SCENA II
HOKKAIDO
Philip non riusciva ancora a capacitarsene.
Seduta di fronte a lui al tavolo della sala da thè c'era
Jenny.
Ed era tutto così
Nuovo per lui .
Perché , be'
Lui e Jenny non erano mai stati soli
Non come in un vero appuntamento
Prima della sua
partenza i loro incontri avevano riguardato
principalmente affari di calcio
Ma questo era prima
, si disse , ora
Mentre era lì fermo ad aspettare la ragazza aveva temuto
di non sapere
Sì, insomma , di non sapere nemmeno
di cosa parlare con lei , di rimanere senza parole per la
troppa emozione
. E di trovarsela di fronte con quel
suo sorriso timido , quell'aria da ragazzina timida che
amava anche se era proprio ciò che gli aveva impedito di
capire
.
Ma i suoi dubbi erano svaniti appena si erano seduti a
quel tavolino in un angolo del locale.
Jenny era cambiata , dovette ammettere , era un'altra.
E questo non c'entrava niente con il suo aspetto fisico ,
col look diverso , con i capelli lunghi dal taglio
rimodernato , o col trucco appena accennato che metteva
in risalto i suoi splendidi occhi scuri.
Era qualcosa che veniva da dentro
La vera essenza
di lei sembrava trasparire da ogni piccolo gesto, si
muoveva con sicurezza , e sorrideva senza timore ormai.
E parlava , chiacchierava animata e allegra, gli
raccontava del viaggio , gli chiedeva notizie su tutti i
loro amici
La timida Jenny era diventata una
ragazza spigliata e brillante. Conversare con lei si
rivelò una piacevole sorpresa per Philip , era
divertente e
Philip sorrideva guardandola parlare, deliziato dal suono
della sua voce e divertito dalla sua parlata ancora un
po' stramba , parole inglesi facevano capolino nel bel
mezzo dei suoi discorsi mentre lei si scusava " Sono
ancora un po' sfasata, sai ,il fuso orario
" .
E mentre poi le raccontava di lui sentiva su di sé il
suo sguardo attento e felice , la osservava giocherellare
con le maniche del maglioncino nero o rigirare l'anello
che portava al dito , di tanto in tanto si scostava i
capelli dal viso, sistemandoli dietro le orecchie proprio
come faceva un tempo
Questi piccoli particolari lo intenerivano ancora di più,
per quanto fosse cambiata, era sempre la ragazza di cui
era innamorato
.
Sorpresa.
Jenny era stata davvero sorpresa dalla facilità con la
quale avevano superato il primo attimo di imbarazzo
totale.
Quando , poco prima , Philip aveva stentato a
riconoscerla aveva avuto una paura tremenda e
L'impulso di fuggire via si era fatto sempre più forte
Lo aveva detto lei che non sarebbe stato tutto rose e
fiori
Invece poi , dopo solo pochi secondi , Philip
l'aveva guardata come non lo aveva mai visto fare
I suoi occhi neri , quegli stessi occhi che l'avevano
incantata anni prima si erano illuminati di luce nuova ed
il suo sorriso era più bello che mai.
E poi l'aveva stretta a sé
. Per la prima volta
erano riusciti a vincere l'imbarazzo del primo contatto ,
e si erano finalmente lasciati andare
Sentirsi tra
le sue braccia era una sensazione così dolce
Se
la sentiva ancora addosso, aveva tante volte immaginato
di rivederlo
Ma la realtà era decisamente più
coinvolgente
Nei sogni non c'era nessun calore ,
nessun odore anche solo lontanamente paragonabile al
piacere di un vero contatto
Tra le sue braccia , il viso affondato nella sua giacca ,
aspirando il suo profumo Jenny aveva capito
Che nonostante le distanze loro si appartenevano
Lo sentiva , ed era felice per questo.
Tornare era stata la scelta migliore
Non tornare in Giappone, non fisicamente almeno
.
Tornare da lui
Mesi prima
Tornare dal luogo in cui si era smarrita tra i dubbi e i
sogni inseguiti in preda alla follia
.
Ma questo era il passato.
Ora doveva pensare al futuro.
E il futuro
Era Philip.
Ed era questo quello che desiderava, che voleva con tutta
sé stessa.
Voleva perdersi in lui , diventare una cosa sola e
potergli dare finalmente
Tutto l'amore che le
riempiva il cuore ora che era lì , gli occhi riflessi
nei suoi , così profondi , magnetici
Tutto sarebbe stato splendido d'ora in avanti
Lo
sentiva.
MATSUDA
Mark aprì gli occhi , la luce del mattino era così
forte da farglieli richiudere subito ; il ragazzo si portò
un braccio sul viso per darsi il tempo di riabituare la
vista al sole
Ma quanto ho dormito? Il sole è già alto
. E
mi sono addormentato poco dopo il tramonto
Be', se non altro ho recuperato le energie ed ora sono
pronto a cominciare
Che giorno è ? Ah , si , è domenica
A quest'ora i
miei compagni staranno per cominciare l'allenamento
mattutino
Ma cosa ci faccio qui, a mille miglia di distanza?
Dovrei essere a Tokyo , con i miei compagni , ad
allenarmi con loro per realizzare il nostro sogno
Allora perché sono fuggito ?
Sono scappato da tutto
Da tutti
Per non
vedere, per non pensare
Per non tornare a chiedermi
Cosa
sta succedendo
In realtà vorrei ignorarlo
Non voglio più avere
questa confusione in testa
Ma come sempre, come le altre volte
Le distanze non
bastano a mettere a tacere certe cose
Ti seguono dovunque
Voglio solo capire
O
capisco, o smetto di pensarci, perché così non si può
andare avanti
CHE STA SUCCEDENDO AGLI ALTRI ?
CHE STA SUCCEDENDO A ME ????!!!
Cosa cavolo voleva dire Ed con quel discorso? Che vuol
dire non bisogna avere paura di cambiare
Io non ho
paura di cambiare, io non ho paura di niente figuriamoci
se mi spaventano i cambiamenti
FORSE TI SPAVENTA DI PIU' CHE TUTTO RESTI COSI'
Un pensiero ancora senza voce..
NON VUOI ESSERE FERMO IN UN FLUSSO INARRESTABILE DI
CAMBIAMENTI
Che voleva dire dicendo che non posso illudermi che tutto
intorno a me resti uguale , che le mie priorità possono
essere diverse da quelle di un tempo
Che tutti
stiamo cambiando
Le mie priorità
Il calcio
Non è questa
l'unica cosa che conta?
DEVE ESSERE COSI' !!!
A me di quello che è successo a quei pazzi dei miei
compagni non interessa niente
Fino a quando le loro
teste continuano a fare il loro dovere in campo va tutto
bene, il resto non conta
BALLE.
Vedere gli altri in quello stato PIETOSO
Per due
sciacquette , poi
E' stato
Alquanto
sconvolgente.
E poi , la faccia di Ed quando l'ho incontrato con quella
Come ha detto che si chiama? Nemmeno mi ricordo
Qualcosa tipo Nathalie
Com'è che l'ha chiamata ?
Ah ,sì, Tale, Nathalie Morrison, quella dell'altra
sezione
Non credo di aver visto mai Ed con una simile espressione
Non in campo , non con noi
. A guardarlo con quella
sembrava che fosse l'unica cosa importante per lui
Con quella là il cocciuto Warner che credevo di
conoscere bene sembrava un altro
. Sereno , felice ,
soddisfatto..Come al riparo da tutto..
E cos'è che ha detto ? Lei è la parte migliore di me
Qualcosa del genere
Ma che cosa si è messo a
blaterare? E' diventato più sdolcinato di quel patetico
di Callaghan
Il che è tutto dire.
Come sarebbe che non è sufficiente contare solo su noi
stessi? Sciocchezze
"Non si può restare per
sempre da soli"
"Verrà il momento in cui
anche tu capirai che hai bisogno degli altri"
.
"Da solo non mi basto , ho bisogno di lei per essere
davvero quello che sento di volere essere"
Ma cosa diamine vuol dire?
IO MI BASTO , ECCOME!!!!!
Non ho bisogno di nessuna sciocca ragazza accanto per
sapere cosa voglio dalla vita!!!!!!
Allora perché
Ci sto ancora pensando????????
Sono venuto qui apposta per allontanarmi da queste
chiacchiere senza senso
La tigre non ha tempo per
queste idiozie!!!!!!
Più che un pensiero fondato
.
Un tentativo di autoconvincimento
.
Ma avrebbe avuto vita breve
Mark si alzò , era ancora vestito. Si era buttato sul
letto la sera prima così com'era
E non si era mosso.
Esausto.
Si cambiò e scese a correre palla al piede.
Correva senza una meta precisa
. Non conosceva
neppure la zona
Istintivamente imboccò la lunga
strada che scendeva verso la spiaggia
La giornata
era serena e piena di sole , calda per essere solo a
Marzo
Con i pantaloncini corti , aderenti , i muscoli scattanti
messi in tensione dalla corsa , la maglietta stretta, le
maniche risvoltate a scoprire i suoi bicipiti scolpiti ,
correva a ritmo sostenuto, senza perdere il controllo
della sfera.
La pelle scura della fronte imperlata da goccioline di
sudore e i capelli raccolti sulla nuca in un codino ,
correva , senza farsi distrarre da nulla, paesaggio,
gente intorno
Correva
Solo, silenzio assoluto
nella sua mente
Correva, concentrato sul ritmo, sul pallone , su tutto ciò
che gli veniva in mente pur di non pensare
Ma più si sforzava , più la sua mente tornava ai soliti
interrogativi
.
E rivedeva quelle scene strane da cui tutto aveva avuto
origine
.
Nonostante i chilometri che lo separavano dal suo mondo
non poteva impedirsi di risentire quelle parole
.
"Non si vive di solo calcio, Mark, un'ora con lei è
più importante di qualsiasi allenamento
"
Quello stupido di Ed , come se non fossero stati già
abbastanza assurdi quegli altri
" La Coppa del Mondo , la mia carriera
Sono
cose a cui non potrei rinunciare , è la mia vita
Eppure , se le paragono al desiderio di rivedere Jenny
niente riesce ad essere più importante
"
Callaghan , il re dei discorsi insensati
Da quando
aveva perso la testa per quella
Se lo ricordava
ancora a Parigi , un paio di anni prima
Con
quell'espressione assente
C'aveva riso sopra
allora
" La mia malattia, non poter giocare più
Niente mi fa più paura che perdere lei
"
E che dire di quel principino di Ross? Il primo
sdolcinato del gruppo! Loro erano nei guai per la sua
assenza e lui si preoccupava per quella Amy ! Ma che non
l'aveva ancora capito che quella stava con lui solo perché
stava male????? Cieco, lo sapevano tutti come stavano le
cose
.
Che roba insensata
. Tutto tempo sottratto
all'allenamento
Allenamento
Come quella sera
Rientrando dalla
corsa , a notte fonda
Pensava di aver visto
l'assurdo più assurdo
Ma ci mancava la ciliegina
sulla torta
Affannato dopo un'intera serata passata a calciare quel
pallone contro un albero , solo nel parco, ridendo al
pensiero dei discorsi sentiti nel pomeriggio, era
rientrato in albergo
E ,seduto sui gradini
dell'ingresso , aveva visto Hutton
Sembrava fissare
il vuoto da ore
Mark non ricordava di aver mai
visto nessuno con un'espressione simile
Ah, alla
fine allora i nodi erano venuti al pettine! Si era detto!
Poi si era avvicinato
Quella scena sembrava senza
senso
"Hai forse perso il tuo amico pallone?"
Voleva dargli una smossa
Ma non aveva scelto le
parole giuste a quanto pareva
Ricordava lo sguardo
vacuo del compagno
Lo aveva fissato, ma senza
nemmeno vederlo in realtà
E lui era rimasto là
immobile con la testa confusa
Ma che succede?!
Il mondo si metterà a girare a rovescio
Poi era arrivato Becker alle sue spalle
" Lascia perdere, Mark , a quanto pare non puoi
capire
Pensi solo alla tua carriera
."
Aveva detto
COME VOI , NO ? Si era chiesto.
Come voi prima di questa assurda METAMORFOSI
Comunque le parole di Becker lo avevano fatto sentire
totalmente stupido
Fuori dal mondo
Come sarebbe a dire che non poteva capire?! Capiva
benissimo, invece!!! Solo che non voleva
Che quella
strana roba toccasse anche lui
Anzi voleva scappare
il più lontano possibile
Ma non aveva scelto la direzione giusta
Stava
correndo incontro alla strana malattia dalla quale aveva
paura di essere contagiato
Inevitabile
Toccava anche alla Tigre
Era arrivato alla spiaggia finalmente.
L'aria salmastra gli riempì i polmoni.
Era affannato per la corsa e si fermò in riva al mare
bagnandosi il viso con l'acqua salata.
Pace.
Quel luogo sembrava un'oasi di silenzio, il posto ideale
per ritemprarsi
Si guardò intorno, la spiaggia era piccola e sabbiosa,
poco più che un quadrato tra le rocce .
E al di là delle rocce si sentiva uno strano suono. Come
qualcosa che picchiava con insistenza
Scavalcando gli scogli coperti da un lieve strato di
sabbia dorata portato fin lì dal vento dei giorni
passati Mark arrivò ad una piccola spiaggia gemella
E scoprì l'origine del suono
Lì da sola , sola come lui , una ragazza si stava
allenando
Sembrava una palla da palla a mano quella che con
costanza lanciava contro la parete rocciosa
Concentrata
.
Mark osservava la ragazza rapito dai suoi movimenti
Nonostante il fondo sabbioso riusciva a palleggiare
agevolmente , mantenendo il controllo della sfera , per
poi saltare e colpirla una volta, due , tre
E la sua
elevazione
Non riusciva a smettere di osservarla
Mark non poteva scorgere l'espressione del suo volto, ma
immaginava un volto serio, gli occhi fissi sulla palla ,
l'intero corpo in tensione per la prossima sequenza
Ed era anche un corpo niente male
.Ma che pensieri gli passavano per la mente?!
E soprattutto
.
Cosa stava facendo lì!? Doveva pensare ai suoi di
allenamenti, non spiare quelli di una sconosciuta
Facendo commenti sul suo aspetto poi!!!!
Ma non riusciva ad andarsene
Qualcosa lo tratteneva
E
mentre stava per forzarsi a tornare al lavoro
.
La sconosciuta si voltò
Lo guardava incuriosita
Seria .
Ma poi, notando il suo imbarazzo la sua bocca si aprì in
un largo sorriso
Ecco
Quello che Mark aveva temuto.
La strana malattia stava per raggiungerlo anche a mille
miglia di distanza
Perché non si può fuggire dalla persona che entrerà
nella tua vita per sconvolgerla
E quando la incontri
Istintivamente sai
Che non importa se niente sarà più come prima.
FINE
CAPITOLO 2
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