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Capitolo 9: Aiuto inatteso ~
Aragorn sentiva la testa pesante e il corpo debole, si
era svegliato ma non aveva la forza di riaprire gli occhi
lentamente
gli tornarono alla mente i fatti della sera precedente
aveva
bevuto, molto, poi una ragazza lo aveva accompagnato in
una stanza e poi Legolas
cos'era successo con lui?
Cosa gli aveva fatto? L'unico ricordo chiaro era il suo
sguardo, le sue lacrime
Ad un tratto sentì una mano
stringersi tra i suoi capelli e tirargli indietro la
testa
a fatica aprì gli occhi
dov'era?
"Finalmente
" disse Gaenry "Non
abbiamo tutto il giorno
vostra maestà
"
Non era possibile
solo allora però si accorse di
essere in ginocchio e di avere i polsi legati dietro alla
schiena. Erano nel bosco, piuttosto lontano da palazzo e
si stava facendo giorno
non riusciva a guardarsi
attorno ma sentiva che non erano solo loro due
sentiva
la presenza di qualcun altro ed infatti, appena il
Consigliere lasciò la presa consentendogli di rialzare
la testa li vide
Gwomyr era in piedi poco distante
con un arco tra le mani e vicino a lui legato ad un
albero
"Legolas
" sussurrò il ramingo cercando
di alzarsi ma Gaenry glielo impedì puntandogli un
pugnale alla gola
quel pugnale
"Sì lo so
" disse l'uomo quando vide
l'espressione del re di Gondor "
abbiamo preso
in prestito di nuovo le armi del vostro amante ma non se
ne avrà a male
non le userà mai più
"
"Come siete fuggiti? E cosa volete da noi questa
volta? Avete fallito
nessuno crederà alla vostra
storia
" disse Aragorn fissandolo con odio.
"Per fortuna alcuni dei miei uomini mi sono ancora
fedeli, e poi non ci vuole molto per mettere fuori gioco
qualche ragazzino
" rispose ridendo Gwomyr
mentre gettava l'arco a terra prendendo tra le mani
l'altro pugnale dell'elfo "
un colpo alla testa
e te li togli di mezzo per molto tempo
"
"Per quanto riguarda l'altra domanda
mio
signore
" continuò Gaenry con tono sarcastico
"
non servirà che qualcuno credi alla nostra
storia, quando vi troveranno morto per mano del vostro
amante, le cose saranno chiare di per sé
" si
girò guardando il capitano "
sveglia il bel
principe
è ora di cominciare
"
Aragorn respirava a fatica, la sua mente ancora non era
completamente lucida e faticava a mettere insieme tutto
quanto
poi vide Gwomyr avvicinarsi a Legolas con il
pugnale tra le mani
"Che ne dici se lascio un ricordo su questo bel
visino
" disse sorridendo il capitano, con la
lama sfiorò la guancia dell'elfo.
Il re era immobile avrebbe voluto gridare ma la paura che
la sua voce potesse causare un movimento brusco di
Legolas era troppa
cosa gli avevano dato? Sembrava
stesse dormendo ma respirava velocemente come se gli
mancasse il fiato, era saldamente legato all'albero con
una fune, la testa piegata in avanti ed i capelli biondi
gli ricadevano sul petto
Ad un tratto vide che
Gwomyr allontanò il pugnale ridacchiando ma gli diede un
violento schiaffo
"No!" gridò Aragorn spalancando gli occhi
"Non toccarlo maledetto!" cercò di alzarsi ma
di nuovo sentì alla gola la lama affilata "Avvicinati
ancora a lui e giuro che ti uccido con le mie mani!"
Il capitano si voltò un attimo verso il re con un
sorriso crudele sul volto per poi colpire di nuovo l'elfo
con la stessa violenza.
Legolas scosse lentamente la testa riaprendo gli occhi,
sentiva le guance in fiamme ma non riusciva a comprendere
cosa stava succedendo, cercò di muoversi ma capì di
essere legato, alzò lo sguardo e vide davanti a sé il
capitano delle guardie, il cuore iniziò a battergli
prepotentemente nel petto
poi una voce
"Legolas
Legolas stai bene?"
"Aragorn
" sussurrò l'elfo alzando la
testa, vide che l'uomo era inginocchiato e il consigliere
gli teneva uno dei suoi pugnali sulla gola.
"Andrà tutto bene
" disse il ramingo
quando, guardandolo negli occhi li vide di nuovo pieni di
paura.
"Io non direi
" lo interruppe Gaenry
"Comunque
signori devo comunicarvi cosa
succederà tra qualche istante
il principe Legolas
qui presente ucciderà il nostro amato Re Elassar, dopo
averlo trovato tra le braccia di una bella sconosciuta,
poi forse per il rimorso si toglierà la vita a sua volta
so
che non è un piano molto elaborato ma abbiamo avuto poco
tempo
il risultato lo otterremo comunque
la
povera regina rimasta sola chiederà l'aiuto dei suoi
Consiglieri e noi due torneremo ai nostri incarichi dato
che nessuno potrà più accusarci di niente
"
Aragorn e Legolas rimasero a bocca aperta ma non fecero
in tempo a razionalizzare tutto quanto
il
consigliere si mise davanti al re puntandogli la lama
dritto al cuore.
"Direi che questo è il punto migliore
avete
tradito la fiducia del vostro amore e ora ne pagherete le
conseguenze
" disse ridendo.
"Ma chi siete voi?" bisbigliò il ramingo
fissandolo con rabbia "Con che coraggio fate tutto
questo? Voi non siete degli uomini
avete ucciso un
ragazzo innocente ed ora volete fare lo stesso con noi
solo
per ottenere il potere su questo regno? E' questo che
volete? Il potere?" girò la testa verso l'elfo e lo
guardò intensamente, quando lo vide annuire si voltò di
nuovo verso Gaenry "Voi non avrete mai il mio regno
"
"Resterei volentieri a parlare con voi di questa
questione ma non abbiamo tempo
" rispose il
consigliere, strinse la mano sull'impugnatura "Addio
Re Elassar
" ma non fece in tempo a finire la
frase
Aragorn si liberò dalla corda che gli teneva
legati i polsi e alzandosi in piedi con la stessa velocità
di un elfo, la strinse intorno al collo di Gaenry. Il
consigliere sorpreso da quel gesto lasciò cadere il
pugnale, portando entrambe le mani alla gola.
Gwomyr cercò di accorrere in suo aiuto ma Legolas alzò
una gamba e lo colpì violentemente alla schiena
facendolo cadere a terra, poi velocemente iniziò ad
allentare i nodi della fune.
Il capitano però si rialzò immediatamente, dirigendosi
a grandi passi verso i due.
"Aragorn!" gridò l'elfo quando vide che Gwomyr
stava per colpire il ramingo con il pugnale.
Il re di Gondor lasciò la corda che stringeva intorno al
collo del consigliere, spingendolo via e si abbassò
velocemente, recuperando l'altro pugnale e bloccando il
colpo dell'avversario.
Gaenry respirò profondamente per recuperare il fiato che
stava perdendo e si guardò attorno
anche questo
piano era fallito
o forse no
allungò una mano
e prese una freccia dalla faretra che era posata poco
lontano, si alzò e senza dire una parola si scagliò
contro Legolas che stava ancora tentando di liberarsi.
L'elfo spalancò gli occhi cercando una via di fuga, ma
ancora non poteva allontanarsi dall'albero
rimase
immobile, con gli occhi fissi sull'uomo che si stava
avvicinando velocemente, la freccia puntata al suo cuore
Quando vide che la freccia stava per colpirlo, si spostò
di lato
ma non abbastanza da evitarla, la fune era
legata ancora troppo stretta
Un grido di dolore uscì dalle sue labbra quando Gaenry
gli conficcò la freccia nel braccio, poco sotto la
spalla
Aragorn stava combattendo, come meglio poteva contro il
capitano, non aveva ripreso ancora completamente le forze
e l'uomo era molto forte fisicamente, doveva fare
qualcosa
alzò lo sguardo per un attimo e vide che
il sole si stava alzando nel cielo
il sole
Gwomyr alzò il pugnale, sferrando un colpo verso il viso
del ramingo ma Aragorn lo bloccò, fissando l'uomo che
aveva davanti attraverso le lame incrociate.
"Dì addio a questo mondo
" sussurrò.
"Ma vostra maestà
" rispose ridacchiando
il capitano anche se faceva fatica a resistere in quella
posizione "
avevate detto che non mi avreste
ucciso
state venendo meno alla vostra parola
"
"Ti sbagli, non hai ascoltato attentamente
"
disse il re di Gondor, mosse il polso e un raggio di sole
si riflesse sulla lama colpendo dritto negli occhi il
capitano che fece un passo indietro abbassando la guardia.
Allora Aragorn lo colpì col pugnale, facendo affondare
la lama nel suo petto
restò in silenzio fino a
quando Gwomyr non ricadde a terra, con gli occhi
sbarrati, poi si inginocchiò esausto vicino a lui.
"
ho anche detto che se avresti toccato ancora
Legolas ti avrei ucciso
" sussurrò respirando
velocemente. Rimase a fissarlo ma dopo pochi istanti sentì
il grido di Legolas
alzò la testa e vide la freccia
nel suo braccio.
"Legolas!" gridò cercando di alzarsi ma sentì
un forte dolore allo stomaco
istintivamente portò
la mano in quel punto
quando abbassò lo sguardo
vide che era ricoperta di sangue
spalancò gli occhi
ed allora notò un piccolo pugnale nella mano di Gwomyr
lo
guardò e vide un sorriso comparire sul suo volto poco
prima di smettere di respirare
Legolas chiuse gli occhi, cercando di resistere al dolore
per
fortuna la freccia aveva colpito anche una parte della
fune così, dopo pochi tentativi, riuscì a liberarsi
completamente. La fune cadde a terra e l'elfo con essa
non
riusciva a stare in piedi, si sentiva ancora debole a
causa di quella sostanza che gli avevano fatto respirare
alzò
la testa e vide che il consigliere stava salendo in sella
ad un cavallo. Doveva fermarlo
ma come poteva fare
era
già partito al galoppo
guardò a sinistra e vide il
suo arco.
Allungò una mano afferrandolo, poi stringendo i denti,
chiuse il pugno sulla freccia estraendosela dal braccio
poteva
farcela
doveva farcela
alzò un ginocchio e
lentamente si mise in piedi, preparandosi a tirare
le
mani gli tremavano, il sangue usciva copiosamente dalla
ferita e la sua vista non era completamente tornata alla
normalità
respirò profondamente
"Fermati
" sussurrò puntando la freccia
in direzione dell'uomo che si allontanava a cavallo.
Incredibilmente l'animale rallentò il passo, fino a
fermarsi completamente e voltarsi con il muso verso la
radura.
"Muoviti maledetto!" gridò Gaenry ma appena
alzò lo sguardo una freccia lo colpì dritto al cuore
Il cavallo si mise di nuovo al galoppo, facendo rotolare
a terra il corpo senza vita del consigliere e poco dopo
anche l'altro animale, che era rimasto legato ad un ramo,
si liberò e corse via, seguendo il compagno.
Legolas sorrise e girò la testa, vide il capitano Gwomyr
steso a terra senza vita e al suo fianco Aragorn che
lentamente si stava rialzando con una mano sullo stomaco.
L'elfo fece qualche passo verso di lui ma appena vide la
sua tunica macchiata di sangue si mise a correre, usando
tutte le forze che riusciva a recuperare.
"Aragorn!" gridò raggiungendolo e prendendolo
tra le braccia appena in tempo per evitargli una brusca
caduta, lo aiutò a stendersi sul terreno
inginocchiandosi al suo fianco "Aragorn cos'è
successo? Fammi vedere
"
L'elfo mise una mano sulla sua allontanandola dalla
ferita e spalancò gli occhi
era grave, molto grave
"Mi ha colpito
" bisbigliò il ramingo
girando leggermente la testa per guardarlo "
riesci
a muovere il braccio?
"
"Sì Aragorn
io sto bene
" mentì
Legolas accarezzandogli il viso con la mano destra, la
sinistra era appoggiata a terra, non riusciva più ad
alzarla "Sei tu ad aver bisogno di aiuto
devo
portarti dai curatori
riesci a camminare?"
"Non credo
" rispose Aragorn chiudendo gli
occhi per un istante, quasi non sentiva più le gambe,
sapeva cosa stava succedendo e sapeva anche che se non
fosse stato curato immediatamente
"Allora ti porterò io
" disse l'elfo
guardandosi attorno "
i cavalli sono scappati
ma dobbiamo farcela comunque
"
"No Legolas
non puoi portarmi fino a palazzo,
stai perdendo troppo sangue, non ce la farai mai
"
sussurrò l'uomo guardandolo negli occhi, vide
l'espressione sul suo viso, era terrorizzato.
"Ma
d'accordo vado a cercare delle erbe per
coprire la tua ferita
in questo modo
"
"Legolas no
" lo interruppe Aragorn
scuotendo la testa, iniziava a sentirsi sempre più
debole "
sai quanto me che non servirebbero a
niente
non ho bisogno di erbe
" alzò un
mano e la posò dolcemente sulla guancia del compagno,
"
ho bisogno di te
resta qui
se devo
morire
voglio farlo guardandoti negli occhi
"
Legolas quasi non riusciva a respirare, non era possibile
"Tu non morirai
" disse, con la mano prese
quella del ramingo e intrecciò le dita con le sue,
appoggiandola sul petto dell'uomo "Tu non puoi
morire
non così
non adesso" sentì gli
occhi riempirsi di lacrime.
"Legolas mi dispiace
" sussurrò Aragorn
guardandolo "
non avrei mai dovuto trattarti
male
non volevo ferirti
io mi fido di te
potrai
mai perdonarmi?"
"Non dire così
" disse l'elfo mentre le
lacrime iniziavano a scivolare sulle sue guance,
ripulendo lentamente il sangue che la mano dell'uomo
aveva lasciato "
ne parleremo tra qualche
giorno quando starai meglio
"
"Ti amo Legolas
" bisbigliò il ramingo,
sentiva le palpebre pesanti ma non voleva chiudere gli
occhi
voleva continuare a guardarlo
quel viso
che non avrebbe rivisto mai più
"Aragorn ti prego
devi resistere
"
Ad un tratto l'elfo sentì in lontananza dei rumori,
sembravano cavalli al galoppo, ma forse se li stava
immaginando, non voleva voltarsi a controllare, teneva
gli occhi fissi sull'uomo e la mano stretta alla sua
"Sono feriti presto!" gridò Eomer scendendo da
cavallo e inginocchiandosi al fianco di Legolas. I
curatori fermarono il carro e corsero a loro volta verso
di loro.
"E' molto grave
" disse uno di loro
esaminando la ferita del re "
dobbiamo curarlo
qui, non possiamo spostarlo, portate il necessario
"
"Legolas
" disse il re di Rohan guardando
l'elfo "Legolas
siamo qui
"
"Non lasciatelo morire vi prego
" sussurrò
Legolas, ancora non riusciva a rendersi conto di quello
che stava succedendo, la sua mente era concentrata sugli
occhi di Aragorn e sul suo respiro che si stava facendo
sempre più debole "Aragorn
resisti, non
andartene
"
"Continua a parlargli
" sussurrò Eomer
"Fino a quando sentirà la tua voce non si lascerà
andare
"
"Aragorn
parlami ti prego
" disse
l'elfo mentre le lacrime continuavano a scorrergli sul
viso, non riusciva a pensare a niente se non a lui, a
quello che avevano vissuto insieme fino a quel momento
"
ricordi i giorni che abbiamo passato insieme
a Lothlòrien? Quando ci allontanavamo da tutti e
restavamo soli
" vide che Aragorn sorrise,
girando la testa verso di lui.
"Come potrei dimenticare
" bisbigliò il
ramingo "
ricordo quando
" trattenne
il fiato per un attimo quando i curatori iniziarono a
ripulirgli la ferita "
quando mi hai portato
sulla torre e per la prima volta ho
" strinse i
denti di nuovo per non gridare dal dolore "
ho
sentito il tuo corpo
non puoi immaginare cosa
provavo dentro di me in quei momenti
avrei
rinunciato ad ogni cosa per restare con te
i Valar
mi avevano fatto un dono meraviglioso
"
Legolas sorrise ma ad ogni parola dell'uomo sentiva le
lacrime aumentare di intensità
"Continua Estel
" sussurrò, vide che uno
dei curatori si stava avvicinando a lui con una lama per
tagliargli la manica della tunica e controllargli la
ferita al braccio "No
non ne ho bisogno
prendetevi
cura di lui
"
"Lascialo fare
sono già in tre ad occuparsi
del re" disse Eomer "Andrà tutto bene
"
"Legolas
" disse Aragorn, la voce sempre
più bassa "
ricordi quando ci hanno preparato
le stanze? Mi sembrava di vivere un sogno
poterti
stringere tutta la notte e al mio risveglio trovarti
ancora fra le mie braccia
" stava per chiudere
gli occhi, si sentiva troppo debole e il dolore si stava
facendo sempre più forte "Non voglio morire
non
voglio lasciarti"
"No! Aragorn no! Resta con me!" gridò Legolas
tra le lacrime quando sentì la mano dell'uomo stringere
la sua e vide i suoi occhi chiudersi "Non lasciarmi
non
lasciarmi
ti prego
"
"Ha solo perso i sensi Legolas
" disse
Eomer appoggiandogli una mano sulla spalla "Non
morirà
lo salveranno".
Diversi giorni passarono da quando il re di Gondor venne
ferito nella radura, i curatori avevano fatto del loro
meglio ma ancora Aragorn non aveva ripreso conoscenza. La
ferita stava già guarendo, perciò gli uomini
sostenevano che il sonno prolungato era un effetto del
sonnifero che circolava ancora nel suo corpo misto ad
altre erbe che avevano dovuto usare per curarlo.
Era sera e Legolas era come al solito seduto sulla sedia,
di fianco al letto dove giaceva il re, e teneva stretta
nella sua la mano del compagno, raramente si allontanava
dalla stanza, passava tutto il tempo parlandogli
dolcemente in attesa di qualche segno
guardava il
suo petto alzarsi e abbassarsi ad intervalli regolari,
sapeva che il pericolo era passato ed ogni momento
ringraziava in silenzio i Valar per non avergli portato
via la sua unica ragione di vita.
La porta si aprì, Arwen ed Eomer entrarono avvicinandosi
al letto.
"Va a riposare Legolas, resteremo noi con lui
"
disse la dama, ma sospirò rassegnata quando vide l'elfo
scuotere la testa "Devi riposare Legolas! Sono
giorni che non lo fai e non hai nemmeno toccato cibo
avanti,
gli terrò io la mano come ho fatto quando ti stavano
curando la ferita
"
"No
grazie ma lo farò io ora che posso
"
sussurrò Legolas senza voltarsi "
non voglio
riposare, non voglio mangiare, non voglio bere
non
ne ho bisogno
voglio solo restare con lui
"
Arwen stava per parlare di nuovo ma sentì la mano di
Eomer posarsi sulla sua
"Come va il braccio?" disse il cavaliere.
"Io sto bene
non sento più dolore
"
rispose l'elfo, poi abbassando lo sguardo "
almeno,
non al braccio
" Il male che sentiva era al
cuore
voleva sentire di nuovo la sua voce, vedere i
suoi occhi
Ad un tratto sentì la mano di Aragorn stringere la sua
con forza e poi un sussurro
"Legolas
"
"Aragorn
" disse l'elfo spalancando gli
occhi, il suo viso si illuminò "Aragorn
sono
qui
guardami
" con la mano gli accarezzava
il volto.
Il ramingo aprì lentamente gli occhi e girò la testa
verso di lui
"Sei vero? Non sto sognando?" bisbigliò
alzando una mano e appoggiandola sulla guancia del
compagno
quel viso meraviglioso che credeva di non
rivedere mai più, quegli occhi blu che adorava, quei
capelli sottili come seta
"Oh Legolas
mi sono sentito perso, credevo di
dover rinunciare per sempre alla tua luce e invece sono
qui
ero immerso nell'oscurità ma sentivo la tua
voce
la tua voce mi ha guidato
"
"Aragorn!" disse Arwen avvicinandosi a lui
"Come ti senti?"
"Bene
almeno credo
" rispose il
ramingo e lentamente si mise seduto, senza lasciare la
mano dell'elfo "Sì
bene
non sento quasi
più niente, la ferita si sta rimarginando
"
poi girandosi di nuovo verso il compagno "Tu come
stai?"
"Benissimo adesso
" sussurrò
sorridendogli Legolas.
"Avete corso un grande pericolo
per fortuna è
tutto definitivamente finito!" disse Eomer
mettendosi al fianco di Arwen.
"Grazie Eomer
per tutto quanto
"
disse il re di Gondor guardandolo "
so che è
un po' tardi ma
grazie di cuore
a proposito,
come ci avete trovato? Come lo sapevate?"
"Le guardie che avevi messo di sorveglianza alle
stanze di quei due sono corse da noi, appena recuperate
le forze, per avvertirci della loro fuga
"
iniziò il re di Rohan "
ci stavamo preparando
per andare a cercarli quando Arwen, mentre camminava nel
corridoio per raggiungere la stanza di Legolas, si è
imbattuta in una ragazza svenuta sul pavimento, aveva il
volto coperto di lividi
"
"Si chiama Elaviel
" lo interruppe Arwen
"
Gwomyr l'ha colpita, ci ha raccontato tutto
quanto e ci ha anche detto che, prima di perdere
completamente i sensi, ha udito i due uomini parlare del
loro piano e di dove volevano portarvi
"
"Abbiamo controllato ed anche voi eravate spariti
"
continuò Eomer riprendendo la parola "
così
ci siamo precipitati nel bosco, portando anche dei
curatori, visto le intenzioni di quei due
quando
abbiamo trovato per terra il corpo di Gaenry trafitto da
una freccia, abbiamo capito che era la direzione giusta
"
"Eomer, ci avete salvato
non potrò mai
ringraziarvi per
" disse Aragorn ma il
cavaliere lo fermò.
"Niente ringraziamenti
diciamo solo che non era
nel vostro destino morire in quel modo
cosa che non
si può certo dire di quei due
l'hai colpito tu il
consigliere al cuore?" chiese guardando l'elfo che
annuì "
un colpo perfetto
in pieno
centro, complimenti!"
Legolas sorrise, subito sentì di nuovo sul viso la mano
di Aragorn che lo accarezzava così si girò verso di lui.
"Andiamo ora
riposatevi entrambi
"
disse Eomer allontanandosi con Arwen al suo fianco "Sono
giorni che Legolas non mangia e non riposa
"
Quando rimasero soli, Aragorn lo guardò seriamente
"E' vero?"
"Io non
non ne avevo bisogno
"
rispose Legolas abbassando lo sguardo "Volevo solo
restare con te
non potevo lasciarti solo, dovevo
stringerti la mano altrimenti
"
Il ramingo sorrise dolcemente nel sentire le sue parole
si
ricordò di quello che gli aveva detto quella sera nel
giardino
"Vuoi sdraiarti accanto a me?" gli disse
baciandogli la mano stretta alla sua. Legolas annuì
sorridendo e si alzò ma si accorse che non poteva fare
il giro del letto, non senza lasciare la mano dell'uomo
così
fece l'unica cosa possibile
mise prima un ginocchio
e poi l'altro sul materasso, scavalcando il corpo disteso
del compagno
Aragorn lo seguì con lo sguardo
quando l'elfo gli
fu sopra, mise la mano libera tra i suoi capelli,
tirandolo verso di sé e teneramente gli baciò le labbra
da
quanto tempo non le sentiva? Morbide e dolci contro le
sue
"A
Aragorn
" sussurrò l'elfo
chiudendo gli occhi, cercando di resistere alla voglia di
stringersi contro di lui, di sentire il suo corpo vivo e
caldo contro il suo
"Scusa
lo so
non posso ancora fare
movimenti bruschi
" disse il ramingo
lasciandolo. Legolas si lasciò cadere al suo fianco,
appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Dovrai resistere ancora qualche giorno re Elassar
"
bisbigliò sorridendo.
"Non dirmelo
" sussurrò sconsolato l'uomo
"
sai una cosa
quando credevo di morire,
un pensiero si è fatto strada nella mia mente
tra
molti, molti anni, quando qualcuno leggerà la mia
storia, troverà scritto del mio matrimonio con Arwen,
del nostro amore ma
non troverà la verità
nessuno
saprà mai che nella mia vita ho amato te, solo te, non
voglio lasciare questo mondo così
"
"Non importa cosa penseranno gli altri
"
rispose Legolas "abbiamo sempre saputo che questa
nostra storia sarebbe rimasta segreta purtroppo, non
possiamo farci niente
io ti ho donato il mio cuore,
legandomi a te per l'eternità e mi basta sapere che
anche tu sei
insomma, che anche tu mi ami
"
fece un sospiro prima di continuare "Estel tu
ti
legheresti a me? Se fosse possibile e se non l'avessi già
fatto con Arwen e se
"
"Sì Legolas
" disse Aragorn baciandogli
la fronte "Mi legherei a te per la vita, davanti a
tutto il mio popolo
se solo fosse stato possibile
l'avrei già fatto
"
Legolas sentì il cuore battere con forza e senza pensare
lo abbracciò forte, chiudendo gli occhi.
Il ramingo strinse i denti, il braccio dell'elfo aveva
sfiorato la sua ferita e il dolore non era passato del
tutto
ma non voleva che quel momento finisse, era
ancora con lui
e sarebbe restato così per sempre.
Quell'esperienza l'aveva in parte cambiato, aveva solo
una vita da vivere
non poteva farlo nascondendo i
suoi veri sentimenti fino alla morte
Mise una mano
sulla testa dell'elfo, stringendolo a sé, mentre l'altra
era ancora unita alla sua.
"Re Elassar
vi siete svegliato!" disse
Elenband entrando nella stanza all'improvviso "Finalmente!
Eravamo tutti così preoccupati
"
Legolas alzò la testa di scatto, cercando di
allontanarsi ma Aragorn non glielo permise
invece di
lasciarlo andare gli strinse più forte la mano.
Lo sguardo dell'elfo passava dal volto del re a quello
del giovane in pieno panico
ma era impazzito? Notò
però che Elenband non rimase per niente sconvolto da
quello che vide
anzi, si sedette tranquillamente
sulla sedia, accanto al letto, e continuò a parlare.
"Vi hanno raccontato cos'è successo? Non era il mio
turno di guardia ma appena sono stato avvisato sono corso
subito ad avvertire la regina Arwen e per fortuna anche
re Eomer era con lei
gli altri ragazzi stanno bene
ma non è stata colpa loro, ve lo assicuro, alcune
guardie più anziane li hanno colpiti
adesso però
di loro non c'è più traccia, forse hanno saputo e sono
scappati
"
"Non ho intenzione di punirli
" disse
Aragorn sorridendogli "
dovrei ringraziarli
piuttosto, ci avete salvato
se non era per voi
"
Legolas sentì le dita dell'uomo sulla guancia e guardò
preoccupato il giovane seduto ma vide che gli stava
semplicemente sorridendo.
"Ora che è tutto finito, dobbiamo parlare della tua
ricompensa Elenband
" disse il re guardandolo
"
te la senti di prendere il comando delle mie
guardie? So che non è molto ma
"
"Veramente vostra maestà?" sussurrò il
ragazzo spalancando gli occhi "Ne sono onorato,
spero di essere all'altezza
ve ne sono grato
anche
se a dire il vero, ho già ricevuto una ricompensa
"
quando pronunciò quelle parole abbassò lo sguardo e le
sue guance si tinsero di rosso "Ecco
"
In quel momento qualcuno bussò alla porta
"Entra
" disse Elenband voltandosi.
Aragorn e Legolas lo guardarono perplessi ma quando
videro la persona che varcava la soglia, tutto si fece più
chiaro
"Scusate il ritardo
stavo finendo di pulire la
frutta
" disse Elaviel richiudendo la porta e
appoggiando sul tavolino vicino al letto la ciotola piena
di frutta "La regina Arwen ha detto che eravate
affamati
come vi sentite vostra maestà?"
Aragorn la guardò per un momento, quando nella sua mente
riaffiorarono i ricordi di quella notte sentì un calore
improvviso al volto.
"Oh
quello
" disse la ragazza che
aveva notato la sua reazione "Non preoccupatevi
è
passato ormai
" guardò Legolas e gli sorrise
"
abbiamo già chiarito tutto quanto
sempre
che voi non vogliate punirmi per aver
"
"No
" la interruppe il re ridendo "
non
voglio punire nessuno, quindi smettetela di preoccuparvi
piuttosto,
va tutto bene? Mi hanno detto che Gwomyr
"
"Sì certo
mi ha solo colpito per farmi perdere
i sensi ma
" abbassò lo sguardo incrociando
quello di Elenband "
i miei sensi sono stati più
furbi di lui e non mi hanno lasciato fino a quando non ho
scoperto tutto il suo piano
"
Legolas continuava a restare in silenzio, non capiva
ancora perché Aragorn non l'avesse lasciato né
all'arrivo della guardia né ora
"Direi che è meglio andare
" disse
Elaviel sorridendo "
dovete mangiare
"
poi si mise davanti ad Elenband che ancora la stava
guardando estasiato, gli mise le mani sul petto,
stringendo i pugni sui suoi abiti e lo costrinse ad
alzarsi "
e noi dobbiamo fare altre cose
"
sussurrò sensualmente sulle labbra del giovane prima di
uscire dalla stanza.
Elenband rimase un attimo immobile poi guardò Aragorn
"Bene
io allora
devo andare" disse
velocemente prima di inchinarsi davanti al re "
vostra
maestà
" e lasciò anche lui la camera.
Legolas si mise seduto fissando il ramingo poi entrambi
si misero a ridere.
"Forse non dovevo farlo capitano
" disse
il re tra le risate "
in questo momento ha di
meglio da fare che impartire ordini
"
L'elfo abbassò lo sguardo, il pensiero che qualche
giorno prima Aragorn ed Elaviel erano distesi sul suo
letto lo fece rabbrividire, ma era tutto finito
doveva
dimenticare
"Avanti
" disse "Devi mangiare
"
"Come sarebbe a dire devo
" disse Aragorn
guardandolo "Credevo che anche tu dovessi farlo? E
questa volta se non lo fai verrai punito
"
"Avevi detto che non volevi punire nessuno
"
sussurrò Legolas sorridendo, lentamente si rimise seduto
sopra di lui lasciandogli la mano per afferrare la
ciotola con la frutta.
"Ma tu fai eccezione principe
" sussurrò
il ramingo e non si accorse di quanto la sua voce fosse
piena di desiderio "
per me è sempre un
piacere infliggerti delle punizioni
" la vista
del compagno sopra di lui gli faceva perdere la testa,
gli mise la mani sulla vita e sentì l'elfo tremare,
indossava una tunica di un verde scuro, così leggera che
gli sembrava di toccare il suo corpo
Legolas chiuse gli occhi per un attimo, forse non doveva
agire così, il compagno non poteva fare sforzi inutili
doveva
mantenere il controllo della situazione ma come poteva
sapeva
fin troppo bene che Aragorn era nudo sotto quelle
coperte, non indossava niente se non la benda bianca
stretta attorno alla vita per proteggere la ferita e lo
sentiva
sentiva contro di sé la sua eccitazione
crescere
"Non sei nelle condizioni di infliggere punizioni
"
sussurrò prendendo tra le dita un lampone e
avvicinandolo alle labbra dell'uomo "Puoi solo
mangiare
"
Aragorn guardò l'espressione seria sul suo volto
sorridendo, poi aprì la bocca
vide l'elfo sorridere
soddisfatto mentre gli avvicinava un altro lampone ma
questa volta gli catturò le dita, succhiandole
sensualmente
"No
no
Estel no
" bisbigliò
Legolas ma si accorse di quanto deboli fossero i suoi
lamenti.
"Dammene un altro
" disse l'uomo
lasciandogli libere le dita, non riusciva a pensare più
a niente
nella sua mente c'era solo Legolas
L'elfo prese un altro lampone e lo avvicinò di nuovo
alla bocca di Aragorn, l'uomo lo accettò ma invece di
inghiottirlo, allungò una mano mettendola dietro alla
testa del compagno e tirandolo a sé con forza lo baciò.
Appena Legolas socchiuse le labbra, fece scivolare la
lingua nella sua bocca con anche il frutto,
costringendolo a mangiarlo. Sentì che lentamente l'elfo
iniziava a muoversi sopra di lui con lo stesso ritmo
delle loro lingue.
"Ne vuoi ancora?" sussurrò il ramingo
sorridendo, quando si allontanarono per riprendere fiato
"Adesso ti è venuta voglia di cibo?"
Legolas si passò la lingua sulle labbra fissandolo
avidamente come se l'uomo avesse tutto ciò che
desiderava ottenere.
"Sì
e molta anche
" disse prendendo
tra le mani una mela, gli diede un morso e, tenendo il
pezzo tra i denti si avvicinò di nuovo a lui.
"Tu vuoi farmi veramente impazzire
"
sussurrò Aragorn sorridendo prima di mordere una parte
della mela per raggiungere ancora le sue labbra.
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