Back Roll Turn

#12
UNA SERATA SPECIALE (x2)


<<il giornale di oggi parla anche di te! Hisashi mi ha detto che sei stata molto brava alla gara di ieri!>>

<<si figuri, non ho fatto niente, ho solo ballato! I giornali hanno ingigantito la cosa!>>

<<bè, hanno dedicato più spazio a voi piuttosto che ai vincitori del primo premio! Probabilmente perché voi non siete professionisti… ma se avete talento potete partecipare a delle altre gare!>>

<<penso proprio di no! Volevamo solo provareper vedere che livello raggiungevamo, ma, sia nella mia vita sia in quella di Miyagi esiste solo il basket! Comunque adesso dobbiamo concentrarci sul campionato!>>

la madre di Mizui sorrise allegramente

<<questo lo dice sempre anche mio figlio! Ma da come lo dici sembrerebbe che dovessi giocare anche tu!>>

<<è la mia prima esperienza da manager, ma voglio fare tutto quello che è nelle mie possibilità di fare vincere lo Shohoku! A volte è difficile stare in panchina a guardare senza poter intervenire…>>

Era vero, lei era anche un'abile giocatrice di basket; Mizui se ne era quasi dimenticato. Probabilmente diveva essere pesante stare a guardare

<<… ma io mi fido della ''mia'' squadra! So che anche loro vogliono vincere a tutti i costi, e vinceranno!>>

Miyu e Mizui sorrisero tra di loro, come una sorta di patto: Mizui avrebbe vinto assolutamente, avrebbe vinto anche per lei.

A poco poco il ragazzo si era sciolto, con lei non riusciva a mantenere il solito distacco e a essere freddo…

La signora guardò con affetto la coppia. Miyu era una ragazza fatta apposta per Hisashi. Lo stesso amore per il basket… la stessa voglia di vincere… poi lei era così dolce e gentile…… … e carina…

<<ecco il dolce! Non ho fatto a tempo a preparare niente, così ho preso un gelato!>>

<<uau, io adoro il gelato!^_^>>

erano gusti alla frutta. Quatto quatto anche Anzai si unì al gruppo. La sua testa fece pigramente capolino in cucina ed emise un debole suono; si avvicinò lentamente ad un mobile e con un balzo non troppo felino ci si sistemò sopra. Guardò a lungo lo spettacolo che aveva sotto i suoi occhi, e quando capì che era inutile aspettare di ricevere qualcosa da mangiare scese dalla sua postazione, ed andò nel sottoscala, che era un po' come la sua stanzetta personale. Avevano applicato una gattaiola nella porta, ma ormai incominciava a diventare strettan tanto era grasso lui. In quello stanzino aveva la sua cuccia, che consisteva in una vecchia coperta, e poco distante una ciotola sempre piena di croccantini. Nel frattempo i tre avevano finito di mangiare.

<<signora la posso aiutare a lavare i piatti?>>

<<figurati, ho poco tempo perché poi devo andare a coprire tre ore al lavoro per conto di un collega che si è sentito male! I suoi turni ce li dividiamo, e ce li pagano come se facessimo degli straordinari.>>

<<allora a maggior ragione l'aiuto!>>

la signora guardò la sua ospite: in altri casi avrebbe insistito per fare da sola, ma ora aveva poco tempo…

<<va bene, ma solo perché ho i minuti contati!>>

intanto Mizui era andato a prendere il latte: nel pomeriggio Anzai lo aveva rovesciato tutto nel tentativo di accapararsene un po'.

<<è fortunato Hisashi ad avere una ragazza come te!>>

<<non è sono proprio la sua ragazza…>>

<<cosa vuol dire?>>

<<no, no, niente! Però devo ammettere che suo figlio mi piace proprio!>>

<<davvero? Bene, e sono sicura che anche tu gli piaci… ma se siete insieme lo saprai di certo.>>

i piatti erano lavati, e Mizui era tornato. Rimasero per qualche minuto a chiaccherare in salotto, ma poi la signora dovette andare al lavoro. Era sparita per qualche minuto per cambiarsi e poi era andata.

Mizui e Miyu erano rimasti in salotto, e da lì a poco con loro apparve Anzai. Come aveva fatto prima saltò sulle gambe della ragazza per poi atterrare su quelle del padrone. Miyu si avvicinò anche lei a Mizui e si piegò in avanti, per guardare in faccia il gatto. Anche lui la guardava. Dopo qualche attimo di silenzio la ragazza allungò la mano verso di lui e abbozzò qualche carezza sul collo

<<ehi, ha un pelo davvero morbidissimo! Non l'avrei mai immaginato!>>

il gatto dopo essersi fatto un po' coccolare si alzò e se ne andò in giardino. I due iniziarono a parlare, ma dalla cucina arrivò uno squillo insistente

<<è il telefono! Merda, chissà dove l'ho lasciato… ho il cordless, non si sa mai dove può finire… dovrebbe essere in cucina… eccolo!-bip- pronto?>>

Mizui mentre parlava guardava la ragazza bionda che era davanti a lui

<<Akagi? Come mai chiami? Sì, scusa è che… lo sapevi? E allora perché?… ah, ho capito… e chi… sì, sì… tua sorella? Sì, gli passo il telefono! -poi rivolgendosi a Miyu- Haruko vorrebbe parlarti!>>

la ragazza prese il telefono

<<pronto? Ciao Haruko!-disse con la sua solita gentilezza. Possibile che la telefonata non l'aveva disturbata?- sì sì… ma… cosa?… dai!… sei una stupida!… quasi, c'è mancato poco, ma poi…- si interruppe e si ricordò che Mizui era lì davanti a lei; non poteva certo dire che si stavano per baciare ma poi era arrivato il gatto a rovinare tutto! Si accorse che lui la stava fissando…- …oh, sì, ci sono… sarà meglio che ti spiego domani per 'i compiti di algebra', no?… ma dai! Certo!…Sì, ciao!>>

clik. Miyu aveva appoggiato il telefono sul tavolo, appena in tempo, perché Mizui si avvicinò a lei e la baciò. Poi la strinse tra le braccia e la spinse dolcemente verso il muro. Lei gli mise le braccia intorno al collo, si godette quel momento che aveva atteso dal primo momento che lo aveva visto. Erano in penombra, perché la luce della cucina era spenta, e quella della sala si spargeva con discrezione, come la luce di un focolare.

Una mano di Mizui si spostò più in alto, e raggiunse il collo. Lo accarezzò lievemente, e poi passò le dita tra i capelli; infine ridiscese fino alla vita. Anche Miyu passò la sua mano sui capelli di lui, e lì indugiò. I capelli erano corti, e al contatto con le sue dita si inclinavano come erba al vento, per poi subito raddrizzarsi.

Quanto tempo era passato?


Miyagi passeggiava tranquillamente… nella via della casa di Ayako. Sapeva che la ragazza era sola quella sera, e aveva deciso di fargli visita. Arrivato di fronte alla villetta si accorse che era disabitata. Tutte le luci erano spente, e nonostante il caldo le finestre erano tutte chiuse. Un dubbio si insediò nella mente del ragazzo, era successo qualcosa. Una sagoma indistinta appoggiata sotto un lampione iniziava a prendere significato. Poteva essere Ayako. Ma perché allora non entrava in casa? Miyagi con uno scatto fu lì. No, non era Ayako, era un ragazzo che aspettava il pullman.

<<scusa, hai visto una ragazza carina, con i capelli lunghi, ricci e castani?>>

<<se l'avessi vista non sarei certo qui da solo a quest'ora ad aspettare il pullman, no?>>

Miyagi rinunciò ad avere delle informazioni da quel ragazzo, e nel frattempo era arrivato il Pullman, dal quale scesero un po' di persone. Miyagi si avvicinò ad una di loro, a una vicina di casa di Ayako.

<<mi scusi signora, non ha per caso visto Ayako?>>

il ragazzo di prima mentre saliva lo guardò

<<non si cerca una ragazza chiedendo a tutte le persone se l'hanno vista!>>

<<cosa…?>>

Miyagi si stava avvicinando a lui con atteggiamento minaccioso: Ayako era in pericolo e quello stupido si permetteva di scherzare. Una mano lo bloccò

<<Miyagi sono qui, calmati!>>

il pullman partì, lasciandoli soli

<<che cosa ti è successo? Cosa ti hanno fatto? Chi è stato?>>

<<cosa dici! Io sto benissimo, ero andata al cinema!>>

<<ma avevi detto che saresti stata a casa a guardare un film!!!!!!!>>

nonostante la ragazza fosse lì, davanti ai suoi occhi lui era ancora preoccupato

<<sì, ma visto che non c'era niente di bello in tv sono andata al cinema!>>

<<avresti potuto chiamarmi! Mi sono preoccupato!>>

<<ma…>>

in altre situazioni l'avrebbe preso in giro, ma adesso no. Quando lo aveva visto chiedere informazioni su di lei era veramente preoccupato.

Così sorrise

<<dai stupidone -disse bonariamente- vieni in casa, ti offro un caffè! La prossima volta non correre a conclusioni affrettate!>>

spesso si era chiesto come mai piacesse così tanto a Miyagi. Anche lui un po' le piaceva, ma la infastidiva quando era assillante. Mentre apriva la porta di casa si accorse che era ancora giùdi morale.

<<dai, non fare così!>>

la casa di Ayako… l'ingresso lo aveva già visto altre volte, tutte le volte che era venuto a trovarla… il resto era nuovo ai suoi occhi. Sorprendendolo a guardarsi in giro, Ayako con in mano due tazze di caffè lo chiamò

<<dai, vieni! Sei proprio strano! Come mai stasera ti comporti così?>>

<<no, niente>>

bevvero il caffe silenziosamente, poi dopo aver spiegato ad Ayako come mai la cercava se ne andò. Era arrivato alla porta di casa, sempre con un umore mogio e triste.

''non vorrei pentirmene, ma se è l'unico modo di tirarlo su… lo faccio giusto per quello'' si giustificò poi a se stessa.

Era uscito dalla casa, e si era voltato per ringraziare. Ayako si avvicinò e lo baciò. Era un bacetto innocente, ma a Miyagi bastò per ritornare quello di sempre (se è possibile anche peggio)

<<eheheh!Ayakuccia>>

fece lui con la faccia da stupido, sbalordito

<<sì, sì, ok, adesso vai a casa!>>

Ayako chiuse la porta dietro di sé, per evitare eventuali effusioni da parte di Miyagi, che lui dedicò alla porta.

In casa suonò il telefono, e dopo poco Ayako aprì la porta di scatto

<<Miyagi piantala, è successa una cosa molto grave! Sai dove abita Mizui?>>


Continua...