-Primo Capitolo-
La storia che sto per narrarvi ha inizio nel periodo di
pace che seguì la scomparsa di Majin Bu. Vegeta e Goku
erano risorti da alcuni anni ed entrambi si stavano
godendo la pace degli allenamenti e della famiglia. Goten
e Trunks erano, ormai, dei ragazzi e avevano
rispettivamente sedici e diciassette anni, Gohan si era
sposato con Videl e ora avevano una bimba di nome Pan,
Vegeta e Bulma avevano avuto un'altra figlia che si
chiamava Bra e, per quanto riguarda Crilin
bhè,
anche lui aveva il suo bel da fare
-No! Non mi piace! Io lo volevo blu oltremare non indaco!
Ti prego, papino, dillo tu a questo commesso ignorante!-
Disse Marron dando le spalle al povero impiegato sepolto
da una decina di vestiti.
Crilin guardò sconsolato il commesso del negozio che
sembrava implorare pietà. -Marron, tesoro, non credi che
per oggi possa bastare? La mamma ci aspetta a casa per
andare a comprare il regalo per Trunks. Per via della
festa di compleanno di domani, ricordi?- Disse disperato
il povero Crilin.
-Ma papi! Cosa credi che ci stia facendo qui?! Non posso
presentarmi alla cena senza un vestito decente da
mettermi!- Ribatté decisa la ragazza.
-Sarà una lunga giornata
!- Sospirò Crilin facendo
cenno al commesso di portare altri vestiti.
A casa di Bulma erano tutti molto indaffarati con i
preparativi della festa, e l'intera famiglia Brief
correva da una parte all'atra dell'edificio con in mano
nastri e decorazioni. L'indomani sarebbe stato un giorno
speciale, Trunks avrebbe compiuto diciassette anni e
Bulma voleva organizzare la più grande festa di
compleanno mai vista. Gli invitati erano tanti e la
presidentessa della Capsule corp aveva ingaggiato decine
di servitori, tutta la casa era invasa da persone per lo
più estranee.
-Mamma
MAMMA!
MAMMA!!-
-Sì, tesoro, cosa c'è?- Chiese Bulma voltandosi a
guardare un Trunks piuttosto spaesato. -Mamma, non credi
di stare esagerando un pochino?!-
-Esagerando?! Ma Trunks! Sono i tuoi diciassette anni!
Sei giovane, sei bello, sei ricco, devi divertirti!-
Trunks assunse un'aria un po' sarcastica e, di tutto
rimando disse. -Ahh
Ora è tutto chiaro! È per
questo, quindi, che hai invitato praticamente tutti i
tuoi colleghi di lavoro!- Bulma deglutì imbarazzata e
cercando di sdrammatizzare scoppiò in una fragorosa
quanto falsa risata. -Ah ah ah! Ah ehm
Sai com'è
!
Il Signor Hamilton è un grande impresario e il suo
appoggio per il nuovo progetto ci farebbe molto comodo! E
poi ci saranno anche Goten, Marron, Gohan e Videl, Crilin
e tutta la Kame House insieme a Chichi e Goku, E non
dimenticarti che ci saranno anche Pan e tua sorella Bra!-
Un momento di silenzio attraversò la stanza.
-
Mamma
- Mormorò Trunks quasi timidamente. -
Pan e Bra hanno tre e quattro anni
!- Disse
sconsolato il ragazzo.
-COME, TESORO? COS'HAI DETTO? NON TI SENTO
!- Terminò
Bulma accerchiata da maree di cuochi, arredatori e sarti
d'ogni genere. Trunks sospirò sconsolato dirigendosi
mesto in giardino.
Vegeta, come suo solito, era nella Gravity room ad
allenarsi, questa storia della festa lo aveva turbato
riportandogli alla mente i ricordi dei giorni passati con
Freezer quando era solo un ragazzo. -Quella donna!-
Ringhiò il principe dei saiyan tirando alcuni calci ad
un avversario invisibile.
Il povero Trunks decise che non c'era nient'altro da fare
che andare ad allenarsi un po', almeno si sarebbe tolto
dalla testa la faccenda del mega-compleanno. Stava
dirigendosi verso la Gravity room quando una vocina
familiare lo distrasse, era Bra che da dietro un
cespuglio dell'immenso giardino di casa Brief sogghignava
guardando qualcosa. Trunks guardò verso il cielo
compiacendosi della propria pazienza, sua sorella era fin
troppa sveglia per una bambina della sua età, stava
sicuramente architettando qualcosa. Si avvicinò piano
alla piccola facendo attenzione a non fare rumore. -Che
cosa stai combinando?-
Bra, spaventata dall'arrivo improvviso del fratello, fece
per cacciare un urlo ma si tappò in tempo la bocca con
le mani. -Ah ah ah! Ciao fratellone! Cosa ci fai qui?-
Chiese Bra con un sorisetto innocente.
-AAHHH!!- CRASH!
Un grido inaudito e un boato di piatti e bicchieri rotti
si udirono venire da dietro la porta finestra a cui i due
fratelli erano di fronte. Un povero cameriere,
accartocciato sotto una fila di porcellane rotte
sbraitava.
-MA PER KAMI-SAMA! CHI È QUEL FOLLE DI UN PAZZO CHE
LASCIA PATTINI A ROTELLE IN GIRO PER CASA?!-
Trunks volse severo lo sguardo verso Bra che sorridendo
divertita cercava di non cacciarsi a ridere. -Ops! Devo
averli dimenticati lì quando me li sono tolti!- Risela
bambina prima di correre via. -Prima o poi si caccerà
nei guai sul serio!- Costatò il mezzo saiyan guardando
la sorella trotterellare via.
Goten girava da quasi un'ora per i negozi di Satan City,
voleva regalare a Trunks qualcosa di particolare e
grandioso ma proprio non riusciva a trovare niente che lo
convincesse veramente. -Uffa
! Ma cosa si può
regalare ad un ragazzo che compie diciassette anni?! Cosa
potrebbe piacere a Trunks?- Goten si fermò a pensare un
attimo ma proprio in quel momento qualcosa attirò
maggiormente la sua attenzione.
-WOW!! Ehm, signorina
! Scusi, SIGNORINA!-
-Desidera?- Rispose una graziosa ragazza bionda
voltandosi verso un Goten sognante. -Oh, signorina, lei
è bellissima! La prego, vuole uscire con me?- Chiese il
mezzo saiyan avvinghiandosi alla ragazza.
-MI LASCI SUBITO ANDARE! PERVERTITO!!- Rispose la giovane
allontanandosi e mollando un sonoro schiaffo a Goten che
rotolò a terra. Il ragazzo si massaggiò la guancia
dolorante con ancora la sagoma rossa delle cinque dita
che lo avevano colpito quando, ad un tratto, saltando a
sedere ricordò il suo compito. -
Oh! Devo trovare
un regalo per Trunks!- E rialzandosi continuò la ricerca.
Dopo qualche minuto di cammino, Goten, notò una sagoma
familiare dentro un negozio di abbigliamento femminile. -HEY,
CRILIN! Che cosa ci fai qui?- Salutò Goten, con un
ghigno, il vecchio amico di famiglia. -Non farti strane
idee! Sono qui con Marron, sta cercando un vestito per
domani stasera.- Ribatté l'amico. -Tu, piuttosto, cosa
fai qui?-
-Sto cercando un regalo per Trunks ma brancolo nel buio
da più di un'ora!- -Se vuoi posso farti aiutare da
Marron, lei adora queste cose! E poi
- Continuò
Crilin avvicinandosi all'orecchio di Goten. -
Siamo
qui da quasi due ore e mezza
! Non ce la faccio più!!-
Sulla testa del mezzo saiyan apparve una gocciolina.
Proprio in quell'istante Marron uscì dal camerino con
indosso uno stupendo vestito turchese dalla scollatura a
V, i guanti lunghi e le scarpe col tacco dello stesso
colore del vestito.
-Oh, papà! Guarda! Non è meraviglioso?! Ho deciso,
prendo questo!- Disse sorridente ed entusiasta la ragazza.
Crilin si girò a guardare la figlia incredibilmente
somigliante alla madre, poi il volto di Goten anche lui
intento ad ammirare Marron e sul faccione di Crilin si
allargò un orgoglioso sorriso bonario. -A-accidenti
!-
Balbettò il mezzo saiyan staccando gli occhi dalla
ragazza. -Niente male, eh?- Disse il migliore amico di
Goku.
-Io
devo
ah ehm
io vado a chiedere a
Marron di aiutarmi col regalo
-
-Sì, sì. Io, intanto vado a pagare il vestito. Tornate
presto!-
Goten si avvicinò piano a Marron e salutò. -Ehm
Ciao Marron! Come va?-
-Oh, ciao Goten. Che ci fai qui?- Rispose sorpresa la
ragazza.
-Ecco, effettivamente avrei bisogno del tuo aiuto
!-
-Sai che novità! Dai, cosa devo fare?- Rispose con tono
beffardo Marron.
-Vedi, sto cercando un regalo per Trunks ma non ho idee!
Ho girato tutto il pomeriggio per il centro ma non ho
trovato niente di interessante! Non è che potresti darmi
una mano?-
-E va bene, vieni con me. Ciao papà, ci vediamo a casa
più tardi!- E, salutando, si allontanarono verso i
negozi del centro, secondo l'esperta Marron i meglio
forniti.
-Hai finito di impacchettarlo?- Chiese Gohan entrando
dalla porta della cucina. -Sì
Cosa ne dici?-
Rispose Videl mostrando al marito un grazioso pacchetto
verde acqua con un nastro rosso sopra.
-Carino! Dici che gli piacerà?-
-Ma sì, non preoccuparti! Piuttosto, dov'è Pan?- Chiese
Videl al marito.
-L'ho lasciata alla palestra di Satan, sai com'è fatta!-
-Lo so!- Disse la ragazza abbracciando il mezzo saiyan.
Ad un tratto l'espressione di Videl si fece calma e
rilassata mentre sussurrava piano.
-Sono davvero felice
-
-E perché?- Domandò Gohan con un sorriso guardando la
compagna.
-Perché ho un marito come te! E una bambina stupenda e
una vita come l'ho sempre sognata!-
-Videl
- Continuò con tono serio Gohan stringendo
più forte a sé la moglie. -
Io ti amo.-
-Lo so
Per questo ti ho sposato!- E, sorridendo, lo
baciò sulle labbra sperando che quel magico momento non
finisse mai. Dopo la tragedia di Majin Bu mai avrebbe
osato sperare in una vita tanto felice e appagante.
Chichi era intenta a lavorare tra i fornelli, la torta
che stava preparando sembrava davvero buona. -GOKU! Goku,
ne vuoi assaggiare un po'?-
-CERTO! Non me lo faccio ripetere due volte!- Goku mise
in bocca il cucchiaio di legno avvolto da soffice panna
bianca, Chichi continuò a guardare il marito intento ad
assaporare il suo lavoro.
-Allora? Com'è?- Domandò lei impaziente.
-Urca! È davvero buonissima Chichi! Sei la migliore
cuoca del mondo!- Esclamò il saiyan assaggiando ancora e
ancora l'impasto candido dentro la ciotola. -Sì, va
bene, ma ora smettila se no non resterà più panna per
fare il dolce! Non posso certo presentarmi da Bulma a
mani vuote, no?-
Goku fece una smorfia e, sorridendo disse avvicinandosi
all'orecchio della moglie. -Hai un po' di panna sulla
guancia!- E con un bacio la pulì via dal volto della
compagna che arrossì.
-
Ehm, sarà meglio che finisca il dolce se no non
farò in tempo a preparare la cena per quando Goten
tornerà!- Divagò Chichi con un lieve rossore che le
colorava le guance mentre si voltava a rimescolare la
mistura. Goku sorrise guardando la moglie indaffararsi in
cucina e, camminando verso il salotto si sdraiò sulla
poltrona che gli aveva regalato Juma, il padre di Chichi.
Quel pomeriggio aveva proprio voglia di rilassarsi e,
anche se incredibile, per una volta il saiyan non aveva
smania di allenarsi.
* * * * * * * *
Intanto, su un pianeta lontano
* * * * * * * *
-SIDDAN, porta in salvo la principessa Veki! PRESTO!-
Disse una saiyan colpendo con un ki un nemico.
-SYRA! Attenta alle spalle!- E dal nulla comparve
un'altra ragazza saiyan che, con un forte calcio,
scaraventò a terra l'alieno che minacciava di colpire
l'amica con una spada.
-
Nemes
! Grazie!-
-Sono in troppi, non ce la faremo mai!- Esclamò
intimorito un ragazzino.
-Non è detto, Reva! Raduna tutti, e trova anche Jana e
Toma! Dobbiamo andarcene di qui, e alla svelta anche!-
Disse la ragazza.
-Vai, Reva! Ci penseremo io e Syra a tenere occupati i
kitoniani!-
-E va bene
Tornreò il prima possibile!- E,
alzandosi in volo, il giovane saiyan scomparve tra le
luci opache della battaglia.
-Dobbiamo impegnarli per un po', Nemes. Vieni con me!-
-Che intenzioni hai? SYRA! Dove vai?! FERMA!- Chiamò
l'amica osservando la saiyan allontanarsi.
La ragazza salì su una roccia rossiccia e cominciò il
suo diversivo.
-HEY! HEEYYY!! SONO QUA!! QUAA! GUARDATEMI! SONO UNA
SAIYAN! HO DETTO S-A-I-Y-A-N! S-A-I-Y-A-N!! VENITE A
PRENERMI SE NE AVETE IL CORAGGIO!-
All'amica dell'incosciente ragazza vennero i brividi
quando un intero esercito di kitoniani si diresse a gran
velocità verso di loro.
-Oh-mio-Kami
!- Saltò in volo, cercando di evitare
gli innumerevoli ki blast che venivano rivolti a lei e
all'altra giovane fuggiasca.
-E SAREBBE QUESTO IL TUO DIVERSIVO?! VUOI FARCI
AMMAZZARE?!- Chiese brusca la saiyan raggiungendo l'amica
già in volo.
-Tranquilla Nemes, ho tutto sotto controllo!-
-SOTTO CONTROLLO?! SYRA, SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITA?!-
Le ragazze volarono fino allo stremo quando,
all'improvviso si trovarono di fronte uno squadrone di
kitoniani pronti a fare fuoco con centinaia di ki blast.
-NEMES! PRESTO, LA BARRIERA!-
Le due saiyan cercarono in ogni modo di fermare il
potentissimo attacco dei kitoniani ma inutilmente, i
raggi di energia colpirono entrambe separandole.
-Nemes
NEMES! DOVE SEI?- Chiamò la ragazza
rialzandosi dolorante.
-LAGGIÙ, GUARDATE! È UNA DEI SAIYAN RIBELLI!- Gridarono
alcuni alieni avventandosi sulla ragazza.
-Non mi avrete viva
!- Ringhiò la ragazza
lanciandosi nuovamente in volo.
Iniziò una violenta lotta tra i kitoniani e la saiyan
ma, più che scappare e cercare di difendersi, la ragazza
non poteva fare gran chè. Volando più veloce che la sua
stanchezza le concedeva cercò di allontanarsi, ma un ki
la colpì in pieno facendola precipitare.
A terra e senza forze la ragazza saiyan, prima di
svenire, poté soltanto vedere quattro sagome amiche che
trattenevano i nemici.
-Syra, svegliati! Ti prego, svegliati!- Disse l'amico
cercando di restare il più calmo possibile.
-Siddan
Dove sono? Dove stiamo andando?- Chiese la
saiyan svegliandosi e notando che erano in volo.
-Syra, devi andartene da questo pianeta! Vai a cercare
aiuto!- Porgendole un orologio continuò. -Poco lontano
da qui c'è una navicella nascosta in una grotta, questo
orologio ti indicherà il luogo esatto, raggiungila e
parti. Non possiamo farcela da soli, va'. Cerca aiuto!-
In quel momento una lancia sfiorò il saiyan facendolo
sbandare conto i massi di una gola, ma prima che i
kitoniani arrivassero il generoso ragazzo lanciò l'amica
al sicuro tra le rocce rossastre.
-SIDDAN! NOO!- Gridò disperata la ragazza.
-VAI! SALVA IL NOSTRO POPOLO!- E, con un gesto estremo si
scagliò contro gli alieni per fermarne l'avanzata.
La ragazza si fermò un momento per vedere se riusciva a
scorgere l'amico ma, in quell'inutile battaglia si
potevano distinguere solo sangue, polvere e morte. -Salverò
la nostra gente, Siddan
È una promessa!- Azzerando
la sua aura passò dietro i massi a pochi metri dagli
alieni. Una terribile ansia le invadeva il cuore, se si
fossero accorti di lei cosa avrebbe potuto fare stanca e
ferita com'era? La terribile agonia si spezzò quando urtò
un sasso attirando l'attenzione dei kitoniani. -Oh no!-
Si scaraventò in volo con i terribili avversi alle
spalle. La navicella non era molto lontana, poteva
farcela! In quel volo ostinato e stremante riuscì a
scorgere finalmente la sua salvezza. -LA NAVICELLA!
ECCOLA!-
Alcuni kitoniani l'avevano trovata e portata fuori dalla
grotta ma forse era stato un bene perché il portellone
era stato aperto.
-DISTRUGGETELA! DISTRUGGETE QUELLA NAVICELLA!
DISTRUGGETELA!- Urlò un comandante kitoniano alle spalle
della saiyan. La ragazza evitò alcuni ki e allontanò
con pugni e calci diversi alieni che tentavano di mettere
fuori uso la sua unica via di salvezza. Evitò gli
attacchi nemici uccidendo alcuni kitoniani e, con le
ultime forze che le erano rimaste in corpo, si scaraventò
nell'astronave mentre un drappo sgualcito le scivolava
dal braccio.
-PARTI! AVANTI! MALEDIZIONE, PARTI!- Cominciò a premere
vari pulsanti ma il motore della navicella sembrava non
volerne sapere di avviarsi.
-DANNAZIONE!- Con un gesto disperato di rabbia diede un
pugno alla console dell'astronave che partì poco prima
che alcuni alieni arrivassero sul posto. -SÌ!- Gridò
entusiasta mentre la navicella sfrecciava a raso terra
con a seguito una nube di polvere i nemici alieni.
-ANDIAMO, BELLA, DECOLLA! AVANTI, PRENDI QUOTA! PRENDI
QUOTA!-
I kitoniani erano alle sue spalle pronti per aggredirla e
ucciderla, se non fosse riuscita a decollare sarebbe
stata la sua fine. Gli alieni stavano per chiudere su di
lei quando, con un ultimo spossante sforzo, la navicella
decollò lasciando il pianeta dietro di sé.
La giovane saiyan guardò alle sue spalle i nemici
rimpicciolirsi sempre di più e, respirando
affannosamente, appoggiò indietro la testa sul sedile
sfinita. Ce l'aveva fatta. Ora doveva trovare aiuto e
tornare su Kiton per liberare il suo popolo.
* * * * * * * *
Nel frattempo sulla Terra
* * * * * * * *
Trunks entrò nella Gravity room dove trovò il padre
intento a sferrare una serie di colpi velocissimi. -Ciao
papà, posso allenarmi con te?-
Vegeta lo guardò e grugnì. -Entra.-
Trunks cominciò a riscaldarsi guardando il genitore, era
piuttosto nervoso quel giorno. -C'è qualcosa che non va?-
Chiese il ragazzo.
-Niente. Tu, piuttosto, che cos'hai?- Rispose duro il
principe.
-Niente di importante
È QUESTA STORIA DELLA FESTA!
La mamma sta facendo le cose troppo in grande, se tira su
tutto questo polverone per i miei diciassette anni non
oso immaginare l'anno prossimo quando sarò maggiorenne!-
Il mezzo saiyan parlava e parlava, raccontava di tutte
quelle cose che non sopportava, di tutte le inutili
attenzioni. Sapeva bene che sua madre lo amava più di
ogni altra cosa e che voleva dimostrarglielo ma esagerava!
A lui bastava una cena con gli amici più intimi e
magari, alla fine della serata, ricordare davanti ad un
fuoco tutte le loro innumerevoli e fantastiche avventure!
Sarebbe stato meraviglioso! Vegeta ascoltava senza dire
una parola, era il loro modo di comunicare. Trunks sapeva
che suo padre lo stava ascoltando e che gli interessava
ciò che diceva. Sapeva che gli sarebbe stato vicino, a
modo suo naturalmente, ma questo gli bastava. Trunks
stimava immensamente Vegeta.
-Senti, ragazzo, tua madre ha la particolare capacità di
strafare in ogni cosa! Ma non lo fa apposta. Lei
-
Continuò il principe abbassando il tono della voce quasi
non volesse farsi sentire. -
ci vuole bene,
sopportala.-
Trunks guardò il padre, non lo aveva mai sentito parlare
così, era rimasto davvero colpito. Continuava a
guardarlo con lo sguardo pieno di ammirazione quando il
principe si voltò grugnendo. -Muoviti, ti stai
rammollendo! Io sono qui per allenarmi, sono un saiyan! E
tu sei il mio erede, il Futuro Principe dei Saiyan!- E
riacquistò la sua solita espressione accigliata. Il
ragazzo sorrise bonario. "È più buono di quanto
vuol far credere
!" Pensò tra sé raggiungendo
il padre.
Bulma guardò soddisfatta il suo lavoro, tutta la casa
splendeva di nuovo e di pulito e gli addobbi erano
semplicemente meravigliosi, era davvero orgogliosa del
suo operato! Vegeta entrò in casa ancora in spandex e
incredibilmente sudato, Bulma gli lanciò un'occhiata
severa esclamando stizzita. -VEGETA! Qui abbiamo lavorato
tutto il giorno, pulendo, lucidando e addobbando! Vedi
non rovinare tutto entrando così sporco e sudato!-
Vegeta guardò la moglie con la sua solita aria
imbronciata ringhiando qualcosa tra sé. -Vegeta
-
Continuò la donna con tono più calmo guardandosi
intorno. -Dov'è Trunks?-
-Ha detto che dorme da Kakaroth questa notte.- Rispose il
principe voltandosi per andarsene.
-ASPETTA!-
-Che diavolo vuoi, donna?!- Ribatté Vegeta seccato.
-Ohh! Ma sai che sei davvero un bel maleducato?! E
pensare che volevo solo essere un po' carina! Tu guarda
che tipo!- Disse Bulma dandogli le spalle imbronciata,
lui la guardò per un attimo durante il quale
un'incredibile silenzio attraversò la stanza poi mugugnò.
-Dov'è Bra?-
-Cosa?!- Chiese lei stranita.
-HO DETTO: dov'è Bra?- Ripeta seccato il principe.
-È in camera sua
sta dormendo. Perché me lo
chiedi?-
Vegeta accennò un ghigno e cominciò ad avvicinarsi alla
compagna, Bulma indietreggiò, lo sguardo di Vegeta la
intimoriva. -Co-cosa fai?- Mormorò con un filo di voce
lei ormai con le spalle al muro. Il principe sorrise con
uno dei suoi soliti sorrisi e avvicinò il suo viso a
quello della compagna sfiorandogli il volto con le
labbra, lasciando che il respiro della donna crescesse
sempre più. Era un giochetto che trovava molto
divertente. Bulma si sentì le ginocchia di gelatina,
Vegeta aveva la capacità di farla sentire completamente
smarrita e in suo potere.
-Non volevi essere carina
?- Continuò il saiyan
prendendola in braccio e baciandola appassionatamente
mentre raggiungevano la loro camera al piano superiore.
Bulma era completamente persa nei baci di Vegeta quando
improvvisamente ricordò una particolare scommessa fatta
qualche giorno prima con l'amica Chichi.
----- FLASH BACK ------
-Già, tra me e Goku c'è sempre la stessa passione di un
tempo nonostante siano passati tanti anni!- Disse fiera
la donna.
-È davvero stupendo! Comunque anche tra me e Vegeta la
passione non manca!- Rispose Bulma.
-Non ne dubito! Scommetto che tu e Vegeta non
resistereste nemmeno quattro giorni senza sesso!- Disse
beffarda Chichi.
-Guarda che noi potremmo resistere anche una settimana se
solo lo volessimo!- Esclamò di rimando la donna con aria
di sfida.
-Ah davvero?!- Continuò ironica l'amica.
-Hey, Chichi
Ti va di fare una piccola scommessa?-
Domandò Bulma avvicinandosi con tono astuto.
-Vediamo
Che tipo di scommessa?- Rispose Chichi
alzando dubbiosa un sopracciglio.
-Questa: io non dovrò farlo con Vegeta per una settimana
e tu lo stesso con Goku. Se io cedo per prima ti pago una
cena al ristorante più chic di Satan City, se invece tu
cedi prima di me pagherai al posto mio, ti va l'idea?-
-Certo che mia va! Potrebbe essere molto interessante
!-
Concluse Chichi congiungendo le dita delle mani con fare
sagace.
------ FINE FLESH BACK ------
-MMM! NON POSSO!!- Disse Bulma staccandosi rapidamente
dal marito.
-Cosa?!- Chiese confuso Vegeta.
-Non posso farlo! Ho scommesso con Chichi che saremmo
riusciti a non fare sesso per una settimana!- Rispose
d'un fiato la donna guardando il marito.
-Cosa?!- Continuò il principe questa volta con tono più
irritato.
-Lo so che è stupido! Ma oggi è l'ultimo giorno, poi la
settimana è finita, sarebbe ancora più stupido cedere
adesso, no?!-
Vegeta continuò a guardare la compagna semi-svestita.
No, non poteva fargli una cosa simile, lui era il
principe del più grande e glorioso popolo dell'Universo!
Il saiyan si avvicinò alla compagna. -Vegeta, no, fermo!
Non posso perdere la scommessa, ti pare?! Ti prego, fermo!-
Continuò a lagnarsi Bulma mentre il marito le dava un
piccolo bacio sulla guancia, se la caricava sulle spalle
e la portava in camera.
-VEGETA! COSA CREDI DI FARE?! HAI BISOGNO DI UNA BELLA
DOCCIA FREDDA! METTIMI SUBITO GIÙ! IO ESIGO DI ESSERE
MESSA A TERRA IMMEDIATAMENTE!- Il principe la gettò sul
letto e con un sorriso malizioso chiuse a chiave la porta
rimanendo solo con la compagna che smise di fare tante
resistenze.
-È davvero incredibile!- Disse Trunks rivolto all'amico.
-Dico sul serio! Non si vive più a casa mia! Mio padre
non fa che ricordarmi che io sono "il futuro
principe dei saiyan"
- Continuò il giovane
imitando il padre. -Per non parlare poi di mia madre che
mi vede già presidente di tutte le società industriali
della città dell'Ovest e di Satan City! Non ne posso più
Goten, cosa devo fare?- Chiese disperato il ragazzo, ma
la risposta dell'amico non fu esattamente quella che
Trunks si aspettava.
-Zzzz
-
-Goten?
GOTEN!
MA CHE FAI?! Io ti parlo dei
miei problemi e tu dormi?! Che razza di amico sei, eh?!-
Urlò Trunks dando un pugno in testa a Goten che si
svegliò bruscamente.
-HAIHA! Ma sei impazzito, Trunks? Perché mi hai colpito?!-
Chiese confuso e dolorante il ragazzo.
-In caso non te ne fossi accorto ti stavo parlando di
cose MOLTO serie!- Rispose Trunks alquanto seccato.
-Scusa, è che oggi ho avuto una giornata piuttosto
pesante
- Disse Goten con aria stanca.
-Perché? Che hai fatto?-
-Ho girato tutto il pomeriggio per negozi con Marron per
cercare il tuo regalo di compleanno, è stato massacrante!
Tu non immagini cosa voglia dire andare a fare shopping
con un'assatanata come Marron!-
Trunks rise tra sé ripensando prima alla madre e poi
alla sorella che stava seguendo le orme del genitore,
sapeva eccome cosa vuol dire fare shopping!
-Almeno tutto questo soffrire ha dato i suoi frutti,
vedrai! Ti piacerà un sacco il tuo regalo!- Sorrise
altero Goten. Trunks, incuriosito, cominciò a fare un
vero e proprio terzo grado all'amico. -Andiamo, dammi
almeno un piccolissimo indizio!-
-No! Te lo puoi scordare!-
-L'hai qui in casa, vero?! Dov'è?!- Continuò divertito
il mezzo saiyan guardandosi intorno e spostando alcuni
fumetti e vestiti sparsi qua e là.
-HEY! Cosa pensi di fare?! FERMO! Non è lì!-
-E allora dov'è?- Insistette Trunks.
-È inutile, Trunks! Non lo avrai fino a domani!-
-Ah sì?! Staremo a vedere!- E si avventò sull'amico
scaraventandolo a terra. -DIMMI DOVE L'HAI NASCOSTO!
AVANTI!-
-MAI!-
-TI HO DETTO DI TIRARLO FUORI!-
-TI PIACEREBBE, EH?!- E proprio durante la lotta
scherzosa entrò Chichi che si fermò a guardare i due
ragazzi avvinghiati l'uno all'altro.
-Goten?! Trunks?! Che state facendo?!- Chiese lei confusa
dalle frasi dei due ragazzi.
-Ah! Mamma! Non è come sembra! Stiamo parlando del
regalo di Trunks!!- Si affrettò a rispondere Goten con
Trunks che annuiva energicamente alle sue spalle.
-Va bene
ma ora andate a dormire. Domani vi
preparerò un'abbondante colazione!- Così dicendo chiuse
la porta dietro di sé sospirando. -Quei ragazzi
diventano ogni giorno più strani!- E si avviò al piano
di sotto.
-Che razza di figura!- Mormorò avvilito Trunks quando
Goten gli saltò in spalla gettandolo a terra. -Hai
voglia di prenderle, eh?- Disse il figlio di Vegeta
assumendo lo stesso sorriso del padre e cominciarono a
scherzare di nuovo.
-Chichi
hai visto le mie scarpe? Non riesco a
trovarle da nessuna parte!- Chiese Goku rovistando in
giro, Chichi sorrise mettendogli davanti agli occhi gli
stivaletti lavati e lucidati.
-Urca! Grazie! Sei unica, Chichi!- La moglie sorrise
nuovamente mentre si dirigeva verso la cucina per lavare
i piatti, era faticoso cucinare con tre saiyan in casa.
Goku la guardò e poi propose. -Hey, Chichi, vuoi che ti
prepari un bagno caldo?-
La donna sorrise rispondendo al marito mentre alcune
gocce di sudore che le incorniciavano il volto. -Grazie,
tesoro, ne ho proprio bisogno!-
Goku si diresse verso il bagno e aprì il rubinetto,
un'idea gli girava in testa da quel pomeriggio. Da quando
Gohan si era sposato Goten dormiva nella sua camera che
era al piano di sopra e dall'altra parte della casa
rispetto al bagno. "I ragazzi non sentirebbero
niente
" Pensò tra sé il saiyan. La vasca era
piena e la stanza era invasa da vapore, Goku si tolse i
vestiti e si immerse nell'acqua bollente. "Voglio
fare una bella sorpresa a Chichi!" Pensò il saiyan.
Chichi si asciugò le mani e depose i piatti nella
credenza, aveva proprio voglia di un bel bagno caldo. Si
diresse verso il bagno ed entrò, la stanza era colma di
vapore e la donna non notò il marito immerso nell'acqua.
Goku vide che lei non si era accorta della sua presenza e
stette in silenzio per vedere cosa accadeva. La compagna
si tolse piano i vestiti mostrando il corpo sinuoso e
aggraziato, il saiyan sgranò gli occhi, era davvero
bella. Chichi slegò i lunghi e setosi capelli corvini e
li avvolse in un asciugamano, dopodiché raggiunse piano
la vasca. Goku assunse una posizione molto da "fico",
immerso nell'acqua fino all'addome, i gomiti appoggiati
indietro sul bordo della vasca e un autentico sorriso
stampato in faccia. -Ciao Chichi!- Disse con voce
profonda e pacata. Chichi si coprì lentamente con un
soffice asciugamano bianco e, rivolta al marito disse con
tono beffardo. -Credevo che il bagno fosse per me
!-
-Infatti
- Rispose lui. -Cosa aspetti? Entra! Ti
prenderai un malanno se rimani lì fuori, qui si sta così
bene
!- Chichi sorrise e si immerse nell'acqua calda.
Aveva ragione, si stava proprio bene lì dentro. Goku
continuò a guardare la compagna che aveva la testa
appoggiata sull'orlo della vasca e gli occhi chiusi. Si
avvicinò a Chichi e la baciò sulla guancia, lei accennò
un leggero sorriso mentre lui continuava.
-Cos'hai stasera, Goku? C'è forse la luna piena?- Chiese
lei scherzosa.
-Certo che sei senza cuore! Non posso essere affettuoso
con la donna che amo?- Chichi non poté fare a meno di
sorridere di nuovo e di avvicinarsi al marito,
appoggiando la testa sul suo torace. Goku le avvolse le
spalle con un braccio e si fermò ad osservarla, lo
faceva sempre. Gli piaceva soffermarsi a guardare quella
creatura così fragile, bella e delicata. Guidò il viso
della compagna verso il suo, lei aprì leggermente gli
occhi per vedere il volto serio del marito avvicinarsi e
baciarla. Chichi contraccambiò il bacio e lo abbracciò
forte sussurrandogli all'orecchio. -Ti amo Goku
-
Goku le diede un bacio e poi un altro e un altro ancora,
Chichi era tutta la sua vita. A lei venne in mente la
scommessa con Bulma ma non le importava più, era un
momento troppo splendido per rovinarlo così.
Videl rimboccò le coperte alla piccola Pan immersa nel
mondo dei sogni e, avvicinandosi, le diede un bacio sulla
fronte. -Buona notte, tesoro.- Gohan osservò la scena
sulla soglia della porta. -Si è addormentata?- Domandò
sottovoce per non svegliare la piccola.
-Sì, era stanchissima
!-
-Vieni di sotto?- Domandò il mezzo saiyan.
-Finiamo di leggere il libro?- Chiese a sua volta lei.
-Davanti al camino
- Puntualizzò lui con voce calma.
-Con le luci spente
- Continuò Videl sorridendo
leggermente. Gohan la abbracciò e insieme raggiunsero il
caminetto del salotto, la ragazza prese il libro e si
sedette al fianco del marito cominciando a leggere.
-
Kiushi guardò il folto bosco dietro di lei.
Sapeva che sarebbe venuto a salvarla, sapeva che non la
avrebbe abbandonata. Sotto quel cielo grigio e triste lei
sapeva che il loro amore avrebbe continuato a vivere
-
E, dopo un po' di lettura, Videl si addormentò tra le
braccia Gohan che, piano, la portò in camera e la mise
sotto le coperte. Le sfiorò la guancia con le labbra e
poi si mise a dormire anche lui.
* * * * * * * * *
Intanto, molto molto lontano
* * * * * * * * *
La ragazza saiyan, reduce dalla battaglia, era stremata e
ferita, doveva trovare assolutamente un pianeta dove
rimettersi in forze. Ormai abbastanza lontana da Kiton
atterrò su un pianeta rosso e roccioso. Uscì sfinita
dalla navicella e intravide piccoli esserini pelati e
rosastri dall'aria pacifica che si avvicinavano a lei. -Chi
Chi siete? Do-dove mi trovo?-
Gli strani esserini sorrisero e con voce calma e benevola
risposero. -Sei su Yardrat, straniera. E noi siamo i suoi
abitanti, gente pacifica. Da dove arrivi così
malridotta?- La ragazza cercò di rispondere, ma non fece
in tempo a pronunciare una parola che cadde a terra priva
di sensi.
Si risvegliò in uno strano giaciglio, molto simile ad
un'amaca, in una tenda. Era stata medicata e pulita, si
guardò intorno in cerca di qualcuno.
-Ben svegliata, straniera. Ti senti meglio?- Domandò uno
degli esserini che aveva visto appena uscita dalla
navicella.
-Io
sì, grazie di avermi medicato le ferite. Posso
sapere chi è il capo di questa gente?-
-Ci stai parlando adesso, cara.- Disse una voce femminile
entrando nella tenda con una tinozza d'acqua in mano. La
ragazza si voltò verso la voce poi di nuovo verso
l'esserino con cui aveva parlato poco prima. l'esserino
sembrava più anziano degli altri e la guardava
sorridendo bonario.
-Sei stata molto fortunata, se non ti avessimo trovata
saresti certamente morta.- Continuò la donna appoggiando
la scura tinozza consunta dagli anni di fianco alla
saiyan e andandosene. Quando la signora fu uscita, la
saiyan si rivolse all'anziano e sorridente capo e cominciò.
-Vengo da molto lontano in cerca di aiuto. La mia gente,
i-
-I Saiyan.- La interruppe l'esserino.
-Co-come scusi?- Chiese lei stordita.
-Saiyan. Tu sei una saiyan, giusto?-
-Sì, ma
come fate a conoscere il mio popolo?-
-Tempo fa è stato qui un ragazzo, anche lui un saiyan.
Un simpatico giovanotto, ma lui non aveva la coda.-
-UN SAIYAN! AVETE DETTO UN SAIYAN! NE È DAVVERO SICURO?!-
La ragazza saltò in piedi dalla gioia ma fu costretta a
risedersi subito sotto il dolore delle recenti ferite,
era ancora molto debole.
-Frena il tuo impeto, figliola, o finirai col farti male!-
Esclamò il capo degli esserini con un lieve sorriso. -Posso
sapere il tuo nome?-
-
Io
I-il mio nome è Syra e vengo dal
pianeta Kiton nella Galassia del Sud. E lei come si
chiama?-
L'esserino sorrise. -Il mio nome è Hain-shu e sono il
capo di questa gente. Dimmi, Syra, chi ti ha ridotta così?-
La ragazza assunse d'un tratto un'aria triste ricordando
il sacrificio di Siddan e dei suoi compagni. -Sul mio
pianeta infuria da tempo una guerra sociale tra noi, i
saiyan sopravvissuti, e i kitoniani. All'inizio non
c'erano screzi tra le nostre genti, ma da quando è
salito al trono un Re malvagio per noi saiyan non c'è più
posto e hanno deciso di
- Esitò un attimo poi
continuò con voce cupa. -
di ucciderci tutti.-
Il volto del buon Hain-shu si fece più cupo e,
stringendo in mano il vecchio bastone di legno, si
sedette stanco.
-La battaglia è al culmine e il mio popolo da solo non
può farcela. Sono partita per cercare aiuto. Siddan, un
valoroso compagno e un caro fratello, ha sacrificato la
sua vita per salvare la mia
e quella della nostra
gente. Ti prego, dimmi dov'è il saiyan di cui mi hai
parlato prima, forse lui potrebbe aiutarci
!-
Il vecchio Hain-shu si alzò e si fermò sulla soglia
della tenda. -Syra
il tuo è stato un popolo di
crudeli assassini, lo sai, vero?-
La ragazza annuì affrettandosi a rispondere. -Lo so
bene, ma ora non siamo più così! Abbiamo imparato-
-Non ne dubito, non ne dubito!- La fermò l'anziano capo
sorridendo, poi tornò serio e continuò. -Stai molto
attenta, figliola, a volte il vero nemico non è colui
che credi.-
Syra rimase in silenzio, non riusciva a capire con
precisione a che cosa alludesse Hain-shu ma non lo
contraddisse, sapeva che era un uomo saggio. L'anziano
capo sospirò e, voltandosi piano verso la ragazza, disse
con tono serio. -Vieni con me, giovane saiyan. Ti
indicherò la via da seguire per trovare l'aiuto che
cerchi.-
La ragazza accennò un sorriso e seguì il capo di quel
popolo così mansueto.
Il maestro Hain-shu la condusse davanti ad una parete
dipinta che ritraeva la mappa di buona parte
dell'universo. -Il saiyan che è stato qui viene da un
piccolo pianeta nella Galassia del Nord chiamato Terra.
Non è molto lontano, con la tua navicella ti basterà un
giorno o meno per raggiungerlo.-
-Bene, allora partirò subito.- Comunicò la ragazza
cercando con gli occhi la sua navetta spaziale.
-Non puoi, sei ancora troppo debole, e poi anche la tua
astronave ha bisogno di cure. Ascolta il vecchio Hain-shu,
parti tra qualche giorno e intanto che ti rimetti rimani
qui, sarai nostra gradita ospite.-
-Apprezzo l'invito, ma il mio popolo non può aspettare,
lei capisce, io-
-Lo so, lo so
- La interruppe il saggio. -Ma rimani
almeno fino a domani, il tempo necessario per prepararti
al viaggio.-
-Resterò con piacere, ma
eh
ecco
non
è avreste qualcosa da magiare? STO MORENDO DI FAME!-
Sulla testa del buon Hain-shu apparve una gocciolina poi
condusse la giovane in una tenda.
La cena fu abbondante ma la ragazza era pur sempre una
saiyan e il suo stomaco reclamava cibo. -Ce n'è ancora,
per favore?-
-Mio buon Kami, è il quindicesimo piatto che fai fuori,
ragazza mia! Non sei sazia?!- Chiese il vecchio capo.
-Ho bisogno di proteine se voglio affrontare al meglio il
viaggio di domani!-
L'anziano saggio guardò la ragazza compiaciuto. -Voi
saiyan siete tutti uguali, ricordo che per tutto il tempo
in cui quel ragazzo è stato qui le dispense erano sempre
vuote!-
-A proposito di quel saiyan, mi parli di lui. Ha detto
che non aveva la coda, perché? Come si chiama?- Chiese
Syra ingoiando un enorme boccone.
-Dunque, se non ricordo male il suo nome doveva essere
Goku
-
-Goku?- Stentò la ragazza. -Strano nome per un saiyan
!-
Affermò la giovane con uno sguardo scettico.
-Perché fai quella faccia ora? Mi hai chiesto di
rivelarti il suo nome e io ti ho accontentata.-
-Goku
- Continuò pensierosa la ragazza. -
Non
è un nome saiyan
Lei ha detto che non aveva la
coda. Come mai?-
-Non ne sono sicuro ma credo che gliel'avessero tagliata.-
-Mmm
!- Esclamò continuando a masticare. -
Poveretto! Scusi se la contraddico, maestro, ma lei è
davvero certo che fosse un saiyan?-
-Ne sono certo com'è vero che i Soli sorgono ad est!-
Ribatté il saggio Hain-shu. Syra bevve un bicchiere
d'acqua e appoggiandolo disse assorta.
-Goku
-
* * * * * * * *
Nel frattempo, sulla Terra
* * * * * * * *
Il sole era appena sorto e Gohan si rigirò lentamente
nel letto, guardò l'orologio, era presto, e poi era
sabato, poteva dormire ancora. Si voltò a guardare Videl
che dormiva profondamente. Lui la accarezzò piano e lei
si girò avvicinandosi al marito, Gohan sorrise e si
rimise a dormire.
Vegeta si svegliò alle prime luci dell'alba, come tutti
i saiyan era alquanto mattiniero. Cercò con la mano
nell'altro lato del letto la compagna addormentata, si
voltò verso di lei e continuò a guardarla per un po'.
In quei momenti in cui lei dormiva e lui la guardava
dormire, Vegeta, raggiungeva il massimo della
sdolcinatezza a cui poteva arrivare. Il corpo snello e
armonioso di Bulma era stretto a quello massiccio e
muscoloso di Vegeta. Nel sonno lei si spostò
abbracciandolo ma il cinico principe, questa volta, non
oppose resistenza, la coprì e scivolò piano fuori dal
letto.
-Mmm
Vegeta
- Bisbigliò la donna, il saiyan
si avvicinò per vedere se la compagna si era svegliata
ma dormiva ancora. "Starà sognando." Pensò
cominciando ad allontanarsi, ma la voce della moglie lo
chiamò di nuovo.
-
Vegeta
-
-Ma che diavolo vuole?- Rimuginò il principe fermandosi
ad ascoltare se lo chiamava ancora. Infatti, Bulma
continuò. -
Vegeta
sei uno zuccone
-
Vegeta si accigliò. Ma come si permetteva di insultarlo,
nel sonno per di più! Gettò un ultima sguardo alla
compagna addormentata e sbuffando uno stizzito -Bhà
-
si avviò verso il bagno della loro camera da letto.
Trunks aprì pigramente gli occhi svegliato dal russare
assordante di Goten. -Ma che diavolo
? Goten
GOTEN, smettila di russare! GOTEN!-
Il ragazzo si rigirò sotto le coperte. -Ancora cinque
minuti, mamma
-
Trunks lo guardò avvilito. -Sei un caso disperato, Goten!-
Il mezzo saiyan fece per rimettersi a dormire quando
venne colpito in piena faccia da un braccio di Goten,
addormentato nel futon di fianco al suo. Trunks spostò
rassegnato il braccio dell'amico e cercò di
riaddormentarsi, ma il ragazzo lo abbracciò da dietro
mormorando qualcosa come. -Vuoi uscire con me, bella
signorina?- Trunks tentò di divincolarsi dalla stretta
del migliore amico che, però, non sembrava demordere. -GOTEN!
Accidenti a te! Non sono una ragazza! LASCIAMI!- Il
secondogenito di Goku si girò, tirando un calcio a
Trunks che non poté fare altro che guaire mentre l'amico
continuava a russare. Il figlio di Vegeta provò ad
ignorare il tremendo e rumoroso respiro del mezzo saiyan
quando, improvvisamente, Goten si allargò su entrambi i
futon saltando quasi in braccio all'amico. Trunks scattò
a sedere guardando Goten con aria omicida. Poco dopo un
grido disumano si sparse in tutto il bosco circostante.
-AH-
Trunks
la-lasciami
ti
ti
prego
- Implorò Goten al mezzo saiyan che lo stava
tenendo per il collo cercando di strangolarlo.
-NO! NON NE POSSO PIÙ! SMETTILA! LASCIAMI DORMIRE!!- Gli
gridò contro Trunks. Goten annuì con il viso di un
grazioso colore tendente al viola. L'amico lo lasciò e,
dandogli le spalle si infilò sotto le coperte.
Chichi si era svegliata di soprassalto, uno strano grido
che non sembrava avere niente di umano l'aveva quasi
fatta cadere dal letto. Goku dormiva ancora steso accanto
a lei, suo marito, nonostante fosse un saiyan, non aveva
le abitudini mattiniere di tutti gli appartenenti alla
sua razza. Chichi gli accarezzò il viso e poi raggiunse
piano il bagno della loro camera per farsi la doccia,
aveva promesso ai ragazzi un'abbondante colazione e le
richieste culinarie dei saiyan non erano semplici da
accontentare. I giorni trascorrevano per tutti tranquilli
e sereni, sembrava che finalmente il pianeta avesse
iniziato un felice e prosperoso periodo di pace.
* * * * * *
Intanto, su Kiton
* * * * * *
-Razza di incapaci buoni a nulla che non siete altro
!
Come avete fatto a farvela scappare così?!- Sbraitò
nervosa un'ombra nascosta dietro tende di soffice velluto
rosso.
-Si-signore, lei
Lei era incredibilmente forte e
e noi
- Il soldato si interruppe nel vedere la
sagoma emergere dai tendaggi.
L'ombra uscì lentamente dalle tende di velluto, la
corporatura solida e massiccia era nascosta da una
scintillante armatura scura e da un mantello candido
mentre il volto era celato da un elmo argenteo. Con una
mano coperta da un soffice guanto viola, sfiorò il viso
del povero soldato che, a quel contatto, sentì il cuore
scoppiargli nel torace. -Voi
- Continuò la
misteriosa ombra con voce spaventosamente calma -
eravate un esercito.-
L'oscura figura svanì nuovamente dietro le tende e con
voce seccata ordinò. -Uccidetelo.-
Il soldato cercò di dimenarsi tra le forti braccia delle
guardie che lo avevano afferrato e lo stavano portando
via di peso.
-NO! NOO! Vi prego! Abbiate pietà, mio principe! Come
potevamo avere speranze contro la figlia di Broli?! PIETÀ,
MIO SIGNORE, PIETÀ!-
-FERMI!- Ordinò solenne l'ombra che riemerse inquieta
dalle tende. -La figlia di Broli?!- Chiese con tono
turbato.
-Sì, era la figlia del Super Saiyan della Leggenda! Ne
sono sicuro, aveva quel simbolo sul braccio! Lo teneva
nascosto da un drappo, ma le è scivolato prima di salire
sulla navicella e io l'ho visto bene!- Disse il soldato
con aria più convincente che poteva.
-No, non è possibile. Io stesso l'avevo uccisa quando
era solo una bambina! Non può, non può essere viva!-
Disse nervosa tra sé l'oscura figura.
-TU!- L'ombra si rivolse di scatto al soldato che sobbalzò
per lo spavento. -Sei certo di ciò che dici?!-
Il pover'uomo tremò annuendo impaurito.
-Bene
Lasciatelo, potrebbe ancora servirmi
- E
detto ciò scomparve nuovamente dietro i veli.
* * * * * *
Intanto, su Yardrat
* * * * * *
Syra aprì gli occhi, la luce lieve dei Soli di Yardrat
le scaldava le ossa, si sentiva decisamente meglio quel
giorno.
-Buon giorno, cara, hai dormito bene questa notte?-
Domandò la stessa donna della tinozza del giorno prima.
-Sì, grazie. Che ore sono?-
-Entrambi i Soli sono già alti nel cielo, ti conviene
spicciarti a fare colazione o partirai in ritardo!- Disse
con voce gentile la signora.
-Grazie, vedrò di sbrigarmi!-
-Vai a fare una doccia, io, intanto, ti preparerò
qualcosa da mangiare.-
-Signora
-
-Sì, cara?- Rispose la cordiale signora voltandosi verso
di lei.
La ragazza sorrise alla gentile donna e con un sorriso
disse. -
Grazie.- Per poi scomparire dietro alcuni
zendadi.
-Maestro, lei è sicuro di voler aiutare questa
straniera? È vero, il saiyan che è stato qui l'ultima
volta era cordiale e questa ragazza non è da meno. Ma
questa è braccata da elementi malvagi, che hanno
iniziato una guerra, non vorrei che il nostro popolo
finisse nei guai e-
-Ryu! Ora basta, lei non è come gli altri. Quella
ragazza dovrà affrontare nemici e ostacoli molto più
grandi e pericolosi di quanto possa minimamente
immaginare. Se le mie previsioni dovessero essere esatte,
presto, non sarà solo il popolo Saiyan ad essere in
pericolo
- Disse con voce fredda e seria il saggio
Hain-shu.
-Che intendete dire, maestro
? Che presto l'intero
universo potrebbe essere in pericolo?- Chiese il ragazzo
pieno di sgomento.
-No, o almeno
lo spero
-
Il ragazzo continuò a fissare l'anziano capo che aveva
lo sguardo perso all'orizzonte, di cosa aveva tanto
timore il saggio maestro? Che cosa lo spingeva ad essere
tanto incauto e magnanimo con la straniera?
Syra uscì dalla tenda massaggiandosi lo stomaco e
esclamando a gran voce.
-Ah! Che bella mangiata! Ora sto molto meglio!-
Il buon capo si girò verso la saiyan che si stava
dirigendo verso di lui e il ragazzo con il quale il
maestro stava discutendo.
-Sei pronta per il viaggio, figliola?- Domandò il
vecchio Hain-shu.
-Sì, partirò subito. Grazie della vostra gentilezza ed
ospitalità, maestro!-
-Va' ora, il tuo popolo ha bisogno di te.- Syra si
soffermò un attimo a guardare il buon Hain-shu, le era
molto grata per tutto quello che aveva fatto per lei.
Mentre si apprestava a salire sulla navicella, con i
motori già accesi, una voce la fermò.
-SYRA
- La ragazza si voltò di nuovo per vedere
l'anziano saggio gettarle un medaglione con una pietra
rossa scintillante dove, al suo interno, era dipinto uno
strano simbolo incomprensibile. Syra lo squadrò, poi alzò
lo sguardo verso Hain-shu.
-
Tienilo con te. Potresti averne bisogno. Ora va',
giovane guerriera, e salva il tuo popolo
- Poi, in
modo quasi impercettibile, Hain-shu terminò la frase. -
e i popoli delle altre Galassie
-
Syra partì continuando ad osservare il medaglione, era
come se emanasse una forza misteriosa. Ne era certa, la
forza dell'amicizia con gli abitanti di Yardrat e col
saggio Hain-shu l'avrebbe guidata e protetta.
* * * * * * *
Nel frattempo, a casa Son
* * * * * * *
-AHHH!! Auguri vecchio mascalzone d'un saiyan che non sei
altro!- Esclamò Goten scompigliando energicamente i
capelli del povero Trunks che, sorridendo, cercava di
togliersi di dosso l'amico senza far cadere la sua
colazione. -Grazie Goten!-
-È vero, buon compleanno, Trunks!- Disse Goku entrando
dalla porta della cucina. -Grazie a tutti, siete davvero
gentili!- Sorrise il ragazzo.
-Ma figurati! Piuttosto, auguri, caro!- Disse Chichi
portando la colazione a Goten e Goku. Il saiyan si
sedette alla sinistra di Trunks mentre il ragazzo alla
sua destra con un sorrisetto scaltro in volto. Trunks li
guardò entrambi con aria semi-impaurita. -Che c'è?-
Domandò piano.
-Compi diciassette anni, non è vero, Trunks?- Chiese
Goku avvicinandosi di più al ragazzo. -Perché?-
-Oh, Trunks! Che ti prende? Non vogliamo mica farti del
male! Vogliamo solo
- Trunks deglutì mentre l'amico
terminava. -
TIRARTI LE ORECCHIE!- E, finta la
frase, Goten si avventò sul ragazzo che lanciò un
guaito mentre anche Goku si univa al figlio per aiutarlo.
-NO! FERMI! GOTEN! FERMO! Così mi stacchi un orecchio!
BASTA!-
Goku si fermò all'improvviso alzandosi dal pavimento sul
quale erano caduti all'impatto. Un rumore assordante si
stava dirigendo verso la casa dei Son.
-Ma che diavolo è?!- Domandò Goten lasciando andare un
Trunks piuttosto scompigliato. I tre saiyan uscirono per
vedere cos'era tutto quel baccano quando videro un enorme
elicottero puntare verso di loro, sulla fiancata c'erano
due grandi "C" e, appena le vide, a Trunks
vennero i sudori freddi. Una volta a terra
dall'elicottero uscì una figura snella e saltellante
dalla voce MOLTO acuta.
-TRUNKS!
TRUUNKS!
Tesoro! Dove sei?!-
Stridette la presidentessa della Capsule corp
avvicinandosi ai tre amici. -Trunks! Buon compleanno,
tesoro!- Disse Bulma abbracciando il figlio sotto gli
occhi confusi e divertiti dei due saiyan presenti. -Ehm
sì, grazie
mamma
ora smettila
così mi
metti in imbarazzo
- Sibilò Trunks metà sorridendo
mentre cercava di liberarsi dalla morsa della madre.
Bulma lo guardò attentamente, gli diede un bacio sulla
fronte e, salutando Goku e figlio, si avviò verso casa
Son per fare una visita anche all'amica Chichi. -Tua
madre fa le cose in grande, eh?!- Disse Goten
avvicinandosi al mezzo saiyan e continuando ad osservare
la donna allontanarsi verso la casa. -Non ne hai la
minima idea
- Terminò Trunks lanciando un'occhiata
all'amico.
-Allora, che cosa mi racconti? Come stanno andando i
preparativi per la festa?- Chiese Chichi versando una
tazza di caffè.
-Bene! Dovresti vedere! È tutto assolutamente perfetto!
Trunks e i ragazzi si divertiranno da matti
Per non
parlare di noi!- Rise Bulma bevendo un sorso del caffè.
Goku era sulla soglia della cucina e da un po' cercava
inutilmente di parlare ma veniva puntualmente interrotto
da una delle due.
-Goku! Un attimo! Non vedi che stiamo parlando?!- Le
ringhiavano contro sia Chichi che Bulma.
-I negozi di Satan City sono veramente meravigliosi! Che
ne dici se oggi andassimo a fare qualche compera?- Chiese
Bulma aiutando Chichi ad asciugare alcune tazzine.
-Oh, sì! In un negozio del centro ho visto un completino
blu che era veramente un amore! Ci vengo davvero
volentieri, Bulma!- Rispose Chichi tutta eccitata e,
insieme si diressero verso la porta.
-Ehm
Chichi
scusa ma io
- Fremette una
voce dietro di loro. Le due amiche si girarono per vedere
un Goku un po' avvilito dire un po' riluttante. -Tesoro
mi
mi dispiace interromperti ma
ecco
io
-
Chichi e Bulma attesero la fine della frase con
impazienza.
-
Devo ancora fare colazione!- Terminò Goku con un
sorriso preoccupato.
Sulla testa delle due apparve una gocciolina e,
voltandosi, Chichi disse con tono duro.-Poco male, c'è
ancora un po' di marmellata nella credenza. Io non torno
oggi, ci vediamo da Bulma mezz'ora prima dell'inizio
della cena, ok? A dopo e sii puntuale!
Goku rimase impietrito a guardare le due amiche chiudere
rumorosamente la porta ridacchiando di cose loro per poi
allontanarsi.
Chichi stava guardando un vestito verde in una vetrina
quando l'amica iniziò un discorso che la mise
stranamente a disagio.
-Chichi, come hai passato ieri la serata? Mi sembri più
radiosa del solito
- Bulma si avvicinò con un
ghigno a Chichi che sorrise nervosamente tentando di
togliersi di dosso lo sguardo indagatore dell'amica.
-Niente di particolare
Perché?!-
-
Mmm
così
Mi chiedevo se magari non
avessi passato la serata con Goku
- Chichi sussultò.
-No no, non l'ho nemmeno visto ieri Goku!- Rispose
ridendo in modo poco credibile.
-Ah sì?! Non è che mi stai nascondendo qualcosa, vero?-
Chiese sospettosa Bulma avvicinandosi ancora di più
all'amica.
-Ma figurati! Piuttosto, tu che hai fatto ieri sera?-
Bulma scattò indietro blaterando qualcosa di simile a
queste. -Ah
! Bhè, io non vedo Vegeta da almeno
almeno due giorni
!-
-Ma io non ti ho chiesto di Vegeta
!- Sogghignò
Chichi guardando l'amica sbarrare gli occhi e balbettare
qualcosa di incomprensibile. Nessuna delle due sembrava
molto convinta ma entrambe lasciarono perdere, dovevano
trovare un vestito per la festa.
A Gohan sembrava davvero di aver dormito un'eternità
quella mattina, il sole era già alto nel cielo e lui era
ancora sotto le coperte. Allungò il braccio per vedere
se la moglie era ancora lì, ma, con sua grande sorpresa,
trovò solo un biglietto timbrato con un bacio che diceva:
"Oggi porto Pan da Ivette, torno presto. Ti amo,
Videl"
Era strano, di solito Videl non si alzava mai così
presto. Scese di sotto e si preparò la colazione, non
aveva molta fame così si fece solo un caffè. Continuava
a pensare al perché Videl non gli avesse detto niente
del fatto che avrebbe portato Pan dall'amica,
generalmente gli diceva sempre tutto. Sospirò e
guardando il biglietto si sentì stranamente triste, tra
lui e Videl le cose si stavano raffreddando
e la
colpa era sua. Mentre risistemava il letto notò in un
cassetto il vecchio album delle foto e si mise a
sfogliarlo, quanti ricordi
! Quanti momenti felici
avevano trascorso lui e la sua Videl
Dando
un'occhiata qua e là trovò le foto di Great Saiyaman,
di Videl con l'uniforme della Orange Star School, lui e
Videl ad una festa da Bulma, lui insieme a Videl e Goten
mentre imparavano a volare, il loro matrimonio, la
cerimonia, i giorni felici, la nascita di Pan
Ne
era più che innamorato, ma non riusciva a
dimostrarglielo come voleva, aveva paura che presto Videl
si sarebbe stancata di lui e l'avrebbe lasciato. Nella
testa di Gohan venivano proiettate immagini di lui e
Videl nei primi anni di matrimonio in maniera scoordinata
e confusa, che magnifici momenti! Non poteva vivere senza
di lei. Voleva dimostrarle quanto fosse importante per
lui e quella sera, alla festa, sarebbe stata un'ottima
occasione, da non perdere. Gohan sorrise e alzandosi in
piedi deciso esclamò. -La renderò felice
!-
Qualche ora dopo
Casa Brief era tutta ornata di nastrini e luccichii, la
festa stava per cominciare e tutti erano molto nervosi
soprattutto Bulma.
-Avete sistemato gli antipasti? Ma le luci?! Sono ancora
da programmare?! Datevi una mossa! Gli invitati saranno
qui a minuti!-
Bulma girava per il grandissimo giardino della Capsule
corp impartendo ordini a destra e a manca.
-Bulma
Bulma! Calmati! Vedrai, questa festa sarà
favolosa!- Cercò di calmarla Chichi correndole appresso
da una parte all'altra del giardino.
-SONO CALMISSIMA! NON VEDI?! Piuttosto, dov'è finito
Goku? Dovrebbe essere già qui! Sarà meglio che si
presenti in orario, non voglio che faccia una delle sue
solite entrate davanti ai dirigenti della Hamilton
Mechanical Industry, e soprattutto davanti al sig
Hamilton!- Si lamentò la moglie del principe dei saiyan.
-Oh, non preoccuparti! Stavolta non tarderà
!-
Chichi sorrise astutamente e Bulma, incuriosita, chiese.
-Che intendi dire?-
-Intendo che ho detto a Goku che la festa sarebbe
iniziata alle 7:00 invece che alle 8:00. In più gli ho
raccomandato di presentarsi mezz'ora prima dell'inizio.
Se lo conosco bene arriverà puntuale con tutti gli altri
invitati!- Rise Chichi facendo l'occhiolino all'amica.
-OH!! CHICHI SEI UN VERO GENIO!!- Bulma abbracciò
entusiasta la donna continuando con gli ultimi ritocchi.
-Goten
- Mormorò avvilito Trunks.
-Che c'è?- Rispose Goten aggiustandosi il nodo della
cravatta.
-Sai, credo proprio che questo sarà il peggior
compleanno della mia vita
- Si compianse il mezzo
saiyan.
-Ma smettila! Vedrai che ci divertiremo un sacco! Non
dimenticare che tua madre è un vero fenomeno in fatto di
organizzare feste! Non importa se a questa parteciperanno
alcuni suoi colleghi, noi ce ne staremo con gli altri a
divertirci!- Ridacchiò il secondogenito di Goku.
-Tu dici?- Chiese ancora Trunks.
-Ti ho detto di sì! Lo sai che di me puoi fidarti
ciecamente! Dico, ti ho per caso mai deluso?!- Chiese
Goten con tono solenne e idiota allo stesso tempo. Trunks
assunse un'aria divertita, ma fece appena in tempo ad
accennare un -Veramente
- che l'amico lo zittì con
un gesto della mano.
-Non rovinare questo momento con stupidi dettagli
E
ora andiamo, GLI ANTIPASTI CI APETTANO!- Gridò Goten
alzando l'indice della mano in aria con tono di sfida.
Ripresa l'allegria Trunks corse dietro a Goten giù per
le scale quando entrambi udirono un gran fracasso per poi
vedere un lampo passargli davanti. I due mezzi saiyan si
guardarono a vicenda sbattendo un paio di volte le
palpebre e chiedendosi all'unisono. -Ma cos'era quello?!-
Goku stava correndo il più velocemente che i corridoi
della casa di Bulma gli permettevano. -URCA! SONO IN
RITARDISSIMO! Questa volta Chichi mi terrà il muso per
almeno un mese!-
Bulma e Chichi stavano chiacchierando in giardino con
Yamcha, Pual, Muten e Yajirobei che erano appena arrivati
quando un razzo che puntava nella loro direzione si fermò
a pochi centimetri da Chichi.
-Goku!- Disse sorpresa lei guardando il marito piuttosto
affannato.
-Oh, Chichi! Scusami! Lo so, lo so che sono in ritardo ma
una famiglia di draghi stava
- Goku si interruppe
per guardarsi intorno stranito sotto gli occhi divertiti
della moglie che teneva le braccia conserte davanti a sé.
-Hey!- Continuò il saiyan. -Ma tutti gli altri invitati?
Anche loro sono in ritardo?- Domandò Goku nella sua
candida ingenuità.
-Razza di imbecille!- Prese la parola una voce bassa e
ringhiosa.
-La festa deve ancora iniziare!- Grugnì Vegeta uscendo
dall'ombra con indosso un bellissimo ed elegante smoking
nero con un simpatico papillon rosso legato sotto il
colletto bianco. L'attenzione generale si spostò sul
principe saiyan che non poté fare a meno di ringhiare
scontroso.
-Che diavolo avete da guardare?!-
Bisognava ammettere che era davvero molto chic, quel
completo gli stava davvero d'incanto. -Wow, Vegeta! Sei
uno splendore!- Sorrise Bulma.
-Taci, donna! Non so ancora come tu abbia fatto a
convincermi ad infilarmi questa roba, io sono-
-"Il Principe Dei Saiyan"
! Lo so, lo so!-
Ghignò la donna interrompendo l'orgoglioso saiyan che,
bofonchiando qualcosa, voltò le spalle andando a sedersi
su una sedia più in là.
Trunks e Goten arrivarono accompagnati dai primi invitati
e da Gohan e famiglia. In poco tempo il giardino era
gremito di persone. La festa era un gran successo, e
Bulma parlava da quasi mezz'ora con vari impresari che le
proponevano di unire la Capsule corp con la loro azienda,
ma c'era anche chi non partecipava molto attivamente alla
festa. Vegeta e C18 erano rispettivamente soli soletti ad
un tavolo, ma altri si divertivano un mondo, infatti,
Marron cercava di far ballare Crilin, anche se con
risultati disastrosi. Goku, naturalmente era alla
tavolata degli antipasti con Chichi che tentava invano di
fermarlo mentre Piccolo e Dende si godevano la festa in
disparte con Tenshinhan e Jaozi. Mr Satan era circondato
da persone che volevano il suo autografo, Bu giocava con
Bee, il cucciolo ormai cresciuto, Yamcha, Muten e Olong
ci provavano inutilmente con tutte le ragazze presenti
mentre Videl e Gohan tenevano d'occhio Bra e Pan.
Insomma, tutti si stavano divertendo molto, almeno
quasi tutti
-Hey, Trunks
- Chiamò sottovoce Goten. -Hai visto
Marron? È proprio carina con quel vestito, non trovi?-
Il mezzo saiyan nemmeno lo stava ad ascoltare, quella
sera non si sentiva per niente in forma. -Uff
-
Sospirò Trunks.
-E dai, Trunks! Un po' di vita, accidenti! Un cadavere
sarebbe più socievole di te stasera!- Brontolò Goten
all'amico.
-Goten
Possibile che non ti voglia mettere in
quella tua zucca vuota che non ho voglia di essere
allegro stasera?!-
-Oh, mi scusi tanto, Signor Futuro Presidente della
Capsule corp NONCHÉ Prossimo Principe dei Saiyan!-
Esclamò un Goten piuttosto innervosito.
Negli occhi di Trunks si accese una luce rossa di rabbia
che fece indietreggiare impaurito l'altro mezzo saiyan. I
due stavano per azzuffarsi quando un boato e una luce in
cielo attirarono la loro attenzione. Vegeta e Goku si
guardarono a vicenda pensierosi, il principe dei saiyan
si alzò in volo fino al tetto della casa, dove lo
raggiunsero anche Goku, Gohan, Trunks con in braccio
Bulma, Goten, Crilin e Piccolo.
-Avete sentito?- Domandò Goku.
-Sì, un'aura molto potente. Di chi può essere?- Chiese
Piccolo guardando nella direzione dove era caduta la
strana luce.
"Che strano
" Pensò Vegeta "Questa
aura mi è familiare
"
-Ma
Non è possibile
- Trasalì Gohan per poi
rivolgersi agli altri. -Questa è l'aura di un saiyan!-
-Ma non può essere! Tutti i saiyan sono stati uccisi da
Freezer! E poi Broli e suo padre Paragass sono stati
sconfitti da Goku e i ragazzi!- Intervenne Bulma
perplessa. Vegeta aveva un'espressione che non
pronosticava niente di buono, Goku lo guardò per un po'
poi disse. -Sentite, io propongo di andare a vedere chi o
che cosa è atterrato sul nostro pianeta. Grazie al
teletrasporto saremo lì in un attimo!-
Crilin allargò un sorriso mentre, indietreggiando,
diceva. -Io
ecco
credo che rimarrò qui! Non
credo che ci sarà bisogno del mio aiuto! Però, se
avrete bis-
Goku sorrise interrompendo l'amico. -Tranquillo, se
avremo bisogno di te sappiamo dove trovarti!-
-Io vengo con voi!- Disse Bulma mettendo una mano sulla
spalla di Goku.
-Avanti, Goku, cosa aspetti? Usa il teletrasporto!-
Continuò la donna.
Goku la guardò sorridendo con una gocciolina in testa e,
prima di poter dire qualcosa Vegeta s'intromise
esclamando col suo solito tono duro.
-Non se ne parla neanche! Ti ha dato di volta il
cervello, donna?! Potrebbe essere pericoloso!-
Bulma non riuscì a star zitta davanti a quell'affronto e
cominciò uno dei soliti battibecchi tra il principe dei
saiyan e la presidentessa della Capsule corp. Trunks si
mise una mano sugli occhi mormorando. -Ma perché devono
sempre dare spettacolo?!-
-IO VENGO CON VOI! PUNTO E BASTA!- Esclamò Bulma dando
le spalle a Vegeta che, con un grugnito le voltò le
spalle a sua volta. Goku si avvicinò cercando di calmare
le acque tra i due, con il risultato che Bulma sarebbe
venuta con loro a patto di essere "scortata" da
Trunks.
In un attimo arrivarono tutti alla navicella, da un
profondo cratere uscivano le esalazioni e i fumi
dell'astronave. Vegeta guardò nella cavità pensieroso,
Goku gli si avvicinò e rivolse lo sguardo in basso anche
lui.
-Una navicella Saiyan
- Confermò Goku scorgendo
l'astronave tra il dileguarsi dei vapori.
Il portello si aprì e ne uscì una ragazza vestita in
modo molto strano per un saiyan, un largo mantello scuro
le copriva le spalle ma quella era senza dubbio
un'abitante dell'ex pianeta Vegeta, la coda ne dava
certezza assoluta. Bulma si avvicinò e, prima che
Vegeta, con un braccio la facesse indietreggiare disse
sorridendo. -È solo una ragazzina
!- Vegeta
sembrava molto preoccupato e Goku lo guardò nuovamente.
"Vegeta ha qualcosa
Forse conosce quella
ragazza
" Pensò il saiyan, poi si diresse
verso la giovane. Lei lo guardò a lungo con aria poco
fiduciosa e rimanendo all'erta. Goku sorrise e disse. -Hey,
tranquilla! Qui nessuno intende farti del male! Vieni, ti
aiuto a salire.- Il saiyan le porse la mano e lei,
sebbene un po' restia la afferrò e insieme uscirono dal
cratere provocato dalla navicella. Syra si guardava
intorno piuttosto spaesata ma percepiva con chiarezza
l'aura di molti saiyan su quel pianeta. Mentre passava,
Vegeta, la squadrò e Syra squadrò il principe. "Che
aura familiare
" Pensarono entrambi.
-Allora,- Iniziò Goku con uno dei suoi soliti sorrisi. -Vuoi
dirci chi sei e che cosa fai sul nostro pianeta?-
Syra guardò ogni singolo volto presente, soprattutto
quello di Vegeta.
-Allora? Che ci fai qui?- S'intromise il principe con
tono duro.
-VEGETA! Smettila! Così la spaventi
!- Lo
interruppe Bulma avvicinandosi alla ragazza. -Non temere,
siamo amici. Il mio nome è Bulma, e il tuo?-
Syra continuò a scrutare coloro che l'avevano accolta
poi iniziò diffidente.
-Questo pianeta si chiama Terra?-
Bulma la guardò perplessa. -Sì, è la Terra. Perché me
lo chiedi?-
-Sto cercando una persona, è di vitale importanza che io
la trovi al più presto possibile.-
Goku intervenne. -Così cerchi una persona, eh? Bhè, mi
sembri molto stanca e quelle bende hanno bisogno di
essere cambiate.- Disse cordiale il saiyan indicando le
fasciature e continuando. -Vieni con noi!-
Con un sorriso le mise una mano sulla spalla e, insieme a
tutti gli altri, in un lampo furono da Crilin e co. nel
giardino di casa Brief.
-RAGAZZI!- Esclamò Crilin correndo verso gli amici. -E
questa chi è
?!-
Syra indietreggiò un po'. "Accidenti! Non avevo mai
visto tante persone in vita mia se non in battaglia!"
Pensò intimorita la ragazza.
La festa era quasi finita e in un angolo del giardino,
accerchiato da vari dipendenti c'era un uomo che
alzandosi piuttosto spazientito si diresse verso la porta.
-OH NO!! MI SONO COMPLETAMENTE DIMENTICATA DEL SIGNOR
HAMILTON!- Esclamò Bulma correndo verso l'uomo che aveva
già aperto la porta. -ASPETTI! La prego aspetti Signor
Hamilton, ASPETTI UN MOMENTO!-
-Oh, finalmente, signora Brief! È tutta la sera che la
aspetto!- Disse con tono molto seccato l'impresario.
-Lo so e mi dispiace moltissimo ma
ho avuto alcuni
imprevisti e non ho proprio potuto-
-NON MI INTERESSA! Io lavoro con ditte serie, signora!
Non sono venuto qui per essere preso in giro! E ora, se
vuole scusarmi!- Così, voltando le spalle ad una Bulma
scossa e depressa, il Signor Hamilton lasciò lo
stabilimento e salì sulla sua lussuosa limousine. Bulma
continuò a guardare per un po' l'uscita mormorando cose
del tipo. -Se-se n'è andato
! È-è andato via
!-
Syra era piuttosto spaesata ma in quel trambusto riuscì
ad avvicinare il tenebroso principe dei saiyan. -Ti
chiami Vegeta, dunque sei un saiyan
- Disse la
ragazza con tono fermo.
-Ti sbagli. Non sono un saiyan.- Ribatté il principe
ringhiando.
-Mmm
Credo anch'io. Non potresti mai essere sul
serio chi penso, dovresti avere sangue reale e non hai
proprio l'aria di un principe
- Disse Syra
voltandosi mentre Vegeta la guardava incredulo. "Come
fa a sapere
?! Ma chi è questa saiyan
?! Da
dove arriva
?!" Il saiyan sembrava turbato
dall'arrivo di quella ragazza, molto più di quanto lo
erano gli altri.
Goku tornò con un bicchiere d'acqua che porse alla
ragazza. -Tieni, bevi questo. Ti sentirai meglio dopo.-
Syra prese il bicchiere, lo guardò un attimo poi lo
bevve tutto d'un fiato e lo restituì senza guardare in
faccia il saiyan. -Dai, andiamo in casa. Hai bisogno di
essere medicata.- Disse Goku sorridendo e indicandole la
via.
"Che strano. Percepisco le aure di molti saiyan,
eppure sembrano così
diverse
!" Pensò
la ragazza, seguendo Goku all'interno della casa.
* * * * * * * *
Nel frattempo, su Kiton
* * * * * * * *
-Mio signore
- Mormorò un soldato kitoniano
entrando in una stanza.
-Cosa vuoi?- Chiese brusca la voce dietro ai velluti
scarlatti.
-Signore, sono qui per il rapporto sui saiyan catturati.
Signor Gulter ne è già al corrente e-
-Portalo da me.- Ordinò la voce dietro le tende
scarlatte.
-Ma-ma signore io
- Cercò di spiegare la guardia.
-Ti ho dato un ordine, soldato! Eseguilo!- Sentenziò la
sagoma dileguandosi ancora di più tra i velluti.
Poco più tardi un kitoniano vestito in modo molto regale
entrò nella stanza e si avvicinò senza paura ai
tendaggi.
-Allora, mio buon amico, cos'è che ti turba?- Chiese
l'alieno sedendosi comodamente su una poltrona e fumando
un sigaro.
-Cosa mi turba mi chiede!- Esclamò l'ombra uscendo dai
velluti mostrando una statura alta e massiccia, coperta
da mantelli color oro e amaranto con l'elmo luccicante
che gli celava il volto.
-Tu, Gulter, devi essere davvero folle per non essere
preoccupato!-
-Oh, andiamo, vecchio mio! Ti allarmi per niente! Cosa
vuoi che faccia una ragazzina da sola e mezza moribonda
per impedire la nostra ascesa?!- Rispose incurante il
kitoniano seguendo con gli occhi l'amico fare avanti e
indietro nervoso per la stanza. L'ombra, all'udire tali
parole si avvicinò all'alieno e, mettendogli le mani
sulle spalle disse. -Tu non hai la minima idea di quale
pericolo stiamo andando in contro. Quella saiyan non è
come gli altri, lei è la figlia di Broli
!-
Stettero in silenzio per un attimo poi il kitoniano
domandò, guardando la sagoma sedersi stanca su un'altra
poltrona. -Chi è questo Broli?-
-Sei talmente stolto da non ricordare nemmeno chi è
Comunque te lo dirò ugualmente
- Disse l'ombra
portandosi una mano alla fronte e iniziando piano a
raccontare.
-Broli era un saiyan molto potente, più forte di ogni
altro saiyan mai esistito. Lui era il Super Saiyan della
Leggenda
-
-Continua
Sembra interessante!- Lo derise il
kitoniano ridacchiando.
L'ombra si alzò di scatto e, prendendo l'alieno per la
gola, lo appese al muro. -Non prendermi in giro
Non
farlo.- Disse irritato lo spettro.
-Ok
ok
No-non volevo
La-lasciami ora
!-
Rispose intimorito l'alieno.
L'ombra lo lasciò e dirigendosi verso la poltrona
continuò il suo racconto.
-Molto tempo fa, Broli e suo padre, miravano a vendicarsi
del figlio del Re che aveva tentato di ucciderli ed erano
diretti verso un pianeta lontano, ma prima sostarono su
Kiton alcuni mesi. Broli era controllato da suo padre
Paragass tramite un dispositivo che aveva in fronte,
infatti l'uomo mirava a conquistare l'universo servendosi
della forza del figlio. Quando atterrarono Broli e suo
padre furono accolti da Yume, una saiyan che si trovava
nella radura per raccogliere frutti
o fiori, non ha
importanza! Nonostante la sua antipatia per i saiyan,
Paragass, decise di fermarsi lì per un po' ma non calcolò
che Broli potesse innamorarsi della saiyan. I due vissero
una breve ma intensa storia d'amore, sembrava che il
dispositivo che Broli aveva in fronte non funzionasse a
dovere e il ragazzo era libero dal volere del padre.
Quando Paragass si accorse dei due giovani li divise
cambiando il dispositivo del figlio con uno più
sofisticato, distrusse la Base dei ribelli e lasciò
Kiton in fretta e furia.-
-Non capisco cosa centri la ragazzina con tutto questo?-
Chiese l'alieno.
-Yume, quando Broli partì, era incinta della figlia del
Super Saiyan della Leggenda
Syra
- Spiegò
l'ombra.
-Sì, questo l'avevo capito. Quello che non capisco è
perché tu la tema tanto. Va bene, mettiamo pure che sia
la figlia di Broli, ma non per questo deve
necessariamente avere l'incredibile potere del padre, no?
E poi non avevi detto di averla uccisa anni fa?- Domandò
il kitoniano.
-Infatti, credevo di averla uccisa quando era ancora in
fasce, MA È VIVA! E questo potrebbe intralciare i nostri
piani non poco. E poi ti assicuro che possiede la stessa
forza del padre! Completamente da sola è riuscita a
distruggere un intero esercito di tuoi uomini! Ma non è
solo questo che temo
Comunque dobbiamo stare
all'erta, potrebbe darci molti problemi!- Concluse
preoccupata l'ombra mentre spiegava.
-Può darsi, ma tu sei certamente più forte. Non ci
metterai molto a toglierla dai piedi, così, finalmente,
io conquisterò il potere e tu quello stupido coltello!
Ah ah ah!- Rise vivamente l'alieno.
-Quello che tu chiami "stupido coltello" è
l'arma più potente che il cielo abbia mai concepito, ti
consiglio di portarle il rispetto che merita
Cambiando discorso, che cosa mi dici dei prigionieri?-
Domandò l'ombra sorseggiando vino rosso da un calice di
cristallo.
-Oh, già! Quasi me ne scordavo! Ieri i miei uomini hanno
catturato quattro giovani saiyan, non conosco ancora i
loro nomi ma credo che siano gli amici della ragazzina.
Vuoi che li porti qui?- Chiese il kitoniano.
-No, non importa. Informati sui loro nomi, però.- E,
alzandosi, scomparve nuovamente tra le tende mentre
Signor Gulter salutava solenne e si avviava dai saiyan.
* * * * * *
Intanto, sulla Terra
* * * * * *
Syra si sedette su una sedia della cucina di casa Brief
lasciando che Bulma le togliesse le fasciature. Goku la
guardò e capì che la ragazza ancora non si fidava di
loro, così iniziò a fare gli onori di casa.
-Che maleducati! Non ci siamo nemmeno presentati! Dunque,
alcuni di noi già li conosci, quella che ti sta
medicando è Bulma, quel musone che sta sempre in
disparte è Vegeta, là ci sono mio figlio Gohan e la sua
famiglia, Videl e la piccola Pan, questa birichina è
Bra,- Disse Goku indicando la bambina che correva dalla
madre. -Figlia di Bulma e Vegeta, questo è il mio amico
Crilin e quelle sono sua figlia Marron e sua moglie C18-
-C18?- Domandò smarrita Syra.
-Ehm
sì, è una storia lunga, te la racconto
un'altra volta! Quello alto e verde è Piccolo e quello
più basso è Dende, due amici di Namecc. Questa è
Chichi, mia moglie.- Continuò Goku, mettendo una mano
sulla spalla della moglie. -Poi ci sono quei due ragazzi,
uno è Goten, mio figlio più giovane e l'altro Trunks,
primogenito di Bulma e Vegeta.-
Mentre il saiyan diceva i loro nomi ognuno salutava e
Syra studiava con attenzione ogni singola persona che le
veniva presentata.
-Infine ci sono io, mi chiamo Goku!-
A quella frase Syra sbarrò gli occhi e saltò in piedi
chiedendo impaziente. -GOKU! Tu-tu ti chiami GOKU?! Ho
capito bene? Hai detto G-O-K-U?!-
Goku la guardò un po' sorpreso e rispose. -Sì, è il
mio nome
Per caso ci conosciamo?- Domandò il
saiyan.
-Sei un saiyan, e sei stato su Yardrat, giusto?! AHH! Sì,
devi essere tu! "Un simpatico saiyan senza la coda",
sei certamente tu!- Disse entusiasta precipitandosi di
fronte a Goku e osservandolo sorridente. Il saiyan la
guardò un po' stranito, le arrivava a malapena al torace
e doveva rivolgere lo sguardo quasi a terra per guardarla
negli occhi.
-Come fai a sapere che sono stato su Yardrat? Ma insomma,
chi sei?-
-Oh, giusto! Il mio nome è Syra e sono una saiyan, e,
proprio come te, anch'io sono stata su Yardrat!
Finalmente ti ho trovato Goku!- Esclamò allegra la
ragazza.
Goku era sempre più confuso, ma cosa voleva da lui
quella ragazzina? Perché lo stava cercando? Era forse
successo qualcosa su Yardrat? Chichi si intromise
chiedendo alla ragazza. -Perché stavi cercando mio
marito?-
Il volto di Syra si fece più cupo e iniziò a raccontare
la sua storia.
-Vedete, io vengo da un pianeta molto lontano di nome
Kiton, nella Galassia del Sud. Sul mio pianeta ci sono
altri saiyan sopravvissuti all'esplosione di Vegeta, tra
i quali anche la principessa Veki.-
A quel nome Vegeta sbarrò gli occhi e si fece avanti
guardando incredulo la ragazzina, Syra lo guardò a sua
volta e il principe iniziò a stento a parlare.
-Veki? Parli di Veki primogenita di Re Vegeta?-
-Sì, lei è scampata all'esplosione del pianeta grazie
al Re, lui ordinò ad alcuni saiyan di portarla in salvo
lontano da lì e così fu fatto. Lei era piccola ma se lo
ricorda ancora bene, mi ha raccontato che lei e i saiyan
che la accompagnavano viaggiarono per molto tempo poi
atterrarono su Kiton, e da allora è lì che abbiamo
sempre vissuto.-
Vegeta la guardava completamente sconvolto, nessuno dei
presenti lo aveva mai visto in quello stato. Vegeta
afferrò la ragazza per le spalle iniziando a riempirla
di domande. -Dimmi come sta? Sta bene? Kami
! Quanti
anni avrà adesso
? Cinquantaquattro,
cinquantacinque?-
Syra lo guardava stranita, come faceva a conoscere la
principessa?
-Frena un attimo! Come fai a conoscere la principessa
Veki?! Dimmelo!- Domandò Syra con tono combattivo.
Bulma si avvicinò a Vegeta, ancora sconvolto, chiedendo
confusa e un po' preoccupata. -Vegeta, l'ha chiamata
principessa
-
Subito dopo anche Trunks si fece avanti. -Papà
Che
sta succedendo?-
Vegeta chinò lo sguardo per un attimo poi, come si
compete ad un vero saiyan di sangue regale, alzò la
testa e parlò.
-Quella che tu chiami principessa Veki
è mia
sorella. Mio padre, prima di avere me, ebbe un'altra
figlia. Questa figlia è Veki, mia sorella maggiore. Non
la vedo da molto tempo
-
Syra non ci credeva, quel saiyan era veramente Vegeta, il
fratello della principessa! Come poteva essere vero?
-No! No, non ti credo! Tu menti! Non puoi essere il
Principe dei Saiyan! Come avresti fatto a scampare
all'esplosione?!- Chiese Syra diffidente.
-Non è stata una cometa a distruggere il pianeta. Tu sai
chi è Freezer?-
-Certo che lo so!- Rispose scontrosa continuando. -Ahh!
Ora capisco, è stato lui a salvarvi dall'esplosione, tu
e Goku!-
-No, non è andata così.- Intervenne Goku avvicinandosi
ai due. -Freezer ha distrutto il pianeta Vegeta. Io mi
sono salvato perché ero stato mandato qui per
conquistare questo pianeta, ma poi, qualche imprevisto mi
ha fatto diventare un terrestre e a sposarmi con una di
loro e per Vegeta vale più o meno lo stesso discorso.-
Sorrise Goku.
-Freezer mi risparmiò perché pensava che potessi
essergli utile per i suoi piani di dominio dell'universo
ma poi Kakaroth l'ha sconfitto trasformandosi in Super
Saiyan.- Grugnì Vegeta.
Syra posò lo sguardo su Goku esterrefatta. Un Super
Saiyan. Il guerriero della Leggenda.
-Un attimo
! Super Saiyan?! Chi diavolo è Kakaroth?-
Chiese Syra notevolmente confusa.
Goku iniziò a parlare. -Sono io. Kakaroth è il mio nome
saiyan mentre Goku è il mio nome terrestre. Arrivato qui
il mio nonnino, non sapendo il mio nome, mi chiamò Goku.
Tutti mi chiamano così da allora
tranne Vegeta!-
Disse il saiyan sorridendo e lanciando un'occhiata a
Vegeta.
Syra non ci capiva più niente, Goku aveva due nomi ed
era un Super Saiyan! No, non era possibile! Era assurdo!
-Non è vero! Non vi credo! Voglio una prova!- Esclamò
decisa la ragazza.
Trunks si avvicinò, seguito da Goten e Gohan, Vegeta
fece uno dei suoi soliti mezzi sorrisi e insieme a Goku
si trasformarono riducendo a brandelli la cucina della
povera Bulma che invano gli gridava di fermarsi.
Syra guardava incredula l'accecante bagliore che i cinque
Super Saiyan emanavano, un'energia spaventosa e amica che
non aveva mai conosciuto la avvolse. Aveva davanti agli
occhi i guerrieri più potenti dell'intero universo! Syra
si avvicinò a Goku che, sorridendo, diminuì l'intensità
della sua aura per permettere alla ragazza di avvicinarsi.
Gli occhi di Syra erano colmi di stupore di ammirazione.
Era di fronte a delle leggende viventi, Syra osservava
con orgoglio gli appartenenti alla sua razza, sfiorava i
capelli color dell'oro e le sembrava che un po' di quella
strabiliante energia passasse da loro fin dentro il suo
corpo, guardava gli occhi azzurri come il cielo e le
sembrava quasi irreale che esistesse una forza tanto
devastante e, allo stesso tempo, tanto piena di giustizia.
Davanti a lei, sotto una abbagliante luce di pace,
brillava la speranza della sua gente e dell'intero
universo.
Goku prese la parola dicendo. -Quello che vedi ora è
solo il primo stadio del Super Saiyan, io ho raggiunto il
terzo mentre Vegeta e Gohan il secondo. Ti mostreremo
tutto il potere dei Super Saiyan!- E così dicendo Goku e
gli altri portarono al massimo il livello delle loro aure.
Syra fu costretta a chiudere gli occhi davanti a quella
luce così intensa e accecante e quando li riaprì aveva
davanti a sé un Super Saiyan di terzo livello. La
ragazza non riusciva a dire niente, aveva gli occhi pieni
di lacrime al solo pensiero che forse quelle persone così
incredibilmente potenti avrebbero aiutato sia lei che la
sua gente, la loro gente, i Saiyan.
-IO SONO IL SAIYAN DELLA LEGGENDA, IL GUERRIERO CHE
NONOSTANTE LA RABBIA COMBATTE CON CUORE CALMO. IO SONO IL
SUPER SAIYAN!-
Disse Goku aumentando la sua aura di fronte agli occhi
increduli di Syra che guardava piena di ammirazione quei
guerrieri tanto potenti. Tutti i Super Saiyan tornarono
allo stato normale e la ragazza, gettandosi ai loro piedi
supplicò. -Vi prego! VI PREGO! La mia gente è allo
stremo, la battaglia che infuria sul mio pianeta non dà
scampo alla mia gente, alla nostra gente! Signor Gulter
vuole eliminare tutti i saiyan e da quando la Principessa
si è ammalata ci stanno decimando! Io sono scappata da
Kiton per cercare aiuto e su Yardrat, il maestro Hain-shu
mi ha parlato di te, Goku. Questa è la ragione della mia
visita. Vi prego fratelli, aiutateci!-
Syra singhiozzava ed era stremata sia dal viaggio sia
dalle ferite e sia da tutte le emozioni che aveva provato
quel giorno quasi da non reggersi nemmeno in piedi. Goku
la guardò sorridente assicurando. -Ti aiuteremo. Ora
riposa, ne hai molto bisogno.-
Syra fu pulita e medicata da Bulma, Chichi e Videl e
deposta nel letto di una delle varie camere per gli
ospiti di casa Brief. Chichi continuava a guardarla senza
riuscire a distogliere lo sguardo da quelle orrende
ferite.
-Povera piccola! Deve averne passate tante
- Disse
piano Chichi gettando le fasciature logore.
-Kami, avete visto quante cicatrici?- Mormorò Videl
rabbrividendo.
-Mi meraviglio che sia ancora viva! Alla sua età già
così malridotta! Poverina!- Esclamò Bulma passando e
portando via le bende usate.
La presidentessa della Capsule corp uscì dalla stanza
dirigendosi al piano di sotto, in salotto, dove Goku,
Vegeta, Crilin e gli altri stavano discutendo della
faccenda. Bulma passò in mezzo a loro stizzita gettando
via le bende senza dire una sola parola.
-Andiamo, Bulma! Non sarai ancora arrabbiata per il fatto
della cucina?!- Sorrise preoccupato Goku con una
gocciolina sulla testa.
-Arrabbiata? Arrabbiata?! No
Non sono arrabbiata
SONO FURIBONDA! AVETE VISTO COME AVETE RIDOTTO LA MIA
CUCINA?! È COMPLETAMENTE DISTRUTTA! CI VORRANNO
SETTIMANE PRIMA CHE TORNI TUTTO COME PRIMA! I VOSTRI
GIOCHETTI DA SUPER SAIYAN, SE VOLETE FARLI, FATELI IN
GIARDINO O COMUNQUE FUORI DA CASA MIA!!- Sbraitò Bulma
rivolta ai cinque saiyan.
Goku, Gohan, Goten e Trunks indietreggiarono davanti alla
donna mentre Vegeta si alzò in piedi e i due attaccarono
con i soliti e ormai noiosi litigi.
-IO SONO UN SAIYAN, DONNA!- Cominciò il principe.
-E QUESTA È CASA MIA! COSA TI DÀ IL DIRITTO DI
DISRTUGGERLA?!- Protestò lei mettendosi le mani sui
fianchi e gettano uno sguardo severo al marito.
-IL FATTO CHE SONO IL PRINCIPE DEI SAIYAN PER TE NON
VUOLE DIRE NIENTE?!-
-MI DICE SOLO CHE STASERA DORMIRAI SUL DIVANO! THÒ!-
Concluse Bulma mettendo in mano a Vegeta un cuscino e una
coperta e ritornando irritata al piano di sopra.
-Ma
! Che diavolo
! NON PUOI FARMI QUESTO! IO
SONO SEMPRE TUO MARITO! Bulma
! BULMA! TORNA SUBITO
GIÙ! È UN ORDINE! BULMA!- Ringhiò Vegeta alla moglie
che ormai se n'era già andata.
Tutti i presenti erano in assoluto silenzio e guardavano
con attenzione il principe. Quella sera si sarebbero
fermati lì la famiglia di Crilin, di Goku e perfino
quella di Gohan così tutte le stanze degli ospiti non
erano disponibili. Eh sì, quella notte il principe dei
saiyan si sarebbe dovuto accampare sul divano
!
Vegeta lanciò una brusca occhiata a tutti i presenti che
continuavano a fissarlo, poi ringhiò. -CHE DIAVOLO AVETE
DA GUARDARE?!- Tutti si girarono e iniziarono a parlare
tra di loro, quella sera, Vegeta, era meglio lasciarlo da
solo
Tutti dormivano profondamente, era stata una giornata
lunga e domani avrebbero dovuto preparare le cose per il
viaggio verso Kiton, ma qualcuno era ancora sveglio.
BOOM!
-Goten! Vuoi stare attento a dove metti i piedi?!- Trunks
cercava di parlare a voce bassa mentre sgridava Goten.
-Non è colpa mia! Quell'armadio prima non c'era lì!- Si
lamentò Goten.
-SHHH!! Vuoi svegliare tutti quanti?! Ora seguimi, è da
questa parte.-
I due camminavano in punta di piedi per i corridoi della
Capsule corp cercando di arrivare alla camera della
ragazza di Kiton. La curiosità del vedere una saiyan di
razza pura e magari frugare tra le sue cose era davvero
troppa per resistere.
-Hey, Trunks!-
-Che c'è?- Domandò il figlio di Vegeta voltandosi verso
l'amico.
-Hai sentito quel rumore?- Chiese Goten drizzando le
orecchie.
-Quale rumore? Goten, dai i numeri?-
-Ti dico che ho sentito un rumore!- Protestò Goten
quando un'ombra di diresse verso i due ragazzi.
-T-T-Trunks
! G-g-guarda là!- Balbettò Goten
avvicinandosi all'amico.
-Goten! Togliti di dosso!-
-È UN FA-FANTASMA!!- Spiegò impaurito Goten a Trunks.
-Ma smettila di dire idiozie! I fantasmi non esistono!-
Sentenziò Trunks puntando la torcia verso il presunto
fantasma. La luce illuminò davanti a loro e il figlio di
Vegeta si trovò di fronte un esserino chiaro e slavato
che, mentre li guardava e mormorava qualcosa, si
avvicinava sempre di più. Trunks impallidì e senza
pensarci due volte si girò e se la diede a gambe.
-TRUNKS! DOVE VAI?! ASPETTAMI!!- Esclamò Goten
inseguendolo.
Trunks correva velocemente attraverso i corridoi di casa
Brief con Goten alle spalle che gli urlava di aspettarlo.
-TRUNKS! È ANCORA DIETRO DI NOI!! COSA FACCIAMO?!-
Chiese Goten nel panico più completo.
-Ascolta, Goten, facciamo così, al mio tre ci giriamo e
lo riempiamo di ki blast! Ok?- Propose Trunks mentre
correva.
-MA SEI MATTO?! QUELLO È UN FANTASMA! I KI LO TRAPASSANO!-
Affermò sicuro Goten.
-E cosa proponi allora?!-
-CORRI!!- Terminò Goten superando l'amico.
Marron correva più veloce che poteva per non perdere di
vista i due mezzi saiyan che erano scappati come razzi
alla sua vista.
"Ma dove corrono quei due?!" Pensò tra sé.
Trunks e Goten correvano a perdifiato ma la loro corsa
finì quando si scontrarono con qualcosa che li fece
cadere entrambi. Trunks si stava dolorosamente rialzando
quando qualcos'altro li investì in pieno facendoli
cadere a terra di nuovo.
Goten si rialzò con gli occhi a girandola. -Cos'è
successo?! Cos'era quello?-
Trunks e Marron si alzarono e la ragazza prese la parola.
-Ahi! Sono tutta un dolore! Ma si può sapere perché
scappavate?!-
Trunks la guardò meglio poi disse. -Marron? Sei tu? Hey,
Goten, guarda! Non era un fantasma, era Marron!- Sorrise
il ragazzo all'amico.
-Pensavate che fossi un fantasma?!- Chiese la ragazza
mentre osservava i due amici indecisa se ridere o
piangere per la loro sconfinata ignoranza.
Trunks e Goten ridacchiarono con una gocciolina in testa
quando qualcosa guaì sotto di loro. I due mezzi saiyan
si alzarono di scatto per vedere, accartocciata per
terra, la povera Syra che era uscita dalla sua stanza
dopo aver sentito strani rumori.
-Ah-i
!- Si lamentò la saiyan.
-Ahh! Scusa! Stai
Stai bene, vero? N-niente di
rotto?- Chiese Trunks aiutandola ad alzarsi.
-Ehh-h
Ho passato momenti migliori
- Rispose
la ragazza massaggiandosi la testa. -Ma sul vostro
pianeta correte sempre così di notte?!- Domandò Syra
ancora un po' confusa.
I tre ragazzi si guardarono a vicenda e arrossendo
balbettarono qualcosa di incomprensibile. Marron si
sbloccò e finalmente riuscì a dire, rivolta a Syra. -Tu
vieni da Kiton, giusto?-
La saiyan la guardò un attimo e poi rispose. -Sì
Vengo dalla Galassia del Sud
ma
scusa se te
lo chiedo ma
-
-Dimmi pure!- Rispose la figlia di Crilin sorridendo.
-
Per caso tu
ecco
- Syra stentò un
attimo poi terminò la frase. -
Per caso sei una
Super Saiyan anche tu? No, perché non mi sembri forte
come Goku o Vegeta così
volevo
sapere
-
La giovane saiyan non riuscì a finire la frase perché a
quelle parole Marron, Trunks e Goten caddero a terra con
una gocciolina sulla testa.
Marron si rialzò e, con un risolino un po' idiota,
disse, agitando la mano davanti a sé. -No, no! Ehm
i super saiyan sono un po' diversi
Io sono una
terrestre!- Syra toccò i capelli biondi di Marron
confusa, poi guardò la ragazza. A quel punto Goten le
spiegò.
-Oh! Ho capito! No, i capelli non centrano niente! Qui
sulla terra ci sono persone dai capelli biondi, castani,
rossi o neri
Senza necessariamente essere un super
saiyan!- Syra fece una faccia strana e poi disse. -Sul
mio pianeta noi saiyan abbiamo tutti i capelli neri
Tranne i kitoniani che ricordano molto dei rospi viola e
non hanno i capelli
-
Trunks la guardò un momento poi aggiunse. -Bhè, io sono
un saiyan eppure i miei capelli non sono neri!- Syra si
avvicinò e lo esaminò da vicino, Trunks arrossì mentre
la saiyan sentenziava stranita. -Certo che siete belli
strani voi saiyan della Terra!-
-Noi non siamo proprio saiyan.- Intervenne Goten. -Mio
padre e Vegeta sono saiyan di razza pura. Io, mio
fratello Gohan, Trunks e Bra siamo mezzi saiyan, nati
dall'unione tra un saiyan di razza pura e una terrestre.-
Syra li guardò entrambi poi sorrise. -Però anche voi
siete in grado di trasformarvi in super saiyan!-
Marron perse la parola e chiese. -Syra, tu quanti anni
hai?-
La ragazza la guardò un po' confusa domandando. -Anni?
Che cosa sono gli Anni? Sono cose da mangiare?-
Marron non sapeva più che dire. -Ehm
Anni! Quanto
sei vecchia
-
-Ahh! Primavere!- Esclamò Syra sorridendo.
-Come, scusa
?- Domandarono i tre un po' smarriti.
-Primavere! Io ho sedici primavere, e voi?-
Marron la guardò e poi sentenziò. -Io ne ho quindici!-
Trunks e Goten la guardarono allibiti e la figlia di
Crilin spiegò con tono canzonatorio. -Le loro primavere
equivalgono ai nostri anni, sapientoni!- Sogghignò la
ragazza dando un leggero pugno sulle teste dei due.
-Ok
Io ho la tua età e il mio amico Trunks ne ha
diciassette
!- Disse Goten. Syra sorrise e guardando
verso il cielo fuori dalla finestra vide la luna, si
avvicinò e scrutò il satellite con grande stupore.
-Non l'avevi mai vista? Non c'è su Kiton?- Chiese Trunks
accostandosi alla ragazza. Syra scosse la testa senza mai
staccare lo sguardo dalla Luna.
-È bella, vero?- Disse il figlio di Vegeta fissandola a
sua volta.
-Non ho mai visto niente che nemmeno le somigli in tutta
la mia vita
- Rispose Syra incantata.
-Trunks
- Mormorò poco dopo la ragazza.
-Cosa?- Rispose il ragazzo volgendo lo sguardo verso di
lei.
-Mi sento strana
- Gli occhi di Syra si fecero
improvvisamente vuoti e Trunks guardò prima l'enorme
luna piena che brillava sopra di loro e poi l'incessante
ondeggiare della coda della saiyan.
Syra sentiva il battito del suo cuore, calmo e armonioso,
aumentare sempre di più sotto l'incanto della luna. Non
c'era scampo, quel luminoso e magico satellite la
attraeva inesorabilmente poi, ad un tratto, la piccola
figura della ragazza mutò in un'enorme belva
distruttrice. Trunks fece appena in tempo a dire. -No!
OH, NO!- Che la saiyan si trasformò in un gigantesco
scimmione sotto i suoi occhi increduli.
Goten si avvicinò faticosamente all'amico domandando. -Trunks!
Ma che accidenti è successo?-
-Syra si è messa a guardare la Luna, non mi ero accorto
che fosse piena!-
-Trunks sei un idiota! E adesso cosa facciamo?!- Esclamò
dura Marron aggredendo Trunks.
-Io vado a chiamare papà e gli altri, voi cercate di
tenerla a bada!- E così dicendo, Goten, volò via
lasciando i poveri Trunks e Marron alle prese con uno
scimmione completamente impazzito. Marron si alzò in
volo seguita da Trunks che nel frattempo tentava di
evitare i pugni che Syra gli tirava.
-TRUNKS! Muoviti o distruggerà tutto!- Urlò Marron al
mezzo saiyan intento a parare uno degli enormi pugni
della bestia.
-Marron! Sono-
un-
pochino-
impegnato!
Non puoi
acc
darmi una mano?!- Brontolò
Trunks mentre a fatica respingeva la zampa dell'animale.
Syra era come impazzita e niente sembrava poterla
distogliere dai suoi lavori di demolizione, Marron e
Trunks erano disperati. La figlia di Crilin tentò un ki
blast ma inutilmente, sembrava che lo scimmione non se ne
fosse nemmeno accorto. Trunks tentò con un Burning
Attack ma nemmeno quello ebbe successo, Marron si avvicinò
a Trunks esclamando. -LA CODA, TRUNKS! Dobbiamo tagliarle
la coda!-
Il mezzo saiyan ritentò con l'onda di energia mirando
alla coda ma, prima che potesse lanciarla, una grossa
zampa pelosa lo scaraventò via. Marron non poté far
altro che vedere l'amico volare lontano. -TRUUNKS! Oh
Kami! E adesso che faccio?!-
Goten volava veloce attraverso i corridoi buttando a
terra ogni cosa e urlando. -PAPÀ! GOHAN! VEGETA, CRILIN!
VENITE! SYRA È DIVENTATA UNO SCIMMIONE E TRUNKS E MARRON
LA STANNO AFFRONTANDO!-
Goku tirò su la testa dal letto e, ancora molto
assonnato domandando. -Ma che succede
? Goten?! Che
hai da urlare?-
Vegeta si scaraventò giù dal letto
divano e si
precipitò alla finestra per vedere un enorme scimmione
saiyan urlare a più non posso. -Dannazione!- Ringhiò il
principe e volando si diresse sul luogo.
Arrivato a destinazione Vegeta trovò, impegnati nella
battaglia, anche Gohan, Goten, Marron, Trunks e Crilin
che da un po' tentava col suo Kienzan di tagliare la coda
della bestia.
-È inutile! Non riesco a colpirla! Si muove troppo!- Si
lamentò Crilin con il cerchio luminoso che roteava sulla
sua testa.
La furia della bestia sembrava implacabile quando
all'improvviso si fermò di colpo. Si strofinò l'enorme
muso per un po' prima di prendere fiato e di uscire con
un rumoroso starnuto seguito da un altro e un altro
ancora. Vegeta guardò Crilin e poi gli sbraitò contro.
-CHE DIAVOLO ASPETTI?! È IL MOMENTO GIUSTO! ATTACCALA
COL KIENZAN!-
Crilin guardò confuso il principe che gli urlava contro,
poi, con sguardo deciso, caricò il cerchio e lo scagliò
contro il mostro ancora impegnato a starnutire. Il
cerchio partì veloce in direzione dell'enorme coda e,
con un colpo secco la tagliò in due. Lo scimmione cadde
a terra mentre si rimpiccioliva sempre di più e
riprendeva le sembianze della ragazza. Marron scese per
prima coprendola con un panno, Syra sembrava molto stanca.
Vegeta e gli altri le raggiunsero quando una voce
assonnata interruppe il silenzio post-battaglia. -Wahhh!
Allora? Che sta succedendo qui?- Chiese Goku sbadigliando
rumorosamente. Tutti i presenti lo guardarono con aria
rassegnata e una gocciolina in testa preferendo lasciare
perdere poi riportarono in casa la saiyan.
-Allora, non avevi mai visto la luna?- Chiese Vegeta
sogghignando.
-No, non è questo
- Rispose timidamente la ragazza.
-E allora come mai non ti controllavi? Mi sei sembrata
Gohan alle sue prime trasformazioni!- Continuò il
principe.
-No
Solo che è da moltissimo tempo che non vedevo
la luna. Mi sono trasformata solo una volta in tutta la
mia vita.- Spiegò la ragazzina.
-Ma sul tuo pianeta non c'è la luna?- Domandò Goku
intervenendo nella discorso tra i due saiyan.
-Una volta. Ora non c'è più.- Rispose Syra guardando
l'amico.
-Come ora non c'è più?- Chiese Goku confuso.
-Quando Re Gulter salì al trono, quando io ero ancora
piccola, distrusse la luna per paura che noi saiyan
potessimo trasformarci e ribellarci al suo potere.- Chiarì
Syra appoggiando un bicchiere sul tavolo.
Vegeta si fece avanti e parlò. -Parlaci di questo Re
Gulter. È lui che ha ridotto così i saiyan
sopravvissuti?-
Lo sguardo di Syra si perse per un momento nel vuoto poi
rispose.
-Re Gulter è malvagio
Lui e i suoi uomini. Gli
abitanti di Kiton, prima, non erano così, erano gente
buona e gentile. Ci diedero rifugio quando nessuno in
tutte le Galassie non voleva nemmeno sentir nominare la
parola saiyan. Per un lungo periodo vivemmo in pace
aiutandoci l'altro come fratelli. Noi, sotto la guida
saggia e benevola della principessa Veki, imparammo ad
amare il prossimo e a smettere di distruggere. La
distruzione causa morte, e la morte causa dolore. Non c'è
motivo di continuare a soffrire. La principessa me lo
diceva sempre.- Gli occhi di Syra erano velati di lacrime
che, però, tentava di nascondere tra gli scomposti
capelli scuri. -Le cose andavano bene, fino a quando
Gulter si proclamò Re con la forza. Dal canto nostro,
noi saiyan, cercammo di impedirglielo ma si racconta che
tutti quelli che hanno incontrato il Re non siano mai
tornati. Signor Gulter detesta ogni saiyan e mira ad
eliminarci tutti ma le resistenze degli ultimi saiyan
ribelli non servono quasi a nulla, giunti a questo punto.
Fino a quando la principessa era ancora in buona salute
riuscivamo almeno a tenergli testa, ma da quando si è
ammalata
-
I volti dei presenti si fecero più cupi quando una voce
giunse dalle scale.
-Dove sono i tuoi genitori, Syra?- Domandò Bulma che,
insieme a Chichi, Videl e C18 aveva udito tutto.
-Oh
Io non ho più i genitori. La principessa Veki
si è occupata di me. Lei è molto buona.- Disse la
ragazza accennando un lieve sorriso devoto.
-Ne deduco che siano morti in battaglia.- Sentenziò
Vegeta.
La giovane saiyan annuì poi continuò a parlare. -Su
Kiton le cose si stanno mettendo male, la guerra ha
distrutto tutto. Non c'è più cibo, non c'è più acqua
e la povera gente non ha più di che vivere. Questa
battaglia sta distruggendo sia loro che noi, mentre Re
Gulter e i suoi tirapiedi vivono nel lusso più sfrenato
a palazzo mangiando chissà quali delizie e sorseggiando
vino rosso! Le Brigate del Silenzio hanno fatto tutto il
possibile ma-
-Aspetta
Brigate del Silenzio? Cosa sono?- Chiese
Trunks incuriosito.
-Le Brigate del Silenzio sono un movimento sociale
rivoluzionario nato per riportare la pace su Kiton.
Nacque anni fa da alcuni ribelli saiyan che attaccavano e
derubavano del cibo e dell'acqua i seguaci di Signor
Gulter, furono chiamate così perché i saiyan che ne
facevano parte agivano in gran segreto e nessuno sapeva
chi fossero in realtà. Tra questi saiyan c'erano i miei
genitori e la principessa Veki. Quando i miei sono morti
io ero molto piccola e quindi non li ricordo, ma la
Principessa si è presa cura di me facendomi entrare
nelle Brigate del Silenzio. Sono molto grata alla
principessa Veki per tutto quello che ha fatto per me
-
Disse piano Syra.
Goku guardò prima la ragazzina e poi tutti i presenti. -Io
credo che sia meglio partire subito. Se quello che hai
detto è vero non c'è un minuto da perdere.- Proferì
Goku rivolgendo lo sguardo a Vegeta e agli altri.
Bulma annuì e si diresse verso il laboratorio della
Capsule corp dove c'era una navicella progettata per
cinque persone. Syra e gli altri seguirono la moglie di
Vegeta quando si unirono a loro anche Piccolo e Dende
che, dal palazzo di Dio, avevano sentito tutto.
Bulma avviò i comandi principali e cominciò a spiegare.
-Dunque, questa navicella, purtroppo, è progettata per
soltanto cinque persone quindi, se volete partire subito
non potrete andare tutti. Se invece volete partire in
gruppo posso costruirvi una navicella più grande in
vediamo
al massimo una settimana.- Fece i conti
Bulma.
Syra sbarrò gli occhi esclamando. -Una settimana?! No,
non possiamo aspettare così a lungo! Dovremo
accontentarci
-
Syra guardò Goku che voltò lo sguardo pensieroso.
Vegeta capì che non sarebbero mai arrivati ad una
conclusione da soli e che occorreva l'esperto aiuto del
principe dei saiyan.
-Bene, allora partirò io con Kakaroth, Trunks, Gohan e
Syra.-
Tutti guardarono il principe che, prendendo fiato,
continuava. -Una volta su Kiton, in caso occorresse
aiuto, una seconda navicella partirà con a bordo
Piccolo, Crilin, Goten
-
Il principe si guardò attorno, chi c'era ancora
abbastanza forte da poter sostenere una battaglia simile?
Vegeta tentò più volte di finire la frase ma invano così,
alla fine, sentenziò uno sbrigativo -Bhè, fate voi!- E
voltandosi si incamminò verso l'astronave.
Sulle teste dei presenti apparve una gocciolina poi tutti
si divisero per prepararsi all'imminente partenza e
che l'avventura abbia inizio!
FINE PRIMO CAPITOLO
|