Imparare a Vivere
Nota: le parti in corsivo sono i
pensieri di Genzo
CAPITOLO 2
IMPAZZIRO'!
Laura fece sedere Genzo accanto a lei
sull'autobus e lanciò lo zaino nel sedile dietro "Devo
tenere il posto alla mia amica" spiegò, il ragazzo
tentava di mantenere la sua aria da duro anche se era
sconvolto: ma le ragazze qua in Italia sono proprio
strane, sembra che vivano in un'altra epoca! (è
perché ti ho fatto arrivare nel 2001 tesoro!^^) e
che pensavo che in Germania fossero strane! Almeno non
ridono in quella maniera, qua in Italia! (è vero! I
tedeschi ridono in un modo strano e io ci resto sempre
così ^^;;;;; quando li sento!).La ragazza osservava
Genzo mentre era perso nei suoi pensieri e fissava i suoi
occhi scuri cercando di capire a cosa pensasse poi, ad un
tratto sul suo volto si dipinse un sorrisetto diabolico
e, mentre Genzo era ancora completamente perso nei suoi
pensieri, l'autobus girò violentemente facendolo quasi
cadere giù del seggiolino:"Ahhh! Ma che cav
!"
"Ops, forse avrei dovuto dirti che quest'autista ha
un modo di guidare molto brusco- disse con aria
falsamente angelica - ma eri troppo bello così perso nei
tuoi pensieri che non volevo disturbarti. E poi volevo
vedere se, una volta caduto da lì, ti saresti tolto
quella maschera da duro che porti!" "Volevi
farmi ammazzare!!!!" "Wow! Ora hai cambiato
espressione: da freddo insensibile ad incazzato nero!"
"Non prendermi in giro!" "Non lo sto
facendo affatto! Sto semplicemente riferendo i fatti in
modo oggettivo!" "§*ç@#°$!!!!" "Ah!"
Aha, adesso la smetterà di prendermi in giro! "Patrizia,
ti dispiace sederti qua dietro? Sai oggi devo fare da
cicerone a questo giapponese maleducato
!" la
ragazza alta e bionda la guardò con aria stupita, poi
guardò con aria sconvolta il ragazzo seduto accanto
all'amica, cioè non che Genzo fosse molto seduto in
quanto, non sappiamo se per l'ennesima curva brusca
dell'autista o se per la battuta di Laura, era quasi
caduto dal seggiolino. "Ah, ok non c'è problema!"disse
la ragazza con aria compassionevole guardando quel
ragazzo mezzo sdraiato per terra. Questa gente è
tutta completamente matta! Perché Marco non poteva avere
una nipote calma, pacifica e tranquilla! Di quelle che
non corrono come matte per la strada, che non ti
trascinano su un'autobus per portarti chissà dove e che -
pensò arrossendo - non si fiondano nella tua camera
da letto! Poi rabbrividì ai suoi stessi pensieri:
Giusy! Forse è meglio una ragazza matta come questa!
"Perché non mi persenti il tuo amico, Laura?"
" Ah, scusa! Sto dimenticandomi l'educazione!"
Come se tu l'avessi mai avuta! "E' un ospite dei
miei zii, lo porto a fare un giro a Borgo!" Gran
nome per un paese! "Ah, sì? Quanto tempo
rimarrà qui?" Scappo alla prima occasione
" Boh! Quant'è che rimani qua, chiacchierone?"
"Fino a quando ne avrò voglia!" "Tsè,
dai dimmi quanto ti fermi qui!" "Fino a quando
ne avrò voglia, ti ho detto!" rispose bruscamente.
Patrizia si tirò indietro e, preso un libro dallo zaino,
si rifugiò nello studio. Laura guardò il ragazzo
giapponese dritto negli occhi, lui la guardava con uno
sguardo freddo, lei lo ricambiò con un sorriso pieno di
compernsione. E perché poi adesso mi guarda così?
Lo dicevo io che era strana e
Dopo un po' sull'autobus salirono altre due ragazze che
avevano tutta l'aria d'essere amiche di Laura. La prima
aveva capelli corti, castani e ricci, gli occhi castani e
l'aria allegra; la seconda era bionda con i capelli lisci
e gli occhi verdi e aveva l'aria assonnata."Ciao,
Pamela, Cristina, questo è Genzo!" "Ah, il
ragazzo giapponese di cui ci hai parlato ieri? E
e
eccì!"
"Proprio terribile, eh, quest'allergia!" "Non
prendermi in giro - disse fulminando Laura con lo sguardo
- piacere!" disse tendendo la mano, ma Genzo non
tese la sua, intento com'era a fissarle entrambe con aria
fredda. Chissà cosa avranno da fissarmi in questo
modo, non sono mica un alieno! Chissà perché mi
sembrano così
"Hey Genzo, guarda! Qui ci
sono delle serre con le fragole!" Disse Laura
interrompendo i suoi pensieri "Magari un giorno
prendiamo la bici e veniamo qui a rubarle!" Genzo
fissò la ragazza sconvolto "Ma
" è
comletamente scema?! "Guarda che scherzavo! -
disse lei vedendo la sua aria tra lo sconvolto e il
preoccopato - Però se ti piacciono le fragole e le
ciliegie andiamo a prenderle nella cesura (Ehm, scusatemi
ma non so come si dice in italiano. E' un incrocio tra un
orto e un campo) degli zii!" "Mi piacciono, ma
se poi si arrabbiano?" "Ma figurati e poi non
riuscirebbero mai a mangiarle tutte da soli!" "
"
"E poi sono più buone appena colte!" disse
Laura con aria convinta. Genzo accennò un sorriso: che
strana ragazza!
Il resto del viaggio proseguì relativamente tranquillo,
Genzo osservava il panorama e Laura spiegava degli
aneddoti, alquanto strani, su quei luoghi. Ad un tratto
Laura si fermò dal parlare. "Cosa c'è?" Che
strana fissa fuori con uno sguardo così strano, chissà
cosa ha visto o cosa sta pensando. "Non ti sembrano
bellissimi questi prati? A me piacciono moltissimo, in
questa stagione poi
" Genzo guardò fuori e
vide i prati pieni di fiori gialli e di strane erbe rosse
fondersi col verde e col dorato di quelle che sembravano
delle spighe di grano selvatiche dipingendo uno di quei
paesaggi che si vedono solo nei sogni "E' vero"
rispose solo.
Poco dopo Laura diede un grande spintone a Genzo: ma
che fa questa, è proprio comletamente fuori! "Dai,
alzati presto! Dobbiamo scendere qui!" "E serve
spingere in questo modo, mi pare che abbia la lingua
abbastanza lunga per parlare!" "Su! Non ho
tempo per mettermi a litigare con te adesso! Sono già in
ritardo! Stupido autobus!" Ma che cosa dice? Siamo
partiti
argh! Sono le otto! "Ma arrivi sempre
così tardi?" Laura guardò Genzo di traverso "Vuoi
muoverti? Se facciamo in fretta magari arrivo ad
accompagnarti dalla preside!" "Ok, ok
"
Ma cosa fa passa dal sognatore all'iterico-violento?
Beh, mi assomiglia proprio!
I due scesero di corsa dal bus: "Hey, se vi muovete
veniamo con voi, se no andiamo avanti!" "Uffa,
quanta fretta! Andate" "Ciao, allora!"
Quelle due proprio non mi stanno simpatiche! Potrebbero
anche dimostrarsi più gentili. E' vero, io mi sono
comportato in maniera sgarbata con loro ma Laura è loro
amica, almeno credo
Intanto i due erano arrivati al
cancello della scuola "Ma sono tue amiche quelle?"
Chiese Genzo mentre cominciava a scendere i moltissimi
gradini color rosso mattone per intonarsi col colore
dell'edificio scolastico. "Sì, perché?"
"Uhm, non mi sembrano molto amichevoli!" "Non
è che tu sia stato molto amichevole con loro!"
"
" ad un tratto Laura si fermò e Genzo,
non accorgendosene le sbattè addosso "Hey, perché
ti blocchi?!" "Da qui si vede il corridoio
della mia classe, il prof. Non è ancora entrato!" i
due ripresero a correre e la ragazza trascinò Genzo in
fondo ad un corridoio "Che puzza d'ospedale!"
"E' perché da questa parte ci sono i laboratori di
chimica! Scusi, è permesso?" "Sì avanti!"
a rispondere era stata una donna sui 45 con i capelli
mossi, lunghi e rossi ed un'aria simpatica "Scusi,
non c'è la preside? Vede questo ragazzo è straniero e
resterà qui per un po' di tempo e vorrebbe iscriversi
qua!" Iscriversi?! Ma quando mai?! 'Sta
tipa si diverte a mettermi in imbarazzo "E a quale
classe?" chiese la donna "Boh, che classe
dovresti fare?" "Ho 17 anni, non so di preciso
che classe dovrei fare qui in Italia!" "Beh, la
4° credo!" "Sì, penso di sì. Possiamo fargli
sostenere un piccolo esame per vedere che indirizzo va
meglio per lui, immagino che tu voglia iniziare presto la
scuola?" Eh, sicuramete! "Potremmo
farlo dopodomani!" "Ok!" Cosa?! Quella
scema gli ha detto di sì?! Ho due giorni per prepararmi
su un mare di materie che non conosco?! "Non
preoccuparti! Per le materie dello psico, ti aiuto io,
per le altre posso farmi prestere dei libri de delle mie
amiche
" "Bene allora ti do la lista dei
libri
non credo che ci seranno problemi! Te lo
affido!" "Ah, ah, grazie, arrivederci!"
"Ciao!" i due ragazzi si chisero la porta alle
spalle e, nonappena Genzo ebbe recuperato l'uso della
parola urlò: "Ma sei pazza?! Saranno una
cinquantina di libri?! E quell'altra così tranquillona!
Te lo affido?! Ma è pazza?!" "Calmati ho detto
che ti do una mano io, e poi qualcosa saprai ben! Magari
ti conviene fare l'Erika, c'è anche il tedesco
"
"Ma quella e una materia! Ma le altre?!" "Senti,
non ti scaldere così tanto! Ho detto che ti aiuto io
perciò non preoccuparti!" "Ma sì invece, che
mi preoccupo, sembri anche più piccola di me!"
"E' vero, faccio la terza, ma sarei stata in grado
di sostenere l'esame di maturità già l'anno scorso!
Perciò calmati!" L'esame di maturità? Ma sta
scherzando! Però sembra seria, magari dice sul serio! "Su,
dai, non fare quella faccia! Andiamo a recuperare 'sti
libri!" detto questo si avviò con la lista in mano
verso la classe dicendo ora "Questo ce l'ho, è
facile, questo sarà un po' complicato" poi "E
questo dove lo vado aprendere?!" Allora, sono
giunto ad una conclusione: quasta ragazza è comletamente
matta, ha un carattere orribile anche se cerca di
aiutarmi! Studiare una cinquantina di libri per
dopodomani?! Impazzirò!
CONTINUA...
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