Trasferte, Donne e Guai per lo
Shohoku
Capitolo 11
Incontri pericolosi
"Allora, non volete proprio dirci
come vi chiamate ?"
A fare la domanda era stato un energumeno con la divisa
scolastica sporca e maleodorante che, a giudicare
dall'atteggiamento strafottente e dalla faccia degna del
peggior delinquente da strada, doveva essere un teppista
piuttosto pericoloso. Anche gli altri loschi individui
che avevano circondato le ragazze, però, non sembravano
da meno.
Si era svolto tutto in un lampo. Un attimo prima le tre
amiche camminavano sotto la luce dei lampioni, ridendo e
scherzando, e l'attimo dopo erano state strette contro un
muro da quei tizi che sembravano sbucati dal nulla. O da
una fogna, volendo.
"Questa sera abbiamo fortuna
tre ragazze carine
che escono sole solette dalle terme. Scommetto che
profumano ancora di sapone
"
Mentre il capo si avvicinava a loro, Yuki spinse Ayako e
Haruko dietro di se, sperando che quei due anni di judo
le risultassero utili. Forse, agendo di sorpresa
Haruko tremava come una foglia e anche Ayako era
parecchio spaventata. Con Ryota che vegliava su di lei
come un'ombra, non si era mai trovata in una situazione
del genere. Anche quella volta in palestra se l'era vista
brutta, ma lì c'era stata tutta la squadra (più Ryota)
a difenderla. Invece ora
inoltre aveva paura anche
per Yuki ; sapeva che l'amica sarebbe stata talmente
pazza da mettersi in guai seri se qualcuno non l'avesse
fermata in tempo.
"Yuki non fare la scema
niente attacchi
improvvisi e cose del genere o questi ci massacrano
!" mormorò sottovoce all'amica, bloccandola appena
in tempo.
Proprio quel consiglio sussurrato di Ayako, infatti,
trattenne Yuki dallo sferrare un pugno sul naso a quel
maiale quando questi si avvicinò per annusarle i capelli
in modo osceno.
"Visto che avevo ragione ?"
Il tizio rise sguaiatamente, imitato dagli altri, e le
tre ragazze ebbero un brivido di paura lungo la schiena a
quel suono. La loro situazione era decisamente critica :
erano sole, circondate da sette teppisti, in un posto che
non conoscevano
anche se fossero riuscite a scappare
sarebbero comunque state in svantaggio rispetto a quei
balordi. Il capo afferrò il viso di Yuki e lo avvicinò
al suo e lei, temendo che volesse baciarla, tentò
disperatamente di tirarsi indietro. L'altro però,
sembrava non avere fretta.
"Bè se non volete parlarci, tirerò ad indovinare.
Mi piacciono gli indovinelli. Siete delle turiste in
cerca di forti avventure, giusto?" chiese con tono
di scherno.
"SBAGLIATO."
A parlare era stato Akagi, in piedi sotto un lampione.
Man mano dall'ombra intorno a lui emersero le figure di
Ryota, Hanamichi e Mitsui e i teppisti li fissarono con
stupore. Sembrarono piuttosto impressionati dall'altezza
di Akagi e di Hanamichi, ma anche gli altri nella
penombra apparivano più grandi e minacciosi del solito.
In particolare si notava una semplice cosa : erano tutti
letteralmente infuriati.
Tra i teppisti serpeggiò un brusio d'incertezza, ma il
capo non si scompose e si girò solo leggermente ad
osservare i nuovi arrivati, continuando a tenere il viso
di Yuki in una mano. Quest'ultima, approfittando della
sua distrazione, riuscì a liberarsi con uno scatto della
testa, ma non potè comunque muoversi perché lui le
sbarrava la strada. Nella posizione in cui erano, strette
tra il muro, il capo e i suoi scagnozzi, le ragazze non
potevano far altro che seguire la situazione con il fiato
sospeso, bisbigliando tra di loro.
"Spero che il mio fratellino riuscirà a convincerli
a lasciarci andare
" mormorò Haruko con voce
soffocata. Anche dal suo tono traspariva la paura e Yuki
cercò qualcosa di rassicurante da dire per
tranquillizzarla. Ma non le veniva in mente nulla e alla
fine pensò che la cosa migliore che poteva fare era
essere onesta. "Non credo che sarà così facile"
borbottò, osservando le facce scure dei teppisti. Ayako,
invece, più che dei teppisti sembrava preoccuparsi delle
intenzioni dei loro amici.
"Accidenti, io la conosco quell'espressione di Ryota
significa
che sta per spaccare tutto ! Tenetevi pronte al peggio
ragazze
"
Tutti gli occhi dei presenti erano puntati sul capo dei
teppisti, il quale dopo un lungo silenzio in cui squadrò
altezzosamente i nuovi arrivati, emise un'irritante
risatina.
"Sbagliato ?" ripeté, caricando il
tono interrogativo della domanda. Sembrava stupito che
qualcuno avesse osato contraddirlo e il suo atteggiamento
conteneva una velata minaccia..
"Queste ragazze fanno parte della nostra squadra di
basket" affermò Akagi con un tono che non ammetteva
repliche, ma l'altro non si fece impressionare.
"Davvero ? E da quando esistono squadre di basket miste
?" ribatté e ancora una volta i teppisti sbottarono
in un'odiosa risata. Il capitano però, non cambiò
espressione e fece un altro tentativo per negoziare.
"Sentite, noi non cerchiamo rogne
"
L'espressione dei suoi compagni diceva esattamente
l'opposto, ma lui continuò imperterrito il suo discorso,
pur sapendo che sarebbe servito a poco.
"Vogliamo solamente che le ragazze tornino a casa
con noi, tutto qui." terminò.
Quelle parole restarono sospese nell'aria e per un po'
nessuno fiatò. Poi il capo emise un'altra risatina,
questa volta più sarcastica, e sputò per terra.
"Tutto qui ? Avete sentito ragazzi ? E' una vita che
non troviamo delle pupe così carine e poi arrivano
questi stronzetti della città che vogliono toglierci
tutto il divertimento
Bè spiacente, ma qui
comandiamo noi ! Prendetevi la ragazzina, se proprio ci
tenete e sparite !".
Con una rapida mossa, si girò, afferrò Haruko per un
braccio e la spinse verso Akagi. La ragazza corse
immediatamente verso il fratello che l'abbracciò per un
momento, sollevato.
"Fratellino !" singhiozzò la ragazza e Akagi
fece un sospiro di sollievo.
"Haruko, grazie a Dio
ma ora sta' indietro.
Sakuragi
" disse poi guardando indietro e
Hanamichi avanzò subito, con un'espressione fiera.
"Ci penso io, Gorilla. Stà tranquillo"
Haruko andò a mettersi dietro Hanamichi, che nonostante
l'espressione seria stava intimamente esultando per la
gioia di vedersi affidato il compito di proteggere la sua
adorata proprio dal fratello maggiore . Intanto però si
stava anche scrocchiando le dita in previsione della
rissa e quel gesto ottenne l'effetto voluto di
innervosire i teppisti.
Nel frattempo il capo, dopo essersi liberato di Haruko,
afferrò Yuki e Ayako per la vita e se le piazzò vicino,
stringendole con un plateale gesto di sfida verso il
gruppo di Akagi. Ancora una volta un pesante silenzio
carico di tensione scese sulla scena : Ryota e Hanamichi,
sulla destra, erano tesi fino all'inverosimile e il
primo, in particolare, non vedeva l'ora di iniziare lo
scontro. Aveva cominciato a vedere rosso da quando il
capo aveva preso Ayako e sembrava che si stesse
trattenendo a fatica dal saltare al collo di quel maiale
e mozzare quelle sudice manacce che avevano osato toccare
la sua ragazza.
Akagi, al centro, era più tranquillo ora che sapeva
Haruko al sicuro, ma non aveva affatto intenzione di
lasciare le due ragazze affidate a lui nelle grinfie di
quell'individuo. Quell'idiota non sapeva contro cosa - e
soprattutto contro chi - era andato a mettersi
più
che per scontrarsi con lui, Akagi era lì per assicurarsi
che gli altri non lo facessero a pezzi.
Mitsui, sulla sinistra, sembrava il più calmo di tutti.
Ma questa sua calma lo faceva apparire di gran lunga la
persona più pericolosa dell'intero gruppo e il suo
sguardo puntato sulle mani del capo intorno alla vita di
Yuki, aveva qualcosa di inquietante e molto minaccioso.
Anche Akagi avvertì la sua rabbia raggelante e gli fece
cenno di stare calmo, ma non ottenendo nessun risultato
si preparò ad intervenire per fermarlo, nel caso
perdesse il controllo.
Nessuno osava fare un gesto. Erano tutti sul punto di
scattare, tesi fino allo spasimo, quasi in attesa del
segnale d'inizio, fino a che il capo dei teppisti - che
ormai li stava deliberatamente provocando - cominciò a
muovere la mano in direzione del seno di Yuki,
sogghignando.
A quel punto, in un attimo, successe il finimondo.
Fu Yuki che agì per prima. Reagendo per istinto di
difesa con una perfetta mossa di judo, centrò con il
dorso della mano il naso del capo, facendolo piegare in
avanti per la sorpresa e per il dolore.
Contemporaneamente anche Mitsui si lanciò verso di lui e
prima ancora che il capo riuscisse a capire cosa stesse
succedendo, lo colpì con destro degno di un pugile
esperto. Quando videro il loro leader cadere a terra, i
teppisti si lanciarono all'attacco e circondarono subito
le ragazze, ma prima che le riuscissero a raggiungere
anche gli altri componenti della squadra si buttarono
nella mischia. Ryota riuscì subito a liberarsi dei due
che si erano diretti verso Ayako, mentre Hanamichi
sembrava quasi divertirsi senza nessuna fretta con quelli
vicino a Yuki. La superiorità di Ryota, Hanamichi e
Mitsui apparve subito evidente a tutti, tanto che Akagi
non intervenne neanche ; bastavano solo la sua altezza e
il suo aspetto imponente ad intimidire chiunque gli si
avvicinasse. Sfruttando le sue doti di leader il capitano
si diresse con calma verso Yuki e Ayako - che erano
rimaste quasi paralizzate dalla velocità con cui si era
svolto tutto - e le scortò al di fuori della 'zona
calda' del combattimento (con sommo dispiacere di Yuki
che avrebbe voluto volentieri assestare un altro bel
pugno in faccia al capo). Poi le riaccompagnò al ryokan,
lasciando il compito ai tre di sistemare la situazione.
Quando tutti i membri della banda furono messi fuori
gioco, Ryota e Hanamichi andarono verso Mitsui. Mentre
loro combattevano il resto della banda, il capo si era
rialzato e aveva attaccato il ragazzo che aveva osato
sfidarlo. Era forte, potente e resitente ma Mitsui era
abituato agli scontri e sapeva giudicare bene un
avversario. Il risultato si poteva ora osservare ai piedi
di Hanamichi e Ryota.
"Cribbio Mitchi, potevi lasciarcene un po' anche a
noi !" bofonchiò il primo con delusione e l'amico
fece altrettanto.
"Dannazione, perché ti sei preso tutto tu ? Avrei
voluto pestarlo un po' anch'io questo bastardo ! Se
ripenso a come stingeva Aya
" si lamentò
infervorandosi nuovamente e lanciando occhiate assassine
al teppista a terra.
Mitsui sorrise, pulendosi il mento.
"Spiacente ragazzi. Chi prima arriva
ma se
volete possiamo rimediare." disse, poi si inginocchiò
vicino al capo semisvenuto, lo prese per il bavero e lo
scosse un po'.
"Ehi, sveglia. I miei amici hanno ancora un conto in
sospeso con te
sono sicuro che hai ancora abbastanza
forza da iniziare un altro match !"
Il gemito in risposta fu piuttosto eloquente sulle
pietose condizioni del malcapitato.
"Hmm, capisco. Bè amico, sarà per un'altra volta.
Sempre che tu abbia ancora intenzione di molestare
ragazze negli angoli bui di questo posto
perché in
quel caso saremo felici di reincontrarti e darti un'altra
lezione, vero ragazzi ?".
Con un cenno d'assenso il capo crollò a terra e Mitsui
si sfregò le mani soddisfatto. I tre ragazzi si
guardarono, poi stiracchiandosi si avviarono verso il
ryokan.
"Bah, neanche le bande di campagna sono abbastanza
forti per noi
" borbottò Hanamichi con un
misto di delusione e compiacimento . Ryota invece
sembrava stupito.
"Chissà chi credevano di incontrare
impiegati
rammolliti, forse ?"
"E invece hanno incrociato l'Armata Cercaguai
!" fece Mistui con un sogghigno.
Ridendo e scherzando sotto il cielo stellato, i tre
'eroi' della serata, ritornarono in albergo.
CONTINUA...
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