Amore & Orgoglio CAPITOLO 1
Il sole caldo di luglio splendeva
alto nel cielo e Meiko seduta su una panchina fissava lorizzonte
con uno sguardo calmo e sereno. - A che pensi? le chiese il ragazzo al suo fianco. Meiko sorrise fissandolo negli occhi. - A quanto sono felice ora Satoshi ricambiò il suo sorriso Ormai era molto tempo che i due
si erano fidanzati ed entrambi aspettavano la fine degli
studi per potersi sposare. - Su, andiamo è tardi sai che questa sera mi toccherà subire unaltra di quelle barbosissime cene famigliari? chiese lui con uno sguardo comicamente angosciato. Meiko rise divertita Cosa? Di nuovo? Ma tua madre non si stufa mai? Anche Satoshi rise felice poggiando un braccio sulle spalle della ragazza. - No purtroppo ma stasera cè un motivo festeggeremo il ritorno di Suzu! - Davvero? Allora la piccola Suzu torna oggi da Sapporo? - Se Suzu ti sentisse avrebbe una crisi di nervi guai a chiamarla piccola!!! Ti risponderebbe che lei ha già 18 anni e che quindi è una donna inoltre non dimenticare che ha appena concluso il più importante servizio fotografico dellanno!!!! Meiko abbracciò Satoshi sapeva bene quanto lui fosse fiero della sua cuginetta - Ah davvero allora pensi che lei sia più bella di me? Il ragazzo ricambiò il suo abbraccio sussurrandole maliziosamente allorecchio - Ho mai detto questo? Sai bene che tu sei e sarai sempre lunica donna al mondo per me Meiko si voltò leggermente Le loro labbra erano a pochi millimetri di distanza le une dalle altre i loro respiri si fondevano - Davvero? chiese lei in un soffio il suoi occhi ormai persi in quelli blu del ragazzo Lui sorrise Ora te lo dimostro! rispose lui baciandola appassionatamente. - Ehi, voi due, ma siete davvero impossibili! Vi sembra il caso di baciarvi in quel modo in mezzo alla strada?! Non vi vergognate neanche un po?! gridò una voce femminile, familiare ad entrambi. I due si staccarono di malavoglia, e guardarono verso la ragazza snella dai grandi occhi castani che veniva rapidamente verso di loro, accompagnata da un giovane che le portava con aria soddisfatta le borse della spesa. Il ragazzo era alto e piuttosto bello, con i capelli biondi tendenti al rosso tagliati a caschetto e gli occhi azzurri. Era evidentemente uno straniero. - Miki! Che bisogno cera di urlare in quel modo? sorrise Meiko alla vista dellamica. Anche Miki accennò un sorriso, che si allargò sempre di più vedendo Satoshi che cingeva con un braccio la vita della ragazza. Quei due sembravano ancora una coppia di liceali alla prima cotta. Ma era bello vederli così innamorati, anche perché ne avevano passate tante prima di mettersi insieme, e meritavano tutta la felicità possibile. Un po come lei e Yuu, pensava. - E vero, Koishikawa, sei sempre la solita esagerata! disse Satoshi. - Ehi, ma tu non sei Michael?! chiese Meiko, guardando in viso laccompagnatore dellamica. Il viso del ragazzo sembrò illuminarsi. - Che bello, ti ricordi di me! Come sono contento! esclamò, lasciando cadere i pacchi e iniziando a saltellare come un ragazzino. - Michael! gridò Miki Guarda che hai combinato! - Sorry, Miki!!! Adesso raccolgo tutto!!! disse il ragazzo con aria contrita, affrettandosi a recuperare tutto quello che aveva perso. Meiko e Satoshi scoppiarono a ridere. - Certo che Michael non è cambiato affatto! disse Meiko a Miki. La ragazza annuì sospirando. - Già, è lo stesso ragazzino di qualche anno fa! Mi domando come faccia a non crescere neanche un po! - Ma dai, non fare la bisbetica! E così simpatico! - Sì, è vero. E poi vedrai, Miki, che appena si innamorerà seriamente metterà la testa a posto! intervenne Satoshi, che non sembrava affatto intenzionato a lasciar andare Meiko. - Ma sentitelo! esclamò lei, guardandolo negli occhi con uno sguardo tra il divertito e lironico. - Be, senza dubbio Michael è simpaticissimo! E anche molto gentile! Pensate che si è offerto di cucinarci qualcosa per stasera specialità americane naturalmente e mi ha costretta a comprare tutta quella roba disse Miki indicando le borse -. Mi ha fatto spendere un patrimonio! Finalmente Michael riuscì a rimettere tutto nelle borse e a raggiungere gli altri. - Allora, Michael, raccontaci un po! Cosa sei venuto a fare qui in Giappone? chiese Meiko. - Avevo voglia di rivedere Miki e Yuu, e poi Tokyo mi piace! Ho deciso di restare qui per tutte le vacanze! annunciò il ragazzo con aria felice e soddisfatta.
Quella sera a casa Miwa si
respirava unaria veramente allegra. - Ehi Satoshi!!!!!!! - Cosa? - Ma mi stai ascoltando? - Oh scusami! sorrise imbarazzato lui. La ragazza lo fissò in volto, poi sorrise maliziosa . - Di' la verità stavi pensando a Meiko??? Veroooo??? Satoshi sorrise nonostante avesse già 18 anni, Suzu non perdeva mai loccasione di prenderlo in giro a causa di Meiko proprio come ai tempi del liceo - Ah..già giusto - si ricordò improvvisamente Satoshi. - Mmm?? Suzu lo guardava incuriosita. - Sai chi ho incontrato oggi insieme alla Koishikawa? - Chi? - Michael!! Te lo ricordi? Sul volto della ragazza apparve un caldo sorriso - Davvero? Che bello! Mi piacerebbe rivederlo pensa che non sono ancora riuscita a ringraziarlo per tutte le ripetizioni dinglese che mi ha dato anni fa ma come mai è qui in Giappone? - Mi ha detto che resterà qui per le vacanze Suzu si appoggiò con la schiena alla sedia e fissò fuori dalla finestra - Chissà, magari riusciremo ad incontrarci prima che riparta - Questo dipende da te, mia cara sorrise Satoshi -. Sei libera domani sera? - Domani sera? Lasciami pensare - fece Suzu. - Oh, che donna impegnata - la prese in giro Satoshi. - Dai, smettila! Non mi sembra di avere impegni, perché? - La Koishikawa ha organizzato una seratina a casa sua ci saranno tutti, credo. Sai, per festeggiare il ritorno di Michael spiegò il ragazzo. - Bene! Ci sarò senza dubbio!
La sera dopo Accidenti, come al solito sono in ritardo! pensò Suzu affrettando il passo Certo che quellantipatico di Satoshi avrebbe anche potuto darmi un passaggio Be, oramai è fatta, per fortuna sono arrivata. La ragazza controllò che labito fosse in ordine, domandandosi se per caso fosse un po eccessivo per una semplice serata tra amici, poi bussò. Già riusciva a sentire le allegre risate dei ragazzi. - Buona sera! Ben arrivata! Quello che stava sulla soglia della porta era senza dubbio Michael. Alto, bello, con quel sorriso che lei aveva ammirato più volte anche in passato ma con qualcosa di diverso nello sguardo dai begli occhi azzurri: più profondo, più intenso, più adulto. Be, Suzu, gli anni passano per tutti, si disse. - Buona sera Michael! Sono felice di rivederti! Michael dal canto suo non riusciva a credere che la ragazza che gli stava davanti fosse Suzu. Quando era partito anni prima, laveva lasciata bambina. Mentre adesso cera una bella donna, che sembrava perfettamente a suo agio con un vestito aderente non troppo corto ma piuttosto scollato Accidenti, ma quanto tempo sono stato via, si chiese il ragazzo. - Non mi fai entrare? sorrise lei. - Certo! Scusa - disse lui scostandosi immediatamente per lasciarla passare. Lingresso di Suzu interruppe per un attimo le risate del gruppo. - Ehi, Suzu! Finalmente ce lhai fatta ad arrivare! esclamò Satoshi, mentre Miki e Yuu si alzavano per darle il benvenuto, da bravi padroni di casa. - Allora, di cosa si parlava? - sorrise lei, sedendosi di tra Miki ed Arimi, di fronte a Michael. - Be, stavamo cercando di farci raccontare da Michael quello che ha combinato in questi anni - spiegò Meiko. - Bene, allora sono arrivata appena in tempo! disse la ragazza, mettendosi comoda e accavallando le gambe. Michael le sorrise. - Eravamo rimasti a quando hai dato lultimo esame dellanno - disse Arimi. - Allora la storia è praticamente finita, ragazzi disse lui -. Appena ho potuto sono tornato in Giappone! - Sì, ma non è questo che vogliamo sapere sorrise maliziosamente Miki. - Eh? Cosa allora? chiese il ragazzo. - Avanti, non fare il finto tonto intervenne Yuu. - Ah, quello - fece Michael pensieroso. - Aha, ora capisco hai lasciato a casa la tua dolce metà, vero? sorrise Meiko. A quelle parole, Suzu si sentì un po infastidita. Le erano bastati pochi secondi per rendersi conto che quel ragazzo era esattamente lamico che aveva lasciato anni prima, ma che aveva anche qualcosa di magicamente diverso che le piaceva, e anche parecchio. E poi, anche lui laveva guardata in quel modo lei conosceva quello sguardo da quando lavorava nel mondo dello spettacolo laveva visto mille volte su mille volti diversi. Ma non avrebbe mai immaginato che le avrebbe fatto così piacere essere guardata così da Michael Oh, ma era solo perché lui era un bellissimo ragazzo, ed era contenta di essere apprezzata da lui. Ma allora perché quella fitta di gelosia ? - Già, chissà quante belle ragazze avrai conosciuto in questi anni! disse Ginta, guadagnandosi unocchiataccia di Arimi. Ma le prese la mano, e fu subito perdonato. - No cioè sì cioè - Allora? chiese Miki spalancando gli occhi. - Non ho lasciato a casa nessuna dolce metà disse il ragazzo -. Però Ginta ha ragione, ho conosciuto molte bellissime ragazze in questi anni. - E non sei uscito con nessuna di loro? Non ti credo sorrise Satoshi. Michael guardò Suzu negli occhi. - Un paio di volte ho provato ma è finita subito - Come mai? chiese Yuu. - Be sai erano solo belle, nientaltro. Capisci? Erano vuote dentro. La bellezza non è poi così importante, se non cè anche il resto - disse Michael. Poi, accorgendosi che il discorso aveva preso una strana piega e che gli amici lo guardavano con unespressione nuova negli occhi, il ragazzo saltò in piedi ed esclamò: - Ma ora basta parlare! Ho unidea, perché non cantiamo qualche bella canzone? Ce le avete ancora quelle cassette per fare il come si chiama il karaoke?! Sì che ce le avete! Avanti, non fatevi pregare! - Ma Michael - cercò di obiettare Miki. - Su, non fate i vecchi! Anche se non siamo più degli adolescenti, questo non vuol dire che dobbiamo comportarci da mummie! Avanti, andiamo a cercare le cassette, Miki! esclamò Michael, che afferrò Miki per un polso e la trascinò al piano superiore. qualche occhiata Il resto della serata passò molto piacevolmente per tutti. E Suzu non poteva fare a meno di lanciargli ammirata. In fondo, pensava, era davvero un bel ragazzo. Ma anche Michael laveva guardata parecchio o meglio, non era riuscito a staccarle gli occhi di dosso tutta la sera. Fortunatamente i due avevano cercato di essere il più discreti possibile e nessuno si era accorto di nulla. Beh forse non proprio nessuno
Ormai erano già passate le due quando tutti lasciarono la casa di Miki eYuu. - Grazie mille per essere venuti! salutò Miki. - Grazie a te! le risposero gli amici sorridendo. Michael salutava tutti entusiasticamente: - Ciao! Grazie mille! E tornate a trovarci Meiko sorrise allegra Non cambierà proprio mai Anche Suzu stava per andarsene, ma allimprovviso si accorse di aver dimenticato la sua borsa in salotto. - Dai vieni - le sorrise Michael Ti aiuto a cercarla! - Fa presto Suzu! le disse Satoshi Taspettiamo così ti do uno strappo fino a casa - Arrivo subito! promise lei. Mentre Miki e Yuu si dirigevano in cucina per riordinare, Michael e Suzu cercavano la borsa della ragazza. Suzu la ritrovò in pochi secondi. - Eccola! disse sorridendo. - Bene! rispose il ragazzo Forza! Ora vai Satoshi e Meiko ti aspettano! Perché diavolo non riesco a smettere di guardarla? pensava intanto Michael. Suzu gli passò davanti e senza accorgersene il suo braccio sfiorò quello di lui. Michael sirrigidì. Il suo tocco e il dolce profumo di lillà che emanava lavevano sommerso di sensazioni nuove Ma che diavolo mi stà succedendo? pensava sempre più confuso cercando di dominarsi e nascondere il suo turbamento. Suzu uscì e salì velocemente sullauto del cugino. Il suo sguardo era pensieroso. Satoshi e Meiko si guardarono con complicità.
Meiko fissava davanti a se mentre lauto correva tranquilla sulla strada illuminata dai lampioni. Avevano appena lasciato Suzu davanti a casa e ora si dirigevano verso la villa dei suoi genitori. Il silenzio tra lei e Satoshi durava da molto tempo ormai, ma non era imbarazzante, anzi tra di loro cera una bellissima sensazione di pace Infine, mentre le sue labbra sincrespavano in un sorriso birichino, decise di rompere quel silenzio. - Non hai notato niente questa sera? Satoshi non si voltò a guardarla, ma sorrise a sua volta. - Intendi le occhiate sospette tra Suzu e Michael? - Allora non sono state solo una mia impressione - Non credo! Pensi a quello che stò pensando io? Meiko non rispose subito, ma fece abbassare il vetro del finestrino e inspirò profondamente laria tiepida della sera. - Che ne dici? Credi che una spiaggia isolata e il rumore delle onde siano abbastanza romantici da permettere a due testoni dinnamorarsi? Satoshi un po sorpreso si voltò a guardarla. La ragazza aveva uno strano sguardo negli occhi - Non vorrai Meiko gli strizzò locchio E perché no? Dai ci divertiremo
CONTINUA.... |