Back Roll Turn

#13
INCUBO


La casa di Mizui era immersa nel silenzio quando il suono del telefono si sparse ossessivo per tutta la casa. Mizui prima di rispondere cercò di portarsi via quante più sensazioni poteva da un bacio che non sapeva che seguito avrebbe avuto: sarebbe rimasto tutto come prima o sarebbe cambito qualcosa? Per il momento era meglio non pensarci, anche perché neppure lui capiva che cosa stava succedendo. Per la prima volta dopo un bel po' di tempo le labbra di Mizui si staccarono da quelle di Miyu. La sua mano però cingeva ancora la vita di lei, come le mani della ragazza erano ancora sulle spalle di lui. Si guardarono per qualche istante, mentre il telefono continuava a suonare insistente.

Poi la mano di Mizui che aveva in mano la cornetta si decise a premere il tasto di accensione. Le parole che gli uscirono ruppero la coltre di solenzio in cui erano calati

<<pronto?… Sì, è qui, te la passo?… va bene…-porse l'apparecchio a Miyu- è per te, è Sendo, e… dalla voce sembra agitato>>

<<pronto Sendo? Sono io Miyu!… ehi, cosa è successo, sei spaventato! … COSA!!!! YUGA??? NO!!!…-il suo sguardo era terrorizzato e le lacrime iniziarono prepotentemente a cadere. Si portò una mano alla testa disperatamente- s-sì… ho capito… non ti preoccupare, vengo con Mizui… ciao…>>

consegnò il telefono al ragazzo e poi piangendo disperata si strinse a lui

<<Y-Yuga!!!! Lui… ha fatto un incidente!!!! È-è in… coma!!!! Yuga!!!>>

Mizui non sapeva come fare a calmarla

<<ti accompagno in ospedale?>>

<<n-non preoccuparti… l'ho detto a Sendo… perché altrimenti… sarebbe venuto lui, ma… posso andare anche da sola…>>

<<non pensarci di andare da sola, ti accompagno io.>>

negli occhi della ragazza leggeva la disperazione più assoluta. Mentre cercava di consolarla qualcuno suonò la porta. Non poteva lasciare Miyu da sola, così urlò che la porta era aperta. Ayako, Miyagi, Haruko e il capitano Akagi videro la ragazza come non l'avevano mai vista. Era aggrappata alla maglietta di Mizui, e ripetuti singhiozzi la squotevano tutta.

Quando vide che erano loro si allontanò dal ragazzo

<<scusa… ho inondato la… la tua maglietta!!>>

con le mani si coprì il viso e rimase immobile in mezzo alla stanza. Ayako abbracciandola si rivolse a Mizui

<<Sendo mi ha telefonato a casa, pensava che Miyu fosse da me, e gli ho dato il tuo numero… ci ha detto che cosa è successo…>>

<<Miyu non è riuscita a spiegarmi un gran che…>>

<<ti racconto tutto mentre andiamo all'ospedale! Vuoi andare Miyu?>>

la ragazza fece segno di assenso con la testa

<<aspettate, vado a lavarmi la faccia…>>

mentre entrava in bagno non piangeva, ma una volta chiusa la porta alle sue spalle si sfogò. Dall' ingresso, impotenti, i ragazzi assistevano al dolore dell'amica, aspettando che si riprendesse un po'.

dopo circa dieci minuti la videro uscire dal bagno con gli occhi rossi e la faccia pallida. Non piangeva, ma il dolore era presente egualmente nel suo sguardo, che non era vivace e dolce come al solito, ma perso e triste. Haruko la prese sotto braccio, e lasciò che dietro di loro Ayako spiegasse a Mizui che cosa era successo a Ryo senza che Miyu ascoltasse e ne soffrisse ancora.

Uscirono di casa, ed erano le undici passate. Nelle altre case si intravvedevano le luci di una vita non toccata dal dolore, e questo alla ragazza provocò un senso di repulsione. Si strinse al braccio di Haruko e si diressero verso l'ospedale.

Intanto Ayako spiegava a Mizui che cosa era successo

<<hai presente Ryo Hiyuga, no? Stasera era uscito in moto, stava correndo sulla provinciale quando un tir è uscito di strada e l'ha colpito in pieno. Non ha molte possibilità di riprendersi… tutti i suoi amici, Uozumi, Sendo e qualcun altro sono stati chiamati all'ospedale per riconoscerelo… non è stato facile, era coperto di lividi e ferite… è in coma…>>

Mizui pensò all'amico di infanzia di Miyu… era lo stesso che lo aveva picchiato, lo stesso che aveva provocato una ribellione contro Tetsuo fra il loro gruppo… ma era lo stesso che era cresiuto insieme a Miyu, lo stesso che lei considerava come un suo fratello, al quale voleva un mondo di bene… lui era quello che si preoccupava quando la vedeva indossare una minigonna, che voleva farle da guardia del corpo…

Erano davanti all'ospedale, e Miyu si era fermata, guardando dubbiosamente l'entrata

Con la voce bassa e roca sussurrò

<<e se mi dicono che… è…>>

Mizui le andò vicino. In un momento simile non pensava certo che non doveva affezzionarsi troppo a lei…

<<non pensarci, è inutile preoccuparsi adesso… entriamo?>>

lei lo prese al braccio e fece un cenno di assenso con la testa

l'ospedale non era molto diverso da quando c'era andata per il controllo al ginocchio di Mizui, eppure adesso ogni cosa le faceva venire voglia di piangere. Nel corridoio di terapia intensiva vide tutti i suoi amici… si aggrappò a Tetsuo che la condusse alla finestra al di là della quale c'era Hiyuga. Miyu appoggiò una mano al vetro… tutto quel silenzio… il suo Yuga era ricoperto di lividi e sangue. Dei tubi uscivano dalla sua pelle, e il tracciato cardiaco era debole, esattamente come quello celebrale. Inconsciamente lo chiamò

<<Yuga! Yuga! Non lasciarmi, ti prego! Yuga…>>

una macchina iniziò a fare uno strano suono, e l'infermiera che lo assisteva con un microfono chiamò con urgenza dei chirurghi, mentre quello che già era nella stanza abbasava la tenda del vetro del corridoio. Miyu si ribellò

<<perché? Che cos'ha? Cosa dovete fargli? Sta bene?>>

chiedeva con ansia ai dottori che entravano di corsa nella stanza dell'amico. Loro come sola risposta squotevano il capo. Poco dopo li vide portare di corsa il letto di Ryo nell'ascensore, ma neppure in quel momento nessuno, nemmeno le infermiere che erano rimaste nella stanza per pulire il pavimento ricoperto di sangue, le rispose.

Non potè far altro che avvicinarsi al cugino, che in quel momento era tornato dalla sala medici insieme ai genitori di Yuga

<<Uz!!!>>

lo abbracciò e nascose il viso nella sua maglietta. Fuori aveva iniziato a piovere, e la pioggia ticchettava un ritmo lento sul vetro. Miyu si avvicinò ai ragazzi dello Sohoku

<<forse è meglio che andate a casa… domani mattina sarete stanchi se no… non preoccupatevi per me, io rimango qui…>>

ma Mizui si offerse di stare con lei

<<sto io con lei, voi andate pure a casa!>>

Ayako e Haruko abbracciarono Miyu, e insieme a Miyagi e a Takenori si avviarono all'uscita. I signori Ryo erano andati a chiedere notizie sull'operazione alle inferimere, mentre tutti i ragazzi stavano nel corridoio, in silenzio. Poi anche una parte di loro fu mandata a casa da Tetsuo, così rimasero lui, Achindo, Uozumi, Sendo, Miyu e Mizui.

Nonostante fossero alla fine della primavera, un po' perché era notte, un po' per in temporale che imperversava nel cielo di Tokio, faceva freddo. Miyu aveva solo l'uniforme scolastica, e Mizui notò che aveva freddo

<<Miyu vuoi qualcosa di caldo? Io vado alle macchinette a farmi un caffè…>>

<<va bene! Aspetta, vengo anch'io!-poi si rivolse al gruppetto rimasto- e voi? Volete qualcosa?>>

al cenno negativo di quelli, i due ragazzi si incamminarono. Miyu non piangeva più, ma nonostante emettesse deboli sorrisi era ancora disperata. Il caffè scese lentamente nella tazzina

<<cerca di avere speranza!>>

questa breve frase di Mizui l'aveva stupita, e lo guardò con aria interrogativa

<<anche se se la caverà tu rimarresti in qualche modo ferita dal dolore che stai provando questa sera… se provi ad avere fiducia e a sperare che si riprenda, oltre a portare un po' di sollievo anche agli altri di là, farai del bene anche a te stessa! Il dolore segna, e anche se finisse tutto bene tu non torneresti quella di prima, e Ryo ne sarebbe dispiaciuto…>>

<<e… se… non si salva…?>>

il ragazzo avrebbe voluto innalzare una barriera e far sì che il dolore non la colpisse… si ricordò di quella volta che si era messa a piangere quando lui le aveva raccontato di suo padre… era molto sensibile, forse troppo.

<<sii forte!>>

non disse altro, ma la guardò intensamente negli occhi e le strinse la mano. E così si incamminarono, per ritornare davanti alla stanza dell'amico.

Non appena furono lì tutti capirono che era successo qualcosa: nonostante fosse ancora triste Miyu aveva un'espressione diversa sul viso, non certo felice, ma forte.

Passò lenta un'altra ora, Miyu era avvolta nella giacca della divisa scolastica di Mizui e gli teneva ancora la mano. Tutti erano silenziosi, aspettando un qualsiasi cenno dei dottori.

Un'infermiera arrivò e spalancò la porta della camera, per poi rivolgersi ai ragazzi

<<lo stanno portando qui. L'operazione non è andata male, è ancora vivo, ma non sappiamo quando uscirà dal coma. Abbiate fiducia però, per ora la sua situazione è stabile!>>

quando videro portare il letto con sopra l'amico i ragazzi si avvicinarono. Sembrava quasi che dormisse, se non fosse stato per i tubi e le macchine alle quali era collegato. Fu portato nella stanza, e ovviamente gli altri furono lasciati fuori. Arrivarono anche i signori Ryo

<<adesso andate pure a casa, dovete essere stanchi! Non preoccupatevi, qualunque cosa succeda vi chiameremo!>>

prima di andare Miyu si avvicinò al vetro della camera e vi appoggiò sopra la mano, infondento mentalmente tutte le sue energie al ragazzo.

Poi si avviarono fuori

<<ehi, Miyu, ti do un passaggio?>>

Tez le offriva un passaggio in moto, ma Miyu pensò a Mizui, che era restato tutta la notte per fare compagnia a lei, che l'aveva incoraggiata ad aver speranza…

<<no, grazie Tez, da un passaggio a Mizui piuttosto! Tanto io torno con Sendo e Uozumi! -il bel numero 14 dello Shohoku stava per protestare, ma Miyu insistette- te lo devo, è il minimo dopo tutto quello che hai fatto per me, ti ringrazio! Ti prego, non preoccuparti!-alla resa del ragazzo lei emise uno dei suoi dolcissimi sorrisi- allora a domani, a scuola… senti… io volevo passare in ospedale prima andare, vieni anche tu?>>

<<d'accordo, ti passo a prendere alle sei e mezza al tuo albergo… Per una volta salteremo i nostri allenamenti!>>

mentre li vedeva allontanarsi Miyu ripensò al bacio… si sfiorò con un dito le labbra dove quella sera si erano posate quelle di Mizui… prima di quella telefonata… rivolse un'ultima occhiata malinconoca all'ospedale, e poi presi sotto braccio i due ragazzi si allontanò in direzione del suo albergo.

<<scusate ragazzi se vi ho praticamente obbligato ad accompagnarmi, ma Mizui ha già fatto tanto per me, e non volevo approfittarmi di lui...>>

Sendo si avvicinò alla ragazza e le carezzò la guancia

<<non ti devi preoccupare! Adesso dormi subito, sei stanca! Ci vediamo piccola!>>

la abbracciò e la tenne per un po' tra le sue forti braccia, prima di lasciarla a Uozumi

<<Uz… si riprenderà, vero?>>

il capitano del Ryonan era un po' impacciato, ma strinse la cugina in segno di conforto

<<non temere… il tuo Yuga ha la testa dura… non si separerà tanto facilmente da te!>>


Continua...