una corda di violino.
"Andiamo Yuki…non puoi prenderla in questo modo. Sembri l'agnello sacrificale che sta aspettando di essere immolato ! E' solo una chiaccherata. Non puoi neanche sapere quando e se lui si deciderà a chiedere dei chiarimenti !" disse una voce.
Yuki si girò verso Ayako, sorridendo di cuore per la prima volta in tutta la cena. Come al solito l'amica sapeva esattamente quello che stava passando e interveniva con frasi che potevano tranquillamente essere quelle della sua stessa coscienza. Nonostante quel breve attimo di distensione, tuttavia, la sua espressione tornò ad essere preoccupata e scosse la testa in risposta.
"No, quello lo so benissimo. Quando poco fa stavamo rientrando l'ho visto che mi osservava e ho capito subito che vorrebbe parlarmi. Questa sera o domani al massimo" ipotizzò sospirando e lasciando Ayako a bocca aperta.
"Ma…come fai ad averlo capito così al volo ? Non dirmi che ti basta guardarlo per sapere cosa pensa !" chiese sottovoce. Il brusio di altre conversazioni nella sala era abbastanza alto da permetterle di non essere sentita neanche dai vicini di tavolo, quindi potevano permettersi di parlare di un argomento del genere anche a tavola.
"Bè…non proprio ma…non lo so, credo di aver imparato a decifrare le sue espressioni e il suo modo di comportarsi, tutto qui. E poi è una conclusione piuttosto logica, non ti pare ?" rispose Yuki alzando le spalle. Ma Ayako non sembrava essere dello stesso avviso.
"Hum…mi pare che ci siano troppe cose che tu dai per scontato essere normali, in questa storia : è normale aver conosciuto i suoi genitori…era normale che lui ti salutasse quando prendeva a pugni chi lo guardava soltanto un po' più a lungo…è normale che riesci a capire al volo le sue reazioni…dì quello che vuoi ma a me questo sembra destino !" concluse filosoficamente. Lei sospirò alzando gli occhi al cielo.
"Allora, se è destino, perché mi preoccupo tanto Signora Maga ?" chiese con ironia
"Perché sei stupida" fu la lapidaria risposta "Se io fossi stata al tuo posto mi avresti già rivoltato come un calzino dicendomi che soltanto un idiota potrebbe prendere come una tortura quella che invece è l'occasione migliore per avvicinarlo che ti sia mai capitata…quindi hai ricevuto il messaggio ? Finiscila di commiserarti e datti una mossa per conquistarlo !"
Yuki la guardò con gli occhi sgranati, anche perché poco ci mancò che Ayako terminasse il suo comizio in piedi sopra un tavolo con un microfono in mano, tanto si era infervorata nell'argomento. Fu soltanto un miracolo (e cioè il contemporaneo arrivo del dolce che catalizzò le attenzioni dei presenti) se nessuno si voltò a guardare le due ragazze. Inoltre Yuki non sapeva se essere contenta o preoccupata : Ayako aveva sfoderato una decisione insolita per lei…possibile che il suo metodo 'd'urto' con cui la martellava per la sua storia con Ryota avesse influenzato l'amica ? Sorrise.
"E tu mi prometterai di fare altrettanto ?" chiese rigirando l'imperativo, ma Ayako incrociò le braccia
"Ehi, non tentare di mischiare le carte in tavola…stiamo parlando di te, se non sbaglio" disse guardandola con un misto di allegria e severità.
Yuki sorrise ancora. Tutta la tensione stava sparendo…e poi Ayako aveva ragione. Su questo non c'era nessun dubbio.
"Ok, capo…ai tuoi ordini ! Vedrò quello che posso fare…" rispose mimando un saluto militare. "Spero solo che non sia arrabbiato con me per non averglielo detto prima e per come l'ho mollato in palestra" mormorò osservando senza vederla la sua porzione di dolce.
"Ma figurati !" fece Ayako allungando una mano e rubandole un pezzo di torta "Sarà così preso dalle domande che vuole farti che neanche se ne ricorderà. E poi ai ragazzi ogni tanto fa bene essere lasciati un po' in sospeso…"
"Già e in questo tu sei maestra, vero ? E piantala di mangiarmi il dolce ! Vuoi diventare una cicciona proprio ora che sono riuscita ad accasarti ?" disse Yuki dando un pizzicotto alla mano di Ayako.
"Accasarmi ? E con chi, scusa ?" le domandò quest'ultima con aria innocente e Yuki alzò gli occhi al cielo.
"Tu mi farai diventare matta" sospirò.
La cena era terminata e la maggior parte dei ragazzi aveva lasciato la sala da pranzo comune, così Yuki ed Ayako tornarono nella loro camera per sentire come stava Haruko. La ragazza, infatti, aveva saltato la cena perché era un po' stanca e nervosa ed era andata subito a riposare ; quando però le due amiche entrarono nella stanza la trovarono che leggeva un libro, molto più distesa.
"Beh, cosa si fa ? Non mi dite che avete intenzione di passare un'altra serata chiuse in camera a chiaccherare !" chiese Yuki
"Per carità ! Una mi è già bastata, grazie. Però non è che ci sia molto da fare qui la sera…a parte romantiche passeggiate con qualcuno, voglio dire" fece l'amica lanciando un'occhiata d'intesa ad Haruko. Yuki, però, non si scompose.
"Perché no ? Hai avuto un'ottima idea, Ayako. Vado subito a chiamare Ryota…dopotutto sono venuta per questo !" fece aprendo la porta per scherzo.
Il rumore che veniva dal piano terra, tuttavia, la distrasse dal suo gioco. Sembrava…musica eseguita da qualche ambulante e si sentivano anche delle voci parlare in modo strano.
"Ma cosa diavolo…" fece crecando di sentire meglio, ma fu interrotta da Haruko.
"Evviva, il mio fratellone ha mantenuto la promessa !" disse ridendo e scendendo di corsa giù per le scale del ryokan. Yuki e Ayako si guardarono interrogativamente e poi la seguirono.
La ragazza aveva ragione : il capitano Akagi aveva effettivamente mantenuto la promessa che aveva fatto loro in palestra di organizzare qualche divertimento per la serata, per non farle annoiare e tramite il proprietario della pensione - che evidentemente era ansioso di risollevare le sorti della sua reputazione alberghiera - aveva fatto allestire uno spettacolo di mimi. Sul principio i ragazzi della squadra erano stati un po' scettici nei confronti di quello che, secondo loro, sembrava uno spettacolo per bambini, soprattutto i membri della famigerata Armata Cercaguai. Ma quando le ragazze furono coinvolte nelle scenette, la situazione per loro prese decisamente tutta un'altra prospettiva.
La prima ad essere coinvolta, neanche a dirlo, fu Yuki : il mimo le fece interpretare una parte di principessina in pericolo talmente sdolcinata che Ayako quasi non respirava dalle risate, vedendo l'amica calata in un ruolo così lontano dal suo carattere. Bruciando dalla vergogna Yuki pregò silenziosamente che per la parte del principe non venisse scelto Mitsui, altrimenti sarebbe morta dall'imbarazzo, e per sua fortuna questo non avvenne. Per una volta, ringraziò mentalmente la riservatezza del ragazzo e si godette il momento con maggiore tranquillità, tanto che alla fine si divertì moltissimo. Quando toccò ad Ayako, Ryota si sbracciò per ottenere una parte nella recita accanto a lei ma, purtroppo per lui, quella non era una storia di romantici principi e così finì per fare la parte del ranocchio in una specie di riadattamento della favola di 'Alice nel paese delle meraviglie'. E in quanto a baci, naturalmente, neanche a parlarne. Ayako rise fino alle lacrime vedendo l'espressione contrita di Ryota quando gli fu assegnata quella parte ma il ragazzo si riprese egregiamente e arricchì il suo ruolo con talmente tante battute e dialoghi inventati sul momento, che finì per essere lui il vero protagonista, mentre Ayako gli reggeva il gioco. Lei non se la prese per quell'involontario furto della parte principale, anzi preferiva essere spettatrice piuttosto che il centro dell'attenzione, anche perché conosceva Ryota e sapeva benissimo che per lui quello era un atteggiamento naturale.
Haruko si fece pregare molto per salire sull'improvvisato palcoscenico ma Ayako e Yuki riuscirono a convincerla a superare la sua timidezza e a mettersi in gioco : il mimo scelse per lei la parte di una fatina di una tradizionale leggenda giapponese e quel ruolo si dimostrò perfetto per lei. Mentre stava ancora spiegando la vicenda, però, Sakuragi si intromise nella storia di sua iniziativa, autoproclamandosi 'il samurai errante che proteggeva la fatina' con grande divertimento di tutti. Hanamichi era talmente infervorato nella parte che nessuno riuscì a dirgli che stava radicalmente stravolgendo la leggenda, ma alla fine il mimo lo lasciò fare perché il risultato era decisamente spassoso e poi perchè la fatina sembrava molto contenta della presenza di quell'energumeno accanto a lei.
Quando lo spettacolo terminò, tra gli applausi del pubblico, e i mimi se ne andarono i ragazzi iniziarono lentamente a disperdersi e a tornare ognuno nella propria stanza, anche se l'ora non era molto tarda. L'indomani ci sarebbe stata la partita e nessuno voleva arrivarci senza un adeguato numero di ore di sonno. Le ragazze invece, si attardarono un po' nel salottino comune, facendo commenti sulle scenette che avevano interpretato. Mentre chiaccherava con Ayako e Haruko, però, Yuki avvertì un profondo brivido di freddo. La temperatura si era abbassata parecchio rispetto alla sera prima e ora che la sala si era svuotata di tutte le persone si avvertiva molto la differenza, tanto che la camicia che portava non bastava più. Le altre ragazze avevano avuto la saggia idea di portarsi dietro un maglione, quando erano scese per andare a vedere lo spettacolino, ma lei non l'aveva fatto. Yuki ripensò un attimo ai gesti che aveva compiuto prima di scendere e si ricordò che non aveva preso il maglione dalla sedia…perché non c'era ! Dopo un ulteriore sforzo di memoria capì che lo aveva lasciato nel pullman e sospirò. Ma dove aveva la testa ? Era l'unico indumento pesante che aveva !
"Che c'è Yuki ? Qualcosa non va ?" chiese Ayako vedendo l'amica sbuffare e sfregarsi le braccia per riscaldarsi.
"Come al solito la mia sbadataggine ha colpito…ho lasciato il maglione nel pullman e non ne ho uno di riserva. Potrei riprenderlo direttamente domani mattina ma a quell'ora fa già freddo e poi adesso non volevo tornare subito in camera" sospirò
"Mi dispiace, anche io no ho portato uno solo…sapevo che dovevamo portarci cose pesanti ma non pensavo che facesse così freddo" rispose Ayako stringendosi nel suo golf.
"Se vuoi te ne posso prestare uno io !" disse Haruko con un sorriso ma Yuki esitò. Le sue misure non erano esattamente quelle della ragazza e sicuramente un suo indumento le sarebbe stato un po' troppo stretto su alcuni punti…strategici. Cercò di pensare ad un modo per dirglielo senza urtare la sua sensibilità.
"Ehm…grazie ma…non mi sento molto a mio agio con le cose degli altri. Ho sempre paura di rovinarle !" disse con un sorriso imbarazzato e Haruko, per fortuna, non insistette.
"Perché non chiedi le chiavi al poprietario del ryokan ? Il pullman è suo ed è lui che ci accompagna, mi pare" propose Ayako e Yuki la trovò un'ottima idea.
L'anziano signore era un po' restio ad affidarle le chiavi del suo prezioso pullman, ma le promesse di prudenza della ragazza e i suoi occhioni imploranti (accompagnati da brividi di freddo neanche tanto finti) lo convinsero e Yuki si preparò a fare una corsa fino al mezzo parcheggiato fuori.
Akagi aveva visto, come sempre, la scena da lontano e aveva capito al volo la situazione. Con un sospiro si girò a guardare Mitsui il quale, sempre facendo finta di niente, non aveva perso d'occhio Yuki per un solo istante e ora stava assumendo un'espressione preoccupata. Andò da lui, gli si piazzò davanti e lo fissò. Mitsui gli rivolse un'occhiata di sfida.
"Che cosa vuoi ?" borbottò, mettendosi subito sulla difensiva.
Akagi si spostò e con un cenno della testa, indicò la direzione nella quale Yuki era sparita.
"Forza, seguila. Non vorrei che ci fosse un altro di quegli idioti in giro, stasera" disse guardando da un'altra parte. Mitsui esitò un attimo. Akagi stava dicendo che…gli dava il permesso di stare da solo con lei ? Il capitano sembrò capire quello che stava pensando e sospirò.
"Solo per questa volta. Prima risolvi questa faccenda, prima finisce questo strazio"
Con un mezzo sorriso, Mitsui fece un cenno di ringraziamento e poi corse fuori .
"Ehi Akagi, posso farmi una passeggiatina fuori anche io ? Vorrei far vedere ad Ayako che belle stelle ci sono stanotte…" disse Ryota dando una pacca sulla spalla al capitano. Non si era perso una parola dello scambio tra i due e sperava che, vista la soprendente reazione di Akagi, magari anche lui avrebbe ottenuto un risultanto del genere.
"NO. Tu hai avuto molte più occasioni di lui e non te ne mancheranno altre, durante l'anno. Ora fila a dormire !" rispose brusco, passandosi una mano sugli occhi. Come al solito, come faceva uno strappo alle regole per qualcuno subito anche gli altri volevano approfittarne.
Ryota mugunò qualcosa di indistinguibile sulle pari opportunità e si avviò senza molto entusiasmo verso le scale, quando una voce dietro di lui lo fece sobbalzare.
"Ti va di fare due passi, Ryota ?"
Lui si girò lentamente e si trovò davanti Ayako. Guardò a destra e a sinistra e non vide nessun'altra ragazza. Provò a pizzicarsi e sentì male. Osservò il soffitto, si grattò il mento e disse :
"Se questo è uno scherzo, Aya, non è divertente"
Ma Ayako era seria. "Non ti sto prendendo in giro…volevo solo fare una passeggiatina. Ma se non ti va, non c'è problema" disse voltandosi da un'altra parte e inziando ad andare via.
"No, aspetta…certo che voglio !" Ryota scattò in avanti con quella velocità di riflessi che lo aveva reso famoso sul campo di gioco e prese Ayako per un braccio. Poi la lasciò subito, imbrazzato.
"Solo che…ehm…" esitò. Quello che voleva dire era che aveva sognato talmente tanto un'occasione come quella che ora stentava a crederci. "…come facciamo con Akagi ? Non credo che…" continuò, preferendo rifugiarsi dietro quella scusa.
"Ah non ti preoccupare per quello. Ehi Senpai ! Te lo rapisco per un po,' va bene ? Prometto che filerà a dormire abbastanza presto da essere in ottima forma domani !" disse Ayako indicando Ryota e agitando una mano verso lo stupefatto Akagi.
"Ma…" cercò di obiettare quest'ultimo e stava per dire qualcos'altro quando un'ennesima pacca sulla spalla lo fece voltare verso un sorridente Hanamichi.
"Ehi, hai visto tua sorella, per caso ? Sai c'è un laghetto in giardino che…" iniziò speranzoso.
Ma quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
"MA DOVE SIAMO, AD UN EPISODIO DI 'LOVE BOAT' ? FILATE SUBITO IN CAMERA VOSTRA !!!" esplose Akagi paonazzo in viso. Ma era troppo tardi, perché Ryota vedendo la sfumatura di rosso della faccia del capitano aumentare sempre di più, aveva prontamente afferrato la mano di Ayako e si era dato alla fuga, trascinando fuori la ragazza.
L'unico che rimase solo a fronteggiare la sua rabbia fu il malcapitato Sakuragi, che con un sospiro rassegnato si mise comodo e si preparò a sorbirsi, come sempre, la ramanzina che ne sarebbe seguita.

CONTINUA...