Per
Sempre Ledoux indaga sul Gratan
Ledoux stava sdraiato sul divano con quell'articolo ancora tra le mani, mentre Verne ripuliva la pistola con il solo desiderio di sfondare le cervella a quello stupido scienziatello, come osava portargli via Nadia? "Come fai a credere che sia da lui?" domandò improvvisamente Ledoux indovinando i pensieri del compagno "E chi altri? Si conoscono da tanto tempo e conosce delle cose che a noi sono nascoste sul passato di Nadia." Alzandosi dal divano il detective aggiunse: "Credo che questo giornale dove viene spiegato come è affondata l'Elise le Havre non sia piovuto dal cielo qualcuno deve avercelo messo di proposito per sviare le indagini." "Da quell'articolo che parlava di quello strano mezzo blindato ed i mostri marini?" "Proprio così." "Allora che intendi fare?" "Andare alla Hanson's Car Tecnology." "Cosa aspettiamo allora?"
Grandis Granva con un bellissimo e seducente abitino da pomeriggio entrò nell'ufficio, erano passati tre anni dall'ultima volta che si era vista con i suoi due ex scagnozzi e di cose ne erano cambiate. Sorrise tra sé mentre il distinto signore sudava freddo e le bambine si scambiavano i commenti. La più grande delle due aveva sette anni e la più piccola solo cinque. "Ciao Ragazzi come state?" chiese interrompendo il silenzio che si era creato. "Capo " riuscirono a dire. "Sansone c'è qualcuno che deve parlarti." Marie fece il suo ingresso nella stanza seguita dalla più reticente Noan, il suo volto poco prima contratto per la rabbia si era rilassato, scoppiò a piangere mentre l'uomo si chinava per abbracciarla. "Piccolina mia." Tra i singhiozzi Marie rispose: "Ti eri dimenticato di me? Cattivo tre anni senza scrivere una riga!" "Mi spiace. Volevo solo che tu avessi una famiglia." "Tu sei tutta la mia famiglia." Aggiunse stringendosi con più forza a lui. "Mi spiace interrompere, ma credo che Gradis debba dirci qualcosa, giusto?" domandò Hanson. "Credo che la cosa vi lascerà un po allibiti fu così anche per me quanto mi resi conto di amarlo." I due spostarono gli occhi sbarrati dallo stupore sull'accompagnatore e Gradis cominciò a ridere di gusto mentre l'altro sudava freddo. Conosceva il carattere impulsivo di Sansone e si aspettava un pugno sulla faccia, ma sapeva anche che in presenza di Marie le intemperanze dell'uomo si calmavano. Infine Grandis confermò le ipotesi che si erano formate nel cervello dei due amici: "Sono venuta per invitarvi al mio matrimonio con il conte Ayrton Grenavan." Poi continuò: "In realtà non ero venuta solo per questo." "Sansone volevamo chiederti se saresti stato contrario al fatto che noi adottassimo Marie." Concluse infine Ayroton. "Mai! Non penserete che accetterei una tale proposta." "Marie è d'accordo con noi." "Davvero è quello che vuoi piccola mia?" "Vedi ho pensato che ora come ora per te sono solo un peso. Non hai tempo per pensare ad una mocciosetta di sette anni e quindi la proposta di Gradis mi era piaciuta. Io tornerò da te quando sarò abbastanza grande per aiutarti." "Me lo prometti?" chiese lui "Sì te lo giuro." "Visto che la bambina non ha nulla in contrario fate come credete." "Grazie." Dissero i due. "Si può sapere cosa ci fa Noan con voi?" domandò improvvisamente Hanson. "Jean è dovuto partire per un viaggio e quindi ci ha affidato la bambina." "Sì con Nadia!" ironizzò Sansone prima che Gradis gli assestasse un calcio sugli stinchi. Tutti scoppiarono a ridere, mentre Sansone saltellava per l'ufficio. "Certe abitudini non le perdi, vero?" disse infine un po risentito. "Come al solito parli troppo." Improvvisamente la porta fu aperta con un poderoso calcio e tutti i presenti si ritrovarono puntati contro una pistola e chi la impugnava fece cenno al compagno di entrare. "E' passato molto tempo dal nostro ultimo incontro mia cara." Disse Jules baciandole la mano. "Per mia fortuna." "Non essere sempre così acida. Sono venuto solo per sapere se eravate voi tre al comando di un buffo mezzo blindato circa cinque anni fa." "Non sappiamo di che cosa stia parlando!" risposero in coro. "Davvero? Peccato che il modellino che Hanson ha sulla scrivania sia la riduzione in scala di quel mezzo che distrusse un ponte a Parigi finendo nella Senna." "Dannazione!" bisbigliò tra di denti Sansone. "Ora ho l'assoluta certezza che voi conoscete bene quello stupido pel di carota e Nadia dove sono?" Ledoux si guardò intorno riconoscendo in Noan la bambina che da tre anni viveva con Jean. "Capo prendiamo quella bambina e vedrete che Raltique salterà fuori come per magia." "Ne sei sicuro?" "Sì. Jean e molto legato a questo esserino." "Bene." Stava per
afferrarla quando Marie si mise in sua difesa: "Non
toccare Noan!" "Bastardo non toccare Marie!" Sansone si mosse per scagliarsi come una furia addosso a Jules, ma Ledoux sparò colpendolo alla spalla in modo abbastanza grave. "Sansone!" gridarono tutti. "Ora abbiamo da fare. Se volete scusarci." Sorridendo sinistramente lasciarono la stanza portando con loro Noan. "Che diremo a Jean?" si chiesero mentre trasportavano il loro amico in ospedale. CONTINUA . |