CAPITOLO 2

 

- Ah, questa sì che è vita! – esclamò Suzu, lasciando cadere la borsa sotto l’ombrellone che Michael aveva appena aperto.

- Questo posto è bellissimo, vero? – sorrise Meiko.

- E’ degno delle più belle spiagge che ho visto in America! – disse Michael, guardandosi intorno con aria soddisfatta.

Satoshi non disse nulla, si limitò ad osservare i tre. Dopo aver sorriso a Meiko, soffermò lo sguardo sulla cuginetta, che in pochi secondi si era svestita e sfoggiava un costume giallo piuttosto sgambato. Certo che era cresciuta davvero parecchio in quegli ultimi anni…e si accorse anche che Michael non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Comprensibile, si disse, tornando a guardare la sua Meiko. Suzu era splendida, senza dubbio, ma per lui la più bella era sempre Meiko. Non seppe resistere alla tentazione: si avvicinò e la strinse forte.

- Oh, ma come siete noiosi! – fece Suzu, stendendo l’asciugamano sulla sabbia e lasciandovisi cadere delicatamente.

- Lasciali fare! Sei invidiosa, eh? – la stuzzicò Michael.

- Invidiosa io? Ma scherzi?! – saltò su la ragazza – Se volessi un fidanzato non mi ci vorrebbe molto tempo per trovarlo!

- Ah, quindi non lo vuoi…sei una donna in carriera, no? – continuò il ragazzo sorridendo.

Suzu gli fece una linguaccia e si voltò dall’altra parte.

Il ragazzo si chiese se per caso lei non si fosse offesa, e le si avvicinò.

- Ehi, Suzu…

La ragazza si girò, e i loro volti si ritrovarono a pochi centimetri di distanza. Lei si allontanò lentamente, ma senza smettere di guardarlo negli occhi.

- Non ti sei offesa, vero? – le domandò lui, appena riuscì a parlare.

Suzu sorrise.

- No, stai tranquillo – disse.

- Meno male! – sorrise anche lui.

- Ragazzi, noi due andiamo a fare una passeggiata – disse Meiko, prendendo la mano di Satoshi.

- Eh? E ci lasciate qui? – disse Suzu sgranando gli occhi.

- Be’, siete abbastanza grandi, no? – sorrise Satoshi.

- Ma che c’entra?! – esclamò la ragazza.

In realtà le sarebbe piaciuto restare sola con Michael. Anzi, ne aveva molta voglia, ma non voleva che lui se ne accorgesse: la situazione era già abbastanza imbarazzante.
Il ragazzo invece non si era preoccupato di protestare. Al contrario, il suo volto era stato rischiarato da un largo sorriso.

- Avanti, Suzu…non fare così! In fondo devi capirci: siamo innamorati, e abbiamo voglia di restare un po’ da soli – sorrise Meiko.

- Andate pure, non preoccupatevi. Noi ce la caveremo lo stesso, vero? – disse Michael, sorridendo a Suzu.

Quel sorriso era in grado di stregarla. E l’azzurro dei suoi occhi era così intenso…

- Ok, ok, non ci sono problemi – disse lei, stendendosi sull’asciugamano.

- Bene! Allora a tra poco – disse Satoshi, allontanandosi con Meiko.

Michael e Suzu li seguirono con lo sguardo.

- Quei due stanno proprio bene insieme – disse lui, guardando il volto felice di Meiko. E pensò che gli sarebbe piaciuto moltissimo vedere la stessa gioia sul volto di Suzu. Infatti, per quanto lei fosse bella e famosa, non sembrava contenta. Chissà cosa aveva…forse problemi di cuore? Quel pensiero lo turbò parecchio, e cercò di scacciarlo al più presto. No, si disse, una ragazza del genere non poteva avere problemi di cuore: quale uomo sarebbe in grado di resisterle?

- Sì, è vero. Sono proprio contenta…Satoshi ama tantissimo quella ragazza, e fortunatamente anche lei alla fine si è resa conto di amarlo – sorrise Suzu.

- Hanno avuto un sacco di problemi, vero? – chiese Michael.

- Sì…perché lei aveva una storia con un altro uomo…col suo professore. Ma per fortuna l’ha lasciato – spiegò Suzu..

Michael la guardò. Si era stesa al sole. I raggi le accarezzavano la pelle candida. Con quel costume era davvero incantevole. Aveva un corpo meraviglioso. Non avrebbe potuto fare altro che la modella.

- E tu? – le chiese – Esci con qualcuno ultimamente?

Ce l’aveva fatta. Quella domanda gli ronzava in testa da un bel po’ di tempo, e finalmente era riuscito a chiederglielo. I pochi secondi che precedettero la risposta di lei furono una vera agonia.

- No, ora no – disse, senza guardarlo.

Il primo passo l’aveva fatto. Quelli successivi sarebbero stati molto più facili.

- A causa dei tuoi impegni di lavoro?

Suzu si voltò, e sollevò il capo per guardarlo.

- No…quando ci si ama, il tempo per stare insieme si trova sempre, anche facendo qualche sacrificio…non è per questo – disse con aria pensierosa.

Michael sentiva che qualcosa stava cambiando dentro di lui. Che qualcosa stava nascendo. Cos’era quella voglia di abbracciarla e di baciarla? Strinse i pugni cercando di trattenersi, e per fortuna Suzu non se ne accorse.

- Posso chiederti il perché?

Speriamo che non si arrabbi…

Suzu sorrise, ma rimase un attimo in silenzio. Alla fine rispose:

- Vedi, nel mondo dello spettacolo ci sono un sacco di ragazze che decidono di avere delle storie con personaggi importanti…non so, registi, conduttori affermati…perché così la scalata al successo diventa più facile. Ma in nessuna di quelle relazioni c’è del sentimento. E’ tutto così falso…io voglio farcela con le mie forze…e poi voglio innamorarmi davvero, prima di iniziare una storia con un uomo.

Il ragazzo era senza parole. Suzu aveva solo diciott’anni, e parlava come una donna molto più grande della sua età. Probabilmente perché vivere nel mondo dello spettacolo non era mai stato facile…chissà quante proposte non proprio gradevoli, quanti ostacoli. Era normale che il suo viso non risplendesse di felicità, come quello di Meiko. Doveva fare qualcosa. Sì, certo che l’avrebbe fatto!

- Ehi, cos’è quella faccia seria? – chiese Suzu sorridendo.

- Nulla, pensavo…

- A cosa?

- Be’…non te lo dico! – disse lui con aria dispettosa.

- Ah sì? Allora prendi questo! – gridò lei, afferrando una manciata di sabbia e tirandogliela addosso.

- Ah, è così? Vuoi la guerra? Benissimo! – esclamò lui, ricambiando la gentilezza. E in pochi secondi il costume di Suzu fu pieno di sabbia.

- Beccati questo!

Dopo aver lanciato dell’altra sabbia verso il ragazzo, Suzu corse verso il mare.

- Ehi, dove credi di andare?! – gridò Michael rincorrendola.

I due entrarono in acqua, continuando a gridare e a schizzarsi a più non posso.
Com’è bella quando ride, pensò Michael.

- Guardali, come sono carini – disse Satoshi ridacchiando, mentre osservava Suzu e Michael.

- Visto? Che ti avevo detto? Funziona – sorrise Meiko, passandogli le braccia intorno al collo.

- Eh già…sei un vero genietto! – rispose lui stringendosela contro il petto e tuffando il viso tra i suoi morbidi capelli.

 

Suzu e Micheal continuarono a giocare in acqua come due bambini per circa una mezz’ora.
Poi la ragazza tornò sotto l’ombrellone ad asciugarsi. Micheal la seguì qualche istante dopo.

- Accidenti! Che sete mi è venuta! Ti va una bibita? – chiese lui.

- Si! – rispose lei entusiasta – Volentieri!

- Ok…aspettami qui! Torno in un minuto!

Il ragazzo prese con sé il portafoglio e si allontanò velocemente. Suzu tornò a stendersi sull’asciugamano…voleva solo rilassarsi…ma il suo sguardo fu attirato inesorabilmente verso Michael…
I suoi occhi lo seguivano in ogni movimento, erano consapevoli d’ogni sua espressione.
Sforzandosi di smettere, Suzu, tentò di pensare ad altro…ma l’unica cosa che le venne in mente fu il momento in cui Satoshi l’aveva invitata a quella gita. All’inizio aveva rifiutato adducendo la scusa dei molti impegni di lavoro…la verità era che non aveva nessun’intenzione di fare da terzo incomodo tra il cugino e Meiko. Quando però Satoshi le annunciò che sarebbe andato anche Micheal…
La giovane ragazza sospirò confusa…
Si ricordava bene dei sentimenti che aveva provato in quell’istante…il “si” le era uscito dalle labbra ancora prima di rendersene conto…
“Ma che diavolo mi sta succedendo?” pensava nel profondo del suo cuore Suzu. Era molto turbata e anche un po’ spaventata da quelle strane sensazioni. Non le aveva mai provate…avvertiva un’inquietudine e una strana sensazione d’attesa che non riuscivano a farle godere la vacanza come avrebbe voluto.
Tornò a voltarsi verso Michael che stava camminando verso di lei con le bibite in mano. Per un istante si fissarono negli occhi e il cuore di Suzu perse un battito. Era così incredibilmente bello!
Quei suoi occhi azzurri così penetranti non lasciavano i suoi…sembrava che volessero leggerle nell’anima…
Imbarazzata distolse lo sguardo.
Qualche secondo dopo il ragazzo era accanto a lei.
Suzu non aveva il coraggio di guardarlo e persa nei propri pensieri non si accorse che Michael l’aveva chiamata più volte.
All’improvviso sentì un intenso gelo al centro della schiena.
Urlando per lo shock Suzu si alzò di scatto. Si voltò infuriata.

- Ma che diavolo ti ha preso? – strillò la giovane modella.

Michael le sorrise in modo sbarazzino…

- Beh…io ti ho chiamato più volte…ma tu non mi sentivi…così questo mi è sembrato il modo più veloce per avvertirti della mia presenza! – il ragazzo le porse la bibita con uno sguardo innocente negli occhi – Allora…la vuoi??

Suzu stava per esplodere…anche se era cresciuta, il suo caratterino impulsivo a volte riusciva ancora a prendere il sopravvento.

- Te la do io la bibita!!!!! – urlò la ragazza cominciando a rincorrere Michael per tutta la spiaggia.

 

Meiko e Satoshi stavano ritornando dalla loro passeggiata quando notarono lo scompiglio che i due stavano portando ai pochi turisti presenti…
Satoshi li fissava un po’ sconsolato.

- Mmm…mi sa che qualcosa non ha funzionato…

Meiko li guardava con gli occhi sorridenti…

- Al contrario…

- Cosa?

- Non pensavi davvero che sarebbe bastata un’oretta insieme per compiere il miracolo…giusto?

- Certo che no…ma non pensavo certo di ritrovarli pronti per un ring di lotta libera…

Meiko sorrise dolcemente continuando a fissare i due ragazzi che si rincorrevano per la spiaggia.

- Come si dice…le vie dell’amore sono infinite…tranquillo! Ormai Cupido ha scoccato la freccia…bisogna solo aspettare…

 

Suzu stanca di correre urlò ancora qualche frase d’avvertimento a Michael prima di fermarsi. Si stava voltando verso l’ombrellone quando notò le sagome di Meiko e Satoshi. I due si stavano baciando e sembravano così felici che la ragazza provò un pizzico d’invidia.
I suoi occhi cercarono subito il profilo di Michael.
Resasi conto di quello che aveva fatto si rimproverò da sola…

- Ma smettila Suzu…Micheal è solo un ragazzino…non è cambiato per niente! Cerca di non farti venire strane idee…è carino certo…ma non potrà mai veramente capirti…

 

A Michael era sembrato che Suzu lo stesse guardando. Ma…non voleva farsi illusioni, o si sarebbe trovato in una situazione potenzialmente pericolosa. Da quando si era accorto che quella ragazza gli piaceva, si era anche reso conto che la cosa sarebbe potuta diventare molto seria. Forse perché Suzu non era una di quelle ragazze che gli ronzavano continuamente intorno nella speranza di uscire con lui…Michael sapeva che le donne lo consideravano un bel ragazzo, ma questo gli aveva creato più problemi che facilitazioni. Aveva incontrato tipe che volevano solo sfoggiarlo alle feste, altre che volevano farsi consolare, altre ancora che volevano solo divertirsi. Mai nessuna aveva cercato di andare oltre, di scoprire cosa si celava dietro il limpido sguardo del giovane.

Suzu era così bella, simpatica, divertente…e sembrava avere qualcosa in più rispetto alle altre, a tutte quelle che avevano solo saputo sfruttarlo per i propri scopi! Ma forse si stava solo facendo delle illusioni. Forse era un altro dei suoi sogni ad occhi aperti, forse ancora una volta vedeva in una donna qualcosa che in realtà non c'era. Michael ne aveva abbastanza di quel senso di vuoto che ogni volta, alla fine di una storia, si impossessava di lui. Più cercava di trovare i lati positivi nelle persone, più quelle gli si rivelavano nei loro aspetti peggiori. La falsità, l'invidia, l'ipocrisia, erano tutte cose che Michael aveva conosciuto benissimo. Ma nonostante le numerose delusioni, non aveva perso la speranza di trovare una persona speciale, non aveva perso la fiducia nella vita, anche se era proprio quella fiducia che gli aveva procurato tante sofferenze. Inutile negarlo, in quegli anni il ragazzo era cambiato moltissimo. Nonostante si comportasse ancora come un ragazzino, era cresciuto parecchio. Ma preferiva non darlo a vedere. Non voleva che gli altri pensassero che era infelice, che lo compatissero. Quindi era meglio mostrarsi allegro e spensierato, far sì che lo considerassero sempre un bambinone cresciuto per sbaglio. E in quel momento Michael decise. Non si sarebbe innamorato, se non di quella donna che sarebbe riuscita a distruggere tutte le sue barriere, ad andare oltre la sua maschera, a capirlo e ad amarlo nonostante la sua debolezza. Soltanto allora sarebbe potuto diventare un uomo, forte e degno di lei. Di lei? Di chi? Di un sogno o di una donna vera? Michael, smetti di fare il ragazzino. Ragiona dall’adulto responsabile che sei, per favore. Cerca di trascorrere un periodo piacevole insieme ai tuoi amici, e finiscila di tormentarti con tutte queste storie. Tutti questi pensieri soltanto perché Suzu ti ha guardato? O forse perché lei ti piace così tanto da costringerti a pensare a te stesso, ai tuoi errori passati, a quelli che verranno. Al futuro, che sembrava tanto lontano e invece è qui. A quello che ti fa andare avanti a domandarti all’infinito se ciò che provi è amore o soltanto un altro dei tuoi numerosi sbagli. Ma se resti arenato qui non lo scoprirai mai. Raccogli tutto il tuo coraggio, Michael, e vai a vivere.

 

Ormai era già passata una settimana dal loro arrivo. Le giornate erano volate in fretta e Meiko era felice di come si stavano mettendo le cose. Aveva notato che Michael e Suzu si comportavano ancora come bambini, punzecchiandosi a vicenda non appena se ne presentava l’occasione, ma aveva anche visto che i due cominciavano a sentirsi meno imbarazzati quando dovevano stare soli.
Ridevano e scherzavano sempre più spesso con uno sguardo dolce negli occhi, a cui Meiko sapeva attribuire solo un significato…
Chissà quando si sarebbero decisi a rendersi conto di quello che era successo…
Ormai era il tramonto e la ragazza si stava dirigendo verso la villetta che avevano preso in affitto per quel periodo di vacanza. Quel paesino di mare era veramente carino, pieno di fascino rustico e tranquillità. Mentre cercava con lo sguardo la stradina che conduceva alla villa, Meiko si accorse di un manifesto colorato appeso ad una parete.
Un sorriso malizioso apparve sul suo viso.

- Ecco cosa mi serviva….

 

Satoshi, Michael e Suzu erano seduti sulla veranda a sorseggiare una bibita fresca in attesa di Meiko. Erano appena tornati dalla spiaggia e non vedevano l’ora di mettersi a tavola…erano veramente affamati!

Quando la loro amica entrò con la borsa della spesa, si alzarono per darle una mano.

Dopo aver ritirato tutto Meiko disse:

- Ragazzi! Indovinate cos’ho saputo!

- Cosa? – chiese Suzu.

- Questa sera, ci sarà la festa dell’estate giù in paese! C’è scritto che viene organizzata nella grande piazza centrale. Ci saranno bancarelle di tutti i tipi, con dolci, giochi e chissà che altro…

La ragazza esultò dentro di sé. Aveva notato l’interesse nato negli occhi di Michael e Suzu…sapeva bene che quei due adoravano le feste di quel tipo!

- Davvero? – esclamò Michael sorridendo.

Meiko annuì – Che ne dite? Ci andiamo?

- E c’è da chiederlo? Ma certo! – rispose Suzu entusiasta.

I due corsero nelle loro stanze a prepararsi.
Rimasti soli Meiko e Satoshi scoppiarono a ridere.

- Certo che sei tremenda!

La ragazza lo fissò con un finto sguardo innocente negli occhi.

- Ma perché? Che ho fatto?

- Riesci davvero ad incastrarli come preferisci…e loro non se ne rendono neanche conto!

Meiko sospirò.

- Vedi…quei due hanno solo bisogno di una piccola spinta! E quindi…

- …e quindi?

- …e quindi stasera mi darai una mano!

Satoshi sorrise, poi le diede un piccolo bacio sulla guancia.

- Lo sai…ormai sono il tuo schiavo!

Meiko ricambiò la tenerezza – Bene! Allora…andiamo a prepararci anche noi schiavetto!

 

CONTINUA...