Capitolo IV
Tutti
i ragazzi si voltarono verso l'entrata dell'albergo
seguendo lo sguardo di Taro.
Verso di loro, avanzava con passo deciso una bellissima
ragazza giapponese; Tsubasa ,appena la vide,si sentì
mancare..
Era a dir poco stupenda, il vestitino azzurro si muoveva
leggermente al suo passo e i suoi lunghi capelli castano
scuro ondeggiavano in modo quasi impercettibile.
I ragazzi della nazionale, soprattutto i single del
gruppo erano rimasti a bocca aperta (eheheh e la bavetta
dove la mettono??^^;;ndA).
Sanae sentiva le gambe che le tremevano, il cuore le
batteva fortissimo tanto da temere che loro ne sentissero
il rumore, sudava freddo e la testa le girava.
"Aiuto, non riuscirò ad arrivare fino a loro, di
sicuro cado prima..oh mamma mia, ma guardali lì..Hishizaki
non è cambiato affatto, neanche Taki e Kisugi; sono
rimasti tutti come li avevo lasciati tre anni fa. Ehi un
secondo, ma quella é Yayoi-chan? Se è qui vuol dire che
tra lei e Misugi le cose vanno a gonfie vele...ah..come
la invidio..ma..Tsubasa-kun..dov' è? Oh mio Dio..quello
è Taro..calma Sanae, sta calma e comportati come se
nulla fosse. Sì..é più facile dirsi che farsì però!"
Assorta nei suoi pensieri la ragazza non si accorse che
le sue gambe, nel frattempo, non erano cedute, ma la
avevano portata davanti ai suoi vecchi amici.
"Ok Sanae, forza ce la puoi fare!"
- Salve a tutti! E' molto che non ci si vede vero?- aveva
salutato in modo cortese ,mostrando un sorriso gentile,
ad un gruppo di persone che non avevano la minima idea di
chi avessero davanti.
-Ehm..tu devi essere la nostra accompagnatrice vero? Wow
che fortuna una ragazza così carina che starà con noi
per tutto il tempo in cui saremo in Europa..ragazzi non
poteva andarci meglio!!-
Esclamò Hishizaki entusiasta.
Sanae spalancò gli occhi, che fosse cambiata era
naturale, in fondo erano passati tre anni, ma che nessuno
la riconoscesse era una cosa che non si aspettava
minimamente.
-Sanae, credo che non ti abbiano riconosciuta- disse Taro
senza riuscire neanche a guardarla negli occhi. Si
sentiva terribilmente in imbarazzo.
-Sanae? E chi sarebbe Sanae?- domandò Hiyuga
D'un tratto, Yayoi esclamò:
-Sanae..chan.....Anego?-
I volti dei ragazzi se era possibile si fecero ancora più
sorpresi di prima.
Sanae sorrise guardando Yayoi, sebbene si fossero viste
solo due volte nella loro vita, sapeva che avevano molto
in comune..già entrambe innamorate dei loro capitani..tre
anni fà..
-Yayoi-chan, sono felice di rivederti!-
-Sanae-chan, sei proprio tu? Oh mamma non ci posso
credere!-
La ragazza le corse incontro e le prese entrambe le mani.
-Anche io sono felice di rivederti, ma a dire la verità
ti ho riconosciuta a stento..sei cambiata tantissimo!-
Sanae abbassò lo sguardo imbarazzata, si sentiva a
disagio per come la stavano osservando tutti.
-Beh sai ..il tempo, sono passati tre anni!-
D'un tratto il solito Hishizaki prese parola.
-A..Anego..ma sei veramente tu? No, non ci posso credere,
ma che hai fatto una plastica?-
Il volto di Sane immediatamente si tese:
-Grrr Hishizaki ma si puo' sapere quando cambierai?-
In quel momento, dopo aver rivisto un barlume della
vecchia e vivace ragazzina di tempo, i volti stupiti dei
ragazzi si trasformarono in sorridenti.
-Ohohoh, ma allora sei veramente tuuu!!! Solo Anego si
arrabbiava così per le mie battutine!
La tensione si sciolse e tutti cominciarono a ridere e a
salutarla: finalmente Sanae si sentì di nuovo tra amici.
Tra la folla di ragazzi, Tsubasa se ne stava immobile. La
guardava imbambolato, come se fosse davanti ad un opera
d'arte, (ehm..magari nel suo caso sarebbe un pallone
nuovo nè??^^;;; ndA) il giorno prima la aveva scorta da
lontano, non aveva avuto la possibilità di guardarla
bene, ma ora, ora era a tre metri da lui e la sua sola
vista gli toglieva il fiato.
Era bellissima, la più bella ragazza che avesse mai
visto, ma non era solo questo che lo colpiva, era tutto
ciò che lei rappresentava per lui che tornava
prepotentemente a pesare sul suo cuore.
Più la guardava e più perdeva il coraggio di recitare
la commedia che si era convinto a fare; voleva andare lì,
abbracciarla e dirle che aspettava questo momento da così
tanto tempo che ora, non gli sembrava neanche vero di
averla di nuovo davanti.
Ma no, doveva essere forte, non poteva rivelarle i suoi
sentimenti ora, e poi..Misaki, prima la aveva di nuovo
chiamata per nome.
Prese un bel respiro e le si avvicinò, cercando di
prepararsi in modo da non dire qualche cosa stupida; lei
era di spalle, e lui, confortato dal fatto che non lo
avesse ancora visto, stava cercando la frase più adatta
per salutarla.
Sanae dal canto suo, stava tentando di vedere se, tra i
volti dei suoi vecchi amici, scorgeva quello di Tsubasa,
ma sembrava essere una perdita di tempo: erano diventati
tutti così alti che la sovrastavano e non riusciva a
vedere nulla.
D'un tratto si voltò e si trovò davanti una maglietta
azzurra a circa quattro centimetri dal suo naso; alzò lo
sguardo per vedere e chi appartenesse e la voce le si
spense in gola.
I loro volti si incontrarono, e Sanae si sentì morire e
rinascere in meno di due secondi.
Tsubasa dal canto suo, tremava come un bambino mentre si
perdeva nei suoi occhi, era come se ne venisse
inghiottito, era una sensazione bellissima che gli dava
l'adrenalina in corpo.
Rimasero lì a guardarsi per qualche minuto, gli altri
non se ne accorsero perchè erano troppo intenti a
chiacchierare, solo Misaki e la piccola Kumi, furono
spettatori di quel momento.
-Ah..Tsu...Tsubasa-kun, c...ciao..é..é tanto che non ci
si vede vero?-
La voce le tremava, stava balbettando, davanti a lei
stava il suo primo amore, oramai diventato un ragazzo e
le appariva più bello che mai. (figliola..e va bene che
l'amore abbellisce però..qui è un pò troppo^^;;ndA)
Il ragazzo sembrava ipnotizzato, non riusciva a smettere
di fissarla.
"Avanti rimbambito rispondile! Non vedi che ti ha
salutato?"
-C..ciao Ane...ehm..Sanae-chan, sono molto..molto
contento di rivederti!-
"Ecco bravo cretino! Ma che figura da pesce lesso,
adesso penserà che sei un ebete che non è capace di
mettere in fila quattro parole di saluto!" (Ragazzo
mio, meno male che te ne sei accorto!!!ndA)
-Ah..sì, anche ..anche io sono contenta che siate venuti
in Francia, almeno ora ci siamo rivisti tutti..-mentre
rispondeva, sorrise candidamente.
"Ok ora posso anche morire, mi ha sorriso, é così..così..!"
Non potè fare a meno di ricambiare quel sorriso, e in
quel momento fu Sanae a rimanere senza parole. Era
cambiato, non era più il bambino stupidotto, lo sentiva,
lo sapeva, ora era un ragazzo, un ragazzo affascinante (ancora??
ma vaaaaaa^^ ndA) capace di farti battere il cuore
all'impazzata semplicemente con uno sguardo.(ma dove??
^^ndA)
Taro, che aveva seguito tutta la scena si stava sentendo
male.. Sanae, la sua Sanae, aveva uno sguardo così
diverso dal solito, così pieno di..ammirazione, affetto,
amore
.non riusciva a decifrarlo tanto era carico di
emozioni, ma sapeva di non essere mai stato guardato in
quel modo da lei, e invece..oh quanto avrebbe voluto che
quello sguardo fosse rivolto a lui!
Doveva parlare con lei, doveva farlo a tutti i costi,
sentiva di dover chiarire, voleva scoprire che cosa
provava riguardo ciò che era successo tra loro il giorno
prima, voleva sapere se avrebbe potuto avere almeno una
minima speranza..
Dall'altro lato, opposta a Taro, c'era un'altra persona
che aveva seguito la scena; Kumi era nera, si stava
rodendo dalla gelosia come non mai.
"Come ..come si permette quella sciaquetta di
salutare in quel modo il sempai???Il mio sempai?
Ma chi si crede di essere? Guardala lì come gli fa gli
occhi dolci, ma non si illuda, Tsubasa sempai é mio,
solo ed esclusiavamente mio! Devo agire la più presto,
devo parlare col sempai subito, adesso!!"
Mentre si avviava pero', Kumi venne fermata dal signor
Katagiri che le chiese gentilmente di andargli a prendere
una cartellina che conteneva gli appunti sulle squadre
che avrebbero dovuto affrontare in Europa.(tiè becca
becca:PPPndA). La ragazza, a malincuore, si allontanò
dalla hall cercando di fare il più presto possibile per
non dover ritardare l'attuazione del suo proposito.
Intanto Sanae e Tsubasa se ne stavano lì a guardarsi
immobili ,senza quasi respirare per paura che, qualsiasi
piccolo movimento potesse rovinare quel momento tanto
atteso.
A quel punto Taro, non resistette più, si diresse verso
di loro e ruppe il silenzio.
Allora ragazzi era molto che non vi vedevate vero?-
I due ritornarono prepotentemente alla realtà, e,
consapevoli di aver fatto una figuraccia, abbassarono lo
sguardo diventando paonazzi in volto.
Taro si sforzò di sorridere, ma era molto difficile per
lui, fortunatamente i due non si accorsero del suo
fallito tentativo, troppo presi dai loro pensieri.
"Accidenti a te Sanae, che figura che hai fatto! Ma..non
potevo, non riuscivo a staccarmi dal guardarlo, è
incredibile, una sensazione incredibile, non posso
negarlo a me stessa, lui per me è tutto ciò che ho
sempre desiderato, tutto ciò che ho sempre sognato.(Sanae
cara..stai messa maluccio eh?^^ndA)
E poi..non posso evitare Taro, so che non ci riuscirei,
lui è il mio migliore amico, non voglio perderlo.
Dobbiamo chiarire al più presto!"
"E bravo il nostro Tsubasa, ma é possibile che non
ne combini mai una giusta? Sono rimasto lì a fissarla
come un broccolo, non le ho saputo dire nulla; solo che..lei
è così, così..."( ciccio sono già due volte che
non riesci a descriverla
accidenti trova ste
paroleeeeeeeee!!!^^ndA)
Tsubasa alzò lo sguardo e notò che Misaki, stava
guardando Sanae con aria preoccupata.
"Non posso non posso non posso, loro due stanno
insieme, che cosa mi fa pensare che lei lascerebbe Misaki-kun
per me? Che illuso che sono, ho perso la mia possibilità,
non c'è posto per me nella sua vita, lei è qui, a
Parigi, con Misaki, io in Giappone e poi in Brasile; con
che coraggio posso chiederle di stare con me, e se lo
facesse poi la dovrei costringere ad aspettarmi per chissà
quanto tempo. Lei é così speciale che ne potrebbe
trovare mille meglio del sottoscritto. No..mi devo
rassegnare, anche sono a pezzi, anche se ho voglia di
piangere e urlare, di sbattere la testa contro al muro,
di farmi male solo per sfogare il dolore sto provando ora..."
D'un tratto arrivò anche Kumi a interrompere i loro
pensieri.
-Tsaubasa-sempaaaaai!!!!-
I tre ragazzi si voltarono verso di lei e la videro
fiondarsi su uno spaesato Tsubasa.
- Ah Tsubasa-sempai, ti vuole il signor Katagiri, presto
vieni con me!!- disse la ragazzina appiccicandosi al suo
braccio e portandolo via.
Ma mentre si allontanava, sentì ugualmente, il piccolo
dialogo tra Sanae e Misaki.
-Sanae, noi dobbiamo parlare, ti prego vieni un secondo
con me- disse il ragazzo.
La ragazza lo guardò per la prima volta in quella
mattinata:
-Va bene Taro, come vuoi.-
Lui la prese per la mano e la portò via.
Tsubasa si sentì morire.
Era in uno stato di catalessi profonda, tanto da non
accorgersi che Kumi non lo aveva condotto dal signor
Katagiri, ma che erano arrivati nel giardino dell'albergo.
Quando ritornò in sè, Tsubasa guardò Kumi con aria
interrogativa.
-Kumi-chan..perchè siamo qui?-
In quel momento, non lontano da lì, Sanae e Taro stavano
camminando.
- Sanae, perdonami per quello che ho fatto ieri. Ho agito
d'impulso, senza riflettere , non ho pensato alle
conseguenze. Io, vorrei solo che qualunque cosa accada,
tu rimanga per me quello che sei sempre stata, se non
puoi ricambiare i miei sentimenti, io ti rimarrò vicino
come amico, sei troppo importante per me per perderti del
tutto.-
La ragazza continuava a camminare, non si era voltata,
camminava e basta.
Mentre ancora gli dava le spalle e continuando nella sua
marcia, cominciò:
-Taro, non te lo nascondo; ciò che mi hai confessato
ieri mi ha lasciato profondamente sconvolta, noi siamo
stati insieme per tre anni, ci siamo aiutati in mille
modi, abbiamo condiviso gioie e dolori, tu sei per me una
persona importantissima ma..-
D'un tratto smise di parlare e si fermò.
Taro la fissò senza capire, poi quando le si avvicinò
capì perchè la ragazza si era bloccata.
A circa cinque metri da loro, c'erano Tsubasa-kun in
compagnia di quella ragazzina appiccicosa, e, a quanto
pare sembrava che anche loro stessero avendo una
conversazione abbastanza importante.
Sanae e Taro cercarono di non farsi vedere, curiosi di
sapere che cosa stava succedendo.
D'un tratto Kumi cominciò a parlare:
-Tsubasa-sempai...tu mi piaci!-
Gli occhi di Sanae e Taro sembravano uscire dalla loro
orbite!
Stesso valeva per quelli di Tsubasa che non ci capiva più
nulla.
-Ecco vedi, mi sono iscritta la club di calcio solo perchè
ti avevo visto e mi piacevi, mi sono innamorata di te a
prima vista, ma, sebbene abbia fatto di tutto per farti
capire ciò che provavo, tu non ti sei mai accorto di
nulla..-
La ragazzina lo guardava senza timore, senza un minimo
tentennamento.
-Per te esiste solo il calcio lo so, però..io vorrei
diventare la tua ragazza..ecco io volevo solo dirtelo, e
poi..volevo chiederti se..insomma sì..se avevo qualche
possibilità di realizzare questa mia speranza.-
Detto questo abbassò lo sguardo, Tsubasa era allibito,
nella sua mente si confondevano mille pensieri, non
sapeva che fare, non sapeva come comportarsi..un giorno
prima nella sua vita c'era solo il pallone..com' era che
ora tutto stava cambiando??. (Io direi meno male eh?^^ndA)
Sanae aveva il cuore in gola; era lì, a guardare l'unica
scena a cui mai in tutta la sua vita avrebbe voluto
assistere: Tsubasa-kun con un'altra ragazza, certo, lei
sapeva che per lui esisteva solo il calcio ma..sentiva
una strana morsa allo stomaco.
Taro dal canto suo fissava la scena come se stesse
rivivendo, in modo diverso, la dichiarazione che aveva
fatto il giorno prima a Sanae.
Ad un certo punto, Tsubasa si voltò e scorse le due
figure familiari, dietro la alta siepe.
Un pensiero ritornò alla sua mente, Sanae-chan era la
ragazza di Misaki, stavano insieme era evidente, e lui..
lui non aveva alcun diritto si pretendere nulla.. nulla...nulla.
Né Sanae, né Taro si accorsero di essere stati scoperti
e continuarono a guardare la scena, mentre sentimenti
contrastanti si agitavano nel loro animo.
Tsubasa abbassò il volto e chiuse gli occhi.
-Si Kumi-chan..-
La ragazzina non lo fece finire di parlare che gli buttò
le braccia al collo.
-Oh Tsubasa sempai sono così felice! Te lo giuro , farò
tutto ciò che posso per renderti felice, sarò la
migliore ragazza che tu possa mai desiderare!
"La migliore..la migliore..ma non quella che vorrei..Sanae-chan..io
voglio te! Ma..non posso"
Si lasciò abbracciare, mentre il suo sguardo perdeva
nuovamente d'intensità.
"Sayonara Sanae.."
Aveva freddo, si stava sentendo morire, il cuore le
faceva malissimo, non riusciva a respirare ma il suo
volto di tutto questo travaglio non mostrava nulla, era
impassibile, vuoto, pallido...
Taro le mise una mano sulla spalla:
-Tutto bene?- chiese.
La ragazza si voltò forzando un sorriso e rispose:
-Si certo, però penso che gli altri ci stiano cercando,
meglio ritornare dentro non credi?.-
Sapeva che stava mentendo. La conosceva troppo bene per
credere a quella bugia, ma sentiva che quello non era il
momento giusto per parlarle.
Quando ne avesse sentito il bisogno si sarebbe sfogata da
sola, per il momento, era meglio lasciarla ai suoi
pensieri.
Rientrarono dopo aver fatto tutta la strada in silenzio e
la ragazza si sforzò di essere sempre la solita, allegra
e dolce con tutti. Fece di tutto per evitare Tsubasa-kun
e la cosa fu più facile del previsto dato che lui per
primo, non si avvicinò a parlare con lei.
Per quel giorno, occupata con la visita per la città e
con i ragazzi che la tempestavano di domande, la maschera
che si era costruita dal momento in cui era rientrata dal
giardino con Taro, aveva retto; anche quando aveva visto
Tsubasa-kun e Kumi-chan insieme, con lei che era
avvinghiata al braccio di lui.
Arrivò la sera e ai due ragazzi venne data la loro
camera, entrambi ne ebbero una singola dato che gli altri
erano già sistemati insieme.
Dopo la cena, Sanae salutò le ragazze e si ritirò in
camera, aveva rifiutato gentilmente il loro invito a
parlare di quando viveva in Giappone accampando la scusa
di essere un po' stanca.
Poichè la avevano vista pallida per tutto il giorno, le
altre non insistettero.
Non appena entrata in camera, dopo aver chiuso la porta
dietro di sè, il suo viso si contorse in una smorfia di
dolore e le lacrime cominciarono a scendere copiose.
Si buttò sul letto e cominciò a singhiozzare, stava
malissimo, i suoi sogni si erano infranti, tutte le sue
fantasie si erano volatilizzate, per tre anni, per tre
lunghissimi anni aveva fatto sforzi incredibili per
cambiare, per diventare un'altra, per non essere più
quel maschiaccio che era sempre stata.
Aveva fatto tutto questo per lui..era cambiata per lui..perchè
fosse stupito di ciò e si accorgesse che prima di essere
una tifosa, lei era una ragazza che lo amava e ora..ora
che lo aveva rivisto, ora che aveva la possibilità di
coronare il suo sogno, la visione era diventata buia, i
volti sfuocati, la via di uscita si era chiusa.
Non riusciva a calmarsi, quasi senza accorgersene uscì
dalla sua camera, tentennava persino a reggersi in piedi,
e a fatica, cominciò a camminare nel buio del corridoio.
Anche Tsubasa quella sera era andato in camera sua prima
del previsto.
Non riusciva a capacitarsi di tutto quello che era
successo quel giorno; non riusciva a riordinare le idee.
Aveva rivisto Sanae, e , per la prima volta nella sua
vita, si era sentito al massimo della felicità, aveva
provato un sentimento che gli aveva dato un calore
immenso, poi, aveva compreso che ciò che lui avrebbe
desiderato accadesse e quello che la realtà gli
proponeva, non combaciavano, così aveva deciso di
dimenticare...o meglio fingere di dimenticare quello che
provava per cercare di costruirsi una vita che non
comprendesse la ragazza; aveva ricevuto una dichiarazione
da Kumi-chan e aveva accettato di..di mettersi con lei!
Tornato in albergo aveva visto Sanae che, attorniata dai
ragazzi, sorrideva come se nulla fosse; lui sapeva
benissimo che la ragazza aveva visto la dichiarazione di
Kumi e la sua reazione gli aveva confermato l'evidente
realta: oramai, lei per lui non sentiva più nulla;
questo gli aveva dato il colpo di grazia.
Aveva realizzato che, qualcunque cosa lei avesse potuto
provare per lui tre anni prima, ora era morto, e che non
aveva più possibilità da farlo rivivere.
Era stato ad osservarla da lontano per tutto il giorno, e
mai una volta la ragazza aveva dato l'impressione che
qualcosa la turbasse anzi, sorrideva a tutti e Misaki le
stava sempre accanto.
Che ingenuo era stato! Pensare che con il suo arrivo le
cose sarebbero potute cambiare.
Spense la luce e si distese sul letto.
Per la prima volta in tutta la sua vita una lacrima gli
solcò la guancia.
Non aveva mai pianto prima d'ora, se non per aver perso
una partita di calcio, o quando Roberto era partito per
il Brasile; oggi era la giornata delle prima volte, si
disse esorcizzando la situazione mentre un sorriso amaro
si delineava sulle sue labbra ma.. non riusciva più a
smettere, da una le lacrime erano diventate due e poi
tre, non voleva piangere, non era da lui agire così ma..non
poteva farne a meno. Come ci si deve comportare quando
scopri che la persona che ami la hai persa per sempre?
Che si deve fare per far smettere il dolore nel cuore?
Perchè per quanto provasse, il volto di Sanae continuava
ad apparirgli ogni volta che chiudeva gli occhi?
No..le aveva detto addio..non poteva tornare indietro..non
era possibile. Doveva trovare la forza per continuare.
Taro era sfinito, quella giornata stava per concludersi,
ma lui era stanco morto sebbene non avesse fatto altro
che stare in compagnia dei suoi vecchi amici.
Ma non era la stanchezza che lo preoccupava, no..era
Sanae.
Le era rimasto vicino per tutto il giorno e, anche se gli
altri non si erano accorti di nulla, lui aveva notato che
i suoi occhi avevano perso quell'intensità che li
rendeva speciali, la luce che negli ultimi giorni li
ravvivava da quando aveva saputo che Tsubasa sarebbe
venuto in Francia, si era spenta, erano vuoti , privi di
emozione e la cosa lo preoccupava enormemente.
Sapeva benissimo che, la scena alla quale avevano
assistito nel giardino, la doveva avere profondamente
scovolta ma non si aspettava da lei una reazione così..avrebbe
preferito vederla piangere o arrabbiarsi, ma di certo non
tenersi tutta la sua sofferenza dentro.
No..questo era il male peggiore, doveva fare qualcosa e
doveva farlo subito, non poteva abbandonare Sanae al suo
dolore, anche se non erano affari suoi, la voleva
aiutare, lo desiderava con tutto il cuore.
In quel momento sentì bussare alla porta.
Non aveva molta voglia di aprire, basta rivangare
nuovamente il passato, per oggi ne aveva avuto abbastanza
di tuffi tra i ricordi.
Ribussarono.
Alzandosi a fatica andò ad aprire e il suo volto cambiò
espressione.
Una piangente Sanae che si reggeva in piedi a stento era
lì davanti a lui, gli occhi erano rossi, delle scosse le
attraversavano il corpo, sussultava ad ogni singhiozzo.
Senza dire una parola gli si gettò fra le braccia, e lo
strinse fortissimo.
-Non lasciarmi ti prego...non abbandonarmi anche tu..rimani
con me.-
A queste parole il ragazzo riprese un attimo di lucidità
e ricambiò l'abbraccio.
-Sanae stai tranquilla, io ci sarò sempre, ti aiuterò a
dimenticare
ti starò vicino e non ti lascerò.-
Detto questo, chiuse la porta dietro di loro mentre la
notte con il suo oscuro manto regalava a tutti un sonno
profondo.
Sayonara=addio
FINE QUARTO CAPITOLO
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