Trasferte, Donne e Guai per lo Shohoku

Capitolo 15
Strategie di conquista

L'indomani mattina la sveglia suonò per tutti di buon'ora. Dato che li aspettava una giornata di allenamenti molto impegnativa, i ragazzi si prepararono in fretta e si ritrovarono ben presto ad aspettare con impazienza nella sala comune che la colazione venisse servita. Ormai c'erano quasi tutti e le porte della sala cominciarono ad aprirsi ; mentre gli altri, però, si sedevano e cominciavano a fare colazione, due persone rimasero ferme nella sala ad aspettare. Erano Ryota ed Hanamichi naturalmente, che facendo finta di niente erano rimasti ad attendere Ayako e le altre ragazze che non erano ancora arrivate. Hanamichi, morendo dalla voglia di fare la sua bella figura da grande eroe con Haruko, cominciava ad essere sempre più impaziente tanto che non riusciva più a stare fermo nell'attesa. Anche Ryota sembrava un po' nervoso, anche se era comunque molto più tranquillo dell'amico.
Vedendoli impalati al centro della sala Mitsui si avvicinò. Gli altri due si girarono a guardarlo poi, dopo un rapido cenno di saluto, tornarono a fissare le scale.
"Ma perché ci mettono così tanto a scendere ?" borbottarono all'unisono.
Di fronte a quell'evidente ansia da innamorati, Mitsui sogghignò. Conosceva bene le loro intenzioni e sapeva perfettamente che dietro quell'impazienza non c'era solo il semplice desiderio di rivedere le ragazze.
"Se fossi in voi farei finta di niente su quello che è successo ieri. Credo che l'ultima cosa che vorrebbero è che andiate a pavoneggiarvi davanti loro come galletti in un pollaio"
Questa frase ebbe il potere di catalizzare immediatamente l'attenzione di Ryota ed Hanamichi, anche se le reazioni suscitate furono notevolmente diverse : il primo sembrò prendere in considerazione quel consiglio, mentre l'altro se la prese e sbottò in un oltraggiata difesa delle proprie intenzioni.
"CHE COSA ? CHI è che vuole pavoneggiarsi ?" chiese Hanamichi con la faccia dell'innocente ingiustamente accusato. Ryota e Mitsui, però, lo guardarono con aria scettica.
"Guarda che si vede lontano un miglio che non aspetti altro"
"Già, e poi ha ragione lui Hanamichi. Forse faremmo più bella figura non dicendo niente."
Di fronte a quell'inaspettata risposta da parte dell'amico, Hanamichi sgranò gli occhi.
"EH ? Ma tu da che parte stai, Ryochan ? Possibile che una sola notte passata con lui ti abbia cambiato così ? Traditore !" esclamò buttandola sul patetico e Mitsui alzò gli occhi al cielo.
"Bah, io me ne vado a fare colazione. Ci vediamo quando avrete finito i vostri melodrammi da sceneggiato televisivo di serie B" fece e dopo aver lanciato ai due un'occhiata sprezzante, si incamminò verso la sala con le mani in tasca . Quando furono soli Ryota colpì Hanamichi sulla testa poi si avvicinò a lui con aria cospiratrice.
"Idiota ! Non capisci che è molto meglio così ? In questo modo se le ragazze verranno a ringraziarci noi potremmo fare i signori dicendo che è stata una sciocchezza o cose del genere. Del tipo 'io queste cose le faccio tutti i giorni' oppure 'per te questo e altro', capito ? Ci vuole strategia ! Dobbiamo fare in modo che siano loro a cercarci !"
Hanamichi era piuttosto dubbioso su questo piano, dato che andava contro tutte le sue abitudini ; si era immaginato talmente bene la scena del suo trionfale ingresso da eroe davanti ad Haruko che adesso la prospettiva di fare l'indifferente non gli andava proprio giù.
"Te l'ha suggerito Mitchi, vero ? E tu pensi che funzionerà ?" chiese e l'altro alzò le spalle.
"Mah, non ci resta che provare. In fondo non abbiamo molto da perdere"
Questa frase ricordò a tutti e due la loro amara condizione di 'scaricati' e sospirando si incamminarono verso la sala per la colazione. Prima di entrare però Hanamichi si fermò davanti alla porta e si rivolse all'amico.
"Ryota ?"
"Hm ?" fece l'altro con aria interrogativa, solo per trovarsi davanti al sorriso allusivo di Hanamichi .
"Che c'è stato fra voi ?" chiese, riferendosi naturalmente al fatto che Ryota aveva appena trascorso una notte insieme a Mitsui e poi gli aveva anche dato ragione in una discussione. Ma la riposta a quella domanda un po' seria e un po' maligna fu lapidaria :
"Cretino"
Contemporaneamente Ayako, Yuki e Haruko stavano finendo di prepararsi.
In verità non dovevano portarsi dietro molto e non ci avevano messo neanche tanto a vestirsi ma una discussione su cosa avrebbbero potuto fare Yuki e Haruko durante tutta quella giornata aveva fatto perdere loro parecchio tempo così, una volta pronte, si precipitano fuori dalla camera correndo per i corridoi.
"Accidenti siamo in un ritardo mostruoso ! Akagi mi ucciderà…" mormorò Ayako, guardando sconsolata l'orologio e Yuki cercò di consolarla.
"Vuoi scherzare ? E' stata tutta colpa mia…se deve prendersela con qualcuno, quella sono io, non tu !". Le due amiche erano talmente in pensiero per quel ritardo che Haruko sorrise.
"Andiamo ragazze, non preoccupatevi così…mio fratello non è mica un mostro ! E poi sa benissimo che sono lenta a prepararmi, quindi non se la prenderà più di tanto" disse strizzando un occhio alle altre due e infatti fu così. Al loro ingresso nella sala per la colazione ricevettero dal capitano solo un'occhiataccia per il ritardo, ma nessun commento. Sollevate si sederono a tavola e si guardarono intorno. Tutti i ragazzi erano impegnati a mangiare e nessuno sembrava sapere nulla della loro brutta avventura della sera prima tanto che, a parte qualche normale chiacchiera, non venne fatta neanche una battuta sull'argomento.
Yuki e Ayako si scambiarono un'occhiata stupita sul fatto che Sakuragi non fosse ancora venuto ad atteggiarsi da eroe con Haruko, ma non dissero nulla. Dopotutto la giornata era appena iniziata e non si poteva mai sapere cosa avesse in mente quello svitato.
Più tardi, però, mentre si stavano dirigendo in pullman verso la palestra loro assegnata, a sollevare quell'argomento non fu né Sakuragi, né Ryota, bensì sorprendentemente Kogure.
"Ciao Yuki, posso sedermi per un attimo qui ?"
Yuki fu piuttosto sorpresa di quella richiesta, ma accettò di buon grado la sua compagnia e gli fece spazio sul sedile accanto togliendo il maglione che vi era poggiato.
"Oh, ciao Kogure…ma certo ! Ecco, siediti pure…"
"Ho saputo da Akagi che ieri sera avete fatto dei brutti incontri…è veramente assurdo che anche in paesi così tranquilli ci sia gentaglia del genere ! Vi siete spaventate molto ?" chiese e a lei sembrò che vi fosse una certa sfumatura di preoccupazione in quella domanda.
"Bè, un po' si. Più che altro è stato davvero inaspettato trovarci all'improvviso in una situazione simile…ci sono dei posti dove tu sai che devi stare attenta e stai in guardia, ma qui la cosa ci ha preso proprio alla sprovvista. E poi eravamo anche a due passi dal ryokan…"
"Meno male che il padrone ha avvertito Akagi in tempo !"
"Già. E' stata anche una fortuna che Sakuragi, Miyagi e Mitsui fossero stati lì quando Akagi lo ha saputo…senza di loro il capitano avrebbe potuto fare ben poco, perché i teppisti erano abbastanza numerosi"
"Poveretti, mi immagino come li avranno ridotti…"
Yuki guardò Kogure con stupore e con un po' d'ansia ; dato che quella mattina non li aveva ancora visti bene in viso non sapeva se si fossero feriti o meno nella rissa.
"A chi ti riferisci ?" chiese cercando di mantenere un tono più neutrale possibile.
"Ai teppisti. Scontrarsi con quei tre…sarà stato un miracolo se ne sono usciti vivi. Se ci fosse stato anche Rukawa sarebbero scappati a gambe levate ! L'Armata Cercaguai al gran completo è più distruttiva di un esercito"
Questa volta lei non riuscì a dissimulare la sorpresa : era la prima volta che sentiva quel termine ed era curiosa di sapere qualcosa di più.
"Armata Cercaguai ?"
"E' il soprannome che Akagi ha dato al gruppo formato da Sakuragi, Rukawa, Miyagi e Mitsui. Se in campo sono pericolosi, fuori sono praticamente micidiali…eccetto forse Rukawa, ognuno di loro ha avuto un passato da teppista di tutto rispetto. Tutta la scuola ha paura quando camminano insieme"
Qualcosa nel tono di Kogure fece immediatamente scattare in Yuki un istinto di difesa.
"Però a me sembrano tutti dei ragazzi simpatici e normalissimi. Un po' troppo fissati con il basket forse, ma a parte questo…" rispose, preferendo difendere tutti piuttosto che ammettere che le scocciava terribilmente il fatto che Kogure stesse, in un certo senso, parlando male di Mitsui.
"Credo che sia stata proprio questa passione per il basket a salvarli da un futuro davvero incerto, soprattutto nel caso di Mitsui. Per fortuna ora sembra che vada tutto bene"
A questo punto Yuki non poteva più ignorare il fatto che quelle affermazioni le bruciassero da morire e, anche se cercò di controllarsi, alla fine non riuscì a trattenersi dal dargli una risposta piuttosto asciutta.
"Però, tutto sommato, per noi è stata una fortuna che nella squadra ci siano elementi come lui. In momenti come quello di ieri il loro aiuto e la loro esperienza passata sono stati davvero fondamentali, non trovi ? Come vedi non tutti i mali vengono per nuocere, Kogure" disse ma l'altro, per fortuna, non notò la sottile sfumatura d'irritazione.
"Si, hai ragione. Se non fosse stato per loro…"
In quel momento l'autobus si fermò davanti alla palestra comunale e - con grande sollievo di Yuki - tutti scesero e la conversazione si interruppe lì. Nel frattempo Ryota e Hanamichi stavano ancora resistendo nel tentativo di fare finta di niente e non si erano avvicinati alle ragazze. La naturale propensione di Hanamichi a mettersi sempre in mostra, però, avanzava sempre di più e lui stava cominciando a dare segni di forte cedimento. Per fortuna c'era Ryota che lo teneva d'occhio, pronto a trattenerlo, altrimenti nessuno si sarebbe salvato da uno show in perfetto "Sakuragi-style". Mitsui invece, dopo che quella mattina si era alzato quasi di buonumore, aveva di nuovo un'espressione scura. Vedere tutto quello scambiarsi di sorrisi tra Yuki e Kogure non l'aveva certo aiutato a mantenere lo stesso ottimismo. Il fatto di non poter dire assolutamente nulla, poi, e il vago senso di colpa che provava nel prendersela con Kogure - di cui in fondo era amico - non miglioravano la situazione. Una pacca sulla spalla lo fece sussultare e girandosi, si trovò davanti all'espressione comprensiva di Ryota.
"Se ti può sollevare, ho sentito che lei ti stava difendendo" gli disse e Mitsui lo guardò stupito.
"Cosa ? Kogure stava parlando di me ?"
Ryota si grattò la testa, imbarazzato. Non gli piaceva riferire certe cose, soprattutto perché Kogure era un suo amico, ma la solidarietà con Mitsui - nata da così poco tempo - era indubbiamente molto forte.
"Bè, non ho sentito tutta la conversazione…però penso che le abbia chiesto di ieri e le abbia detto qualcosa sulla nostra reputazione. Sul fatto del perchè Akagi ci chiama L'Armata Cercaguai, credo"
L'espressione di Mitsui si scurì ancora di più, dopo quella notizia.
"Merda. Kogure dovrebbe farsi gli affari suoi, ogni tanto"
"Già. Comunque non credo che l'abbia fatto con l'intento di danneggiarti. Non farebbe mai una cosa simile, non è il tipo. Però a questo punto penso anch'io che voglia provarci con lei…le sta troppo appiccicato"
L'imprecazione a mezza bocca assolutamente incomprensibile con cui Mitsui si allontanò, fece sospirare Ryota, che lo seguì con gli occhi, un po' preoccupato.
"Speriamo che Akagi abbia il buonsenso di non farli giocare l'uno contro l'altro, oggi" mormorò incamminandosi verso la palestra.





CONTINUA...