Per
Sempre NOAN
La bambina si affacciò sulla soglia della terrazza per scoprire per quale motivo il suo adorato Chicco non era corso da lei come sempre. Viveva a Le Havre da circa tre anni e più esattamente da quando Jean l'aveva trovata in lacrime sulla spiaggia con il corpo dei genitori morti ed improvvisamente si era ricordato di Marie Doveva fare qualcosa per la piccola e così anche se gli zii erano contrari l'accolse in casa. Da quel momento Noan aveva considerato sempre Jean o meglio Chicco come lo chiamava lei di sua esclusiva proprietà. "Chi sei?" domandò spingendola lontano dal ragazzo. "Noan non essere maleducata lei è Nadia." "Non mi piace!" sentenziò la bimba saltandogli in braccio. "Dovresti dormire da un pezzo! Dove si trova la zia?" "In cucina sta finendo di pulire." "Vai a dirle di preparare le stanza al piano superiore. Abbiamo degli ospiti" "Va bene, Chicco." Disse correndo giù per le scale. Nadia con un mezzo sorriso chiese: "Chi è quella bimba?" "Una piccola orfana. Ha solo cinque anni ed è dolcissima." "Non penso di piacerle molto." "Imparerà ad amarti." Dissero rientrando. La mattina successiva Nadia si svegliò poche ore dopo l'alba, scese al piano inferiore e trovò la colazione già pronta, ma chi poteva essersi alzato prima di lei? Affacciandosi alla porta della cucina, vide la piccola Noan che versava il latte nelle tazze e preparava i toast. "Vuoi che ti aiuti a portare in tavola." "No grazie. Sono anni che preparo la colazione a Chicco e non ho bisogno del te!" "Proprio non ti piaccio, eh?" "Esatto mi stai antipatica. Stai troppo vicina al mio Chicco. Devi sapere che quando sarò grande io lo sposerò!" "Non vedermi come una nemica vorrei esserti simpatica." "Anche quella signora bionda mi ha detto le tue stesse cose." "Una signora bionda?" "Viene spesso qui con suo figlio." Jean scese e fu contento di trovarle a parlare tranquillamente a sedere, mentre lo attendevano per la colazione. "Buon Giorno signore." "Ciao Chicco!" gridò Noan volandogli in braccio "Buon giorno Jean." Lui rimase per un attimo con lo sguardo fisso su di lei, non ricordava da quanto tempo non provava più quella sensazione di benessere e tranquillità Nadia portava una camicia che Jean le aveva prestato e che lasciava scoperte le gambe slanciate e snelle, metteva in risalto le seducenti curve del suo corpo sinuoso. "Buon giorno Nadia." Poi rivolto verso la bimba: " Hai preparato tu la colazione?" "Come sempre Chicco." Nadia notò passare un ombra sul viso di Jean, sapeva che ben presto sarebbero dovuti partire per evitare che Verne e Ledoux scoprissero dove si trovavano. Cosa avrebbe detto a Noan? Chi si sarebbe preso cura di lei durante la loro assenza? Noan non era però una bambina come tutte le altre, era una bambina empatica cioè possedeva la straordinaria facoltà di percepire i sentimenti delle persone che la circondavano e Nadia l'aveva letteralmente terrorizzata, quella ragazza era un insieme confuso di sentimenti quali rabbia, paura ed angoscia, ma quando si trovava vicino a Chicco quelle emozioni diventavano positive. Possibile che solo il suo adorato Chicco riuscisse a tranquillizzarla? Per quanto riguardava lui non c'erano dubbi che l'amava in maniera completa ed assoluta. "Noan ti ricordi di Marie?" "Sì è una bambina simpatica." "Ti piacerebbe stare per un po a casa sua?" "Perché? Chicco sai che io voglio solo stare con te." "Ascoltami bene. Ho da fare un viaggio molto lungo e non so nemmeno io quando ritornerò." "Voglio venire anche io!" piagnucolò lei. "Questa volta no." Fu la risposta di Jean detta con un tono di voce che non ammetteva repliche di nessun tipo. CONTINUA... |