WORLD'S STARS
Capitolo 4
Patty si rigirava nel letto senza riuscire a
addormentarsi. Nella sua mente c'era ancora impressa la
scena di qualche ora prima.
Sospirò preoccupata. L'incontro imprevisto con Schneider
era degenerato e c'era voluta tutta la sua forza di
persuasione per convincere Benji a non rispondere alle
provocazioni del tedesco.
Nessuno dei due ragazzi l'aveva fatta parlare e così la
situazione si era solo ingarbugliata di più. Patty
sapeva che visto con gli occhi di Karl, il comportamento
di Benji era inconcepibile, naturalmente lui non poteva
immaginarne la ragione
La ragazza si alzò e lentamente scese in cucina. Si
preparò del te e si sedette a sorseggiarlo ripensando
alle dure parole dell'attaccante
- Mi sembri piuttosto in forma per essere malato!
- Karl
- sussurrò Patty.
- Che cosa vuoi insinuare? - chiese subito Benji sulla
difensiva.
- Sono tornato oggi agli allenamenti dopo molto tempo
d'inattività a causa del mio infortunio e scopro che il
nostro portiere non si presenta comunicando di essere
ammalato. E
guarda caso, la sera lo trovo a fare una
passeggiata romantica al chiaro di luna
.
- Ma non è come
- cercò di intromettersi la
ragazza, ma Benji con un gesto la fece tacere.
- Chi sei tu per potermi giudicare?
Lo sguardo di Schneider divenne di ghiaccio.
- Detesto le persone che mentono! Se non prendi sul serio
gli allenamenti non servi alla squadra! Nell'Amburgo non
c'è posto per persone del genere! Noi siamo
professionisti, non giocatori dell'oratorio! E domani ne
parlerò all'allenatore!
Benji si era paralizzato ma dal suo sguardo serio non
trapelava nulla. Patty era rimasta scioccata
non
poteva accadere davvero! No!
Il tedesco si voltò senza più aprire bocca e si
allontanò.
Patty poggiò la tazza di tè fumante davanti a lei e
sospirò nuovamente. Dopo aver incontrato Karl Benji non
aveva più aperto bocca. Lei aveva cercato di convincerlo
a raccontare la verità al compagno di squadra, ma il
portiere non sembrava nemmeno ascoltarla.
Era preoccupata
.Molto preoccupata.
Che cosa sarebbe successo l'indomani?
Appena finite le lezioni Patty si fiondò fuori dall'aula
e corse in direzione di quella di Benji.
Purtroppo una volta arrivata scoprì che il ragazzo era
già andato via. Con uno strano presentimento decise di
andare al campo dell'Amburgo per controllare la
situazione.
Quando infine giunse al campo poté scorgere dalla rete
che gli allenamenti erano già cominciati. Benji era in
porta e davanti a lui c'era proprio Schneider. Patty si
morsicò un labbro dall'agitazione, quei due non avevano
affatto uno sguardo tranquillo.
In quel momento
- Hey! Patty!
La ragazza si voltò stupita. Poi spalancò gli occhi
sorpresa. Il ragazzo che stava davanti a lei era un suo
compagno di classe, Hans.
- Hans? Cosa ci fai qui?
- Questo dovrei chiedertelo io!
- Ehm
ecco
sono venuta a dare un'occhiata agli
allenamenti tutto qui! Ma
tu?
Lui sorrise.
- Io sono un giocatore
anche se sono appena entrato
a far parte della squadra! Non più di un mese
Patty tornò a guardare l'interno del campo e notò che
Karl si stava preparando a tirare un potente rigore.
- Senti Hans
mi potresti fare entrare?
- Cosa? Vuoi dire
dentro al campo?
La ragazza annuì decisa.
- Beh
l'allenatore non è ancora arrivato quindi
credo di si, ma dovrai stare tranquilla sui bordi
- Certo! Non preoccuparti!
Così Hans le fece strada verso l'entrata del campo.
Il pallone era stato calciato con una potenza e una
velocità incredibili. Un rigore perfetto e imprendibile.
Anzi
quasi imprendibile. Benji Price non era tipo da
spaventarsi per tiri come quelli.
Con uno scatto di reni si gettò sulla traiettoria della
sfera e riuscì a pararla bloccandola con entrambe le
mani. Benji cadde pesantemente al suolo mentre ancora il
pallone girava nelle sue mani. Quando riuscì a rialzarsi
fissò Schneider che con sguardo impassibile si preparava
già per il rigore successivo.
Benji si riposizionò in mezzo ai pali e in pochi attimi
una nuova cannonata sfrecciava come un missile verso di
lui
Il numero undici dell'Amburgo non voleva dargli tregua.
Quando Patty e Hans arrivarono vicino al gruppo di
giocatori pronti ai bordi del campo che finivano gli
esercizi di riscaldamento, la situazione era peggiorata.
Karl calciava tiri in porta come una macchina senza dare
a Benji il tempo di rialzarsi ed ogni tiro ero sempre più
potente del precedente. Ormai i guanti del giovane
portiere erano ridotti a brandelli e anche la sua
espressione cominciava ad indurirsi.
Hans si avvicinò ad uno dei suoi compagni chiedendo:
- Ma cosa stà succedendo a quei due? Cosa gli è preso?
- Non ne ho idea! E' tutto il giorno che sono strani
e
ora Schneider ha iniziato a tirare in porta come una
furia. Se l'allenatore vede quello che stà succedendo
saranno guai.
Patty fissava la scena inorridita. Che Karl si stesse
vendicando?
La situazione stava degenerando
ormai Benji aveva
cominciato a lasciarsi scappare qualche pallone, non
riusciva più a starci dietro.
- Ehi Hans
dobbiamo fermarli! - esclamò un altro
dei ragazzi facendo cenno all'amico di seguirlo.
Quando i due arrivarono alle spalle dell'attaccante il
ragazzo si stava preparando per un altro tiro.
- Ora fermati Schneider! Basta! - esclamò Hans mentre il
compagno cercava di trattenere il numero undici per un
braccio.
La cannonata partì ugualmente e mentre Karl si voltava
furioso verso i compagni Benji finiva nuovamente a terra
con il pallone tra le mani.
- Non scocciatemi! Non sono affari vostri questi! Chi vi
autorizza ad intromettervi?
- Per una volta il biondino ha ragione! - esclamò Benji
mentre si rialzava lentamente - Fatevi da parte! Non sono
cose che vi riguardano!
I due si lanciarono uno sguardo di sfida mentre Schneider
si preparava nuovamente al tiro.
Patty, che li aveva osservati da bordo campo fino a quel
momento, sentì un'ondata d'irritazione invaderle il
corpo e la mente. Quei due stavano davvero esagerando! In
pratica
avevano finito per usare i suoi sentimenti
come scusa per una sfida tra loro.
La ragazza iniziò ad avanzare verso l'area di rigore
dove Hans e il compagno stavano ancora cercando di
fermare i due giocatori.
Dopo l'ennesimo tiro di Schneider, la voce dell'ex
manager della New Team si levò fra le altre.
- Piantatela ora! Mi avete proprio stancato!
Sia Benji che Karl si voltarono interdetti a fissarla.
- Si può sapere che diavolo avete intenzione di
dimostrare? Non certo quanto siete furbi! State facendo
la figura degli immaturi
e io non riesco quasi a
credere a quello che vedo!
- Patty
Benji si voltò nuovamente verso Schneider. Era furioso.
Non aveva mai visto la ragazza urlare in quel modo
- Benji! Basta! - Patty aveva visto che lo sguardo
rabbioso dell'amico si era nuovamente indirizzato verso
il giovane tedesco.
Il portiere tentò di calmare la sua rabbia, ma quando
Schneider lo capì
- Ma guardatelo! Quello che pretende di essere il miglior
portiere del campionato si fa comandare a bacchetta da
una ragazza come un cagnolino! Ridicolo! - Karl pronunciò
quelle parole ironicamente guardando prima l'una poi
l'altro con occhi di scherno.
Non aveva fatto in tempo nemmeno a vedere il suo
movimento.
Avvertì solo un dolore indicibile alla mascella e subito
dopo, mentre l'oscurità lo avvolgeva per un attimo, sentì
vacillare il terreno sotto i suoi piedi.
Schneider si ritrovò per terra. Quando riuscì a
rialzare lo sguardo comprese quello che era successo
Price l'aveva colpito violentemente e ora troneggiava su
di lui con un pericoloso sguardo negli occhi neri.
- Prova a ripeterlo! - sibilò il giapponese.
Karl sorrise beffardo.
- Non mi fai paura bello! - fu la risposta mentre con uno
scatto si rialzava e contemporaneamente colpiva
l'avversario in pieno stomaco.
Gli altri ragazzi della squadra erano allibiti. Il freddo
e distaccato Karl Schneider e l'introverso Benji Price si
stavano azzuffando per un motivo a loro ancora
sconosciuto.
Patty ormai in preda al panico si rivolse a Hans.
- Ehi Hans! Ti prego fa qualcosa! Non possiamo farli
continuare! Fermali!
- Ma come possiamo fare? Sembrano delle furie scatenate!
Effettivamente i due ragazzi avevano cominciato a
battersi veramente sul serio e sembravano non sentire più
nulla
ne le voci dei compagni, né quella di Patty.
Alla fine la ragazza decise di passare alle maniere forti.
- Hans! Portami un secchio d'acqua fredda!
- Un secchio d'acqua!?? E a che ti serve?
- Non fare domande e muoviti!
Il ragazzo corse e obbedì.
Patty intanto tornò a fissare i due ragazzi. Adesso
avrebbero capito che un campo di calcio non è il posto
adatto a quel genere di comportamento.
Non appena l'acqua gelida li travolse i due ragazzi s'
immobilizzarono.
Rimasero a guardarsi per qualche istante come se non
credessero a quanto era successo.
Lentamente si allontanarono l'uno dall'altro e guardarono
nella direzione dalla quale era arrivata l'acqua.
Patty aveva ancora in mano il secchio e lo sguardo
battagliero fissato su di loro.
- Vedo che ora vi siete calmati! Ma che vi è preso?
Cercate di darvi una regolata! Questo è un campo di
calcio e non dovrei essere io a ricordarvi che queste
scene non sono ammesse! Ora piantatela di fare i
ragazzini e andate immediatamente a cambiarvi cercando di
fare in fretta visto che il vostro allenatore sarà qui a
momenti! - la voce di Patty era squillante e aveva un
tono duro.
I due giovani erano interdetti e non poterono fare altro
che annuire e allontanarsi ancora increduli.
Anche Hans e gli altri della squadra erano rimasti
immobili. Guardavano Patty in maniera molto diversa ora.
Nessuno di loro era mai riuscito ad imporre qualcosa a
Price o Schneider
mentre lei
con una frase li
aveva zittiti entrambi!
Che caratterino!
Non si erano ancora scambiati una parola.
Benji e Karl erano sotto la doccia degli spogliatoi e il
silenzio li circondava.
Entrambi pensavano al loro comportamento. Patty aveva
avuto ragione
avevano usato la scusa della sera
precedente per sfogare una competitività che durava
ormai da molti mesi ed era esplosa in una bella
scazzottata.
Però
un dubbio rimaneva ancora nella mente del
tedesco.
- Price
non riesco ancora a credere che tu ieri
abbia saltato gli allenamenti! Fino ad ora non ti eri mai
risparmiato
Benji lo fissò.
- Dimmi una cosa
come facevi a conoscere Patty?
Schneider anche se stupito da quella domanda rispose
raccontando al compagno di squadra in che modo aveva
conosciuto la ragazza.
- Capisco
e ultimamente non ti era sembrata strana
???
O più precisamente due giorni fa?
Karl annuì pensieroso
aveva notato qualcosa
Benji a sua volta spiegò il legame che lo univa a Patty
e il perché del suo gesto del giorno precedente.
- So bene che non è stato onesto
persino Patty mi
ha rimproverato
ma non potevo più vederla così!
Karl sospirò e senza più aggiungere nulla si asciugò e
tornò ad indossare la sua divisa.
Benji seguì il suo esempio.
In quello stesso momento, mentre la squadra aveva
iniziato a fare i soliti giri di riscaldamento di corsa,
entrò l'allenatore.
Subito notò l'assenza dei suoi migliori giocatori.
- Dove sono Price e Schneider? Come mai non sono ancora
arrivati? Ormai dovrebbero essere qui da un pezzo!
Patty si era messa da parte e non fu notata dall'uomo.
Mentre nessuno dei giocatori sapeva cosa rispondere i due
si fecero avanti.
- Siamo qui! - rispose Price.
- Siete in ritardo! Si può sapere che vi successo? E
cosa sono quei segni sulle vostre facce? Non avrete fatto
a botte per caso?
L'atmosfera si gelò per un istante.
Benji aprì la bocca per parlare ma Schneider lo prevenne.
- Ha ragione mister! Siamo molto in ritardo! Ma vede
mentre venivamo qua abbiamo aiutato una ragazza che era
alle prese con dei teppisti e quindi abbiamo dovuto
difenderla. I segni che vede..beh
sono il risultato.
Per una volta Benji rimase a bocca aperta. Non solo
Schneider si era inventato una storia credibile, ma aveva
fatto leva anche sul senso di cavalleria proprio del loro
mister!
- Davvero? Beh
avete fatto bene ragazzi! Però
questo non toglie che siete arrivati in ritardo! Quindi
voi due farete 20 giri di corsa in più degli altri oggi!
E ora muovetevi!
I due annuirono e iniziarono a correre, ma appena il
mister si voltò per tornare verso la panchina Schneider
strizzò l'occhio a Benji il quale non riuscì a
reprimere del tutto la sua risatina.
Patty stava guardando la scena
Sorrise.
Finalmente tutto si era risolto.
Si sentiva felice mentre vedeva correre quei due ragazzi
l'uno di fianco all'altro.
Forse da quel momento in avanti
la sua vita in
Europa poteva davvero cambiare. E forse
anche i suoi
tristi ricordi, avrebbero potuto diventare soltanto dolci
memorie ormai chiuse per sempre dietro sé.
CONTINUA...
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