Trasferte, Donne e Guai per lo
Shohoku
Capitolo 18
L'ammissione di Ayako
Nel frattempo, mentre Yuki si stava
dirigendo verso Mitsui, Ayako - dopo tutti quei bei
discorsi spavaldi che aveva fatto prima - era stata colta
da un improvviso attacco di insicurezza. A volte
invidiava molto Yuki : era sempre stata così coraggiosa
anche se poi ne combinava di tutti i colori, riusciva
sempre a superare le sue paure e a buttarsi. Lei invece
non c'era mai riuscita e la sua situazione con Ryota ne
era l'esempio più lampante. Lo conosceva ormai da due
anni e anche se agli occhi di tutti si comportava come
uno spaccone e un attaccabrighe, Ayako sapeva che in lui
c'era un lato tenero e appassionato
anche troppo in
verità, ma era comunque un lato positivo ed era molto di
più di quanto avesse trovato in molti altri ragazzi.
Eppure non era mai riuscita ad ammettere che questo le
piaceva, neanche con se stessa. Yuki aveva ragione quando
le rimproverava di non essere abbastanza onesta
ma
da quel momento le cose sarebbero cambiate, decise, e
quella era l'occasione giusta per iniziare a farlo. Ayako
strinse forte il cappellino tra le mani, poi se lo infilò,
prese il pranzo e andò dritta da lui.
"Ryota ? Hai un momento ?" chiese e
immediatamente ottenne la sua attenzione. Ryota però le
si avvicinò con molta calma e senza quel tradizionale
sorriso beato che gli illuminava il viso ogni volta che
lei gli rivolgeva parola.
"Si ? Hai bisogno di qualcosa Aya ?" chiese
poi, ostentando la massima tranquillità. Ayako rimase un
attimo interdetta davanti a quella reazione 'fuori dagli
schemi', poi però venne nuovamente assalita dai suoi
dubbi personali. Forse sarebbe stato meglio parlare con
lui in un luogo un po' più appartato
ma subito dopo
scartò quall'idea. Così Ryota - e tutta la squadra in
blocco - avrebbero frainteso ancora di più le sue
intenzioni e l'attenzione si sarebbe focalizzata su cosa
doveva dirgli Ayako.
"Ti va di fare due chiacchere mentre mangiamo ? Le
ragazze sono impegnate e
" cominciò lasciando
volutamente in sospeso la frase. Era una scusa piuttosto
debole ma non le era venuto in mente nient'altro. Ryota
fece un'espressione un po' perplessa ma dopo poco sorrise
"Certo, ho sempre tempo per te, lo sai" disse
sedendosi accanto ad un muro. Ayako lo imitò e
cominciarono a mangiare.
"Ti ho visto parlare con Mitsui prima, anche in modo
abbastanza amichevole. Come mai questo cambiamento ?"
gli chiese poi e lui si voltò a guardarla stupito.
"Mi hai vist
ah, parli di questa mattina ? Si,
in effetti è stata davvero una cosa imprevista. Ieri
sera abbiamo avuto una discussione e Akagi ci ha beccato
proprio sul fatto, tanto è vero che si messo a farci una
ramanzina allucinante
ti dico, una delle sue più
riuscite ! Forse la batte solo quella che ci fece dopo la
rissa in palestra"
Ayako si mise a ridere "Certo che non si smentisce
mai ! Dovevi sentire quella che ha fatto a noi
avrebbe
fatto venire i sensi di colpa anche a delle suore !"
Ryota sorrise "Ma aspetta, non è finita qui
mentre
stavamo per andare a dormire sai che fa ? Dopo aver
minacciato di non farci più giocare ci blocca e ci dice
che dovremmo imparare ad andare d'accordo e
ci fa
dormire insieme"
"Davvero ? E Mitsui come l'ha presa ?" chiese
Ayako sempre più incuriosita. Poteva dire di tutto di
Ryota tranne che l'avesse mai fatta annoiare in una
conversazione.
"Male ovviamente. Anzi era proprio incacchiato nero
e anche io non ero da meno. Poi però
non so, mi è
sembrato stupido continuare a prendersela l'uno con
l'altro. Stupido e inutile. Continuavamo a litigare
sempre per via di quello che c'era stato due anni fa ma
ormai nemmeno noi ci ricordavamo più perché era
iniziato tutto. E poi adesso le cose sono diverse, quindi
perché continuare ? Bastava solo che uno dei due facesse
il primo passo"
Lei lo guardò seriamente e per la prima volta si accorse
di quanto fosse diventato più maturo. "E così sei
stato tu a porgere l'altra guancia ?" chiese con un
sorriso.
Ryota alzò le spalle "Più o meno" bofonchiò
ricominciando a mangiare.
Ayako sorrise di nuovo, poi fece un profondo respiro ed
arrivò all'argomento più spinoso della conversazione
"A proposito di ieri sera
volevo ringraziarti
per l'aiuto, anche a nome delle altre ovviamente. Avete
avuto un tempismo perfetto e il vostro intervento è
stato davvero provvidenziale
non so proprio come
avremmo fatto senza di voi. Devo dire che siamo state
proprio fortunate a trovarvi così disposti ad aiutarci".
Ryota la fissò per un attimo senza dire niente, poi
chiese "Hai avuto paura ?"
"Beh, si. Non avrei mai pensato di trovarmi faccia a
faccia con una banda di teppisti proprio qui, in un paese
che sembra l'immagine della tranquillità e poi
"
abbassò gli occhi e fece una pausa, non sapendo bene
come esprimersi "
credo di aver sempre fatto un
po' troppo affidamento sulla tua presenza. Non mi ero mai
trovata veramente da sola davanti al pericolo e questo mi
ha spaventato, soprattutto perché non me ne ero mai resa
conto. Infatti poi sei arrivato tu a togliermi dai guai,
come sempre" terminò guardando da un'altra parte.
Se lei era imbarazzata, dopo quelle parole Ryota stava
letteralmente collassando : aveva la testa che gli
girava, il cuore a tremila e non riusciva a credere alle
proprie orecchie "Aya
non capisco. Stai forse
dicendo che mi a
" cominciò facendo per
prenderla tra le braccia, ma prima che potesse
avvicinarsi troppo Ayako lo bloccò colpendolo sulla
testa con il programma degli allenamenti che aveva sempre
in tasca.
"Sto dicendo che ti ringrazio per quello che hai
fatto per me finora. Nient'altro" disse un po' sulla
difensiva, incrociando le braccia e guardandolo storto.
Ryota però sorrideva, sfregandosi il naso colpito in
pieno dalla contromossa di lei.
"Bé prego. Sono contento che tu ti sia finalmente
decisa ad ammettere che la mia presenza e le mie
attenzioni non ti sono così fastidiose come vai dicendo
"
disse e lei, naturalmente, si arrabbiò subito.
"Ehi, io non ho ammesso proprio niente ! Sei tu che
hai frainteso tutto !" protestò ma Ryota non si
arrese.
"Però hai detto che contavi su di me quindi
"
iniziò ma fu bruscamente interrotto dalla vibrante voce
di Akagi .
"Miyagi, sei diventato sordo ? E' la terza volta che
ti chiamo ! Vai immediatamente a correre insieme agli
altri !" disse e Ryota mugugnò qualcosa a denti
stretti. Poi si alzò, perché non c'era modo di ignorare
un ordine di quel genere, ma prima di andare scoccò un
sorriso luminoso ad Ayako, facendole anche l'occhiolino.
"Grazie per la bella chiaccherata rivelatrice Aya-chan"
disse.
"Sei solo un gran presuntuoso Ryota !" gli urlò
dietro lei, mentre lui si allontanava. Tuttavia una cosa
dovette ammetterla con se stessa : quel sorriso aveva
toccato qualcosa che non credeva proprio di avere
che
fosse un sentimento o una semplice infatuazione non lo
sapeva neanche lei, ma c'era.
Ed era vivo e reale, proprio come quel cuore che non ne
voleva sapere di smettere di battere così forte.
CONTINUA...
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