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Capitolo 6: Nell'oscurità ~
Aragorn camminava nella stanza con lo sguardo basso, non
riusciva a capire cosa stava succedendo, chi poteva aver
fatto una cosa simile solo per far cadere la colpa su
Legolas e per quale motivo
"Ma dove sono finiti tutti quanti?
" disse
guardando per un momento la porta chiusa "Vado a
cercare Legolas
"
"No Aragorn
" sussurrò Arwen afferrandolo
per un braccio "Non lasciare che le tue emozioni
prendano il sopravvento, dobbiamo aspettare
"
"E cosa dobbiamo aspettare?
" la
interruppe il ramingo fissandola "
che lo
accusino d'omicidio? Sai qual è la pena per chi uccide
qualcuno in tempo di pace?"
"Legolas non è colpevole
non possono accusarlo
solo per quella freccia
non aveva alcun motivo per
farlo" disse Arwen
"Questo lo so io e lo sai tu, ma non loro
"
rispose l'uomo "Non riesco a capire cosa
"
ma le sue parole furono interrotte, il portone si aprì e
Gaenry entrò seguito sempre dalle due guardie.
"Vostra maestà
il colpevole è stato
smascherato e siamo venuti a conoscenza di alcuni fatti
oserei dire
illuminanti
"
"Ti ascolto
parla
" disse Aragorn
guardandolo, non gli era affatto piaciuto il modo in cui
il Consigliere aveva pronunciato quella frase.
"E' meglio aspettare che arrivino anche gli altri
membri del Consiglio, mio signore, altrimenti dovrete
ascoltare la storia più volte
"
Legolas si guardava intorno, il dolore per il colpo
subito stava passando ma le due guardie al suo fianco
continuavano a trascinarlo come se non fosse in grado di
camminare. L'uomo che l'aveva colpito se n'era andato e
l'aveva visto dirigersi verso il gruppo dei Consiglieri
Reali che si erano fermati poco lontani da loro.
"Siamo quasi arrivati
" disse una delle
guardie e aprì un cancello che dava su una rampa di
scale. Mentre scendevano Legolas vedeva la luce
affievolirsi sempre di più e se non ci fossero state
alcune torce appese alle pareti il buio sarebbe stato
totale. Quando gli scalini finirono si guardò indietro
ma non riuscì a vedere l'entrata, intorno c'era solo
roccia e l'aria si era fatta pesante. Il cuore gli
batteva prepotentemente, sentiva le gambe deboli e forse
in quel momento le guardie lo stavano trascinando
veramente perché quasi non sentiva il pavimento sotto ai
piedi. Una guardia aprì un altro cancello e proseguirono
in
quel corridoio la luce era ancora più debole
arrivarono
infine davanti a una cella aperta.
"Ecco la tua sistemazione
" disse una
delle guardie che lo teneva "Spero ti piaccia
"
Legolas spalancò gli occhi, non riusciva a parlare,
guardò la piccola stanza con i muri di roccia, vuota se
non per un materasso gettato a terra e
"Legatelo
" disse una voce dietro di lui.
"No
" sussurrò l'elfo, sapeva che era
inutile parlare ma non riusciva a sopportare quel posto,
quell'oscurità era mille volte peggiore di quella delle
Caverne al Fosso di Helm "No
" disse di
nuovo alzando la voce, le guardie lo trascinarono dentro
e lo spinsero contro il muro.
"No
vi prego
" ma la voce gli si
spense quando vide che gli uomini stavano afferrando le
due catene legate alla parete, cercò in tutti i modi di
divincolarsi dalla loro stretta ma un'altra guardia si
aggiunse e lo tenne fermo con le braccia leggermente
alzate.
"Avanti
sei stato bravo fino ad ora
"
bisbigliò l'uomo sorridendo "Abbiamo quasi finito
poi
ti lasceremo da solo
per un po'
"
Legolas lo guardò terrorizzato
incatenato in quel
posto da solo, senza possibilità di fuga
sentì due
bracciali di ferro chiudersi attorno ai polsi, non poteva
abbassare le braccia e ben presto si accorse che la
stessa cosa era successa alle sue caviglie
"Ecco fatto
" dissero le guardie
allontanandosi da lui.
"No
vi supplico non lasciatemi qui
"
sussurrò l'elfo guardandosi intorno, respirava
velocemente come se gli mancasse l'aria "Non ho
fatto niente
vi prego
vi prego
"
mentre cercava disperatamente di liberarsi, muovendo le
braccia anche se la cosa era impossibile
anzi più
si muoveva e più sentiva il dolore ai polsi aumentare.
"Avanti
non fare il bambino
cos'è
hai
paura del buio?" disse una delle guardie mettendosi
a ridere, gli altri si unirono a lui nella risata uscendo
dalla cella e richiudendola. Solo una guardia rimase
seria, era un ragazzo con i capelli biondi molto corti e
gli occhi azzurri, aveva assistito a tutta la scena senza
dire una parola, continuava a guardare Legolas, il suo
volto sconvolto e i suoi occhi che vagavano in cerca di
aiuto, ad un tratto incrociò il suo sguardo e non riuscì
più a stare zitto
"Siete sicuri che dobbiamo lasciarlo così?
"
chiese il giovane alzando la voce per farsi sentire dai
compagni che, sempre ridendo, si erano voltati per
allontanarsi.
"Certo
non hai sentito il capitano
"
rispose una delle guardie spazientito.
"Sì ma
è spaventato
non abbiamo mai
rinchiuso uno come lui e forse
" continuò ma
l'altro uomo lo interruppe.
"Senti un po', non è compito nostro preoccuparci
della salute mentale di un assassino
e adesso
andiamocene
"
"Sto solo dicendo
" disse di nuovo il
ragazzo attirando l'attenzione degli altri che lo
guardarono "
che almeno potremmo togliergli le
catene, non può certo uscire
avanti guardatelo
ha
paura
nemmeno a noi piace stare quaggiù ma nei suoi
occhi c'è qualcos'altro
" Lo sguardo di
Legolas si posava in continuazione prima sul giovane e
poi sugli altri uomini, il cuore continuava a battergli
fortissimo.
"Ora basta
abbiamo eseguito gli ordini
ancora
una parola e riferirò tutto al capitano e poi dovrai
vedertela con lui
" gridò l'uomo e s'incamminò
verso l'uscita seguito dagli altri. Il giovane guardò
ancora una volta l'elfo e poi seguì i compagni
mentre
camminava sentiva le sue grida disperate e chiuse gli
occhi.
"No
no
fatemi uscire
vi prego
"
continuava a gridare Legolas, ora che non sentiva più
nessun rumore la paura prese il sopravvento "Voglio
uscire
non riesco a stare qui
vi prego
"
ma poi le grida diventarono un sussurro "
vi
prego
" L'oscurità era dovunque e non era sola
c'era
dolore in quel posto, tristezza, paura, rabbia
riusciva
a distinguerli, erano intorno a lui in quel silenzio
l'unico
rumore era quello del suo respiro
e del suo cuore
Non
aveva mai supplicato qualcuno in quel modo, era la prima
volta, ma era stato più forte di lui
era l'unica
cosa che poteva fare
il fuoco di una torcia nel
corridoio era l'unica luce
alzò la testa e vide il
soffitto di roccia
chiuse gli occhi respirando
profondamente
e vide il suo volto
doveva stare
calmo, Aragorn l'avrebbe fatto uscire
sarebbe
arrivato a liberarlo
ma quando?
una lacrima
scivolò sulla sua guancia
"Bene
adesso ci siamo tutti
" disse
Aragorn, in piedi di fronte ai membri del Consiglio,
Arwen era al suo fianco "Puoi cominciare
"
Gaenry si alzò e si schiarì la voce
"Maestà
sono veramente dispiaciuto di doverla
informare che l'uomo
o meglio, la persona che ha
ucciso il povero Conyc
è qualcuno a voi molto caro,
il vostro amico di Bosco Atro, il principe Legolas, mio
signore
la freccia trovata appartiene a lui
"
Aragorn chiuse gli occhi per un istante, lo sapeva che
sarebbe successo
"Su che basi dite questo?
" chiese il re
cercando di controllare le emozioni che provava in quel
momento "Conosco il principe Legolas da una vita e
so per certo che non agirebbe mai così
volete
accusarlo solo perché la freccia è sua? Chiunque può
averla presa dalla sua faretra mentre lui non era
presente
" sentì sul braccio la mano di Arwen
e si accorse di aver alzato la voce.
"Certo mio signore
ma credo che non altrettanto
grande sia il numero di chi aveva un motivo per uccidere
il povero Conyc
" disse Gaenry.
"Cosa fai qui?" disse l'uomo che stava di
guardia alle prigioni.
"Devo portare dell'acqua al prigioniero
"
rispose il ragazzo, ma vide che l'uomo non accennava a
spostarsi "
lo sai che è un amico del re vero?
Se morirà di sete sarai tu a dirglielo
"
L'uomo lo guardò pensieroso poi aprì il cancello "Va
bene ma sbrigati
"
Il giovane scese velocemente le scale e arrivò di fronte
alla cella
guardò dentro
l'elfo aveva la testa
abbassata e respirava a fatica
entrò lentamente
avvicinandosi a lui ma appena fece un passo vide che
Legolas rialzò la testa
incrociò il suo sguardo e
rimase senza parole
aveva le guance rigate di
lacrime e i suoi occhi erano ancora pieni di paura
"Non
non voglio farti del male
"
disse il ragazzo "Ti ho portato un po' d'acqua
se
vuoi
" vide che l'elfo annuì così aprì la
borraccia e l'avvicinò alle sue labbra
rimase a
fissarlo e notò che stava tremando, ma non poteva essere
per il freddo
"Ti ringrazio
" sussurrò Legolas
accennando un sorriso "
anche per prima
"
"Sì
ma non ho fatto niente
nessuno mi
ascolta
ancora
sono troppo giovane, non mi
considerano nemmeno
"
"Quanti anni hai?" gli chiese l'elfo
guardandolo negli occhi, il suo sguardo era diverso da
quello delle altre guardie.
"Venti
e tu?
"
"Duemilanovecento
" ma il ragazzo lo
interruppe
"Ah
va bene ho capito
sei molto più
grande
"
Legolas sorrise, non sapeva perché ma parlare con quel
giovane lo faceva sentire meglio e almeno non era più
solo
"E' strano
a guardarti ti darei più o meno la
mia stessa età e invece
chissà quante cose hai
visto
hai ucciso tu Conyc?" disse abbassando lo
sguardo come se non volesse fare quella domanda.
"No
anche se tutti credono il contrario
"
bisbigliò l'elfo "Come ti chiami?"
"Elenband
e non dirmi che è strano
lo
fanno tutti
" rispose il ragazzo rialzando di
nuovo lo sguardo su di lui.
"Non è strano
è un nome elfico
"
disse Legolas sorridendo "Significa Stella della
Salvezza, dovresti essere onorato di portarlo
i tuoi
genitori non te l'hanno mai detto?"
"No, non li ho mai conosciuti
però
che
bello! Non lo sapevo
" disse Elenband e gli
sorrise "Perché hai paura di questo posto? Voglio
dire, la tua è una paura ben diversa dalla mia
"
"E' l'oscurità
non riesco a sopportarla
mi
toglie ogni forza
" sussurrò Legolas
guardandosi di nuovo attorno e ancora una volta sentì il
cuore ricominciare a battere forte.
"Non credevo che gli Elfi piangessero
sembrate
così forti, belli
perfetti
" disse il
giovane guardandolo e vide che Legolas aveva abbassato lo
sguardo
"Non siamo poi così diversi da voi Uomini
"
sussurrò ma poi improvvisamente alzò la testa, aveva
sentito dei passi "Sta arrivando qualcuno
"
"Spiegati
" sussurrò il re, il suo cuore
aveva ricominciato a battere velocemente.
"Vedete vostra maestà, il povero Conyc aveva
assistito ad una scena, ad un incontro, diciamo così
un
incontro che l'assassino voleva tenere assolutamente
nascosto ed è stato questo fatto a portarlo alla morte.
L'assassino deve aver notato la presenza del giovane
Conyc e non appena ne ha avuto la possibilità
l'ha
ucciso
per poter mantenere il suo segreto
"
Aragorn faceva fatica a respirare
non era possibile
non
doveva succedere
Arwen vide il panico sul suo volto
così parlò al suo posto
"Io non riesco ancora a comprendere
"
disse.
"Mia signora
scusate la poca chiarezza delle
mie parole
" disse Gaenry senza distogliere lo
sguardo dal re "
l'assassino ha ucciso Conyc
perché quest'ultimo aveva assistito ad un incontro
segreto, così facendo era sicuro che tutto sarebbe
rimasto come prima ma c'è una cosa di cui la persona in
questione non è a conoscenza
il povero Conyc aveva
già rivelato a qualcuno ciò che aveva visto
"
"Gaenry cerca di essere più chiaro
"
disse un altro Consigliere alzandosi "
di cosa
stai parlando? Cos'è quest'incontro segreto? Ed ora chi
ne è a conoscenza?"
"Pazienza amico mio
non sarò io a rivelarvelo
ma la persona stessa che ha parlato con Conyc prima della
sua morte
" Gaenry sorrise "
se
vostra maestà lo permette
"
Aragorn annuì senza dire una parola
quasi non
riusciva a stare in piedi
guardò Arwen e vide sul
suo volto la stessa preoccupazione che si era impadronita
di lui ma poi sentì delle parole
"Fate chiamare il vostro capitano e andate a
prendere il prigioniero
" disse Gaenry alle
guardie che subito uscirono dalla stanza.
"Andate a prendere il prigioniero? Cosa significa?"
sussurrò il re guardandolo stupefatto, sperava in una
risposta diversa e invece
"Vostra maestà
il sospettato è stato portato
agli arresti, non era sicuro lasciarlo libero nel
"
ma il Consigliere fu subito interrotto
"Avete rinchiuso Legolas nelle prigioni?" grido
Aragorn "Senza dirmi niente?"
"Mio signore
" disse uno degli altri
Consiglieri quando vide la sua reazione "
è la
legge
non si può lasciare un assassino in libertà
"
"Così l'avete già giudicato colpevole?" disse
il ramingo voltandosi verso l'uomo "Se non sbaglio
quelle stesse leggi dicono che qualsiasi persona, Uomo o
Elfo che sia, è innocente fino a quando viene provato il
contrario
giusto?"
"Sì mio signore
" intervenne Gaenry
"Ma purtroppo le vostre guardie hanno dovuto agire
velocemente
il sospettato poteva fuggire
"
Aragorn abbassò lo sguardo
Legolas che uccide un
uomo
Legolas che fugge per non farsi prendere
quante
cose assurde
ma sentiva che il peggio doveva ancora
arrivare
"Fuori di lì
" gridò Gwomyr entrando
nella cella "Ha bevuto abbastanza per oggi
"
Elenband lo guardò senza parlare e si allontanò, vide
di nuovo gli occhi blu dell'elfo riempirsi di terrore.
"Aspettate tutti fuori
" disse il capitano
ridacchiando. Le guardie ubbidirono ma il ragazzo rimase
indietro e si nascose
da quel punto riusciva a
sentire la voce cupa del capitano
"Cosa volete da me?" sussurrò Legolas
fissandolo "Io non ho ucciso nessuno
"
"Certo che no
" iniziò ridendo l'uomo
avvicinandosi a lui "
avevi altro da fare ieri
notte vero piccolo elfo
ma guardati
sembri un
ragazzino impaurito
"
Legolas lo fissò non capiva il senso delle sue parole e
non riusciva a percepire i suoi pensieri, non in quel
posto
"Non sono un ragazzino
ho quasi tremila anni
"
sussurrò l'elfo
"Sì, beh a me sembri comunque un ragazzino
un
ragazzino che ci sta facendo un grande favore
"
bisbigliò Gwomyr fermandosi davanti a lui "
però
adesso
che ti guardo da vicino capisco molte cose
il tuo
bel visino porterà alla rovina questo nuovo re o in caso
contrario
assisteremo alla tua morte
il
divertimento è assicurato
"
"Io non ti capisco
" disse l'elfo
fissandolo ma nei suoi occhi di ghiaccio riusciva a
vedere solo cattiveria.
"Non devi capire
" disse ridendo l'uomo
"Non è importante che tu capisca
" e alzò
una mano accarezzandogli la guancia, Legolas girò di
scatto la testa per allontanarsi "
cos'è
fai
il difficile adesso?
" e gli prese il mento
nella mano costringendolo a guardarlo "
non
facevi così ieri sera
ti lasci fare qualsiasi cosa
ma deve essere il re a farla vero?
"
Legolas spalancò gli occhi
non era possibile
"Ma cosa stai dicendo?" sussurrò, immobile per
paura della risposta
"
non lo sai piccolo elfo?
vi siete
divertiti troppo ieri sera
all'inizio non capivo
come Re Elassar potesse preferire te alla Regina Arwen
ma
adesso che ti ho qui tra le mani
devi essere proprio
bravo
riesci a farlo impazzire a questo punto? Tanto
da mettere a rischio il suo trono per avere il tuo corpo
"
fece scivolare la mano sul suo collo stringendolo "
sembri
una bella bambola di porcellana
una bambola che se
viene toccata nei punti giusti
"
Legolas tremò
quel gesto
la mano che lo
stringeva
gli tornò alla mente quella notte a Lothlòrien
ma
adesso era diverso
cercò di muoversi, di
allontanarsi ma le braccia erano bloccate, senza pensare
alzò più che poteva un ginocchio e colpì l'uomo tra le
gambe. Gwomyr si piegò su sé stesso ansimando per il
dolore.
"Non mi toccare
" disse Legolas respirando
profondamente, vide però che l'uomo si stava riprendendo
velocemente dal colpo subito.
"Non sei nella condizione migliore per dare ordini
"
bisbigliò Gwomyr rialzandosi, guardò l'elfo sorridendo
e poi lo colpì al volto "
voglio sentire quei
sospiri che fanno perdere la testa al re ma
visto
che con me tu non sarai altrettanto disponibile
userò
dei modi meno piacevoli
" e lo colpì di nuovo
sulla guancia opposta "
ti farò gemere per il
dolore
"
Legolas non riusciva a muoversi, voleva reagire ma non ci
riusciva, non legato in quel modo
sentiva nella
bocca il sapore del sangue
quell'uomo era molto
forte e altrettanto lo erano i suoi colpi.
"Ah
" non riuscì a trattenere un grido
quando Gwomyr gli diede un colpo nello stomaco e il
sangue gli scivolò sul mento.
Poi sentì delle voci
lontane
no, non erano
lontane si stavano avvicinando
"Capitano il re vuole vedervi e dobbiamo portare
anche il prigioniero
"
"Peccato
" sussurrò Gwomyr "
abbiamo
già finito
per adesso
" e ridendo lo colpì
al ventre.
Legolas non sentiva più le gambe, era ancora in piedi
grazie alle catene che lo legavano al muro, cercò di
aprire gli occhi ma tutto quello che riusciva a vedere
era un immagine sfuocata.
"Eccomi mio signore" disse Gwomyr entrando nel
salone. Si guardò intorno e vide che tutti erano in
silenzio e lo osservavano "Le altre guardie stanno
portando il prigioniero
"
"Il prigioniero ha un nome
" lo interruppe
Aragorn alzando la voce "
si chiama Legolas,
figlio di Thranduil, ed è il principe erede al trono di
Bosco Atro
" ma le parole gli si spensero nella
gola quando vide due guardie che trascinavano l'elfo
nella stanza.
"Per i Valar
" sussurrò Arwen portandosi
le mani sulla bocca "Cosa gli hanno fatto
"
"Lasciatelo!" gridò il ramingo "Lasciatelo
subito!" Le guardie ubbidirono ma Legolas non
riusciva a reggersi in piedi e cadde a terra, piegato su
di sé con una mano sul ventre. Aragorn corse da lui
inginocchiandosi al suo fianco, lo prese tra le braccia
ma quando lo rialzò dalle labbra dell'elfo uscì un
gemito di dolore.
"Legolas
apri gli occhi
va tutto bene
"
gli sussurrò e con la mano spostò i capelli che gli
erano scivolati sul viso
vide il sangue che gli
scendeva sul mento e i lividi che ricoprivano il volto.
Si girò verso Arwen che corse via e tornò dopo pochi
istanti seguita dalle sue dame di compagnia.
"Legolas
guardami
sei al sicuro adesso
"
continuò il ramingo "
riesci a fare qualche
passo?
" L'elfo aprì lentamente gli occhi e
annuì, ma appena si rimise in piedi aiutato dall'uomo
sentì di nuovo le gambe cedergli. Aragorn guardò le
guardie che l'avevano trasportato fin lì ma queste
abbassarono lo sguardo fu allora che sentì una voce,
apparteneva ad una delle altre guardie rimaste sulla
porta.
"Maestà
posso aiutarlo io
se lo
permettete
" e la guardia si fece avanti
fermandosi vicino a lui. Il re lo fissò per un attimo,
non voleva che nessuno di loro lo toccasse ma non poteva
fare altrimenti
annuì e lasciò cadere gentilmente
Legolas tra le braccia di quel giovane biondo che
lentamente si incamminò verso l'altra uscita seguito
dalle dame di Arwen.
Quando si furono allontanati, Aragorn si girò di nuovo
verso le guardie
"Chi è stato?" disse "Chi gli ha fatto
questo?" nessuno rispose, gli uomini continuavano a
tenere gli occhi bassi.
"Chi l'ha toccato?" gridò e la sua voce risuonò
nella stanza. Arwen chiuse gli occhi per un istante
pregando che l'uomo mantenesse il sangue freddo che aveva
avuto fino a quel momento.
"Ho dovuto, vostra maestà
" disse Gwomyr
guardando fisso negli occhi il re senza il minimo rimorso
"Ha tentato di scappare
"
"Se avesse voluto scappare a quest'ora sarebbe già
lontano
" sussurrò Aragorn, la rabbia iniziava
a crescere dentro di lui "
e adesso saresti tu
quello a non reggersi in piedi
"
"Mio signore
" intervenne Gaenry "
sono
molto dispiaciuto per questo fatto
ma forse ora è
meglio tornare alle indagini sull'omicidio
"
Il ramingo chiuse gli occhi cercando di calmarsi, avrebbe
avuto tutto il tempo più tardi per dare una lezione a
quell'uomo.
"Proseguiamo dunque
" disse girandosi
verso il Consiglio.
"Bene
" iniziò Gaenry "..torniamo a
ieri sera
Conyc ha visto qualcosa, o meglio qualcuno
e ha rivelato tutto quanto al suo capitano prima di
iniziare il suo turno di guardia, il suo ultimo turno
purtroppo
ora è meglio che tutti quanti sentiate le
parole di Gwomyr
"
Il capitano delle guardie accennò un sorriso e si girò
verso il Consiglio
"Il povero Conyc mi ha rivelato di aver assistito
involontariamente ad un incontro romantico tra il
prigioniero
o scusate
" disse
interrompendosi "
il principe Legolas ed un
uomo, un incontro molto romantico
da quello che mi
ha raccontato oserei dire
intimo
"
Aragorn trattenne il respiro, il battito del suo cuore
gli rimbombava nella testa
"Non credo che questo Consiglio sia riunito qui per
discutere i gusti amorosi del principe
" disse
Lumyr alzandosi in piedi "Non comprendo cosa questo
"
"L'uomo
" lo interruppe Gwomyr guardandolo
"
l'uomo che amoreggiava col principe
eravate
voi
" e si girò verso il re fissandolo "
vostra
maestà
"
All'improvviso delle voci si alzarono tra i Consiglieri
"Non è possibile
"
"E' un'assurdità
"
"Conyc ha visto Re Elassar e il suo amico Elfo nel
giardino reale scambiarsi delle effusioni, tutto fuorché
amichevoli
" disse il capitano guardando i
membri del Consiglio.
Arwen guardò il ramingo e vide che era immobile con lo
sguardo fisso sull'uomo che stava parlando, ma sul suo
volto vide la paura
"Come
" sussurrò la regina "Come
osate dire queste calunnie?" Alle sue parole tutti
si voltarono in silenzio verso di lei.
"Il mio sposo mi è fedele come io lo sono a lui
come
potete essere così sicuri di questo fatto? Voi dite che
Conyc ha visto il re
Lui ha visto di notte, al
buio, in un giardino
non può essersi sbagliato?
poteva
essere chiunque
"
"Mia signora
quello che dite è vero
"
disse Gwomyr "
ma solo voi e Re Elassar avete
il privilegio di entrare in quel giardino e inoltre
forse
non è un particolare da rivelare in vostra presenza ma
il
povero Conyc ha sentito chiaramente il principe Legolas
rivolgersi al compagno con le parole
mio re
"
Arwen chiuse gli occhi, quello che aveva temuto e che
aveva cercato in tutti i modi di evitare era successo.
"Mi state accusando di tradimento nei confronti
della mia sposa?
" disse Aragorn, gli occhi
fissi sul capitano delle guardie "
è questo
che state facendo?
"
"Mio signore, stiamo solo cercando di ricostruire i
fatti che hanno causato la morte di un uomo
"
rispose calmo Gaenry "
nessuna accusa è stata
ancora pronunciata, dobbiamo ascoltare anche le parole
del principe Legolas, quando si sarà rimesso da
dall'incidente
ci stiamo solo preoccupando per il
regno, se questi fatti dovessero risultare veritieri
un
re che tradisce la persona che gli è più cara, può
tradire con la stessa facilità anche il suo popolo
"
I Consiglieri si guardarono tra loro in silenzio, alcuni
annuivano altri si limitavano a scuotere la testa, solo
uno di loro parlò
"Credo sia meglio rimandare la riunione, siamo tutti
stanchi e ormai si sta facendo buio
" disse
Lumyr alzandosi "
quest'oggi sono venuti alla
luce dei fatti molto importanti, su cui tutti dobbiamo
riflettere, se vostra maestà è d'accordo proporrei di
riunirci di nuovo quando il principe sarà in grado di
darci la sua versione
"
"E' la cosa migliore
per tutti
"
rispose Arwen "
andate pure
"
I membri del consiglio si alzarono e uscirono dalla
stanza parlando tra loro e lo stesso fece Gwomyr che,
prima di allontanarsi lanciò un'occhiata compiaciuta a
Gaenry.
Quando rimase solo con Arwen, Aragorn si lasciò cadere
in ginocchio, le braccia lungo i fianchi come senza vita,
gli occhi sbarrati fissi sul pavimento
"Non è possibile
" sussurrò "Dimmi
che non è vero
dimmi che è solo un incubo
"
"Aragorn
stai calmo, devi rimanere in te,
dobbiamo ragionare, ci dev'essere un modo per uscire da
tutto questo
" disse Arwen inginocchiandosi
vicino a lui.
"Non riesco veramente a capire, perché
perché
accusare Legolas di omicidio quando
" ma appena
pronunciò quel nome "
Legolas
devo andare
da lui
" disse il ramingo alzandosi e correndo
fuori dalla stanza.
Aragorn entrò nella camera seguito da Arwen, vide che
seduto su una sedia accanto al letto c'era quella giovane
guardia che aveva aiutato Legolas poco prima
"Puoi andare ora
" disse il ramingo
fissandolo "
grazie per l'aiuto
"
"Vostra maestà
" disse Elenband
inchinandosi. Il re lo guardò negli occhi, c'era
qualcosa di diverso in lui, non sapeva perché ma sentiva
di potersi fidare, ed in quella situazione ne aveva
fortemente bisogno.
"Ho un compito da affidarti, se te la senti
"
continuò Aragorn "
vorrei che restassi col
principe Legolas quando non possiamo farlo noi
"
"Certo mio signore, è un onore
" rispose
il ragazzo sorridendo "
ora aspetterò qui
fuori
resterò di guardia
" e con quelle
parole uscì chiudendo la porta dietro di sé.
Aragorn si sedette lentamente sul letto guardando l'elfo
disteso sotto le coperte. Aveva dei lividi su entrambi i
lati del viso e un taglio sul labbro inferiore, gli occhi
erano chiusi e respirava lentamente. Il ramingo allungò
una mano e abbassò le lenzuola scoprendogli il petto,
era stato fasciato fino al ventre
chiuse gli occhi
per un momento
che motivo c'era di fargli del male?
Lo coprì di nuovo e il suo sguardo fu attratto dai suoi
polsi
anche quelli erano bendati
"L'hanno incatenato
" sussurrò tra sé
con un misto di stupore e rabbia. Si alzò dal letto e lo
guardò poi lentamente fece qualche passo verso la porta
"Aragorn
" disse Arwen quando vide il suo
sguardo, non l'aveva mai visto così, c'era odio nei suoi
occhi "Aragorn
dove stai andando?
"
"Vado ad uccidere quel maledetto che ha osato
ridurlo in questo stato
" sussurrò senza
guardarla.
"No
Aragorn
" disse lei mettendosi
davanti alla porta per impedirgli il passaggio "So
cosa provi ma cerca di ragionare
"
"Arwen lasciami passare
" bisbigliò
l'uomo ma poi sentì una voce
quasi un sospiro
"Estel
"
Si girò di scatto e tornò a sedersi di fianco all'elfo
"Legolas
Legolas sono qui
" gli
sussurrò, tutta la rabbia che c'era nella sua voce era
sparita "Sei al sicuro
nessuno ti farà più
niente
come ti senti?"
"Mi fa male
" iniziò Legolas ma le parole
furono interrotte da dei colpi di tosse "
mi fa
male la testa
le braccia
lo stomaco
per il
resto sto bene
"
Aragorn sorrise e sentì gli occhi riempirsi di lacrime
"E' tutta colpa mia
mi dispiace
"
"Puoi restare con me?
" bisbigliò l'elfo
sempre tenendo gli occhi chiusi, lentamente alzò la mano
destra. Il ramingo la prese, stringendola nella sua e la
baciò dolcemente poi intrecciò le dita con le sue, si
sdraiò avvicinandosi a lui
"Riposati
quando aprirai gli occhi io sarò qui
"
Arwen sorrise e uscì dalla stanza
"Puoi andare a dormire un po'
" disse al
ragazzo che era appoggiato alla parete "Resteremo
noi con lui fino a domani
"
"Non sono stanco mia signora
" rispose
Elenband sorridendo "Ieri ero di riposo e ho dormito
tutto il giorno, se permettete resterò di guardia
"
La notte passò e la mattina seguente Arwen tornò alla
stanza di Legolas, vide che la giovane guardia era seduta
sul pavimento e stava dormendo, sorrise ed entrò. Rimase
sulla soglia a guardare i due compagni distesi sul letto,
Aragorn aveva gli occhi chiusi ma stringeva ancora nella
sua la mano di Legolas. L'elfo invece aveva la testa
girata verso di lui e lo stava guardando dolcemente. Dopo
poco tempo anche il ramingo si svegliò e rimase per un
attimo a fissare gli occhi blu davanti a sé.
"Devo essermi addormentato
" bisbigliò
sorridendo.
"Grazie per essere rimasto con me
" disse
l'elfo "
che aspetto ho?
"
"Sei sempre bellissimo
" rispose l'uomo ma
vide lo sguardo del compagno "
i lividi sul
viso sono quasi spariti, ti hanno curato veramente bene
"
Legolas lasciò la mano del compagno e si mise seduto ma
una smorfia di dolore comparve sul suo viso.
"Ti fa ancora male lo stomaco?" chiese Aragorn
aiutandolo "Adesso ti tolgo le bende e
"
"Aragorn
" lo interruppe l'elfo
guardandolo "Non voglio tornare in quel luogo
non
posso sopportare quell'oscurità
il dolore che
riempie l'aria è paralizzante
io non ci riesco
"
"Non lo permetterò Legolas
ti giuro che se
solo lo avessi saputo
l'avrei evitato in ogni modo
ma purtroppo le leggi hanno agito prima di me e in questi
casi
"
"Perché?
Cosa sta succedendo?
Dimmelo ti
prego, non riesco a capire perché mi accusano di aver
ucciso un uomo
"
Il ramingo guardò Arwen per un istante poi il suo
sguardo tornò sul viso di Legolas
"Due giorni fa, a notte inoltrata, Conyc, quel
giovane che ti ha accompagnato da me, è stato ucciso da
una freccia mentre faceva la guardia ai cancelli
la
freccia che è stata ritrovata nel suo corpo è una delle
tue
" L'elfo sospirò profondamente
"Quindi, qualcuno ha preso una delle mie frecce per
far ricadere la colpa su di me ma
"
"Aspetta Legolas
" lo interruppe Aragorn
"
purtroppo non ho finito, sembra che Conyc, ci
abbia visto nel giardino e per questo motivo tu l'avresti
ucciso, non sapendo però che lui aveva già rivelato
tutto al suo capitano
"
A quelle parole Legolas spalancò gli occhi
"Ci ha visto?
" sussurrò "
quindi
loro adesso sanno
"
"Non possono esserne sicuri
" intervenne
Arwen facendo qualche passo in avanti, i due compagni si
voltarono verso di lei "Era buio e Conyc poteva
benissimo essersi sbagliato
certo se trascuriamo
quel particolare che mi ha gentilmente ricordato il
capitano
è la vostra parola contro quella di Gwomyr
"
"Allora devi negare tutto Aragorn
"
sussurrò Legolas abbassando lo sguardo "Puoi dire
che eri con Arwen, che siete stati insieme tutta la notte
e lei può confermare
"
"Legolas non è così facile
" disse
l'uomo scuotendo la testa
"Sì invece
" continuò l'elfo fissandolo
"
mi hai sempre detto che potevano privarti
della corona se c'era un motivo per non ritenerti un buon
re
e il tradimento verso la tua sposa è un buon
motivo giusto?
Non puoi permetterlo, hai riottenuto
ciò che era tuo di diritto, non devi perderlo di nuovo
"
"Legolas ascoltami
" iniziò il ramingo
senza distogliere lo sguardo da lui "
mentre ti
guardavo riposare ho pensato a lungo e
non posso
negare di essere stato con te
"
"Sì che puoi
" disse Legolas ma fu subito
interrotto
"No perché tu saresti comunque incolpato della
morte di Conyc a causa della freccia e non ci sarebbe
nessuno a testimoniare di essere stato con te l'intera
notte
sei l'unico sospettato e se conosco bene
queste leggi, motivo per ucciderlo o no, senza qualcuno
che affermi di esserti stato accanto
sarai ritenuto
colpevole
"
"Mi uccideranno
" sussurrò l'elfo
guardando le lenzuola che gli ricoprivano le gambe.
"No
" disse Aragorn alzando la voce "No
Legolas
so a cosa stai pensando
non rinuncerò
a te per restare re
nessuna corona è più
importante della tua vita
non puoi chiedermi una
cosa simile
"
"E allora cosa faremo?" lo interruppe Legolas
"
devi pensare al tuo popolo
"
Ad un tratto bussarono alla porta
"Vostra maestà mi è stato detto di comunicarvi che
devono iniziare i preparativi per il funerale di Conyc e
serve la vostra approvazione
" disse la guardia
alla porta.
"Non ti muovere di qui
" disse Aragorn
baciandogli la fronte "Quel ragazzo resterà con te,
gli ho ordinato di proteggerti
"
"Elenband?
E' molto gentile, ha cercato di
aiutarmi anche quando ero
" ma quel pensiero
"Elenband
non ricordavo si chiamasse così
"
disse il ramingo e l'elfo gli sorrise annuendo "Riposati
"
Aragorn e Arwen uscirono dalla stanza incamminandosi
verso il salone
"Eomer è lontano vero?" chiese l'uomo a bassa
voce
"Sì, doveva incontrare alcuni suoi messaggeri non
so dove ma credo che al massimo domani farà ritorno
"
"Forse è meglio che non torni qui in questo momento
"
continuò il ramingo "
non so cosa possa
succedere
"
"Lo so, ci ho già pensato ma non ho modo per
avvertirlo
" bisbigliò Arwen "
spero
solo che riesca ad arrivare e ripartire per Rohan senza
problemi
"
Quel giorno si celebrarono i funerali di Conyc e
fortunatamente non avvennero imprevisti, nessuno
accennava all'omicidio né a tutto quello che ne era
derivato
Re Elassar svolse i suoi compiti come se
niente fosse successo e lo stesso fecero i Consiglieri
Reali anche se questi si ritrovarono in alcune riunioni
per parlare delle questioni emerse dalle indagini.
Anche il giorno successivo passò, Legolas restava sempre
nella sua stanza in compagnia di Elenband che si
allontanava solo quando arrivavano il re e la regina, le
sue ferite si erano rimarginate completamente e si stava
avvicinando il momento in cui avrebbe dovuto affrontare i
suoi accusatori.
Era pomeriggio e re Eomer di Rohan stava tornando a Minas
Tirith, tutt'intorno a lui la gente parlava dei fatti
avvenuti in quei giorni ma il cavaliere non comprendeva i
loro discorsi o meglio, non aveva voglia di farlo,
l'unica cosa che desiderava era riposare per qualche ora
per poi incontrare la sua amata Arwen
ma nell'aria
c'era qualcosa di strano, lo percepiva chiaramente, così
decise di andare a parlare con Aragorn, dopo aver portato
il suo cavallo dagli scudieri.
Legolas era appoggiato alla parete di fianco alla
finestra e guardava all'esterno il sole che splendeva,
sulla sedia era comodamente seduto Elenband.
"Che bella giornata
" disse il ragazzo
"
peccato dover rimanere chiuso qui dentro
"
"Se vuoi puoi andare
" disse l'elfo
girandosi verso di lui sorridendo "
non serve
che resti con me tutto il giorno, ormai sto bene
"
"No, non dicevo per me
da quel poco che ho
capito gli Elfi amano l'aria aperta e
comunque il re
mi ha ordinato di restare qui ed è quello che farò!"
continuò Elenband, poi abbassando la voce "
è
vero quello che dicono in giro?
Voglio dire
è
vero che tra voi due
"
Legolas lo guardò negli occhi, ma il giovane subito
abbassò lo sguardo poi dopo qualche momento tornò a
parlare
"
sai una cosa
non mi interessa
anche
se fosse vero, io non avrei alcun problema
la cosa
importante è che siate felici
ecco mi dispiacerebbe
però veder soffrire la regina Arwen, è sempre stata
molto buona con tutti
per il resto
non vedo
cosa questo abbia a che fare con la corona, Re Elassar è
un grande sovrano, lo è stato fino ad ora e forse una
parte del merito è anche tua
quindi se continuerà
a comportarsi così
"
"E' un peccato che non tutti la pensino come te
"
sussurrò Legolas sospirando.
"Io sono ancora giovane ma conosco alcune cose
sull'amore e so per certo che può aiutare a vivere
"
iniziò Elenband guardando a sua volta fuori dalla
finestra "
da bambino avevo un'amica molto
speciale, stavano sempre insieme e io le volevo un gran
bene, poi quando diventammo più grandi, lei incontrò un
altro ragazzo e se né innamorò
solo in quel
momento mi accorsi che per lei provavo qualcosa più
dell'amicizia ma era troppo tardi
ricordo che in
quel periodo soffrivo terribilmente quando li vedevo
insieme
poi lei venne da me e mi disse che provava
qualcosa per quel ragazzo ma quando stava con me era
diverso
" alzò lo sguardo e vide che Legolas
lo stava fissando "
ma forse sto parlando
troppo, non sono cose che ti possono interessare
"
"Cos'è successo alla fine?
" chiese
l'elfo sorridendo, tutta quella storia gli riportava alla
mente quello che aveva vissuto lui.
"Io sono diventato una guardia e ho lasciato il
villaggio per venire qui e da allora non l'ho più
rivista
a volte penso ancora a lei ma
" il
ragazzo chiuse gli occhi per un attimo per poi riaprirli
sorridendo "
beh, non è un lieto fine
purtroppo
"
"Non tutte le storie finiscono come dovrebbero
"
sussurrò Legolas poi girò di scatto la testa verso la
porta "Sta arrivando qualcuno
"
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