Senza di te...
6
"Perché
perché Ryo ci
mette tanto?" si chiese Kaori a bassa voce cercando
di controllare la crescente agitazione che la stava
assalendo.
Un orribile presentimento echeggiava senza sosta nella
sua mente
Avrebbe dato qualunque cosa per sapere
cosa stava accadendo.
"Non vi sembra strano che fin'ora non si sia sentito
nemmeno uno sparo?" domandò Katrina seguendo con lo
sguardo Umibozu che si stava alzando dalla sua panchina.
"I locali dell'ambasciata sono insonorizzati"
si limitò a rispondere lui con fare secco.
Anche Umi è nervoso pensò Kaori tra sé
scorgendo la tensione sul volto dell'uomo nonostante
fossero avvolti dall'oscurità. Accidenti Ryo
si
può sapere quanto ci metti a uscire di lì?
"E' tutta colpa mia
è tutta colpa mia"
mormorò Katrina appoggiandosi a un albero.
"Non è colpa di nessuno" disse Umi serio,
"certe cose accadono e basta
"
S'interruppe bruscamente
Poteva chiaramente
percepire qualcosa di anomalo nell'aria
"A terraaa!!" ebbe appena il tempo di gridare
che un'assordante esplosione li scaraventò violentemente
al suolo.
"Oh mio dio no!" urlò Kaori rialzandosi subito
in piedi e lanciandosi verso l'incendio scatenato dalla
bomba.
Un braccio duro e solido come l'acciaio arrestò
imediatamente la sua corsa.
"Umibozu, lasciami andare!" gridò con tutto il
fiato che aveva in corpo mentre cercava di divincolarsi
dalla micidiale stretta dell'uomo.
"Tu non vai da nessuna parte" fece lui
categorico, "ricordi quello che ha detto Ryo?"
"Si certo, però
" protestò lei
nonostante avesse intuito che era una battaglia persa in
partenza.
Alte fiamme si ergevano tutt'intorno all'edificio: i
vetri delle finestre che avevano resistito alla
detonazione principale stavano scoppiavando a raffica, e
quella che fino a pochi istanti prima era stata una
lussuosa ambasciata ora si era tramutata in un
impressionante quanto grottesco falò.
"Sta tranquilla Kaori, Ryo è riuscito nel suo
intento: se la starà sicuramente ridendo da qualche
parte aspettando il momento giusto per fare la sua grande
entrata." (accipicchia Umi come lo conosci bene!!
NdB ^__^)
La ragazza lo guardò senza capire.
"Il gas
non c'è gas nell'aria."
"Se ce ne fosse saremmo già morti
vero?"
chiese timidamete Katrina che, nel frattempo, si era
avvicinata loro.
"Se non morti, perlomeno agonizzanti."
"Ryo
Ryo dove sei?
Vieni fuori
"
implorò Kaori mentre Umi allentava lentamente la presa.
"Principessa, Kaori, Umibozu! State bene?" li
chiamò a gran voce Saeko pochi minuti dopo (possibile
che Saeko arrivi sempre quando ormai è tutto bello che
finito?! NdB ^__^), cercando di farsi sentire in
mezzo alle numerose sirene delle volanti della polizia
accorse per controllare l'accaduto. "E Ryo dov'è?"
domandò quindi non scorgendolo fra loro.
"Non lo sappiamo
" Quello di Kaori fu solo
un bisbiglio, e Saeko dovette rivolgersi a Umibozu per
avere un quadro più chiaro della situazione.
"Non preoccuparti Kaori" cercò quindi di
rassicurarla poggiandole una coperta sulle spalle, "conosci
Ryo: se la caverà, come sempre."
Kaori rimase in silenzio, guardandola con gli occhi colmi
di lacrime e cercando di non dare ascolto alle paure che
la tormentavano sempre di più.
"Detective Nogami, l'incendio è stato quasi domato"
fece dopo circa un'ora un'agente della polizia rivolto a
Saeko.
"Avete trovato niente?" chiese lei mentre Kaori
li fissava con volto cereo.
"Non saprei
Il capo dei pompieri mi ha detto
che i suoi uomini stanno perlustrando ogni stanza."
"Voglio andare anch'io" disse Kaori con voce
tremante.
"Sai bene che non è sicuro
La zona è ancora
pericolosa" cercò di dissuaderla Saeko rendendosi
conto che cominciava anche lei ad avvertire una grande
preoccupazione: non era da Ryo sparire per così tanto
tempo
Probabilmente era ferito.
"Non m'importa se è pericoloso, io
"
"Detective Nogami!" la interruppe
improvvisamente un uomo vestito di giallo e tutto
ricoperto di furigine.
"Lei è il capo del corpo dei pompieri vero?"
domandò Saeko avvicinandoglisi.
"Si
" annuì l'uomo abbassando il capo.
Kaori fece qualche passo in avanti tremando visibilmente
"Tutti gli uomini che abbiamo trovato all'interno
della villa
sono morti."
Kaori si sentì soffocare, come se il potente veleno di
un cobra le si fosse insinuato nelle vene per fermare il
suo cuore per sempre
Le sue ginocchia cominciarono
a flettersi
Doveva sedersi
doveva sedersi da
qualche parte
"E' possibile identificarli?" chiese Saeko
cercando di mantenere la mente lucida.
"Ne dubito: i corpi sono carbonizzati" fece
l'uomo a bassa voce.
Non è possibile
non è possibile
questo
è solo un incubo e tra poco mi sveglierò
Ryo sarà
accanto a me
come sempre. Pensieri sconnessi si
agitavano nella mente di Kaori
Qualcuno doveva
dirle che Ryo era ancora vivo.
"E' mai possibile che non ci sia nulla che ci
permetta di capire chi è morto nell'esplosione?"
Saeko era stordita.
"Non saprei
forse la scientifica
"
"Capitano! Capitano! Abbiamo trovato questo
nell'ufficio dal quale è partito l'incendio!"
Kaori fece volare lentamente lo sguardo sulle mani
dell'uomo che aveva parlato
Stava reggendo qualcosa
un pezzo di stoffa
"Oh no
non può essere" balbettò Saeko
osservandolo da vicino.
"Cosa?
Cos'è Saeko? Fammi vedere!" urlò
Kaori scrollandosi di dosso la coperta che aveva sulle
spalle e scaraventando quasi la donna a terra con il suo
impeto.
"No
no
Ryo
non può essere
"
La sua mente era come annichilita
"Kaori!" gridò Umi sorreggendola con un
braccio prima che cadesse a terra.
"La giacca
la giacca di Ryo
" mormorò
la ragazza mentre sentiva il respiro mancarle
"Si può sapere cos'è questo??" sbottò
Umibozu strappandole di mano il pezzo di stoffa.
"Ryo
Ryo
" ripeté Kaori mentre la
testa le si faceva pesante, sempre più pesante
Dolore
Paura
Solitudine
Il buio
l'avvolgeva ovattando ogni suo pensiero
Cos'era
accaduto? Non ricordava
Solo la solitudine e il
dolore
Non riusciva a fuggire, un peso la
soffocava, la schiacciava senza pietà
"Kaori! Kaori! Puoi sentirmi?"
Una voce la stava riportando alla realtà
No
Non voleva svegliarsi
Il dolore sarebbe tornato,
ancora più violento e insopportabile
Non sarebbe
riuscita a resistere
"Kaori
"
La ragazza aprì lentamente gli occhi: numerosi visi la
circondavano
Non riusciva bene a metterli a fuoco
ma sapeva di essere al sicuro
fra amici.
"Cos'è successo?" biascicò con voce impastata
e malferma.
Miki
si, era Miki che la stava chiamando
E
accanto a lei Umibozu, Saeko, Mick
Perché erano
tutti lì, perché sembravano cosi tristi? "Cos'è
successo?" ripeté quindi cercando di scandire
meglio le parole.
"Kaori
Ryo è
" Miki non riuscì a
trattenere una lacrima
"Ryo
Cosa? Cosa gli è successo?" Erano
tutti così silenziosi
Perché nessuno fiatava?
C'era qualcosa che doveva sapere? Qualcosa che non
riusciva a ricordare? Che non poteva ricordare?
Fu come un lampo in una serena notte estiva
ricordò.
Come se la diga eretta dal suo subconscio si fosse
improvvisamente dissolta, il fiume in piena e messaggero
di morte che si agitava dentro di lei ebbe libero sfogo
Ryo non c'era più.
"Sei rimasta priva di sensi per svariate ore"
disse Mick prendendole dolcemente la mano e sedendosi sul
letto accanto a lei.
"Io
io
" Non riusciva a pensare, non
riusciva a formulare il benché minimo pensiero. Solo il
buio
Non è possibile
Non può essere
Ryo
"Saeko
quel pezzo di tessuto?
"
disse infine non trovando nemmeno la forza di guardare la
donna negli occhi.
"Temo proprio di si: la scientifica ha confermato
che la composizione è la stessa della giacca di Ryo che
ho portato loro per il confronto." Le si avvicinò
lentamente. "E, purtroppo, nell'ufficio di Anderson
sono stati trovati due corpi
"
Kaori abbassò lo sguardo sulle coperte
"Lasciatemi
sola" mormorò quindi in un soffio.
"Ma Kaori
"
"Mick ti prego: ho bisogno di stare da sola."
Poi, rivolta agli altri, "Vi ringrazio infinitamente
ragazzi
"
"Siamo tutti sconvolti: cerca di sfogarti un po', ti
farà bene" le disse dolcemente Miki stringendola
forte contro di sé. "Ryo è stato un eroe
Gli
dobbiamo la vita" aggiunse piano chiudendosi la
porta alle spalle non appena gli altri furono usciti.
L'improvviso silenzio calò sulle spalle di Kaori
svuotandola di ogni energia residua. Forse non avrebbe
dovuto mandarli via
Ma aveva un vitale bisogno di
riordinare le idee
Doveva trovare un modo per
attutire l'atroce dolore che le dilaniava il petto
"Oh Ryo
non puoi essere morto, no
"
si alzò piano e appoggiò la fronte contro il freddo
vetro della finestra.
Fuori, le luci della città stavano lasciando il posto al
fioco bagliore dell'aurora: era tutto così calmo
Un'atmosfera quasi surreale
Ryo, non puoi lasciarmi
non puoi
Avevi
promesso che saresti tornato da me
me l'avevi
promesso
Si lasciò lentamente scivolare contro
il muro e, finalmente, singhiozzi duri, convulsi, la
squassarono.
Si rannicchiò a terra stringendosi le ginocchia al
petto, come a cercare un po' di conforto e pianse, pianse
e singhiozzò finché non ebbe più la forza di
continuare.
Un paesaggio desolato
era tutto
avvolto nella nebbia
una nebbia fitta, densa
una voce
una dolce voce femminile lo chiamava da
lontano
non riusciva a distinguere il suo nome ma
sapeva che era lui che stava cercando
un volto di
donna
un sorriso
un meraviglioso sorriso
colmo di promesse
"Tesoro? Tesoro, puoi sentirmi?"
Aprì piano gli occhi
Era disteso su di un morbido
letto
C'era una donna accanto a lui
una donna
dal dolce profumo gli stava accarezzando i capelli
"Ma
dove sono?" chiese infine cercando di
mettere a fuoco la stanza sconosciuta in cui si trovava.
"Amore, sono così felice che tu abbia ripreso
conoscenza!" esclamò la donna con un sospiro di
sollievo.
"Dove sono?" ripeté lui cercando di mettersi a
sedere ma riaccasciandosi subito per colpa di
un'insopportabile fitta alla testa.
"Sei ancora molto debole, non devi sforzarti"
lo ammonì la donna sistemandogli il cuscino dietro alla
testa. "Ma non devi preoccuparti: adesso sei a casa
e ci sono io che mi prendo cura di te" aggiunse
continuando a sorridergli teneramente.
"A casa?" L'uomo sembrava confuso. "Ma tu?
"
"E' normale che per il momento tu non rammenti nulla:
il dottore ha detto che, in seguito a un trauma come
quello che hai subito, spesso si soffre di amnesia
temporanea."
"Amnesia?
" La nebbia che sembrava essersi
dissolta ritornò ad offuscargli la mente. "Scusami
ma
tu chi sei?" fu l'unica domanda che affiorò
dalle sue labbra.
La donna lo fissò per un istante senza parlare. "Sono
tua moglie
" rispose quindi con candore, "colei
che hai sposato cinque anni fa."
"Siamo sposati?" Lo stupore dell'uomo era
palese nonostante il suo sguardo fosse velato dal dolore.
"Si" annuì lei passando con delicatezza le
dita sulla lucente fede nuziale che splendeva all'anulare
della mano sinistra di lui.
"Come ti chiami?" domandò quindi sforzandosi
di guardarla negli occhi.
"Nathalie, Nathalie Sheldon" si presentò lei
con calma. "E tu sei Matthew."
"Matthew Sheldon
suppongo." Si sentiva
così stanco, stanco e disorientato
"Esattamente" confermò lei trattenendo a
stento le lacrime. "Amore mio, ho avuto davvero
tanta paura di perderti
"
"Nathalie ti prego
dimmi cosa mi è successo
"
mormorò l'uomo prima di piombare nuovamente in un sonno
profondo e senza sogni.
Continua...
|