~ Capitolo 10: Una nuova promessa
~
Passò ancora qualche giorno e finalmente Re Elassar poté
di nuovo tornare a camminare. La prima cosa che fece, fu
riunire i membri del Consiglio per informarli delle nuove
leggi che erano entrate in vigore da quel momento. Rimase
sorpreso di come tutti quanti le accettarono senza
discutere, forse quella storia aveva causato diversi
problemi anche a loro.
Appena si liberò dai doveri di re, andò a parlare con
Arwen nella sua stanza e ci rimase quasi tutto il
pomeriggio, si allontanò solo per un breve periodo.
Legolas vagava senza meta per il palazzo, Aragorn quella
mattina gli aveva detto che, per quasi tutto il giorno,
sarebbe stato occupato in faccende riguardanti il futuro
del regno e così cercava di passare il tempo
passeggiando nei giardini o lungo i corridoi. Si era
imbattuto in Elenband ed Elaviel che si baciavano
appassionatamente vicino ad un albero ma aveva subito
cambiato strada, non voleva disturbarli
ma ora aveva
voglia di rivedere Aragorn, anche se negli ultimi giorni
aveva passato parecchio tempo con lui non avevano mai
potuto stare insieme completamente, perché in ogni
momento qualcuno entrava nella stanza per chiedere dei
consigli al re. Si incamminò verso la stanza di Arwen,
poco prima infatti aveva incrociato Eomer e l'uomo gli
aveva detto che il re e la regina stavano discutendo di
alcune cose in quel posto. Quando arrivò davanti alla
porta si fermò un momento per sentire se stavano ancora
parlando, sì
sentiva le loro voci ma non capiva
quale fosse il discorso
"Va bene questa?"
"Non credo Arwen
mi sembra troppo pesante
non
voglio che sia un peso portarlo
"
"Ma non è pesante
te l'assicuro l'ho messa
certe volte
questa?"
"No è troppo sottile potrebbe spezzarsi
"
"Per i Valar
non ne troverai mai una che ti
soddisfa se continui così
"
"E' solo che
non so ancora se sia una buona
idea
non ne ha mai portate
e se non dovesse
accettarlo?"
"Ma non ti devi fare queste domande Aragorn
lo
sai benissimo che lo accetterà
è un dono
bellissimo
che ne dici di questa?"
"Sì
questa è perfetta
"
Legolas rimase un momento immobile pensando, poi rinunciò
a capire e alzò una mano per bussare ma non fece in
tempo
la porta si aprì e si trovò davanti Aragorn.
"Legolas
" disse il ramingo sorpreso
"Cosa ci fai qui? Ti avevo detto che ti avrei
raggiunto più tardi
perché non esci nel giardino?"
"Ecco
" sussurrò l'elfo guardandolo, notò
che aveva una mano nascosta dietro alla schiena "
io
l'ho fatto, ma ora che ho imparato a memoria ogni albero
e ogni singolo corridoio del palazzo credevo che avremmo
potuto passare un po' di tempo insieme
"
"Ho ancora alcune cose da sbrigare
"
rispose Aragorn guardandosi attorno "
perché
intanto non vai nella tua stanza
io
verrò a
cercarti più tardi
" e con quelle parole si
incamminò velocemente per il corridoio.
"Ma
" disse Legolas, l'uomo però era già
lontano, guardò Arwen che era ferma sulla porta "
è
ancora arrabbiato con me per qualcosa che ho fatto ma
della quale io non sono a conoscenza?"
"No Legolas
" disse la dama sorridendo
"Fa come ti ha detto
" si avvicinò a lui
e gli diede un bacio sulla guancia prima di allontanarsi.
L'elfo la seguì con lo sguardo poi si girò dirigendosi
verso la propria stanza
"Ma cos'hanno tutti quanti?" bisbigliò fra sé.
Entrò nella camera e vide qualcosa sul suo letto, erano
degli abiti. Si avvicinò e prese tra le mani la tunica,
era molto bella, leggera e morbida, di un colore che
variava dal bianco all'argento a seconda della luce che
si rifletteva sul tessuto, le maniche e l'apertura erano
ricamate con delle mezze lune grigie. Abbassò lo sguardo
e quando vide i pantaloni sorrise, erano in pelle nera,
molto simili a quelli che aveva indossato la sera della
festa, quando era ritornato a Minas Tirith. Si ricordò
di come fossero scomodi da portare ma anche di come lo
guardava Aragorn quando li indossava, sapeva che all'uomo
piacevano, gli tornò alla mente la mattina successiva
alla festa quando li aveva rimessi e il ramingo lo aveva
spinto di nuovo sul letto accarezzandogli le gambe e non
solo
Chiuse gli occhi continuando a sorridere poi iniziò a
cambiarsi d'abito.
Era quasi sera e ancora Aragorn non l'aveva raggiunto,
ormai stava perdendo la pazienza, aveva rifatto ancora
decine di volte il giro del palazzo, l'ultimo posto che
gli era rimasto da visitare erano le stalle. Entrò e
vide tutti i cavalli che tranquillamente riposavano, si
guardò attorno e riconobbe Asfaloth, il cavallo di
Arwen, si stava avvicinando a lui quando il suo sguardo
ricadde su un altro cavallo bianco
lo stesso animale
che portava il consigliere quel giorno ormai lontano. Si
fermò davanti allo splendido destriero e gli accarezzò
dolcemente il muso
"Non ti ho ancora ringraziato per quello che hai
fatto
" sussurrò l'elfo sorridendo.
Aragorn stava camminando velocemente lungo il cortile
ma
dov'era finito Legolas? Era stato lui a dirgli di
passeggiare per il palazzo ma ora non riusciva più a
trovarlo
continuava ad imbattersi in persone che si
inchinavano al suo passaggio fino a quando non riconobbe
una voce.
"Vostra maestà
cosa fate qui?" disse
Gweridith avvicinandosi a lui "Avete bisogno di
qualcosa?"
"Veramente
di qualcuno, cara Gweridith"
rispose il re sorridendo "Hai per caso visto il
principe Legolas da queste parti?"
"Io no mio signore
" disse la donna "
ma
forse è nelle stalle
ho sentito alcune giovani
parlare di una creatura bellissima, luminosa quanto la
luna, che si aggirava da quelle parti
"
Aragorn rimase a bocca aperta e non riuscì a trattenere
una risata, Legolas sicuramente non aveva fatto caso allo
scompiglio che aveva creato dirigendosi in quei posti,
non tutto il popolo che viveva lì era abituato a vedere
degli Elfi.
"Grazie
vado a controllare" disse l'uomo
incamminandosi verso le stalle.
Entrò silenziosamente, non voleva spaventare nessuno ma
vide solo gli animali, fece ancora qualche passo e si
fermò vicino ad una trave
quello che vide gli tolse
il fiato e capì cosa avevano provato poco prima quelle
giovani.
Legolas era in piedi davanti ad un cavallo bianco e lo
stava accarezzando sorridendo, da una apertura entravano
i raggi della luna che si era già alzata nel cielo e si
riflettevano su di lui, circondandolo di una luce
naturale
Sapeva bene quanto fosse splendido ma
vederlo così
non sembrava vero
era come avere
davanti uno spirito luminoso uscito da un sogno
i
capelli chiarissimi, la pelle candida, l'abito che
indossava
tutto quanto gli donava una bellezza
eterea
e poi c'erano i suoi occhi
perdersi in
quel mare profondo era una delle cose più belle che
poteva fare
sarebbe rimasto a guardarlo per ore
sembrava
un sogno, era un sogno
ed era il suo sogno diventato
realtà
"Non
" cercò di parlare ma quasi non
riusciva a trovare la voce, fece un respiro profondo e
provò di nuovo "Non dovresti venire in questi posti
"
vide Legolas girarsi verso di lui e sorridere ed ancora
il respiro gli venne meno, aveva visto molti Elfi nella
sua vita ma Legolas era sempre stato il più bello, la
sua purezza, la sua innocenza lo rendevano unico
"
non tutti sono abituati ad avere a che fare
con gli Elfi, e soprattutto non con qualcuno come te
"
rimase immobile e vide che l'elfo gli si avvicinò con
un'espressione seria sul viso "
hai creato un
bel po' di scompiglio la fuori
"
"Ma non ho fatto niente!" disse Legolas
scuotendo leggermente la testa "Non ho parlato con
nessuno, sono solo venuto qui per passare il tempo, non
arrivavi più
"
"Lo so
" disse sorridendo Aragorn
accarezzandogli il viso "
ma dovresti conoscere
l'effetto che hai sugli altri
hanno visto una
creatura bellissima passare per il cortile e sono rimasti
molto colpiti
"
L'elfo abbassò lo sguardo come si sentisse in colpa ma
subito il ramingo gli prese una mano
"Andiamo adesso
" e si incamminò
portandolo con sé.
"Aragorn lasciami
" sussurrò Legolas
spalancando gli occhi quando ormai erano usciti dalle
stalle e l'uomo continuava a tenergli la mano. Si guardò
attorno e vide alcune persone che li fissavano
sbalordite, non era una cosa di tutti i giorni vedere il
re passeggiare tranquillamente in quel posto mentre
teneva per mano un Elfo
"Ma dove stiamo andando?" chiese Legolas,
cercando sempre di liberare la mano, guardò gli abiti
del compagno e vide che erano diversi da quelli che
indossava di solito, erano molto eleganti, una tunica
grigia finemente lavorata e dei pantaloni bianchi.
"Tra poco vedrai
" rispose il re
fermandosi davanti ad una porta. L'elfo tirò un sospiro
di sollievo quando sentì che Aragorn lasciò la presa,
proprio mentre un uomo anziano si stava avvicinando a
loro.
"Siete già stati avvertiti vero?" disse il re
fissandolo.
"Sì, certo vostra maestà
" disse l'uomo
inchinandosi "
la regina ci ha spiegato ogni
cosa
nessuno vi disturberà
" diede ad
Aragorn una chiave e si allontanò.
Il re si girò un momento verso il compagno e vide la
curiosità sul suo viso, poi sorridendo aprì la porta.
"Entra
"
Legolas lo guardò indeciso poi fece come gli era stato
detto, subito seguito dal ramingo che richiuse la porta a
chiave. L'elfo rimase senza parole, non aveva mai visto
quel posto e tutti quegli scaffali pieni di libri lo
impressionarono, la stanza era immensa ma in ogni angolo
c'erano carte, volumi rilegati, documenti e al centro un
grande tavolo riempiva il poco spazio rimasto, anche su
di esso erano appoggiati diversi libri e pergamene. Su
alcuni ripiani erano posizionate delle grandi candele che
illuminavano tutto quanto.
"E' bellissimo
" sussurrò in preda allo
stupore "
non ero mai venuto qui, è dove
tenete raccolti i libri che raccontano la vostra storia?"
"Sì
" rispose Aragorn gettando la chiave
che aveva in mano su un tavolino "
è la
biblioteca di Minas Tirith, chiunque cerchi informazioni
sul passato della Terra di Mezzo e dei suoi abitanti, le
può trovare qui dentro
"
"Questo tavolo è immenso
" disse tra sé
Legolas avvicinandosi ad esso "
non è lungo
come quello nel Merethrond, ovviamente, ma è di sicuro
più grande del mio letto
"
"Certamente è più resistente
" sussurrò
il ramingo seguendolo "
deve sostenere tutti
questi libri
"
"Perché siamo qui?" chiese Legolas girandosi
verso di lui e dando le spalle al tavolo "E perché
continui a tenermi per mano davanti a tutti? Lo sai che e
pericoloso
"
Aragorn lo fissò per un momento in silenzio, aveva così
tante cose da dirgli ed ora non sapeva da quale iniziare
"Ecco
questa mattina ho discusso a lungo con i
membri del Consiglio
" iniziò l'uomo e vide
che ora l'attenzione del compagno era tutta per lui
"
abbiamo modificato alcune leggi riguardo il
trattamento dei prigionieri e l'uso delle prigioni ma la
cosa più importante è che
hanno deciso di
rinunciare spontaneamente al diritto di decidere della
sorte del sovrano, o meglio, ne hanno rinunciato in
parte, hanno detto che non vogliono più avere niente a
che fare con la vita privata del loro re dopo quello che
è successo, si faranno avanti solo se la capacità di
regnare del sovrano diventasse instabile per qualche
motivo e potesse seriamente causare dei danni al popolo
"
si fermò e vide che l'elfo aveva aperto la bocca
incredulo "
mi hanno anche detto che a loro non
importa se Arwen od io abbiamo uno o più amanti, la cosa
importante è che continuiamo a governare Gondor come
abbiamo fatto fino ad ora
"
Aragorn non riuscì a trattenere una risata quando vide
l'espressione sul viso di Legolas, aveva abbassato lo
sguardo come se cercasse di mettere insieme tutto quanto
per capire.
"Se è uno scherzo
" disse l'elfo
guardandolo "
non è divertente
"
"Scusa
no, è la verità
" disse il
ramingo tornando serio "
anche se qualcuno ci
vedrà insieme non succederà niente, certo, in maniera
moderata, sono sempre il re
"
Sul volto di Legolas comparve un sorriso, era bellissimo,
finalmente non dovevano più nascondersi completamente,
poi si accorse di una cosa
"E perché siamo qui?" chiese di nuovo
guardandolo intensamente, cercava di leggergli nella
mente ma non ci riusciva, forse non si concentrava
abbastanza, era felicissimo per quello che aveva appena
saputo.
"Ricordi cosa ti ho detto quando mi sono risvegliato
giorni fa?" disse Aragorn, vide una luce negli occhi
del compagno e sorrise "
sì quello
"
"Hai detto che ti saresti legato a me
"
sussurrò Legolas, il cuore iniziava a battere sempre più
forte "
se fosse stato possibile
"
"E a quello mi attengo
" continuò il
ramingo avvicinandosi di più a lui "
non posso
separarmi da Arwen per riguardo alle leggi, ma ora niente
mi impedisce di fare ciò voglio veramente
"
guardò il compagno che lo fissava senza riuscire a
pronunciare una parola "Vuoi ancora che mi unisca a
te?"
Legolas rimase in silenzio ma i suoi occhi parlarono per
lui
prese lentamente una mano di Aragorn e se la
mise sul cuore, lo stesso fece con la sua posandola sul
petto dell'uomo
"Hai il mio cuore
hai il mio amore
io ti
appartengo
" sussurrò dolcemente senza
distogliere lo sguardo dal suo, quante volte aveva
sognato quel momento
"Legolas
è solo una cosa tra noi, però
è
per sempre
i Valar sono testimoni delle nostre
parole
" bisbigliò il ramingo ma ancora gli
occhi dell'elfo gli diedero la risposta che attendeva.
"Io scelgo di legarmi a te, Legolas, figlio di
Thranduil, principe di Bosco Atro
" disse
Aragorn guardandolo intensamente, sentì il cuore
dell'elfo battere ancora più forte sotto la sua mano e
la voce gli tremò "
unisco il mio cuore al tuo
e prometto di restarti accanto
" prese la mano
del compagno e la strinse, intrecciando le dita con le
sue, la baciò e se la mise sul cuore "
per la
vita
" vide Legolas chiudere gli occhi, quando
li riaprì notò che erano lucidi ed anche lui sentì le
lacrime avanzare, l'emozione che provava in quel momento
era troppa da contenere
"Ed io scelgo di legarmi a te, Aragorn, figlio di
Arathorn, re di Gondor
" disse Legolas
accennando un sorriso "
unisco il mio cuore al
tuo e prometto di restarti accanto
" strinse la
mano del ramingo e la baciò prima di portarsela sul
cuore "
per l'eternità
"
Un lungo momento di silenzio seguì le parole dell'elfo,
un silenzio interrotto solo dai loro respiri
continuarono
a guardarsi intensamente fino a quando Legolas, sempre
tenendo la mano del compagno, mise l'altra sulla guancia
dell'uomo e posò le labbra sulle sue
Aragorn chiuse gli occhi quando sentì la dolcezza e la
purezza di quel bacio, le labbra si sfioravano lentamente
senza chiedere niente di più, se non di sigillare per
sempre quel momento con la più semplice espressione
d'amore
Legolas riaprì gli occhi quando sentì scivolare sulla
sua mano una lacrima, sorrise e baciò le palpebre del
ramingo
"N'uma ner Estel
(Non più Estel)" sussurrò
e vide un sorriso nascere sul volto dell'uomo.
"Nemmeno per la gioia?" disse Aragorn riaprendo
gli occhi.
"Ci sono altri modi per dimostrarla
"
rispose l'elfo ma si fermò osservandolo, vide che l'uomo
aveva allungato una mano per prendere una pergamena.
Il re di Gondor si avvicinò al tavolo e, intingendo la
penna nell'inchiostro scrisse qualcosa poi si voltò
verso il compagno
"Tocca a te
"
Legolas lo fissò divertito quando vide ciò che doveva
fare, si fermò a sua volta davanti al tavolo.
"Sei sicuro?" chiese ma non ottenne risposta a
parole, lo sguardo dell'uomo era abbastanza "Devo
scriverlo in elfico?"
"No, nella lingua corrente" rispose Aragorn
mettendosi dietro di lui "così tutti potranno
leggerlo in futuro"
L'elfo appoggiò la penna, osservando in silenzio il
risultato, poi sentì sulla vita le mani del ramingo che
lo costringevano a voltarsi di nuovo, prese in mano la
pergamena e la appoggiò su uno scaffale per lasciare
asciugare l'inchiostro.
"Ancora non riesco a crederci, ho quasi paura a
chiudere gli occhi perché, una volta riaperti tutto
potrebbe essere svanito
" sussurrò incontrando
lo sguardo del compagno "
ma, ti prego, se è
un sogno non svegliarmi
"
"Perché non provi a constatarlo di persona
"
disse Aragorn sorridendo "
chiudi gli occhi
avanti
"
Legolas gli sorrise e lo fece, udì di nuovo la sua voce
"
ti dirò io quando riaprirli
"
Annuì in silenzio ma poi sentì le mani dell'uomo dietro
al collo per qualche attimo
"Aragorn
cosa?"
"Shh
" bisbigliò il ramingo rialzandogli
la parte superiore della tunica.
L'elfo sentì qualcosa di freddo scivolargli sulla pelle
e battergli contro il petto, istintivamente portò la
mano in quel punto ma sfiorò solo la stoffa dell'abito
che lo copriva.
"Ora puoi aprirli" sussurrò Aragorn
incrociando le braccia sul petto, rimase a guardare
sorridendo il compagno che, velocemente, si slacciava i
primi lacci della tunica alzando e abbassando lo sguardo
in continuazione, su di sé e sul suo volto
poi vide
la sua espressione quando trovò quello che stava
cercando e il cuore gli batté forte
"Aragorn
è
" sussurrò Legolas
fissandolo stupito per poi tornare a guardare ciò che
aveva in mano "
è il tuo anello
"
"Sì
è solo un simbolo ma
" disse
Aragorn sorridendogli "
in questo modo avrai
per sempre qualcosa di mio, sarò legato a te per
l'eternità
" vide le mani dell'elfo tremare
"
se vuoi puoi metterlo qualche volta
ti
assicuro che non scomparirai e non attirerai i Nazgul
almeno
a
me non è mai successo
"
Legolas sorrise e strinse l'anello nel pugno, rialzando
gli occhi sul volto del compagno
"Non so cosa dire
è un dono bellissimo
"
disse respirando profondamente "
io però non
ho niente da darti
"
"Oh Legolas
" sussurrò il ramingo
stringendolo a sé "
tu mi hai già dato molto,
mi hai donato te stesso ed è più di quanto potessi mai
desiderare
te l'ho detto è solo un simbolo,
qualcosa per ricordarti di me quando
" si fermò
come se non volesse continuare "
quando non sarò
più qui con te
"
"Non dirlo
" bisbigliò Legolas
stringendolo più forte "
io non posso farlo
non
voglio vivere in eterno su questa terra senza di te
ho
creduto già una volta di rimanere solo e ho sentito il
mio cuore fermarsi per il dolore
non posso
"
"Legolas guardami
" disse Aragorn
prendendo tra le mani il volto dell'elfo "
tu
lo farai invece
quando non sarò più con te,
continuerai a vivere insieme al tuo popolo
non posso
permettere che tu rinunci alla tua vita per me, ti amo
troppo
" vide gli occhi del compagno riempirsi
di lacrime "No
non più, ricordi? Adesso devi
promettermelo Legolas
come poco fa hai promesso di
restarmi accanto
promettimi che non ti lascerai
morire
promettimi che continuerai a vivere
"
L'elfo scosse lentamente la testa ma sapeva che doveva
farlo, gli occhi di Aragorn lo stavano implorando.
"Lo prometto" sussurrò "
prometto
che resterò in vita ma non posso prometterti che
continuerò a vivere
non ha senso farlo senza di te
"
Aragorn lo strinse di nuovo con tutta la forza che
possedeva, ad un tratto sentì la voce del compagno
"Cosa?" chiese, lasciandolo leggermente.
"Puoi dirmi una cosa Aragorn?" disse di nuovo
Legolas sorridendo, cercava di non pensare a quello che
aveva promesso, non era il momento per farlo, ora erano
soli, insieme, legati per sempre "Dimmi ancora una
volta che sei qui perso nei miei occhi
"
Il ramingo sentì il cuore battergli prepotentemente a
quelle parole, forse non era quella l'intenzione di
Legolas ma sentì dentro di sé un calore improvviso.
"Legolas non sai quanto ti amo
" sussurrò
abbracciandolo di nuovo e baciandolo con passione "
sei
la mia vita ed ogni singola volta che ti guardo mi perdo
in te
" un altro bacio seguì il primo "
nei
tuoi occhi
" e un altro "
sul tuo
viso
" e un altro "
sul tuo corpo
"
e ancora. Sentì un gemito uscire dalle sue labbra e lo
guardò negli occhi, vide il desiderio che c'era in lui,
lo stesso desiderio che lui stesso sentiva crescere in
quei giorni, ogni volta che lo vedeva entrare nella
stanza da letto dove era costretto a stare per riprendere
le forze, ogni volta che lo sentiva vicino ma non poteva
fare nient'altro che tenerlo stretto a sé.
"Se
" sussurrò Legolas riprendendo fiato
"Se sai già che in questo posto non possiamo
"
pensò alla parola più adatta "
amarci
ti
prego non continuare
non ce la faccio
"
Aragorn alzò lo sguardo dietro alle spalle dell'elfo e
un sorriso malizioso gli comparve sul viso, lo abbracciò
di nuovo baciandolo.
"Porta chiusa a chiave, Legolas
" gli
bisbigliò sulle labbra "
e tutto il tempo che
vogliamo a nostra disposizione
" lo baciò di
nuovo facendo scivolare le mani lungo il suo corpo fino a
raggiungere il suo fondoschiena, lo strinse a sé con
forza, muovendosi contro di lui.
Legolas gli mise le mani tra i capelli baciandolo sempre
più profondamente, per giorni aveva desiderato quelle
mani, quel corpo, ma ogni volta poteva solo spingersi
fino a un certo punto senza mai lasciarsi andare. Fece un
passo all'indietro, appoggiandosi al tavolo, senza mai
lasciare le labbra dell'uomo, ma ad un tratto il ramingo
si allontanò da lui, fermandosi davanti a una delle
candele, con un soffio la spense facendo poi la stessa
cosa anche con le altre, fino a quando solo due fiamme
brillarono nella stanza.
"Così è meglio
" disse sorridendo
Aragorn mentre si avvicinava di nuovo al compagno "Non
temi più il buio vero?" guardò il suo volto nella
penombra e lo vide sorridere.
"Non questo tipo di buio
" sussurrò
Legolas abbracciandolo, inclinò la testa, sfiorandogli
il collo con la lingua "
e non quando sono con
te
"
Il ramingo si lasciò sfuggire un gemito quando l'elfo
iniziò a succhiargli la pelle alla base del collo, gli
strinse di nuovo il fondoschiena, rialzandolo di peso e
spingendolo sul tavolo.
Legolas non se lo aspettava e allungò un braccio per
dargli un aiuto, ma Aragorn ce la fece da solo, così con
la mano colpì una colonna di libri facendoli cadere a
terra. Guardò intimorito i volumi aperti sul pavimento e
i fogli sparsi, poi posò lo sguardo sul volto del
compagno.
"Ops
io non
"
Aragorn si mise a ridere e fece lo stesso con altri
libri, facendo più spazio, poi mise una mano dietro la
schiena dell'elfo e una sul tavolo, cercando di darsi una
spinta per salire a sua volta, ma non ne ebbe bisogno
appena
Legolas capì le sue intenzioni lo strinse a sé,
tirandoselo sopra e indietreggiando per stendersi
completamente.
"Le leggi di Gondor non sono poi così interessanti
"
disse il ramingo sorridendo mentre con un dito gli
sfiorava il profilo del viso "
e poi le abbiamo
cambiate giusto in questi giorni
" quando
raggiunse le sue labbra, l'elfo aprì la bocca e iniziò
a passare sensualmente la lingua sul dito del compagno.
Il ramingo chiuse gli occhi per un attimo, cercando di
resistere alle sensazioni che si stavano scatenando
dentro di lui, poi allontanò la mano dal viso di Legolas
per scendere ancora e finire di aprire il suo abito. Passò
dolcemente la mano sul suo petto e vide che nel frattempo
l'elfo gli aveva già slacciato la tunica e stava
cercando di togliergliela.
"Ti sono piaciuti i vestiti?" gli chiese,
inginocchiandosi tra le sue gambe per far scivolare lungo
le braccia l'abito. Legolas lo guardò per un momento
ammirando il suo corpo poi sorrise.
"Certamente
anche se credo proprio che non me
li abbia dati perché piacessero a me
" sussurrò
passandosi le mani sulle gambe "
giusto?
"
Aragorn mise le mani sulle sue per poi continuare ad
accarezzargli le cosce
"Giusto
" disse sorridendo, gli sfiorò il
ventre facendo scivolare due dita sotto il profilo dei
pantaloni "
mi basta guardarti con questi
addosso per
" ma non riuscì a finire la frase,
Legolas incrociò le gambe dietro la sua schiena e se lo
tirò addosso di nuovo con forza
"
non guardarmi
" gli sussurrò sulle
labbra l'elfo mentre con le mani gli slacciava i
pantaloni "
toccami
" glieli abbassò
fin dove riusciva "
sentimi
" e iniziò
a muoversi contro di lui.
Il ramingo lo baciò intensamente mentre si stringeva a
lui, la sensazione che provava nel sentire i pantaloni in
pelle dell'elfo contro il suo corpo nudo gli faceva
perdere la testa
cercò di mantenere il controllo e
con fatica si sedette dando le spalle al compagno, per
togliersi del tutto gli abiti e gli stivali. Quando fu
completamente nudo, chiuse gli occhi, respirando
profondamente per calmarsi, ma subito sentì contro la
schiena il petto di Legolas e sul collo la sua lingua.
"Il mio re a bisogno di un momento di pausa?"
gli bisbigliò all'orecchio l'elfo prima di alzare una
gamba e mettersi seduto davanti a lui
sopra di lui
Aragorn alzò lo sguardo per incrociare il suo mentre con
le mani gli toglieva la tunica, gettandola indietro sopra
una fila di libri
lo abbracciò accarezzandogli la
schiena, con le labbra gli sfiorava una spalla
"Non mi è concesso?" sussurrò, ma subito
Legolas gli mise le mani sul petto, spingendolo indietro
con forza e costringendolo a stendersi.
"No
" disse l'elfo sorridendo "Non
adesso" sentì però un lamento uscire dalle labbra
dell'uomo, l'aveva spinto così violentemente da fargli
sbattere la testa sul tavolo di legno.
"Aragorn
" disse preoccupato "Aragorn
non volevo
tieni prendi questa
" allungò
una mano e prese la sua tunica, con l'altra rialzò la
testa dell'uomo e la mise sotto come fosse un cuscino
"Ti fa male?" come risposta però ottenne una
risata.
"No
" sussurrò il ramingo sorridendo
"
mi piace
" subito vide
l'espressione stupita sul volto del compagno "
non
battere la testa è ovvio
" mise le mani sui
fianchi dell'elfo tirandolo più in alto, verso di sé
"
mi piace vederti prendere il controllo
"
lo guardò per un momento
la pelle candida in
completo contrasto con i pantaloni neri e i capelli
biondi che gli ricadevano sulle spalle "
continua
fallo
ancora
" vide che Legolas lo guardava indeciso
così iniziò ad accarezzarlo tra le gambe, lentamente
L'elfo chiuse gli occhi muovendo il bacino contro la mano
di Aragorn, ma ogni volta che cercava di ottenere
maggiore contatto, l'uomo fermava le carezze
allontanandosi leggermente
riaprì gli occhi e fissò
il compagno che sorrideva maliziosamente
"Vuoi qualcosa mio principe?" bisbigliò
l'uomo, aveva già visto Legolas agire in quel modo ma
questa volta voleva spingerlo oltre per vedere dove
poteva arrivare
"Sì
" disse l'elfo, gli occhi pieni di
desiderio "
voglio le tue mani su di me
"
si slacciò i pantaloni velocemente "
voglio
che mi tocchi
" prese la mano di Aragorn e se
l'avvicinò, stringendosela contro "
e lo
voglio adesso
" ed iniziò a muoverla su di sé,
insieme alla propria, chiudendo gli occhi.
Aragorn si passò la lingua sulle labbra, cercando di
respirare lentamente, sentiva che stava per perdere tutto
il controllo che aveva
brividi di piacere scorrevano
lungo il suo corpo ad ogni movimento dell'elfo. Lo guardò
teneramente e vide l'anello che gli aveva donato, passò
le dita della mano libera sul suo collo fino a
raggiungerlo e sorrise
sarebbe rimasto con Legolas
per sempre, o almeno fino a quando lui lo avrebbe voluto
ad
un tratto la mano dell'elfo coprì la sua.
"E' mio
" sussurrò sorridendo l'elfo
sempre tenendo gli occhi chiusi "E' il mio unico
tesoro
" poi li riaprì incrociando lo sguardo
del ramingo "
dopo di te
"
Aragorn sentì sulla sua, la mano dell'elfo tremare e capì
che stava per raggiungere il limite del piacere.
"Lego
Legolas
" bisbigliò fermando i
movimenti della mano "
vieni qui
voglio
sentirti
"
L'elfo sorrise, si voltò giusto il tempo di togliersi
gli abiti rimasti e poi tornò a sedersi sopra di lui.
"Non così
" disse il ramingo sorridendo,
mise una braccio dietro alla schiena del compagno e se lo
tirò sopra, prese la mano dell'elfo e se la porto alle
labbra, succhiandogli dolcemente le dita "Così
"
e tenendogli il polso la fece scivolare lungo il corpo,
aprendo le gambe.
"Come desideri
" sussurrò Legolas
baciandolo dolcemente mentre faceva scivolare le dita
dentro di lui.
"Legolas
" bisbigliò il ramingo tra i
sospiri "
Legolas posso scioglierti
Ah!"
non riuscì a continuare la frase
il compagno aveva
raggiunto quel punto e continuava a muovere le dita
lentamente facendogli perdere la ragione "
posso
"
"Puoi farmi tutto quello che vuoi
"
sussurrò l'elfo guardando il suo volto "
se ci
riesci
"
Aragorn gli sorrise e avvicinò le mani alla sua testa,
iniziò a sciogliergli le trecce che tenevano legate
alcune ciocche di capelli, con molta difficoltà visto
che il suo corpo continuava a tremare per il piacere.
Quando finì, gli passò le mani tra i capelli, facendoli
scivolare tra le dita, assaporando la splendida
sensazione
vide Legolas chiudere gli occhi e
sorridere
Lo tirò verso di sé sfiorandogli le labbra con le sue
"I nostri cuori sono uniti
" bisbigliò
"
le nostre anime sono unite
non ci resta
che unire anche i nostri corpi
" sentì la mano
dell'elfo allontanarsi e chiuse gli occhi per un attimo
"Prendimi Legolas
fammi sentire il tuo amore
"
Legolas lo baciò, mettendo le mani sotto al suo corpo e
lentamente entrò in lui
sentì un lamento uscire
dalle labbra dell'uomo
"Shh
ti amo Estel
" sussurrò
baciandogli il collo, sentì il corpo di Aragorn
rilassarsi e iniziò a muoversi dentro di lui "
lasciati
amare
lasciati
ah
" si lasciò
sfuggire un gemito quando il ramingo, alzando la testa,
gli succhiò la punta dell'orecchio.
"Non hai detto
che ti piace
quando prendo
"
cercò di parlare ancora ma i brividi di piacere lungo il
suo corpo gli impedivano di farlo "
oh Valar
Estel
fermati o
" iniziò a spingersi dentro di lui
con lo stesso ritmo che aveva la lingua di Aragorn sul
suo orecchio, sentì i respiri dell'uomo farsi più
veloci
"Sì ma
" gli bisbigliò il ramingo mentre
continuava a far passare una mano tra i suoi capelli
completamente sciolti "
adoro anche vederti
perdere il controllo completamente
"
Legolas strinse un pugno sul tavolo mentre con l'altra
mano si teneva più che poteva contro il ramingo per
sfiorarlo col suo corpo.
"Sei la mia rovina
" sussurrò Legolas
sorridendo quando sentì che l'uomo aveva rinunciato alla
sua tortura per lasciarsi andare al piacere "
riesci
a far uscire quella parte di me che non conosco ancora
pienamente e che non riesco a controllare
in oltre
duemila anni nessuno mi aveva mai portato fino a questo
punto
"
Aragorn lo guardò cercando di resistere al desiderio,
voleva ascoltarlo, il suono della sua voce era così
dolce da fargli dimenticare tutto quanto
"Tenna' manke, mela en' coiamin? (Fino a dove, amore
della mia vita?)" gli chiese sorridendo, mentre con
la mano gli accarezzava il viso.
"Fino a toccare il cielo con le dita pur restando
steso a terra, fino a vedere le stelle brillare davanti a
me pur avendo gli occhi chiusi, fino a perdere il senso
della realtà e vivere in un sogno
" Legolas
mosse la testa di lato contro la mano del ramingo e lo
guardò negli occhi, era il momento di continuare "
quando
mi tocchi sento il fuoco scorrere nelle mie vene
le
fiamme della passione bruciano il mio corpo
una
passione eterna che arde dentro di me e ogni singola
volta diventa più intensa
" mentre parlava si
muoveva lentamente dentro il compagno assaporando ogni
sensazione "
solo tu riesci a farmi sentire così
perso e solo tu riesci a ridarmi la salvezza
"
i movimenti aumentarono di intensità come anche i
brividi lungo il suo corpo.
"
salvami
liberami
" sussurrò
stringendosi al compagno e spingendosi dentro di lui con
forza, sentì i gemiti di Aragorn farsi più forti e
continui "
aiutami a spegnere questo fuoco per
poi accederne un altro ancora più caldo
aiutami a
raggiungere
oh
" non riuscì a continuare
quando l'uomo iniziò di nuovo a leccare e succhiare il
suo orecchio "
Ai
na i Belain
Estel
(Ah
per i Valar
Estel
)"
"Mi fai perdere la ragione solo con le tue parole
"
gli bisbigliò il ramingo mentre con le mani lo stringeva
a sé "
mi basta sentire la tua voce per
sciogliermi nel desiderio e se solo mi sfiori col tuo
corpo mi fai cadere tra le onde dell'estasi
"
sentì Legolas tremare ed i suoi gemiti farsi più alti
"
vorrei annegare nei tuoi occhi
naufragare
nel tuo mare profondo e restare per sempre alla ricerca
di una riva
sei tu ad aver bisogno d'aiuto, o sono
forse io?"
Sentì che il suo corpo stava per raggiungere il massimo
del piacere e chiuse gli occhi, respirando intensamente
il profumo dell'elfo
si accorse che qualcosa
sbatteva continuamente contro il suo petto ad ogni
movimento
l'anello
il suo anello che sarebbe
rimasto con il suo unico amore per l'eternità.
"Amin mela lle Legolas
amin mela lle
amin
mela lle
amin
" cercò di pronunciare
quelle parole finché poteva, fino a quando un onda di
luce non lo scosse impedendogli di continuare.
Legolas aveva raggiunto il limite, perso completamente in
quel momento di passione, lussuria, amore, gli sembrava
di non aver mai vissuto niente del genere prima
forse
perché da quel giorno erano finalmente legati, davanti
ai Valar erano una cosa sola
uniti nella vita e
nella morte
uniti da un amore immortale più forte
di ogni altro sentimento.
"Amin mela lle Estel
Amin mela lle
Amin
mel
" continuò a sussurrare fino a quando
riuscì ma poi una fiamma intensa gli tolse ogni capacità
di parola.
Rimasero abbracciati a lungo, stretti uno nell'altro sul
tavolo di legno, senza pensare a niente e a nessuno se
non a quello che avevano ricevuto
un dono che andava
al di là di ogni desiderio
Solo due fiamme si muovevano nella stanza, due luci che
avrebbero brillato per l'eternità nei loro cuori come
ricordo di ciò che era avvenuto quel giorno
ma non
erano sole
qualcos'altro sarebbe rimasto a
testimonianza della loro eterna unione
una pergamena
e
alcune lettere, scritte con l'inchiostro
due nomi
che nemmeno il tempo avrebbe cancellato
due nomi,
due cuori, due vite legate insieme da un solo vincolo, più
forte di ogni legge, più forte di ogni storia narrata da
un libro, più forte del destino stesso
un vincolo
per incatenarli l'un l'altro nel più potente dei
sentimenti
il vincolo dell'amore.
|
|
|
|
|
|
|
S |
A |
|
|
|
|
|
A |
|
|
R |
|
|
|
L |
|
|
|
|
A |
|
O |
|
|
|
|
|
|
G |
|
|
|
|
|
|
E |
|
O |
|
|
|
|
L |
|
|
|
R |
|
|
|
|
|
|
|
|
N |
|
|