Trasferte, Donne e Guai per lo Shohoku

Capitolo 12
Un riposo forzato


"Siete state delle pazze sconsiderate !"
Yuki, Ayako e Haruko sussultarono sotto lo sguardo severo di Akagi. Erano da poco rientrate nella loro stanza e il capitano aveva appena finito di far loro una lunga ramanzina sulla pericolosità delle strade di notte. Dopo aver ascoltato diligentemente tutto quel discorso, però, Yuki cercò di difendere la loro posizione.
"Non pensavamo che le strade qui fossero così buie…e il tragitto era pure breve. Come potevamo immaginare che ci avrebbero assalito nonostante fossimo così vicino all'albergo ?" protestò e Ayako intervenne per dire la sua e rincarare la dose.
"E poi questo paese non sembra certo malfamato. Non è colpa nostra se i teppisti della zona avevano deciso di farsi un giro proprio stasera !" disse. A quel punto anche Haruko si aggiunse al coro delle proteste.
"Hanno ragione, fratellino. Noi non pensavamo di fare niente di male girando da sole. Inoltre se anche tu avessi pensato che sarebbe stato pericoloso, non ci avresti dato il permesso di uscire !"
Quest'ultima affermazione tolse letteralmente ad Akagi la possibilità di controbattere, così al capitano non rimase altro che fissarle, accigliato.
"Questa volta vi è andata bene, perché per fortuna il padrone del ryokan è riuscito ad avvertirci in tempo, però non voglio che vi allontaniate ancora finché siamo qui, ok ? E cercate di non cacciarvi nei guai. A proposito Yuki, che ti è venuto in mente di colpire per prima il capo ? Se avesse reagito cosa avresti fatto ? Dovresti stare più attenta a quello che fai !"
Yuki abbassò gli occhi davanti a quel rimprovero. Sapeva benissimo anche lei che era un atteggiamento pericoloso, ma le era venuto istintivo cercare di difendersi da quell'animale.
"Tu che avresti fatto se ti avessero messo le mani addosso ? Avrei preferito ricevere un pugno nello stomaco piuttosto che essere palpeggiata da quel maiale !" borbottò.
Un silenzio cadde nella stanza mentre la visione di quello che sarebbe potuto succedere si delineò piuttosto chiaramente nelle menti di ognuno. Ora che avevano tempo di pensarci meglio le ragazze cominciarono davvero a rendersi conto del pericolo che avevano appena corso e anche Akagi capì di realizzarlo pienamente solo in quel momento. Se non fossero arrivati in tempo…per reazione decise che i giorni seguenti le avrebbe tenute costantemente sott'occhio.
"Bene, vi siete prese un bello spavento, quindi vi conviene restare in camera e andare subito a dormire. Ci vediamo domani mattina. Buonanotte." disse poi, congedandosi.
Dopo che il ragazzo fu andato via Yuki e Ayako restarono per un po' a guardare la porta, stupite, mentre Haruko, obbediente, cominciava a prepararsi per la notte.
"Ma…sbaglio o ci ha praticamente segregato in camera ?" chiese Yuki con tono incredulo e Ayako sospirò.
"Direi proprio di si…ma sono le dieci adesso ! Come può pretendere che ci venga sonno così presto ? Che razza di trasferta…prima ci imbattiamo in una banda di teppisti, poi restiamo vittima dell'iperprotettività di Akagi…che altro capiterà domani ?" si lamentò sdraiandosi su un letto. Yuki, intanto, non si era ancora ripresa dalla sorpresa.
"Haruko, ma è sempre così dispotico tuo fratello ?" chiese e l'altra sorrise.
"E' fatto così…è un leader naturale. Ha una propensione innata per comandare."
"Si, ma a volte è esasperante ! Se è così protettivo con noi, non oso immaginare come dev'essere con te !" fece Ayako e Haruko alzò le spalle.
"Bé, in effetti non vuole mai che io mi avvicini troppo alla squadra. Mi sono stupita quando mi ha lasciato venire qui ; forse è stato perché c'eravate anche voi…"
"Hmph. In compenso stasera la sua ansia per te è stata provvidenziale. Se non fossero arrivati anche gli altri non so proprio come avremmo fatto." disse Yuki e ancora una volta, al pensiero di quello che sarebbe potuto accadere, un brivido scosse le tre ragazze.
"Devo ammettere che non ho mai avuto tanta paura in vita mia." confessò Yuki e Ayako la guardò stupita.
"Ma se tu hai anche colpito il capo ! Almeno ti sei presa la soddisfazione di avergli dato un bel pugno ! Comunque Akagi ha ragione, Yuki. Ti lasci prendere troppo dall'istinto senza pensare alle conseguenze. Se non ci fosse stato Mitsui…a proposito, chissà come mai è venuto ANCHE LUI, eh ?" chiese, cambiando istantaneamente argomento.
Yuki diventò di brace e lanciò un'occhiata assassina ad Ayako.
"La vuoi finire ? Perché non mi dai un attimo di respiro con questa storia ?"
"Perché è chiaro come il sole che è cotto di te ! Non capisco come mai non ti dai una mossa e non gli dai un'occasione ! Sareste una coppia magnifica…". Questa volta però, l'aveva sparata troppo grossa e Yuki decise di passare al contrattacco.
"Senti chi parla ! Ti ricordo che stai letteralmente facendo impazzire il povero Miyagi con il tuo atteggiamento distaccato. Non hai visto che espressione aveva quando quel teppista ha afferrato anche te ? Sembrava volesse ucciderlo… si vede lontano un miglio quanto tiene a te e nonostante questo tu non lo consideri. Poi vieni a fare le prediche a me ? Dovresti essere più onesta con te stessa, piuttosto !".
Ayako le fece una boccaccia, come una bambina. "Bè domani lo ringrazierò, contenta ?" le rispose con tono polemico. Dopo un attimo di pausa, però, riprese il discorso con tono più serio. "Comunque hai ragione. Durante lo scontro mi sono resa conto che se non mi ero mai trovata in una situazione come quella è stato proprio perché c'era sempre Ryota che vegliava su di me…si, in effetti dovrei ringraziarlo davvero. Per tutto quello che ha fatto finora"
"Ah, meno male che l'hai ammesso. Conoscendoti è già qualcosa…"
"Però insisto nel dire che Mitsui stasera si è davvero scoperto. Se Ryota aveva un'espressione truce, la sua faceva veramente paura ! E poi sai benissimo che faceva parte di una banda…"
Nonostante sapesse benissimo che Ayako la stava provocando intenzionalmente, Yuki se la prese un po' per quell'affermazione e rispose piccata :
"Bè, neanche Ryota è uno stinco di santo"
"Però lui non è mai stato a capo di una banda di teppisti !"
"Ah, lo stai difendendo ? Allora ti piace !"
Un rumore soffocato mise improvvisamente fine a quel battibecco tra le due amiche, facendole voltare verso Haruko. La ragazza, seduta sul letto davanti a loro, aveva due grossi lacrimoni negli occhi. Yuki e Ayako si precipitarono a consolarla.
"Haruko che ti succede ? Perché piangi ?" chiese Ayako e Yuki le fece eco.
"Abbiamo detto qualcosa che non va ? O è la reazione per lo spavento di prima ?" chiese con una punta di rimorso. Ma Haruko scosse la testa, asciugandosi le lacrime e provando a sorridere.
"No è che…vi invidio così tanto ! I ragazzi che vi piacciono si sono battuti per voi, mentre io…" disse, tra una soffiata di naso e l'altra.
Le altre due ragazze si guardarono negli occhi, decidendo che a quel punto era giunto il momento di parlare chiaro con lei.
"Ma Haruko, non ti sei accorta che Sakuragi era lì per te ?" disse Ayako e Yuki confermò.
"E' vero ! Ti ha pure protetta dopo che…um…sei riuscita a scappare !"
"Non sono riuscita a scappare, mi hanno lasciato andare perché non ero carina come voi." precisò Haruko con tono sconsolato e le amiche si affrettarono a negare.
"Non è vero, è stato solo perché il capo non riusciva ad abbracciarci tutt'e tre !"
"Giusto ! Sai che casino ? Saremmo diventate una specie di sandwich !"
La battuta di Yuki ottenne l'effetto desiderato di far sorridere Haruko e ben presto tutte scoppiarono a ridere. Poi Ayako le prese una mano. "Non dovresti pensare solo a Rukawa, Haruko. A volte ci sono persone vicino a noi che meritano la nostra attenzione molto più di altre. Ci vogliono così bene e non ce ne accorgiamo neanche…invece se solo ci pensassimo un po' di più, capiremmo che in fondo la felicità è a portata di mano." disse con dolcezza.
Nonostante quel discorso commovente, Yuki la guardò con aria scettica.
"Suona strano detto da una che lo sta ignorando volutamente da più di un anno" fece e naturalmente Ayako si infuriò per quel commento decisamente sarcastico.
"Stupida ! Mi hai rovinato tutto il pathos ! Come faccio a fare discorsi da saggia sorella maggiore se poi mi fai così ?" fece tirando una cuscinata all'amica, che prese un cuscino e contrattaccò con la carica di chi è abituata a farlo da una vita.
"Ah è così, eh ? Vuoi la guerra ? E guerra sia !"
Haruko osservò perplessa le due ragazze lottare senza pietà tra i cuscini, ripensando allo stesso tempo alle parole di Ayako. Poi sorrise, come se avesse preso un'importante decisione, prese anche lei un cuscino e si buttò nella mischia.
"No, no, il solletico non vale !". Quella frase pronunciata da un'indistinta voce femminile giunse alle orecchie del capitano Akagi anche attraverso le spesse pareti del ryokan e il ragazzo sorrise.
"Si vede che hanno superato lo spavento" bofonchiò prima di scendere nella sala comune.



CONTINUA...