Trasferte, Donne e Guai per lo Shohoku

Capitolo 17
Una frase di troppo

Non sapendo ancora bene cosa fare Yuki si mise in fila insieme a tutti gli altri ragazzi, sperando nel frattempo di avere una qualche illuminazione.
Visto, infatti, che la palestra dove si allenavano era praticamente in aperta campagna e ci voleva troppo tempo per tornare al ryokan, era stato deciso che tutti quanti avrebbero mangiato dei semplici pasti preconfezionati*, naturalmente proporzionati al loro bisogno alimentare di atleti sotto intenso allenamento fisico. Quando però Yuki lo prese, si trovò tra le mani una quantità di cibo che non sarebbe riuscita a mangiare neanche in due pasti e la cosa le diede subito l'idea che cercava per trovare la scusa di parlare a Mitsui senza troppa difficoltà. Incrociando le dita e sfoggiando il suo sorriso più disinvolto, così, andò a raggiungerlo nell'angolo della palestra dove lui si era piazzato e senza troppi complimenti gli si sedette accanto. Mitsui la guardò un po' stupito, ma non disse nulla e lei sorrise ancora.
"Ciao, come va ? E' stato pesante l'allenamento di questa mattina ?" chiese con leggerezza, pregando in cuor suo di non sembrare troppo sfacciata.
"E' sempre così, prima delle partite. E tu ? Non ti annoia starci a guardare tutto il tempo ?" chiese Mitsui e Yuki tirò un impercettibile sospiro di sollievo. A quanto pare sembrava di averlo colto in un momento giusto. Così si rilassò un poco e cominciò a chiaccherare.
"No, anzi. Per me è tutto nuovo…e poi è molto coinvolgente anche solamente guardarvi. Devo dire che mi sta quasi venendo la voglia di costringere Ayako a darmi qualche lezione"
"Se vuoi a quello posso pensarci io" rispose lui dopo qualche secondo di silenzio e Yuki si paralizzò per un attimo. Realizzando di aver fatto una gaffe , cercò di rimediare.
"No…cioè…non era una richiesta indiretta…volevo solo dire che…" balbettò arrossendo lievemente, ma Mitsui sorrise e di fronte a quel sorriso la voce di Yuki sparì d'un colpo.
"Non preoccuparti, ho capito. Non mangi ?" chiese poi.
Ricordandosi solo in quel momento del bel discorso e della scusa che si era preparata, Yuki approfittò di quell'occasione per giustificare la propria presenza.
"Veramente sono venuta anche per questo…io non devo fare nessun allenamento e non riuscirò mai a mangiare tanta roba da sola. Non è che per caso vorresti qualche razione di riso in più ?" chiese offrendogli metà del suo pranzo. Sfortunatamente per lei, però, Mitsui scosse la testa, facendo naufragare tutte le sue speranze.
"Se ti sentisse Akagi…non possiamo assoluntamente mangiare troppo quando dopo dobbiamo continuare ad allenarci, quindi credo di essere costretto a rifutare la tua offerta. Però scommetto che Sakuragi apprezzerebbe" disse con un mezzo sorriso nella direzione del rossino.
"Penso che a quest'ora avrà già fatto fuori la razione supplementare fornita da Haruko" borbottò Yuki. Girandosi leggermente a guardare i due, infatti, aveva visto che la sua idea era stata prontamente sfruttata dall'altra ragazza. E, al suo contrario, aveva avuto anche successo.
"Comunque grazie del pensiero"
Distratta com'era nel pensare a come poter arrivare all'argomento "ringraziamenti", Yuki quasi sobbalzò quando sentì quelle parole. Oltretutto c'era qualcosa di strano…Mitsui era insolitamente gentile con lei e questo la confondeva ancora di più. Così, non sapendo bene come comportarsi, decise di prendere al volo l'occasione per portare a termine il suo compito il prima possibile.
"No, anzi. Sono io che ti devo ringraziare" gli disse sorridendo e Mitsui la guardò sinceramente stupito.
"Per cosa ?"
"Per ieri sera. Ti ringrazio tantissimo anche a nome di Ayako e di Haruko per essere venuto ad aiutarci…senza di voi non so proprio come avremmo fatto" gli disse facendo un piccolo inchino di ringraziamento. La cosa sembrò mettere in serio imbarazzo Mitsui che, colto di sorpresa, non sapeva bene cosa fare né come rispondere.
"Um…prego. Comunque anche tu non te la cavi male" disse alla fine e questa volta fu Yuki a rimanere stupita.
"Eh ?"
"Quella mossa che hai fatto quando hai colpito il capo sul naso…cos'era ? Karate ? Non ho mai visto una donna assestare un pugno del genere così bene" spiegò lui e Yuki sorrise per quello che - a suo modo - doveva essere un complimento nei suoi confronti.
"Era judo. L'ho praticato per un po' circa due anni fa…ancora non riesco a capire come ho fatto a colpirlo, però. Dev'essere stato una specie di istinto di sopravvivenza !" disse scoppiando a ridere al ricordo della faccia sconvolta del capo dopo che l'aveva colpito.
Lui non si unì alla sua risata, fissandola in silenzio con aria pensierosa e Yuki tornò seria. C'era qualcosa…qualcosa che si agitava nei suoi occhi e che le toglieva il fiato. Ma cos'era ? Rimpianto ? Malinconia ? Non riusciva a capirlo.
"Due anni fa…" mormorò Mitsui e lei assentì con il capo.
"Già" rispose in un soffio.
Per un attimo entrambi ripensarono ai loro casuali incontri per la strada e quando ad un certo punto i loro occhi si incontrarono, si resero conto di stare pensando alla stessa cosa. Come sempre quando si trovava a guardarlo negli occhi Yuki semplicemente non riuscì a distogliere lo sguardo e i ricordi di quel breve passato in comune fluirono tra loro con naturalezza riportandoli indietro nel tempo. L'immagine di Mitsui com'era la prima volta che Yuki l'aveva visto era così vivida davanti ai suoi occhi che lei, quasi senza accorgersene, mormorò : "Avevi ancora i capelli lunghi…"
Un attimo di puro silenzio accolse quelle parole durante il quale Yuki capì di essersi clamorosamente scoperta. L'espressione di Mitsui poi, era assolutamente scioccata.
"Allora tu…sapevi che…"
"Forza ragazzi, basta poltrire ! Vi siete riposati abbastanza…ricordatevi che domani c'è una partita"
L'intervento di Akagi salvò tempestivamente Yuki da un'imbarazzantissima situazione. Dopo aver visto la faccia stupita con cui lui aveva accolto la notizia, infatti, lei era talmente entrata nel panico che non avrebbe saputo neanche cosa rispondergli o che scusa inventare per giustificarsi. Nello stato in cui era non riusciva neanche a reggere il suo sguardo così, approfittando del diversivo involontariamente creato dal capitano, non le restò altro che darsi ad una rapida quanto ingloriosa fuga.
"Bè, visto che tu devi tornare ad allenarti io vado a raggiungere Ayako e Haruko…ci vediamo !" disse sorridendo con evidente nervosismo. Mitsui fece per dire qualcos'altro ma, prima che potesse articolare una parola, Yuki si dileguò lasciandolo lì impalato, ancora incredulo e perplesso per quella improvvisa rivelazione. Stava per seguirla quando fu raggiunto e catturato dal capitano, che senza troppi complimenti lo trascinò via. "Allora, quante volte devo ripeterlo ? Forza, ad allenarsi !" disse e Mitsui, per una volta, non protestò.
Avrebbe pensato a quella storia più tardi, quando gli allenamenti sarebbero finiti.


(*) Per 'pasti preconfezionati' si intende il classico vassoietto rettangolare con il riso al centro e i condimenti tipo verdure, sottaceti ecc. a lato. Avete presente quelli che mangiava in classe Ataru Moroboshi ?

 

CONTINUA...