Light and obscurity

CAPITOLO DICIANNOVESIMO
DUE SORELLE PERICOLOSE

La furia di Seyal non era ancora sedata, anzi, era più impetuosa che mai
Si preparò a lanciare l'incantesimo definitivo quando alle sue spalle....
VOCE: lame oscure!!!
E una pioggia di coltelli la prese in pieno, alla spalla sinistra, al braccio destro, ai polpacci e ad una guancia
Seyal cadde dalla levitazione, tramortita
ZEN: quei pugnali.....
La donna che aveva lanciato quelle lame sbarcò da un ramo di un albero mezzo bruciacchiato.
Era una ragazza sedicenne, vestita di nero, con i capelli lunghi neri
Gli occhi non erano visibili, mascherati da una ciocca ribelle sferzata dal vento.
La sua gonna era lunga, ma non le impediva i movimenti grazie a due ampi spacchi che partivano ai lati delle cosce.
A coprirle il petto c'era un top attillato dalle cui spalline partiva un mantello nero sia all'interno che all'esterno.
PHILIA: Seyal!!!!
Xel aveva riconosciuto il modo di attaccare e aveva aperto i suoi occhi
XEL:non ti preoccupare Philia, Scheela non uccide mai nessuno....
Le ferite di Xel si stavano rimarginando ma sanguinava ancora, e Philia se ne accorse
PHILIA: tu..invece, come stai?
XEL: bene, ...strano, ti stai preoccupando?
Philia diventò un po’ rossa in viso e abbassò lo sguardo.
PHILIA: bhè....quello che hai detto prima è vero.....io non odio nessuno, non ne sono capace....e quindi anche per te-
XENIA: Xeeeeeeeeeeeeeeeeellllllll!!!!!!!
XEL: X-…Xen-
E gli si lanciò addosso nuovamente, buttandogli le braccia al collo
XENIA: amore mio...ti ha fatto male?
XEL:..ah...eh...aehm....un pochino.......
Philia era stata sbalzata di lato dal salto di Xenia, e ora brandiva la sua mazza chiodata
PHILIA: ma chi diavolo è quella???
Zen si stava avvicinando alla ragazza che aveva lanciato quella pioggia di coltelli a Seyal
La ragazza dapprima non lo aveva notato, e ora stava raccogliendo le sue lame
Queste avevano ferito Seyal, ma non erano state ferite gravi, e quindi i coltelli erano ricaduti al suolo
ZEN: Scheela.......
La ragazza si voltò con gli occhi spalancati, aveva riconosciuto la voce ma......era impossibile!!
Quando si trovò di fronte Zendaru, i coltelli le caddero dalle mani..
SCHEELA:S......sei vivo..........

Più tardi, erano tutti tornati alla locanda.
Seyal era riuscita a riprendersi e ad approfittare di un momento di distrazione del gruppo per teletrasportarsi altrove.
Scheela stava praticamente giocando a freccette con i suoi coltelli, e come centro aveva preso di mira Xelloss, che saltellava da un parte all'altra evitandoli
SCHEELA: tu, sporco demone bugiardo!! sei andato in giro a dire che lo avevi ucciso!!!
XEL: aehm...ma ...scusa, non sei contenta che sia ancora vivo?
SCEELA: certo, non sono contenta che sia vivo tu!!!
Dei coltelli lo avevano inchiodato al muro prendendo il mantello, un altro gli aveva staccato una ciocca di capelli, ora Xelloss sembrava l'aiutante di un lanciatore di coltelli
Zen aveva afferrato il mantello di Scheela e la stava trattenendo
ZEN:.....dai....lascialo perdere......
SCHEELA: si può sapere perchè non mi hai detto che era ancora vivo???
XEL: ...^^è stato più divertente.. ^^
PHILIA: insomma, siamo un po’ in troppi o mi sbaglio?
Scheela e Xenia si voltarono, poi si scambiarono un'occhiata
SCHEELA: eh...che sbadata, non mi sono ancora presentata....io mi chiamo Scheela, e sono un folletto, un folletto dell'acqua per essere precisi....abbiamo saputo che durante il vostro tirocinio, alcuni alleati dell'entità vi stavano attaccando, e visto che il tempo stringe e che voi dovete sincronizzarvi al più presto, demoni e draghi hanno deciso di darvi delle "guardie del corpo", così io ho avuto il compito di proteggere te Philia
XENIA:^^ già e io mi sono offerta volontaria per proteggere Xel^^
Xel guardò verso il cielo
ZEN: mi pare che sia un controsenso, mandare una guardia del corpo che ha meno poteri di chi deve proteggere.....
*STONK*
Xenia assestò un altro pugno in faccia a Zen
XENIA: mi sbaglio o tu sei di troppo qui?????....comunque, il mio nome è Xenia, ma da quando sono un demone ho preso il nome di Sea...
Poi lanciò un'occhiata a Philia
XENIA: e sia chiaro che tu mi stai antipatica!
Philia aveva un gran gocciolone sulla testa
XEL/ZEN: bella presentazione....
SCHEELA: Xenia! sì più educata!
XENIA: bhè? meglio dirle in faccia le cose che alle spalle no?...come ho detto sono la guardia del corpo di Xel-chan e...
si teletrasportò a braccetto di Xel
XENIA...sono anche la sua ragazza !!^^
Xel sorrise appena, mentre Philia li guardava con le pupille talmente piccole da sembrare un puntino, un gran gocciolone pendeva sulla sua testa, e in un attimo sembrò che sotto i suoi occhi fossero apparse occhiaie profonde.
Poi si riprese e notò che era già calata la sera e-
*GROWL...*
Tutti si girarono verso Zendaru
ZEN: ah...aehm....bhè, è già sera e non abbiamo mangiato niente.....^^
PHILIA effettivamente avrei anche io un po’ di appetito..
XEL: bene, allora ci conviene prenotare tutti per questa notte nella stessa locanda....che cavolo! non ci siamo mossi oggi....
Così fecero, mangiarono tutti assieme e , tra gli attacchi al cibo da pare di Zen, e gli attacchi di Xenia a Xelloss, la serata passò piacevolmente....Philia notò che passò piacevolmente soprattutto per le due coppiette....sì, due...perchè , anche se nessuno le aveva detto niente, capiva che c'era qualcosa tra Zen e Scheela....tra l'altro quella sera Zen non ci provò mai con lei...quindi, qualcosa c'era. Notò anche un altro particolare, quando Xenia gli saltava addosso, Xelloss le sorrideva, sì, ma non....
PHILIA ...non saprei......qualcosa non funziona.....
ZEN: pensierosa Philia?
PHILIA uh?
Philia venne svegliata dai suoi pensieri, era rimasta per qualche minuto con la forchetta alzata a fissare Xelloss
Zen le si avvicinò all'orecchio e le bisbigliò
ZEN: sei gelosa per caso ?..^^ Xelloss e Xenia stanno insieme da prima della grande guerra...ma, se vuoi informazioni posso fare da zero zero serpe ^^
Philia diventò rossa in viso, poi sentì montare la rabbia
Afferrò Zen per il collo e gli disse all'orecchio
PHILIA sia chiaro che Xelloss non mi interessa!!! e comunque il motivo del mio interesse è perchè non vorrei che stesse giocando con Xenia!, insomma, l'amore è una cosa seria, e soprattutto non adatta per i demoni!!!
Zen sorrise e rispose
ZEN: e tu che ne sai? sei mai stata una demone per caso?
Philia ci rimase di sasso e lasciò la presa su Zen
Per il resto della serata continuò ad osservare Xel e Xenia, attenta a non farsi notare, poi decise di andare a dormire, e , nelle loro stanze, andarono un po’ tutti
Si erano disposti per dormire Zen e Xelloss nella stessa camera, e Xenia e Scheela, che seppe poi che erano sorelle, in altre due camere singole, come lei .
Andò a dormire presto, quella giornata era stata piuttosto intensa.
Nella sua camera Xelloss non riuscì a dormire un gran chè per il chiasso che faceva Zendaru, al culmine della felicità perchè Scheela ora viaggiava con loro.
Xelloss se ne stava seduto sul letto mentre Zendaru saltellava per tutta la stanza, abbracciando il cuscino e urlando la sua felicità
XEL: Zen? vuoi calmarti?...ma quand'è che crescerai?
ZEN: uffa..non mi dire che tu non sei contento che Xenia viaggi con noi....occhio che se mi dici una bugia io me ne accorgo....eheh
Xelloss di tutta risposta si rimise il mantello e si alzò dal letto, avviandosi alla porta.
ZEN: mbhè? e adesso dove vai?
XEL: spiacente ma è un segreto ^__-
Verso mezzanotte si accorse di avere la gola secca, e si svegliò per andare a prendere un po’ d'acqua nelle cucine.
Quando tornò guardò l'orologio , era mezzanotte, e , mentre stava per rientrare nella sua camera, vide Xelloss uscire dalla camera di Xenia.
Quando anche Xelloss la notò la salutò, tranquillamente
XEL: ciao Philia-chan^^
*SPLASCH!*
Philia gli aveva rovesciato addosso l'acqua della brocca che teneva in mano
XEL:m-...ma che diavolo ti ha pres-
*SBONK!*
ora gli aveva lanciato in faccia anche la brocca.....
PHILIA spero che ti venga il raffreddore!!!!!
Poi entrò nella sua stanza e sbattè la porta.
Xelloss aveva un gran gocciolone sul capo....non che un gran bernoccolo in testa.....
XEL:....draghi......chi li capisce è bravo.....
*fitta*
E si incamminò verso la sua stanza, pensando che la prossima volta che vedeva il suo superiore, doveva domandarle che cos'erano quelle fitte che da poco tempo sentiva in testa.


FINE CAPITOLO DICIANNOVESIMO