World's Stars
CAPITOLO 3
L'auto che li stava
portando alla periferia di Amburgo era lussuosa e lucida.
Patty anche se stanca del lungo viaggio guardava
affascinata i paesaggi intorno a lei. Ancora non riusciva
a crederci! Era in Europa!
Al suo fianco c'era Benji. Freddy invece sedeva accanto
all'autista.
Quando passarono davanti al campo privato della squadra
della città Benji le disse:
- Guarda! Quello è il centro sportivo dell'Amburgo! E'
li che mi alleno!
Lei lo fissò interessata.
Pochi istanti dopo però l'auto voltò in una stradina e
il campo sparì alla loro vista.
- Quanto manca ancora? - chiese Patty.
Freddy sorrise.
- Non molto Patty! Pochi minuti.
Infatti poco dopo apparve all'orizzonte la sagoma
dell'immensa villa Price.
La ragazza la guardò a bocca aperta. Era grande quasi
quanto la casa del Giappone! Le mura bianche
contrastavano contro il cielo azzurro e il verde del
boschetto che s'intravedeva sul retro della villa.
I tre scesero lentamente dall'auto. Freddy si occupò di
seguire l'autista con i bagagli all'interno della casa,
mentre i due ragazzi rimasero ancora per un istante
davanti al portone d'entrata.
Patty guardava incantata quella che da quel momento
sarebbe diventata la sua casa.
Benji sembrò intuire i suoi pensieri
- Benvenuta a casa Patty!
La ragazza lo guardò sorridendo dolcemente. Era iniziata
la sua nuova vita.
Ormai era passata una settimana dal suo arrivo ad Amburgo.
Aveva iniziato a frequentare la scuola e stava
cominciando ad ambientarsi.
Fortunatamente capiva un pochino di tedesco e quindi
tutto era un po' più facile.
La mattina dopo colazione, lei e Benji si recavano a
scuola, poi lui andava al campo ad allenarsi con i suoi
compagni mentre lei faceva delle lunghe passeggiate per
visitare la città e imparare ad orientarsi.
Le piaceva molto quella città! Era così diversa dalla
sua cittadina. E anche il comportamento della gente era
molto diverso. Tutto era nuovo per lei, ma stranamente
non si sentiva così spaventata come aveva immaginato
prima della partenza, ma era piena di eccitazione per
tutte quelle novità.
Sorrise.
Arrivò in un piccolo parco pieno di panchine. Camminando
tra i sentieri scorse un rudimentale campo di calcio dove
dei bambini delle elementari stavano giocando. Si fermò
a guardarli per un po'. Erano così allegri! Contagiata
dalla loro spensieratezza Patty decise di fermarsi a
guardare la partita e si sedette sul prato.
Senza volerlo quei bambini le riportarono alla mente la
sua infanzia, quando restava per ore a guardare la New
Team allenarsi
Il suo sguardo s'intristì per un attimo, poi si scosse
furiosa con se stessa. Basta! Doveva smetterla di auto
commiserarsi! Aveva deciso di dare una svolta alla sua
vita liberandosi del passato e ora doveva andare avanti.
Mentre era immersa in quei pensieri la sua attenzione
venne attirata dall'abbaiare di un cane.
Si voltò solo per vedere un piccolo cucciolo di cane
lupo avventarsi su di lei. Il cane non aveva intenzioni
aggressive e si mise a leccarla sul viso pieno
d'entusiasmo.
La ragazza si mise a ridere.
- Mi spiace! - sentì di una voce maschile dire.
Quando riuscì a liberarsi dalle effusioni del cane Patty
potè vedere che davanti a lei c'era un ragazzo
sorridente in tuta sportiva.
- Figurati! - rispose in tedesco.
Il ragazzo prese il cane tra le braccia e permise a Patty
di rialzarsi.
Quando però la ragazza riuscì a vederlo bene in faccia
rimase impietrita.
Quello
.quello
era
Si portò una mano alla bocca incredula.
Da quel giorno in avanti Patty continuò a passare per
quel piccolo ma bellissimo parco e come sempre il ragazzo
era là. Insieme al suo cucciolo. Faceva jogging intorno
al perimetro del parco e Patty lo aspettava al solito
posto per fare due chiacchiere. Non avrebbe mai
immaginato di avere così tante cose in comune con lui
in
comune con il grande KARL HEINZ SCHNEIDER!
Aveva già incontrato Karl in passato e le era sempre
sembrato un ragazzo freddo e scostante, ma aveva dovuto
ricredersi! Era molto gentile e la faceva sentire a suo
agio. Chissà se lui l'aveva riconosciuta? Patty ne
dubitava.
- Eccomi! - esclamò lui raggiungendola di corsa.
- Ciao! - lo salutò lei.
Lui le sorrise sedendosi al suo fianco sulla panchina. Il
cane continuava a trotterellare intorno a due ragazzi che
divertiti lo facevano giocare.
- E' proprio carino! - esclamò lei.
- Come te! - rispose sorridendo lui. Patty arrossì.
Ancora non era abituata al comportamento dei ragazzi
europei.
Lui intuì il suo imbarazzo e scoppiò a ridere.
- Scusa
- continuò a fissarla.
Patty si accorse che Karl voleva chiederle qualcosa, ma
sembrava esitare.
- Cosa c'è? - gli domandò infine.
- Nulla! E' solo che
- Che?
- Beh
mi sono appena ricordato dove ti avevo già
vista!
Patty sorrise.
- Eri la manager della nazionale giovanile giapponese di
calcio
non è vero?
Lei annuì.
- Allora ti ricordi
.
- Tu sei l'amica di Oliver Hutton, vero?
Karl vide la ragazza irrigidirsi non appena ebbe
pronunciato quel nome.
- Ho forse detto qualcosa di male? Scusa
Lei scosse la testa e lo guardò negli occhi.
- No, non è colpa tua!
Lo sguardo della ragazza s'intristì.
- Ne vuoi parlare? - le chiese dolcemente lui.
Quella sera Patty mangiò pochissimo. Benji si accorse
del suo strano comportamento
era stata troppo
silenziosa per tutta la sera e i suoi occhi erano come
spenti.
- Patty
- Scusa Benji! Ma sono stanca
vado a letto. A domani!
Il ragazzo la fissò salire le scale. Probabilmente aveva
nostalgia di casa
Doveva cercare di distrarla un po'
Benji si accorse di averla trascurata negli ultimi tempi
a causa dei suoi duri allenamenti, ma doveva cercare di
rimediare.
Così il giorno successivo dopo le lezioni
- Benjiiiiii
- urlò Patty mentre il ragazzo la
trascinava giù per le scale della scuola a tutta velocità.
Gli altri studenti li guardavano incuriositi.
- Si può sapere dove mi stai portando così di corsa? E
poi
tu non devi andare agli allenamenti?
Il ragazzo ridacchiò.
- Oggi mi sono preso una vacanza! Ho detto che ero malato!
Patty lo fissò incredula.
- Che cosa hai fatto?
I due ragazzi, nonostante le proteste di Patty, passarono
un pomeriggio divertentissimo a fare i turisti.
Benji la portò prima di tutto a visitare il centro
storico dove si trovavano bellissime case ottocentesche
affacciate ai molti canali dell'Alster. Poi passarono
alle chiese tra cui visitarono quella di S. Pietro,
quella barocca di S. Michele e quella gotica di S.
Giacomo.
Si fermarono a riposare sotto gli ombrelloni dei tavolini
di un bar e ordinarono due enormi gelati.
Mentre chiacchieravano tranquillamente sulle cose già
visitate decisero anche l'itinerario della seconda parte
dell'escursione. Non poteva mancare il Rathaus (municipio)
un enorme edificio ottocentesco in stile neo-gotico
guglielmino, poi passarono a visitare l'Alsterpavillon un
quartiere molto famoso e verso sera si aggirarono anche
per Sankt-Pauli
il cuore della vita notturna della
città.
Patty era veramente contenta. Le sembrava di vivere in un
caleidoscopio di colori e mi mondi diversi. La giornata
era passata in un lampo ma aveva fatto sparire dal suo
viso e dai suoi occhi quella tristezza che l'attanagliava
la sera prima.
Benji la vedeva correre da una vetrina all'altra
spensieratamente e il sorriso della ragazza lo faceva
sentire più sereno. Non voleva che Patty continuasse a
soffrire a causa di Holly!
Purtroppo non possedeva una bacchetta magica con la quale
far sparire tutto il dolore dal suo cuore, poteva solo
starle vicino e sperare che trovasse in lei la forza per
voltare definitivamente pagina.
Si fermarono a mangiare in un ristorante che preparava
tipici piatti tedeschi, poi i due decisero che finalmente
era arrivato il momento di tornare a casa. Benji stava
per chiamare l'autista con il suo cellulare, ma Patty lo
fermò.
- Che ne dici di andare a casa a piedi? Dopo tutto quello
che abbiamo mangiato ci vuole una passeggiata!
Benji annuì. Così i due s'incamminarono verso la zona
periferica di Amburgo.
Camminavano l'uno accanto all'altra silenziosamente. Il
sole ormai era quasi completamente calato dietro le
colline e le prime stelle spuntavano con la loro ancora
debole luce.
Tutto era silenzioso. Ormai si erano lasciati alle spalle
le strade principali piene di auto e rumori
Su quella stradina si poteva sentire solo il ritmico cri-cri
dei grilli.
Erano quasi arrivati davanti al campo di allenamento
dell'Amburgo quando Patty si fermò. Il ragazzo si voltò
a guardarla.
- Che succede Patty? Sei stanca? Ti vuoi riposare?
Lei scosse la testa.
- No
stavo solo pensando ad una cosa
- Cosa?
Patty alzalo sguardo e lo fissò negli occhi scuri.
- Volevo dirti grazie! So che oggi hai saltato i tuoi
importanti allenamenti solo per cercare di tirarmi su il
morale..e non sai quanto io lo abbia apprezzato. Però
promettimi una cosa?
Benji continuava a fissarla.
-
promettimi che non lo farai più!
Il ragazzo la guardò stupito. Ma cosa stava dicendo?
- Patty! Ma cosa
La ragazza lo zittì con una mano.
- Non devi più saltare i tuoi allenamenti solo per me!
Ricordati qual è il tuo sogno! E per realizzarlo devi
allenarti più che puoi! Non potrei mai perdonarmelo se
tu avessi dei problemi perché salti gli allenamenti a
causa mia! Io sono ancora fragile
non posso
dimenticare i miei sentimenti cancellandoli dal mio cuore
con un colpo di spugna
ma
sono certa che saprò
resistere! Vedrai che ce la farò! Quindi
Benji
In quel momento i due ragazzi avvertirono uno strano
rumore.
Si voltarono in direzione del campo e videro arrivare
verso di loro un pallone da calcio lanciato ad una
velocità inaudita. Li avrebbe centrati in pieno!
Con i riflessi raffinati in tanti anni di allenamento
Benji spinse via Patty la quale cadde malamente a terra.
Lui si posizionò e parò il pallone a mani nude. La
potenza della palla però lo spinse indietro di alcuni
metri.
- Benji! - esclamò Patty alzandosi di scatto.
Il ragazzo lasciò andare la palla e si piegò sulle
ginocchia
aveva le mani completamente escoriate e
sanguinanti.
- Mi sembri piuttosto in forma per essere malato!
Una voce fredda li fece sobbalzare.
Patty che si era inginocchiata al fianco di Benji per
accertarsi della sua salute si alzò in piedi.
Conosceva quella voce. La conoscevano bene entrambi.
Quando la sagoma scura che si stava avvicinando si fermò
sotto la luce di uno dei lampioni che costeggiavano la
strada i due giapponesi ebbero la conferma alle loro
supposizioni.
- Karl
- sussurrò Patty.
CONTINUA...
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