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Capitolo 4: Problemi in arrivo ~
Il primo bacio fu seguito da un secondo, poi da un terzo
per
un lungo momento rimasero abbracciati senza pensare a
niente se non ai loro corpi finalmente riuniti.
"Quando sei arrivato?" gli chiese l'uomo "Come
sei entrato e soprattutto
chi ti ha dato questi
abiti?"
"Ieri pomeriggio
dall'entrata secondaria e
Arwen ha scelto questi abiti, diceva che tu non mi
avresti mai riconosciuto
" rispose l'elfo
sorridendo.
"Aveva ragione ma sei
splendido così
ha
rischiato che qualcun altro cercasse la tua compagnia
questa sera
perché non sei venuto subito da me
ieri?"
"Arwen, voleva che aspettassi questa festa
Se
ti chiedo una cosa
" sussurrò Legolas "Mi
rispondi con sincerità?" Aragorn annuì ma i suoi
occhi erano persi su di lui, con le dita gli sfiorava il
viso, i capelli come per assicurarsi che non fosse una
visione ma fosse reale.
"Ti sentivi attratto da me?
Voglio dire
quando
mi hai notato nel salone e poi mentre stavamo parlando
ho
visto qualcosa nei tuoi occhi
Ti sentivi attratto da
un Elfo che non conoscevi
hai desiderato uno
sconosciuto
"
"Legolas
io
" iniziò il ramingo
sospirando, era vero, aveva provato qualcosa nel vederlo
e nel sentirlo parlare "Non so cos'è stato, forse
il mio cuore ha capito che eri tu prima della mia mente
"
"Ma tu mi volevi
l'ho visto chiaramente
o
meglio
volevi quell'Elfo mascherato che ti ha
seguito e non sapevi che ero io
" disse l'elfo
guardandolo negli occhi.
"No
no Legolas io voglio te e nessun altro
"
sussurrò Aragorn stringendolo di nuovo "Non pensare
a queste cose
"
"A volte
" iniziò Legolas chiudendo gli
occhi, la testa appoggiata sulla spalla dell'uomo "
mentre
ero solo, tra gli alberi, ho pensato a cosa avrei fatto
se tornando ti avessi trovato con qualcun altro
e
non sono riuscito a darmi una risposta tranne
"
"Shh
non dire niente
non dovresti dubitare
del mio amore
non passerei un solo giorno su questa
terra senza di te
" disse Aragorn sorridendo.
Legolas alzò la testa incrociando il suo sguardo "Questo
l'ho detto io poco fa
" e sorrise a sua volta.
"Mi stavo chiedendo
" iniziò il ramingo
fissandolo intensamente.
"Sì
ti prego
" sussurrò l'elfo
"
e no
non sono per niente stanco
"
a quelle parole l'uomo gli prese una mano e fece qualche
passo verso la porta ma sentì che Legolas lo stava
trattenendo
"Aragorn aspetta
le maschere
" si
abbassò a raccoglierle e lanciò quella bianca al
ramingo.
Attraversarono velocemente il Salone delle Feste e
arrivarono all'uscita quando sentirono una voce
"Ci lasciate di già?" disse una dama vestita
di rosso con una lunga treccia che gli ricadeva sulla
spalla, al suo fianco c'era un uomo con una tunica verde
smeraldo. "E' ancora presto per andare a dormire
"
e sorrise.
"Mia signora, sono molto dispiaciuto
"
disse Legolas cercando di mantenere un tono di voce serio
"
ma ci sono alcune cose che richiedono la
nostra attenzione e che non possono aspettare la fine di
questa festa da sogno
"
"Sicuramente
capisco
" rispose Arwen
continuando a sorridere "A domani
"
Aragorn la guardò sorridendo e si avvicinò a lei
"Questa me la pagherai un giorno
" sussurrò
"
cercati un altro posto dove andare più tardi
la
stanza segreta è mia
" e si allontanò seguito
da Legolas.
Arwen si mise a ridere, finalmente tutto era tornato alla
normalità, anche il cuore del suo sposo aveva ritrovato
la gioia.
"Era Aragorn quello?" gli chiese Eomer "L'altro
sembrava
"
"Sì, erano Aragorn e Legolas
" rispose
lei.
"Dove stiamo andando?" chiese Legolas
guardandosi attorno "Ricordavo che la tua stanza
fosse da quella parte e al piano superiore
"
"Sono cambiate alcune cose in questi anni
"
rispose Aragorn continuando a camminare lungo un
corridoio "
dobbiamo stare più attenti, sia
noi e sia Arwen, così quando desideriamo stare soli con
qualcuno veniamo
" mise una mano sulla maniglia
di una porta e l'aprì "
qui
"
Legolas entrò seguito dall'uomo che richiuse a chiave la
porta, la stanza era piuttosto piccola rispetto alle
altre del palazzo, c'era però un grande letto con delle
lenzuola di seta azzurre e molti cuscini, uno specchio
era appoggiato ad un angolo mentre contro la parete
destra c'era un tavolo con un cassetto. Sul tavolo erano
disposti alcuni barattoli, delle fiale e delle piccole
bottiglie
dovevano essere oli profumati e creme, la
stanza infatti era impregnata di odori gradevoli. A lato
del letto c'era una sedia e su di essa alcune bende nere
di seta.
"Così e questo il posto dove tu ed Arwen portate i
vostri amanti
" disse l'elfo sorridendo, fece
qualche passo e si fermò davanti allo specchio, si tolse
la maschera e la gettò sul pavimento.
"Sì
" disse il ramingo, ma quando vide
riflesso nello specchio lo sguardo del compagno "
No
Volevo
dire
No, Arwen viene qui con Eomer ma io non ci sono
mai entrato
o meglio
ci sono entrato ma
"
"E con chi?" sussurrò Legolas guardandolo
grazie allo specchio "Chi hai portato qui con te, Re
Elassar?"
Aragorn si avvicinò fermandosi dietro di lui
"Ho portato con me il ricordo di un Elfo biondo,
luminoso come la luna e caldo come il sole
"
Legolas chiuse gli occhi sorridendo e sentì il respiro
dell'uomo vicino all'orecchio
"Sei così bello vestito in questo modo
"
gli sussurrò l'uomo "
non che gli abiti
abbiano importanza ma
non ti avevo mai visto così
"
"Non è vero
io
mi sento strano, alla
festa sentivo gli occhi di tutti puntati su di me anche
se non lo erano
" disse l'elfo.
"Apri gli occhi
guardati
" continuò
Aragorn "
se solo
non sai quanto mi sento
attratto da te in questo momento
eppure ho quasi
paura a toccarti come se davanti a me avessi una
splendida statua di cristallo che potrebbe rompersi
"
L'elfo aprì gli occhi e respirò profondamente
"Non sono di cristallo Estel
non mi romperò
"
sussurrò. Sentì le braccia di Aragorn cingergli la vita
e le sue labbra sfiorargli il collo mentre si spingeva
contro di lui.
"Oh Legolas quanto mi sei mancato
"
bisbigliò l'uomo continuando a baciargli la pelle, fece
scivolare una mano tra le gambe dell'elfo mentre con
l'altra lo teneva stretto a sé.
Legolas lasciò cadere all'indietro la testa sulla spalla
del compagno
sentiva contro il suo corpo
l'eccitazione di Aragorn mentre il ramingo si muoveva
contro di lui
ma aveva un piano diverso per quella
notte
"Aragorn fermati
aspetta
" disse,
rialzando la testa e girandosi verso di lui ma l'uomo lo
prese di nuovo tra le braccia baciandolo con forza
"No
non voglio fermarmi
" disse
allontanandosi da lui solo il tempo di togliersi la
tunica e gettarla a terra "
non voglio più
aspettare
" e lo baciò di nuovo tirandolo
verso il letto.
L'elfo allora aspettò che le gambe del ramingo
arrivassero al materasso e poi lo spinse, gettandolo sul
letto, in pochi attimi si sedette sopra di lui tenendogli
le braccia alzate sopra alla testa.
"Legolas
" si lamentò Aragorn cercando di
liberarsi dalla sua stretta "
ma cosa fai
"
"Shh
" bisbigliò Legolas, allungò una
mano, tenendo stretti i polsi del compagno con l'altra, e
prese una delle bende nere dalla sedia "
tocca
a me questa volta
" e legò stretti i polsi del
ramingo alla testiera del letto. Sul volto dell'uomo si
alternavano stupore, passione e anche timore
"Questa notte voglio darti tutto il piacere di cui
ti ho privato in questi anni
" sussurrò
Legolas e sorrise quando sentì il corpo di Aragorn
tremare sotto di lui "
voglio sentirti gridare
il mio nome e implorarmi di continuare
"
Il ramingo rimase a bocca aperta nel sentire quelle
parole, era la prima volta che il suo Elfo si comportava
così, era strano ma
quanto gli piaceva
vedere
Legolas prendere il controllo, diventare aggressivo
era
una delle cose che lo eccitava di più
quando erano
solo amici non conosceva questo lato del suo carattere,
lo vedeva sempre dolce, calmo, riservato
e invece il
desiderio lo cambiava completamente
si sentiva
bruciare al solo pensiero di quello che stava per fare ma
perché gli aveva legato le mani
voleva toccarlo,
sentire la sua pelle
"Slegami avanti
" bisbigliò l'uomo,
cercando di allentare il nodo.
"No
" disse l'elfo mentre lentamente si
slacciava la tunica e la lasciava cadere "
sei
mio
" e sorrise piegandosi su di lui e
iniziando a passare la lingua sul suo petto.
Aragorn chiuse gli occhi, sentiva i capelli sottili
dell'elfo sfiorargli la pelle e le sue labbra scendere
sempre più in basso, si fermarono per alcuni momenti
sull'ombelico mentre le sue mani slacciavano i pantaloni
e
poi continuarono a scendere. Il calore della sua bocca,
la sua lingua che si muoveva su di lui
era come se
li sentisse per la prima volta, iniziò a muovere il
bacino allo stesso ritmo ma le mani di Legolas lo
fermarono, tenendolo fermo contro il materasso.
"Legolas
ti prego
non resisto più
"
bisbigliò il ramingo tra i sospiri.
L'elfo lo guardò sorridendo e gli sfilò i pantaloni,
gettandoli a terra insieme agli stivali, si alzò dal
letto e si avvicinò al tavolo. Prese una bottiglietta
contenente un olio profumato e la posò sul cuscino
vicino alla testa del compagno poi sempre lentamente si
tolse gli abiti rimasti, quando fu completamente nudo
fece un lungo sospiro
finalmente, quei pantaloni
erano così aderenti
in quei momenti poi lo
stringevano ancora di più
"No
" gemette Aragorn quando lo sentì
allontanarsi "
non ti fermare
" aprì
gli occhi e lo seguì in tutti i suoi movimenti
era
così bello, perfetto
"Torna qui
è una tortura
ti prego
"
"No Aragorn
" sussurrò l'elfo sedendosi
tra le sue gambe "
la tortura deve ancora
cominciare
" si avvicinò a lui baciandolo
mentre con le mani apriva la bottiglietta versando un po'
del suo contenuto sulle dita. I gemiti dell'uomo furono
soffocati dalle sue labbra quando sentì le dita
dell'elfo entrare in lui e iniziare a muoversi lentamente
poco
dopo sentì un'ondata di piacere scuoterlo violentemente
"Ti piace mio re?
" gli bisbigliò Legolas
sulle labbra "Vuoi che continui?
"
"
sì
non ti fermare
ti prego
non
fermarti ancora
" gemette il ramingo cercando
di spingersi contro di lui. Quanto lo voleva
voleva
sentirlo dentro di sé completamente eppure sentiva il
suo corpo sciogliersi solo per le sue dita
"Legolas
" sussurrò riaprendo gli occhi.
L'elfo lo guardò e sorrise, allontanò la mano da lui e
prese dell'altro olio, sentì un lamento uscire dalle sue
labbra
"
devi avere pazienza
" gli bisbigliò
"
se vuoi che faccia quello che stai pensando
"
e iniziò a muovere lentamente la mano su sé stesso.
Chiuse gli occhi e improvvisamente gli tornarono alla
mente i giorni passati, quando camminava nel bosco e
pensava ad Aragorn, quando sentiva crescere la voglia del
suo corpo, delle sue mani che lo toccavano
così
andava al torrente, si toglieva tutti i vestiti ed
entrava in acqua
ma a volte non riusciva a
resistere, faceva scivolare la sua mano sempre più in
basso e iniziava a muoverla pensando a lui
Aragorn alzò di poco la testa e vide che il compagno
aveva gli occhi chiusi, le labbra aperte e muoveva la
mano su di sé più velocemente, con l'altra stringeva la
coperta
"
Aragorn
" un sospiro
"Legolas
" disse il ramingo cercando di
attirare la sua attenzione "Legolas
apri gli
occhi
sono qui
sono qui con te
"
voleva stringerlo tra le braccia ma non poteva "
guardami
non
sei più solo
"
L'elfo riaprì gli occhi come se si fosse svegliato da un
sogno, si sdraiò ed entrò in lui dolcemente cercando di
resistere al calore, poi iniziò a muoversi, prima
lentamente poi sempre più forte.
Aragorn strinse i pugni, cercando di rilassarsi
doveva
concedere alcuni momenti al suo corpo, era da molto che
non stava con lui e doveva riabituarsi alla sensazione
quando
finalmente il dolore passò iniziò a muovere il bacino
allo stesso ritmo di quello di Legolas, cercando di
spingersi il più possibile contro di lui
ma era
difficile mantenere la calma ogni volta che l'elfo lo
sfiorava col ventre
Ad un tratto vide che Legolas
alzò una mano e slegò il nodo della benda che gli
teneva legati i polsi, senza aspettare un attimo di più
il ramingo abbassò le braccia e si strinse contro il
corpo del compagno raggiungendo l'estasi
Pochi momenti dopo sentì Legolas tremare a abbandonarsi
sul suo petto. Finalmente libero, Aragorn lo strinse
forte a sé baciandogli la fronte e continuando a
sussurrare
"Ti amo
ti amo
ti amo
"
Quando l'elfo sentì il proprio respiro tornare alla
normalità alzò la testa sorridendo
"Grazie
" disse
Il ramingo lo guardò incuriosito
"Per cosa?" chiese accarezzandogli il viso.
"Per quello che stavi pensando
" rispose
Legolas sdraiandosi al suo fianco, la testa sulla sua
spalla.
"La vuoi smettere di leggermi nella mente
"
disse l'uomo sorridendo "Quando sono con te non sono
più libero di pensare
Ma sono contento che tu sia
qui
con me
Mi sei mancato tantissimo
"
Legolas alzò la testa e lo baciò dolcemente "Amin
mela lle coiamin (Ti amo vita mia)"
"Vieni qui
" sussurrò Aragorn
stringendolo di nuovo "Legolas
posso chiederti
una cosa?
" vide la testa dell'elfo muoversi
"Io ti sono mancato
fisicamente intendo? Hai
mai sentito il bisogno di avermi accanto
di sentire
il mio corpo sul tuo?"
"Sempre
" sussurrò Legolas "E mi
spaventava quello che sentivo, non l'avevo mai provato
prima, spesso mi allontanavo e pensavo a te allora il mio
corpo iniziava a bruciare e
" si fermò come se
si vergognasse, poi alzò lo sguardo sul volto del
ramingo sospirando "
ma anche quando
raggiungevo il piacere fisico
mi sentivo vuoto
come
se la mia anima fosse ancora in attesa
non voglio più
sentirmi così
"
"
e tu non lasciarmi mai più
non potrei
sopportarlo di nuovo
" disse Aragorn sorridendo.
"
e tu stringimi e non permettermi di farlo
"
sussurrò Legolas, sentì le braccia dell'uomo cingerlo
con forza e chiuse gli occhi
erano ancora insieme.
I giorni passarono velocemente, come sempre quando si è
felici non ci si accorge del tempo, l'autunno era ormai
alle porte portando con sé tutti i colori meravigliosi
di quel periodo. La vita continuava tranquillamente a
Minas Tirith ma quella tranquillità tanto sognata da
molti e finalmente arrivata stava di nuovo per finire
il
male era in agguato e non sotto forma d'oscurità, questa
volta era diverso, perché la mente dell'Uomo è debole e
facile da corrompere e il potere
il desiderio di
potere è in grado di sottomettere chiunque
Era quasi sera e Re Elassar era seduto sul trono nel
Salone dei re, al suo fianco la Regina Arwen. I sette
Consiglieri del re stavano sulle loro sedie, nel lato
destro della stanza e ascoltavano ciò che il loro
Signore aveva da dire.
Fino a quel momento non c'erano mai stati problemi
riguardo alle decisioni prese, ed Aragorn ne era
compiaciuto. Inizialmente, quando era diventato re,
doveva decidere se tenere il Consiglio o scioglierlo per
avere pieno potere decisionale, i sette membri però
erano dei rappresentanti del popolo che avevano il
compito di approvare le sue azioni, quindi gli sembrò
doveroso tenerli ed inoltre poteva avere delle opinioni
diverse riguardo a certi argomenti. Il Consiglio aveva
però anche un potere maggiore rispetto al re, se
quest'ultimo si fosse comportato in maniera indegna
rispetto a determinati criteri, loro avrebbero potuto
sollevarlo dal suo incarico. Questa legge era in vigore
quando i Sovrintendenti governavano Gondor ed era ben
vista da tutti quanti, quando però Aragorn diventò re
molti sostennero che non fosse più necessaria. Re
Elassar però decise di lasciare tutto così com'era per
sicurezza, nel caso gli fosse successo qualcosa Arwen
avrebbe avuto degli aiuti o anche nel caso che un suo
erede non fosse stato in grado di regnare giustamente. Il
nuovo Re desiderava la pace più di ogni altra cosa ma
ultimamente si stava rendendo conto che mettere d'accordo
tutti quanti era sempre più difficile.
Negli ultimi tempi, infatti, uno dei Consiglieri, Gaenry,
aveva sempre qualcosa da ridire rispetto alle decisioni e
certe volte le sue idee trovavano terra fertile anche
nelle menti di altri membri. Gaenry era abbastanza
giovane, almeno così sembrava dall'aspetto, capelli e
occhi scuri che contrastavano con la pelle chiara, sul
suo volto c'era sempre la stessa espressione ma il suo
sguardo
ad Aragorn sembrava a volte di scorgere
rabbia e odio.
Finalmente anche quella riunione finì e i Consiglieri
lasciarono la stanza, al loro posto entrò una delle
guardie, Conyc, un tipo abbastanza simpatico, molte volte
l'aveva visto scherzare con i suoi compagni e anche lui
aveva riso alle sue battute.
"Avete bisogno di qualcosa, mio Signore?" disse
la guardia inginocchiandosi.
"Sì, vai a chiamare Legolas di Bosco Atro e fallo
venire immediatamente qui, è una questione molto
importante
" disse Aragorn alzando la voce.
Conyc annuì e uscì dalla stanza.
"Bene, io vado, qualcuno mi sta aspettando
"
sussurrò Arwen baciandogli la guancia.
Il ramingo sorrise "Arwen, potresti chiudere a
chiave la porta del balcone? Più tardi volevo andare nel
giardino
"
"Certamente, prestate attenzione però, il tempo non
promette nulla di bene, il cielo è già oscurato dalle
nuvole
" rispose lei e sorridendo uscì dalla
stanza.
Chissà cos'era successo
continuava a chiedersi
Legolas mentre velocemente si avvicinava al Salone dei
re, Conyc era al suo fianco ma faceva fatica a mantenere
il suo passo
"Scusate la domanda Signore, ma camminate sempre così?"
chiese la guardia respirando affannosamente "Io sono
abituato all'attività fisica ma
"
Legolas lo guardò sorridendo "Non c'è bisogno che
mi accompagni, so dove si trova la stanza
"
"Non posso, devo venire con voi
è un ordine
"
rispose Conyc con difficoltà, respirare e parlare
contemporaneamente era un ardua impresa. Arrivarono
davanti alla porta, la guardia la aprì ed entrò seguito
da Legolas
"Maestà
il principe
Lego
las
di
Bosco
Atro
"
annunciò l'uomo tra i respiri.
"Grazie Conyc, puoi andare ora
e chiudi la
porta dietro di te" disse Aragorn guardandolo
perplesso mentre la guardia si allontanava lentamente,
poi si girò versò l'elfo che sorrideva
"Io gli ho detto che potevo arrivare qui da solo ma
ha insistito per accompagnarmi
" disse Legolas.
Il ramingo si mise una mano sul viso e iniziò a ridere.
"Cosa succede?" chiese l'elfo seriamente "Mi
ha detto che avevi urgenza di vedermi"
"Sì infatti, avvicinati
" rispose l'uomo,
rimase a fissare il compagno che camminava verso di lui e
quando pochi passi li dividevano si alzò dal trono
allungò
un braccio e tirò Legolas a sé baciandolo con passione.
Inizialmente l'elfo rimase stupito da quel gesto ma poi
si perse nel suo abbraccio, accarezzandogli i capelli
scuri
"Cosa significa questo?" sussurrò sorridendo
mentre le labbra del ramingo scendevano sul suo collo.
"Significa che mi mancavi
volevo baciarti e
sentirti vicino
" rispose Aragorn stringendolo
più forte.
"E ti sembra il caso di farmi chiamare da una delle
tue guardie solo per
" ma la voce dell'elfo si
fermò quando la lingua dell'uomo raggiunse il suo
orecchio.
"Ti andrebbe di passeggiare un po' nel giardino, tra
poco il tempo peggiorerà e volevo passare qualche ora
all'aria aperta
" gli chiese il ramingo
guardandolo negli occhi.
"Tutto quello che vuoi
" sussurrò Legolas
baciandogli la fronte "Andiamo
"
Arwen camminava tranquillamente lungo il corridoio con in
mano delle chiavi, doveva incontrare Eomer come al solito
ma era ancora presto, si avvicinò alla porta del balcone
che dava sul giardino privato del re
ma non fece in
tempo a chiuderla, una mano le coprì la bocca mentre un
braccio le cinse la vita trascinandola indietro, lungo un
altro corridoio. Quando finalmente l'assalitore lasciò
la presa, spingendola contro il muro, Arwen cercò di
aprire bocca per chiedere aiuto ma il grido fu soffocato
dalle labbra dell'uomo.
"Non è ancora il momento di gridare mia Signora
"
disse stringendola a sé.
"Eomer ma
sei impazzito
potrebbero vederci
"
sussurrò lei cercando di allontanarsi ma la stretta del
re di Rohan era troppo forte "
non dovevamo
incontrarci più tardi?
"
"Sì ma non riuscivo più ad aspettare
"
bisbigliò l'uomo sorridendo "Dove possiamo andare?"
"Io vorrei andare nella stanza segreta se sei
d'accordo
" rispose Arwen sorridendo a sua
volta, il bacio del suo amore le aveva fatto perdere ogni
controllo.
"Tutto quello che vuoi
" sussurrò Eomer
baciandogli la mano "Andiamo
"
"Tra poco inizierà a piovere
" sussurrò
Legolas mentre camminava al fianco di Aragorn tra gli
alberi del giardino "Forse è meglio tornare dentro
"
"Non subito
restiamo un po' qui
"
disse il ramingo e con quelle parole si appoggiò ad un
albero portando l'elfo con sé. Legolas si strinse a lui
baciandolo
"Venivi spesso in questo posto quando io non c'ero?"
gli sussurrò sulle labbra.
"No, solo quando volevo restare solo con i miei
pensieri
" disse l'uomo, poi sorridendo "
però,
adesso che ci penso succedeva molto spesso
"
"E cosa facevi?" continuò l'elfo baciandogli
il collo.
"Niente, mi sedevo e pensavo a te
"
rispose Aragorn chiudendo gli occhi, le labbra del
compagno iniziavano ad avere effetto sul suo corpo.
"Niente
" bisbigliò Legolas tra sé
sorridendo, poi alzando un po' la voce "Arwen ti ha
detto dove ho passato la notte il giorno del mio arrivo?"
gli aprì i primi lacci della tunica e iniziò a
baciargli il petto.
Il ramingo scosse la testa e gli accarezzò i capelli.
"
ero qui
" sussurrò l'elfo alzando
la testa e guardandolo negli occhi "
in questo
giardino
"
Aragorn spalancò gli occhi e sentì il volto in fiamme,
si ricordò di quella sera e di ciò che aveva fatto
Legolas
l'aveva visto mentre
voleva dire qualcosa ma nessuna
parola gli usciva dalla gola
L'elfo sorrise quando vide le guance dell'uomo tingersi
improvvisamente di rosso
"E' stato difficile resistere
" sussurrò
continuando a baciargli il collo "
vederti così
avrei
voluto correre da te, abbracciarti, farti sentire la mia
presenza
"
"Tu hai
hai pronunciato il mio nome?" gli
chiese il ramingo "Io ho sentito
"
"Sì
quando ti ho visto stare così male
non
credevo che mi avessi sentito
" disse Legolas
stringendolo forte.
"Legolas tu hai
hai visto tutto?" bisbigliò
Aragorn abbassando lo sguardo.
"Diciamo abbastanza
" sussurrò l'elfo
sorridendo "Tra poco mi dirai se è stato meglio
quella notte o
" si inginocchiò davanti a lui
"
questa
"
"Capitano
siete sicuro che possiamo andarci?"
chiese Conyc seguendo velocemente l'altro uomo.
"Ti ho già detto di sì, me lo chiedi ogni volta
ora
basta parlare" gli rispose Gwomyr aprendo la porta e
uscendo sul balcone.
"Finalmente
" disse Gaenry girandosi verso
di loro "Ancora pochi momenti e mi sarei fumato
anche la tua parte
" e lanciò a Gwomyr una
pipa. Il capitano delle guardie la accese guardandosi
attorno, era un uomo piuttosto giovane, capelli biondo
scuro e occhi chiari, nonostante dall'aspetto sembrasse
goffo e impacciato, era molto bravo ad utilizzare
qualsiasi arma ed era molto forte fisicamente.
"Qualche novità?" chiese fissando l'altro uomo.
Conyc se ne stava in un angolo guardando il giardino, non
gli piaceva dover assistere a quelle riunioni segrete,
gli sembrava una specie di tradimento nei confronti del
suo re, ma era il capitano a dare gli ordini e lui doveva
ubbidire.
"No
tranne che col passare del tempo il re
diventa più testardo e insolente
" iniziò
Gaenry "Negli ultimi due anni sembrava aver perso
quella tenacia e invece, in questi giorni tutto è
tornato come prima
"
"Già, quanto mi mancano i bei tempi
" lo
interruppe Gwomyr "
quando c'erano i
Sovrintendenti qui a Gondor era tutto più facile,
riuscivamo a far credere loro qualsiasi cosa ed eravamo
noi a governare, potevamo fare tutto quello che volevamo
divertirci
in ogni momento
sai a cosa mi riferisco?"
"Sì
ricordo molto bene
" disse il
Consigliere ridacchiando "Adesso però con questo re
sempre attento a tutto
non è più possibile"
"Tu sei un Consigliere, perché non trovi qualche
scusa e convinci gli altri a sollevarlo dall'incarico?"
sussurrò Gwomyr cercando di non farsi sentire dall'altra
guardia "Così le cose tornerebbero come una volta
"
"Magari fosse così semplice
questo Aragorn si
è sempre comportato secondo le leggi, riesce ad
amministrare tutto quanto come nessuno era mai riuscito
credo
proprio non ci sia modo per
" Gaenry si fermò,
il suo sguardo che vagava tra gli alberi si era fermato
all'improvviso
aveva visto qualcosa o meglio
qualcuno
sembrava
"Che ti succede?" chiese il capitano senza
troppa attenzione.
"Vieni qui
" sussurrò il consigliere
indicando con la mano un punto "Guarda sulla
sinistra
laggiù in fondo
dimmi cosa vedi
"
Gwomyr si avvicinò a lui e scrutò in quella direzione,
il punto indicatogli era molto lontano e il buio non
facilitava le cose, ma la sua vista era sempre stata la
migliore rispetto ad ogni altra guardia.
"Mi sembra
è un uomo appoggiato ad un albero
non
vorrei sbagliarmi ma sembra proprio Re Elassar e c'è
qualcuno inginocchiato davanti a lui
" il
capitano iniziò a ridacchiare "Abbiamo sorpreso il
re e la regina in atteggiamenti intimi nel loro giardino
bel
colpo Gaenry" poi girandosi verso l'uomo "Non
vedo però a che cosa possa servirci
"
"Devi sempre aprire bocca per nulla
"
disse il Consigliere continuando a guardare in quel
punto, la sua vista non era buona come quella della
guardia ma riusciva a scorgere anche lui diverse cose, la
persona ora si era rialzata e stava abbracciando e
baciando il re
un sorriso comparve sul volto di
Gaenry "Guarda ora amico mio
da quando la
regina ha i capelli biondi?"
"Ma cosa stai dicendo?" disse Gwomyr, i suoi
occhi ora erano puntati in quella direzione "Che mi
venga un colpo
"
"Manda via Conyc
" bisbigliò il
Consigliere senza perdere di vista le due persone nel
giardino.
"Sì
guardia
" disse il capitano
girandosi verso di lui "Torna ai cancelli, ti
raggiungo tra poco
"
"Sì capitano, agli ordini" disse Conyc e
voltandosi rientrò nel palazzo chiudendo la porta dietro
di sé.
"Hai capito chi è?" chiese Gaenry continuando
a sorridere.
"Mi sembra quell'Elfo che è giunto pochi giorni fa
"
disse Gwomyr "Per la verità ora
riesco a
vederlo meglio e ne sono proprio sicuro
il re che se
la spassa con il suo amico Elfo
questa sì che è
bella
certo fossi in lui mi divertirei sicuramente
di più con la regina Arwen ma ho visto quel Legolas, mi
sembri si chiami così, e devo dire che è molto
attraente
forse sa fare qualche giochino
"
"Vuoi chiudere quella bocca!" lo interruppe il
Consigliere "Sto pensando a una cosa
forse i
nostri desideri si stanno per realizzare
" sul
suo volto il sorriso si trasformò in un ghigno crudele
"Sai tirare con l'arco?
"
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