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Capitolo 5: Falsa accusa ~
"A cosa stai pensando?" sussurrò Aragorn
sdraiandosi nell'erba, le braccia alzate, piegate di
fianco alla testa. Legolas lo guardò sorridendo poi si
distese a sua volta
"A quello che posso fare qui
" iniziò con
lo sguardo perso nel cielo ricoperto dalle nuvole scure,
c'era sempre stato qualcosa nei temporali che lo attirava
e già sentiva il rumore dei tuoni avvicinarsi "
insomma
potrei
aiutare i tuoi giardinieri, ho portato dei semi di alcune
piante rare che crescono a Bosco Atro e potrei
consigliarli su come devono essere curate, ma non vorrei
sembrar loro arrogante
hanno già fatto un ottimo
lavoro ed intromettermi non mi sembra giusto...oppure...non
saprei...potrei essere il tuo messaggero, sai che cavalco
molto velocemente, sicuramente più di qualsiasi tua
guardia
così porterei la tua parola e le tue leggi
ovunque tu voglia
però questo vorrebbe dire
allontanarmi per giorni da Minas Tirith e
il mio
cuore non ne gioisce ma se dovrò farlo
" Il
ramingo girò la testa verso di lui per guardarlo,
l'ultima cosa che voleva era dovergli dire addio di
nuovo, anche se solo per breve tempo, aprì la bocca per
parlare ma la voce dell'elfo lo interruppe
"Guarda
" disse indicando il cielo, un
lampo aveva appena squarciato l'oscurità "E' così
bello
riesce ad illuminare la notte come se fosse
pieno giorno ma al tempo stesso
c'è qualcosa di
misterioso
da un lato lo temo
temo la sua
potenza
" L'uomo sorrise
l'avrebbe
ascoltato per giorni, la sua voce era come una dolce
melodia e l'innocenza delle sue parole lo affascinava
sempre di più.
"Comunque
" continuò l'elfo abbassando di
nuovo lo sguardo "
forse potrei essere uno dei
tuoi scudieri
ma ne hai già molti
potrei
essere
"
"Legolas
" lo fermò Aragorn
accarezzandogli una guancia "
non potresti
essere soltanto la persona che amo?
"
Legolas gli sorrise avvicinandosi di più a lui e
baciandogli dolcemente le labbra "
io sono in
grado di fare molte altre cose oltre ad amare
"
L'uomo lo tirò a sé con una mano baciandolo poi gli
sorrise
"
lo so
ma quello lo sai fare così bene
"
sussurrò. Le prime gocce di pioggia iniziarono a
scendere, bagnando il volto del ramingo
"
dobbiamo rientrare
" sussurrò
Legolas tentando di alzarsi ma il braccio di Aragorn era
ancora stretto intorno alla sua vita.
"No, restiamo ancora qualche momento
non
temerai un po' di pioggia mio principe
" disse
il ramingo "
durante la battaglia al Fosso di
Helm abbiamo combattuto sotto ad un diluvio
"
"Non temo niente se tu sei con me
"
bisbigliò l'elfo sorridendo prima di baciarlo di nuovo
con passione, fece scivolare una mano lungo il braccio di
Aragorn che era ancora piegato sull'erba fino a
raggiungere la sua mano ed intrecciò le dita con le sue.
"Ti piace così tanto tenermi così
"
sussurrò l'uomo quando vide che il compagno aveva chiuso
gli occhi e aveva appoggiato le testa sulla sua spalla.
La pioggia iniziò ad aumentare di potenza e anche
Aragorn chiuse gli occhi, sentiva le gocce d'acqua
battergli sul viso sempre più forte ma non gli importava
stava
bene così, senza pensieri per la testa, senza doveri,
non era un re in quel momento, era solo un uomo
l'unica
cosa veramente importante era l'amore che provava per la
persona distesa al suo fianco
"Sì
" disse Legolas sorridendo "
non
conosco la ragione ma quando ti stringo la mano mi sento
legato a te
come se fossimo uniti da qualcosa di
indistruttibile
qualcosa che va oltre la vita
qualcosa
che niente e nessuno potrà mai separare
nemmeno il
tempo
" prima di continuare respirò
profondamente "
sento che nemmeno il tempo potrà
portarti via da me
"
Aragorn sentì un brivido percorrergli lentamente il
corpo nel sentire le sue parole
una volta ci aveva
pensato ma poi quel pensiero era svanito
Legolas era
immortale
lui no
ma non era la morte a fargli
paura
"Legolas
sappiamo entrambi che
" ma
fu interrotto
non da parole ma dal suo sguardo
l'elfo
aveva rialzato la testa e lo stava fissando, non capiva
cosa c'era nei suoi occhi
se era tristezza,
rassegnazione o cos'altro
ma sapeva che non doveva
continuare la frase
"Io lo so
" sussurrò l'elfo richiudendo
gli occhi e appoggiando la fronte a quella del compagno
"
so che è solo un'illusione ma ti prego
lasciamelo
credere
ne ho bisogno
"
Il ramingo si girò spingendo Legolas a terra e si sdraiò
sopra di lui senza mai separare la mano dalla sua, la
pioggia continuava a cadere incessantemente ed oramai gli
abiti ed i capelli di entrambi erano completamente
fradici.
"Allora è meglio
" disse Aragorn
prendendo anche l'altra mano dell'elfo e intrecciando le
dita con le sue "
ecco
così saremo
doppiamente uniti
e non potremo essere separati
"
Legolas sorrise guardandolo, la testa dell'uomo riparava
il suo viso dalla pioggia ma dai suoi capelli scendevano
continue gocce d'acqua che scivolavano lentamente sulle
sue guance
"Mi trovi stupido e infantile vero?" sussurrò
l'elfo "Ho più di duemila anni e ti dico queste
cose
sicuramente preferiresti sentire qualcos'altro
"
"No Legolas
quando parli così mi riempi il
cuore di gioia, di speranza
riesci a farmi
dimenticare ogni problema e a creare un mondo solo nostro
dove possiamo vivere senza preoccuparci di niente
ogni
giorno
ogni ora ringrazio i Valar per avermi fatto
un simile dono, il tuo amore è la cosa più importante
di tutta la mia breve vita
" mentre diceva
quelle parole vide l'elfo chiudere gli occhi così iniziò
a baciargli la fronte, le sopracciglia, le palpebre, le
guance "
quando siamo insieme mi sembra di
perdermi in un sogno ma non lo è
tu sei vero
e
non sai quanto adoro ascoltare i tuoi pensieri
la
tua innocenza, il tuo modo di vedere le cose e di
affrontare le situazioni mi hanno sempre aiutato
"
gli baciò il mento poi gli sfiorò le labbra con le sue
"
ti amo Legolas
ti ho sempre amato
prima
come un amico ed ora come un compagno e se esistesse un
sentimento più forte, più intenso e più appassionato
dell'amore sarebbe quello che proverei per te
"
L'elfo aprì gli occhi e guardò intensamente quelli
azzurri del ramingo
"Anch'io adoro sentirti dire queste cose Estel
nessuno
lo aveva mai fatto
nessuno mi aveva mai fatto
sentire così
"
"Così come?" bisbigliò Aragorn sorridendo.
"
amato
" sussurrò Legolas
dolcemente. Il ramingo lo guardò ancora per un istante
poi posò le labbra sulle sue baciandolo e sentì le mani
dell'elfo stringere le sue con forza.
"Certo che so tirare con l'arco, cosa credi!"
disse Gwomyr spazientito seguendo il Consigliere lungo il
corridoio "Non sono diventato capo delle guardie
solo per fortuna
"
"Bene
ci serve una freccia
" iniziò
Gaenry ma il capitano lo interruppe.
"Forse non ti hanno informato ma abbiamo una stanza
piena di armi tra cui anche migliaia di frecce
"
"Non ci serve una freccia qualsiasi idiota
"
si lamentò il Consigliere "Dobbiamo prenderne una
dalla faretra di quell'Elfo
"
"Sì certo
e perché?" chiese la guardia.
"Questo non è il luogo adatto per parlarne
assicurati
che Conyc sia ancora alla sua postazione e ci resti per
tutta la notte
poi raggiungimi alle cucine e ti
spiegherò tutto
" e con quelle parole si
allontanò.
"Aragorn
stai tremando
fa freddo, è
meglio rientrare" sussurrò Legolas allontanandosi
dalle sue labbra "
potresti ammalarti
"
"Sei sicuro che i miei brividi siano dovuti al
freddo?" disse sorridendo il ramingo sfiorando
l'orecchio dell'elfo con la lingua.
"Sì
" disse Legolas quando lo sentì
rabbrividire di nuovo sopra di sé "
forza
alzati
hai bisogno di un bagno caldo
è un
ordine!"
Aragorn lo fissò stupito per il suo tono di voce
ma
aveva ragione, stava tremando per il freddo e inoltre la
pioggia non diminuiva.
"Come desideri
" sussurrò e si alzò
lentamente portando il compagno con sé.
Rientrarono a palazzo e s'incamminarono, quando
arrivarono vicino alle cucine sentirono una voce
"Ma cosa vi è successo? Un re ed un principe non
dovrebbero restare all'aperto con questo tempaccio!"
disse una donna avvicinandosi velocemente a loro, non era
più molto giovane, aveva i capelli grigi legati in una
treccia e stringeva uno scialle bianco sulle spalle.
"Non preoccuparti Gweridith
" disse
Aragorn sorridendo "
va tutto bene
stavamo
passeggiando nel giardino per osservare gli alberi ed ha
iniziato a piovere
"
"Bene
non importa come è successo
adesso
preparerò per tutti e due un bagno caldo
"
disse la donna.
"Non è necessario
torna a riposare
"
continuò il ramingo ma un brivido lo scosse.
"Sì invece, Gweridith credo che Re Elassar ne abbia
bisogno, se non ti è di troppo disturbo
"
disse Legolas guardando la donna che subito gli sorrise.
"Certo che no
maestà dovreste dare ascolto al
vostro amico!" disse prendendo l'uomo per un braccio
"Non vorrete essere trattato come un bambino
coraggio
andiamo!" e si incamminò portando il ramingo con sé.
Aragorn si girò verso Legolas e vide che stava
assistendo divertito alla scena. Anche Gweridith si voltò
"E voi cosa state aspettando? Venite forza!" e
prese anche il braccio dell'elfo.
Arrivarono in una stanza, nel camino il fuoco ardeva
sprigionando il suo calore.
"Bene, toglietevi quegli abiti bagnati e mettetevi
queste
" disse la donna porgendo loro due
vestaglie "Io vado dall'altra parte a preparare la
vasca con l'acqua calda
non voglio dovervi curare
entrambi se vi ammalate
"
"Gweridith
credo che al massimo dovresti
prenderti cura di me
" disse Aragorn sorridendo
"Lui è un Elfo, non può ammalarsi
"
La donna guardò prima il re e poi Legolas "Oh
non
ho ancora ben capito queste cose sugli Elfi, un giorno la
vostra regina dovrà spiegarmele a dovere
ma adesso
sbrigatevi!" e uscì velocemente dalla stanza.
Legolas fissò per un attimo l'uomo
"Ma chi è? E' la prima volta che vedo una donna
trattarti in questo modo
senza inchini
è
è
divertente
"
"Lei si è sempre comportata così, sin dal mio
arrivo a Minas Tirith. Faramir una volta mi ha detto che
ha perso l'unico figlio durante un combattimento. Era
rimasta chiusa nel suo dolore fino a quando lui non l'ha
avvicinata parlandogli dolcemente e da allora lo ha
sempre trattato come se fosse il figlio che non aveva più
accanto. E' molto legata a lui e lo era anche con
Boromir, ha pianto per giorni quando ha saputo della sua
morte. Ora che Faramir non è più qui ha iniziato a
prendersi cura di me come faceva con lui
"
"Ho visto il dolore nel suo sguardo ma solo per
pochi attimi, la ferita non potrà mai rimarginarsi ma le
state dando un grande aiuto
" sussurrò l'elfo
"Adesso è meglio fare come ha detto, non vorremo
farla arrabbiare
"
Aragorn sorrise e si tolse gli abiti, lo stesso fece
Legolas, indossando le vestaglie.
"Cosa fate da queste parti?" disse Gweridith
quando vide Gwomyr e Gaenry nelle cucine
"Non far caso a noi donna
" disse il
Consigliere "Tra poco ce ne andremo, dobbiamo
riferire alcune cose al re
" e un sorriso
comparve sul suo volto.
"Beh
per qualche ora Re Elassar non potrà
ricevervi, andrete a parlargli domani mattina, adesso lui
e il suo amico devono asciugarsi e riposare
"
sussurrò la donna tra sé ma i due uomini la udirono
perfettamente.
"Quindi
" iniziò Gwomyr guardando la
guardia accanto a lui e poi di nuovo Gweridith "Il
principe Legolas non è nella sua stanza
"
"Non che la cosa dovrebbe interessarvi ma
no,
lui e il re sono stati colti dall'acquazzone ed ora sto
preparando per loro un bagno caldo
scusatemi ma ho
da fare" e uscì dalle cucine.
Il Consigliere si girò improvvisamente verso il capitano
che annuì e corse via.
"Ora assicuriamoci che il bagno di quei due duri
molto a lungo
" bisbigliò tra sé Gaenry e
iniziò a ridacchiare.
"E' tutto pronto
potete entrare
"
disse Gweridith "Quando avete finito entrambi
chiamatemi
" e con un sorriso uscì dalla
stanza. Legolas seguì Aragorn lungo il corridoio che
univa le due camere, quando l'uomo aprì la porta ed entrò,
l'elfo rimase un attimo immobile. Era tutto molto diverso
dall'ultima volta che l'aveva vista, la vasca da bagno
era stata sostituita da una molto più grande in marmo
che avrebbe potuto ospitare anche più di tre persone.
Vicino ad essa c'era un ripiano con dei barattoli e di
fronte uno specchio ricopriva quasi l'intera parete. Una
finestra lasciava intravedere il cielo e tutt'intorno, su
ogni piano o sporgenza c'erano delle candele accese che
illuminavano la stanza creando dei giochi di luce ed
ombre.
"Io non ho niente a che vedere con tutto questo
"
disse il ramingo sorridendo "E' stata Arwen a voler
cambiare tutto quanto, devo ancora abituarmi anche se è
molto bello
crea un'atmosfera rilassante e
tranquilla
" Chiuse la porta a chiave e si
tolse la vestaglia, poi lentamente entrò nella vasca
"Per fortuna questa volta non ha esagerato con
l'acqua calda
" sussurrò sedendosi, allungò
le gambe e appoggiò la testa al bordo. Legolas seguì
ogni suo movimento senza dire una parola, poi si sedette
su uno sgabello osservando il corpo nudo dell'uomo che
l'acqua limpida non nascondeva.
"Ma cosa fai?" disse Aragorn rialzando la testa.
"Aspetto il mio turno
" rispose l'elfo
alzando le spalle.
"Io non credo
" sussurrò il ramingo
sorridendo "Spogliati ed entra subito nella vasca"
"Estel
non so se sia il caso
" disse
Legolas fissandolo "Se vengo lì con te
se mi
avvicino in questo momento
"
"Forse è proprio quello che voglio
"
bisbigliò Aragorn continuando a sorridere "L'acqua
non è abbastanza calda, ho bisogno di te per riscaldarmi
"
L'elfo sorrise e si alzò in piedi lasciando scivolare a
terra la vestaglia
"E va bene
ma lo faccio solo perché non voglio
vederti ammalato
" disse e lentamente entrò
nella vasca.
"Appoggiati con la schiena a me
" sussurrò
il ramingo aprendo le gambe per lasciare spazio al
compagno.
"A me sembra molto calda l'acqua invece
"
disse Legolas appoggiandosi a lui e subito sentì la mani
dell'uomo sul petto "Aragorn
"
"Non voglio fare niente
" gli bisbigliò
all'orecchio "So che qualcuno potrebbe sentirci
ho
solo voglia di stringerti, di sentire il tuo corpo contro
il mio
"
"Cosa
cosa c'è in quei barattoli?" chiese
l'elfo cercando di cambiare argomento, era facile dire
"non voglio fare niente", il suo corpo però
stava già bruciando di desiderio.
"Sono dei sali, sciolti nell'acqua formano una
schiuma profumata
prendine uno e versane un po'
"
rispose Aragorn sorridendo. Legolas allungò un braccio,
prese un barattolo e lo aprì, dal profumo gli sembrò
vaniglia e ne lasciò cadere il contenuto nell'acqua.
"No
Legolas non troppo
" disse il
ramingo e prese il barattolo dalle mani del compagno
"Adesso credo proprio che ci ritroveremo sommersi
dalla schiuma
"
"Ma non è successo niente
" sussurrò
l'elfo girandosi verso di lui.
"Aspetta a dirlo
muovi l'acqua
" lo
interruppe l'uomo. Lentamente la schiuma iniziò a
formarsi e a ricoprire tutta la superficie sprigionando
nell'aria un dolce profumo. Aragorn piegò la testa di
lato e vide il compagno a bocca aperta, sorrise
baciandogli la guancia
"Hai visto
" Il suo sguardo fu presto
attirato dalle mani di Legolas che si muovevano nella
schiuma, lasciandola scivolare tra le dita, sfiorando con
i palmi la superficie
iniziò a sentirsi geloso,
voleva sentire quelle mani sul suo corpo
Prese in una mano un po' di schiuma e lentamente la passò
sul volto dell'elfo. Legolas si girò di scatto verso di
lui e si gettò dell'acqua sul viso
"Questo non è giusto
" disse quando riaprì
gli occhi.
"Perché? E' così divertente
" disse
ridendo Aragorn "
è colpa tua se siamo in
questa situazione
"
"Sei stato tu a dirmi di farlo
" ribatté
l'elfo, ma vide che l'uomo non stava più ridendo, lo
stava guardando e sapeva fin troppo bene cosa c'era nei
suoi occhi. Prese tra le mani della schiuma e la lasciò
cadere sulle spalle dell'uomo che non erano ricoperte
dall'acqua e iniziò a massaggiarlo poi lentamente si
sdraiò sopra di lui allungando le gambe e avvicinando il
viso al suo
per un momento chiuse gli occhi,
stringendo le labbra quando con la sua eccitazione sfiorò
quella del ramingo
"Non dovevamo fare un semplice ed innocente bagno?"
gli sussurrò Legolas sulle labbra.
"E' quello che stiamo facendo no?" rispose
Aragorn cercando di baciarlo ma il compagno si spostò.
"Ma non è quello a cui stai pensando
"
disse l'elfo sorridendo ma non riuscì a continuare, il
ramingo gli mise una mano dietro alla testa e un braccio
attorno alla vita tirandolo a sé e lo baciò
ardentemente.
"Ti avevo detto
" bisbigliò l'uomo
riprendendo fiato "
di smetterla di leggermi
nella mente
"
Legolas sorrise
"Ma se non lo faccio
i tuoi desideri non
diventeranno più realtà
" sussurrò e iniziò
a muoversi contro di lui lentamente. Aragorn non riuscì
a trattenere un gemito di piacere, lo tirò a sé di
nuovo baciandolo e muovendo il bacino contro quello
dell'elfo
l'acqua e la schiuma aumentavano ogni
sensazione e ben presto i corpi di entrambi iniziarono ad
abbandonarsi completamente, le labbra restavano unite in
lunghi baci per soffocare i gemiti
Legolas strinse
le mani sulle spalle dell'uomo, muovendosi più
velocemente contro di lui e pochi attimi prima di
raggiungere il piacere sentì Aragorn sussurrare il suo
nome e stringerlo forte
"L'hai presa?" sussurrò Gaenry guardandosi
attorno per assicurarsi che nessuno li vedesse. Gwomyr
annuì ridacchiando "Perfetto
ora vai dove ti
ho detto, nasconditi e aspetta
io controllo che quei
due siano ancora occupati
mi raccomando, quando mi
vedi arrivare preparati
non abbiamo molto tempo e
vedi di non sbagliare
è la nostra sola ed unica
occasione
"
"Non ho mai sbagliato un bersaglio
" disse
il capitano delle guardie stringendosi nel mantello e
alzando il cappuccio per nascondersi il viso "
ma
non era più semplice dire a tutti quello che abbiamo
visto?..."
"E secondo te ci crederebbero?
" disse il
Consigliere alzando gli occhi al cielo "
sarebbe
la nostra parola contro quella del re
no, ci servono
delle prove, dobbiamo costringerlo a confessare
va
ora
il momento sta arrivando
" Così
dicendo si allontanò.
Legolas si appoggiò al lato della vasca respirando
profondamente, quando il suo cuore tornò a battere
regolarmente notò che Aragorn lo stava guardando
sorridendo con una strana espressione sul viso
"Perché mi guardi così?" sussurrò
appoggiando la testa al bordo per stare più comodo.
"
quello che hai fatto
" iniziò il
ramingo
"Non è stato bello?" lo interruppe l'elfo con
una certa preoccupazione nella voce.
"Oh sì
è stato molto, molto, molto bello
"
continuò l'uomo "
riesci sempre a stupirmi
credevo
di conoscerti a fondo
di conoscere i tuoi limiti, se
li possiamo chiamare così e invece
ogni volta mi
fai completamente perdere la testa con i tuoi gesti
come
adesso
non l'avevi mai fatto in passato e
"
chiuse gli occhi passandosi la lingua sulle labbra "
oh
Legolas
se solo ci ripenso
" lo guardò
intensamente "
fallo di nuovo ti prego
"
"Cosa dovrei rifare mio re?" sussurrò Legolas
sorridendo, gli piaceva la situazione che si era creata e
ancora di più adorava sentire quelle parole uscire dalla
bocca del ramingo.
"Sdraiarti sopra di me
muovere il tuo corpo sul
mio
contro il mio
fino a farmi perdere
completamente la ragione
" sussurrò Aragorn
senza distogliere lo sguardo dal suo.
"Ho imparato molte cose sugli Uomini in questi
secoli
" iniziò Legolas avvicinandosi molto
lentamente a lui, creando delle piccole onde "
ed
una su tutte è che combattono per ottenere ciò che
bramano ma presto si stancano di possederlo, perché
ormai è diventato per loro un'abitudine
tu dovrai
combattere Aragorn
combattere e combattere
non
otterrai facilmente ciò che chiedi perché non voglio
che ti abitui a questo
"
"Sei crudele
lo sai vero?" disse il
ramingo sorridendo, sentì un brivido quando le gambe
dell'elfo sfiorarono le sue.
"Sì
" rispose Legolas fermandosi
vicinissimo a lui ma senza toccarlo se non con la sola
gamba che, per avvicinarsi, aveva dovuto mettere tra
quelle dell'uomo "
e posso esserlo molto di più
se voglio
" poi sorrise nel vedere lo sguardo
dell'uomo "Ah c'è un'altra cosa Aragorn
io non
ho limiti
" e con quelle parole si alzò per
uscire dalla vasca, sapeva benissimo che Aragorn non
l'avrebbe lasciato andare ed infatti non riuscì nemmeno
a mettersi in piedi
il ramingo lo prese per la vita
e lo tirò sopra di sé allargandogli le gambe con le
ginocchia e costringendolo a sedersi su di lui.
"Non hai limiti principe Legolas?" gli chiese
Aragorn stringendolo "Ora vedremo
" e fece
scivolare lentamente due dita dentro di lui, appena vide
la bocca del compagno aprirsi lo tirò a sé con l'altra
mano, baciandolo per soffocare i suoi sospiri.
Gaenry camminava velocemente, nei corridoi aveva
incontrato un altro Consigliere del Re che l'aveva
fermato facendogli perdere del tempo prezioso
arrivò
finalmente a destinazione e aprì lentamente la porta,
cercando di fare meno rumore possibile, entrò nella
stanza col camino e vide gli abiti che indossavano poco
prima il re e l'Elfo appesi ad asciugare vicino al fuoco.
Percorse il corridoio e giunse davanti all'altra porta,
si avvicinò appoggiando la testa al legno
riusciva
a percepire qualcosa poi le voci si fecero più chiare
erano
loro
distingueva chiaramente quella del sovrano
mentre l'altra era molto più bassa
"Vuoi farlo
allarga di più le gambe
"
"
Ah
Ara
Aragorn
"
"Sì
così
scendi ancora
Legolas
non
non
voglio
farti
male
"
"Estel
ce la faccio
non sono
di
cristallo ricordi
continua
"
Gaenry si allontanò dalla porta con occhi e bocca
spalancati, non si aspettava una cosa del genere
ma
non c'era più tempo da perdere così corse via, sicuro
che qualsiasi rumore avesse fatto nessuno lo avrebbe
notato.
Si coprì la testa col mantello e uscì sotto la pioggia,
i fulmini rischiaravano il cielo e i tuoni rimbombavano
nel silenzio.
Conyc se ne stava riparato vicino ai cancelli, non amava
dover passare tutta la nottata da solo e soprattutto con
quel tempo ma toccava a lui il turno di notte. Ad un
tratto sentì dei rumori e si girò con la mano pronta
sull'elsa della spada, vide un uomo avvicinarsi correndo.
"Fermò là
chiunque voi siate
identificatevi
"
gridò, poi però lo riconobbe dagli abiti "Oh
signor Consigliere, scusatemi non l'avevo riconosciuta
"
"Non sei troppo nascosto per controllare come si
deve tutta la zona?" disse Gaenry avvicinandosi a
lui e mettendosi nel posto dove poco prima la guardia si
stava riparando. Conyc indietreggiò di qualche passo
"Avete ragione
forse
" ma le sue
parole si fermarono, spalancò gli occhi e cadde a terra
con una freccia conficcata nella schiena.
"Ah
" gemette Legolas aprendo gli occhi,
le mani strette sulle spalle del ramingo, si fermò
immobile per un istante.
"
cosa
succede?
" gli chiese
Aragorn tra i sospiri, aveva visto qualcosa nel suo
sguardo
sul viso dell'elfo c'era qualcosa oltre al
piacere
"
non lo so
ho sentito qualcosa
una
minaccia
qualcosa
" ma le sue parole
furono sostituite presto da gemiti quando il ramingo si
spinse con forza dentro di lui, stringendogli i fianchi.
"
torna qui da me
" sussurrò l'uomo
baciandolo "
rilassati
va tutto bene
"
Gaenry si abbassò e girò leggermente il corpo esanime
della guardia per controllarlo
"Mi dispiace caro Conyc
so che non ti sarà di
consolazione ma il tuo sacrificio servirà per riportare
le cose come dovrebbero essere
"
"E' morto?" disse una voce dietro di lui. Il
Consigliere alzò la testa e vide Gwomyr che lo stava
raggiungendo.
"Certo che è morto
avresti dovuto preoccuparti
per la tua di vita se non lo fosse stato
l'hai
colpito al cuore
ben fatto
l'hai raggiunto dal
dietro ma
"
"Smettila di parlare
ho fatto quello che dovevo
adesso?"
chiese il capitano guardandosi intorno.
"Adesso ce ne andiamo a dormire
domani mattina
troveranno il corpo e sarà allora che inizierà il
divertimento
" rispose Gaenry e sorridendo si
allontanò seguito dall'altro uomo.
"
sì
ancora
fallo ancora
"
sussurrò Aragorn accarezzandogli il ventre poi scese più
in basso e iniziò a muovere la mano su di lui
velocemente. Legolas era arrivato al limite, non riusciva
più a resistere, fece forza un ultima volta nelle gambe
alzandosi leggermente per poi scendere sopra di lui, gettò
indietro la testa e si lasciò andare nella mano
dell'uomo.
Il ramingo cercava di tenere gli occhi aperti ma quel
movimento e la vista del compagno che raggiungeva il
piacere gli fecero perdere totalmente quel controllo che
ancora gli era rimasto.
L'elfo si abbandonò sul suo petto respirando
affannosamente e sorrise quando sentì sotto di sé il
torace dell'uomo muoversi altrettanto velocemente.
"Sono stato bravo?" sussurrò "Ti ho
dimostrato di non avere limiti?"
"Sei stato molto di più
" rispose
sorridendo Aragorn "
sei stato incredibile
ma
ho ancora altre prove a cui sottoporti
ti aspetta
una lunga notte
"
"Non voglio contraddirti ma l'acqua ha perso il suo
calore
se restiamo ancora un po' qui Gweridith verrà
a prenderci
" disse l'elfo mettendosi di nuovo
seduto.
"Bene
allora continueremo in camera tua
l'altra
stanza è occupata da Arwen
" disse il ramingo.
Legolas lo fissò per un attimo poi, sorridendo, uscì
dalla vasca. L'uomo lo seguì ed entrambi indossarono le
vestaglie. L'elfo allungo una mano per aprire la porta ma
Aragorn gli cinse la vita spingendolo contro la parete.
"Mmm
non so se riuscirò a resistere tanto
"
sussurrò spostando una ciocca di capelli biondi e
iniziando a baciargli il collo, passando la lingua sulla
pelle morbida che profumava di vaniglia "Sei così
profumato
sei così
"
Legolas appoggiò indietro la testa sulla spalla del
ramingo "Aragorn
"
Il sole era appena sorto ma quel mattino Minas Tirith si
era risvegliata più presto del solito. Legolas stava
guardando fuori dalla finestra stringendo Aragorn tra le
braccia, l'uomo dormiva ancora profondamente, quando
all'improvviso qualcuno bussò alla porta.
"Legolas sono io
" disse una voce di donna.
L'elfo scosse delicatamente il ramingo
"Aragorn
è Arwen
svegliati
"
"No
" bisbigliò senza aprire gli occhi
"
cosa vuole
"
"Legolas
digli di venire il prima possibile nel
Salone dei Re
credo sia successo qualcosa
"
disse Arwen prima di allontanarsi.
Legolas spalancò gli occhi, quelle parole risuonarono
nel suo cuore
gli tornò alla mente la sensazione
della sera precedente
"Aragorn devi andare, alzati
" disse più
forte. Il ramingo aprì gli occhi e si mise a sedere
lentamente
"Ti giuro che se non è una cosa importante torno
qui e ti lego al letto per tutto il giorno
"
disse seriamente ma l'elfo si mise a ridere, poi avvicinò
le labbra alle sue
"Hai tentato questa notte
" sussurrò
"
ma ti piacciono troppo le mie mani sul tuo
corpo
"
Aragorn sorrise baciandolo
"Non riderei troppo fossi in te
" disse
alzandosi dal letto, rivestendosi "
potrei
decidere di rinunciare al mio piacere per una volta e
allora
non ti sarà concessa nessuna pietà
"
si girò e uscì dalla stanza. Legolas sorrise e si sdraiò
ancora qualche momento ma non si sentiva tranquillo
un'ombra
malvagia si stava avvicinando.
"Cosa succede?" disse Aragorn entrando nel
Salone dei Re e sedendosi sul suo trono. Arwen era
accanto a lui e gli lanciò uno sguardo preoccupato
"Non lo so ancora
" sussurrò "
ma
sento che qualcosa di terribile sta per accadere
"
I Consiglieri del Re erano tutti ai loro posti, tutti
tranne il loro capo Gaenry e parlavano tra di loro ma
appena videro il sovrano un silenzio improvviso calò
nella stanza.
"Mio signore
" disse uno di loro alzandosi
e facendo un profondo inchino, Lumyr, un uomo non più
giovane ma ancora nel pieno della sua forza fisica e
mentale "
stiamo aspettando con ansia il
ritorno di Gaenry, egli infatti si offerto per andare a
controllare di persona l'accaduto, non sappiamo ancora
niente per certo ma un crimine è stato compiuto in
questa notte
"
Le parole dell'uomo furono interrotte quando le porte si
spalancarono e Gaenry fece il suo ingresso seguito da due
guardie, tutti i presenti si voltarono verso di lui.
"Vostra maestà
" disse l'uomo
inchinandosi di fronte ad Aragorn.
"Forza, dicci caro Gaenry, siamo impazienti di
sentire la tua parola
" disse il re guardando
il Consigliere negli occhi.
"Vostra maestà, non gioisco nel comunicarvi tutto
ciò ma a me è stato affidato questo compito
una
delle vostre guardie, il giovane Conyc, è stato ucciso,
mio signore
questa notte. L'assassino l'ha colpito
vigliaccamente alle spalle con una freccia scoccata da
non so dove e poi è fuggito
"
Aragorn chiuse gli occhi e abbassò la testa, era da poco
tempo a Minas Tirith ma si era affezionato a gran parte
dei suoi uomini e il giovane era tra questi
"Povero Conyc
" sussurrò. Sentì la mano
di Arwen sulla sua e la strinse. Chi aveva fatto una cosa
del genere e perché? Che motivo poteva esserci per
spezzare la vita di un ragazzo in questo modo? Riaprì
gli occhi e vide che tutti lo stavano osservando
"Chi è stato? Avete già preso il colpevole?"
disse e notò che lo sguardo di Gaenry vagava sui volti
degli altri consiglieri.
"Mio signore, nessuno ha assistito al crimine ma c'è
una prova che non lascia alcun dubbio sulla sua identità
"
disse il Consigliere.
Aragorn lo guardò aggrottando le sopracciglia
"Di che prova stai parlando?"
"Dell'arma, vostra maestà, la freccia usata per
uccidere il povero Conyc
io non sono esperto di
queste cose ma ho chiesto informazioni al Capo delle
Guardie, ed egli mi ha assicurato che qui a Minas Tirith
sono in pochi ad utilizzarne di quel tipo
anzi,
oserei dire che il numero è veramente molto ristretto
"
Gaenry guardò fisso il volto del re "
è una
freccia elfica mio signore
"
Aragorn sentì un colpo al cuore e istintivamente strinse
forte la mano di Arwen che si girò verso di lui, non
erano rimasti molti Elfi a Gondor dopo la festa,
soprattutto non molti che usassero arco e frecce
poteva
benissimo contarli sulle dita di una mano ma non riusciva
a immaginare che uno di essi fosse un assassino
"Vorrei vedere questa freccia
" disse e si
accorse che la sua voce era molto bassa.
"Certo mio signore
" disse Gaenry a fece
un cenno ad una delle guardie che si allontanò
velocemente "
se può sollevarvi il Capitano
delle Guardie, grazie alla sua esperienza in materia di
armi, sta cercando di identificare il proprietario e
quindi il colpevole
"
Aragorn stava per aprire bocca quando vide la guardia
tornare con in mano uno scrigno rettangolare, non ne
conosceva il motivo ma il suo cuore stava battendo sempre
più forte.
"Col vostro permesso torno alle indagini
"
disse Gaenry che a stento riusciva a nascondere un
sorriso.
"Sì, potete andare tutti, se verrete a conoscenza
di nuovi fatti non tardate a comunicarmeli
"
rispose il re alzandosi in piedi. Tutti i Consiglieri si
alzarono a loro volta e inchinandosi uno per uno davanti
al sovrano uscirono dalla stanza seguendo Gaenry e le
guardie.
"Aragorn ma cosa sta succedendo?" disse Arwen
alzandosi e seguendo con lo sguardo l'uomo che lentamente
si stava avvicinando al tavolo dove la guardia aveva
posato lo scrigno "E' assurdo, nessuno degli Elfi
che sono qui farebbe mai una cosa del genere
"
Aragorn non rispose, allungò una mano, aprì la
serratura e alzò la cupola di legno che chiudeva lo
scrigno
il battito del suo cuore aumentò
improvvisamente, più di quanto avesse fatto fino a quel
momento, per un istante sentì il pavimento cedere sotto
i suoi piedi e il fiato venirgli a mancare
"Aragorn
"
Sentiva la voce di Arwen ma non trovava il coraggio di
muoversi fino a quando violentemente richiuse lo scrigno
e chiuse gli occhi
il rumore echeggiò per la stanza
"Maledizione
" bisbigliò "Non può
essere
"
"Aragorn
" lo chiamò di nuovo Arwen
fermandosi a pochi passi da lui "Aragorn cosa? Mi
fai paura
" vide l'uomo girarsi verso di lei e
quando vide il suo sguardo sentì un brivido
"E' una delle frecce di Legolas
" sussurrò
il ramingo guardandola negli occhi, vide un movimento
delle sue labbra ed intuì la sua domanda "Sono
sicuro, gli Elfi di Bosco Atro e quelli di Lothlòrien
usano tipi di frecce diversi, sono molto simili ma si
possono riconoscere
e come l'ho fatto io presto ci
riuscirà anche Gwomyr
"
"Ma non è possibile
Legolas non l'ha ucciso
"
bisbigliò Arwen guardandolo disperata "Non può
essere vero
"
"No, non l'ha ucciso
e non posso avere dubbi
sulla sua innocenza anche perché sono stato con lui
tutta la notte
" la interruppe Aragorn
respirando profondamente "
qualcuno ha rubato
una delle sue frecce e non so per quale impensabile
motivo ha ucciso Conyc per poi far ricadere la colpa su
di lui
"
Legolas stava camminando nel giardino guardando in cielo
le poche nuvole nere ancora rimaste, lungo la strada
aveva incontrato alcune donne che parlavano tra loro di
una guardia e di un crimine ma non era riuscito a capire
altro dai loro discorsi
ad un tratto sentì qualcuno
avvicinarsi, si girò e vide un gruppo di guardie
dirigersi verso di lui
"Legolas di Bosco Atro?" chiese il Capo delle
guardie, ma non era proprio una domanda sembrava
piuttosto un'affermazione
L'elfo annuì guardando i volti seri degli uomini, non
capiva cosa volessero da lui
"Sei agli arresti per l'omicidio di una delle
guardie del Re
ora seguici senza opporre resistenza
"
continuò l'uomo facendo un cenno. Due guardie
affiancarono Legolas prendendolo per le braccia
"Ma cosa state dicendo?" chiese l'elfo
guardandosi attorno "Lasciatemi andare
" e
si divincolò dalla stretta.
Gwomyr si avvicinò a lui sorridendo "Ti ho detto di
non opporre resistenza
" e violentemente lo
colpì allo stomaco. Legolas cadde in ginocchio
respirando a fatica, spalancò gli occhi per cercare di
capire cosa stava succedendo, era tutto così assurdo,
non aveva fatto niente
"Prendetelo
" gridò l'uomo e le due
guardie lo ripresero per le braccia costringendolo ad
alzarsi.
"Ma cosa volete da me?" sussurrò l'elfo
fissando gli occhi gelidi di Gwomyr "Io non ho fatto
"
"Niente
" lo interruppe l'uomo
sghignazzando "Certo dicono tutti così
"
poi avvicinandosi a lui
"E' divertente
è la prima volta che arrestiamo
un'Elfo, tra poco vedremo se la vostra razza è veramente
così forte come tutti sostengono
"
Legolas lo guardò perplesso ma quando sentì l'uomo
pronunciare quella frase
il cuore iniziò a
battergli violentemente per la paura
"Portatelo nelle prigioni e incatenatelo
"
gridò Gwomyr sorridendo.
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