8.
Marionette del destino
Con il passare del tempo, e con l'aiuto dei suoi cari
amici, Grainne trovò una parte di quella serenità che
aveva per lungo tempo dimenticato. I ricordi del suo
passato sembravano non perseguitarla più, e finalmente
poteva trascorrere sonni tranquilli. Si rabbuiava
solamente quando le capitava di incontrare Gandalf ;
nonostante avesse capito che le intenzioni dello stregone
erano tutt'altro che malvagie, non riusciva comunque a
provare la completa fiducia che desiderava, e ogni volta
che lo incontrava un brivido le percorreva la schiena, e
tirava dritta per la sua strada senza dirgli una parola.
Gandalf capiva tutto questo e a modo suo cercava lo
stesso, con estrema discrezione, di vegliare sulla
ragazza.
Quella sera, Grainne uscì dal laboratorio di Vardarantir
con il cuore leggero come una piuma e le ali ai piedi ;
avrebbe spiccato il volo, se avesse potuto. Con il
sorriso sulle labbra corse verso il palazzo, facendosi
largo tra la folla che la guardava incuriosita e
scusandosi gentilmente con le persone che urtava.
Facendo il suo ingresso nel palazzo, salutò con un cenno
della mano le guardie che si trovavano ai lati del
portone. Queste non risposero al saluto e la guardarono
come se fosse una povera pazza, ma alla ragazza questo
non importava affatto, aveva ben altro a cui pensare.
Doveva trovare Legolas.
Ma nella foga del momento, girando l'angolo per imboccare
il lungo corridoio che l'avrebbe condotta nelle stanze
del principe, non fece caso alla persona che stava
giungendo in senso opposto, e vi sbattè contro
violentemente, finendo per terra.
- Guarda dove vai, marmotta ! - disse Grainne
istintivamente.
- Dovresti essere tu a guardare dove vai, ragazzina ! E
se fossi in te, starei molto attenta a misurare le
parole, soprattutto in questa zona del palazzo ! -
La ragazza alzò la testa e sorrise, riconoscendo la voce
che le aveva parlato, e afferrò la mano che le veniva
data per rialzarsi.
- Scusami, Aragorn, ma ho moltissima fretta. - disse,
spolverandosi i vestiti.
- Lo vedo. - ribattè il Ramingo - Si può sapere dove
stai andando ? Se non ti calmi un momento rischi di
andare a sbattere contro Thranduil...e allora dovresti
stare bene attenta a chiamarlo "marmotta !" -
Grainne rise. - Sto cercando Legolas. Sai se è nella sua
stanza ? -
- Lo troverai nel cortile oltre il giardino, ma credo si
occupato ad accogliere un drappello di nobili elfi in
visita da Lothlorien... -
- Visita ? - disse Grainne - Chiunque stia intrattenendo,
dovrà sbrigarsi. Domani andremo ad Esgaroth, sai ?
Dovremo partire molto presto. -
- Frena il tuo entusiasmo - disse Aragorn - Temo che il
nostro amico non potrà mantenere la sua promessa... -
Ma il Ramingo non riuscì a terminare la frase, perché
Grainne era già fuggita via alla ricerca dell'elfo, e
non aveva minimamente ascoltato le sue parole.
Il pensiero di quel breve viaggio la riempiva di gioia.
Da tempo desiderava visitare Esgaroth sul Lago Lungo, ma
non le era mai stato possibile a causa degli attacchi
degli orchi. Ora, però, sembrava che la situazione fosse
più tranquilla, e Legolas era riuscito ad ottenere una
piccola scorta che conducesse lui e la giovane guaritrice
fino a quella località, passando per sentieri sicuri
lungo l'Antica Via Silvana.
Correndo tra gli alberi, senza mai perdere il sorriso, la
ragazza giunse nel cortile, ma quando vide Legolas il suo
cuore si fermò. Il principe, con pochi altri dignitari,
stava porgendo i suoi saluti ai nobili visitatori ; il
suo braccio destro era steso verso il viso della
fanciulla che gli stava di fronte, e la sua mano le
sfiorava la guancia. La giovane elfa stava facendo lo
stesso, ma quell'atteggiamento di formale saluto che
normalmente era destinato ad elfi di alto lignaggio
provocò a Grainne una stretta morsa allo stomaco,
soprattutto quando riconobbe chi si trovava davanti al
suo grande amico. Era Finarien, figlia di Finrod,
fratello della Dama del Bosco d'Oro, Galadriel. La nobile
fanciulla dai lunghi capelli d'oro e dalla rara bellezza
stava guardando Legolas negli occhi...e la sua
espressione sorridente non aveva bisogno di spiegazioni.
Il viso del Principe, invece, era fermo e impassibile, ma
Grainne giurò che c'era qualcosa nei suoi occhi...qualcosa
che non aveva mai visto prima d'allora, e credette di
capire cosa significava quello sguardo. Alle spalle dei
due giovani, i rispettivi genitori sorridevano
compiaciuti.
In quel momento una terribile rabbia e una profonda
infelicità divamparono improvvisamente nella ragazza,
che, nascosta dietro un albero, osservava quella scena.
La sua mano, si strinse intorno ad un ramo, sempre più
forte, fino a spezzarlo.
Nel sentire quello schiocco improvviso, tutti i presenti
si voltarono verso Grainne, che lanciò semplicemente una
gelidissima occhiata a Legolas ignorando completamente
gli altri elfi che la guardavano con aria interrogativa.
Poi, senza dire una parola, si allontanò.
Legolas, sorpreso dalla strana reazione della ragazza, si
congedò rapidamente dai suoi ospiti e la seguì.
- Grainne, aspetta ! - le disse dopo averla raggiunta.
Grainne si voltò di scatto, ingoiando tutta l'amarezza
che aveva dentro di sé.
- Cosa ti succede ? - domandò Legolas - Perché sei
fuggita in quel modo ? -
Grainne respirò profondamente. - Volevo solo ricordarti
- disse, cercando inutilmente di controllare il tremore
della sua voce - Della nostra escursione di domani ad
Esgaroth. -
Legolas, imbarazzato, abbassò lo sguardo. - Mi spiace,
Grainne, ma temo che la dovremo rimandare. Vedi, Finrod e
la sua famiglia resteranno in visita qui a Bosco Atro
fino a... -
- Lo sapevo. - lo interruppe Grainne girando i tacchi.
L'elfo, sbigottito, la afferrò per un braccio,
costringendola a voltarsi di nuovo verso di lui.
- Sapevo cosa ? ! - le domandò - Si può sapere cosa ti
prende ? -
- Sapevo che non avresti mantenuto la tua promessa ! ! -
sbottò Grainne - Erano settimane che progettavamo di
andare ad Esgaroth, hai fatto di tutto per convincere tuo
padre a lasciarci andare ed improvvisamente mi dici che
devi restare qui a fare da balia a dei visitatori
spuntati all'improvviso ! -
- Ma è così ! - ribattè Legolas - Cosa posso farci ?
Sai bene che sono imprigionato nella ragione di Stato !
Pensi che mi diverta ? Comunque Esgaroth non si muoverà
da dov'è, potremo andarci quando vorremo ! Solo mi
dispiace che quest'imprevisto... -
- Oh, non mi sembra proprio che ti dispiaccia ! - disse
la ragazza con sarcasmo, incrociando le braccia -
Trascorrere il tuo tempo con una bellissima e nobile
fanciulla elfa del Bosco d'Oro non è una cosa
paragonabile ad una cavalcata in compagnia di una
miserabile guaritrice, vero, Principe ? -
- Ora non cominciare ! Non mi sembra il caso di litigare
per uno stupido viaggio di una giornata ! -
- Uno stupido viaggio...mi fa piacere che la pensi così.
- disse Grainne con un'espressione disgustata.
- Per il cielo, Grainne ! Devo anche misurare le parole,
adesso ? - esclamò Legolas aprendo le braccia.
- Vorrei solo capire in quanta considerazione mi tieni. -
rispose la ragazza - Pensavo che la nostra amicizia fosse
importante anche per te... -
- Ma lo è, dannazione ! Come puoi non capirlo ? -
- Invece ho capito benissimo, Legolas. Tutto quello che
provi per me è compassione. Compassione ! - La ragazza
scoppiò in un'amara risata. - Avrei solo dovuto
arrivarci prima. Tu non sei affatto diverso dagli altri
elfi. -
Nel sentire quelle parole, l'ira che Legolas aveva
cercato di reprimere esplose.
- Stammi bene a sentire, stupida ragazzina viziata ! -
gridò - Di tutte le bestialità che ti ho sentito dire
da quando ti conosco, questa è quella che mi ha fatto più
male ! E vuoi sapere perché ? Perché dimostra che, a
differenza di quanto tu pensi, non hai capito
assolutamente nulla di me ! Mentre io ho capito benissimo
cos'hai in testa...un assurdo, ridicolo ricatto morale
che mi spinga a provare quel rimorso e quella compassione
nei tuoi confronti che tu tanto dici di detestare...e che
invece vuoi ottenere per giocare con me come ne hai
voglia ! Cosa credi che sia, una stupida marionetta nelle
tue mani ? No...e guardami in faccia quando ti parlo ! -
Il principe afferrò Grainne per le spalle e la costrinse
a guardarlo nei suoi profondi occhi azzurri, luccicanti
di rabbia.
- So perfettamente cosa vuoi...vuoi qualcuno che ti
cosparga di fiori il cammino...che ti difenda a spada
tratta che tu abbia ragione o no...qualcuno che ti apra
tutte le porte... - ***
Legolas lasciò andare bruscamente la ragazza, che spostò
il suo sguardo al suolo.
- ...Ma quello non sarò io. -
Dopo aver detto queste ultime parole, Legolas si voltò e
tornò a grandi passi da dov'era venuto.
Grainne, incapace di muoversi, sentì una calda lacrima
scorrerle lungo la guancia.
- No...non puoi capire...tu non puoi capire... - sussurrò,
la voce piena di dolore per tutte le parole che non aveva
potuto dire all'elfo. Poi, scoppiando in singhiozzi,
corse via verso il palazzo e si chiuse nella sua stanza.
Grainne si
buttò sul letto, stringendo i denti per cacciare
indietro le lacrime.
Nonostante le dure parole di Legolas le avessero fatto
molto male, non era per esse che stava soffrendo.
Dopotutto aveva ragione lui, si era comportata come una
sciocca...ma l'elfo non poteva immaginare quale fosse il
vero motivo del suo atteggiamento.
Vedere Legolas accanto ad un'altra...era questo che
l'aveva profondamente ferita.
Legolas...
Tutto era successo quando l'aveva osservato mentre
guardava la bella Finarien...le era balzato agli occhi
non tanto ciò che lui poteva provare per la bella
fanciulla, ma ciò che lei stessa provava per lui.
In un istante aveva capito.
Aveva capito che, per quanto lei e Legolas potessero
essere legati, prima o poi l'avrebbe perso. Proprio come
Arwen avrebbe perso Aragorn, con la differenza che,
mentre Grainne era ormai certa che Legolas non la
considerasse nulla più che una cara amica, lei lo amava
disperatamente...e la cosa più triste era stato
rendersene conto solo in quel momento.
Che sciocca, si disse.
Inconsapevolmente aveva alimentato quel sentimento senza
immaginare che non l'avrebbe condotta da nessuna parte.
Ripensò a Finarien, nobile, splendida ed evanescente
come un raggio di sole. Sarebbe stata una sposa
meravigliosa per Legolas.
A quell'idea, Grainne si alzò di scatto e, reprimendo un
singhiozzo, andò ad accucciarsi sotto la finestra, le
braccia strette sull'addome.
Se solo avesse potuto essere al posto di Finarien, anche
solo per un brevissimo istante...se solo avesse potuto
godere anche lei di quell'involontaria carezza, di quel
dolce sguardo...
Invece il destino aveva deciso diversamente e lei stessa,
con il suo atteggiamento, ne era stata l'ultima artefice.
Era chiaro che non sarebbe mai stata lei a condividere la
vita del principe elfo.
Grainne Skylark, Dama del Bosco Atro...
La ragazza scoppiò a ridere, mentre una lacrima le
bagnava il viso.
Come poteva anche solo immaginarlo ? Quali speranze
poteva avere ?
Non avrebbe dovuto permettere al suo cuore di lasciarsi
trasportare fino a quel punto, e ormai era troppo tardi.
Aveva amato Legolas in ogni momento in cui aveva potuto
restargli accanto, per ogni sorriso, per ogni parola. E
ora si ritrovava a sperare che anche per lui fosse stato
lo stesso. Ma non era possibile, no...sarebbe stato
troppo bello, troppo perfetto. Forse era giusto che non
fosse così...
L'orgoglio di Grainne vacillò mentre tutte le sue
speranze morivano nel vento di cui portava il nome.
Legolas...
Improvvisamente, una forte scossa le attraversò la mente
come un fulmine. Portandosi una mano alla tempia, Grainne
sbarrò gli occhi per il dolore e la sorpresa.
- N...no... -
Poi lo sentì di nuovo.
Enedore...
Ora, però, quello che era sempre stato un dolce sussurro
si trasformò in una voce imperiosa.
Enedore !
- No ! -
La ragazza crollò a terra contorcendosi, le mani strette
intorno alla testa.
ENEDORE !
Le sembrò quasi che una mano invisibile le stesse
strappando gli occhi dalle orbite, e capì che non
avrebbe potuto mantenere il controllo. Si sentì perduta.
- Ti prego... - sussurrò la ragazza stringendo i denti -
Non ora...non qui... -
Legolas non chiuse occhio quella notte.
Il suo cuore era gonfio, ma non di rabbia né di rancore
; era il rimorso per come aveva trattato Grainne a
riempirlo.
Quella ragazza continuava a rimanere un mistero per lui,
fresca e allegra come l'acqua di un ruscello che però
poteva trasformarsi in un impetuoso ed inarrestabile
fiume in piena.
Si trovava a Bosco Atro da poco meno di due mesi, eppure
con i suoi modi bruschi e sfacciati si era accattivata la
simpatia del Principe, cosa che, fino ad allora, non era
riuscita ad altre fanciulle, forse perché esse
desideravano ben altro che comprensione e amicizia.
Amicizia...
Gli tornarono in mente le frasi che Grainne gli aveva
vomitato addosso, parola per parola.
Ma perché, perché una reazione del genere ad una
semplice promessa rimandata ?
Quando aveva sfogato la sua rabbia con Aragorn, Legolas
aveva detto che, se ci teneva proprio così tanto,
Grainne avrebbe potuto trovare qualcun altro che la
portasse ad Esgaroth. Lui aveva dei doveri a cui
ottemperare, aveva ben altro a cui pensare che
accompagnare una ragazzina insolente e scanzonata in giro
per il Bosco Atro...
Ma non era quella la verità.
La verità era che lui l'avrebbe portata anche in capo al
mondo, se lei glie l'avesse chiesto.
Se lei glie l'avesse chiesto...ma se glie
l'avesse chiesto lui, lei che cosa avrebbe risposto ?
Turbato, il principe elfo attese le prime luci dell'alba
riflettendo su cosa avrebbe potuto fare per farsi
perdonare quella colpa che, in fin dei conti, non aveva.
E, all'improvviso, decise.
Decise che, il giorno stesso della sua partenza, avrebbe
chiesto a Finrod di far parte della scorta che avrebbe
riaccompagnato la sua famiglia a Lothlorien...e Grainne
sarebbe andata con lui.
Lothlorien !
Era anche primavera, il momento migliore per mostrare
alla ragazza gli alberi di Mallorn dalle foglie d'oro in
tutto il loro splendore...
Grainne sarebbe impazzita di gioia, ne era certo.
Attese ancora pochi istanti, con il cuore palpitante al
pensiero di quel viaggio improvvisato. Poi si alzò
velocemente dal letto, si vestì e corse a cercare
Grainne nella sua camera.
Sarà tutto meraviglioso, si disse.
- Grainne ! - chiamò, bussando più volte al suo uscio
con insistenza, ma senza ottenere alcuna risposta.
- Grainne, il sole è già alto ! Non dirmi che stai
ancora dormendo ! - disse poi ridendo.
Ma quando spalancò la porta, l'elfo vide che la stanza
della ragazza era completamente vuota, le sue poche cose
sparite.
Sul letto, un breve lettera scritta con mano tremante :
"Legolas,
devo partire. Non ho tempo per spiegarti.
Abbraccia Aragorn per me.
Perdonami, perdonami per tutto...
Non ti dimenticherò mai.
Addio.
Grainne"
Legolas impallidì, sbigottito.
Non poteva crederci.
Grainne se n'era andata.
Okay, questa prima parte è stata poco concludente...ma
non preoccupatevi, nei prossimi capitoli ci saranno più
intrighi, azione e...sentimento !
RCB
*** Frasi basate su
"It ain't me babe" di Bob Dylan
|