-Secondo
Capitolo-
Intanto, nelle prigioni del palazzo di Re Gulter
-AH! Dannazione! Sono più dure dell'amianto queste
stramaledette catene!- Imprecò irritato un giovane
saiyan incatenato ad un muro di metallo.
-Reva, calmati
! Non sarà maledicendo queste catene
che riusciremo a liberarci!- Cercò di calmarlo un'altra
saiyan nelle stesse condizioni.
-Tu fai presto a parlare, Jana! A te non vanno stretti
questi aggeggi infernali!- Si lamentò ancora il ragazzo.
-Smettila, non sei l'unico ad essere in catene qui dentro!-
S'intromise un altro saiyan.
-Ah! Perfetto! Ora ti ci metti anche tu a darmi contro,
Toma?!- Continuò spazientito il giovane.
-Ora smettetela! Tutti quanti!- Ordinò una voce austera
uscendo dall'ombra in cui era incatenata.
-Siddan
! Io non centro! Hanno cominciato loro!-
Esclamò Reva rivolto al figlio della principessa Veki.
-REVA!- Si stizzì Jana guardando il giovane amico. -Che
schifo! Marciremo qua dentro! Sempre che il nostro
benamato sovrano Gulter non ci faccia sgozzare prima!-
Esclamò Toma con aria tristemente sarcastica.
-Non devi neanche pensarlo!- Lo interruppe brusco Siddan.
-Syra verrà a salvarci, ne sono sicuro!- Ribatté deciso
il saiyan.
-Syra
Ah!
Probabilmente gli uomini del Re
l'avranno già mandata all'altro mondo! Non farti troppe
illusioni, Siddan! A quest'ora l'anima di Syra riposerà
accanto a quella di Broli nell'Ade!-
Siddan, in uno scatto di rabbia, cercò di alzarsi,
trattenuto dalle catene, perdendo il controllo della sua
aura. -NON DIRLO! Non osare mai più dire una cosa del
genere, Toma! SYRA NON È MORTA! LEI CI SALVERÀ!-
-Hey, hey, hey! Tempo! Frenate un attimo!- S'intromise
confuso Reva.
-Broli
? Che diavolo c'entra l'anima del Super
Saiyan della Leggenda con quella della nostra Syra
?-
Gli altri tre saiyan abbassarono lo sguardo iniziando a
spiegare la vera identità della giovane e comune amica.
-Syra non lo sa
La principessa ha preferito
tenerglielo nascosto perché Broli era in lotta con suo
fratello Vegeta e temeva per la sua incolumità. Rammenti
la voglia che Syra porta sul braccio destro?- Spiegò
Jana.
Il ragazzo ci pensò un attimo poi ricordò. -Oh, sì.
Quello strano simbolo con una mezzaluna sormontata da un
tridente, giusto?-
Siddan annuì continuando il discorso lasciato incompleto
dall'amica. -Proprio quello, Reva. Quello che tu chiami
"mezzaluna sormontata da un tridente" è
l'antico simbolo della nostra razza, l'emblema regale
della stirpe saiyan.-
-L'emblema regale
? Ma che diavolo dici? Che
accidenti ci fa sul braccio di Syra
? Non vorrete
farmi credere che la nostra piccola guerriera è sul
serio figlia della principessa Veki, vero?- Domandò
ironico Reva.
-Infatti non è così.- Concluse Siddan lasciando poi la
parola a Toma che continuò la frase. -Tu non puoi
saperlo perché eri appena nato, ma noi lo ricordiamo
bene anche se eravamo tutti fanciulli
Syra aveva
appena un anno quando sua madre morì durante una delle
battaglie contro gli uomini di Gulter, lei e Veki erano
molto amiche e, in punto di morte, la madre di Syra fece
promettere alla principessa di occuparsi della piccola.
La voglia che Syra porta sul braccio è la testimonianza
delle sue origini. Sì, Syra è la figlia di Broli, anche
se non lo ha mai conosciuto
Crede che entrambi i
suoi genitori siano morti in battaglia. Prima che Syra
nascesse, Broli fu portato via da suo padre per cercare
Vegeta, il fratello della principessa Veki, e vendicarsi,
ma da allora nessuno ha più notizie di loro. Né di
Broli, né di suo padre Paragass, né di Vegeta.
Supponiamo che siano morti.- Poi Siddan terminò. -Mia
madre mantenne fede alla promessa fatta crescendo Syra
come una figlia senza però mai rivelarle che cosa stesse
a significare la sua voglia. Il perché proprio lei e,
magari non io o mia madre, ha il simbolo dei Saiyan sul
braccio. Purtroppo però Gulter scoprì chi era Syra e
preso dalla paura che potesse essere forte quanto il
padre, fece ordinare di trovare la bambina con l'emblema
saiyan sul braccio e di ucciderla. Da allora Syra è
costretta a nascondere il simbolo senza nemmeno saperne
la vera ragione, sapendo soltanto che da quella voglia
dipende la sua vita o la sua morte
- Concluse Siddan
chinando il capo.
Reva guardò verso l'unica piccola finestra da cui un
timido sole riusciva a penetrare e disse sfuggente. -Spero
che la Leggenda si avveri con Syra
-
I tre saiyan guardarono sbigottiti l'amico e dopo, Jana,
azzardò una frase. -Reva
Non starai parlando della
Leggenda dei Saiyan?-
Reva si voltò verso gli amici, poi di nuovo verso la
lieve luce che filtrava leggera dalla finestra. Jana
guardò confusa Siddan che rispose soltanto.
-Lo spero, Jana
con tutto il cuore
-
Ad un tratto il portone metallico della loro cella si aprì
ed entrò Re Gulter scortato da otto guardie. -Bene,
bene, bene! Ecco i famigerati ribelli Capitano Toma e
Generale Siddan delle Brigate del Silenzio! Quale onore!
State comodi nei vostri nuovi alloggi?- Ironizzò il
tiranno.
-Mai stati meglio, grazie!- Rispose di rimando Toma.
-Oh oh oh! Quanto poco rispetto per il vostro signore e
padrone!- Continuò Gulter. -In ogni modo non è questo
il motivo della mia visita, sono qui per fare due
chiacchiere con voi.-
-Non ci caverai una parola di bocca, lurido codardo!-
Sfidò Reva che fu subito zittito da una guardia con un
intenso pugno nello stomaco.
-REVA!- Gridò Siddan poi, rivolto al malvagio Re,
continuò. -LASCIATELO VIGLIACCHI! NON È LUI CHE VOLETE!-
-Già, ragazzo. Non è lui che stiamo cercando
e tu
lo sai, non è così Principe Siddan?- Sussurrò il
tiranno avvicinandosi al saiyan che lo guardò con
sgomento. -Suvvia, non fare quella faccia. Non sono uno
sprovveduto, conosco i miei nemici. So benissimo che sei
il figlio della principessa Veki!-
Il saiyan volse lo sguardo asserendo. -Ti sbagli, non
sono colui che credi.-
Signor Gulter indietreggiò stizzito poi, ricomponendosi,
disse duro rivolto al ragazzo. -Continua pure la tua
commedia, principino, e intanto che ti schiarisci le idee
io e il tuo amico ci divertiremo un po'!-
Ad un gesto del Re, le guardie si avvicinarono a Toma e,
tra calci e pugni, lo trascinarono via con loro.
-TOMA! NO, LASCIATELO!- Gridò Jana cercando di liberarsi
dalle catene che la trattenevano. Reva imitò l'amica
esclamando al colmo della rabbia. -NO TOMA! LASCIATELO
VIGLIACCHI!-
Siddan guardò pieno di sgomento la scena mentre il
crudele tiranno finiva il discorso tra le grida e le
proteste degli altri saiyan trattenuti dalle catene e
calmati a forza di percosse dai soldati.
-Hai tutto il tempo che vuoi, ragazzo. Peccato che per i
tuoi amichetti non valga lo stesso discorso, ma puoi
ancora salvarli
e tu sai come
-
Siddan fissò gli scuri e magnetici occhi sul malvagio
sovrano, il suo sguardo era carico di un profondo e
radicato disprezzo. Gulter ghignò leggermente alla vista
di Toma che veniva portato via poi, tornando serio, si
accostò al giovane principe terminando maligno il
discorso. -
Dove si trova la Base delle Brigate del
Silenzio? Dov'è la Regina Veki
?-
Il saiyan, colmo d'odio, guardò con aria di sfida lo
spietato Signor Gulter e con tutta la rabbia e il
disprezzo che aveva in corpo sputò in pieno volto al
sovrano che, con un gesto improvviso, rivoltò la faccia
del giovane.
-PAGHERAI CARO QUESTO AFFRONTO, SAIYAN!- E così dicendo
lasciò irritato la prigione uscendo seguito dalle
guardie.
* * * * * * * *
Nel frattempo, sulla Terra
* * * * * * * *
Gohan sedeva pensieroso sul davanzale della finestra con
la valigia ancora vuota, aperta sul letto. Quella doveva
essere la sua grande serata, la sera in cui dimostrava a
Videl tutto il suo amore invece, anziché renderla
felice, era costretto a partire per un pianeta lontano e
a combattere. Certo che come dichiarazione d'amore non
era proprio il massimo. Si sentiva un completo fallito.
Ma perché tutto quello che faceva era sempre un perenne
disastro? Si chiedeva sconsolato il mezzo saiyan quando
comparve davanti a lui il vecchio amico di Namecc. -Cos'hai?-
Chiese Piccolo a braccia conserte volandogli vicino.
Gohan lo guardò per un attimo, poi distogliendo lo
sguardo dal namecciano mormorò in modo quasi
impercettibile voltandosi piano verso l'amico. -È a
causa di Videl
-
-Che c'è? Avete litigato?- Chiese Piccolo sedendosi di
fianco al ragazzo.
-No, non è questo. Solo che
ho paura che lei non
sia felice con me
- Disse Gohan chinando la testa.
Piccolo lo guardava semi sorridendo, Gohan era cresciuto
molto da quando lo allenava per sconfiggere Vegeta e
Nappa. Il namecciano gli mise una mano sulla spalla e
sorridendo gli disse. -Se il problema è solo questo non
hai di che preoccuparti!- E, alzandosi in volo, si
allontanò. Gohan continuò a guardare l'amico un po'
confuso. -Beato lui che la pensa così!- Disse Gohan
ritornando ai suoi crucci.
Vegeta e Goku erano al piano di sotto, nei dintorni della
navicella che, insolitamente, parlavano. Era strano per
entrambi ma l'eccitazione per l'imminente battaglia e la
nuova avventura oscurava la mente di entrambi.
-Allora, Kakaroth, come vanno gli allenamenti?-
-Oh, bene, giusto ieri ho iniziato un nuovo allenamento!-
Disse orgoglioso Goku ridacchiando.
Bulma era in salotto e stava dirigendosi verso il
laboratorio quando sentì le voci dei due saiyan e si
fermò ad ascoltare.
-Guarda che non sei l'unico!- Ringhiò Vegeta. -Io ieri
mi sono impegnato così tanto che alla fine ero tutto un
crampo!- Ammise il principe.
Goku sorrise aggiungendo. -Bhè, Vegeta, credimi, mai
quanto me! Io ero così stanco che ho dormito fino alle
dieci di mattina!- Sogghignò il saiyan.
A Bulma vennero i sudori freddi. Da quando in qua quei
due si raccontavano fatti di vita privata?! Bulma era nel
panico ripensando alla scommessa. "Oh no! Se Chichi
lo viene a sapere perderò la scommessa!
Fino alle
dieci di mattina
? Ma allora anche lei
! Oh,
qui le cose si complicano
! Devo fare qualcosa!"
Bulma uscì da dietro la porta e si diresse decisa verso
Goku senza notare che anche Chichi marciava nella stessa
direzione. Bulma guardò sorpresa e nervosa l'amica.
"Ahh
! Ma che ci fa qui, Chichi?!" Pensò
la moglie del principe. Vegeta e Goku le guardavano
guardarsi, nessuno diceva più niente. Goku cercò di
accennare una parola ma le mani di Bulma gli chiusero la
bocca prima che potesse dire qualcosa.
-AHH! G-Goku! Da quanto tempo è che non facciamo una
bella chiacchierata tu ed io, eh?- Balbettò la
presidentessa della Capsule corp portando via di peso il
saiyan che non ebbe nemmeno il tempo di protestare.
Vegeta e Chichi continuarono a guardare i due
allontanarsi e la moglie di Goku, rompendo il silenzio,
domandò. -Ma cosa aveva?-
Il principe si limitò ad un duro -Bhà!- E poi si
allontanò a sua volta nella direzione opposta ai due.
Chichi seguitò a scrutare sospettosa nella direzione in
cui l'amica e il marito si erano allontanati. -Qui c'è
qualcosa che non quadra, vediamo dove vanno!- E così
dicendo s'incamminò dietro i due senza farsi notare.
-
Ora hai capito perché ti ho fermato?!- Spiegò
nervosa Bulma guardando un Goku che, a stento, tratteneva
le risate.
Chichi era appena arrivata e si era avvicinata il più
possibile per sentire quello che il marito e Bulma si
dicevano. -
Chichi non è una stupida, lo capirà.
Ne sono sicuro!- Disse Goku rivolto alla moglie di Vegeta.
-Tu dici?! Oh no, che guaio!- Esclamò Bulma.
-Già, ed è meglio dirglielo prima che si arrabbi ancora
di più per averglielo tenuto nascosto.-
Chichi si sentì mancare. Goku, il suo Goku e Bulma, la
sua migliore amica
insieme! No, non era possibile!
Non era vero! Come avevano potuto farle una cosa del
genere?! Goku
e Bulma
avevano una relazione
segreta
! Chichi si alzò da dietro il cespuglio
dove era nascosta completamente sconvolta e con gli occhi
carichi di amare lacrime di rabbia e delusione. Bulma e
Goku si accorsero immediatamente di lei e la moglie di
Vegeta, cercando di spiegare, esclamò. -CHICHI! Oh no,
hai sentito tutto?! Chichi, ti giuro che volevo dirtelo
ma- Bulma non fece nemmeno in tempo a finire la frase che
l'amica era già corsa via in lacrime.
-NO! CHICHI! ASPETTA!- Urlò invano la donna.
-Urca! Non credevo che se la sarebbe presa tanto!- Rise
Goku mettendosi una mano dietro la testa.
Bulma guardò un attimo l'amico senza dire una parola
poi, frustrata dal suo atteggiamento superficiale, gli
diede un sonoro pugno in testa e corse all'inseguimento
dell'amica nella direzione in cui era fuggita.
Chichi correva più veloce che poteva, si sentiva
completamente vuota e senza forze in corpo. Come avevano
potuto tenerle nascosto che avevano una relazione?!
Chichi correva e correva attraverso gli immensi corridoi
di casa Brief, non voleva restare un minuto di più in
quella casa quando si scontrò contro qualcuno. Non
rimase nemmeno per scusarsi o, comunque, vedere chi era,
corse solo via.
Videl guardò Chichi scappare chiedendosi cos'aveva.
"Eh
? Chichi
? Chissà cos'è successo?
Non l'avevo mai vista così!" Pensò la ragazza
salendo al piano di sopra dove c'era il marito. Videl
entrando in camera trovò il marito seduto sul davanzale
della finestra con aria molto pensierosa.
-Gohan, tesoro. Sono io. Ma
Non hai ancora
preparato niente? Lo sai che partirete tra poco! Che cosa
aspetti?- Chiese la ragazza guardando la valigia vuota.
Il marito guardò a sua volta i bagagli spogli, poi si
voltò nuovamente verso la finestra.
Videl osservò un momento il mezzo saiyan poi disse. -Gohan
Ma cosa c'è che non va? È da un po' di tempo che ti
comporti in modo strano
-
Il ragazzo la guardò e scese dalla finestra dirigendosi
verso di lei. -Videl
Io
Non volevo partire
!-
-Ma che dici? Sei impazzito?! Hanno bisogno di te! Vuoi
tirarti indietro?!- Chiese la ragazza incredula alla
risposta del marito.
-NO! No
Io
Non intendevo questo
-
Rispose Gohan abbassando la testa. Videl continuava a
guardarlo, non si spiegava l'atteggiamento del marito.
-Gohan
- Iniziò la ragazza avvicinandosi. -Non devi
avere scrupoli per me o per la piccola Pan. Sappiamo bene
che sei in gamba!" E, abbracciandolo, continuò. -Ci
basta solo che torni a casa sano e salvo, va bene?- Gohan
guardò il viso sereno della moglie e, accennando un
lieve sorriso iniziò a fare i bagagli per la partenza.
Goten e Marron erano entrambi seduti sulla scrivania in
camera di Trunks impegnato a chiudere lo zaino per il
viaggio.
-Hey, Trunks
Tu come te lo immagini Kiton?- Chiese
Marron guardando in alto verso un punto imprecisato della
stanza e masticando un chewing-gum. Trunks smise un
istante di riempire la sacca per pensare e rispondere.
-Bhè
Non lo so
Come tutti gli altri pianeti
suppongo.- Ipotizzò il mezzo saiyan infilando dei panini
nello zaino.
-In ogni modo Trunks, se vedi una bella ragazza aliena
ricorda di salutarla da parte mia!- Disse Goten bevendo
un'aranciata dalla bottiglietta. Trunks sorrise mentre
Marron diede un pugno in testa al mezzo saiyan a cui andò
di traverso la bevanda. -Ecco! Così impari, Goten!-
Ridacchiava la figlia di Crilin mentre Goten si strozzava
ai suoi piedi.
Syra osservava la scena da lontano avvolta nel suo
mantello, era incredibile quanto quei ragazzi fossero
simili a lei ed ai suoi amici. Le apparivano alla mente
immagini sconnesse di lei, Nemes, Reva, Siddan, Jana e
Toma mentre scherzavano e ridevano sulla torre di
pattuglia, immagini di lei e Nemes che combattevano
spalla a spalla, la saggezza e la generosità di Siddan,
l'impeto di Reva, la tenerezza di Jana e Toma
In
quel momento provò una grandissima nostalgia di casa,
una casa che, nonostante logorata dalla guerra, era piena
d'amore ed amicizia
Syra giocherellava col
medaglione che le aveva donato il saggio Hain-shu, le era
molto caro. Non avrebbe mai dimenticato quell'essere così
magnanimo, saggio e gentile. Ad un tratto, però, il suo
solitario riflettere fu interrotto da una voce.
-È molto bello
!- Disse Trunks avvicinandosi alla
ragazza con le gambe penzoloni fuori dalla finestra.
Syra ritornò alla realtà in modo piuttosto confuso
balbettando. -S-scusa
Come hai detto?- Chiese la
giovane scendendo dalle nuvole.
-Io
Ho detto che è molto bello
il medaglione
che hai in mano
- Disse timidamente il ragazzo.
Syra guardò il ciondolo e accennò un lieve sorriso. -È
un regalo
-
-Chi te lo ha regalato doveva tenerci molto a te, sembra
molto prezioso!- Sorrise Trunks guardando la ragazza.
Syra voltò lo sguardo ripensando a Hain-shu, era quasi
mattina e le sembrava che fosse passata un'eternità da
quando era partita da Kiton in fin di vita. Trunks la
guardava, quella ragazza nascondeva qualcosa di
incredibilmente irreale in sé che lo attirava. Era la
prima volta che conosceva una ragazza saiyan di pura
razza. Il giovane si avvicinò e si sedette accanto a lei
sulla finestra guardando il cielo. Syra lo guardò un
attimo poi appoggiò indietro la testa contro il vetro
con stanchezza, il ragazzo sospirò e, continuando a
scrutare l'orizzonte, disse. -Li salveremo
Libereremo il nostro popolo
-
Syra alzò lo sguardo verso Trunks, gli strinse la mano
ritirandola finita la breve e quasi impercettibile frase.
-Grazie
- E si appoggiò di nuovo al vetro
immergendosi nei suoi pensieri.
Crilin e C18 erano seduti sul divano del salotto di Bulma
a guardare la tv, più che aspettare non potevano fare
poi gran chè. La donna era semi addormentata tra le
braccia del marito che, pigramente e svogliatamente,
faceva lo zapping tra i canali televisivi.
-Puah
!- Si lamentò Crilin spegnendo il televisore.
-A quest'ora in tv non c'è niente di decente! Dovremmo
protestare!- Ad un tratto una voce acuta e familiare
ruppe la tranquillità del salotto.
-CHICHI! CHICHI! Dove sei?!- Urlava Bulma correndo fuori
dal laboratorio.
-Bulma? BULMA! Fermati un attimo! Ma che hai da gridare
tanto?!- Chiese confuso Crilin fermando l'amica.
-Crilin! Hai visto Chichi?- Esclamò la donna. Il
terrestre fece cenno di no con la testa quando la moglie,
dalla comoda posizione rilassata, indicò con la mano
l'uscita della casa. Bulma guardò nella direzione
mostratale e il suo volto si fece più scuro quando notò
che la macchina dei Son era scomparsa. "Oh no,
Chichi
! Ma perché fai così?" Si domandò la
moglie di Vegeta tornando indietro al laboratorio.
Chichi guidava con le guance solcate dalle lacrime, non
riusciva a pensare ad altri che a Bulma e Goku insieme.
Come aveva potuto non accorgersene? Le gelide parole di
Goku continuavano ad echeggiarle in testa. "È
meglio dirglielo prima che si arrabbi ancora di più
È meglio dirglielo
Dirglielo
Dirglielo
"
Quelle parole non le davano tregua. Non era arrabbiata
con loro quanto con se stessa. Era arrabbiata perché non
era riuscita a vedere le cose per come stavano realmente,
era arrabbiata perché non era riuscita a far funzionare
il suo matrimonio, era arrabbiata perché aveva permesso
che Goku si allontanasse da lei senza nemmeno impedirlo.
Cosa non avrebbe dato perché le cose tornassero
esattamente come prima?!
La partenza per Kiton era ormai questione di pochi minuti
e quasi tutti erano pronti vicino alla navicella. C'era
praticamente tutta la banda, tranne una persona. Bulma si
guardava intorno nervosa, nella vana speranza di veder
apparire da un momento all'altro l'amica Chichi. Goku si
avvicinò alla donna. -Vedrai che le passa! Dopotutto è
soltanto una stupida scommessa, no?!- Bulma guardò il
vecchio amico e accennò un sorriso; ma sì, Goku aveva
ragione, le sarebbe passata! -Goku
- Mormorò poi la
donna. -Non è che potresti farmi un favore prima di
partire?- Goku la guardò sorpreso e poi disse. -Certo.
Di che favore si tratta?-
Syra si infilò nella sua armatura e, con la sacca in
spalla, uscì dalla sua stanza, dove incrociò Marron. -Hey
Syra!- Sorrise la ragazza.
-Ciao Marron
- Rispose stanca la saiyan.
-Ti cercavo. Volevo chiederti scusa per la coda, ma non
sapevamo che altro fare
!- Disse chinando il capo
dalla vergogna la figlia di Crilin. Syra le mise una mano
sulla spalla sorridendo gentile. -Non dovete
preoccuparvi, quella ricrescerà! Che altro avreste
potuto fare? Sarei io, piuttosto a dovermi scusare. Vi ho
quasi uccisi!-
Marron sorrise poi continuò. -Certo che il vostro modo
di vestire è molto diverso da quello di noi terrestri e,
in ogni caso, da quello dei saiyan che abbiamo conosciuto
!-
Syra guardò la sua armatura
Che aveva di tanto
strano? Andò davanti allo specchio seguita da Marron,
osservò gli stivali colore del deserto che le andavano
un po' larghi e che le arrivavano alle ginocchia, poi i
pantaloncini chiari coperti da una specie di gonna corta
in cuoio, la grossa cintura che, prima che l'arma le si
rompesse in battaglia, portava la guaina con la spada, i
guanti dello stesso colore degli stivali, l'armatura
scura in cuoio e una particolare lega che si trovava su
Kiton, i lunghi capelli neri raccolti in una coda dietro
la nuca ed infine la tremenda voglia che portava in
mostra sul braccio.
-Cos'è quello?- Chiese Marron incuriosita dalla strana
figura che l'amica tentava di nascondere.
-Niente! Non è niente!- Divagò la saiyan cercando di
sorridere mentre lo copriva rapidamente con un drappo
vermiglio. Marron lasciò perdere e, dirigendosi verso la
porta, disse. -Come vuoi, io ti aspetto di sotto, ok?-
Syra, si accertò che l'amica se ne fosse andata poi
continuò a guardare preoccupata il braccio stretto nella
stoffa rossa. "Maledizione
!" Pensò tra sé
la giovane. "La benda dev'essermi caduta nella foga
di lasciare Kiton! Spero soltanto che nessuno l'abbia
visto
" E, massaggiandosi il braccio, prese la
fascia di cuoio poggiata sul letto, la legò intorno alla
fronte e si guardò allo specchio un'ultima volta. Dopo
scosse la testa e le spalle, quasi, con quel gesto,
potesse allontanare quei pensieri dalla mente, poi prese
la sacca e scese di sotto.
Vegeta sedeva sugli scalini della navicella, pronta alla
partenza, più imbronciato del solito. Guardando Goku e
Bulma ringhiò qualcosa tra i denti poi, alzandosi, si
diresse nella direzione della moglie e dell'eterno nemico-amico.
Si piazzò imbronciato in mezzo ai due senza dire una
parola e Bulma e Goku, zittiti dalla sua presenza, lo
guardavano.
-Hai bisogno di qualcosa, caro?- Azzardò Bulma rivolta
al compagno. Vegeta grugnì poi Goku prese la parola. -Va
bene. Vado, parlerò io con Chichi. Non preoccuparti,
vedrai che si risolverà tutto. Ciao Bulma, ciao Vegeta!-
E, così dicendo, si teletrasportò da Chichi.
Vegeta guardò la moglie con aria brusca e fredda.
Sembrava più accigliato del solito. -Oh no! Si può
sapere che cosa diavolo hai adesso?!- Sbuffò Bulma
mettendosi le mani sui fianchi.
-Niente, donna!- Ringhiò il principe cercando di
allontanarsi.
-Ah no! Non me la dai a bere! Tu hai qualcosa!- Disse
Bulma trattenendolo. Vegeta si girò brusco mentre la
donna lo osservava meglio.
-Vegeta
NOO! NOOO! AH AH AH! Non ci credo!- Rise la
donna guardando con più attenzione il marito che si voltò
di scatto ringhiando qualcosa.
-Vegeta! Questa è gelosia! Sei geloso di me e Goku!-
Continuò a ridere la presidentessa della Capsule corp.
Vegeta era sempre più irritato dal comportamento poco
rispettoso della compagna, come osava ridere di lui?! Il
principe dei saiyan?! Vegeta si girò ancora verso Bulma.
-Io non sono affatto geloso, chiaro?!- Ringhiò il saiyan
dando di nuovo le spalle alla donna e allontanandosi.
Bulma sogghignò furba e prima di andarsene disse. -Pensala
come vuoi, caro il mio principe dei saiyan, ma tu sei
geloso!-
Vegeta si voltò verso la compagna e la sua espressione
si fece ancora più crucciata poi, grugnendo, andò a
sedersi nuovamente sui gradini.
Goku si ritrovò in un bosco nei pressi di un laghetto,
si guardò intorno in cerca della moglie. "Che
strano
Eppure ero sicuro di aver percepito l'aura
di Chichi!" Rimase in silenzio per un attimo poi
sentì un pianto soffocato venire dalla riva del fiume.
"Dev'essere lei
"
Goku si avvicinò senza fare rumore quando, fermandosi
dietro un albero, intravide la moglie raggomitolata a
terra in lacrime. Il saiyan sorrise poi si avvicinò
piano sedendosi di fianco alla donna che, naturalmente,
si era già accorta della sua presenza. -Perché non me
l'hai detto, Goku? Dimmi perché, io
io voglio
saperlo
- Singhiozzò Chichi senza mostrare il viso
sepolto tra le braccia.
Goku sospirò poi disse piano. -Chichi, sono cose vostre
e io non volevo mettermi troppo in mezzo, poi non è
certo la fine del mondo!-
A quelle parole Chichi si alzò in piedi di scatto, con
gli occhi ancora pieni di lacrime, guardando dura il
marito. -Come puoi dire una cosa simile?! Erano cose
vostre?! Non volevo mettermi in mezzo?! Non è la fine
del mondo?! IN MEZZO C'ERI GIÀ, GOKU! NON LO CAPISCI?!-
Gli gridò contro la donna.
Goku si alzò a sua volta con aria calma. -Tesoro, io non
capisco perché te la prendi tanto per una simile
sciocchezza!- Sorrise il saiyan mettendo le mani sulle
spalle della compagna.
Chichi le spostò con un gesto brusco. Era completamente
sconvolta e quelle parole non avevano fatto che
peggiorare la situazione.
-NON TOCCARMI! Come puoi ancora chiamarmi "tesoro"
?
MA PROPRIO NON TI INTERESSA QUELLO CHE È SUCCESSO?!-
Goku guardò la moglie, davvero non capiva perché
reagisse così. -Ma Chichi io
- La donna gli diede
le spalle, non riusciva a sostenere lo sguardo pieno di
compassione che Goku le rivolgeva.
-Chichi, io devo partire ora. Non vuoi nemmeno venire a
salutar-
-NO!- Lo interruppe brusca la moglie. -No
io
-
Poi voltandosi verso il marito continuò. -VATTENE!
Sparisci dalla mia vista, Goku! VA' VIA!-
Goku guardò Chichi. Possibile che non volesse nemmeno
salutarlo prima della partenza? Il saiyan si preparò al
teletrasporto e, guardando ancora una volta il viso della
moglie, disse. -A presto, Chichi.- Poi scomparve davanti
agli occhi colmi di lacrime della donna. -Addio, Goku
-
* * * * * * * * *
Intanto nella Base delle Brigate del Silenzio
* * * * * * * * *
-Forza, figliola, coraggio. Oramai le tue ferite non sono
più così preoccupanti!- Sorrise la principessa Veki
terminando di fasciare un braccio di Nemes. -Grazie,
principessa.- Rispose mesta la ragazza.
-Nemes
- Disse seria la principessa guardando la
saiyan. -Smettila di crucciarti così, non è stata colpa
tua se Jana, Toma e tuo fratello Reva sono stati
catturati. -Nemes voltò lo sguardo verso la donna. -Principessa
Insomma io ero là, loro erano là e io non ho fatto
niente per aiutarli!- Esclamò la ragazza
colpevolizzandosi.
-Cara, hai salvato la tua vita. Ti sembra poco questo? E
poi non devi preoccuparti, se conosco bene Gulter non li
ucciderà prima di arrivare qui.-
Nemes guardò la donna -Sì
E poi Syra verrà a
liberarci. Su di lei si può contare. Syra tornerà con
l'aiuto che ci occorre, vedrà!-
La principessa sorrise. -Rimettiti in fretta, mia giovane
guerriera, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto per questa
sciocca battaglia!- E così dicendo si allontanò
appoggiandosi ad un bastone di legno lavorato.
La principessa si sedette sola e pensierosa nella stanza
di monitoraggio. "Syra, torna presto. Qui non
possiamo resistere ancora a lungo da soli!"
La saiyan era immersa nei suoi pensieri quando qualcuno
la chiamò a gran voce. -PRINCIPESSA!! PRINCIPESSA VEKI!
Principessa
! Grazie al cielo vi ho trovata! HO UNA
NOTIZIA SENSAZIONALE, PRINCIPESSA!- Esclamò un giovane
entrando come una furia dalla porta e fermandosi
affannato davanti alla sorridente regina saiyan.
-Oh quanta fretta Kikoth
! Calmati ragazzo mio o
rischi di sentirti male! Ora fa un bel respiro e dimmi
che cosa è successo!- Sorrise la principessa.
Il ragazzo ansimava e, tirando un profondo respirando,
esclamò. -Syra
! SYRA
! È arrivato un
messaggio di Syra!
Ha trovato aiuto! STA TORNANDO
SU KITON!- Disse pieno d'entusiasmo il ragazzo.
Gli occhi della principessa Veki si sbarrarono. -Syra
?!
SYRA HA DATO SUE NOTIZIE?! Portami subito a vedere
!-
Ordinò ancora incredula.
-Subito, principessa! Mi segua!- Rispose con un gran
sorriso il ragazzo.
La principessa si fece largo tra i vari saiyan che
attorniavano un vecchio ricevitore. La voce di Syra
usciva fievole da altoparlanti molto malridotti.
-Qui parl- Syra
piane-a Terra-
trovato aiuto-
TROVAT-
AIUTO-
guerrieri m-lto potenti-
Stiamo tornando su Kit-
aspettateci-
!- Erano
le poche parole che si riuscivano a stento a comprendere.
-Non c'è niente da fare! Il segnale non è chiaro,
devono esserci delle interferenze
Non credo proprio
sia colpa l'apparecchio.- Disse un saiyan controllando più
volte il ricevitore.
-ACCIDENTI! CE L'HA FATTA!-
-È PAZZESCO!-
-HA TROVATO AIUTO!- I saiyan presenti non riuscivano a
contenere la gioia per le tanto attese buone notizie, la
principessa Veki si sedette stanca ma felice su di una
sedia. Alcuni saiyan si avvicinarono alla donna.
-Principessa
Si sente bene?- Chiese preoccupato un
saiyan osservando meglio la principessa che sembrava
molto provata.
-Sto bene, ragazzi
Non preoccupatevi per me
!-
Sorrise debole la donna.
I saiyan presenti le sorrisero a loro volta riacquistando
così l'allegria di poco prima. Una sorridente ragazza
interruppe l'esultanza dei compagni chiedendo. -Da dove
diavolo sta chiamando quella piccola delinquente?!-
Il ragazzo davanti al vecchio apparecchio studiò alcuni
fogli poi sentenziò. -Non ne sono sicuro ma
Oh mio
Kami
-
La principessa Veki si alzò in piedi e un po'
preoccupata guardò il ragazzo domandando. -Cosa c'è
?
Dov'è Syra
?
-Pri-principessa Veki
Syra è
Syra è finita
dall'altra parte dell'universo
! È NELLA GALASSIA
DEL NORD
!-
Lo stupore si lesse sul volto di tutti i presenti quando
la principessa accennò piano una frase mentre, stanca,
si appoggiava con una mano allo schienale della sedia. -Nella
Galassia Del Nord
! Mio Kami
Quanto ha
viaggiato
!- Mormorò la donna. Ma subito i saiyan
presenti furono ripresi dalla gioia per la bella notizia
e iniziarono a fare propizie previsioni.
-Per Re Gulter e i suoi questa volta non ci sarà scampo!-
-Già! Sono spacciati!-
-Presto saremo nuovamente liberi!-
-Sì! È solo questione di tempo!-
-Quando Syra tornerà distruggeremo quel tiranno di Re
Gulter!- Ridevano felici tutti i ragazzi presenti.
Finalmente una ventata di speranza era giunta a
rassicurare i cuori dei saiyan ribelli. Dopo che Toma,
Jana e Reva erano stati catturati dagli uomini del Re e
Siddan scomparso nel nulla, il morale era sceso ai limiti
massimi. Come avrebbero potuto contrastare ancora gli
attacchi di Gulter senza il Capitano Toma, il Generale e
Principe Siddan, le cure mediche di Jana e Reva
il
giovane Reva
? Questo era ciò che si chiedevano
tutti da alcuni giorni. Poi il messaggio di Syra. Quella
notizia era stata una vera benedizione. Nei cuori, ora
rinfrancati, dei saiyan ribelli v'era finalmente una
rinnovata luce di speranza. La stessa luce che sapevano
li avrebbe condotti alla tanto sospirata libertà.
La principessa Veki accennò un fiero sorriso sulle
labbra mentre guardava i ragazzi. La donna fece per
andarsene quando, voltandosi verso l'uscita, vide Nemes.
La ragazza le sorrise, ancora debole per le ferite,
appoggiata allo stipite di legno della porta poi
orgogliosa disse. -Gliel'avevo detto che Syra non ci
avrebbe delusi
!-
* * * * * * * *
Nel frattempo, alla reggia di Re Gulter
* * * * * * * *
-MALEDIZIONE!- Imprecò l'ombra distruggendo con un pugno
un vecchio apparecchio ricevitore.
Signor Gulter entrò proprio in quel momento e, sorpreso,
disse. -Sei più nervoso del solito oggi, eh Dreinos?-
-STA TORNANDO!- Esclamò l'oscura figura uscendo con
impeto e rabbia dalle fittissime tende vermiglie.
-Chi, di grazia?- Domandò calmo Signor Gulter sedendosi
comodamente sulla poltrona rossa e assaporando uva nera.
-QUELLA PICCOLA STREGA! STA TORNANDO COI RINFORZI
!-
Rispose seccata e inquieta l'ombra, quella notizia non
era per niente rassicurante e aveva agitato lo spettro
non poco.
-Oh
Parli ancora della giovane erede di Broli
dunque. Non credi di stare esagerando? Dopotutto chi mai
potrebbe aver trovato come appoggio?- Sorrise beffardo
Gulter.
L'ombra guardò turbata l'alieno dicendo. -Come sei
stolto, Gulter. Non hai la minima idea di cosa possa fare
un saiyan
-
Il sovrano alzò le spalle. -Forse, ma è soltanto una
ragazzina! Il grande Dreinos trema davanti ad una
mocciosa
?- Chiese con un ghigno il Re.
-Il grande Dreinos non trema davanti a niente, chiaro?-
Rispose irritata l'ombra. -Piuttosto,- Continuò Dreinos
con tono più calmo. -Hai scoperto dov'è la Base delle
Brigate del Silenzio?-
-Non ancora, ma vedrai che non ci vorrà molto. Il
principino Siddan non sopporta vedere soffrire i suoi
amichetti, ci dirà tutto
!- Disse sicuro il
malvagio Re Gulter.
-Hai detto Siddan? Il figlio della principessa Veki
dunque
?!- Esclamò sorpreso Dreinos guardando
Signor Gulter sorridere. -In persona, mio buon amico!
Questa volta abbiamo un pesce grosso nella rete
!-
Sogghignò il Re. -Neanche la figlia del Super Saiyan
potrà fermarci! Ah ah ah!-
Dreinos guardò l'amico alzarsi e allontanarsi dicendo
che non c'era proprio nulla di cui preoccuparsi. L'ombra
tornò dietro ai velluti scarlatti.
-Non ne posso davvero più di quell'idiota incompetente!
Ma non importa
-
Dreinos si avvicinò con un leggero sorriso ad una
piccola impalcatura ornata di velari e tende che reggeva
una spada nera coperta da alcuni veli scuri.
-Appena la Sacra Spada di Diamanti sarà mia niente potrà
fermare l'invincibile Dreinos! Nemmeno la cara piccola
Syra
!-
L'ombra contemplò con ammirazione l'arma ancora per un
momento poi si avvicinò per impugnarla, ma appena l'ebbe
tra le mani una forza incredibile e oscura scaraventò
l'uomo da una parte della stanza e la spada dall'altra.
Dreinos si alzò frastornato per vedere la Spada poggiata
al suolo lontano da lui. -DANNAZIONE!- Poi si avvicinò
alla spada, la ripose delicatamente sull'impalcatura e si
allontanò.
* * * * * * * *
Intanto, sulla Terra
* * * * * * * *
Tutto era pronto per la partenza e l'intero equipaggio
era già all'interno della navicella che stava per
decollare. Goku guardò per un'ultima volta fuori dalla
finestrella dell'astronave nella vana speranza di
scorgere la moglie. Vegeta guardò il saiyan. -Cosa c'è,
Kakaroth?- Chiese il principe.
-Oh, niente, Vegeta! Sono solo un po' in ansia per il
viaggio!- Sorrise Goku, Vegeta non era affatto convinto
di ciò che aveva detto il suo eterno amico e rivale ma
preferì lasciare perdere.
Syra stringeva tra le mani il medaglione del saggio Hain-shu
ripensando alle parole del maestro. "
Tienilo
con te. Potresti averne bisogno. Ora va', giovane
guerriera, e salva il tuo popolo
" La ragazza
osservò ancora il ciondolo poi se lo mise intorno al
collo. Sì
Ce l'avrebbe fatta, l'avrebbe fatto per
lei e per la sua gente, e anche per il buon Hain-shu.
Trunks e Gohan erano seduti l'uno accanto all'altro,
entrambi intenti a salutare amici e parenti. Gohan
salutava Videl, Pan e Piccolo mentre Trunks salutava
Bulma, Bra, e gli amici Goten e Marron. Vegeta si voltò
verso Syra. -Sei certa che il tuo messaggio gli sia
arrivato?-
-Non lo so, spero di sì. È da molto tempo che non sono
più usati quegli apparecchi, ma sono fiduciosa. Io credo
che abbiamo intercettato il segnale.- Vegeta voltò lo
sguardo -Lo spero.-
I motori della navicella si accesero e il vento tiepido
dei propulsori investì gli amici rimasti a terra. Con un
gran rumore l'astronave si alzò in volo e, con
un'improvvisa accelerata, si inoltrò nello spazio
iniziando il suo viaggio verso Kiton nella lontana
Galassia del Sud.
I passeggeri si alzarono dai loro posti e Gohan si
diresse verso il quadro dei comandi. -Bene, è tutto a
posto. Fra meno di due giorni atterreremo sul pianeta
Kiton!- Disse il mezzo saiyan rivolto a Syra.
-Perfetto!- Sorrise la ragazza. Dopodiché, i cinque
saiyan, si radunarono intorno ad un tavolo. -Bene, Syra,
devi dirci tutto quello che sai su questo Re Gulter,
sulle Brigate del Silenzio e sul livello di combattimento
dei nemici che incontreremo.- Disse serio Goku.
La ragazza lo guardò un po' confusa, non sapeva da dove
cominciare.
-Dunque
I kitoniani hanno un livello di forza molto
elevato e in pochi riescono a contrastarli. Non sono
imbattibili, fin'ora abbiamo sempre avuto la peggio perché
loro sono in troppi e noi troppo pochi ma questo non ha
importanza. Hanno attacchi molto potenti ma non sono
molto veloci, né troppo intelligenti. Loro non saranno
un problema. Il palazzo di Re Gulter, però, è protetto
da speciali guardie. Sono molto più forti di un
qualunque altro soldato kitoniano che incontreremo, non
sottovalutateli. Io e Siddan ci siamo già scontrati con
uno di loro e per poco non ci ha eliminati entrambi.
Certo, è stato molto tempo fa e sia il mio livello di
forza che quello di Siddan sono molto aumentati, ma non
corriamo inutili rischi, ok?-
La ragazza parlava e i quattro saiyan ascoltavano pieni
di interesse i particolari riguardanti questi nuovi
potenti nemici.
-Domanda
- Intervenne Trunks pensieroso. -Posso
sapere chi è questo Siddan? Lo nomini molto spesso.-
Disse il mezzo saiyan.
-Siddan, dici? Bhè, se tu sei il figlio di Vegeta
Siddan era tuo cugino, Trunks.- Terminò Syra guardando
il ragazzo. Vegeta sembrava sorpreso.
-Non ci avevi detto che Veki aveva un figlio. E poi perché
"era"?- Grugnì Vegeta rivolto alla saiyan.
-Non me l'avete mai chiesto e poi Siddan non c'è più
Si è sacrificato per salvare il nostro popolo
- Un
momento di silenzio attraversò la stanza poi Syra si
riprese e continuò. -Basta ora
Stavamo discutendo
di altre cose. Le guardie di cui vi parlavo sono molto in
gamba, proteggono Signor Gulter e sono chiamati i
Generali del Re. Sono quattro e tutti quanti hanno
tecniche diverse e molto, molto efficaci. Non sarà per
niente facile liberarci di loro
- Continuò Syra
pensierosa.
-A loro penseremo noi, non c'è da preoccuparsi.- Disse
Goku. -Piuttosto, parlaci di Re Gulter? Una volta
sconfitti i Generali dovremo vedercela con il più
pericoloso, se ho capito bene.-
-Sì, Goku, hai capito bene. Come vi ho già detto tutti
quelli che si dice abbiano affrontato Gulter non sono più
tornati indietro. Anche il fratello di mia madre, uno zio
che non ho mai conosciuto, provò ad affrontarlo ma non
è mai tornato
- Disse Syra.
-Questo Gulter deve essere molto forte
Bene!-
Esclamò Vegeta. -Ci sarà da divertirsi! E ora basta
battere la fiacca, andiamo ad allenarci un po'. Voi due
non siete molto in forma!- Concluse il principe guardando
Trunks e Gohan che diventarono di un'insolita tonalità
di rosso.
Vegeta azionò il dispositivo di modifica della gravità
e nell'astronave di diffuse una forza d'attrazione non
indifferente. Syra era in difficoltà ma non fece una
piega, si sarebbe allenata per sconfiggere Gulter! Gohan
e Goku si allenavano insieme, Vegeta si allenava in
disparte per conto suo e Trunks pure. Syra ci mise un po'
per abituarsi alla gravità della navicella, non era
abituata ad allenarsi così ma, una volta presa
confidenza con l'ambiente, lo trovò piuttosto divertente.
Trunks si avvicinò alla ragazza. -Non te la cavi niente
male per non esserti mai allenata in una Gravity room!-
-Grazie! Ti va di allenarti con me?- Chiese Syra
fermandosi un attimo per parlare. Trunks sorrise con un
sorriso rubato al padre e disse interessato.
-Con molto piacere
Vediamo cosa sai fare
!-
Syra sorrise a sua volta e si mise in posizione di
attacco. Trunks fece lo stesso. I due si studiavano a
vicenda, il ragazzo guardò la saiyan. Syra sorrise e
poi, con una velocità notevole comparve di fianco a
Trunks con un potente calcio. Il mezzo saiyan lo evitò
saltando indietro, ma nel salto perse di vista
l'avversaria che con agilità lo sorprese da dietro con
una spallata.
Il ragazzo fu scaraventato dall'altra parte
dell'astronave e quando si rialzò esitò ad attaccare.
"È veloce. Ha una tecnica davvero niente male, è
un nemico da temere."
Syra si avventò nuovamente su Trunks che però non si
fece ingannare dalla tattica della ragazza. Avanzò anche
lui e parò gli innumerevoli attacchi che la saiyan gli
rivolgeva. Syra capì che non serviva a niente attaccare
a quel modo, Trunks avrebbe sempre respinto i suoi colpi.
Con un balzo all'indietro si allontanò dal ragazzo, ma
prima che potesse toccare il pavimento con i piedi fu
sorpresa da un ki di Trunks che la colpì in pieno
gettandola a terra. Syra si rialzò subito ma non
sufficientemente in fretta, Trunks le era già addosso.
Il ragazzo iniziò una serie di attacchi velocissimi
dando pugni, calci, ginocchiate. "Maledizione! È
troppo
troppo veloce! Non-non riesco a liberarmi!"
Balbettò la ragazza tra sé.
Trunks si fermò una frazione di secondo per caricare un
Burning Attack.
"È IL MOMENTO!" Pensò Syra. Si allontanò
velocemente dal ragazzo che lanciò il colpo. Mentre
indietreggiava veloce, Syra poteva vedere il raggio di
Trunks rincorrerla fino a raggiungerla. La saiyan
trattenne con le mani l'onda di Trunks mentre arretrava
velocemente sotto la forza del colpo. Syra si fermò
facendo leva sui piedi e scaraventò via l'onda
dell'amico. Tutto ciò in una manciata di secondi.
Gli altri saiyan presenti si fermarono a vedere lo
scontro. -Urca! Non pensavo fosse così in gamba!- Esclamò
Goku guardando l'azione della ragazza. Trunks e Syra si
guardarono a vicenda poi la saiyan disse. -Direi che
abbiamo finito col riscaldamento. Che ne dici di fare sul
serio?-
Il ragazzo sorrise in modo molto simile al padre e
rispose combattivo.
-Non vedevo l'ora!-
I due ragazzi attaccarono contemporaneamente. Il calcio
di Trunks fu parato da una ginocchiata della ragazza che,
con una capriola in aria, si trovò sopra il mezzo saiyan
che evitò per poco un calcio rovesciato di Syra. Il
ragazzo scomparve e riapparve lontano dalla saiyan
cercando confonderla muovendosi alla massima velocità.
-È vecchio questo giochetto, Trunks!- Disse beffarda la
ragazza.
Syra chiuse gli occhi e cominciò a concentrarsi. Trunks,
ancora impegnato nel cercare di confondere la ragazza,
prestò maggiore attenzione all'avversaria, sapeva che
aveva in mente qualcosa. Syra si isolò da tutto, cercò
l'aura del mezzo saiyan, un'aura molto potente che si
muoveva a grandissima velocità in quella stanza.
-
TI HO TROVATO
!- Gridò la ragazza girandosi
dietro di lei e sparando un'onda verso Trunks che, colto
di sorpresa, fu costretto a incassare.
Il ragazzo si fermò per osservare il sorrisetto beffardo
che Syra aveva stampato in faccia. -Ah sì?! Vedremo!-
Disse il ragazzo continuando a guardare l'amica. "È
inutile, Trunks
Orami ho capito la tua tecnica
Non mi sorprendi più!" Pensò sorridendo la saiyan
mentre, con un cenno della mano, invitava il ragazzo a
farsi sotto.
Il mezzo saiyan si avventò sulla ragazza, scomparve
davanti a lei e, velocissimo, le riapparve dietro
tentando un calcio basso. La saiyan fece un doppio salto
in avanti aiutandosi con le mani. Trunks non le diede
tregua e le ricomparve dietro in aria tentando di
colpirla con un pugno. Syra roteò sopra il ragazzo e si
posizionò a testa in giù dietro di lui girata dalla
parte opposta. Le ginocchia della saiyan si piegarono
sulle spalle di Trunks che venne intrappolato alla gola
dalle gambe della ragazza. Syra afferrò con le mani le
caviglie del mezzo saiyan e, lasciando la presa con le
gambe, scaraventò a terra il ragazzo. Trunks si rialzò
massaggiandosi la testa.
-No
! Non mi faccio battere da una ragazzina
!-
E, alzandosi in volo attaccò la saiyan, ma Syra evitava
con facilità tutti i colpi che il ragazzo le indirizzava.
-Sta sbagliando
- Disse calmo Goku osservando il
combattimento.
-Come dici, papà?- Chiese Gohan guardando il volto del
padre intento a seguire lo scontro.
-Trunks sta facendo un errore ad attaccare così
direttamente Syra. Lei ha capito la sua tecnica e prevede
le sue mosse. Deve cambiare tattica se vuole vincere
-
Gohan osservò il padre che non aveva staccato gli occhi
dai due ragazzi. Era un magnifico combattimento, Trunks e
Syra stavano dando il massimo.
-ORA BASTA!- Gridò il mezzo saiyan preparandosi ad un
Burning Attack tra i più potenti.
Syra sorrise ed espanse la sua aura fino a caricare
un'onda in grado di contrastare quella di Trunks. I due
scagliarono le onde di energia che si scontrarono con
un'enorme intensità, l'onda di Trunks era
incredibilmente potente ma quella di Syra non era da meno.
Nessuno dei due riusciva ad avere la meglio, Trunks
incrementò la sua aura caricando di nuova e più potente
energia la sua onda che fece indietreggiare la saiyan.
"Devo farcela!! Io sono una Saiyan! NON POSSO
PERDERE!" Pensò la ragazza tra sé.
-AHHHH!- Gridò Syra che, con un ultimo sforzo, raggiunse
il livello massimo della sua aura e scaraventò Trunks a
terra sotto l'incredibile potenza della sua onda.
Tutti i presenti rimasero a bocca aperta. Nessuno di loro
immaginava che la ragazza fosse così forte. Vegeta guardò
Trunks rialzarsi un po' scombussolato, quella saiyan
aveva messo al tappeto suo figlio! Era molto in gamba,
però! Il mezzo saiyan si avvicinò serio alla ragazza
che lo guardò con diffidenza. -È stato un combattimento
fantastico! Sei davvero molto forte!- Sorrise infine
Trunks stringendo la mano all'amica.
Syra lo guardò quasi incredula poi disse. -A-ah
N-no,
il vero vincitore sei tu, Trunks
Avresti potuto
trasformarti in super saiyan e annientarmi in meno di un
secondo se solo avessi voluto, ma non lo hai fatto
Sei un leale avversario, sono felice di essermi misurata
con te!- Sorrise la ragazza.
Trunks allargò un gran sorriso e poi guardò gli altri
saiyan presenti.
-Possiamo allenarci anche noi ora?!- Chiese Vegeta con
aria scontrosa.
I due ragazzi sorrisero esitanti con una gocciolina sulla
testa poi, in contemporanea dissero ridendo -
Ehm
Certo
!- E scoppiò una sonora risata di gruppo che,
naturalmente escluse Vegeta.
* * * * * * *
Nel frattempo, su Yardrat
* * * * * * *
Un folto gruppo di persone era riunito di fronte ad una
tenda, molto preoccupati. -È da quando la saiyan è
partita che non mangia più niente!- Parlottava una donna.
-È in preghiera da quasi due giorni. Non si è mosso
dalla sua tenda.-
-Secondo me sta esagerando, in fin dei conti quella
ragazza non deve certo salvare tutto l'universo!-
Borbottavano alcuni discepoli e amici fuori dalla tenda
del maestro Hain-shu. Improvvisamente il velo che
sigillava l'entrata della tenda dell'anziano capo si
scostò e uscì il maestro. Tutti i presenti smisero
immediatamente di parlare indietreggiando per far posto
al saggio. Il vecchio capo alzò lo sguardo al cielo, poi
guardò i suoi discepoli. Tutti erano in assoluto
silenzio in attesa che il saggio Hain-shu parlasse. Il
maestro guardò nuovamente verso il cielo terso della
sera.
-Il momento è giunto
!-
Le persone presenti guardarono il saggio. Che cosa voleva
dire?
Un coraggioso si fece avanti. -Maestro
Saggio Hain-shu,
cosa intende dire con "il momento è giunto"?-
Hain-shu volse lentamente lo sguardo verso il discepolo
con tono rincuorato. -La ragazza. Sta tornando. Ha
trovato il Super Saiyan.-
I presenti guardarono smarriti l'anziano saggio.
Possibile parlasse ancora della saiyan? Hain-shu si
diresse verso la parete che tempo prima aveva mostrato
alla ragazza per indicarle il cammino da seguire. Il
vecchio capo osservò un momento lo scuro e rude graffito
poi iniziò a modificarlo. Disegnò l'arrivo della
ragazza proveniente da un lontano pianeta nella Galassia
del Sud, tracciò la rotta che le aveva indicato per
raggiungere la Terra e Goku, il Super Saiyan. Ad un
tratto il saggio venne interrotto da un ragazzo che,
sconcertato, disse. -Maestro
Ma che fa?! Quella
parete è sacra
! Come può usarla per ritrarre
quella saiyan
?!-
L'anziano saggio si fermò voltandosi lentamente verso il
discepolo impietrito dallo sguardo gelido del maestro. -Zitto,
insolente!-
Il ragazzo indietreggiò, nessuno aveva mai sentito il
saggio capo parlare a quel modo. -Non hai nemmeno idea di
quali assurdità stai dicendo! Abbiamo usato la parete
per illustrarvi il Leggendario Super Saiyan che è stato
qui e ora la useremo per la ragazza! Sta per iniziare una
nuova guerra che non vedrà coinvolto solo il pianeta
Kiton, ma tutta la Galassia! L'intero universo sarà in
pericolo e l'unica speranza di questo nostro mondo sono
la ragazza e il Super Saiyan!- I volti dei presenti si
velarono di paura. Com'era possibile che tutto l'universo
fosse in pericolo? Hain-shu diede le spalle ai discepoli
e continuò la sua opera, nessuno osò più disturbarlo.
* * * * * *
Intanto su Kiton
* * * * * *
-SVELTI! SVELTI! DATEVI UNA MOSSA SCANSAFATICHE! IL
NOSTRO RE VUOLE CHE PATTUGLIAMO L'INTERO PIANETA,
DOBBIAMO ESSERE PRONTI PER RICEVERE VISITE! E NON SARANNO
VISITE DI PIACERE! DATEVI UNA MOSSA!- Ordinò un caporale
kitoniano mentre i soldati si allineavano veloci di
fronte a lui.
Nell'area di esercitazione militare nel palazzo di Signor
Gulter c'era un incredibile viavai di guardie e soldati.
Il Re guardava soddisfatto i suoi uomini dall'ampia e
sfarzosa finestra della Sala del Trono.
-Niente male! Davvero niente male! Sembrano proprio in
forma i nostri soldati, voi che ne dite, Hitios?- Chiese
Gulter guardando un kitoniano in posizione di attenti di
fianco al trono.
-Sissignore, sono pronti per la missione. I saiyan non ci
sfuggiranno.-Rispose austero l'alieno.
-Bene. Mi fido di voi. Non possiamo permettere che i
rinforzi che stanno arrivando raggiungano la Base delle
Brigate del Silenzio
-
-Cosa dobbiamo farne dei prigionieri una volta catturati?-
Chiese il kitoniano rivolto a Re Gulter.
Il monarca si avvicinò lentamente e con calma e
freddezza sussurrò.
-Ucciderli
-
Il soldato rimase un po' disorientato all'ordine così
spietato e freddo del Re poi, ritrovata la solita calma
rispose. -È stato molto chiaro, signore.- E, dopo aver
eseguito il saluto militare, il soldato si allontanò e
uscì dal grande portone dorato.
-Ma che simpatico giovanotto!- Irrise Dreinos comparendo
da dietro una colonna in pregiato marmo bianco.
-Oh, sei tu. Mi hai quasi fatto paura Dreinos!- Disse
Gulter avvicinandosi con calma all'uomo che, sedendosi
sprezzante e scomposto sul trono proseguì. -Allora, mio
buon amico, come procede il comitato di accoglienza per i
visitatori terrestri?-
-Vedo che ti è tornato il buon umore, a cosa dobbiamo
questo gioioso cambiamento? All'imminente battaglia?-
Sorrise Gulter.
Dreinos saltò giù, elettrizzato, dal trono. -AHH!
ESATTO, VECCHIO MIO! Ho passato troppo tempo ad aspettare
di scoprire la tana di quelle fecce umane! È TEMPO DI
COMBATTERE! E questo è lo scontro finale
Presto
potrò finalmente stringere tra queste mani la
leggendaria Spada di Diamanti!- Esclamò l'ombra alzando
le mani al cielo.
-Vedo che sei piuttosto impaziente, Dreinos! Ma non
temere, amico mio, presto potrai impugnare la spada
la cara principessa Veki è come se fosse già nelle tue
mani, ragazzo! Ah ah ah!- Re Gulter scoppiò in una
fragorosa risata seguito poi da Dreinos.
Nelle prigioni del Palazzo, intanto
Due guardie entrarono rumorosamente nella cella dei
saiyan prigionieri con un carico sulle spalle.
-OH MIO KAMI! Toma! TOMA! Che gli avete fatto, maledetti?!-
Gridava Jana mentre i soldati incatenavano al muro il
ragazzo.
-Tranquilla, saiyan, sopravviverà
almeno credo!-
Risero di gusto le guardie uscendo dalla cella e
chiudendo a chiave.
La ragazza cercò di avvicinarsi al saiyan semi-svenuto
incatenato alla parete. -Toma! TOMA! Mi senti? Ti prego,
Toma, RISPONDIMI!-
Il ragazzo non dava segni.
-Lascialo riposare, Jana. Non vedi com'è ridotto?- Disse
Reva rivolto all'amica che, guardandolo, chinò il capo.
-Mi dispiace ragazzi. È tutta colpa mia, forse farei
meglio a parlare
- Disse sconsolato Siddan.
-Non dirlo nemmeno per scherzo! Se Gulter e i suoi uomini
dovessero trovare la Base delle Brigate sarebbe la fine
non solo per noi, ma anche per tutti gli altri!- Esclamò
Jana rivolta al saiyan.
-Giusto! Jana ha ragione! Non penserai forse che quel
cane di Gulter ci lascerà andare dopo che gli avrai
detto quello che vuole sapere?! Quello è solo un vile
codardo, ci ucciderebbe comunque!- Continuò sicuro Reva.
-Ragazzi, io
- Cercò di parlare Siddan con un
magone in gola mentre veniva interrotto debolmente da
Toma che aveva da poco ripreso i sensi.
-Non abbiamo paura di morire per la nostra gente,
principe Siddan
Se la mia morte può servire a
salvare quello che rimane del nostro popolo non mi tirerò
indietro
-
-Nemmeno io
!- Esclamò Jana guardando Toma e dopo
Reva che però non sembrava accennare parola. La saiyan
continuò a fissare il giovane amico che trasalì e,
facendo finta di cadere dalle nuvole, disse col suo
solito tono ironico e sprezzante. -Hey! Non penserete che
vi lasci da soli spero!-
Reva sogghignò guardando Siddan che a stento tratteneva
le lacrime. Il figlio della principessa cancellò il
pianto dal suo volto poi alzò la testa come si compete
ad un vero principe guerriero saiyan. -Non ci sarà
bisogno del vostro e sacrificio, amici miei. I nostri
compagni verranno a liberarci
con o senza Syra
-
* * * * * * * *
Intanto sull'astronave
* * * * * * * *
I cinque saiyan diretti su Kiton avevano appena finito di
cenare e ognuno era intento nelle sue cose. Gohan era
sdraiato sul letto, da quasi mezz'ora fissava la
fotografia di Videl e della piccola Pan. Non riusciva a
pensare ad altro, non gli importava altro. Nemmeno
l'imminente battaglia gli interessava. Goku notò il
figlio depresso sul letto e gli si avvicinò.
-Gohan
-
Il ragazzo sussultò. -Papà! Sei tu
- Disse il
mezzo saiyan nascondendo la foto della famiglia.
-Figliolo, cosa stavi facendo?- Domandò Goku guardando
il primogenito.
-Niente, papà. Pensavo
-Gohan, puoi ingannare chi vuoi, ma non puoi ingannare il
tuo vecchio!- Esclamò il saiyan sorridendo e spettinando
energicamente i capelli del figlio. Il ragazzo sorrise
poi Goku continuò. -Avanti, cos'è che ti turba? Non è
la battaglia, quindi non cercare scuse!- Sorrise il
saiyan prima che Gohan avesse il tempo di rispondere.
-Papà, tu
hai mai avuto la sensazione che la mamma
potesse stancarsi di te?- Chiese mesto il ragazzo.
Goku lo guardò un attimo poi, con tono serio e sincero,
rispose.
-Ogni attimo della mia vita
-
Gohan alzò lo sguardo verso il padre. -Davvero?- Chiese
un po' sfiduciato.
Goku si stese di fianco al figlio e cominciò. -Ti
ricordi il pic-nic che facemmo io, te e tua madre nei
dieci giorni prima del Cell Game?-
Gohan pensò un attimo poi chiese. -Parli di quando io e
te ci allenavamo rimanendo trasformati in super saiyan?-
-Sì, esatto.-
Il ragazzo scavò nella memoria fino a quando il ricordo
di quel giorno gli fu perfettamente chiaro. -Ahh! Sì, mi
ricordo! Tu avevi quella buffa giacca arancione con le
maniche nere, ora ricordo! La mamma continuò a dire che
era alla moda finché non ti convinse a comprarla! Eh eh!-
Sorrise Gohan ricordando i giorni della sua infanzia.
-Eh eh! Già! E tu avevi quella casacca bianca con
l'allacciatura sul collo! Tua madre la comprò per
festeggiare il tuo compleanno, quello che hai passato
nella Stanza dello Spirito e del Tempo!-
-Ahh, papà
Quanto tempo è passato! Che belle
giornate
! Ma non mi hai ancora detto perché hai
tirato fuori questa storia del pic-nic!- Esclamò il
mezzo saiyan voltandosi verso il padre sdraiato accanto a
lui.
-Bhè, Chichi aveva preparato un cesto enorme con panini
di ogni genere. Urca! Se ci penso ho ancora l'acquolina
in bocca! Ti ricordi di quel tipo che stava esibendo i
suoi muscoli un po' più in là?-
-Ah! No, dai
! Non posso crederci
! Non vorrai
per caso dirmi che eri geloso di quel bell'imbusto?! Il
suo cervello equivaleva a una nocciolina! Te lo ricordi?
"Modestamente signorina, io sono tra gli uomini più
forti di questo pianeta dopo, naturalmente, il maestro
Satan!"- Rise il ragazzo imitando l'uomo. -Oh Kami
era ridicolo! E tu hai davvero pensato che quel
che
quello potesse piacere alla mamma?!-
-Eh eh! Hai ragione, era davvero comico! Però è proprio
così, ero davvero geloso! Ma sai una cosa, Gohan? Non ho
mai dubitato del mio amore per tua madre, figliolo. Mai.
E in fondo ho sempre saputo che anche per Chichi era lo
stesso!- Sorrise Goku.
Gohan distolse per un momento lo sguardo dal padre
pensando. "Chissà, forse anche Videl
"
Il saiyan guardò il figlio perso nei suoi pensieri e,
sorridendo, disse. -Sono certo che anche per Videl è così!-
Gohan alzò gli occhi verso il genitore e, sul suo volto,
apparve un leggero sorriso.
-Hey Gohan
Ti ricordi di quella volta, quando eri
piccolo, che andammo a pescare senza dirlo a tua madre?!
Urca! Quanto si era arrabbiata! Eh eh! Pensava che ti
avessero rapito o chissà chè! Non mi rivolse la parola
per due giorni!- Il ragazzo ascoltava Goku e gli sembrava
di essere tornato bambino. Lì, steso accanto a suo
padre, si addormentò tranquillo come non faceva da ormai
molto tempo.
Vegeta si avvicinò a Syra intenta a rammendare, senza
successo, un angolo del suo stivale che, durante la lotta
con Trunks, le si era rotto.
-AHH! Stupido ago
!- Imprecò la saiyan mettendosi
in bocca il dito ferito.
Il principe si fermò di fianco alla ragazza e iniziò a
parlare. -Se devo essere sincero non ti credevo così
forte.-
La saiyan guardò l'uomo in piedi di fianco a lei. -Bhè,
è stata più fortuna che altro!- Ridacchiò Syra con una
gocciolina sulla testa.
-No, non è stata fortuna. Col tuo livello di
combattimento mi sorprende sapere che non sei una super
saiyan.- Borbottò Vegeta. -I tuoi genitori dovevano
essere molto forti, chi ti ha insegnato a combattere?-
Syra guardò sorpresa il principe e poi disse. -Nessuno
mi ha insegnato! Io, come tutti sul mio pianeta, ho
imparato a combattere sul campo di battaglia. Di
allenamenti ne ho fatti pochi nella mia vita. Eravamo
quasi sempre impegnati con le Brigate e non ne avevamo un
eccessivo bisogno!- Sogghignò la ragazza rimettendosi lo
stivale.
Vegeta non era affatto convinto delle parole della
giovane. "Non può essere. Questa ragazza nasconde
qualcosa. È troppo potente per essere una saiyan
qualunque." Pensò tra sé il principe. -Bhà
Rimane il fatto che hai sconfitto mio figlio con molta
facilità nonostante tu non sia una super saiyan
-
Grugnì Vegeta. Syra guardò il principe.
-Non significa niente
Io, contro Gulter, non avrei
la benché minima speranza mentre voi altri sono quasi
certa che potreste perfino batterlo!- Il saiyan sorrise
con uno dei suoi soliti mezzi sorrisi e voltandosi si
allontanò. -Sei molto più forte di quanto vuoi credere!
Riposati, domani pomeriggio saremo su Kiton, vedi di
essere pronta alla battaglia.-
Syra guardò, con aria un po' offesa, il principe
allontanarsi.
-Non assomiglia per niente alla principessa Veki!- E così
dicendo si avviò verso il letto per dormire.
* * * * * * * * *
Nel frattempo, sulla Terra
* * * * * * * * *
In tutta casa Brief c'era molta agitazione, il nuovo
pericolo aveva preso tutti e ognuno dava il suo
contributo. L'intero equipaggio della seconda astronave
era molto impegnato ad allenarsi
bhè
più o
meno tutto
-GOTEN! GOTEN!! Maledizione, ragazzo! Giuro che non ho
mai visto nessuno più sfaticato di te! MUOVITI!- Brontolò
Piccolo portando a forza un Goten urlante ad allenarsi.
-NO! Non puoi costringermi! NON CI VENGO! Papà e gli
altri se la caveranno benissimo anche senza di noi,
vedrai! LASCIAMI, PICCOLO!-
Crilin smise di dare calci contro un nemico immaginario
e, scendendo a terra con una gocciolina sulla testa,
disse. -Andiamo, Goten! Non si sa mai cosa potrebbe
succedere. Se Goku e gli altri avessero bisogno di noi
dobbiamo essere pronti e non sarà certo stando a
mangiucchiare patatine sul divano che saremo in forma per
il combattimento!- Esclamò Crilin con un ghigno
canzonatorio in faccia. Sulle teste dei presenti apparve
una gocciolina e Goten abbassò lo sguardo arreso. -E VA
BENE! E va bene!
Mi allenerò
- Disse il mezzo
saiyan con tono rassegnato.
Piccolo e Crilin sorrisero e, mentre il namecciano si
dirigeva ad allenarsi da solo, il vecchio amico di Goku
attaccò il ragazzo seduto a terra.
-AHH! CRILIN?! Ma sei impazzito?!- Esclamò Goten
evitando per pochissimo un calcio dell'amico che gli
sfiorò i capelli scompigliandoglieli.
-Avanti, perdigiorno! Sei qui per allenarti, ricordi?!
DATTI UNA MOSSA, GOTEN!- Rise Crilin colpendo con un
pugno il naso del ragazzo che venne scaraventato via.
Da una delle grandi finestre della Capsule corp Marron
guardava Goten evitare molto goffamente i colpi del padre.
-Ahh! È patetico! Ma guarda come si difende! Io sono
molto meglio di lui
!- Grugnì Marron costatando
l'allenamento tra Crilin e il mezzo saiyan.
-Non credete anche voi?! Insomma, guardatelo! Non ha
nemmeno un po' di stile!- Borbottò la ragazza a Pan e
Bra che si rincorrevano da una parte all'altra della
stanza. La sorella di Trunks si fermò all'improvviso per
ascoltare la ragazza facendo sì che Pan la investisse in
pieno.
-PAN! Accidenti! Vuoi fare attenzione?!- Esclamò Bra
massaggiandosi la testa rivolta all'amichetta.
-Sei tu che ti sei fermata di colpo! Non è colpa mia!-
Rispose scontrosa Pan. Bra si tolse l'amica di dosso e si
avvicinò a Marron ancora intenta a brontolare contro il
mezzo saiyan.
-Hey, Marron. Perché ce l'hai tanto con Goten?- Domandò
la bambina saltando sulla finestra.
-Ma l'hai visto?! Non merita per niente di partire con la
seconda navicella! Ma guardalo!! CHI DOVREBBE AIUTARE?
NOI O IL NEMICO?!- Rispose decisa.
-Uhm
È perché vorresti partire anche tu, vero?!-
Incalzò la sorella di Trunks con un ghigno dipinto sul
volto.
Marron trasalì e, correndo ai ripari, esclamò. -Ma che
dici?! Io?! Non mi interessa per niente andare su un
pianeta in guerra a combattere con i miei amici
e
mio padre
e Syra
e
BHÈ! IN TUTTI I
MODI TI SBAGLI DI GROSSO, BRA!- Esclamò sicura Marron
voltando lo sguardo.
La bambina sogghignò tornando da Pan e dicendo. -Se lo
dici tu!-
Marron continuò ad urlarle che non era vero che voleva
partire per Kiton mentre Bra era già intenta a
combinarne un'altra delle sue con a seguito la figlia di
Gohan.
Chichi guidava verso casa da quasi un'ora quando la
macchina si fermò senza più accennare a voler ripartire.
-Dannazione! Sono rimasta a secco di benzina! Per fortuna
sono arrivata
!- Si lagnò la donna scendendo
dall'auto e raggiungendo la casa che distava appena un
centinaio di metri.
Chichi entrò piano, attenta a non fare il minimo rumore.
A quanto sembrava non c'era nessuno. "Goten deve
essere rimasto a casa di Bulma
" Pensò tra sé
la donna. Si diresse al piano di sopra dove c'erano le
camere da letto, con la testa china entrò nella stanza
sua e di Goku dove, da sopra l'armadio, si accinse a
prendere una valigia. Aprì le ante del mobile e iniziò
a riporre la maggior parte della sua roba nel bagaglio,
quanti ricordi
I neri capelli le scendevano davanti agli occhi, ormai
troppo stanchi anche per piangere mentre riempiva la
valigia con biancheria e vestiti vari, poi si diresse
verso un comodino dove, nascosti nel doppiofondo di un
cassetto, raccolse alcuni dei risparmi della famiglia.
Scese con il bagaglio in spalla e la appoggiò su una
sedia della cucina, prima di partire voleva almeno
rinfrescarsi. Si diresse verso il bagno per farsi una
doccia ristoratrice.
Chichi tentava di lasciare la mente sgombra di inutili e
logoranti pensieri ma senza successo. Mentre l'acqua
calda che le scivolava leggera sul corpo non riusciva a
pensare ad altro che a tutta quella brutta situazione.
Chissà se Vegeta ne era al corrente, pensò tra sé la
donna giocherellando con alcuni fiocchi di soffice
schiuma candida. Certamente no, il principe dei saiyan
non avrebbe mai accettato un simile "oltraggio".
Pensava all'ultima volta che lei e Goku si erano visti,
le parole del marito erano state più fredde del
ghiaccio, era totalmente distaccato, sembrava quasi che
la cosa non lo riguardasse. "Tesoro, io non capisco
perché te la prendi tanto per una simile sciocchezza!"
"Una sciocchezza" aveva detto avvicinandosi
Come aveva potuto parlare così? Sembrava quasi che
quello che avevano vissuto insieme per così tanti anni,
per lui, non avesse significato niente. Avrebbe voluto
odiarlo, dirgli quanto era disgustoso e poi potersene
andare senza più quell'insopportabile sofferenza e
rancore. Sì, era proprio così che avrebbe voluto che
andasse, ma lui era lontano e lei non riusciva a fare a
meno di amarlo e di desiderare che la chiamasse ancora
una volta "Tesoro" come solo lui diceva. Solo
una volta, un'ultima volta per ricordare l'amore che era
e che non sarebbe più stato.
Chichi smise di richiamare alla mente quei ricordi, non
le faceva certo bene rimuginare su quelle cose. Uscì
dalla doccia e, asciugandosi e cambiandosi d'abito,
raggiunse la cucina. Prese un panino dal frigorifero, lo
mise in un sacchetto e, con la valigia sulle spalle, uscì
chiudendo la porta. Andò in garage dove prese una
macchina incapsulata che le era stata regalata da Bulma,
la aprì e si mise al volante lasciando quei luoghi così
carichi di meravigliosi ricordi e tremende bugie.
Mr Satan girava da un po' per la casa di Bulma cercando
la nipotina.
-Guarda, Pan
- Sussurrò una vocina da dietro un
muro -Quella è la nostra prossima vittima
!-
Sogghignò Bra portando avanti l'amichetta perché
potesse vedere.
-Il mio nonnino
?- Chiese confusa Pan. La figlia di
Vegeta ridacchiò e poi disse -Sì! Vedrai che risate ci
faremo! Seguimi, vieni con me!- Pan ubbidì un po'
riluttante.
-PAN, tesorino del nonno! DOVE SEI? PAN! Ma dove sei
finita?!- Urlava il povero campione del mondo cercando la
bambina.
Bra corse in modo molto furtivo in giardino con la
piccola complice che, in modo un po' goffo, la seguiva a
ruota. La figlia di Bulma si appostò dietro un albero
senza perdere di vista la vittima prescelta.
-Ecco, Pan! Ci siamo quasi! Questa è l'occasione buona
per provare questo nuovo gioiellino inventato dalla mamma!
Ora ascoltami bene, il piano è questo
- E,
avvicinandosi all'orecchio della bambina iniziò a
spiegare il complotto. Pan annuì sorridendo e si diresse
verso il nonno con fare tranquillo mentre lui le
sorrideva allegro.
-PAN! Eccoti finalmente! Vieni dal tuo nonnino!- Disse
Satan allargando le braccia, la bimbetta saltò in
braccio al nonno e domandò con aria pacifica. -Nonnino,
è vero che tu sei il più forte del mondo?-
Mr Satan trasalì nervoso, poi rispose fiero. -Ahh
!
Devi sapere che tuo nonno è il campione mondiale di arti
marziali! Ah ah ah!-
-E sei più forte anche dell'altro nonnino?- Continuò
con tono innocente la piccola. Mr Satan era in evidente
imbarazzo e balbettava frasi incomplete e senza senso.
-He eh! Brava Pan! Continua così!- Sogghignò Bra
alzandosi in volo e allontanandosi verso la palestra di
Satan.
-Nonnino, mi dai una dimostrazione della tua incredibile
forza?- Aggiunse Pan guardando con aria tenera mr Satan.
Il campione del mondo rise rumorosamente dicendo. -Ma
certo! Vedrai quanto è forte il tuo nonnino! Ah ah ah!-
-Che bello! Vieni con me, avanti!- Ridacchiò la bimba
guidando il nonno per la mano.
Bra era intenta ad allestire il suo perfido scherzetto,
la palestra di mr Satan era addobbata in maniera
impeccabile. La bimba alzò lo sguardo orgogliosa del suo
operato.
-È meglio che mi sbrighi! Pan sarà qui a momenti!- E
così dicendo portò in fondo alla palestra pesanti
sacchi verdastri.
Mr Satan guidò un'auto-volante della Capsule corp nella
direzione stabilita da Pan e, in poco più di mezz'ora
arrivarono a Satan City.
-Eccoci arrivati, nonnino!- Sorrise innocente Pan. Mr
Satan guardò confuso la sua palestra e domandò. -Ma in
cosa consiste questa prova di forza?-
-Vedrai, non è niente di speciale! Seguimi!- Trillò la
piccola entrando saltellante. Mr Satan seguì la nipotina
all'interno della stranamente buia e desertica palestra.
-Ecco, nonnino! Devi vincere un avversario!-
Il campione sorrise e si diresse fiero verso il centro
della sala, si fermò sprezzante con le mani sui fianchi
dicendo a gran voce.
-IO SONO L'UNICO E FANTASTICO MR SATAN, IL CAMPIONE
ASSOLUTO DI ARTI MARZIALI! CHI È IL PAZZO CHE VUOLE
SFIDARMI?!-
La stanza fu attraversata da un momento di silenzio poi,
nella luce fioca una voce terribilmente familiare parlò.
-
IO
-
A mr Satan vennero i bollori freddi alla terrificante
vista di un volto ben conosciuto. La creatura si portò
sotto la tenue luce che filtrava, la statura eminente e
l'aspetto mostruoso da insetto si intravidero imponenti
negli occhi terrorizzati di mr Satan. -AHH! C-C-CE-CELL!!-
-Vedo che ricordi chi sono, buffone
!- Disse
sdegnoso l'essere.
-P-PA-PAN!! D-DOVE SEI?! DOBBIAMO ANDARE VIA DI QUI,
PRESTO!!- Gridò il campione correndo lontano dal vecchio
nemico.
-Dove credi di andare?- Chiese il presunto Cell sparando
un ki che sfiorò la testa del povero mr Satan.
Bra trafficava con vari macchinari mentre Pan spostava
goffamente i sacchi rappresentanti le gambe e le braccia
del mostro.
-Bra
sei proprio sicura che il mio nonnino non si
farà male?- Chiese Pan guardando il nonno impietrito dal
ki.
-Non preoccuparti! È solo un'allucinazione! Tuo nonno
Satan crede soltanto di vedere Cell ma in realtà non c'è!
La macchina delle allucinazioni funziona a meraviglia! Eh
eh!- Sghignazzò beffarda la figlia del principe saiyan.
-Dai, Pan! Avvicinati!-
Mr Satan guardò impotente il nemico dirigersi con calma
e insolenza verso di lui. -AHH! N-NO-NON AVVICINARTI!-
Balbettò il campione del mondo indietreggiando e cadendo.
-È la tua fine
- Disse imperioso lo spietato essere
allungando il braccio verso mr Satan pronto a lanciare il
colpo decisivo.
-AHH! ADDIO MONDO CRUDLEEEE!!- Guaì disperato il povero
Satan mentre le luci venivano riaccese e una voce
arrabbiata spegneva vari macchinari.
-BRA! QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE NON DEVI GIOCARE CON
LE MIE INVEZIONI?!- Sbraitò Bulma spegnendo gli svariati
aggeggi spariti dal laboratorio della Capsule corp.
-Oh no
! Mamma
!- Sussurrò la figlia di Vegeta
portandosi una mano alla fronte mentre la madre puntava
verso di loro. -Ciao mammina, come stai?- Ridacchiò
nervosa la bambina avvicinandosi a Pan e cercando di
nascondere i sacchi usati per "creare" Cell.
-Che cosa stavate facendo voi due?!- Chiese severa la
donna avvicinandosi alle bambine e ad un mr Satan
impaurito e confuso steso a terra.
-Bhè
ecco
noi
stavamo soltanto
giocando, mamma!- Esclamò Bra sorridendo poco
convincente e lanciando occhiatine all'amichetta.
-Soltanto giocando?! E allora cosa ci fanno qui la mia
macchina per le allucinazioni e quella per l'alterazione
vocale?!- Domandò austera Bulma mostrando alle bambine i
due marchingegni poco più grandi di una mano.
-Ma-ma mamma
! Noi non-
-NIENTE "MA" SIGNORINELLA! FILA SUBITO A CASA!
DI CORSA! E ANCHE TU, PAN! ANDATE!- Ordinò la donna
indicando l'uscita mentre, rimettendo in ordine le sue
invenzioni, si allontanava borbottando qualcosa.
Mr Satan rimase al buio allibito a terra da solo. -Ma-ma
cos'è successo?!-
* * * * * * * *
Intanto, sulla navicella (ormai su Kiton)
* * * * * * * *
-PREGO I SIGNORI PASSEGGERI DI METTERSI SEDUTI COMODI SUI
SEDILI E DI ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA. STIAMO
ATTERRANDO!- Esclamò ironico Trunks accomodandosi al
posto di guida. Tutti i presenti si sedettero e scossoni
riempirono la navicella. Quando l'astronave si fu
stabilizzata, Syra, guardò fuori dal finestrino
contemplando commossa il paesaggio roccioso e desertico
caratteristico di Kiton, il suo amato pianeta.
-
Casa
- Sussurrò con un lieve sorriso che
ben presto si mutò in un'espressione di sbigottimento. -Oh
no
!- Esclamò la saiyan.
-Cosa? Che c'è?- Chiese Goku rivolgendo lo sguardo alla
ragazzina.
-KITONIANI! UN INTERO ESERCITO! Gulter deve avere
intercettato il messaggio!- Esclamò Syra balzando giù
dal sedile e correndo verso il portellone seguita a ruota
da Goku, Vegeta e Gohan. Il portello si aprì mostrando
ai saiyan un centinaio di soldati in rotta verso la loro
navicella.
-Questa non ci voleva! Sanno che siamo qui
!- Grugnì
Vegeta osservando lo squadrone alieno dirigersi verso di
loro.
-Urca
! Sono davvero brutti questi kitoniani!-
Esclamò Goku con ribrezzo.
Gli altri tre saiyan guardarono Goku con una gocciolina
in testa poi si apprestarono al combattimento.
-Se potete evitare uno scontro diretto fatelo. Non
possiamo permetterci di perdere tempo con loro e,
soprattutto, non possiamo permetterci di rimanere feriti
prima della battaglia con Gulter.- Disse seria Syra prima
di scattare fuori dalla navicella con gli altri tre amici.
Dovevano intrattenere i kitoniani abbastanza a lungo per
dare il tempo a Trunks di seminarli. I quattro saiyan non
ebbero grossi problemi, i kitoniani erano molto potenti
ma anche innegabilmente lenti.
-È incredibile! Nemmeno si muovono!- Esclamò Gohan
schivando con facilità un'infinità di pugni di un
avversario.
Vegeta non si stava neanche impegnando quando, ad un
tratto, fu colpito da un ki blast alle sue spalle.
Immediatamente lo respinse ma fu costretto ad
indietreggiare sotto la potenza dei colpi.
-Maledizione! Possibile che questo sia solo un ki blast?!-
Grugnì Vegeta aumentando la sua aura e respingendo poi
facilmente l'attacco nemico.
Goku gli si affiancò e disse. -Già, i loro attacchi
energetici sono molto più potenti dei nostri! Per
fortuna non sono per niente veloci!- E così dicendo Goku
schivò un calcio di un alieno e, con un pugno, lo
scaraventò via.
Syra spazzò via alcuni alieni con un'onda molto simile
al Final Flash ma poi fu bloccata alle spalle da un
soldato che iniziò a parlare sdegnoso.
-È inutile! Signor Gulter è troppo potente e i Generali
del Re sono già sulle vostre tracce
Potevi anche
fare a meno di scomodarti a chiamare i rinforzi, non
avete scampo! Siete solo dei poveri illusi! La vostra è
una razza immonda e impura, è giusto che venga debellata
dalla faccia dell'universo! PREPARATI A RAGGIUNGERE I
TUOI AVI, SAIYAN!- Esclamò il kitoniano alzando un
pugnale verso il cielo per poi rivolgerlo al cuore della
ragazza. Syra intensificò la sua aura liberandosi così
dalla stretta dell'alieno poi, caricando un'altra onda
incredibilmente simile al colpo più potente di Vegeta
esclamò. -SALUTA I MIEI AVI DA PARTE MIA, MISERABILE!-
E con quelle parole scagliò l'onda che colpì in pieno
il kitoniano facendolo precipitare al suolo senza vita.
-Cominciano ad essere in troppi! Che facciamo?- Chiese
Gohan avvicinandosi ai tre alleati saiyan.
-Dobbiamo seminarli! Dovremo dividerci, non c'è altra
soluzione
!- Disse Syra sparando alcuni ki contro un
alieno.
-Non ce ne sarà bisogno, Capitano Syra!- Intervenne un
ragazzo saiyan con a seguito i rinforzi. Syra si voltò
verso i saiyan e con un immenso sorriso gridò piena
d'entusiasmo. -LE BRIGATE DEL SILENZIO!-
-Felice di rivederla sana e salva, Capitano Syra!- Disse
il saiyan eseguendo un orgoglioso e appagato saluto
militare guardando fiero prima Syra poi Goku, Vegeta e
Gohan.
-KIKOTH! Anch'io sono felice di rivederti, amico! Ma come
sapevate che eravamo arrivati?!- Chiese elettrizzata la
ragazza mentre il soldato ribelle rispondeva con un largo
sorriso.
-Quel ragazzo ci ha informati del vostro arrivo e che
eravate stati attaccati da uno degli eserciti del Re.-
Spiegò Kikoth indicando Trunks completamente preso dalla
battaglia.
-TRUNKS!- Esclamarono in coro Goku, Syra e Gohan.
Il mezzo saiyan si liberò di un kitoniano con un calcio
poi si diresse verso l'equipaggio della navicella. -Scusate
il ritardo! Ho portato alcuni amici incontrati da poco,
spero non vi dispiaccia!- Scherzò il ragazzo fermandosi
di fronte agli amici e al fianco di Kikoth.
I kitoniani erano in difficoltà, ma anche i saiyan delle
Brigate sembravano stanchi. Kikoth prese la parola e,
avvicinandosi a Syra, disse a voce bassa. -Capitano, vada
Raggiunga la Base con gli aiuti, qui ci penseremo noi
-
Syra guardò il saiyan poi Goku, Gohan, Vegeta e Trunks.
La ragazza mise una mano sulla spalla dell'amico e disse
seria. -Mi raccomando, fate molta attenzione
!-
Infine, rivolta al resto dell'equipaggio esclamò. -Seguitemi!-
E si allontanarono velocemente volando.
Scesero in picchiata volando quasi raso terra ad una
velocità notevole, una nube di polvere marcava il loro
passaggio.
-Syra
! SYRA
! Dove siamo diretti?- Chiese
Trunks accostandosi all'amica.
-Lo scoprirai presto. Ora rallentate, non dobbiamo farci
sentire, non possiamo correre rischi
- Disse seria
Syra diminuendo la velocità per poi scendere a terra. -Proseguiremo
a piedi, azzerate le vostre aure.- Comandò la ragazza
con tono straordinariamente autoritario.
I quattro saiyan a suo seguito ubbidirono senza fare
troppe domande, era ovvio che il luogo in cui erano
diretti doveva essere segreto e che tale doveva rimanere.
Il paesaggio circostante era incredibilmente lugubre, nel
cielo terso un torrido sole picchiava incessante sulla
terra rossa e bruciata di una zona che pareva arida da
tempo indefinito. Le sabbie di quel luogo erano di un
fulvo così intenso che faceva quasi male agli occhi e le
profonde crepe nel terreno erano a prova che non pioveva
da parecchio tempo; non un prato, non un arbusto, non un
ruscello, pareva che in quei luoghi così tetri e
malinconici anche i fiori avessero rinunciato a sbocciare.
Una gola rocciosa apparve all'orizzonte, in lontananza,
sembrava che quelle terre brulle non avessero mai fine.
-Siamo quasi arrivati, abbiate ancora un po' di pazienza
-
Informò Syra voltando il capo dietro di sé per guardare
i compagni di viaggio. Nessuno disse una parola, quella
triste marcia in quelle terre sterili pareva sospesa tra
spazio e tempo senza trovare una logica collocazione.
Giunti alla gola Syra si fermò sicura e pregò i saiyan
di indietreggiare. La ragazza staccò una spilla di
metallo a forma di piuma dalla guaina della spada e la
mise in una cavità nella roccia, l'incastro era
assolutamente perfetto. A quel punto la gola si spostò
aprendo un varco nella roccia e permettendo l'accesso ai
cinque saiyan. La ragazza si addentrò per prima con a
seguito gli amici, il passaggio era stretto e buio,
stavano scendendo. Alla fine del cunicolo un'enorme porta
scura lievemente illuminata da due torce ai lati si
presentò imponente davanti a loro.
Syra si mise davanti al portone senza indugiare e
pronunciò a voce alta e chiara. -SYRA. PRIMA BRIGATA DEL
GENERALE SIDDAN.-
Una voce elettronica che sembrava uscire del nulla
confermò le parole della saiyan, doveva essere un
sistema a scansione vocale. -Esame vocale e di grado
militare - completati e confermati. Bentornata Capitano
Syra.-
Il portone si spalancò di fronte agli occhi attoniti dei
terrestri presenti. Un'intera città sotterranea si
innalzò maestosa e imponente davanti ai loro occhi che
osservavano meravigliati.
-Benvenuti
alla Base delle Brigate del Silenzio
-
Disse seria Syra scostandosi per permettere agli amici di
entrare.
Il portone di chiuse alle loro spalle ed un folto gruppo
di saiyan accerchiò Syra e i nuovi arrivati riempiendola
di domande ed esclamazioni.
-SYRA! È TORNATA!-
-Oh, Syra! Sei stata grande!-
-Ce l'hai fatta! Bentornata!-
-Ora potremo finalmente riconquistare la nostra libertà!-
-Syra, Hai viaggiato molto?-
-Hai incontrato dei pericoli?-
-Non sei ferita, vero?- La assalirono gli amici
entusiasti mentre la saiyan sorridendo rispondeva a
monosillabi. Ad un tratto una voce più intensa delle
altre interruppe la rimpatriata facendosi largo tra i
vari saiyan presenti.
-HEY, HEY, LARGO! FATEMI PASSARE, GENTE! STA ARRIVANDO IL
MEGLIO DEL MEGLIO, VALE A DIRE LA SOTTOSCRITTA
!
FATEMELA VEDERE! VOGLIO VEDERLA CON I MIEI OCCHI QUESTA
BRUTTA FIGLIA DI UN SAIYAN RIBELLE CHE HA ATTRAVERSATO
L'INTERO UNIVERSO DA NORD A SUD! VIA VIA LARGO! PERMESSO!
Accidenti Keran! Ho detto permesso
! Levatati dai
piedi!- Disse sprezzante una saiyan mettendosi al centro
dell'attenzione. Il gruppetto si sfoltì per lasciare che
la figura snella e atletica di una vecchia amica si
presentasse davanti ai nuovi arrivati. -Allora, dov'è?!-
Chiese guardandosi intorno.
-NEMES!- Gridò Syra entusiasta.
-SYRA! Finalmente! Cominciavo a pensare che ti fossi
persa, sai?!- Ironizzò Nemes abbracciando l'amica.
-Oh, Nemes! Sono così felice di rivederti! Vieni, ti
presento dei saiyan che ho conosciuto sulla Terra. Sono
fortissimi, SONO DEI SUPER SAIYAN!- Esclamò fiera Syra
sotto gli occhi increduli di tutti mentre osservavano i
saiyan della Terra.
-Ehm
Salve a tutti, come state?- Balbettò Goku con
una gocciolina in testa sorridendo un po' imbarazzato per
tutta quella silenziosa attenzione a loro rivolta. Syra
sbloccò la situazione e, rivolta all'amica, disse seria.
-Nemes. Portaci dalla principessa Veki, non c'è un
momento da perdere. Venite ragazzi!- Chiamò poi la
saiyan rivolta all'equipaggio.
* * * * * * *
Intanto, al palazzo di Re Gulter
* * * * * * *
-Non posso crederci! Ve li siete lasciati scappare
?!-
Chiese sorpreso Re Gulter ad alcuni capitani kitoniani in
ginocchio davanti a lui.
-Sì, signore
Quei terrestri erano molto più forti
del previsto e inoltre un'armata delle Brigate del
Silenzio è giunta in loro aiuto. Abbiamo subito perdite
considerevoli, non abbiamo potuto fare altro che
ritirarci o ci avrebbero annientati tutti.- Spiegò un
comandante.
-Capisco
- Annuì assorto il Re. "
Questa
storia a Dreinos non piacerà
" Pensò tra sé.
-Bene, potete andare
Ora tornate là fuori e
trovateli. È tutto.- I soldati salutarono militarmente e
si allontanarono.
-Signore
- Chiamò una voce con tono servile.
-Signore, lasci tentare noi. Non la deluderemo
-
Re Gulter volse lo sguardo verso i suoi diletti. -Hitios.
Generali. Voi qui?-
-Signore
- Prese la parola un alieno rivolto a
Gulter. -Mio sovrano, lasci che ci occupiamo noi dei
terrestri e della ragazzina
Vedrà che sarà
soddisfatto del nostro operato
!-
Il Re sorrise poi disse. -Oh, Platen
Non lo metto
in dubbio. Voi, miei Generali, siete il mio asso nella
manica. Non temete, avrete anche voi l'occasione di dare
una lezione ai saiyan ribelli! Agirete al momento che
riterrò più opportuno.-
-Siamo ai vostri ordini, vostra maestà Re Gulter.- Così
dicendo, i quattro generali si allontanarono. Il Re li
osservò allontanarsi poi disse sospirando. -Quei ragazzi
mi riempiranno di orgoglio! Con loro al mio fianco niente
al mondo potrà mai fermarmi!- Sogghignava tra sé Gulter.
-Nessuno può raggiungere il loro livello, Hitios e gli
altri Generali sono troppo forti! NESSUNO FERMERÀ LA MIA
CONQUISTA DELL'UNIVERSO! AH AH AH!-
-Io credo che il Re non si fidi abbastanza di noi!-
-È vero! Mirz ha ragione, se il sovrano Gulter si
fidasse di noi saremmo già la fuori a dare la caccia a
quei terrestri! Tu non credi, Hitios?- Chiese uno dei
Generali volgendo lo sguardo verso il kitoniano assorto
in meditazione nella penombra.
-Ahh! Lascialo perdere, Platen! Mio fratello non ama fare
salotto come voi donnicciole!- Prese in giro Zurys
entrando nel discorso.
-Io credo che Hitios sia abbastanza grande e grosso per
difendersi da solo
senza bisogno dell'aiuto del suo
caro fratellino!- Esclamò Mirz dando addosso a Zurys.
-Senti, non ho voglia di farti male. Vedi di non farmi
innervosire, ok?- Disse incurante l'alieno.
-Guardalo come si atteggia! "Attenzione! Io sono
Zurys, uno dei quattro Generali del Re nonché fratello
del possente Hitios! Io sono il migliore! Non fatemi
innervosire, capito?!"- Lo derise Mirz.
Il giovane fratello di Hitios fece finta di non dar peso
alle parole del compagno continuando ad affilare la spada.
-Cosa c'è
Zurys?! Non dici niente?!- Continuò il
Generale kitoniano.
-Adesso mi hai davvero stancato, Mirz. FINISCILA!- Ordinò
Zurys.
-Perché dovrei
fratellino
? Ho per caso
ferito il tuo orgoglio guerriero?- Chiese con voce
sprezzante l'alieno avvicinandosi al Generale Zurys.
-Ora piantala, Mirz. Ti sei divertito abbastanza
!
Smettila adesso
!- Cercò inutilmente di fermarlo
Platen nonostante la scena fosse molto divertente. Mirz
si avvicinò piano a Zurys fermandosi a pochi centimetri
dall'alieno e, con un sorrisetto beffardo dipinto sul
volto gli sussurrò.
-Coraggio
Generale dell'Ovest
fammi male
!-
Il giovane kitoniano non ci vide più e si avventò su
Mirz iniziando una lotta rabbiosa. Platen stava ridendo
di gusto, tra i due era noto ci fossero degli screzi ma,
fino a quel giorno, non erano mai arrivati alle mani. Ad
un tratto Hitios si alzò e, allungando il braccio verso
i due litiganti, aprì lentamente il palmo della mano.
Un'ondata di elettricità attraversò la stanza e l'aura
di Hitios si liberò in modo spaventoso, dalla sua mano
un'energia misteriosa si spinse veloce verso i due
Generali, soltanto lo spostamento d'aria che provocava la
rendeva visibile. Zurys e Mirz furono investiti
dall'arcana onda di energia di Hitios che li scaraventò
bruscamente contro il muro della stanza.
La parete si frantumò sotto la terrificante forza
emanata dal Generale e i due kitoniani finirono impotenti
dalla parte opposta della stanza accanto.
Hitios chinò la mano e, senza guardare i due alieni
stesi doloranti al suolo disse freddo. -Mi hanno stancato
le vostre sciocchezze
- Poi uscì calmo dalla porta
e si allontanò.
Mirz e Zurys si alzarono piano da terra e, guardandosi
con aria ostile si divisero senza dire una parola.
* * * * * *
Intanto, sulla Terra
* * * * * *
Chichi raggiunse la casa di suo padre Juma, scese restia
dall'auto e presentandosi di fronte alla grande porta
della casa del genitore bussò.
-ARRIVO SUBITO!- Rispose una voce stentorea.
La porta si aprì e sulla soglia apparve massiccia e
robusta la figura di Juma. -CHICHI! FIGLIOLA! Che bella
sorpresa! Che cosa ci fai qui? Ma cosa fai lì sulla
porta?! Entra avanti!- Sorrise benevolo il vecchio.
Chichi entrò senza accennare una parola mentre il padre
continuava il suo incessante monologo. -Allora, cosa mi
racconti? Non ci sono i ragazzi? E la mia bella bis-nipotina?!
Ah ah! Ma Goku? Non è con te? Ahh, ho capito! Dev'essere
ad un altro dei suoi soliti allenamenti, vero?! Ah ah!
Quel ragazzo non cambierà mai! Ma tu, cara, a cosa devo
la tua visita?- Chiese infine Juma. Chichi non disse
nemmeno una sillaba, prese il suo bagaglio e lo appoggiò
sul tavolo in bella vista.
Juma smise subito di ridere. -Ma
Chichi
Cosa
significa questa valigia?- Chiese confuso. -Io e Goku
abbiamo deciso di lasciarci. Lui è partito per una
missione su un pianeta non so dove e io sono venuta da te.
Posso rimanere qui per qualche tempo, papà?- Chiese
Chichi con tono distaccato.
Juma era senza parole. Come lei e Goku si erano lasciati?
Ma che cosa era accaduto? Il vecchio annuì energicamente.
-Ma certo, puoi rimanere qui tutto il tempo che vuoi,
cara! Ma cos'è successo con Goku, me lo vuoi dire?-
Chichi distolse lo sguardo e spiegò al padre come
stavano le cose. Della relazione segreta di Goku e Bulma
e di tutto quello che era successo negli ultimi tre
giorni.
-E i ragazzi? Loro sono già al corrente di questa
decisione?- Domandò preoccupato il padre della donna.
-I ragazzi purtroppo non sanno ancora niente di questa
faccenda ma conto di dirglielo il prima possibile, almeno
a Goten. Spiegherò le cose a Gohan quando tornerà.-
Juma non disse niente, prese il bagaglio di Chichi e lo
sistemò nella vecchia stanza della donna.
-Vedrai che passerà, Chichi
!- E così dicendo il
vecchio abbracciò la figlia che si strinse al padre
senza dire una sola parola.
Videl era intenta a sgridare Pan. -MA COME TI È SALTATO
IN MENTE DI FARE UNO SCHERZO COSÌ CATTIVO A TUO NONNO,
EH?- Chiese severa la moglie di Gohan rivolta alla
bimbetta desolata.
Pan guardava in basso in un punto imprecisato del
pavimento.
-Pan, tesoro, tuo nonno non è più un ragazzino, poteva
farsi molto male
!- Continuò Videl con tono più
calmo mentre la piccola continuava a fissare il parquet
della casa di Bulma. -Mi dispiace tanto, mamma
Noi
non volevamo fare niente di male, davvero!- Disse
dispiaciuta Pan volgendo lo sguardo alla madre che sospirò.
-Non ha importanza ora
Però promettimi che non
farai mai più una cosa del genere, va bene?- Disse
sorridendo Videl.
-Ok, lo prometto!- Esclamò Pan ricambiando il sorriso
della madre.
-Su, vai fuori a giocare ora
E FAI LA BRAVA!- Le
raccomandò la ragazza guardando saltellare via la
piccola Pan.
-A volte sono insopportabili, vero?- Sorrise Piccolo
entrando dalla porta.
-Già, ma sono bambini. Che cosa vuoi farci?"
Rispose Videl porgendo un asciugamano a Piccolo reduce
dall'allenamento con Crilin e Goten.
-Grazie
! Videl
- Chiamò la ragazza che si
stava allontanando.
-Sì?- Rispose lei voltandosi.
-Videl, Gohan ti ha detto niente riguardo-
-Sì! So tutto! Gohan era preoccupato che io o la piccola
potessimo non essere d'accordo sulla sua partenza ma l'ho
rassicurato. Gli ho detto di non farsi scrupoli per me o
per Pan perché a noi basta che torni a casa sano e salvo.-
Spiegò Videl con un sorriso.
Piccolo la guardò e capì che la ragazza non sapeva
niente dei tormenti del marito. -Videl
Non hai
trovato un po' strano Gohan negli ultimi tempi?- Domandò
il namecciano con aria distaccata, la ragazza lo guardò
poi abbassando il capo rispose.
-Sì
Gohan sembra così diverso. Come se qualcosa
lo stesse turbando ma fa finta di niente con me e anche
con gli altri
- Disse la ragazza con tono sconsolato.
Piccolo la guardò tentato dal pensiero di rivelarle la
vera ragione dello strano comportamento di Gohan ma scartò
l'idea, doveva essere il suo allievo a dire quelle cose a
Videl e non lui anche se avrebbe davvero voluto farlo.
-Videl
- Iniziò il namecciano sedendosi. -Non devi
pensare che Gohan non voglia bene a te o a Pan, anzi. Ma
Gohan passa un momento in cui ha bisogno che le persone a
lui care gli dimostrino che lo amano e che sappiano
quanto lui li ama. Dagli tempo e non preoccuparti!-
Videl guardava il vecchio amico del marito. Non aveva mai
parlato molto con Piccolo se non in presenza di Gohan.
Videl accennò un sorriso e, osservando meglio il
namecciano, disse. -Senti, Piccolo, ti andrebbe di andare
a fare un giro?- Piccolo la guardò con aria stranita e,
prima di poter replicare Videl lo prese sotto braccio e
lo portò via.
Marron gironzolava per le strade della Città dell'Ovest
pensierosa, aveva lasciato lo stabilimento della Capsule
corp da circa mezz'ora stomacata dalla vista dei tre
amici allenarsi.
-Uffa!
Non è affatto giusto che solo papà,
Piccolo e quello sfaticato scansafatiche di Goten possano
partire con la seconda navicella
Anch'io sono forte!
Perché non mi lasciano almeno provare?- Si chiese la
ragazza calciando una lattina per terra.
Era ormai sera e i vicoli che Marron percorreva
diventavano sempre più scuri e lugubri. La ragazza
camminava e camminava senza rendersi conto di stare
imboccando strade sempre più isolate e pericolose, le
mura scure dei palazzi si levavano alte ai bordi stretti
delle vie e i pensieri assillanti di Marron le impedivano
di percepire il pericolo. Alcuni ragazzi di strada
stavano seguendo da un po' la figlia di Crilin che,
immersa nei suoi crucci non aveva badato ai quattro
ragazzi che la seguivano. Poi uno di loro, probabilmente
il capo, prese finalmente la parola. -Hey dolcezza! Che
ne dici di fare un giro con noi?- Chiese con tono da duro
uno dei ragazzi.
La giovane si girò distrattamente e, affatto impaurita
dai teppisti rispose con tono indifferente. -No, grazie.
Non ho voglia di sprecare il mio tempo con voi, scusate.
Addio!- E così dicendo la figlia di Crilin diede le
spalle ai quattro ragazzi proseguendo per la sua strada.
Il capo dei teppisti si indispettì alla risposta poco
rispettosa di Marron e, afferrandola bruscamente per un
braccio disse. -Sentimi bene ragazzina! Qui sei nel
nostro territorio e nessuno può permettersi di prendersi
gioco di me, chiaro?!- Esclamò aggressivo il ragazzo
scrutando attentamente il volto di Marron. La ragazza
guardò l'aggressore con aria distaccata e fredda. -Perché?
Se no cosa fai?- Ironizzò la ragazza facendo diventare
il bullo rosso di rabbia.
Il teppista tentò di dare un pugno a Marron ma lo evitò
agilmente saltando sulla testa del ragazzo che, perdendo
l'equilibrio, cadde con la faccia a terra. La figlia di
Crilin atterrò dolcemente poco più in là sotto gli
occhi, prima sbalorditi e poi arrabbiati dei compagni del
teppista.
-ORA TI FACCIAMO VEDERE NOI COSA SUCCEDE A CHI SFIDA IL
NOSTRO CAPO! SOTTO RAGAZZI!- Esclamò uno dei bulli
caricando sulla ragazza.
Marron sogghignò ed evitò facilmente i pugni e i calci
che i tre le destinavano. Lo scontro sembrava nettamente
a favore della ragazza fino a quando il capo dei teppisti
si rialzò e la afferrò alle spalle impedendole di
muoversi. -Allora, bella signorina, chi è quella nei
guai adesso?- Chiese con un ghigno il bullo. Marron era
davvero nei pasticci, non riusciva a liberarsi dalla
morsa dell'aggressore e la sua stretta al collo la stava
soffocando.
-La-lasicmi!- Balbettò inerme la figlia di Crilin, il
teppista dapprima strinse la stretta poi scaraventò la
ragazza contro il muro. Marron venne colpita duramente
allo stomaco e sul viso, non riusciva a reagire alle
percosse.
Goten stava inutilmente cercando Marron da un po' per
chiederle se le andava di andare al cinema a vedere un
nuovo film di fantascienza.
-Uffa
! Ma dove accidenti si sarà cacciata? Non mi
va di volare tutta la città prima di trovarla!- Sbuffò
Goten guardandosi intorno invano.
Ad un tratto percepì un'aura conosciuta che lentamente
si spegneva. Il mezzo saiyan si fermò di colpo. Non
c'erano dubbi, era l'aura di Marron!
Goten scese in vicoli stretti e foschi, l'oscurità
rendeva poco visibile il paesaggio. Il ragazzo sentì dei
lamenti provenire da un viottolo buio e si addentrò per
vedere Marron, circondata da quattro bulli, che inerme
incassava pugni e calci.
-HEY!- Gridò Goten attirando l'attenzione dei teppisti.
-E tu chi diavolo sei, pivello?!- Ringhiò uno dei
quattro aggressori lasciando libera Marron per un attimo.
-IO SONO SON GOTEN! COSA STATE FACENDO A MARRON?- Domandò
aspro e ostile il mezzo saiyan.
-Niente che ti riguardi, pivello. Sparisci!-
-Voi state facendo del male alla mia amica e io non posso
permetterlo! STATE IN GUARDIA!- Esclamò serio Goten
mettendosi in posizione di attacco.
-A quanto pare vuoi farti male, non è vero? Bene, non mi
tirerò certo indietro! Fatti sotto, pivello!- Sogghignò
il capo dei teppisti facendosi scroccare le dita. Il
bullo attaccò e Goten evitò agilmente il pugno del
teppista poi, con un calcio rovesciato in aria scaraventò
il malvivente contro il muro facendolo cadere a terra con
gli occhi a girandola.
I tre tirapiedi del teppista aggredirono Goten che, con
un pugno, un calcio e uno spintone mise knock out i tre
bulli.
-Ben vi sta
SBRUFFONI!- Irrise duro Goten per poi
avvicinarsi a Marron.
La ragazza era ridotta male ma non sembrava niente di
grave. Goten la prese tra le braccia e la portò via
volando lasciando i quattro bulli stesi a terra con tanti
piccoli Goten che gli giravano intorno alla testa.
-IO NON POSSO CREDERCI! TI AVEVO DETTO DI TENERLA
D'OCCHIO, DI NON FARLA ALLONTANARE, E TU ORA MI DICI CHE
NON SAI DOV'È?!- Chiese C18 con tono infuriato a Crilin.
-Ehm
Eh
Cara
Io
-
-Non hai scuse, Crilin! PENSA SE LE FOSSE SUCCESSO
QUALCOSA!- Continuò la donna sempre più irritata. Il
povero Crilin non sapeva più che dire così disse
l'unica cosa che mandò la moglie su tutte le furie. -Ah
Dai, tesoro, Marron è molto in gamba
! Se la saprà
cavare, vedrai!- Sorrise Crilin con una gocciolina in
testa e con tono nervosamente scherzoso alla moglie.
Un attimo di preoccupante silenzio attraversò la stanza
prima che C18 mollasse un sonoro ceffone a Crilin che,
impietrito con la guancia color semaforo fissava il vuoto.
-COME PUOI PARLARE COSÌ?! PREGA KAMI CHE RITORNI A CASA
SANA E SALVA O TU SARAI IL PRIMO CHE VERRÒ A CERCARE!-
Così dicendo se ne andò sbattendo la porta. Crilin
rimase immobile con la guancia che lampeggiava.
Balbettò un -A-ahia
!- Poi cadde a terra freddato
dal gesto della moglie.
Goten atterrò dolcemente sul tetto di un grattacielo con
Marron in braccio. La appoggiò delicatamente a terra e
reggendole la testa la chiamò.
-Marron! Hey Marron! Svegliati! Andiamo rispondimi, come
stai?-
La ragazza aprì faticosamente gli occhi per vedere un
Goten abbastanza preoccupato chiederle di svegliarsi.
-Go-Goten
Dove sono?- Chiese stordita Marron.
-Sei stata aggredita ma ci ho pensato io a dare una
lezione che non dimenticheranno a quegli sbruffoni!-
Esclamò Goten auto-complimentadosi per il lavoro svolto.
Marron avrebbe voluto ribattere con qualcosa di pungente
per smontare la vanità dell'amico come faceva di solito
ma le uniche parole che le uscirono dalla bocca furono
completamente diverse.
-Goten, tu
tu mi hai salvata
!- Balbettò la
ragazza guardando Goten dritto negli occhi. Il mezzo
saiyan arrossì vistosamente per poi uscirne con una
delle sue solite stupidaggini.
-Ehm
Ah ah ah! È ovvio! Super Son Goten non teme
rivali! Ah ah ah!- Esclamò il figlio di Goku con aria da
duro mentre sulla testa di Marron appariva una gocciolina.
La figlia di Crilin si soffermò a guardare il mezzo
saiyan, lo vedeva sotto una nuova luce e gli sembrava
incredibilmente attraente. Gli occhi di Goten
incrociarono quelli di Marron che subito distolse lo
sguardo arrossendo.
Il mezzo saiyan non ci fece troppo caso e, guardando la
ragazza disse.
-Dai, Marron, ora è meglio andare a casa. I nostri
saranno preoccupati!-
La figlia di Crilin annuì e, insieme a Goten si alzò in
volo per raggiungere la Capsule corp dove i genitori li
stavano ansiosamente aspettando.
* * * * * * * *
Intanto, nelle prigioni del palazzo di Re Gulter
* * * * * * * *
La porta delle prigioni si spalancò bruscamente e Re
Gulter entrò seguito da alcune guardie.
-Buona sera, miei cari ospiti! Come state oggi?- Domandò
ironico il sovrano squadrando i prigionieri. Nessuno
rispose e tutti abbassarono il capo distogliendo lo
sguardo dal dittatore. Signor Gulter ignorò il gesto dei
saiyan e si avvicinò a Siddan con aria tranquilla.
-Allora, principe Siddan, ti è tornata la memoria?-
Sorrise il sovrano fermandosi di fronte al saiyan. La
sola risposta del ragazzo fu un terribile sguardo deciso
e pieno d'odio.
-Che cosa ti prende? Non mi rispondi nemmeno? Sei molto
poco educato per essere un saiyan di sangue nobile!-
Sogghignò Re Gulter.
-Non ti dirò mai dove si trova la Base dei Saiyan
ribelli, Gulter! Preferirei la morte!- Esclamò con
fermezza il ragazzo.
-A questo possiamo porre rimedio
- Sussurrò il
tiranno continuando a scrutare l'intenso sguardo che il
ragazzo gli rivolgeva.
-Intanto che ci pensi credo che porterò un altro dei
tuoi amichetti a farsi un giro con i miei soldati, tu che
cosa ne dici, principino?- Sorrise il bieco sovrano
accarezzando i folti capelli nerissimi di Jana.
-NON LA TOCCARE, VISCIDO VERME!- Esclamò Toma tentando
di liberarsi. Le scorte del Re si mobilitarono per
impedire al saiyan di continuare ma furono fermati da un
gesto muto di Gulter.
-Siamo pronti alla morte, Gulter. Non ho paura dei tuoi
metodi
!- Proferì la ragazza guardando con occhi
freddi il sovrano.
-Bene, meglio così allora!- E sorridendo ordinò alle
guardie di liberare Jana dalle catene e di portarla via.
Questa volta non un grido, non una parola, non un
tentativo di liberarsi esplose dai saiyan prigionieri. La
ragazza seguì le guardie senza opporre la minima
resistenza pronta a tutto.
-GULTER
!- Chiamò aspro Siddan il Re che si voltò
calmo verso il ragazzo.
-Me la pagherai
!-
E sorridendo il maligno sovrano rispose. -Vedremo, saiyan
Vedremo!- Poi chiuse la porta dietro di sé lasciando
soli i tre giovani ribelli.
-La affido a voi. Se potete non uccidetela.- Ordinò
Gulter alle guardie mentre un soldato rispondeva
spingendo bruscamente la prigioniera in una stanza. -Agli
ordini, Re Gulter!-
Gulter salì delle lugubri scale fermandosi poi di fronte
ad una parete che, quando il Re tirò una leva, si spostò
permettendogli l'accesso. Grazie al passaggio segreto
Gulter raggiunse le stanze di Dreinos percorrendo il
lungo e sfarzoso salone dove, in fondo alla stanza, si
potevano vedere i fitti e altissimi veli scarlatti.
-SALVE, GULTER!- Esclamò Dreinos atterrando bruscamente
proprio davanti all'alieno che sobbalzò dalla paura.
-Dreinos?! Che il diavolo ti porti! Mi hai fatto morire
di paura!- Esclamò il monarca kitoniano portandosi una
mano sul cuore. -Oh
! Per tutti i numi del
firmamento
! Dove hai messo il tuo elmo? Non hai
paura che qualcuno possa vederti?- Chiese sorpreso e
sorridente Gulter guardandolo in volto.
Dreinos accennò un mezzo sorriso e, voltandosi per
sedersi comodo su una poltrona, disse sospirando. -Ahh,
Gulter, vecchio mio! Ormai non ho più bisogno dell'elmo!
È giunto il momento che la Sacra Spada e la vendetta su
quegli sporchi saiyan siano nelle mie mani e non c'è più
ragione di nascondere il mio volto! Ah ah ah!- Re Gulter
guardava stranito ma felice l'amico. -FINALMENTE,
RAGAZZO, HAI CAPITO CHE NON C'È MOTIVO DI TEMERE I
SAIYAN! Li abbiamo in pugno da molto tempo ormai,
dobbiamo solo trovare il loro covo!- Sorrise il malvagio
sovrano accomodandosi sull'altra poltrona.
L'uomo sogghignò crudele. -Già
e una volta
scoperto il loro nascondiglio
- Dreinos estrasse il
pugnale dalla guaina e con un colpo secco trafisse un
insetto sul tavolo.
FINE SECONDO CAPITOLO
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