La Leggenda dei Saiyan


-Primo Capitolo-




La storia che sto per narrarvi ha inizio nel periodo di pace che seguì la scomparsa di Majin Bu. Vegeta e Goku erano risorti da alcuni anni ed entrambi si stavano godendo la pace degli allenamenti e della famiglia. Goten e Trunks erano, ormai, dei ragazzi e avevano rispettivamente sedici e diciassette anni, Gohan si era sposato con Videl e ora avevano una bimba di nome Pan, Vegeta e Bulma avevano avuto un'altra figlia che si chiamava Bra e, per quanto riguarda Crilin… bhè, anche lui aveva il suo bel da fare…

-No! Non mi piace! Io lo volevo blu oltremare non indaco! Ti prego, papino, dillo tu a questo commesso ignorante!- Disse Marron dando le spalle al povero impiegato sepolto da una decina di vestiti.
Crilin guardò sconsolato il commesso del negozio che sembrava implorare pietà. -Marron, tesoro, non credi che per oggi possa bastare? La mamma ci aspetta a casa per andare a comprare il regalo per Trunks. Per via della festa di compleanno di domani, ricordi?- Disse disperato il povero Crilin.
-Ma papi! Cosa credi che ci stia facendo qui?! Non posso presentarmi alla cena senza un vestito decente da mettermi!- Ribatté decisa la ragazza.
-Sarà una lunga giornata…!- Sospirò Crilin facendo cenno al commesso di portare altri vestiti.

A casa di Bulma erano tutti molto indaffarati con i preparativi della festa, e l'intera famiglia Brief correva da una parte all'atra dell'edificio con in mano nastri e decorazioni. L'indomani sarebbe stato un giorno speciale, Trunks avrebbe compiuto diciassette anni e Bulma voleva organizzare la più grande festa di compleanno mai vista. Gli invitati erano tanti e la presidentessa della Capsule corp aveva ingaggiato decine di servitori, tutta la casa era invasa da persone per lo più estranee.
-Mamma… MAMMA!… MAMMA!!-
-Sì, tesoro, cosa c'è?- Chiese Bulma voltandosi a guardare un Trunks piuttosto spaesato. -Mamma, non credi di stare esagerando un pochino?!-
-Esagerando?! Ma Trunks! Sono i tuoi diciassette anni! Sei giovane, sei bello, sei ricco, devi divertirti!-
Trunks assunse un'aria un po' sarcastica e, di tutto rimando disse. -Ahh… Ora è tutto chiaro! È per questo, quindi, che hai invitato praticamente tutti i tuoi colleghi di lavoro!- Bulma deglutì imbarazzata e cercando di sdrammatizzare scoppiò in una fragorosa quanto falsa risata. -Ah ah ah! Ah ehm… Sai com'è…! Il Signor Hamilton è un grande impresario e il suo appoggio per il nuovo progetto ci farebbe molto comodo! E poi ci saranno anche Goten, Marron, Gohan e Videl, Crilin e tutta la Kame House insieme a Chichi e Goku, E non dimenticarti che ci saranno anche Pan e tua sorella Bra!- Un momento di silenzio attraversò la stanza.
-… Mamma…- Mormorò Trunks quasi timidamente. -… Pan e Bra hanno tre e quattro anni…!- Disse sconsolato il ragazzo.
-COME, TESORO? COS'HAI DETTO? NON TI SENTO…!- Terminò Bulma accerchiata da maree di cuochi, arredatori e sarti d'ogni genere. Trunks sospirò sconsolato dirigendosi mesto in giardino.

Vegeta, come suo solito, era nella Gravity room ad allenarsi, questa storia della festa lo aveva turbato riportandogli alla mente i ricordi dei giorni passati con Freezer quando era solo un ragazzo. -Quella donna!- Ringhiò il principe dei saiyan tirando alcuni calci ad un avversario invisibile.

Il povero Trunks decise che non c'era nient'altro da fare che andare ad allenarsi un po', almeno si sarebbe tolto dalla testa la faccenda del mega-compleanno. Stava dirigendosi verso la Gravity room quando una vocina familiare lo distrasse, era Bra che da dietro un cespuglio dell'immenso giardino di casa Brief sogghignava guardando qualcosa. Trunks guardò verso il cielo compiacendosi della propria pazienza, sua sorella era fin troppa sveglia per una bambina della sua età, stava sicuramente architettando qualcosa. Si avvicinò piano alla piccola facendo attenzione a non fare rumore. -Che cosa stai combinando?-
Bra, spaventata dall'arrivo improvviso del fratello, fece per cacciare un urlo ma si tappò in tempo la bocca con le mani. -Ah ah ah! Ciao fratellone! Cosa ci fai qui?- Chiese Bra con un sorisetto innocente.
-AAHHH!!- CRASH!
Un grido inaudito e un boato di piatti e bicchieri rotti si udirono venire da dietro la porta finestra a cui i due fratelli erano di fronte. Un povero cameriere, accartocciato sotto una fila di porcellane rotte sbraitava.
-MA PER KAMI-SAMA! CHI È QUEL FOLLE DI UN PAZZO CHE LASCIA PATTINI A ROTELLE IN GIRO PER CASA?!-
Trunks volse severo lo sguardo verso Bra che sorridendo divertita cercava di non cacciarsi a ridere. -Ops! Devo averli dimenticati lì quando me li sono tolti!- Risela bambina prima di correre via. -Prima o poi si caccerà nei guai sul serio!- Costatò il mezzo saiyan guardando la sorella trotterellare via.

Goten girava da quasi un'ora per i negozi di Satan City, voleva regalare a Trunks qualcosa di particolare e grandioso ma proprio non riusciva a trovare niente che lo convincesse veramente. -Uffa…! Ma cosa si può regalare ad un ragazzo che compie diciassette anni?! Cosa potrebbe piacere a Trunks?- Goten si fermò a pensare un attimo ma proprio in quel momento qualcosa attirò maggiormente la sua attenzione.
-WOW!! Ehm, signorina…! Scusi, SIGNORINA!-
-Desidera?- Rispose una graziosa ragazza bionda voltandosi verso un Goten sognante. -Oh, signorina, lei è bellissima! La prego, vuole uscire con me?- Chiese il mezzo saiyan avvinghiandosi alla ragazza.
-MI LASCI SUBITO ANDARE! PERVERTITO!!- Rispose la giovane allontanandosi e mollando un sonoro schiaffo a Goten che rotolò a terra. Il ragazzo si massaggiò la guancia dolorante con ancora la sagoma rossa delle cinque dita che lo avevano colpito quando, ad un tratto, saltando a sedere ricordò il suo compito. -… Oh! Devo trovare un regalo per Trunks!- E rialzandosi continuò la ricerca.
Dopo qualche minuto di cammino, Goten, notò una sagoma familiare dentro un negozio di abbigliamento femminile. -HEY, CRILIN! Che cosa ci fai qui?- Salutò Goten, con un ghigno, il vecchio amico di famiglia. -Non farti strane idee! Sono qui con Marron, sta cercando un vestito per domani stasera.- Ribatté l'amico. -Tu, piuttosto, cosa fai qui?-
-Sto cercando un regalo per Trunks ma brancolo nel buio da più di un'ora!- -Se vuoi posso farti aiutare da Marron, lei adora queste cose! E poi…- Continuò Crilin avvicinandosi all'orecchio di Goten. -… Siamo qui da quasi due ore e mezza…! Non ce la faccio più!!- Sulla testa del mezzo saiyan apparve una gocciolina. Proprio in quell'istante Marron uscì dal camerino con indosso uno stupendo vestito turchese dalla scollatura a V, i guanti lunghi e le scarpe col tacco dello stesso colore del vestito.
-Oh, papà! Guarda! Non è meraviglioso?! Ho deciso, prendo questo!- Disse sorridente ed entusiasta la ragazza. Crilin si girò a guardare la figlia incredibilmente somigliante alla madre, poi il volto di Goten anche lui intento ad ammirare Marron e sul faccione di Crilin si allargò un orgoglioso sorriso bonario. -A-accidenti…!- Balbettò il mezzo saiyan staccando gli occhi dalla ragazza. -Niente male, eh?- Disse il migliore amico di Goku.
-Io… devo… ah ehm… io vado a chiedere a Marron di aiutarmi col regalo…-
-Sì, sì. Io, intanto vado a pagare il vestito. Tornate presto!-
Goten si avvicinò piano a Marron e salutò. -Ehm… Ciao Marron! Come va?-
-Oh, ciao Goten. Che ci fai qui?- Rispose sorpresa la ragazza.
-Ecco, effettivamente avrei bisogno del tuo aiuto…!-
-Sai che novità! Dai, cosa devo fare?- Rispose con tono beffardo Marron.
-Vedi, sto cercando un regalo per Trunks ma non ho idee! Ho girato tutto il pomeriggio per il centro ma non ho trovato niente di interessante! Non è che potresti darmi una mano?-
-E va bene, vieni con me. Ciao papà, ci vediamo a casa più tardi!- E, salutando, si allontanarono verso i negozi del centro, secondo l'esperta Marron i meglio forniti.

-Hai finito di impacchettarlo?- Chiese Gohan entrando dalla porta della cucina. -Sì… Cosa ne dici?- Rispose Videl mostrando al marito un grazioso pacchetto verde acqua con un nastro rosso sopra.
-Carino! Dici che gli piacerà?-
-Ma sì, non preoccuparti! Piuttosto, dov'è Pan?- Chiese Videl al marito.
-L'ho lasciata alla palestra di Satan, sai com'è fatta!-
-Lo so!- Disse la ragazza abbracciando il mezzo saiyan. Ad un tratto l'espressione di Videl si fece calma e rilassata mentre sussurrava piano.
-Sono davvero felice…-
-E perché?- Domandò Gohan con un sorriso guardando la compagna.
-Perché ho un marito come te! E una bambina stupenda e una vita come l'ho sempre sognata!-
-Videl…- Continuò con tono serio Gohan stringendo più forte a sé la moglie. -… Io ti amo.-
-Lo so… Per questo ti ho sposato!- E, sorridendo, lo baciò sulle labbra sperando che quel magico momento non finisse mai. Dopo la tragedia di Majin Bu mai avrebbe osato sperare in una vita tanto felice e appagante.

Chichi era intenta a lavorare tra i fornelli, la torta che stava preparando sembrava davvero buona. -GOKU! Goku, ne vuoi assaggiare un po'?-
-CERTO! Non me lo faccio ripetere due volte!- Goku mise in bocca il cucchiaio di legno avvolto da soffice panna bianca, Chichi continuò a guardare il marito intento ad assaporare il suo lavoro.
-Allora? Com'è?- Domandò lei impaziente.
-Urca! È davvero buonissima Chichi! Sei la migliore cuoca del mondo!- Esclamò il saiyan assaggiando ancora e ancora l'impasto candido dentro la ciotola. -Sì, va bene, ma ora smettila se no non resterà più panna per fare il dolce! Non posso certo presentarmi da Bulma a mani vuote, no?-
Goku fece una smorfia e, sorridendo disse avvicinandosi all'orecchio della moglie. -Hai un po' di panna sulla guancia!- E con un bacio la pulì via dal volto della compagna che arrossì.
-… Ehm, sarà meglio che finisca il dolce se no non farò in tempo a preparare la cena per quando Goten tornerà!- Divagò Chichi con un lieve rossore che le colorava le guance mentre si voltava a rimescolare la mistura. Goku sorrise guardando la moglie indaffararsi in cucina e, camminando verso il salotto si sdraiò sulla poltrona che gli aveva regalato Juma, il padre di Chichi. Quel pomeriggio aveva proprio voglia di rilassarsi e, anche se incredibile, per una volta il saiyan non aveva smania di allenarsi.

* * * * * * * *

Intanto, su un pianeta lontano …

* * * * * * * *

-SIDDAN, porta in salvo la principessa Veki! PRESTO!- Disse una saiyan colpendo con un ki un nemico.
-SYRA! Attenta alle spalle!- E dal nulla comparve un'altra ragazza saiyan che, con un forte calcio, scaraventò a terra l'alieno che minacciava di colpire l'amica con una spada.
-… Nemes…! Grazie!-
-Sono in troppi, non ce la faremo mai!- Esclamò intimorito un ragazzino.
-Non è detto, Reva! Raduna tutti, e trova anche Jana e Toma! Dobbiamo andarcene di qui, e alla svelta anche!- Disse la ragazza.
-Vai, Reva! Ci penseremo io e Syra a tenere occupati i kitoniani!-
-E va bene… Tornreò il prima possibile!- E, alzandosi in volo, il giovane saiyan scomparve tra le luci opache della battaglia.
-Dobbiamo impegnarli per un po', Nemes. Vieni con me!-
-Che intenzioni hai? SYRA! Dove vai?! FERMA!- Chiamò l'amica osservando la saiyan allontanarsi.
La ragazza salì su una roccia rossiccia e cominciò il suo diversivo.
-HEY! HEEYYY!! SONO QUA!! QUAA! GUARDATEMI! SONO UNA SAIYAN! HO DETTO S-A-I-Y-A-N! S-A-I-Y-A-N!! VENITE A PRENERMI SE NE AVETE IL CORAGGIO!-
All'amica dell'incosciente ragazza vennero i brividi quando un intero esercito di kitoniani si diresse a gran velocità verso di loro.
-Oh-mio-Kami…!- Saltò in volo, cercando di evitare gli innumerevoli ki blast che venivano rivolti a lei e all'altra giovane fuggiasca.
-E SAREBBE QUESTO IL TUO DIVERSIVO?! VUOI FARCI AMMAZZARE?!- Chiese brusca la saiyan raggiungendo l'amica già in volo.
-Tranquilla Nemes, ho tutto sotto controllo!-
-SOTTO CONTROLLO?! SYRA, SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITA?!- Le ragazze volarono fino allo stremo quando, all'improvviso si trovarono di fronte uno squadrone di kitoniani pronti a fare fuoco con centinaia di ki blast.
-NEMES! PRESTO, LA BARRIERA!-
Le due saiyan cercarono in ogni modo di fermare il potentissimo attacco dei kitoniani ma inutilmente, i raggi di energia colpirono entrambe separandole.

-Nemes… NEMES! DOVE SEI?- Chiamò la ragazza rialzandosi dolorante.
-LAGGIÙ, GUARDATE! È UNA DEI SAIYAN RIBELLI!- Gridarono alcuni alieni avventandosi sulla ragazza.
-Non mi avrete viva…!- Ringhiò la ragazza lanciandosi nuovamente in volo.
Iniziò una violenta lotta tra i kitoniani e la saiyan ma, più che scappare e cercare di difendersi, la ragazza non poteva fare gran chè. Volando più veloce che la sua stanchezza le concedeva cercò di allontanarsi, ma un ki la colpì in pieno facendola precipitare.
A terra e senza forze la ragazza saiyan, prima di svenire, poté soltanto vedere quattro sagome amiche che trattenevano i nemici.

-Syra, svegliati! Ti prego, svegliati!- Disse l'amico cercando di restare il più calmo possibile.
-Siddan… Dove sono? Dove stiamo andando?- Chiese la saiyan svegliandosi e notando che erano in volo.
-Syra, devi andartene da questo pianeta! Vai a cercare aiuto!- Porgendole un orologio continuò. -Poco lontano da qui c'è una navicella nascosta in una grotta, questo orologio ti indicherà il luogo esatto, raggiungila e parti. Non possiamo farcela da soli, va'. Cerca aiuto!-
In quel momento una lancia sfiorò il saiyan facendolo sbandare conto i massi di una gola, ma prima che i kitoniani arrivassero il generoso ragazzo lanciò l'amica al sicuro tra le rocce rossastre.
-SIDDAN! NOO!- Gridò disperata la ragazza.
-VAI! SALVA IL NOSTRO POPOLO!- E, con un gesto estremo si scagliò contro gli alieni per fermarne l'avanzata.
La ragazza si fermò un momento per vedere se riusciva a scorgere l'amico ma, in quell'inutile battaglia si potevano distinguere solo sangue, polvere e morte. -Salverò la nostra gente, Siddan… È una promessa!- Azzerando la sua aura passò dietro i massi a pochi metri dagli alieni. Una terribile ansia le invadeva il cuore, se si fossero accorti di lei cosa avrebbe potuto fare stanca e ferita com'era? La terribile agonia si spezzò quando urtò un sasso attirando l'attenzione dei kitoniani. -Oh no!-
Si scaraventò in volo con i terribili avversi alle spalle. La navicella non era molto lontana, poteva farcela! In quel volo ostinato e stremante riuscì a scorgere finalmente la sua salvezza. -LA NAVICELLA! ECCOLA!-
Alcuni kitoniani l'avevano trovata e portata fuori dalla grotta ma forse era stato un bene perché il portellone era stato aperto.
-DISTRUGGETELA! DISTRUGGETE QUELLA NAVICELLA! DISTRUGGETELA!- Urlò un comandante kitoniano alle spalle della saiyan. La ragazza evitò alcuni ki e allontanò con pugni e calci diversi alieni che tentavano di mettere fuori uso la sua unica via di salvezza. Evitò gli attacchi nemici uccidendo alcuni kitoniani e, con le ultime forze che le erano rimaste in corpo, si scaraventò nell'astronave mentre un drappo sgualcito le scivolava dal braccio.
-PARTI! AVANTI! MALEDIZIONE, PARTI!- Cominciò a premere vari pulsanti ma il motore della navicella sembrava non volerne sapere di avviarsi.
-DANNAZIONE!- Con un gesto disperato di rabbia diede un pugno alla console dell'astronave che partì poco prima che alcuni alieni arrivassero sul posto. -SÌ!- Gridò entusiasta mentre la navicella sfrecciava a raso terra con a seguito una nube di polvere i nemici alieni.
-ANDIAMO, BELLA, DECOLLA! AVANTI, PRENDI QUOTA! PRENDI QUOTA!-
I kitoniani erano alle sue spalle pronti per aggredirla e ucciderla, se non fosse riuscita a decollare sarebbe stata la sua fine. Gli alieni stavano per chiudere su di lei quando, con un ultimo spossante sforzo, la navicella decollò lasciando il pianeta dietro di sé.
La giovane saiyan guardò alle sue spalle i nemici rimpicciolirsi sempre di più e, respirando affannosamente, appoggiò indietro la testa sul sedile sfinita. Ce l'aveva fatta. Ora doveva trovare aiuto e tornare su Kiton per liberare il suo popolo.

* * * * * * * *

Nel frattempo sulla Terra…

* * * * * * * *

Trunks entrò nella Gravity room dove trovò il padre intento a sferrare una serie di colpi velocissimi. -Ciao papà, posso allenarmi con te?-
Vegeta lo guardò e grugnì. -Entra.-
Trunks cominciò a riscaldarsi guardando il genitore, era piuttosto nervoso quel giorno. -C'è qualcosa che non va?- Chiese il ragazzo.
-Niente. Tu, piuttosto, che cos'hai?- Rispose duro il principe.
-Niente di importante… È QUESTA STORIA DELLA FESTA! La mamma sta facendo le cose troppo in grande, se tira su tutto questo polverone per i miei diciassette anni non oso immaginare l'anno prossimo quando sarò maggiorenne!- Il mezzo saiyan parlava e parlava, raccontava di tutte quelle cose che non sopportava, di tutte le inutili attenzioni. Sapeva bene che sua madre lo amava più di ogni altra cosa e che voleva dimostrarglielo ma esagerava! A lui bastava una cena con gli amici più intimi e magari, alla fine della serata, ricordare davanti ad un fuoco tutte le loro innumerevoli e fantastiche avventure! Sarebbe stato meraviglioso! Vegeta ascoltava senza dire una parola, era il loro modo di comunicare. Trunks sapeva che suo padre lo stava ascoltando e che gli interessava ciò che diceva. Sapeva che gli sarebbe stato vicino, a modo suo naturalmente, ma questo gli bastava. Trunks stimava immensamente Vegeta.
-Senti, ragazzo, tua madre ha la particolare capacità di strafare in ogni cosa! Ma non lo fa apposta. Lei…- Continuò il principe abbassando il tono della voce quasi non volesse farsi sentire. -… ci vuole bene, sopportala.-
Trunks guardò il padre, non lo aveva mai sentito parlare così, era rimasto davvero colpito. Continuava a guardarlo con lo sguardo pieno di ammirazione quando il principe si voltò grugnendo. -Muoviti, ti stai rammollendo! Io sono qui per allenarmi, sono un saiyan! E tu sei il mio erede, il Futuro Principe dei Saiyan!- E riacquistò la sua solita espressione accigliata. Il ragazzo sorrise bonario. "È più buono di quanto vuol far credere…!" Pensò tra sé raggiungendo il padre.

Bulma guardò soddisfatta il suo lavoro, tutta la casa splendeva di nuovo e di pulito e gli addobbi erano semplicemente meravigliosi, era davvero orgogliosa del suo operato! Vegeta entrò in casa ancora in spandex e incredibilmente sudato, Bulma gli lanciò un'occhiata severa esclamando stizzita. -VEGETA! Qui abbiamo lavorato tutto il giorno, pulendo, lucidando e addobbando! Vedi non rovinare tutto entrando così sporco e sudato!-
Vegeta guardò la moglie con la sua solita aria imbronciata ringhiando qualcosa tra sé. -Vegeta…- Continuò la donna con tono più calmo guardandosi intorno. -Dov'è Trunks?-
-Ha detto che dorme da Kakaroth questa notte.- Rispose il principe voltandosi per andarsene.
-ASPETTA!-
-Che diavolo vuoi, donna?!- Ribatté Vegeta seccato.
-Ohh! Ma sai che sei davvero un bel maleducato?! E pensare che volevo solo essere un po' carina! Tu guarda che tipo!- Disse Bulma dandogli le spalle imbronciata, lui la guardò per un attimo durante il quale un'incredibile silenzio attraversò la stanza poi mugugnò. -Dov'è Bra?-
-Cosa?!- Chiese lei stranita.
-HO DETTO: dov'è Bra?- Ripeta seccato il principe.
-È in camera sua… sta dormendo. Perché me lo chiedi?-
Vegeta accennò un ghigno e cominciò ad avvicinarsi alla compagna, Bulma indietreggiò, lo sguardo di Vegeta la intimoriva. -Co-cosa fai?- Mormorò con un filo di voce lei ormai con le spalle al muro. Il principe sorrise con uno dei suoi soliti sorrisi e avvicinò il suo viso a quello della compagna sfiorandogli il volto con le labbra, lasciando che il respiro della donna crescesse sempre più. Era un giochetto che trovava molto divertente. Bulma si sentì le ginocchia di gelatina, Vegeta aveva la capacità di farla sentire completamente smarrita e in suo potere.
-Non volevi essere carina…?- Continuò il saiyan prendendola in braccio e baciandola appassionatamente mentre raggiungevano la loro camera al piano superiore. Bulma era completamente persa nei baci di Vegeta quando improvvisamente ricordò una particolare scommessa fatta qualche giorno prima con l'amica Chichi.
----- FLASH BACK ------
-Già, tra me e Goku c'è sempre la stessa passione di un tempo nonostante siano passati tanti anni!- Disse fiera la donna.
-È davvero stupendo! Comunque anche tra me e Vegeta la passione non manca!- Rispose Bulma.
-Non ne dubito! Scommetto che tu e Vegeta non resistereste nemmeno quattro giorni senza sesso!- Disse beffarda Chichi.
-Guarda che noi potremmo resistere anche una settimana se solo lo volessimo!- Esclamò di rimando la donna con aria di sfida.
-Ah davvero?!- Continuò ironica l'amica.
-Hey, Chichi… Ti va di fare una piccola scommessa?- Domandò Bulma avvicinandosi con tono astuto.
-Vediamo… Che tipo di scommessa?- Rispose Chichi alzando dubbiosa un sopracciglio.
-Questa: io non dovrò farlo con Vegeta per una settimana e tu lo stesso con Goku. Se io cedo per prima ti pago una cena al ristorante più chic di Satan City, se invece tu cedi prima di me pagherai al posto mio, ti va l'idea?-
-Certo che mia va! Potrebbe essere molto interessante…!- Concluse Chichi congiungendo le dita delle mani con fare sagace.
------ FINE FLESH BACK ------
-MMM! NON POSSO!!- Disse Bulma staccandosi rapidamente dal marito.
-Cosa?!- Chiese confuso Vegeta.
-Non posso farlo! Ho scommesso con Chichi che saremmo riusciti a non fare sesso per una settimana!- Rispose d'un fiato la donna guardando il marito.
-Cosa?!- Continuò il principe questa volta con tono più irritato.
-Lo so che è stupido! Ma oggi è l'ultimo giorno, poi la settimana è finita, sarebbe ancora più stupido cedere adesso, no?!-
Vegeta continuò a guardare la compagna semi-svestita. No, non poteva fargli una cosa simile, lui era il principe del più grande e glorioso popolo dell'Universo! Il saiyan si avvicinò alla compagna. -Vegeta, no, fermo! Non posso perdere la scommessa, ti pare?! Ti prego, fermo!- Continuò a lagnarsi Bulma mentre il marito le dava un piccolo bacio sulla guancia, se la caricava sulle spalle e la portava in camera.
-VEGETA! COSA CREDI DI FARE?! HAI BISOGNO DI UNA BELLA DOCCIA FREDDA! METTIMI SUBITO GIÙ! IO ESIGO DI ESSERE MESSA A TERRA IMMEDIATAMENTE!- Il principe la gettò sul letto e con un sorriso malizioso chiuse a chiave la porta rimanendo solo con la compagna che smise di fare tante resistenze.

-È davvero incredibile!- Disse Trunks rivolto all'amico. -Dico sul serio! Non si vive più a casa mia! Mio padre non fa che ricordarmi che io sono "il futuro principe dei saiyan"…- Continuò il giovane imitando il padre. -Per non parlare poi di mia madre che mi vede già presidente di tutte le società industriali della città dell'Ovest e di Satan City! Non ne posso più Goten, cosa devo fare?- Chiese disperato il ragazzo, ma la risposta dell'amico non fu esattamente quella che Trunks si aspettava.
-Zzzz…-
-Goten?… GOTEN!… MA CHE FAI?! Io ti parlo dei miei problemi e tu dormi?! Che razza di amico sei, eh?!- Urlò Trunks dando un pugno in testa a Goten che si svegliò bruscamente.
-HAIHA! Ma sei impazzito, Trunks? Perché mi hai colpito?!- Chiese confuso e dolorante il ragazzo.
-In caso non te ne fossi accorto ti stavo parlando di cose MOLTO serie!- Rispose Trunks alquanto seccato.
-Scusa, è che oggi ho avuto una giornata piuttosto pesante…- Disse Goten con aria stanca.
-Perché? Che hai fatto?-
-Ho girato tutto il pomeriggio per negozi con Marron per cercare il tuo regalo di compleanno, è stato massacrante! Tu non immagini cosa voglia dire andare a fare shopping con un'assatanata come Marron!-
Trunks rise tra sé ripensando prima alla madre e poi alla sorella che stava seguendo le orme del genitore, sapeva eccome cosa vuol dire fare shopping!
-Almeno tutto questo soffrire ha dato i suoi frutti, vedrai! Ti piacerà un sacco il tuo regalo!- Sorrise altero Goten. Trunks, incuriosito, cominciò a fare un vero e proprio terzo grado all'amico. -Andiamo, dammi almeno un piccolissimo indizio!-
-No! Te lo puoi scordare!-
-L'hai qui in casa, vero?! Dov'è?!- Continuò divertito il mezzo saiyan guardandosi intorno e spostando alcuni fumetti e vestiti sparsi qua e là.
-HEY! Cosa pensi di fare?! FERMO! Non è lì!-
-E allora dov'è?- Insistette Trunks.
-È inutile, Trunks! Non lo avrai fino a domani!-
-Ah sì?! Staremo a vedere!- E si avventò sull'amico scaraventandolo a terra. -DIMMI DOVE L'HAI NASCOSTO! AVANTI!-
-MAI!-
-TI HO DETTO DI TIRARLO FUORI!-
-TI PIACEREBBE, EH?!- E proprio durante la lotta scherzosa entrò Chichi che si fermò a guardare i due ragazzi avvinghiati l'uno all'altro.
-Goten?! Trunks?! Che state facendo?!- Chiese lei confusa dalle frasi dei due ragazzi.
-Ah! Mamma! Non è come sembra! Stiamo parlando del regalo di Trunks!!- Si affrettò a rispondere Goten con Trunks che annuiva energicamente alle sue spalle.
-Va bene… ma ora andate a dormire. Domani vi preparerò un'abbondante colazione!- Così dicendo chiuse la porta dietro di sé sospirando. -Quei ragazzi diventano ogni giorno più strani!- E si avviò al piano di sotto.
-Che razza di figura!- Mormorò avvilito Trunks quando Goten gli saltò in spalla gettandolo a terra. -Hai voglia di prenderle, eh?- Disse il figlio di Vegeta assumendo lo stesso sorriso del padre e cominciarono a scherzare di nuovo.

-Chichi… hai visto le mie scarpe? Non riesco a trovarle da nessuna parte!- Chiese Goku rovistando in giro, Chichi sorrise mettendogli davanti agli occhi gli stivaletti lavati e lucidati.
-Urca! Grazie! Sei unica, Chichi!- La moglie sorrise nuovamente mentre si dirigeva verso la cucina per lavare i piatti, era faticoso cucinare con tre saiyan in casa. Goku la guardò e poi propose. -Hey, Chichi, vuoi che ti prepari un bagno caldo?-
La donna sorrise rispondendo al marito mentre alcune gocce di sudore che le incorniciavano il volto. -Grazie, tesoro, ne ho proprio bisogno!-
Goku si diresse verso il bagno e aprì il rubinetto, un'idea gli girava in testa da quel pomeriggio. Da quando Gohan si era sposato Goten dormiva nella sua camera che era al piano di sopra e dall'altra parte della casa rispetto al bagno. "I ragazzi non sentirebbero niente…" Pensò tra sé il saiyan. La vasca era piena e la stanza era invasa da vapore, Goku si tolse i vestiti e si immerse nell'acqua bollente. "Voglio fare una bella sorpresa a Chichi!" Pensò il saiyan.
Chichi si asciugò le mani e depose i piatti nella credenza, aveva proprio voglia di un bel bagno caldo. Si diresse verso il bagno ed entrò, la stanza era colma di vapore e la donna non notò il marito immerso nell'acqua. Goku vide che lei non si era accorta della sua presenza e stette in silenzio per vedere cosa accadeva. La compagna si tolse piano i vestiti mostrando il corpo sinuoso e aggraziato, il saiyan sgranò gli occhi, era davvero bella. Chichi slegò i lunghi e setosi capelli corvini e li avvolse in un asciugamano, dopodiché raggiunse piano la vasca. Goku assunse una posizione molto da "fico", immerso nell'acqua fino all'addome, i gomiti appoggiati indietro sul bordo della vasca e un autentico sorriso stampato in faccia. -Ciao Chichi!- Disse con voce profonda e pacata. Chichi si coprì lentamente con un soffice asciugamano bianco e, rivolta al marito disse con tono beffardo. -Credevo che il bagno fosse per me…!-
-Infatti…- Rispose lui. -Cosa aspetti? Entra! Ti prenderai un malanno se rimani lì fuori, qui si sta così bene…!- Chichi sorrise e si immerse nell'acqua calda. Aveva ragione, si stava proprio bene lì dentro. Goku continuò a guardare la compagna che aveva la testa appoggiata sull'orlo della vasca e gli occhi chiusi. Si avvicinò a Chichi e la baciò sulla guancia, lei accennò un leggero sorriso mentre lui continuava.
-Cos'hai stasera, Goku? C'è forse la luna piena?- Chiese lei scherzosa.
-Certo che sei senza cuore! Non posso essere affettuoso con la donna che amo?- Chichi non poté fare a meno di sorridere di nuovo e di avvicinarsi al marito, appoggiando la testa sul suo torace. Goku le avvolse le spalle con un braccio e si fermò ad osservarla, lo faceva sempre. Gli piaceva soffermarsi a guardare quella creatura così fragile, bella e delicata. Guidò il viso della compagna verso il suo, lei aprì leggermente gli occhi per vedere il volto serio del marito avvicinarsi e baciarla. Chichi contraccambiò il bacio e lo abbracciò forte sussurrandogli all'orecchio. -Ti amo Goku…-
Goku le diede un bacio e poi un altro e un altro ancora, Chichi era tutta la sua vita. A lei venne in mente la scommessa con Bulma ma non le importava più, era un momento troppo splendido per rovinarlo così.

Videl rimboccò le coperte alla piccola Pan immersa nel mondo dei sogni e, avvicinandosi, le diede un bacio sulla fronte. -Buona notte, tesoro.- Gohan osservò la scena sulla soglia della porta. -Si è addormentata?- Domandò sottovoce per non svegliare la piccola.
-Sì, era stanchissima…!-
-Vieni di sotto?- Domandò il mezzo saiyan.
-Finiamo di leggere il libro?- Chiese a sua volta lei.
-Davanti al camino…- Puntualizzò lui con voce calma.
-Con le luci spente…- Continuò Videl sorridendo leggermente. Gohan la abbracciò e insieme raggiunsero il caminetto del salotto, la ragazza prese il libro e si sedette al fianco del marito cominciando a leggere.
-… Kiushi guardò il folto bosco dietro di lei. Sapeva che sarebbe venuto a salvarla, sapeva che non la avrebbe abbandonata. Sotto quel cielo grigio e triste lei sapeva che il loro amore avrebbe continuato a vivere…- E, dopo un po' di lettura, Videl si addormentò tra le braccia Gohan che, piano, la portò in camera e la mise sotto le coperte. Le sfiorò la guancia con le labbra e poi si mise a dormire anche lui.

* * * * * * * * *

Intanto, molto molto lontano…

* * * * * * * * *

La ragazza saiyan, reduce dalla battaglia, era stremata e ferita, doveva trovare assolutamente un pianeta dove rimettersi in forze. Ormai abbastanza lontana da Kiton atterrò su un pianeta rosso e roccioso. Uscì sfinita dalla navicella e intravide piccoli esserini pelati e rosastri dall'aria pacifica che si avvicinavano a lei. -Chi… Chi siete? Do-dove mi trovo?-
Gli strani esserini sorrisero e con voce calma e benevola risposero. -Sei su Yardrat, straniera. E noi siamo i suoi abitanti, gente pacifica. Da dove arrivi così malridotta?- La ragazza cercò di rispondere, ma non fece in tempo a pronunciare una parola che cadde a terra priva di sensi.

Si risvegliò in uno strano giaciglio, molto simile ad un'amaca, in una tenda. Era stata medicata e pulita, si guardò intorno in cerca di qualcuno.
-Ben svegliata, straniera. Ti senti meglio?- Domandò uno degli esserini che aveva visto appena uscita dalla navicella.
-Io… sì, grazie di avermi medicato le ferite. Posso sapere chi è il capo di questa gente?-
-Ci stai parlando adesso, cara.- Disse una voce femminile entrando nella tenda con una tinozza d'acqua in mano. La ragazza si voltò verso la voce poi di nuovo verso l'esserino con cui aveva parlato poco prima. l'esserino sembrava più anziano degli altri e la guardava sorridendo bonario.
-Sei stata molto fortunata, se non ti avessimo trovata saresti certamente morta.- Continuò la donna appoggiando la scura tinozza consunta dagli anni di fianco alla saiyan e andandosene. Quando la signora fu uscita, la saiyan si rivolse all'anziano e sorridente capo e cominciò. -Vengo da molto lontano in cerca di aiuto. La mia gente, i-
-I Saiyan.- La interruppe l'esserino.
-Co-come scusi?- Chiese lei stordita.
-Saiyan. Tu sei una saiyan, giusto?-
-Sì, ma… come fate a conoscere il mio popolo?-
-Tempo fa è stato qui un ragazzo, anche lui un saiyan. Un simpatico giovanotto, ma lui non aveva la coda.-
-UN SAIYAN! AVETE DETTO UN SAIYAN! NE È DAVVERO SICURO?!- La ragazza saltò in piedi dalla gioia ma fu costretta a risedersi subito sotto il dolore delle recenti ferite, era ancora molto debole.
-Frena il tuo impeto, figliola, o finirai col farti male!- Esclamò il capo degli esserini con un lieve sorriso. -Posso sapere il tuo nome?-
-… Io… I-il mio nome è Syra e vengo dal pianeta Kiton nella Galassia del Sud. E lei come si chiama?-
L'esserino sorrise. -Il mio nome è Hain-shu e sono il capo di questa gente. Dimmi, Syra, chi ti ha ridotta così?-
La ragazza assunse d'un tratto un'aria triste ricordando il sacrificio di Siddan e dei suoi compagni. -Sul mio pianeta infuria da tempo una guerra sociale tra noi, i saiyan sopravvissuti, e i kitoniani. All'inizio non c'erano screzi tra le nostre genti, ma da quando è salito al trono un Re malvagio per noi saiyan non c'è più posto e hanno deciso di…- Esitò un attimo poi continuò con voce cupa. -… di ucciderci tutti.-
Il volto del buon Hain-shu si fece più cupo e, stringendo in mano il vecchio bastone di legno, si sedette stanco.
-La battaglia è al culmine e il mio popolo da solo non può farcela. Sono partita per cercare aiuto. Siddan, un valoroso compagno e un caro fratello, ha sacrificato la sua vita per salvare la mia… e quella della nostra gente. Ti prego, dimmi dov'è il saiyan di cui mi hai parlato prima, forse lui potrebbe aiutarci…!-
Il vecchio Hain-shu si alzò e si fermò sulla soglia della tenda. -Syra… il tuo è stato un popolo di crudeli assassini, lo sai, vero?-
La ragazza annuì affrettandosi a rispondere. -Lo so bene, ma ora non siamo più così! Abbiamo imparato-
-Non ne dubito, non ne dubito!- La fermò l'anziano capo sorridendo, poi tornò serio e continuò. -Stai molto attenta, figliola, a volte il vero nemico non è colui che credi.-
Syra rimase in silenzio, non riusciva a capire con precisione a che cosa alludesse Hain-shu ma non lo contraddisse, sapeva che era un uomo saggio. L'anziano capo sospirò e, voltandosi piano verso la ragazza, disse con tono serio. -Vieni con me, giovane saiyan. Ti indicherò la via da seguire per trovare l'aiuto che cerchi.-
La ragazza accennò un sorriso e seguì il capo di quel popolo così mansueto.
Il maestro Hain-shu la condusse davanti ad una parete dipinta che ritraeva la mappa di buona parte dell'universo. -Il saiyan che è stato qui viene da un piccolo pianeta nella Galassia del Nord chiamato Terra. Non è molto lontano, con la tua navicella ti basterà un giorno o meno per raggiungerlo.-
-Bene, allora partirò subito.- Comunicò la ragazza cercando con gli occhi la sua navetta spaziale.
-Non puoi, sei ancora troppo debole, e poi anche la tua astronave ha bisogno di cure. Ascolta il vecchio Hain-shu, parti tra qualche giorno e intanto che ti rimetti rimani qui, sarai nostra gradita ospite.-
-Apprezzo l'invito, ma il mio popolo non può aspettare, lei capisce, io-
-Lo so, lo so…- La interruppe il saggio. -Ma rimani almeno fino a domani, il tempo necessario per prepararti al viaggio.-
-Resterò con piacere, ma… eh… ecco… non è avreste qualcosa da magiare? STO MORENDO DI FAME!- Sulla testa del buon Hain-shu apparve una gocciolina poi condusse la giovane in una tenda.
La cena fu abbondante ma la ragazza era pur sempre una saiyan e il suo stomaco reclamava cibo. -Ce n'è ancora, per favore?-
-Mio buon Kami, è il quindicesimo piatto che fai fuori, ragazza mia! Non sei sazia?!- Chiese il vecchio capo.
-Ho bisogno di proteine se voglio affrontare al meglio il viaggio di domani!-
L'anziano saggio guardò la ragazza compiaciuto. -Voi saiyan siete tutti uguali, ricordo che per tutto il tempo in cui quel ragazzo è stato qui le dispense erano sempre vuote!-
-A proposito di quel saiyan, mi parli di lui. Ha detto che non aveva la coda, perché? Come si chiama?- Chiese Syra ingoiando un enorme boccone.
-Dunque, se non ricordo male il suo nome doveva essere Goku…-
-Goku?- Stentò la ragazza. -Strano nome per un saiyan…!- Affermò la giovane con uno sguardo scettico.
-Perché fai quella faccia ora? Mi hai chiesto di rivelarti il suo nome e io ti ho accontentata.-
-Goku…- Continuò pensierosa la ragazza. -… Non è un nome saiyan… Lei ha detto che non aveva la coda. Come mai?-
-Non ne sono sicuro ma credo che gliel'avessero tagliata.-
-Mmm…!- Esclamò continuando a masticare. -… Poveretto! Scusi se la contraddico, maestro, ma lei è davvero certo che fosse un saiyan?-
-Ne sono certo com'è vero che i Soli sorgono ad est!- Ribatté il saggio Hain-shu. Syra bevve un bicchiere d'acqua e appoggiandolo disse assorta.
-Goku…-

* * * * * * * *

Nel frattempo, sulla Terra…

* * * * * * * *

Il sole era appena sorto e Gohan si rigirò lentamente nel letto, guardò l'orologio, era presto, e poi era sabato, poteva dormire ancora. Si voltò a guardare Videl che dormiva profondamente. Lui la accarezzò piano e lei si girò avvicinandosi al marito, Gohan sorrise e si rimise a dormire.

Vegeta si svegliò alle prime luci dell'alba, come tutti i saiyan era alquanto mattiniero. Cercò con la mano nell'altro lato del letto la compagna addormentata, si voltò verso di lei e continuò a guardarla per un po'. In quei momenti in cui lei dormiva e lui la guardava dormire, Vegeta, raggiungeva il massimo della sdolcinatezza a cui poteva arrivare. Il corpo snello e armonioso di Bulma era stretto a quello massiccio e muscoloso di Vegeta. Nel sonno lei si spostò abbracciandolo ma il cinico principe, questa volta, non oppose resistenza, la coprì e scivolò piano fuori dal letto.
-Mmm… Vegeta…- Bisbigliò la donna, il saiyan si avvicinò per vedere se la compagna si era svegliata ma dormiva ancora. "Starà sognando." Pensò cominciando ad allontanarsi, ma la voce della moglie lo chiamò di nuovo.
-… Vegeta…-
-Ma che diavolo vuole?- Rimuginò il principe fermandosi ad ascoltare se lo chiamava ancora. Infatti, Bulma continuò. -… Vegeta… sei uno zuccone…- Vegeta si accigliò. Ma come si permetteva di insultarlo, nel sonno per di più! Gettò un ultima sguardo alla compagna addormentata e sbuffando uno stizzito -Bhà…- si avviò verso il bagno della loro camera da letto.

Trunks aprì pigramente gli occhi svegliato dal russare assordante di Goten. -Ma che diavolo…? Goten… GOTEN, smettila di russare! GOTEN!-
Il ragazzo si rigirò sotto le coperte. -Ancora cinque minuti, mamma…-
Trunks lo guardò avvilito. -Sei un caso disperato, Goten!- Il mezzo saiyan fece per rimettersi a dormire quando venne colpito in piena faccia da un braccio di Goten, addormentato nel futon di fianco al suo. Trunks spostò rassegnato il braccio dell'amico e cercò di riaddormentarsi, ma il ragazzo lo abbracciò da dietro mormorando qualcosa come. -Vuoi uscire con me, bella signorina?- Trunks tentò di divincolarsi dalla stretta del migliore amico che, però, non sembrava demordere. -GOTEN! Accidenti a te! Non sono una ragazza! LASCIAMI!- Il secondogenito di Goku si girò, tirando un calcio a Trunks che non poté fare altro che guaire mentre l'amico continuava a russare. Il figlio di Vegeta provò ad ignorare il tremendo e rumoroso respiro del mezzo saiyan quando, improvvisamente, Goten si allargò su entrambi i futon saltando quasi in braccio all'amico. Trunks scattò a sedere guardando Goten con aria omicida. Poco dopo un grido disumano si sparse in tutto il bosco circostante.
-AH-… Trunks… la-lasciami… ti… ti prego…- Implorò Goten al mezzo saiyan che lo stava tenendo per il collo cercando di strangolarlo.
-NO! NON NE POSSO PIÙ! SMETTILA! LASCIAMI DORMIRE!!- Gli gridò contro Trunks. Goten annuì con il viso di un grazioso colore tendente al viola. L'amico lo lasciò e, dandogli le spalle si infilò sotto le coperte.

Chichi si era svegliata di soprassalto, uno strano grido che non sembrava avere niente di umano l'aveva quasi fatta cadere dal letto. Goku dormiva ancora steso accanto a lei, suo marito, nonostante fosse un saiyan, non aveva le abitudini mattiniere di tutti gli appartenenti alla sua razza. Chichi gli accarezzò il viso e poi raggiunse piano il bagno della loro camera per farsi la doccia, aveva promesso ai ragazzi un'abbondante colazione e le richieste culinarie dei saiyan non erano semplici da accontentare. I giorni trascorrevano per tutti tranquilli e sereni, sembrava che finalmente il pianeta avesse iniziato un felice e prosperoso periodo di pace.

* * * * * *

Intanto, su Kiton…

* * * * * *

-Razza di incapaci buoni a nulla che non siete altro…! Come avete fatto a farvela scappare così?!- Sbraitò nervosa un'ombra nascosta dietro tende di soffice velluto rosso.
-Si-signore, lei… Lei era incredibilmente forte e… e noi…- Il soldato si interruppe nel vedere la sagoma emergere dai tendaggi.
L'ombra uscì lentamente dalle tende di velluto, la corporatura solida e massiccia era nascosta da una scintillante armatura scura e da un mantello candido mentre il volto era celato da un elmo argenteo. Con una mano coperta da un soffice guanto viola, sfiorò il viso del povero soldato che, a quel contatto, sentì il cuore scoppiargli nel torace. -Voi…- Continuò la misteriosa ombra con voce spaventosamente calma -… eravate un esercito.-
L'oscura figura svanì nuovamente dietro le tende e con voce seccata ordinò. -Uccidetelo.-
Il soldato cercò di dimenarsi tra le forti braccia delle guardie che lo avevano afferrato e lo stavano portando via di peso.
-NO! NOO! Vi prego! Abbiate pietà, mio principe! Come potevamo avere speranze contro la figlia di Broli?! PIETÀ, MIO SIGNORE, PIETÀ!-
-FERMI!- Ordinò solenne l'ombra che riemerse inquieta dalle tende. -La figlia di Broli?!- Chiese con tono turbato.
-Sì, era la figlia del Super Saiyan della Leggenda! Ne sono sicuro, aveva quel simbolo sul braccio! Lo teneva nascosto da un drappo, ma le è scivolato prima di salire sulla navicella e io l'ho visto bene!- Disse il soldato con aria più convincente che poteva.
-No, non è possibile. Io stesso l'avevo uccisa quando era solo una bambina! Non può, non può essere viva!- Disse nervosa tra sé l'oscura figura.
-TU!- L'ombra si rivolse di scatto al soldato che sobbalzò per lo spavento. -Sei certo di ciò che dici?!-
Il pover'uomo tremò annuendo impaurito.
-Bene… Lasciatelo, potrebbe ancora servirmi…- E detto ciò scomparve nuovamente dietro i veli.

* * * * * *

Intanto, su Yardrat…

* * * * * *

Syra aprì gli occhi, la luce lieve dei Soli di Yardrat le scaldava le ossa, si sentiva decisamente meglio quel giorno.
-Buon giorno, cara, hai dormito bene questa notte?- Domandò la stessa donna della tinozza del giorno prima.
-Sì, grazie. Che ore sono?-
-Entrambi i Soli sono già alti nel cielo, ti conviene spicciarti a fare colazione o partirai in ritardo!- Disse con voce gentile la signora.
-Grazie, vedrò di sbrigarmi!-
-Vai a fare una doccia, io, intanto, ti preparerò qualcosa da mangiare.-
-Signora…-
-Sì, cara?- Rispose la cordiale signora voltandosi verso di lei.
La ragazza sorrise alla gentile donna e con un sorriso disse. -… Grazie.- Per poi scomparire dietro alcuni zendadi.

-Maestro, lei è sicuro di voler aiutare questa straniera? È vero, il saiyan che è stato qui l'ultima volta era cordiale e questa ragazza non è da meno. Ma questa è braccata da elementi malvagi, che hanno iniziato una guerra, non vorrei che il nostro popolo finisse nei guai e-
-Ryu! Ora basta, lei non è come gli altri. Quella ragazza dovrà affrontare nemici e ostacoli molto più grandi e pericolosi di quanto possa minimamente immaginare. Se le mie previsioni dovessero essere esatte, presto, non sarà solo il popolo Saiyan ad essere in pericolo…- Disse con voce fredda e seria il saggio Hain-shu.
-Che intendete dire, maestro…? Che presto l'intero universo potrebbe essere in pericolo?- Chiese il ragazzo pieno di sgomento.
-No, o almeno… lo spero…-
Il ragazzo continuò a fissare l'anziano capo che aveva lo sguardo perso all'orizzonte, di cosa aveva tanto timore il saggio maestro? Che cosa lo spingeva ad essere tanto incauto e magnanimo con la straniera?
Syra uscì dalla tenda massaggiandosi lo stomaco e esclamando a gran voce.
-Ah! Che bella mangiata! Ora sto molto meglio!-
Il buon capo si girò verso la saiyan che si stava dirigendo verso di lui e il ragazzo con il quale il maestro stava discutendo.
-Sei pronta per il viaggio, figliola?- Domandò il vecchio Hain-shu.
-Sì, partirò subito. Grazie della vostra gentilezza ed ospitalità, maestro!-
-Va' ora, il tuo popolo ha bisogno di te.- Syra si soffermò un attimo a guardare il buon Hain-shu, le era molto grata per tutto quello che aveva fatto per lei. Mentre si apprestava a salire sulla navicella, con i motori già accesi, una voce la fermò.
-SYRA…- La ragazza si voltò di nuovo per vedere l'anziano saggio gettarle un medaglione con una pietra rossa scintillante dove, al suo interno, era dipinto uno strano simbolo incomprensibile. Syra lo squadrò, poi alzò lo sguardo verso Hain-shu.
-… Tienilo con te. Potresti averne bisogno. Ora va', giovane guerriera, e salva il tuo popolo…- Poi, in modo quasi impercettibile, Hain-shu terminò la frase. -… e i popoli delle altre Galassie…-

Syra partì continuando ad osservare il medaglione, era come se emanasse una forza misteriosa. Ne era certa, la forza dell'amicizia con gli abitanti di Yardrat e col saggio Hain-shu l'avrebbe guidata e protetta.

* * * * * * *

Nel frattempo, a casa Son…

* * * * * * *

-AHHH!! Auguri vecchio mascalzone d'un saiyan che non sei altro!- Esclamò Goten scompigliando energicamente i capelli del povero Trunks che, sorridendo, cercava di togliersi di dosso l'amico senza far cadere la sua colazione. -Grazie Goten!-
-È vero, buon compleanno, Trunks!- Disse Goku entrando dalla porta della cucina. -Grazie a tutti, siete davvero gentili!- Sorrise il ragazzo.
-Ma figurati! Piuttosto, auguri, caro!- Disse Chichi portando la colazione a Goten e Goku. Il saiyan si sedette alla sinistra di Trunks mentre il ragazzo alla sua destra con un sorrisetto scaltro in volto. Trunks li guardò entrambi con aria semi-impaurita. -Che c'è?- Domandò piano.
-Compi diciassette anni, non è vero, Trunks?- Chiese Goku avvicinandosi di più al ragazzo. -Perché?-
-Oh, Trunks! Che ti prende? Non vogliamo mica farti del male! Vogliamo solo…- Trunks deglutì mentre l'amico terminava. -… TIRARTI LE ORECCHIE!- E, finta la frase, Goten si avventò sul ragazzo che lanciò un guaito mentre anche Goku si univa al figlio per aiutarlo.
-NO! FERMI! GOTEN! FERMO! Così mi stacchi un orecchio! BASTA!-
Goku si fermò all'improvviso alzandosi dal pavimento sul quale erano caduti all'impatto. Un rumore assordante si stava dirigendo verso la casa dei Son.
-Ma che diavolo è?!- Domandò Goten lasciando andare un Trunks piuttosto scompigliato. I tre saiyan uscirono per vedere cos'era tutto quel baccano quando videro un enorme elicottero puntare verso di loro, sulla fiancata c'erano due grandi "C" e, appena le vide, a Trunks vennero i sudori freddi. Una volta a terra dall'elicottero uscì una figura snella e saltellante dalla voce MOLTO acuta.
-TRUNKS!… TRUUNKS!… Tesoro! Dove sei?!- Stridette la presidentessa della Capsule corp avvicinandosi ai tre amici. -Trunks! Buon compleanno, tesoro!- Disse Bulma abbracciando il figlio sotto gli occhi confusi e divertiti dei due saiyan presenti. -Ehm… sì, grazie… mamma… ora smettila… così mi metti in imbarazzo…- Sibilò Trunks metà sorridendo mentre cercava di liberarsi dalla morsa della madre. Bulma lo guardò attentamente, gli diede un bacio sulla fronte e, salutando Goku e figlio, si avviò verso casa Son per fare una visita anche all'amica Chichi. -Tua madre fa le cose in grande, eh?!- Disse Goten avvicinandosi al mezzo saiyan e continuando ad osservare la donna allontanarsi verso la casa. -Non ne hai la minima idea…- Terminò Trunks lanciando un'occhiata all'amico.

-Allora, che cosa mi racconti? Come stanno andando i preparativi per la festa?- Chiese Chichi versando una tazza di caffè.
-Bene! Dovresti vedere! È tutto assolutamente perfetto! Trunks e i ragazzi si divertiranno da matti… Per non parlare di noi!- Rise Bulma bevendo un sorso del caffè. Goku era sulla soglia della cucina e da un po' cercava inutilmente di parlare ma veniva puntualmente interrotto da una delle due.
-Goku! Un attimo! Non vedi che stiamo parlando?!- Le ringhiavano contro sia Chichi che Bulma.
-I negozi di Satan City sono veramente meravigliosi! Che ne dici se oggi andassimo a fare qualche compera?- Chiese Bulma aiutando Chichi ad asciugare alcune tazzine.
-Oh, sì! In un negozio del centro ho visto un completino blu che era veramente un amore! Ci vengo davvero volentieri, Bulma!- Rispose Chichi tutta eccitata e, insieme si diressero verso la porta.
-Ehm… Chichi… scusa ma io…- Fremette una voce dietro di loro. Le due amiche si girarono per vedere un Goku un po' avvilito dire un po' riluttante. -Tesoro… mi… mi dispiace interromperti ma… ecco… io…-
Chichi e Bulma attesero la fine della frase con impazienza.
-… Devo ancora fare colazione!- Terminò Goku con un sorriso preoccupato.
Sulla testa delle due apparve una gocciolina e, voltandosi, Chichi disse con tono duro.-Poco male, c'è ancora un po' di marmellata nella credenza. Io non torno oggi, ci vediamo da Bulma mezz'ora prima dell'inizio della cena, ok? A dopo e sii puntuale!
Goku rimase impietrito a guardare le due amiche chiudere rumorosamente la porta ridacchiando di cose loro per poi allontanarsi.

Chichi stava guardando un vestito verde in una vetrina quando l'amica iniziò un discorso che la mise stranamente a disagio.
-Chichi, come hai passato ieri la serata? Mi sembri più radiosa del solito…- Bulma si avvicinò con un ghigno a Chichi che sorrise nervosamente tentando di togliersi di dosso lo sguardo indagatore dell'amica.
-Niente di particolare… Perché?!-
-… Mmm… così… Mi chiedevo se magari non avessi passato la serata con Goku…- Chichi sussultò. -No no, non l'ho nemmeno visto ieri Goku!- Rispose ridendo in modo poco credibile.
-Ah sì?! Non è che mi stai nascondendo qualcosa, vero?- Chiese sospettosa Bulma avvicinandosi ancora di più all'amica.
-Ma figurati! Piuttosto, tu che hai fatto ieri sera?-
Bulma scattò indietro blaterando qualcosa di simile a queste. -Ah…! Bhè, io non vedo Vegeta da almeno almeno due giorni…!-
-Ma io non ti ho chiesto di Vegeta…!- Sogghignò Chichi guardando l'amica sbarrare gli occhi e balbettare qualcosa di incomprensibile. Nessuna delle due sembrava molto convinta ma entrambe lasciarono perdere, dovevano trovare un vestito per la festa.

A Gohan sembrava davvero di aver dormito un'eternità quella mattina, il sole era già alto nel cielo e lui era ancora sotto le coperte. Allungò il braccio per vedere se la moglie era ancora lì, ma, con sua grande sorpresa, trovò solo un biglietto timbrato con un bacio che diceva:
"Oggi porto Pan da Ivette, torno presto. Ti amo, Videl"
Era strano, di solito Videl non si alzava mai così presto. Scese di sotto e si preparò la colazione, non aveva molta fame così si fece solo un caffè. Continuava a pensare al perché Videl non gli avesse detto niente del fatto che avrebbe portato Pan dall'amica, generalmente gli diceva sempre tutto. Sospirò e guardando il biglietto si sentì stranamente triste, tra lui e Videl le cose si stavano raffreddando… e la colpa era sua. Mentre risistemava il letto notò in un cassetto il vecchio album delle foto e si mise a sfogliarlo, quanti ricordi…! Quanti momenti felici avevano trascorso lui e la sua Videl… Dando un'occhiata qua e là trovò le foto di Great Saiyaman, di Videl con l'uniforme della Orange Star School, lui e Videl ad una festa da Bulma, lui insieme a Videl e Goten mentre imparavano a volare, il loro matrimonio, la cerimonia, i giorni felici, la nascita di Pan… Ne era più che innamorato, ma non riusciva a dimostrarglielo come voleva, aveva paura che presto Videl si sarebbe stancata di lui e l'avrebbe lasciato. Nella testa di Gohan venivano proiettate immagini di lui e Videl nei primi anni di matrimonio in maniera scoordinata e confusa, che magnifici momenti! Non poteva vivere senza di lei. Voleva dimostrarle quanto fosse importante per lui e quella sera, alla festa, sarebbe stata un'ottima occasione, da non perdere. Gohan sorrise e alzandosi in piedi deciso esclamò. -La renderò felice…!-
Qualche ora dopo…

Casa Brief era tutta ornata di nastrini e luccichii, la festa stava per cominciare e tutti erano molto nervosi soprattutto Bulma.
-Avete sistemato gli antipasti? Ma le luci?! Sono ancora da programmare?! Datevi una mossa! Gli invitati saranno qui a minuti!-
Bulma girava per il grandissimo giardino della Capsule corp impartendo ordini a destra e a manca.
-Bulma… Bulma! Calmati! Vedrai, questa festa sarà favolosa!- Cercò di calmarla Chichi correndole appresso da una parte all'altra del giardino.
-SONO CALMISSIMA! NON VEDI?! Piuttosto, dov'è finito Goku? Dovrebbe essere già qui! Sarà meglio che si presenti in orario, non voglio che faccia una delle sue solite entrate davanti ai dirigenti della Hamilton Mechanical Industry, e soprattutto davanti al sig Hamilton!- Si lamentò la moglie del principe dei saiyan.
-Oh, non preoccuparti! Stavolta non tarderà…!- Chichi sorrise astutamente e Bulma, incuriosita, chiese. -Che intendi dire?-
-Intendo che ho detto a Goku che la festa sarebbe iniziata alle 7:00 invece che alle 8:00. In più gli ho raccomandato di presentarsi mezz'ora prima dell'inizio. Se lo conosco bene arriverà puntuale con tutti gli altri invitati!- Rise Chichi facendo l'occhiolino all'amica.
-OH!! CHICHI SEI UN VERO GENIO!!- Bulma abbracciò entusiasta la donna continuando con gli ultimi ritocchi.

-Goten…- Mormorò avvilito Trunks.
-Che c'è?- Rispose Goten aggiustandosi il nodo della cravatta.
-Sai, credo proprio che questo sarà il peggior compleanno della mia vita…- Si compianse il mezzo saiyan.
-Ma smettila! Vedrai che ci divertiremo un sacco! Non dimenticare che tua madre è un vero fenomeno in fatto di organizzare feste! Non importa se a questa parteciperanno alcuni suoi colleghi, noi ce ne staremo con gli altri a divertirci!- Ridacchiò il secondogenito di Goku.
-Tu dici?- Chiese ancora Trunks.
-Ti ho detto di sì! Lo sai che di me puoi fidarti ciecamente! Dico, ti ho per caso mai deluso?!- Chiese Goten con tono solenne e idiota allo stesso tempo. Trunks assunse un'aria divertita, ma fece appena in tempo ad accennare un -Veramente…- che l'amico lo zittì con un gesto della mano.
-Non rovinare questo momento con stupidi dettagli… E ora andiamo, GLI ANTIPASTI CI APETTANO!- Gridò Goten alzando l'indice della mano in aria con tono di sfida. Ripresa l'allegria Trunks corse dietro a Goten giù per le scale quando entrambi udirono un gran fracasso per poi vedere un lampo passargli davanti. I due mezzi saiyan si guardarono a vicenda sbattendo un paio di volte le palpebre e chiedendosi all'unisono. -Ma cos'era quello?!-

Goku stava correndo il più velocemente che i corridoi della casa di Bulma gli permettevano. -URCA! SONO IN RITARDISSIMO! Questa volta Chichi mi terrà il muso per almeno un mese!-
Bulma e Chichi stavano chiacchierando in giardino con Yamcha, Pual, Muten e Yajirobei che erano appena arrivati quando un razzo che puntava nella loro direzione si fermò a pochi centimetri da Chichi.
-Goku!- Disse sorpresa lei guardando il marito piuttosto affannato.
-Oh, Chichi! Scusami! Lo so, lo so che sono in ritardo ma una famiglia di draghi stava…- Goku si interruppe per guardarsi intorno stranito sotto gli occhi divertiti della moglie che teneva le braccia conserte davanti a sé.
-Hey!- Continuò il saiyan. -Ma tutti gli altri invitati? Anche loro sono in ritardo?- Domandò Goku nella sua candida ingenuità.
-Razza di imbecille!- Prese la parola una voce bassa e ringhiosa.
-La festa deve ancora iniziare!- Grugnì Vegeta uscendo dall'ombra con indosso un bellissimo ed elegante smoking nero con un simpatico papillon rosso legato sotto il colletto bianco. L'attenzione generale si spostò sul principe saiyan che non poté fare a meno di ringhiare scontroso.
-Che diavolo avete da guardare?!-
Bisognava ammettere che era davvero molto chic, quel completo gli stava davvero d'incanto. -Wow, Vegeta! Sei uno splendore!- Sorrise Bulma.
-Taci, donna! Non so ancora come tu abbia fatto a convincermi ad infilarmi questa roba, io sono-
-"Il Principe Dei Saiyan"…! Lo so, lo so!- Ghignò la donna interrompendo l'orgoglioso saiyan che, bofonchiando qualcosa, voltò le spalle andando a sedersi su una sedia più in là.
Trunks e Goten arrivarono accompagnati dai primi invitati e da Gohan e famiglia. In poco tempo il giardino era gremito di persone. La festa era un gran successo, e Bulma parlava da quasi mezz'ora con vari impresari che le proponevano di unire la Capsule corp con la loro azienda, ma c'era anche chi non partecipava molto attivamente alla festa. Vegeta e C18 erano rispettivamente soli soletti ad un tavolo, ma altri si divertivano un mondo, infatti, Marron cercava di far ballare Crilin, anche se con risultati disastrosi. Goku, naturalmente era alla tavolata degli antipasti con Chichi che tentava invano di fermarlo mentre Piccolo e Dende si godevano la festa in disparte con Tenshinhan e Jaozi. Mr Satan era circondato da persone che volevano il suo autografo, Bu giocava con Bee, il cucciolo ormai cresciuto, Yamcha, Muten e Olong ci provavano inutilmente con tutte le ragazze presenti mentre Videl e Gohan tenevano d'occhio Bra e Pan. Insomma, tutti si stavano divertendo molto, almeno… quasi tutti…
-Hey, Trunks…- Chiamò sottovoce Goten. -Hai visto Marron? È proprio carina con quel vestito, non trovi?-
Il mezzo saiyan nemmeno lo stava ad ascoltare, quella sera non si sentiva per niente in forma. -Uff…- Sospirò Trunks.
-E dai, Trunks! Un po' di vita, accidenti! Un cadavere sarebbe più socievole di te stasera!- Brontolò Goten all'amico.
-Goten… Possibile che non ti voglia mettere in quella tua zucca vuota che non ho voglia di essere allegro stasera?!-
-Oh, mi scusi tanto, Signor Futuro Presidente della Capsule corp NONCHÉ Prossimo Principe dei Saiyan!- Esclamò un Goten piuttosto innervosito.
Negli occhi di Trunks si accese una luce rossa di rabbia che fece indietreggiare impaurito l'altro mezzo saiyan. I due stavano per azzuffarsi quando un boato e una luce in cielo attirarono la loro attenzione. Vegeta e Goku si guardarono a vicenda pensierosi, il principe dei saiyan si alzò in volo fino al tetto della casa, dove lo raggiunsero anche Goku, Gohan, Trunks con in braccio Bulma, Goten, Crilin e Piccolo.
-Avete sentito?- Domandò Goku.
-Sì, un'aura molto potente. Di chi può essere?- Chiese Piccolo guardando nella direzione dove era caduta la strana luce.
"Che strano…" Pensò Vegeta "Questa aura mi è familiare…"
-Ma… Non è possibile…- Trasalì Gohan per poi rivolgersi agli altri. -Questa è l'aura di un saiyan!-
-Ma non può essere! Tutti i saiyan sono stati uccisi da Freezer! E poi Broli e suo padre Paragass sono stati sconfitti da Goku e i ragazzi!- Intervenne Bulma perplessa. Vegeta aveva un'espressione che non pronosticava niente di buono, Goku lo guardò per un po' poi disse. -Sentite, io propongo di andare a vedere chi o che cosa è atterrato sul nostro pianeta. Grazie al teletrasporto saremo lì in un attimo!-
Crilin allargò un sorriso mentre, indietreggiando, diceva. -Io… ecco… credo che rimarrò qui! Non credo che ci sarà bisogno del mio aiuto! Però, se avrete bis-
Goku sorrise interrompendo l'amico. -Tranquillo, se avremo bisogno di te sappiamo dove trovarti!-
-Io vengo con voi!- Disse Bulma mettendo una mano sulla spalla di Goku.
-Avanti, Goku, cosa aspetti? Usa il teletrasporto!- Continuò la donna.
Goku la guardò sorridendo con una gocciolina in testa e, prima di poter dire qualcosa Vegeta s'intromise esclamando col suo solito tono duro.
-Non se ne parla neanche! Ti ha dato di volta il cervello, donna?! Potrebbe essere pericoloso!-
Bulma non riuscì a star zitta davanti a quell'affronto e cominciò uno dei soliti battibecchi tra il principe dei saiyan e la presidentessa della Capsule corp. Trunks si mise una mano sugli occhi mormorando. -Ma perché devono sempre dare spettacolo?!-
-IO VENGO CON VOI! PUNTO E BASTA!- Esclamò Bulma dando le spalle a Vegeta che, con un grugnito le voltò le spalle a sua volta. Goku si avvicinò cercando di calmare le acque tra i due, con il risultato che Bulma sarebbe venuta con loro a patto di essere "scortata" da Trunks.
In un attimo arrivarono tutti alla navicella, da un profondo cratere uscivano le esalazioni e i fumi dell'astronave. Vegeta guardò nella cavità pensieroso, Goku gli si avvicinò e rivolse lo sguardo in basso anche lui.
-Una navicella Saiyan…- Confermò Goku scorgendo l'astronave tra il dileguarsi dei vapori.
Il portello si aprì e ne uscì una ragazza vestita in modo molto strano per un saiyan, un largo mantello scuro le copriva le spalle ma quella era senza dubbio un'abitante dell'ex pianeta Vegeta, la coda ne dava certezza assoluta. Bulma si avvicinò e, prima che Vegeta, con un braccio la facesse indietreggiare disse sorridendo. -È solo una ragazzina…!- Vegeta sembrava molto preoccupato e Goku lo guardò nuovamente. "Vegeta ha qualcosa… Forse conosce quella ragazza…" Pensò il saiyan, poi si diresse verso la giovane. Lei lo guardò a lungo con aria poco fiduciosa e rimanendo all'erta. Goku sorrise e disse. -Hey, tranquilla! Qui nessuno intende farti del male! Vieni, ti aiuto a salire.- Il saiyan le porse la mano e lei, sebbene un po' restia la afferrò e insieme uscirono dal cratere provocato dalla navicella. Syra si guardava intorno piuttosto spaesata ma percepiva con chiarezza l'aura di molti saiyan su quel pianeta. Mentre passava, Vegeta, la squadrò e Syra squadrò il principe. "Che aura familiare…" Pensarono entrambi.
-Allora,- Iniziò Goku con uno dei suoi soliti sorrisi. -Vuoi dirci chi sei e che cosa fai sul nostro pianeta?-
Syra guardò ogni singolo volto presente, soprattutto quello di Vegeta.
-Allora? Che ci fai qui?- S'intromise il principe con tono duro.
-VEGETA! Smettila! Così la spaventi…!- Lo interruppe Bulma avvicinandosi alla ragazza. -Non temere, siamo amici. Il mio nome è Bulma, e il tuo?-
Syra continuò a scrutare coloro che l'avevano accolta poi iniziò diffidente.
-Questo pianeta si chiama Terra?-
Bulma la guardò perplessa. -Sì, è la Terra. Perché me lo chiedi?-
-Sto cercando una persona, è di vitale importanza che io la trovi al più presto possibile.-
Goku intervenne. -Così cerchi una persona, eh? Bhè, mi sembri molto stanca e quelle bende hanno bisogno di essere cambiate.- Disse cordiale il saiyan indicando le fasciature e continuando. -Vieni con noi!-
Con un sorriso le mise una mano sulla spalla e, insieme a tutti gli altri, in un lampo furono da Crilin e co. nel giardino di casa Brief.
-RAGAZZI!- Esclamò Crilin correndo verso gli amici. -E questa chi è…?!-
Syra indietreggiò un po'. "Accidenti! Non avevo mai visto tante persone in vita mia se non in battaglia!" Pensò intimorita la ragazza.
La festa era quasi finita e in un angolo del giardino, accerchiato da vari dipendenti c'era un uomo che alzandosi piuttosto spazientito si diresse verso la porta. -OH NO!! MI SONO COMPLETAMENTE DIMENTICATA DEL SIGNOR HAMILTON!- Esclamò Bulma correndo verso l'uomo che aveva già aperto la porta. -ASPETTI! La prego aspetti Signor Hamilton, ASPETTI UN MOMENTO!-
-Oh, finalmente, signora Brief! È tutta la sera che la aspetto!- Disse con tono molto seccato l'impresario.
-Lo so e mi dispiace moltissimo ma… ho avuto alcuni imprevisti e non ho proprio potuto-
-NON MI INTERESSA! Io lavoro con ditte serie, signora! Non sono venuto qui per essere preso in giro! E ora, se vuole scusarmi!- Così, voltando le spalle ad una Bulma scossa e depressa, il Signor Hamilton lasciò lo stabilimento e salì sulla sua lussuosa limousine. Bulma continuò a guardare per un po' l'uscita mormorando cose del tipo. -Se-se n'è andato…! È-è andato via…!-

Syra era piuttosto spaesata ma in quel trambusto riuscì ad avvicinare il tenebroso principe dei saiyan. -Ti chiami Vegeta, dunque sei un saiyan…- Disse la ragazza con tono fermo.
-Ti sbagli. Non sono un saiyan.- Ribatté il principe ringhiando.
-Mmm… Credo anch'io. Non potresti mai essere sul serio chi penso, dovresti avere sangue reale e non hai proprio l'aria di un principe…- Disse Syra voltandosi mentre Vegeta la guardava incredulo. "Come fa a sapere…?! Ma chi è questa saiyan…?! Da dove arriva…?!" Il saiyan sembrava turbato dall'arrivo di quella ragazza, molto più di quanto lo erano gli altri.
Goku tornò con un bicchiere d'acqua che porse alla ragazza. -Tieni, bevi questo. Ti sentirai meglio dopo.- Syra prese il bicchiere, lo guardò un attimo poi lo bevve tutto d'un fiato e lo restituì senza guardare in faccia il saiyan. -Dai, andiamo in casa. Hai bisogno di essere medicata.- Disse Goku sorridendo e indicandole la via.
"Che strano. Percepisco le aure di molti saiyan, eppure sembrano così… diverse…!" Pensò la ragazza, seguendo Goku all'interno della casa.

* * * * * * * *

Nel frattempo, su Kiton…

* * * * * * * *

-Mio signore…- Mormorò un soldato kitoniano entrando in una stanza.
-Cosa vuoi?- Chiese brusca la voce dietro ai velluti scarlatti.
-Signore, sono qui per il rapporto sui saiyan catturati. Signor Gulter ne è già al corrente e-
-Portalo da me.- Ordinò la voce dietro le tende scarlatte.
-Ma-ma signore io…- Cercò di spiegare la guardia.
-Ti ho dato un ordine, soldato! Eseguilo!- Sentenziò la sagoma dileguandosi ancora di più tra i velluti.
Poco più tardi un kitoniano vestito in modo molto regale entrò nella stanza e si avvicinò senza paura ai tendaggi.
-Allora, mio buon amico, cos'è che ti turba?- Chiese l'alieno sedendosi comodamente su una poltrona e fumando un sigaro.
-Cosa mi turba mi chiede!- Esclamò l'ombra uscendo dai velluti mostrando una statura alta e massiccia, coperta da mantelli color oro e amaranto con l'elmo luccicante che gli celava il volto.
-Tu, Gulter, devi essere davvero folle per non essere preoccupato!-
-Oh, andiamo, vecchio mio! Ti allarmi per niente! Cosa vuoi che faccia una ragazzina da sola e mezza moribonda per impedire la nostra ascesa?!- Rispose incurante il kitoniano seguendo con gli occhi l'amico fare avanti e indietro nervoso per la stanza. L'ombra, all'udire tali parole si avvicinò all'alieno e, mettendogli le mani sulle spalle disse. -Tu non hai la minima idea di quale pericolo stiamo andando in contro. Quella saiyan non è come gli altri, lei è la figlia di Broli…!-
Stettero in silenzio per un attimo poi il kitoniano domandò, guardando la sagoma sedersi stanca su un'altra poltrona. -Chi è questo Broli?-
-Sei talmente stolto da non ricordare nemmeno chi è… Comunque te lo dirò ugualmente…- Disse l'ombra portandosi una mano alla fronte e iniziando piano a raccontare.
-Broli era un saiyan molto potente, più forte di ogni altro saiyan mai esistito. Lui era il Super Saiyan della Leggenda…-
-Continua… Sembra interessante!- Lo derise il kitoniano ridacchiando.
L'ombra si alzò di scatto e, prendendo l'alieno per la gola, lo appese al muro. -Non prendermi in giro… Non farlo.- Disse irritato lo spettro.
-Ok… ok… No-non volevo… La-lasciami ora…!- Rispose intimorito l'alieno.
L'ombra lo lasciò e dirigendosi verso la poltrona continuò il suo racconto.
-Molto tempo fa, Broli e suo padre, miravano a vendicarsi del figlio del Re che aveva tentato di ucciderli ed erano diretti verso un pianeta lontano, ma prima sostarono su Kiton alcuni mesi. Broli era controllato da suo padre Paragass tramite un dispositivo che aveva in fronte, infatti l'uomo mirava a conquistare l'universo servendosi della forza del figlio. Quando atterrarono Broli e suo padre furono accolti da Yume, una saiyan che si trovava nella radura per raccogliere frutti… o fiori, non ha importanza! Nonostante la sua antipatia per i saiyan, Paragass, decise di fermarsi lì per un po' ma non calcolò che Broli potesse innamorarsi della saiyan. I due vissero una breve ma intensa storia d'amore, sembrava che il dispositivo che Broli aveva in fronte non funzionasse a dovere e il ragazzo era libero dal volere del padre. Quando Paragass si accorse dei due giovani li divise cambiando il dispositivo del figlio con uno più sofisticato, distrusse la Base dei ribelli e lasciò Kiton in fretta e furia.-
-Non capisco cosa centri la ragazzina con tutto questo?- Chiese l'alieno.
-Yume, quando Broli partì, era incinta della figlia del Super Saiyan della Leggenda… Syra…- Spiegò l'ombra.
-Sì, questo l'avevo capito. Quello che non capisco è perché tu la tema tanto. Va bene, mettiamo pure che sia la figlia di Broli, ma non per questo deve necessariamente avere l'incredibile potere del padre, no? E poi non avevi detto di averla uccisa anni fa?- Domandò il kitoniano.
-Infatti, credevo di averla uccisa quando era ancora in fasce, MA È VIVA! E questo potrebbe intralciare i nostri piani non poco. E poi ti assicuro che possiede la stessa forza del padre! Completamente da sola è riuscita a distruggere un intero esercito di tuoi uomini! Ma non è solo questo che temo… Comunque dobbiamo stare all'erta, potrebbe darci molti problemi!- Concluse preoccupata l'ombra mentre spiegava.
-Può darsi, ma tu sei certamente più forte. Non ci metterai molto a toglierla dai piedi, così, finalmente, io conquisterò il potere e tu quello stupido coltello! Ah ah ah!- Rise vivamente l'alieno.
-Quello che tu chiami "stupido coltello" è l'arma più potente che il cielo abbia mai concepito, ti consiglio di portarle il rispetto che merita… Cambiando discorso, che cosa mi dici dei prigionieri?- Domandò l'ombra sorseggiando vino rosso da un calice di cristallo.
-Oh, già! Quasi me ne scordavo! Ieri i miei uomini hanno catturato quattro giovani saiyan, non conosco ancora i loro nomi ma credo che siano gli amici della ragazzina. Vuoi che li porti qui?- Chiese il kitoniano.
-No, non importa. Informati sui loro nomi, però.- E, alzandosi, scomparve nuovamente tra le tende mentre Signor Gulter salutava solenne e si avviava dai saiyan.

* * * * * *

Intanto, sulla Terra…

* * * * * *

Syra si sedette su una sedia della cucina di casa Brief lasciando che Bulma le togliesse le fasciature. Goku la guardò e capì che la ragazza ancora non si fidava di loro, così iniziò a fare gli onori di casa.
-Che maleducati! Non ci siamo nemmeno presentati! Dunque, alcuni di noi già li conosci, quella che ti sta medicando è Bulma, quel musone che sta sempre in disparte è Vegeta, là ci sono mio figlio Gohan e la sua famiglia, Videl e la piccola Pan, questa birichina è Bra,- Disse Goku indicando la bambina che correva dalla madre. -Figlia di Bulma e Vegeta, questo è il mio amico Crilin e quelle sono sua figlia Marron e sua moglie C18-
-C18?- Domandò smarrita Syra.
-Ehm… sì, è una storia lunga, te la racconto un'altra volta! Quello alto e verde è Piccolo e quello più basso è Dende, due amici di Namecc. Questa è Chichi, mia moglie.- Continuò Goku, mettendo una mano sulla spalla della moglie. -Poi ci sono quei due ragazzi, uno è Goten, mio figlio più giovane e l'altro Trunks, primogenito di Bulma e Vegeta.-
Mentre il saiyan diceva i loro nomi ognuno salutava e Syra studiava con attenzione ogni singola persona che le veniva presentata.
-Infine ci sono io, mi chiamo Goku!-
A quella frase Syra sbarrò gli occhi e saltò in piedi chiedendo impaziente. -GOKU! Tu-tu ti chiami GOKU?! Ho capito bene? Hai detto G-O-K-U?!-
Goku la guardò un po' sorpreso e rispose. -Sì, è il mio nome… Per caso ci conosciamo?- Domandò il saiyan.
-Sei un saiyan, e sei stato su Yardrat, giusto?! AHH! Sì, devi essere tu! "Un simpatico saiyan senza la coda", sei certamente tu!- Disse entusiasta precipitandosi di fronte a Goku e osservandolo sorridente. Il saiyan la guardò un po' stranito, le arrivava a malapena al torace e doveva rivolgere lo sguardo quasi a terra per guardarla negli occhi.
-Come fai a sapere che sono stato su Yardrat? Ma insomma, chi sei?-
-Oh, giusto! Il mio nome è Syra e sono una saiyan, e, proprio come te, anch'io sono stata su Yardrat! Finalmente ti ho trovato Goku!- Esclamò allegra la ragazza.
Goku era sempre più confuso, ma cosa voleva da lui quella ragazzina? Perché lo stava cercando? Era forse successo qualcosa su Yardrat? Chichi si intromise chiedendo alla ragazza. -Perché stavi cercando mio marito?-
Il volto di Syra si fece più cupo e iniziò a raccontare la sua storia.
-Vedete, io vengo da un pianeta molto lontano di nome Kiton, nella Galassia del Sud. Sul mio pianeta ci sono altri saiyan sopravvissuti all'esplosione di Vegeta, tra i quali anche la principessa Veki.-
A quel nome Vegeta sbarrò gli occhi e si fece avanti guardando incredulo la ragazzina, Syra lo guardò a sua volta e il principe iniziò a stento a parlare.
-Veki? Parli di Veki primogenita di Re Vegeta?-
-Sì, lei è scampata all'esplosione del pianeta grazie al Re, lui ordinò ad alcuni saiyan di portarla in salvo lontano da lì e così fu fatto. Lei era piccola ma se lo ricorda ancora bene, mi ha raccontato che lei e i saiyan che la accompagnavano viaggiarono per molto tempo poi atterrarono su Kiton, e da allora è lì che abbiamo sempre vissuto.-
Vegeta la guardava completamente sconvolto, nessuno dei presenti lo aveva mai visto in quello stato. Vegeta afferrò la ragazza per le spalle iniziando a riempirla di domande. -Dimmi come sta? Sta bene? Kami…! Quanti anni avrà adesso…? Cinquantaquattro, cinquantacinque?-
Syra lo guardava stranita, come faceva a conoscere la principessa?
-Frena un attimo! Come fai a conoscere la principessa Veki?! Dimmelo!- Domandò Syra con tono combattivo.
Bulma si avvicinò a Vegeta, ancora sconvolto, chiedendo confusa e un po' preoccupata. -Vegeta, l'ha chiamata principessa…-
Subito dopo anche Trunks si fece avanti. -Papà… Che sta succedendo?-
Vegeta chinò lo sguardo per un attimo poi, come si compete ad un vero saiyan di sangue regale, alzò la testa e parlò.
-Quella che tu chiami principessa Veki… è mia sorella. Mio padre, prima di avere me, ebbe un'altra figlia. Questa figlia è Veki, mia sorella maggiore. Non la vedo da molto tempo…-
Syra non ci credeva, quel saiyan era veramente Vegeta, il fratello della principessa! Come poteva essere vero?
-No! No, non ti credo! Tu menti! Non puoi essere il Principe dei Saiyan! Come avresti fatto a scampare all'esplosione?!- Chiese Syra diffidente.
-Non è stata una cometa a distruggere il pianeta. Tu sai chi è Freezer?-
-Certo che lo so!- Rispose scontrosa continuando. -Ahh! Ora capisco, è stato lui a salvarvi dall'esplosione, tu e Goku!-
-No, non è andata così.- Intervenne Goku avvicinandosi ai due. -Freezer ha distrutto il pianeta Vegeta. Io mi sono salvato perché ero stato mandato qui per conquistare questo pianeta, ma poi, qualche imprevisto mi ha fatto diventare un terrestre e a sposarmi con una di loro e per Vegeta vale più o meno lo stesso discorso.- Sorrise Goku.
-Freezer mi risparmiò perché pensava che potessi essergli utile per i suoi piani di dominio dell'universo ma poi Kakaroth l'ha sconfitto trasformandosi in Super Saiyan.- Grugnì Vegeta.
Syra posò lo sguardo su Goku esterrefatta. Un Super Saiyan. Il guerriero della Leggenda.
-Un attimo…! Super Saiyan?! Chi diavolo è Kakaroth?- Chiese Syra notevolmente confusa.
Goku iniziò a parlare. -Sono io. Kakaroth è il mio nome saiyan mentre Goku è il mio nome terrestre. Arrivato qui il mio nonnino, non sapendo il mio nome, mi chiamò Goku. Tutti mi chiamano così da allora… tranne Vegeta!- Disse il saiyan sorridendo e lanciando un'occhiata a Vegeta.
Syra non ci capiva più niente, Goku aveva due nomi ed era un Super Saiyan! No, non era possibile! Era assurdo!
-Non è vero! Non vi credo! Voglio una prova!- Esclamò decisa la ragazza.
Trunks si avvicinò, seguito da Goten e Gohan, Vegeta fece uno dei suoi soliti mezzi sorrisi e insieme a Goku si trasformarono riducendo a brandelli la cucina della povera Bulma che invano gli gridava di fermarsi.
Syra guardava incredula l'accecante bagliore che i cinque Super Saiyan emanavano, un'energia spaventosa e amica che non aveva mai conosciuto la avvolse. Aveva davanti agli occhi i guerrieri più potenti dell'intero universo! Syra si avvicinò a Goku che, sorridendo, diminuì l'intensità della sua aura per permettere alla ragazza di avvicinarsi. Gli occhi di Syra erano colmi di stupore di ammirazione. Era di fronte a delle leggende viventi, Syra osservava con orgoglio gli appartenenti alla sua razza, sfiorava i capelli color dell'oro e le sembrava che un po' di quella strabiliante energia passasse da loro fin dentro il suo corpo, guardava gli occhi azzurri come il cielo e le sembrava quasi irreale che esistesse una forza tanto devastante e, allo stesso tempo, tanto piena di giustizia. Davanti a lei, sotto una abbagliante luce di pace, brillava la speranza della sua gente e dell'intero universo.
Goku prese la parola dicendo. -Quello che vedi ora è solo il primo stadio del Super Saiyan, io ho raggiunto il terzo mentre Vegeta e Gohan il secondo. Ti mostreremo tutto il potere dei Super Saiyan!- E così dicendo Goku e gli altri portarono al massimo il livello delle loro aure.
Syra fu costretta a chiudere gli occhi davanti a quella luce così intensa e accecante e quando li riaprì aveva davanti a sé un Super Saiyan di terzo livello. La ragazza non riusciva a dire niente, aveva gli occhi pieni di lacrime al solo pensiero che forse quelle persone così incredibilmente potenti avrebbero aiutato sia lei che la sua gente, la loro gente, i Saiyan.
-IO SONO IL SAIYAN DELLA LEGGENDA, IL GUERRIERO CHE NONOSTANTE LA RABBIA COMBATTE CON CUORE CALMO. IO SONO IL SUPER SAIYAN!-
Disse Goku aumentando la sua aura di fronte agli occhi increduli di Syra che guardava piena di ammirazione quei guerrieri tanto potenti. Tutti i Super Saiyan tornarono allo stato normale e la ragazza, gettandosi ai loro piedi supplicò. -Vi prego! VI PREGO! La mia gente è allo stremo, la battaglia che infuria sul mio pianeta non dà scampo alla mia gente, alla nostra gente! Signor Gulter vuole eliminare tutti i saiyan e da quando la Principessa si è ammalata ci stanno decimando! Io sono scappata da Kiton per cercare aiuto e su Yardrat, il maestro Hain-shu mi ha parlato di te, Goku. Questa è la ragione della mia visita. Vi prego fratelli, aiutateci!-
Syra singhiozzava ed era stremata sia dal viaggio sia dalle ferite e sia da tutte le emozioni che aveva provato quel giorno quasi da non reggersi nemmeno in piedi. Goku la guardò sorridente assicurando. -Ti aiuteremo. Ora riposa, ne hai molto bisogno.-

Syra fu pulita e medicata da Bulma, Chichi e Videl e deposta nel letto di una delle varie camere per gli ospiti di casa Brief. Chichi continuava a guardarla senza riuscire a distogliere lo sguardo da quelle orrende ferite.
-Povera piccola! Deve averne passate tante…- Disse piano Chichi gettando le fasciature logore.
-Kami, avete visto quante cicatrici?- Mormorò Videl rabbrividendo.
-Mi meraviglio che sia ancora viva! Alla sua età già così malridotta! Poverina!- Esclamò Bulma passando e portando via le bende usate.
La presidentessa della Capsule corp uscì dalla stanza dirigendosi al piano di sotto, in salotto, dove Goku, Vegeta, Crilin e gli altri stavano discutendo della faccenda. Bulma passò in mezzo a loro stizzita gettando via le bende senza dire una sola parola.
-Andiamo, Bulma! Non sarai ancora arrabbiata per il fatto della cucina?!- Sorrise preoccupato Goku con una gocciolina sulla testa.
-Arrabbiata? Arrabbiata?! No… Non sono arrabbiata… SONO FURIBONDA! AVETE VISTO COME AVETE RIDOTTO LA MIA CUCINA?! È COMPLETAMENTE DISTRUTTA! CI VORRANNO SETTIMANE PRIMA CHE TORNI TUTTO COME PRIMA! I VOSTRI GIOCHETTI DA SUPER SAIYAN, SE VOLETE FARLI, FATELI IN GIARDINO O COMUNQUE FUORI DA CASA MIA!!- Sbraitò Bulma rivolta ai cinque saiyan.
Goku, Gohan, Goten e Trunks indietreggiarono davanti alla donna mentre Vegeta si alzò in piedi e i due attaccarono con i soliti e ormai noiosi litigi.
-IO SONO UN SAIYAN, DONNA!- Cominciò il principe.
-E QUESTA È CASA MIA! COSA TI DÀ IL DIRITTO DI DISRTUGGERLA?!- Protestò lei mettendosi le mani sui fianchi e gettano uno sguardo severo al marito.
-IL FATTO CHE SONO IL PRINCIPE DEI SAIYAN PER TE NON VUOLE DIRE NIENTE?!-
-MI DICE SOLO CHE STASERA DORMIRAI SUL DIVANO! THÒ!- Concluse Bulma mettendo in mano a Vegeta un cuscino e una coperta e ritornando irritata al piano di sopra.
-Ma…! Che diavolo…! NON PUOI FARMI QUESTO! IO SONO SEMPRE TUO MARITO! Bulma…! BULMA! TORNA SUBITO GIÙ! È UN ORDINE! BULMA!- Ringhiò Vegeta alla moglie che ormai se n'era già andata.
Tutti i presenti erano in assoluto silenzio e guardavano con attenzione il principe. Quella sera si sarebbero fermati lì la famiglia di Crilin, di Goku e perfino quella di Gohan così tutte le stanze degli ospiti non erano disponibili. Eh sì, quella notte il principe dei saiyan si sarebbe dovuto accampare sul divano…! Vegeta lanciò una brusca occhiata a tutti i presenti che continuavano a fissarlo, poi ringhiò. -CHE DIAVOLO AVETE DA GUARDARE?!- Tutti si girarono e iniziarono a parlare tra di loro, quella sera, Vegeta, era meglio lasciarlo da solo…

Tutti dormivano profondamente, era stata una giornata lunga e domani avrebbero dovuto preparare le cose per il viaggio verso Kiton, ma qualcuno era ancora sveglio.
BOOM!
-Goten! Vuoi stare attento a dove metti i piedi?!- Trunks cercava di parlare a voce bassa mentre sgridava Goten.
-Non è colpa mia! Quell'armadio prima non c'era lì!- Si lamentò Goten.
-SHHH!! Vuoi svegliare tutti quanti?! Ora seguimi, è da questa parte.-
I due camminavano in punta di piedi per i corridoi della Capsule corp cercando di arrivare alla camera della ragazza di Kiton. La curiosità del vedere una saiyan di razza pura e magari frugare tra le sue cose era davvero troppa per resistere.
-Hey, Trunks!-
-Che c'è?- Domandò il figlio di Vegeta voltandosi verso l'amico.
-Hai sentito quel rumore?- Chiese Goten drizzando le orecchie.
-Quale rumore? Goten, dai i numeri?-
-Ti dico che ho sentito un rumore!- Protestò Goten quando un'ombra di diresse verso i due ragazzi.
-T-T-Trunks…! G-g-guarda là!- Balbettò Goten avvicinandosi all'amico.
-Goten! Togliti di dosso!-
-È UN FA-FANTASMA!!- Spiegò impaurito Goten a Trunks.
-Ma smettila di dire idiozie! I fantasmi non esistono!- Sentenziò Trunks puntando la torcia verso il presunto fantasma. La luce illuminò davanti a loro e il figlio di Vegeta si trovò di fronte un esserino chiaro e slavato che, mentre li guardava e mormorava qualcosa, si avvicinava sempre di più. Trunks impallidì e senza pensarci due volte si girò e se la diede a gambe.
-TRUNKS! DOVE VAI?! ASPETTAMI!!- Esclamò Goten inseguendolo.
Trunks correva velocemente attraverso i corridoi di casa Brief con Goten alle spalle che gli urlava di aspettarlo.
-TRUNKS! È ANCORA DIETRO DI NOI!! COSA FACCIAMO?!- Chiese Goten nel panico più completo.
-Ascolta, Goten, facciamo così, al mio tre ci giriamo e lo riempiamo di ki blast! Ok?- Propose Trunks mentre correva.
-MA SEI MATTO?! QUELLO È UN FANTASMA! I KI LO TRAPASSANO!- Affermò sicuro Goten.
-E cosa proponi allora?!-
-CORRI!!- Terminò Goten superando l'amico.

Marron correva più veloce che poteva per non perdere di vista i due mezzi saiyan che erano scappati come razzi alla sua vista.
"Ma dove corrono quei due?!" Pensò tra sé.

Trunks e Goten correvano a perdifiato ma la loro corsa finì quando si scontrarono con qualcosa che li fece cadere entrambi. Trunks si stava dolorosamente rialzando quando qualcos'altro li investì in pieno facendoli cadere a terra di nuovo.
Goten si rialzò con gli occhi a girandola. -Cos'è successo?! Cos'era quello?-
Trunks e Marron si alzarono e la ragazza prese la parola.
-Ahi! Sono tutta un dolore! Ma si può sapere perché scappavate?!-
Trunks la guardò meglio poi disse. -Marron? Sei tu? Hey, Goten, guarda! Non era un fantasma, era Marron!- Sorrise il ragazzo all'amico.
-Pensavate che fossi un fantasma?!- Chiese la ragazza mentre osservava i due amici indecisa se ridere o piangere per la loro sconfinata ignoranza.
Trunks e Goten ridacchiarono con una gocciolina in testa quando qualcosa guaì sotto di loro. I due mezzi saiyan si alzarono di scatto per vedere, accartocciata per terra, la povera Syra che era uscita dalla sua stanza dopo aver sentito strani rumori.
-Ah-i…!- Si lamentò la saiyan.
-Ahh! Scusa! Stai… Stai bene, vero? N-niente di rotto?- Chiese Trunks aiutandola ad alzarsi.
-Ehh-h… Ho passato momenti migliori…- Rispose la ragazza massaggiandosi la testa. -Ma sul vostro pianeta correte sempre così di notte?!- Domandò Syra ancora un po' confusa.
I tre ragazzi si guardarono a vicenda e arrossendo balbettarono qualcosa di incomprensibile. Marron si sbloccò e finalmente riuscì a dire, rivolta a Syra. -Tu vieni da Kiton, giusto?-
La saiyan la guardò un attimo e poi rispose. -Sì… Vengo dalla Galassia del Sud… ma… scusa se te lo chiedo ma…-
-Dimmi pure!- Rispose la figlia di Crilin sorridendo.
-… Per caso tu… ecco…- Syra stentò un attimo poi terminò la frase. -… Per caso sei una Super Saiyan anche tu? No, perché non mi sembri forte come Goku o Vegeta così… volevo… sapere…- La giovane saiyan non riuscì a finire la frase perché a quelle parole Marron, Trunks e Goten caddero a terra con una gocciolina sulla testa.
Marron si rialzò e, con un risolino un po' idiota, disse, agitando la mano davanti a sé. -No, no! Ehm… i super saiyan sono un po' diversi… Io sono una terrestre!- Syra toccò i capelli biondi di Marron confusa, poi guardò la ragazza. A quel punto Goten le spiegò.
-Oh! Ho capito! No, i capelli non centrano niente! Qui sulla terra ci sono persone dai capelli biondi, castani, rossi o neri… Senza necessariamente essere un super saiyan!- Syra fece una faccia strana e poi disse. -Sul mio pianeta noi saiyan abbiamo tutti i capelli neri… Tranne i kitoniani che ricordano molto dei rospi viola e non hanno i capelli…-
Trunks la guardò un momento poi aggiunse. -Bhè, io sono un saiyan eppure i miei capelli non sono neri!- Syra si avvicinò e lo esaminò da vicino, Trunks arrossì mentre la saiyan sentenziava stranita. -Certo che siete belli strani voi saiyan della Terra!-
-Noi non siamo proprio saiyan.- Intervenne Goten. -Mio padre e Vegeta sono saiyan di razza pura. Io, mio fratello Gohan, Trunks e Bra siamo mezzi saiyan, nati dall'unione tra un saiyan di razza pura e una terrestre.-
Syra li guardò entrambi poi sorrise. -Però anche voi siete in grado di trasformarvi in super saiyan!-
Marron perse la parola e chiese. -Syra, tu quanti anni hai?-
La ragazza la guardò un po' confusa domandando. -Anni? Che cosa sono gli Anni? Sono cose da mangiare?-
Marron non sapeva più che dire. -Ehm… Anni! Quanto sei vecchia…-
-Ahh! Primavere!- Esclamò Syra sorridendo.
-Come, scusa…?- Domandarono i tre un po' smarriti.
-Primavere! Io ho sedici primavere, e voi?-
Marron la guardò e poi sentenziò. -Io ne ho quindici!-
Trunks e Goten la guardarono allibiti e la figlia di Crilin spiegò con tono canzonatorio. -Le loro primavere equivalgono ai nostri anni, sapientoni!- Sogghignò la ragazza dando un leggero pugno sulle teste dei due.
-Ok… Io ho la tua età e il mio amico Trunks ne ha diciassette…!- Disse Goten. Syra sorrise e guardando verso il cielo fuori dalla finestra vide la luna, si avvicinò e scrutò il satellite con grande stupore.
-Non l'avevi mai vista? Non c'è su Kiton?- Chiese Trunks accostandosi alla ragazza. Syra scosse la testa senza mai staccare lo sguardo dalla Luna.
-È bella, vero?- Disse il figlio di Vegeta fissandola a sua volta.
-Non ho mai visto niente che nemmeno le somigli in tutta la mia vita…- Rispose Syra incantata.
-Trunks…- Mormorò poco dopo la ragazza.
-Cosa?- Rispose il ragazzo volgendo lo sguardo verso di lei.
-Mi sento strana…- Gli occhi di Syra si fecero improvvisamente vuoti e Trunks guardò prima l'enorme luna piena che brillava sopra di loro e poi l'incessante ondeggiare della coda della saiyan.
Syra sentiva il battito del suo cuore, calmo e armonioso, aumentare sempre di più sotto l'incanto della luna. Non c'era scampo, quel luminoso e magico satellite la attraeva inesorabilmente poi, ad un tratto, la piccola figura della ragazza mutò in un'enorme belva distruttrice. Trunks fece appena in tempo a dire. -No! OH, NO!- Che la saiyan si trasformò in un gigantesco scimmione sotto i suoi occhi increduli.
Goten si avvicinò faticosamente all'amico domandando. -Trunks! Ma che accidenti è successo?-
-Syra si è messa a guardare la Luna, non mi ero accorto che fosse piena!-
-Trunks sei un idiota! E adesso cosa facciamo?!- Esclamò dura Marron aggredendo Trunks.
-Io vado a chiamare papà e gli altri, voi cercate di tenerla a bada!- E così dicendo, Goten, volò via lasciando i poveri Trunks e Marron alle prese con uno scimmione completamente impazzito. Marron si alzò in volo seguita da Trunks che nel frattempo tentava di evitare i pugni che Syra gli tirava.
-TRUNKS! Muoviti o distruggerà tutto!- Urlò Marron al mezzo saiyan intento a parare uno degli enormi pugni della bestia.
-Marron! Sono-… un-… pochino-… impegnato! Non puoi… acc… darmi una mano?!- Brontolò Trunks mentre a fatica respingeva la zampa dell'animale.
Syra era come impazzita e niente sembrava poterla distogliere dai suoi lavori di demolizione, Marron e Trunks erano disperati. La figlia di Crilin tentò un ki blast ma inutilmente, sembrava che lo scimmione non se ne fosse nemmeno accorto. Trunks tentò con un Burning Attack ma nemmeno quello ebbe successo, Marron si avvicinò a Trunks esclamando. -LA CODA, TRUNKS! Dobbiamo tagliarle la coda!-
Il mezzo saiyan ritentò con l'onda di energia mirando alla coda ma, prima che potesse lanciarla, una grossa zampa pelosa lo scaraventò via. Marron non poté far altro che vedere l'amico volare lontano. -TRUUNKS! Oh Kami! E adesso che faccio?!-

Goten volava veloce attraverso i corridoi buttando a terra ogni cosa e urlando. -PAPÀ! GOHAN! VEGETA, CRILIN! VENITE! SYRA È DIVENTATA UNO SCIMMIONE E TRUNKS E MARRON LA STANNO AFFRONTANDO!-
Goku tirò su la testa dal letto e, ancora molto assonnato domandando. -Ma che succede…? Goten?! Che hai da urlare?-
Vegeta si scaraventò giù dal letto… divano e si precipitò alla finestra per vedere un enorme scimmione saiyan urlare a più non posso. -Dannazione!- Ringhiò il principe e volando si diresse sul luogo.
Arrivato a destinazione Vegeta trovò, impegnati nella battaglia, anche Gohan, Goten, Marron, Trunks e Crilin che da un po' tentava col suo Kienzan di tagliare la coda della bestia.
-È inutile! Non riesco a colpirla! Si muove troppo!- Si lamentò Crilin con il cerchio luminoso che roteava sulla sua testa.
La furia della bestia sembrava implacabile quando all'improvviso si fermò di colpo. Si strofinò l'enorme muso per un po' prima di prendere fiato e di uscire con un rumoroso starnuto seguito da un altro e un altro ancora. Vegeta guardò Crilin e poi gli sbraitò contro. -CHE DIAVOLO ASPETTI?! È IL MOMENTO GIUSTO! ATTACCALA COL KIENZAN!-
Crilin guardò confuso il principe che gli urlava contro, poi, con sguardo deciso, caricò il cerchio e lo scagliò contro il mostro ancora impegnato a starnutire. Il cerchio partì veloce in direzione dell'enorme coda e, con un colpo secco la tagliò in due. Lo scimmione cadde a terra mentre si rimpiccioliva sempre di più e riprendeva le sembianze della ragazza. Marron scese per prima coprendola con un panno, Syra sembrava molto stanca.
Vegeta e gli altri le raggiunsero quando una voce assonnata interruppe il silenzio post-battaglia. -Wahhh! Allora? Che sta succedendo qui?- Chiese Goku sbadigliando rumorosamente. Tutti i presenti lo guardarono con aria rassegnata e una gocciolina in testa preferendo lasciare perdere poi riportarono in casa la saiyan.

-Allora, non avevi mai visto la luna?- Chiese Vegeta sogghignando.
-No, non è questo…- Rispose timidamente la ragazza.
-E allora come mai non ti controllavi? Mi sei sembrata Gohan alle sue prime trasformazioni!- Continuò il principe.
-No… Solo che è da moltissimo tempo che non vedevo la luna. Mi sono trasformata solo una volta in tutta la mia vita.- Spiegò la ragazzina.
-Ma sul tuo pianeta non c'è la luna?- Domandò Goku intervenendo nella discorso tra i due saiyan.
-Una volta. Ora non c'è più.- Rispose Syra guardando l'amico.
-Come ora non c'è più?- Chiese Goku confuso.
-Quando Re Gulter salì al trono, quando io ero ancora piccola, distrusse la luna per paura che noi saiyan potessimo trasformarci e ribellarci al suo potere.- Chiarì Syra appoggiando un bicchiere sul tavolo.
Vegeta si fece avanti e parlò. -Parlaci di questo Re Gulter. È lui che ha ridotto così i saiyan sopravvissuti?-
Lo sguardo di Syra si perse per un momento nel vuoto poi rispose.
-Re Gulter è malvagio… Lui e i suoi uomini. Gli abitanti di Kiton, prima, non erano così, erano gente buona e gentile. Ci diedero rifugio quando nessuno in tutte le Galassie non voleva nemmeno sentir nominare la parola saiyan. Per un lungo periodo vivemmo in pace aiutandoci l'altro come fratelli. Noi, sotto la guida saggia e benevola della principessa Veki, imparammo ad amare il prossimo e a smettere di distruggere. La distruzione causa morte, e la morte causa dolore. Non c'è motivo di continuare a soffrire. La principessa me lo diceva sempre.- Gli occhi di Syra erano velati di lacrime che, però, tentava di nascondere tra gli scomposti capelli scuri. -Le cose andavano bene, fino a quando Gulter si proclamò Re con la forza. Dal canto nostro, noi saiyan, cercammo di impedirglielo ma si racconta che tutti quelli che hanno incontrato il Re non siano mai tornati. Signor Gulter detesta ogni saiyan e mira ad eliminarci tutti ma le resistenze degli ultimi saiyan ribelli non servono quasi a nulla, giunti a questo punto. Fino a quando la principessa era ancora in buona salute riuscivamo almeno a tenergli testa, ma da quando si è ammalata…-
I volti dei presenti si fecero più cupi quando una voce giunse dalle scale.
-Dove sono i tuoi genitori, Syra?- Domandò Bulma che, insieme a Chichi, Videl e C18 aveva udito tutto.
-Oh… Io non ho più i genitori. La principessa Veki si è occupata di me. Lei è molto buona.- Disse la ragazza accennando un lieve sorriso devoto.
-Ne deduco che siano morti in battaglia.- Sentenziò Vegeta.
La giovane saiyan annuì poi continuò a parlare. -Su Kiton le cose si stanno mettendo male, la guerra ha distrutto tutto. Non c'è più cibo, non c'è più acqua e la povera gente non ha più di che vivere. Questa battaglia sta distruggendo sia loro che noi, mentre Re Gulter e i suoi tirapiedi vivono nel lusso più sfrenato a palazzo mangiando chissà quali delizie e sorseggiando vino rosso! Le Brigate del Silenzio hanno fatto tutto il possibile ma-
-Aspetta… Brigate del Silenzio? Cosa sono?- Chiese Trunks incuriosito.
-Le Brigate del Silenzio sono un movimento sociale rivoluzionario nato per riportare la pace su Kiton. Nacque anni fa da alcuni ribelli saiyan che attaccavano e derubavano del cibo e dell'acqua i seguaci di Signor Gulter, furono chiamate così perché i saiyan che ne facevano parte agivano in gran segreto e nessuno sapeva chi fossero in realtà. Tra questi saiyan c'erano i miei genitori e la principessa Veki. Quando i miei sono morti io ero molto piccola e quindi non li ricordo, ma la Principessa si è presa cura di me facendomi entrare nelle Brigate del Silenzio. Sono molto grata alla principessa Veki per tutto quello che ha fatto per me…- Disse piano Syra.
Goku guardò prima la ragazzina e poi tutti i presenti. -Io credo che sia meglio partire subito. Se quello che hai detto è vero non c'è un minuto da perdere.- Proferì Goku rivolgendo lo sguardo a Vegeta e agli altri.
Bulma annuì e si diresse verso il laboratorio della Capsule corp dove c'era una navicella progettata per cinque persone. Syra e gli altri seguirono la moglie di Vegeta quando si unirono a loro anche Piccolo e Dende che, dal palazzo di Dio, avevano sentito tutto.
Bulma avviò i comandi principali e cominciò a spiegare. -Dunque, questa navicella, purtroppo, è progettata per soltanto cinque persone quindi, se volete partire subito non potrete andare tutti. Se invece volete partire in gruppo posso costruirvi una navicella più grande in… vediamo… al massimo una settimana.- Fece i conti Bulma.
Syra sbarrò gli occhi esclamando. -Una settimana?! No, non possiamo aspettare così a lungo! Dovremo accontentarci…-
Syra guardò Goku che voltò lo sguardo pensieroso. Vegeta capì che non sarebbero mai arrivati ad una conclusione da soli e che occorreva l'esperto aiuto del principe dei saiyan.
-Bene, allora partirò io con Kakaroth, Trunks, Gohan e Syra.-
Tutti guardarono il principe che, prendendo fiato, continuava. -Una volta su Kiton, in caso occorresse aiuto, una seconda navicella partirà con a bordo Piccolo, Crilin, Goten…-
Il principe si guardò attorno, chi c'era ancora abbastanza forte da poter sostenere una battaglia simile? Vegeta tentò più volte di finire la frase ma invano così, alla fine, sentenziò uno sbrigativo -Bhè, fate voi!- E voltandosi si incamminò verso l'astronave.
Sulle teste dei presenti apparve una gocciolina poi tutti si divisero per prepararsi all'imminente partenza e… che l'avventura abbia inizio!



FINE PRIMO CAPITOLO