Kaori
VS Miki!!
Il duello!^_^
5°
capitolo
Kaori
deglutì. D'accordo, non c'era niente da temere, o quasi
però, tra il dire e il fare
Miki stava afferrando due pesanti bottiglie; -Coraggio,
Kaori! Vieni a servirti anche tu!- la chiamò,
energicamente. -Faremo prendere una bella sbronza a quei
tre
- -Ammesso che siano solo tre!- mormorò lei,
perplessa. La barista la guardò, seria: -Beh
molto
probabilmente sono in tanti. Ma per far la guardia a una
porta non recluteranno certo un esercito!- rise,
rassicurando Kaori. -Non preoccuparti
ce la
caveremo! Piuttosto
armati anche tu! Preferisci un
bianco o un rosso?-
-Uhm
rosso!- rispose la ragazza, finalmente
sollevata. Si avvicinò agli scaffali e sollevò un
fiasco di Bordeaux
-Questo è perfetto! Allora
adesso non ci resta che aspettare!- Sorridendo, andò a
sedersi vicino alla porta e si appoggiò alla parete
umida. "Ryo
si sarà accorto della mia
assenza? Verrà a cercarci? Forse faremmo meglio ad
aspettarlo
oppure
no! Voglio dimostrare il
mio valore! Perché devo sempre aggrapparmi a lui? Ce la
posso fare
anche da sola."
I suoi pensieri furono interrotti da un rumore di passi
nel corridoio. Vigile, richiamò Miki
-Arrivano. Sono in due.- La ragazza annuì, poi si
avvicinò alla porta
da fuori si udì una voce
maschile. -Ehi, voi! Siete sveglie?- Silenzio. Qualcuno
bussò con forza, poi l'uomo riprovò. -Dico a voi! Vi
abbiamo portato il pranzo! Niente
- fece poi,
rivolgendosi al compagno; -Non rispondono!- Una seconda
voce replicò: -Bah
le avranno imbavagliate.
Saranno lì, per terra, legate come dei salami
- poi
alzò il tono. -Ehi, bambole!! Dateci un segno di vita!-
Di nuovo silenzio. -Ehi
- mormorò il primo -Le
hanno disarmate, vero?- -Ma certo, idiota!- borbottò il
secondo, cominciando ad armeggiare con le chiavi. -Saranno
svenute per la paura. Comunque controlliamo
non si
sa mai!- E aprì con forza la porta.
-Adesso!!- Urlò Miki, colpendo la testa del malcapitato
con una bottiglia, che andò in frantumi, mentre Kaori
faceva lo stesso: grondante vino, il guardiano si accasciò
al suolo. Impallidita, la seconda sentinella fece per
estrarre la pistola, ma Kaori gli innaffiò il volto con
una bottiglia di champagne
stordito, l'uomo non
vide la ragazza dai capelli lunghi che si stava
avvicinando a lui
un paio di calci, e il poveretto
finì sul pavimento, a far compagnia al primo.
Miki e Kaori si guardarono, con il cuore a mille: ce
l'avevano fatta. Kaori gettò uno sguardo ai due
carnefici, diventati vittime:- Eh
non lo sapevate,
che bere troppo fa male?- Si stupì di se stessa
"Incredibile! In una situazione del genere
faccio addirittura delle battute?! Mi sembra di essere
diventata Ryo
"
-Forza!- bisbigliò la barista; - Prendiamo le pistole e
chiudiamoli dentro!- L'altra, agitata, annuì ed obbedì.
Pochi minuti dopo, le due avanzavano nel corridoio, caute
e con le armi in pugno. Kaori fissò la pistola che
stringeva
per la prima volta, forse, si sarebbe
trovata nelle condizioni di usarla
il suo pensiero
corse una volta di più al socio, che l'aveva sempre
tenuta fuori da quella realtà. Guardò di fronte a se'
non c'erano le forti, larghe spalle di Ryo che la
proteggevano; c'era la schiena sottile di una ragazza che
la trattava alla pari. Miki era pronta a colpire
così
doveva essere Kaori. "Giusto. Non è il momento di
perdersi nei ricordi
devo stare all'erta."
Dopo essersi scambiate uno sguardo d'intesa, le due
ragazze balzarono oltre un angolo, trovandosi faccia a
faccia con due energumeni; fulminea, Miki disarmò il
primo, centrandolo alla spalla
il secondo puntò
l'arma verso di lei: Kaori, con i nervi a fior di pelle,
si accorse del pericolo
-Miki!- gridò, prendendo
la mira; chiuse gli occhi, e premette il grilletto
si udì la detonazione, un'imprecazione, e il rumore di
un corpo che cadeva. Tesissima, la ragazza aprì gli
occhi
il suo proiettile aveva colpito la mano
dell'uomo, portandogli via la pistola, e Miki si era
subito lanciata all'attacco con un poderoso calcio.
Sollevatissima, Kaori corse a darle una mano, e in breve
i due yakuza furono messi fuori gioco
Le ragazze si fermarono, ansimanti. Miki sorrise a Kaori:
-Grazie
sei stata fantastica!! Vorrei che Ryo ti
vedesse!!- Kaori arrossì, sorridendo timidamente. -Meglio
di no! L'ansia mi stava uccidendo!- L'altra scosse la
testa, guardandola con affetto. -Stai calma. Questi
sembrano dei dilettanti
ce la caveremo benissimo,
non preoccuparti
e abbi fiducia in te stessa! Sei
pronta a ripartire?- -Certo!!- Assentì la ragazza,
rincuorata
e le due proseguirono, correndo su per
le scale.
L'espressione di Togarashi era indefinibile. Con la
cornetta a mezz'aria, fissava perplesso il giardino fuori
dalla vetrata
-Non è possibile. Non risponde
nessuno!! C'è
c'è la segreteria telefonica
-
*libellule a gogo ^^;;* -E adesso come faccio ad attirare
qui Falco? Porc!! Niente da fare
lascerò un
messaggio!! Ma
ma quando mai si è sentita una cosa
del genere
- brontolò l'uomo, mentre ricomponeva il
numero e si schiariva la voce
Dopo pochi minuti, l'ormai famoso trio entrò nella
stanza. -Capo
abbiamo fatto tutto! I ragazzi sono
pronti ad appostarsi in giardino, al suo ordine
c'è
solo un piccolo problema.- L'iracondo ometto strinse i
pugni. -Che altro c'è, razza di citrulli??- Il
sottoposto si allentò la cravatta, timoroso della
reazione del boss
-Ehm
beh
Shoji e Taro
sono andati a controllare le prigioniere, e
- -E
?-
l'aggredì il capo, con un brutto presentimento; -E
ehm
non
sono ancora tornati.- -Cretino!!- tuonò Togarashi. -Ma
cosa vuoi che me ne freghi? Manda qualcuno a cercarli,
accidenti a te!! E
se quel maniaco di Shoji ha fatto
qualcosa alle ragazze, tagliategli una mano! Gli ostaggi
mi servono senza un graffio! Per il resto
- continuò,
con più calma; -
dite agli altri di aspettarmi
nell'ingresso. Presto verrò a dare il segnale.- E congedò
i tirapiedi.
-Falco
- mormorò con gli occhi pieni di odio
-
perché
diavolo non rispondi al telefono?????-
(^^;;;)
La Toyota sfrecciava ormai fuori città, se esiste il
concetto in una metropoli come Tokyo
Ryo ruppe il silenzio: -Manca ancora molto?- -No
-
rispose l'amico, senza voltarsi. -Dovremmo essere vicini.
Ci staranno aspettando?- Ryo sorrise, con una luce ferina
nei begli occhi neri. -Lo spero
per loro!- Non
tollerava che Kaori venisse sempre coinvolta.
Gliel'avrebbe fatta pagare cara
Falco studiò per
un momento l'espressione dello sweeper: -Io intendevo le
ragazze
Ryo, mi stupisci! Tu saresti quello che
pensa sempre alle donne?- E scoppiò in una fragorosa
risata
Ryo si finse seccato, ma poi il suo volto si
rischiarò. -Ma certo che ci aspettano
stiamo
andando a salvarle, e lo sanno benissimo!- Il giovane non
resistette
- E
sai una cosa? Sono sicuro che
tutte e due stanno aspettando *me*!! Kaori, perché sono
il suo partner, e Miki
perché sono il suo
insuperabile amante!!!- Ryo iniziò a sghignazzare, ma fu
costretto a smettere da un'improvvisa e violenta
sterzata, che lo mandò a sbattere contro il vetro
-Ehi, deficiente!- Protestò, massaggiandosi il naso
dolorante. -Che ti piglia?- -Tsè
spari delle
cavolate talmente grosse da farmi perdere il controllo
della jeep!- Lo zittì Umi, e accelerò di nuovo. La
villa non era lontana.
Yusuke brontolava, scendendo le scale che portavano alla
cantina. -Il capo è un vero tiranno
fate questo,
fate quello
e mai un "grazie"!! Si
arrabbia in continuazione
un giorno o l'altro gli
scoppierà il fegato! Tiè! Upps
- Assorbito dai
propri pensieri, era scivolato. -Acc
queste scale
sono davvero ripide! E con questo buio
rompersi
l'osso del collo è un giochetto!- Avanzò ancora nella
semioscurità, senza accorgersi delle due sinuose figure
acquattate nell'ombra
due scatti felini davanti a
lui, due colpi alla schiena, e lo yakuza si ritrovò
dolorante in fondo alle scale
-Ehi
ma che diav
- Le parole gli morirono in
gola, non appena riconobbe le due "prigioniere"
che gli sorridevano
-Voi!! Cosa ci fate qui? Come
avete fatto a liberarvi?- tentò di alzarsi, ma un
preciso colpo alla nuca lo mise k.o.
-Hai visto
Kaori? Basta usare il calcio della pistola!- Spiegò
allegramente Miki
Kaori sorrise, raggiante: -Ho
capito!! La prossima volta tocca a me! Ma adesso andiamo
avanti
ormai siamo in cima!- Con pochi balzi
raggiunsero la porta. -Ci siamo
dovremmo essere al
pianterreno. Pronta? Al mio tre! Uno
due
- Al
"tre", Miki spalancò la porta con un calcio,
ed entrambe puntarono le pistole
restando a bocca
aperta.
Davanti a loro si estendeva un ricchissimo ingresso
lampadari traboccanti di cristalli, tappezzerie di seta,
tappeti persiani
miliardi di yen in arredamento. Ma
non fu questo a sorprenderle. Nella stanza, stupiti
quanto loro, stavano una ventina di yakuza
tutti in
nero, tutti impomatati, e
tutti armati!!
CONTINUA...
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