Trasferte, Donne e Guai per lo Shohoku

Capitolo 13
Delusione

Quando Akagi scese, trovò i ragazzi esattamente dove se li aspettava : ai piedi delle scale mentre aspettavano, con un sorriso fiero stampato in faccia, di poter vedere le loro 'protette'. Questo, almeno, valeva per Ryota e Hanamichi…quanto a Mitsui, il suo atteggiamento distaccato non faceva trapelare nulla. Non appena lo videro arrivare, però, solo e senza neanche l'ombra di una ragazza vicino a lui, il loro sorriso si smorzò e sparì del tutto quando Akagi li informò che erano rimasti ad aspettarle inutilmente.
"Eh ? Sono andate a dormire ?"
La domanda corale dei due non poteva essere più piena di disappunto e di stupore, ma il capitano non si fece intenerire dal loro sguardo deluso.
"Si sono prese un bello spavento, è molto meglio che si riposino ora. Non fate quelle facce, ragazzi… potrete vantarvi della vostra eroica impresa domani mattina, con tutta calma. Ora, qualcuno di voi si è fatto male ? Siete tutti a posto ?" chiese scrutando le contusioni e i graffi che ognuno aveva riportato nello scontro. Nessuno di questi sembrava grave, però, e non c'era niente che non si potesse guarire con un bel cerotto. A parte l'orgoglio, naturalmente.
"Siamo perfettamente in grado di giocare, non preoccuparti" borbottò Hanamichi di malumore e Akagi sorrise. Era la prova più evidente che aveva colpito nel segno con quel riferimento al "vantarsi". Anche Ryota non sembra meno arrabbiato per quella mancata occasione…l'unico che invece non sembrava farci caso era Mitsui che, senza troppi problemi, si era rimesso tranquillamente a guardare la televisione.
Akagi continuò per un momento a fissare Hanamichi con una strana espressione, poi gli si piazzò davanti.
"Che c'è ? Cosa ho fatto ?" chiese l'altro mettendosi sulla difensiva.
Naturalmente Hanamichi si aspettava, come al solito, che il capitano gli facesse una ramanzina per qualcosa che aveva combinato. Akagi però, dopo un attimo di silenzio, chinò rigidamente la testa in un goffo gesto di cortesia.
"G…grazie per esserti preso cura di Haruko, prima" mormorò.
Sembrava che fosse davvero poco abituato a ringraziare, perché le parole gli uscivano a fatica e Mitsui, Ryota e Hanamichi stesso lo guardarono con gli occhi sgranati. Poi quest'ultimo, con un pessimo tempismo, se ne uscì con una delle sue celebri frasi da vero mitomane esaltato.
"Bwa ha ha, non c'è di che fratellino ! Se non ci si aiuta tra cognati…" esclamò, dando una poderosa pacca sulla spalla al capitano.
SBONK !!
Hanamichi non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò con un enorme bernoccolo in testa, mentre Akagi se ne andava, infuriato.
"Ahio…ma che ho detto ?" si lamentò, massaggiandosi la parte contusa e Ryota gli si avvicinò scuotendo la testa.
"Sei il solito idiota…possibile che devi sempre dire una parola di troppo ?"
"Tks. Fosse solo una parola…"
Quel commento sarcastico era provenuto dal fondo della sala, dove era sdraiato Mitsui e Hanamichi, guardandolo malissimo, gli si mise davanti e gli impedì di guardare la televisione.
"Ehi, i tuoi commenti del cavolo tieniteli per te. Adesso non sono proprio dell'umore adatto per sopportarli !"
Neanche Mitsui, a quanto pare, era dell'umore giusto perché sembrò aver voglia di attaccar briga, rispondendo a tono ad Hanamichi.
"Quanto casino solo perché non avete potuto pavoneggiarvi davanti alle ragazze…siete davvero patetici !" disse con tono grondante disprezzo e a quel punto anche Ryota cominciò ad innervosirsi.
"E tu allora ? Stai solo facendo finta di niente, ma ti rode anche a te, ammettilo !" disse inserendosi a sua volta nel battibecco. Forte dell'appoggio dell'amico, Hanamichi rincarò la dose.
"E poi che sei venuto a fare prima ? Se non ti interessava far bella figura…" chiese con tono provocatorio e Mitsui si arrabbiò ancora di più.
"Idioti ! Io non sono come voi, che fate le cose solo per potervi vantare !" ribattè ma Hanamichi gli rise in faccia.
"Ma sentilo, il buon samaritano ! E poi noi eravamo veramente preoccupati per le nostre ragazze ! A quanto pare lo eri anche tu per Yuki, perché non ti ho mai visto scaldarti così tanto !" disse, insinuante, ma Mitsui - pur essendo stato colto sul vivo - non raccolse.
"E' solo perché detesto la gente come quella, tutto qui." rispose con un'alzata di spalle.
"Sbaglio oppure anche tu facevi parte di una banda di gente come quella ?"
Dopo quel commento di Ryota l'atmosfera divenne piuttosto pesante. Notando l'espressione di Mitsui scurirsi sempre di più e sapendo bene i problemi che c'erano stati in passato tra loro Hanamichi corse a mettersi in mezzo ai due, temendo il peggio.
"Ehi ragazzi, calma. Siamo tutti un po' troppo nervosi…"cominciò cercando di calmarli, ma un'altra voce lo interruppe. Una voce molto autoritatria e molto seccata.
"Già, a quanto pare le risse prima di andare a dormire non sono salutari"
A parlare era stato Akagi e dalla sua espressione si poteva capire che il tono della loro 'conversazione' era diventato un po' troppo alto. Inoltre non sembrava affatto contento di quello che stava vedendo.
Senza dire una parola si avvicinò a Ryota e Mitsui, guardandoli con la stessa severità di un professore che aveva pescato due ragazzini delle elementari a bisticciare.
"Statemi a sentire, non voglio trovarvi ancora a litigare per delle cose così idiote, chiaro ? Andate a dormire e piantatela ad atteggiarvi da duri o domani vi farò sgobbare così tanto da non farvi restare neanche il fiato per parlare !" disse senza mezzi termini e di fronte a quella minaccia i due ammutolirono, ben sapendo che il capitano sarebbe stato pienamente in grado di attuarla. Ma Akagi non sembrò accontentarsi di averli fatto smettere di litigare e proseguì il suo discorso intimidatorio.
"L'armonia in una squadra è importante. Quando siete in campo i vostri attriti caratteriali devono passare in secondo piano e non sarete mai in grado di farlo se non tenterete di appianarli prima. In sostanza, se non siete capaci di sopportarvi, siete fuori capito ? E questo vale anche per te e per quell'altro zuccone di Rukawa, Sakuragi !" terminò lanciando un'occhiataccia all'interessato.
Questa semplice e breve predica ottenne un effetto immediato : Ryota e Mitsui sfoggiarono un sorriso da un orecchio all'altro e si diedero delle gran pacche sulle spalle, come se fossero amici da una vita.
"Ehi, non c'era bisogno di metterla giù così dura, capo ! Eravamo solo ancora un po' su di giri per la rissa…" fece Ryota, sfoderando la sua espressione più gioviale.
"Già, sai com'è…dopo uno scontro ti rimane tanta di quell'adrenalina nelle vene…" aggiunse Mitsui con tono complice, in perfetto stile 'cameratismo maschile'.
"Ma siamo tutti grandi amici, Gor…ehm…capo, puoi contarci !" disse Hanamichi, aggiungendosi al simpatico quadretto di 'perfetta armonia' degli altri due e Akagi, poco convinto da quell'improvviso sfoggio di allegria, sollevò un sopracciglio.
"Hmm, bene. E ora che avete finito di innaffiare di testosterone il salotto, filate a dormire. Ah, ancora una cosa…"
Il capitano bloccò Ryota e Mitsui, mettendo una mano sulla spalla di ognuno.
"Voi due dormirete nella stessa camera. Così avrete tutta la notte per dimostrarvi la vostra grande amicizia!"




CONTINUA...