SCENA III
TOKYO
Amy chiuse la porta della sua stanza dietro di sé e serrò
le palpebre .
Sola.
Era finalmente a casa, nel suo mondo dorato dove nessun
problema avrebbe potuto sfiorarla
.
Ma il silenzio non l'aiutava a distrarsi , non poteva
fuggire senza sentirsi intorno i suoni e l'atmosfera di
casa
Ma dov'erano tutti? Ah, ricordò, sua madre era andata a
fare spese con un'amica, suo padre doveva ancora
rientrare dal suo viaggio e anche i suoi fratelli
dovevano essere ancora in giro, presi dalle varie attività
extra-scolastiche.
Scosse la testa e si ravviò i capelli con la mano nel
suo gesto solito, sbuffò, proprio quando aveva bisogno
di sentirsi attorno un po' del consueto caos familiare
non c'era nessuno ad aiutarla
Niente vociare per le
scale, niente litigate, nessun rumore dalla cucina,
niente telefono che squillava in continuazione, niente
urlare fuori alla porta della stanza di suo fratello per
sovrastare la musica rock che ascoltava a tutto volume
per passargli l'ennesima telefonata di un'altra ragazzina
innamorata
Amy cominciò a spogliarsi buttando i vestiti sul letto,
si sentiva così stanca, stanca, stanca
.
Intorno a lei la sua stanza sembrava chiudersi per
proteggerla, le sorrideva cercando di richiamarla ai
tempi spensierati della sua infanzia
La sua stanza: Amy si guardò intorno come se dopo tanto
tempo la rivedesse per la prima volta ; quella camera
rappresentava la realizzazione dei suoi sogni di bambina,
l'avevano arredata così per accontentarla nel suo
desiderio di veder trionfare il rosa dovunque, come per
rimarcare la sua femminilità. Lei che era la terza di
quattro figli, tutti maschi, voleva che almeno tra le sue
quattro mura non ci fossero dubbi: tutto le apparteneva,
era suo, e lei era diversa da quei maschiacci dei suoi
fratelli, lo testimoniavano ancora le sue vecchie bambole
sulla poltroncina e le sue scarpette da ballo appese
accanto al letto
Intorno a lei tutto parlava della bambina che era stata,
quella che aveva personalmente scelto tutti i particolari
della sua nuova stanza,a partire dalla tinta dominante :
rosa le pareti tappezzate di foto e quadri dalle tinte
delicate, rosa la trapunta sul letto, rosa i rivestimenti
della poltroncina e della sedia accanto alla scrivania,
rosa le cornici degli specchi, quello della toeletta
accanto al letto e quello lungo, tra la finestra e l'anta
dell'armadio a muro, rosa il delicato motivo floreale
della tenda,rosa le maniglie dei mobili laccati
Ma cosa ci faceva lei, col suo umore grigio, i suoi
pensieri bui e i suoi dubbi senza soluzione in quel
tripudio di rosa ?
Quel mondo a tinte pastello contrastava inevitabilmente
con la nuova Amy e lei lo sapeva
Era solo un
particolare, diceva tra sé e sè, non era il colore
della sua stanza che avrebbe migliorato le cose, ma era
sempre un passo : doveva ammettere di essere cambiata
Non era più la bambina delle elementari che, tornata da
scuola, si chiudeva a chiave nel suo piccolo regno e
accendeva la radio ; le note riempivano la stanza mentre
lei ballava sul letto cercando di imitare i passi di
Madonna, cantando a squarciagola le sue canzoni in un
improbabile misto di inglese e giapponese improvvisato,
fino a quando, sfinita, si lasciava cadere pesantemente
tra i cuscini e restava lì ansimante cercando di
riprendere fiato osservando le stelline colorate sopra il
suo letto, il suo piccolo planetario che s'illuminava al
buio, suo padre le aveva portato quelle stelle da un suo
viaggio negli Stati Uniti
Ma questo era stato prima
che
Rimasta in sottoveste si fermò a raccogliere sulla testa
i suoi lunghi capelli biondo ramato e gettò uno sguardo
distratto allo specchio.
Lo specchio le restituì l'immagine di una ragazza di
sedici anni , abbastanza alta , slanciata , magra, molto
magra, un po' troppo, dovette ammettere, quel periodo non
era stato certo rilassante, doveva avere più cura di sé
Le gambe snelle, lunghe ed affusolate, i fianchi
femminili messi in risalto dalla sua linea sottile, la
vita piccola, tanto da renderle sempre difficile trovare
la taglia giusta
E il seno alto, che spiccava nel
busto esile pur non essendo particolarmente prosperoso,
il viso dai lineamenti regolari e nel quale spiccavano
gli occhi grandi, color nocciola, occhi da cerbiatta
contorniati da lunghe ciglia scure e lunghe, occhi che
parlavano di un'adolescenza non vissuta a pieno nella sua
spensieratezza, e di una scelta forse troppo importante
da portare avanti da sola.
Amy s'immerse nell'acqua calda della vasca, un bel bagno
caldo l'avrebbe aiutata a rilassarsi, averebbe sciolto la
stanchezza che intorpidiva il suo corpo e le impediva di
reagire.
Sola , contorniata da una schiuma bianca e profumata
poteva finalmente perdersi nei suoi pensieri e
dimenticare
Rimase immobile a lungo, fino a quando non cominciò a
notare che la luce era diminuita nella stanza da bagno,
era ormai quasi buio e presto la casa si sarebbe
rianimata, fece per alzarsi e solo allora si accorse di
quanto l'acqua si fosse raffreddata, le estremità del
suo corpo erano quasi bianche per il freddo, con tutto
quel pensare, come sempre, finiva col farsi del male,
l'ultima cosa che ci voleva per il suo fisico già
abbastanza debilitato era un'influenza causata dallo
starsene troppo in ammollo.
Ancora in accappatoio e con i capelli raccolti tornò in
camera, la casa era ancora troppo silenziosa e
insolitamente tranquilla
Rumore, pensava Amy, ho
bisogno delle voci familiari di quei pazzi dei miei
fratelli
Sapeva che di lì a poco quella atmosfera
strana si sarebbe dissolta e la casa sarebbe tornata alla
vita: sua madre sarebbe tornata trafelata, scusandosi per
il ritardo, e avrebbe cominciato a cucinare canticchiando
le sue solite canzoni, suo fratello Matt, di diciassette
anni, sarebbe rientrato stanco come sempre dopo gli
allenamenti con la squadra di football, anche il piccolo
della combriccola, Jason , stava per rientrare, giocava
nella Mambo, frequentava l'ultimo anno delle elementari
ed impazziva per il calcio, come sempre intorno a lei
c'era qualcuno patito per quello sport
Il maggiore
dei suoi fratelli, Nick, abitava ormai per conto suo:
studiava medicina all'università di Tokyo e aveva
preferito affittare un monolocale accanto all'università
per poter seguire con più facilità le lezioni. Suo
padre invece sarebbe tornato in Giappone solo a fine
settimana, era all'estero per uno dei suoi soliti viaggi
d'affari e spesso era costretto a trascorrere dei perodi
lontano da casa e dalla sua famiglia.
Pensando a queste cose si sedette al tavolino da toeletta
e prese una limetta per le unghie, per ingannare il tempo
non c'era niente di meglio che dedicarsi un po' alla cura
del proprio corpo
Poi, mentre il suo sguardo vagava
distrattamente per la stanza, si soffermò ad osservare
le tante fotografie che aveva attaccato alla parete di
sughero colorato tagliato secondo la forma dello specchio
: a destra c'erano le foto più recenti, soprattutto
immagini della squadra della Mambo, quando ancora faceva
la manager, e poi foto di lei accanto a Julian dal primo
campionato nazionale fino alla sua ultima partita
E
poi c'era quell'immagine a lei tanto cara, una delle sue
preferite : la foto della nazionale giovanile scattata in
occasione della partita di esordio giocata in Giappone
prima che tutti partissero per i mondiali di Parigi
Quanto era stato divertente il ritiro prima della partita
, ricordò Amy , lei era sempre stata l'unica manager
della sua squadra e , trovarsi insieme a Patty, Susie ed
Evelyne era stata un'esperienza nuova , avevano legato
subito e lei aveva passato quasi tutta la notte prima
della partita a parlare con Patty dei loro capitani : lei
l'eterna ancella di Julian e Patty , la sempre allegra
manager della New Team, che spasimava senza sosta per
Oliver
E chi avrebbe detto che le cose sarebbero andate in quel
modo?
Nella foto tutti sorridevano con aria sicura, anche loro,
le quattro ragazze, erano riuscite ad intrufolarsi nella
foto, reclamando il diritto di essere immortalate accanto
ai giocatori di cui si prendevano cura incessantemente
Dopo
le prime proteste da parte di Landers l'avevano spuntata,
si era detto che senza di loro, le colonne femminili
della squadra e senza i loro manicaretti la squadra non
sarebbe stata la stessa
A quel punto tra le risate generali le ragazze si erano
fatte largo tra i giocatori ed i loro visi sorridenti ora
la guardavano dall'immagine patinata: lei e Patty erano
semplicemente raggianti, avevano conquistao i posti
d'onore, accanto ai loro beniamini ; Patty sorrideva
accanto ad Oliver, i suoi occhi nerissimi illuminati, il
viso un po'arrossato chissà se dal sole preso il giorno
prima o dall'emozione
Aveva compiuto la mossa
"azzardata" mettendo un braccio intorno a
quello del suo amato capitano. Amy ricordava
perfettamente la scena: Oliver si era voltato verso Patty
stupito, poi aveva guardato la compagna ricambiando
affettuosamente il sorriso
Infatti nella foto
Oliver non guardava verso l'obiettivo, ma osservava la
ragazza ; un po' più in là Susie, che si era accorta
della mossa dell'amica , osservava i due con aria di
disappunto, la si vedeva imbronciata tra Callaghan e
Mellow . Evelyne invece era stata ritratta accanto a
Bruce che aveva posato una mano sulla sua spalla , lei
non si era scomposta, troppo concentrata ad osservare
Holly e Patty, un largo sorriso le illuminava il viso, si
vedeva che doveva essere davvero molto affezionata
all'amica
Lei e Julian vicini vicini si guardavano
di sottecchi, entrambi stranamente agitati, del resto
solo la sera prima per la prima volta lui era mostrato
particolarmente attento nei suoi confronti
.
Per tutti questi motivi Amy amava quella foto, le
sembrava così vera
Eppure il fotografo l'aveva subito scartata, scattandone
un'altra nella quale tutti apparivano composti e
sorridenti, secondo l'immagine che il paese voleve dare
della sua squadra.
Ma lei amava quell'immagine che mostrava i sentimenti che
legavano i ragazzi gli uni agli altri e sapeva che anche
Patty ne aveva una copia che teneva incorniciata sulla
sua scrivania
Allo stesso modo amava quella foto della sua infanzia,
quella che la ritraeva accanto ai suoi migliori amici di
allora: alla fine di una gita in montagna suo padre aveva
scattato quell'istantanea che ora lei osservava con
affetto, ricordando
Lei , bambina di sette anni, i
capelli lunghi raccolti in due codini, seduta per terra ,
i gomiti poggiati sulle gambe incrociate, si protendeva
verso l'obiettivo con l'aria stanca,ma felice , le guance
ancora arrossate per le corse di quella giornata
Alla sua sinistra un bambino della stessa età sorrideva,
il suo sorriso aperto e gentile era uno dei ricordi più
cari dell'infanzia di Amy , gli occhi e i capelli
nerissimi , le braccia attorno alle ginocchia piegate,
un pallone da calcio tra i piedi
Allora, come
sempre
Dall'altro lato una bambina dai capelli di
un nero lucente, tagliati a caschetto , guardava
l'obiettivo con i suoi luminosi occhi azzurri, sul viso
grazioso un'espressione furba e birichina, le fossette
agli angoli della bocca messe in risalto dalla sua risata
allegra
Ma adesso, si chiese Amy osservando il
volto della bambina , chissà dove sarà
- Amy!- chiamò una voce maschile dal corridoio - Ci sei?
-
Tornò alla realtà bruscamente, strappata lontano dal
suo viaggio nel passato
- Sì, Matt, sono in camera! Vieni pure!- rispose
chiudendo meglio l'apertura dell'accappatoio. Pochi
secondi dopo un ragazzo alto, dai capelli un po' lunghi e
lievemente ondulati, biondi come quelli della sorella
entrò nella stanza
- Meno male, almeno qualcuno è in casa! Mi stavo
chiedendo dove foste finiti tutti!- esordì il ragazzo
col suo solito sorriso aperto
- Be' di sicuro mamma starà per tornare
E tu , ti
sei allenato fino a quest'ora?-
- Già
Ma che hai? Hai l'aria distrutta
-
Si era fatto serio all'improvviso, preoccupato dalla
stranezza della sorella, Amy sorrise cercando di
risollevarsi il morale, ma anche così non poteva
ingannare Matt: a dispetto del suo aspetto, il viso dai
lineamenti regolari, ma forti e decisamente maschili, il
fisico imponente, dalle spalle larghe e forti, la
muscolatura scolpita da anni ed anni di sport , era un
ragazzo estremamente sensibile, soprattutto per ciò che
riguardava la sua adorata sorellina. Anche se aveva solo
tredici mesi più di Amy, Matt amava sentirsi
responsabile per lei e giocare il ruolo del premuroso
fratello maggiore, era un ruolo che sentiva suo più di
quello , comunque gradito, di capitano della squadra di
football della squadra acclamato da ragazze e tifosi.
Amy era ugualmente affezionata a suo fratello, tra i tre
Matt era quello col quale aveva stabilito un rapporto
speciale, c'era un legame molto forte tra loro, si
capivano senza nemmeno bisogno di chiedersi spiegazioni
e, d'istinto, sapevano sempre qual'era la cosa migliore
da fare, se parlare o tacere, o semplicemente stringersi
e lasciare passare un brutto momento.
- Sto bene, Matt, davvero.- rispose sorridendo - Stavo
solo ricordando
-
- La solita nostalgica!- commentò Matt posandole una
mano sulla testa - Dovresti rendere il tuo presente più
interessante del passato, o non riuscirai ad andare
avanti.-
Colpita! Come sempre Matt era andato dritto al centro
della questione
- Mi sento solo un po' strana
Sai, oggi Julian è
stato dimesso
-
- Ed è per questo che invece che essere da lui a
festeggiare sei qui in accappatoio con l'aria da zombie?-
Di nuovo! Amy sorrise scuotendo la testa, non sapeva
nemmeno spiegare a sé stessa il perché si sentiva in
quel modo, figuriamoci se riusciva a parlarne a qualcun
altro
- Non m'inganni, sorellina, tu hai qualche altro problema
per la testa
Perché non mi dici cos'è?-
- Non ho problemi, Matt, sono solo un po' stanca
E'
stato un periodo stressante, ho bisogno solo di
recuperare
-
Non era poi del tutto falso e Matt lo capì: capì che
sua sorella aveva scelto un modo delicato per dire quanto
si sentiva depressa in quel periodo e quanto bisogno
aveva di essere capita ed aiutata ad uscirne
- Sai, stavo pensando di dare una rimodernata a questa
stanza
- cambiò argomento la ragazza tornando a
guardarsi intorno, Matt la scrutò serio
- Per dare una volta per tutte un taglio col passato e
rifiutarti di riconsiderare le tue scelte?-
Amy abbassò lo sguardo sospirando, il ragazzo continuò
a parlare
.- Guarda che non è cambiando i mobili che ti sentirai
meglio! Non puoi pensare che basti chiudere gli occhi e
non vedere perché certe cose spariscano dalla tua mente!
Devi essere convinta di quello che stai diventando, perché
solo se le tue scelte rispecchiano veramente ciò che
desideri ritroverai l'equilibrio!-
Tutto d'un fiato le aveva detto ciò che pensava, non
aveva mai approvato l'eccessiva dedizione con la quale
sua sorella si occupava di Julian, la capiva , certo, ma
non condivideva quella scelta che stava soffocando una
ragazza dal potenziale infinito relegandola ad un ruolo
di eterna ancella.
Non aveva particolare simpatia per Julian e non ne aveva
mai fatto mistero, ma non era quello il punto; da quando
lo aveva conosciuto Amy sembrava essersi spenta a poco a
poco, fino a trasformarsi, ad abbandonare tutto ciò che
la caratterizzava, che la distingueva dalla massa di
ragazzine insignificanti che lui si vedeva attorno ogni
giorno.
Non aveva fatto nulla di particolare per allontanare la
sorella da un rapporto così strano e frustrante, aveva
troppo rispetto di lei per non considerarla perfettamente
in grado di prendere da sola le sue decisioni, ma quando
l'aveva vista rifiorire, tempo prima, non aveva potuto
impedirsi di pensare che se solo Amy si fosse allontanata
da quel ragazzo sarebbe tornata quella di un tempo
- Matt, te l'ho detto e ridetto, questa è la mia vita e
scelgo io come viverla!- replicò lei seccata, sapeva
della ostilità di suo fratello nei confronti di Julian e
le dispiaceva che, in quel caso, non riuscisse a capire i
suoi sentimenti
O forse le dispiaceva di più che
Matt avesse capito QUEI sentimenti, quelli che si stava
sforzando di reprimere ed ignorare, quelli che non voleva
affrontare, quelli che nemmeno voleva ammettere di
provare
- Contenta tu
. Ma c'è un'altra cosa di cui volevo
parlarti.-
Amy fissò gli occhi seri del fratello con aria
interrogativa
- Ha telefonato il tuo insegnate di musica
-
Sul viso di Amy comparve un'espressione sorpresa e
terrorizzata assieme, Matt si affrettò a
tranquillizzarla
- Ho risposto io, non preoccuparti, non ne ho parlato con
la mamma
Ma è lo stesso, Amy, non mi piace quello
che ho sentito!-
La ragazza tornò ad abbassare lo sguardo giocherellando
con la limetta ancora tra le sue mani
- Il sig.Conrad chiedeva se per caso avessi deciso cosa
fare e se
La tua pausa dal pianoforte durerà
ancora per molto
Amy, come hai potuto arrivare a
tanto? Il piano è sempre stato la tua prima passione!
Come hai potuto abbandonarlo così, senza dire niente a
nessuno poi!-
- Ho dovuto, Matt! - ribattè lei energica - Ho dovuto
farlo perché dovevo occuparmi di qualcosa di più
importante e nessuno avrebbe capito
-
- Che cosa c'è da capire? Cosa se non che sei pazza e
stai rinunciando a tutto per quello lì!? Prima la danza,
poi il teatro, ma il piano
Se rinunci anche alla
musica cosa pensi di fare di te? Non puoi vivere solo per
Julian! Se ti ha chiesto di fare una cosa del genere è
solo un egoista e non merita un simile sacrificio!-
- Lui non mi ha mai chiesto niente! E' stata una mia
scelta e se vuoi saperlo lui non ne sa nulla!!!! Perciò
invece di esprimere giudizi, se vuoi proprio aiutarmi ,
tieniti per te questa storia
Io riprenderò presto,
appena lui starà meglio
-
- Certo, Amy, com'è stato le altre volte
Io ti
voglio troppo bene per vederti così
-
- Anch'io ti voglio bene, Matt, ma sento che sto facendo
la cosa giusta
Almeno tu non ostacolarmi, ti prego.-
Il ragazzò annuì e strinse tra le sue mani grandi e
solide quelle della sorella, quelle stesse mani che
sapevano dare vita a melodie spendide e che forse avevano
smesso per sempre di danzare sui tasti del pianoforte che
troneggiava al centro del salone di casa.
Cercò comunque di mascherare la sua preoccupazione e
decise di lasciarle il tempo di capire da sola la cosa
migliore per lei.
Appena il fratello fu uscito dalla sua stanza Amy si
rivestì sospirando, si sentiva così confusa
Perché
Matt sapeva sempre esattamente cosa dire o fare per
costringerla a riflettere?
Oh, Matt, Matt, io so che hai ragione, la parte più
nascosta di me grida con tutte le sue forze e mi spinge a
non compiere questo passo
Ma cosa sarà mai se
smetto di studiare musica? Non vuol dire certo che la mia
passione per il piano sia diminuita, ho solo bisogno di
tempo per altre cose
Per occuparmi di Julian ,
certo, perché sento che ora lui è tutto ciò che conta
per me, lui e la sua rinascita hanno la precedenza su
tutto in questo momento.
E poi, io voglio essere con lui, e non solo perché
gliel'ho promesso, è una cosa che sento dentro
Come potrei tirarmi indietro?
Cosa vuoi che sia perdere qualche mese di lezione
rispetto alla felicità di una persona alla quale tengo
tantissimo? Come posso sentirmi tanto male pensando ai
miei stupidi problemi , come posso anche solo pensare di
chiamarli problemi questi sciocchi pensieri dopo aver
visto Julian che lottava per vivere con tanto coraggio?
Sono solo una bambina stupida e viziata che non sa
nemmeno quali siano i veri problemi! Eppure ho avuto modo
di vederli da vicino
Sono un'egoista! E Julian si
meriterebbe di più di una stupida che in un momento
simile non può fare a meno di pensare solo a sé stessa
Dovrei
essere lì con lui, felice a fare progetti per la
stagione che sta per cominciare invece di piangermi
addosso pensando a me, al pianoforte e alle scelte che ho
preso
Ma questa è l'ultima volta che mi comporto in modo tanto
infantile, da domani ci sarà un'altra Amy, una ragazza
che saprà finalmente dimostrare a tutti di esser
convinta della sua decisione, andrò avanti senza
rimpianti
Anche se
Lo sguardò si posò di nuovo sulle foto accanto allo
specchio della toeletta ed Amy sospirò osservando tra i
visi delle persone che la osservavano dalle istantanee un
ricordo al quale dire addio
Si avvicinò alla finestra e osservò la luna alta nel
cielo, una parte di vita finiva
Una nuova Amy
nasceva, pronta a vivere con una forza nuova , senza
debolezze.
FUJISAWA
La luna brillava alta nel cielo, la sua luce argentea si
rifletteva nei grandi occhi neri di Patty.
Al buio, prima di andare a letto, la ragazza si era
fermata ad osservare il cielo stellato.
Lo spettacolo della luna piena che illuminava il cielo
col suo chiarore etereo l'aveva rapita ed ora, seduta sul
davanzale Patty guardava in alto, scrutava l'orizzonte
con attenzione, come se si aspettasse di vedere scritta
tra le stelle la risposta ai suoi dubbi di sedicenne
confusa
Quel pomeriggio, solo poche ore prima, lei ed Oliver
erano stati a lungo a chiacchierare sulla collina del
grande albero, ed era stato così insolitamente
Rilassante, già .
Strano, non c'era stato né imbarazzo né tensione,
avevano parlato del più e del meno, mangiando gli
onigiri che lei aveva preparato per la squadra,
scherzando sulla scena vista poco prima tra Benji e Cat
Era da tanto che non trascorrevano un po' di tempo
insieme sentendosi così a loro agio
O forse non si
era sentita mai così serena come in quel pomeriggio
primaverile
Eppure, solo poco prima, Holly le era sembrato così
stranamente nervoso e distante
Era vero che l'umore dei ragazzi della loro età cambiava
per un nonnulla
E poi era successa quella cosa strana
Ancora adesso
non riusciva a spiegarsi come si fosse creata quella
situazione
Nemmeno era convinta che fosse una scena
reale quella! Ricordava che ad un certo punto si erano
ritrovati a guardare in su , ad osservare le nuvole
rossastre che striavano il cielo sereno
Ed era cominciato così il gioco che entrambi avevano
detto di fare da bambini, riconoscendo nelle strane forme
delle nuvole qualcosa di reale
E scherzando avevano
trovato un pesce, una torta, un orso , il solito Brasile
Patty rideva divertita mano a mano che le varie forme le
venivano illustrate da Oliver, che steso sul prato le
indicava la nuvola da decifrare
Lei rspondeva
prontamente e dava la sua versione, fino a quando lui non
le aveva detto di vedere in una nuvola tonda dall'aria
buffa e apparentemente anonima la faccia di Bruce.
Tra le risate che le facevano addirittura uscire le
lacrime, lei aveva confessato di non capire come potesse
vedersi un viso in quella nuvola schiumosa , ma lui aveva
insistito e allora lei, d'istinto si era stesa accanto a
lui per provare a guardarla dalla sua posizione
Ed
aveva dovuto ammettere che era vero! Ridendo come due
bambini i due non si erano nemmeno accorti di quanto
fossero vicini
Patty chiuse gli occhi ricostruendo mentalmente la scena:
lei che ridendo si volta verso di Holly e si ritrova col
viso a pochi centimetri dal suo
Non erano mai stati tanto vicini prima di quel momento e
Patty si sentiva ancora emozionata
Per un momento aveva letto negli occhi di lui il
desiderio di superare anche quell'ultima distanza
E lei si era scoperta a desiderare che accadesse proprio
lì in quel momento
E chissà cosa sarebbe successo se Evelyne non fosse
arrivata all'improvviso chiamandola a gran voce per poi
scappare via velocissima appena aveva visto le loro teste
emergere dietro la curva della collinetta
Ma ,
ormai , il momento magico era passato
Sulla strada di casa Patty aveva quasi desiderato
uccidere l'amica che, seppur involontariamente, aveva
finito con lo spezzare l'incanto di quel momento
Dopo tutti quegli anni, si disse Patty, forse era
arrivata la svolta
A meno che non si fosse trattato
di un errore era chiaro che tra loro poteva esserci
qualcosa
Ma che errore poi? Quale poteva essere
stato l'errore? Più che errore magari si erano lasciati
trasportare dalla situazione
Ma se fosse stato
tutto vero, invece? Se era così che le cose doveveano
andare, se entrambi avevano desiderato qualcosa di più
allora
Allora voleva dire che non aveva passato gli
ultimi anni della sua vita a costruire fantasie
irrealizzabili, ciò che sentiva dentro era reale, anche
lui, nonostante sembrasse indifferente poteva provare
qualcosa per lei
Al solo ripensare alla sensazione provata qualche ora
prima Patty sentì dentro lo stesso calore provato quando
, un anno prima la squadra era tornata dai mondiali .
Lei era così depressa perché Oliver era partito per il
Brasile senza neppure poterla salutare
Era andata
lo stesso a salutare i ragazzi all'aeroporto, da brava
manager , ma poi , vedendo i loro visi familiari spuntare
ad uno ad uno dall'uscita della sala degli arrivi, si era
sentita tanto sola, per la prima volta la squadra
rientrava senza il suo capitano
Poi si era trovata davanti Tom, sorridendo il ragazzo le
aveva messo tra le mani un pacchetto colorato ed una
busta "Questo ti farà sorridere di nuovo" le
aveva detto solo
E così era stato
.
Anche allora aveva creduto che le cose stessero
finalmente cambiando
E aveva poi dovuto affrontare
la delusione , quando , anche dopo il ritorno di Holly
dal Brasile , tra loro non c'era stato nessun progresso,
anzi, sembrava che lui fosse indifferente più che mai
Ma cosa poteva mai essere successo mentre era lontano?
Qualsiasi cosa fosse, Patty la temeva; per istinto
sentiva che doveva combattere contro quel"qualcosa"
che aveva in così poco tempo distrutto il fragile
castello di sogni che aveva costruito in quegli anni
Non posso permettere che succeda di nuovo
L'ho
già passato una volta e non voglio ricaderci, ho paura
Non voglio soffrire per colpa di un attimo di illusione,
voglio che stavolta sia tutto vero
Voglio che non ci
siano più passi indietro, voglio andare avanti
Perché tanto restare così è inutile, non farà
crescere nessuno dei due e , se proprio deve andare male
.
Voglio averla vissuta, voglio poter dire di aver messo in
gioco me stessa, perché davvero non ne posso più di
questa situazione. Resatare così è un inutile
stillicidio e non ci porterà da nessuna parte
Perciò adesso basta con le paure : dovunque ci porti
questa storia, io voglio andarci con le mie gambe
L'indecisione non può aiutarmi, questa è la mia vita,
la mia occasione e comunque vada
Potrò dire di essermela cercata
Lo stesso cielo , la stessa luna che brillava nel buio
diffondendo attorno il suo chiarore argentato.
Oliver osservava il manto nero tempestato di piccole luci
, ma non era lo splendore della luna piena ad incantarlo,
in piedi, la spalla sinistra appoggiata al vetro guardava
verso l'alto e pensava
. Da un'ora ormai cercava di
capire
Com'era successo quello che era successo?
Ma si poteva dire che davvero era successo qualcosa?!
O era uno strano sogno?
No, questo era sicuro, non era stato un sogno, quel
pomeriggio, solo poche ore prima, senza capire come fosse
successo, si era ritrovato il viso sorridente di Patty a
pochi centimetri di distanza e
. Era così
tremendamente carina, gli occhi lucidi per il gran
ridere, il sorriso solare
E lui si era ritrovato a desiderare di baciarla
Per la prima volta aveva avvertito per Patty quella
sensazione che apparteneva ad un altro mondo, ad una
situazione diversa, ad una persona diversa
. Allora
perché quella sensazione si era fatta sempre più forte
?
E se non fosse arrivata Evelyne
Sarebbe riuscito a
controllarla o
Mamma mia, se prima ero confuso adesso
Credevo
che non fosse possibile, invece
Il mio cervello
ormai sta per fondersi, non so nemmeno spiegarmi com'è
saltata fuori questa storia
Insomma, solo
stamattina mi sono alzato con quella meledetta canzone
che mi ha fatto ricordare
Ed ero convinto del mio
stato mentale piuttosto precario in verità
. E
adesso questa storia di Patty si sta muovendo in modo
incontrollabile! E' che sono stato così bene con lei
E lei ha sempre questo strano effetto su di me, mi dà
pace, non so
Col suo sorriso è riuscita in un
attimo a mettere a tacere i pensieri che mi stavano
rovinando il cervello da stamattina, sono stato talmente
bene con lei che
Devo ammetterlo, sono stato
talmente bene da pensare che devo smetterla con
tutti questi dubbi e lasciare che le cose vadano da sole
e magari , perché no
Patty, la sua immagine sorridente era ancora davanti agli
occhi di Oliver, rivedeva il suo viso vicinissimo al suo
e non poteva fare a meno di sentire il suo cuore partire
a tutta velocità ripensando a quello che aveva
desiderato fare
Eppure perché, proprio mentre sembrava essere riuscito a
chiarire i suoi sentimenti, vedeva accostarsi
all'immagine di Patty un altro viso, un altro sorriso
Forse aveva ancora un po' di strada da fare per capire
davvero cosa provava .
Prima di tutto doveva assicurarsi che quello che era
accaduto con Patty quel pomeriggio non fosse solo il
prodotto di una suggestione data dalla particolare
atmosfera
E dalle continue pressioni esercitate su
di lui dai suoi compagni.
Eppure sembrava tutto così perfetto
Ma se Evelyne fosse arrivata solo cinque minuti più
tardi cosa sarebbe successo su quella collina, nella luce
calda del tramonto ?
FINE CAP . 1
NB. La canzone citata è " Baby can I hold
You " ( versione ) dei Boyzone !
Copyright degli aventi diritto!
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