Be Careful What you Wish For...

Pan ridacchiò beata, mentre un Trunks la imboccava di acini d’uva, un altro le massaggiava i piedi, e l’ultimo la sventagliava con un ventaglio di foglie di palma.

"Oh Trunks" disse con voce sognante, leccando il dito di quello che la stava imboccando. "Non ti merito."

"Certo che no" disse il Trunks ai suoi piedi.

Pan sorrise poi sbatté le palpebre, afferrando il significato delle parole.

"Non penserai davvero che ti amiamo, vero Pan?" chiese quello che la stava sventagliando. Tutti e tre i Trunks si fermarono per guardarla con disgusto.

"Ma tu – tutto questo tempo.." balbettò Pan, sentendo una sensazione di freddo serpeggiarle nel petto.

I tre Trunks risero. "Come potremmo amare una creatura patetica come te? Ti sopportiamo solo a causa del desiderio."

"Ma, io ti amo" disse Pan, alzandosi dalla sua posizione sdraiata per inginocchiarsi di fronte ai tre.

Risero ancora. "Molte donne ci amano, cosa ti rende così speciale?"

Pan rimase immobilizzata per l’orrore, mentre dozzine di ragazze bellissime si materializzavano dietro i tre, cominciando ad accarezzarli. Un Trunks strinse a sé una bionda dai lunghi capelli, abbracciandola possessivo. Un altro chinò la testa di lato per lasciare che una ragazza dai perforanti occhi blu gli baciasse il collo. E, l’ultimo baciava una donna dalla pelle candida e il viso perfetto. I tre Trunks e le ragazze improvvisamente cominciarono a splendere con luce troppo forte per essere sopportata, Pan strinse gli occhi fino a chiuderli.
Quando li riaprì, rimase a bocca aperta.

Davanti a lei c’era Trunks abbracciato a Marron, e la baciava molto appassionatamente sulla bocca. Si separarono e guardarono Pan con sorrisetti compiaciuti.

"Te l’avevo detto, Pan. Cosa ti ha fatto pensare di avere una chance?" chiese Marron stringendosi di più al petto di Trunks.

"Marron?" disse Pan, sconvolta.

"Trunks" miagolò Marron. "Perché non te ne liberi, così possiamo stare da soli?"

Trunks sorrise esattamente come il padre e divenne super saiyan, sempre abbracciando Marron. Alzò un braccio e lo puntò verso di lei.

"Di’ pure addio, ragazzina" disse Trunks con voce fredda prima di lanciarle una ki blast.

"Ahhhhhhhh!" Pan agitò le braccia, scalciando disperatamente, non vedeva niente.

"Pan?!" chiamò una voce e poi Pan fu acceccata mentre le coperte scivolavano giù dalla testa. Strizzò gli occhi e li chiuse, dopo pochi secondi li aprì e vide la faccia di uno spaventoso mostro verde a pochi centimetri dalla sua.

"Ahhhhhhhhhh! Un mostro!" gridò Pan sferrando un pugno alla faccia verde.

Gohan fu colpito in pieno al mento, cadde all’indietro sul tappeto con un ‘humf’. "Ouch…" mugugnò massaggiandosi la faccia. "Pan, perché l’hai fatto?" chiese con voce soffocata.

"P-papà?!" balbettò Pan saltando giù dal letto e inginocchiandosi accanto al padre. "Mi dispiace papà, non sapevo che fossi tu!" disse aiutandolo a sedersi. "Come mai sei nella mia camera?"

Gohan si riaggiustò gli occhiali e si tolse dai vestiti polvere inesistente. "Ti ho sentita urlare e sono venuto a vedere cosa c’era. Hai avuto un incubo o che?"

Pan ridacchiò nervosamente "Oh, sto bene, papà. Non c’era bisogno che ti preoccupassi. Adesso vado a farmi una doccia e a prepararmi per la scuola!" Diede a Gohan un rapido bacio sulla guancia prima di saltare in piedi e correre verso il bagno.

"Teenagers" disse Gohan scuotendo la testa e rialzandosi lentamente.


Bulma mugugnò fra sé mentre si annodava la cintura dell’accappatoio blu.

"Mio marito mi ha sbattuto fuori dalla nostra camera da letto, pazzesco!" sospirò e aprì la porta sul corridoio della camera sua e di Vegeta. Aveva bisogno di una doccia e tutta la sua roba era nel loro bagno comune. "Comunque, onestamente non posso dire che non abbiamo pensato la stessa cosa. Anche io di solito lo caccio fuori. Hmmmmmm… Penso che dato che adesso Vegeta è la donna abbia tutto il diritto di buttarmi fuori. Non ho mai conosciuto nessuna coppia in cui il marito sbatte fuori dalla camera da letto la moglie." Sulle labbra di Bulma apparve un sorriso "Può essere che Vegeta stia entrando in contatto con in suo lato femminile?" ridacchiò e aprì la porta della loro stanza. Sbirciò dentro e guardò in giro, bene, non c’era. Bulma entrò nella stanza e si diresse dritto verso il bagno. Aprì la porta e rimase a fissare, sotto choc, lo spettacolo.

Il bagno era pieno di vapore, segno che qualcuno aveva fatto la doccia, e in mezzo alla stanza c’era Vegeta, come mamma l’aveva fatta. [ ok, non esattamente… ^^()ND Fra ]
La ex-saiyan si stava asciugando con un asciugamano bianco i capelli neri, il resto era nudo e gocciolante, in bella vista.

Bulma sentì che il sangue ribolliva e si trovò inchiodato, incapace di distogliere lo sguardo o reagire.

Vegeta lentamente girò la testa e lo fissò con duri occhi neri. Sul viso le apparve un sorrisetto cattivo mentre si avvicinava al saiyan stravolto. Raggiunse Bulma e lo tuffò le mani fra i suoi spessi capelli neri. "Interessante, vero, piccolo?" sussurrò morbidamente, con voce sexy, al suo orecchio, facendolo rabbrividire di improvviso desiderio.

"Buon Kami-sama" sussurrò Bulma afferrando e stringendo a sé quel corpo flessuoso e morbido per stringerlo al proprio. La ex saiyan rise, sexy, e si leccò le labbra in modo tentatorie. Anche Bulma leccò le proprie labbra, improvvisamente secche, e chinò la testa per catturare quelle altezzose della principessa.

"BEEEP BEEEP BEEEP!"

"AHHHHHHHHHHHHHHH!" gridò Bulma scattando a sedere sul letto. Si guardò intorno e toccò le lenzuola in cerca della sexy creatura addormentata che avrebbe dovuto essere di fianco a lui.

"Oh aspetta… ora ricordo, abbiamo litigato e Vegeta mi ha sbattuto fuori della camera da letto." Il saiyan sospirò pesantemente e scivolò giù dal letto, ripercorrendo nella sua testa l’eccitante sogno. Gli corse un brivido lungo la schiena. "Maledizione, lo sto facendo di nuovo!" gridò Bulma tornando a sedersi.

"Non riesco a togliermelo dalla testa!" Bulma aveva avuto il pensiero di saltare addosso a Vegeta dal preciso momento in cui tutto quel casino del desiderio era cominciato. Man mano che i giorni passavano, diventava sempre più difficile pensare ad altro. "Non posso credere di essere diventato così dipendente dal sesso, non è nemmeno passata una settimana! Ahhh!" ringhiò Bulma alzandosi.

"E’ tutta colpa di Vegeta! Se non fosse così maledettamente eccitante, sexy, passionale, da brivido, - maledizione questo non mi aiuta!"

Il saiyan cominciò a girare per la stanza, borbottando fra sé maledizioni e cercando di calmarsi. "Certo che nemmeno lei è stata d’aiuto. Per tutto il tempo è andata in giro selvaggia, senza reggiseno, con pantaloncini aderentissimi, a curvarsi e stirarsi, neanche fosse una maledetta istruttrice di aerobica. Be’, non che non potesse, se volesse, è così flessibile… * blush *."

"Ahhhhhh! Lo sto facendo di nuovo!"

Bulma cominciò a sbattere la testa contro il muro finché non cominciò a coprirsi di crepe.

"Oh, non serve, e sto anche rovinando il mio muro" disse Bulma. Dalla parete crepata cadde un pezzetto di intonaco. "Ooops… questo è un pugno in un occhio."

Guardandosi intorno, prese un quadro e lo appese sopra le crepe. "Questo dovrebbe andare finché non posso sistemarlo." Il saiyan si stiracchiò e sbadigliò, "Mi chiedo se Vegeta abbia finito col bagno, così posso usarlo." Il ricordo del sogno tornò nella mente di Bulma * blush *.

"Kami-sama! Il mio cervello funziona solo in un verso oggi?! E’ come se non avessi controllo di me stesso!" Bulma si interruppe, ricordando quando era cominciato tutto quel casino.

-Flash back-

"Non lo sopporto!" gridò Vegeta. "Non ho assolutamente forza!"

"Ha" disse Bulma incrociando le braccia. "Adesso sai cosa si prova."

"Oh, taci. Sei tu quello che si farà male in pochi giorni."

"Cosa intendi dire" scattò Bulma.

Vegeta sorrise malignamente al compagno. "Vedrai. Così poco controllo. Dopotutto non sei così resistente!"

- fine Flash back –

"Lo sapeva! Sapeva che avrei attraversato tutto questo! Ahhhh! Quella piccola vipera! Come faceva a sapere che sarei impazzito!"

Bulma smise di disperarsi e lentamente si avvicinò al calendario. Trovò la data di oggi e impallidì. "Luna piena." [ ^_______________________________________^ ND Fra ]


"Nooooooo! Non voglio lavorare dietro una scrivania! Noooooo!" gridò Goku correndo attraverso un deserto. Un grande gruppo di persone con cartelle, fogli, e macchine fotografiche. Mentre correva una versione gigante di se stesso in completo grigio sbucò dal terreno proprio davanti a lui. Gli occhi del gigante brillarono di rosso mentre tendeva verso di lui una grande mano.

"Ahhhhhhhh!"

Goku balzò a sedere, ansimando in preda al panico.

"Un sogno…" Si sbatté una mano sulla faccia e poi se la passò sulla fronte, era piuttosto sudato.

Tirando un respiro tremante si guardò le mani, ancora scosse da tremiti.

"Controllati, Son, non sei un bambino adesso." Nonostante le sue parole avrebbe voluto che qualcuno fisse lì ad abbracciarlo. [ ;_________; ciccio! Amore! Piccolo! Aaaaaah basta! ND Fra ] Il suo cuore era diviso fra il suo amore per la libertà e il suo amore per Chichi. Abbassò la testa, aveva deciso ieri notte cos’era più importante per lui; Chichi. [ ^_^ sì ciao continua pure a sognare B-chan ^_- ND Fra ]. Lo avrebbe fatto, avrebbe raccolto le sfere del drago.

Goku cominciò a sbottonarsi la camicia, preparandosi a un veloce tuffo nel lago per calmarsi e lavarsi dal sudore. Si liberò dei propri vestiti e si arrampicò su uno spuntone di roccia. Guardando giù scrutò le profondità dell’acqua finché non individuò una sagoma scura nuotare pigramente sotto la superficie. Con un sorrisetto tipico dei suoi, molto da ragazzino spensierato, si tuffò nell’acqua dritto sulla sagoma scura. Un momento più tardi un gigantesco pesce fu lanciato fuori dall’acqua per atterrare sull’erba accanto al lago. Un secondo dopo la testa di Goku spuntò fuori dall’acqua.

"Ha! Preso!" gridò il saiyan in trionfo, nuotando con calma verso il proprio bottino. "Hmmm," disse leccandosi le labbra "Sembri saporito."

Il saiyan non si preoccupò nemmeno di vestirsi, semplicemente ripulì e cucinò la sua preda nudo. Mentre osservava il pesce arrostire sui bastoncini su cui l’aveva infilzato, si sdraiò sull’erba soffice lasciando che il sole del mattino lo asciugasse. Sospirò fra l’erba, amava tanto le cose semplici. L’aria fresca, l’erba morbida sotto di lui, il canto degli uccelli, e l’odore della carne cotta * sbav *.

"Mi mancherà tutto questo" disse fra sé, il viso nascosto nell’erba, perdendo un po’ della propria felicità.


Goten utilizzò il suo sesto senso, e fece un gran sorriso; se n’erano andate! L’unico ki che sentiva era quello di sua madre in cucina, nessun altro! Solo lui e mamma! Goten era così felice che avrebbe pianto.

"Sarà una splendida giornata!" disse il mezzo saiyan aprendo la finestra e respirando l’aria fresca.

"Hey! Sono in boxers! Sono mezzo nudo qui in bella vista!" gridò fuori dalla finestra. Cominciò a ballare davanti alla finestra aperta, mettendosi in posa, mostrando i muscoli. Gli sfuggì davvero una lacrima quando non lo assalì nessun flash, e non apparve alcuna ragazza urlante.

Fischiettando Goten cominciò a vestirsi, in modo molto più sgargiante di quanto avesse fatto da quando era iniziata la settimana.

Una volta che ebbe fatto scese al piano di sotto per vedere cosa c’era per colazione.

"Buon giorno mamma!" gridò Goten avvicinandosi a lei, sollevandola, e facendo una piroetta.

"Ahhhhh!" gridò Chichi e gli sbatté il cucchiaio di legno che stava usando per cucinare le uova sulla testa. "Goten! Mettimi giù subito!"

"Oops, scusa mamma" disse Goten mettendola giù e lanciandosi sulla propria sedia.

"Sei di buonumore stamattina" disse Chichi tornando a preparare la colazione.

"Già!" disse Goten, sentendo l’acquolina in bocca per il delizioso profumo.

Chichi non disse altro, continuando a cucinare, il che attirò l’attenzione di Goten. Di solito sua madre l’avrebbe sgridato per il suo comportamento da scemo, ma era tranquilla, troppo tranquilla. Cercò di guardarla bene in faccia, ma gli dava le spalle e per quanto si sporgesse dalla sedia, non riusciva a vedere la sua espressione.

Goten stridette quando la sedia cadde all’indietro nei suoi tentativi di vedere il volto della madre, e atterrò con un thud sul duro pavimento di legno.

"Goten?" disse Chichi girandosi a guardare il figlio più giovane.

Goten rise mite e riuscì finalmente a guardarla bene, quello che vide lo lasciò di sasso. Chichi sembrava stanca, gli occhi cerchiati di scuro, il viso pallido. Evidentemente non aveva dormito molto quella notte.

"Mamma?" disse Goten alzandosi. "Stai bene?" chiese alzando una mano per toccarle la guancia.

Chichi si scostò "Sto bene, Goten, tesoro." Tornò ai fornelli per finire di cucinare le uova.

Goten si accigliò guardandole la schiena, qualcosa decisamente non andava. Si guardò intorno e si rese conto che suo padre non c’era. Sicuramente non era andato al lavoro con tutto il disastro di ieri. "Mamma? Dov’è papà?"

Una lunga pausa riempì la stanza prima che Chichi rispondesse. "Non lo so… non è tornato a casa, stanotte."

Ecco cosa c’era, era preoccupata per papà. Sua madre si preoccupava sempre troppo. "Oh, sono sicuro che sta bene. E’ l’uomo più forte esistente," disse Goten mettendo più allegria che poteva nella voce.

"Sì, ne sono certa" disse Chichi con voce piatta. "Probabilmente verrà a casa stasera, dopo che Bulma avrà sistemato tutto con la stampa."

"Bene" disse Goten tornando a sedersi. "Sono così felice che domani sarà tutto finito."

"Sì" disse Chichi voltandosi a guardarlo con un vero sorriso sul volto. "Domani sarà tutto finito."


Trunks guardava, mentre Goku rideva sguaiatamente, lampi di luce nella stanza buia, strane macchine e apparecchi che scintillavano di elettricità.

"E’ vivo! E’ vivo!" gridò il saiyan, un brillante lampo di luce lampeggiò vicino a lui, tutto quello che si poteva vedere era la sua lunga ombra agitare le braccia.

"S-son Goku?" balbettò Trunks.

Il saiyan si voltò a guardarlo, aveva una mascherina da chirurgo che gli pendeva al collo, guanti di gomma bianca, e un camice da laboratorio sporco di qualcosa che sembrava sangue.

"Ah, Trunks, sei giusto in tempo per vedere la mia opera d’arte!" gridò il saiyan alzando le braccia mentre la luce lampeggiava alle sue spalle.

Gli occhi di Trunks lanciarono occhiate in giro, chiedendosi cosa intendesse. "Opera d’arte?" disse Trunks tornando a guardare lo scienziato saiyan.

"Sì, il mio capolavoro assoluto" disse il saiyan in tono drammatico e si girò verso il tavolo davanti al quale stava ridendo un attimo prima.

Trunks rimase a fissarlo, sotto choc, leggendo le parole "Scienziato Pazzo" scritte sulla schiena del suo camice. [ ^_____________________________^ ND Fra ] Si guardò intorno di nuovo, mentre cominciava una sinistra musica.

"Guarda! Il mio capolavoro!" gridò Goku afferrando il lenzuolo bianco che nascondeva ciò che era sul tavolo.

Trunks sussultò e fece un passo indietro, mentre la figura si sedeva in modo molto da zombie, e stendeva le braccia. Mugugnò e si girò, scivolando giù dal tavolo, rimanendo in piedi con le braccia ancora stese.

Goku rise ancora pazzamente.

Trunks lanciò un grido femminile. "Ahhhhhhhhhhhhhhh!"

Tutti e tre i Trunks scattarono a sedere sui loro futon [ mi è di recente sorto il dubbio che non tutti sappiano cos’è un futon. Come? Me lo dovevo ricordare prima? ^^’ Sorry. Il futon è il classico ‘letto’ giapponese, costituito da un largo materasso da posare direttamente per terra, con relativa coperta, spesso imbottita a mo’ di piumone. Sicuramente ne avrete visti ND Fra ], gridando. Dopo qualche secondo di urlo [ tipo Mamma ho perso l’aereo ^_^ ND Fra ] si fermarono, respirando con affanno.

"Un altro sogno" dissero tirando un lungo respiro. Raggelarono, guardandosi l’un l’altro. Le loro facce divennero bianche e strillarono di nuovo come ragazzine.

Un Trunks si tuffò sul letto rovinato, un altro sotto, e l’ultimo in mezzo, sotto le coperte. Sfortunatamente, il letto era a malapena in grado di tenersi insieme e il peso in aggiunta del Trunks sopra lo fece crollare. Ovviamente, spiaccicando il Trunks sotto.

I due Trunks non sotto il letto rimasero a guardare ciò che era visibile dell’altro loro stesso spappolato sotto i resti del letto. Si agitò per alcuni secondi e poi non si mosse più.

"Che sta succedendo qui?" chiese una voce femminile.

I due Trunks non spalmati si voltarono e videro Bra che fissava la scena dalla porta. I suoi occhi si allargarono quando vide i piedi del Trunks sotto il letto, spuntare in modo molto simile a quelli della strega dell’est nel "Mago di Oz" [ ^______________________^ ND Fra ]

"Cos’è successo qui dentro?!"

"Uhm" dissero i due Trunks non spappolati. "Niente," risposero in coro.

"Come mai è là sotto?"

"Um… Nessun motivo" dissero in coro.

"O…kay," disse Bra fissando la scena in modo strano. "Mamma voleva che vi svegliassi per dirvi di prepararvi per la conferenza stampa. Fareste meglio a spicciarvi, avete solo trenta minuti."

"Ok" dissero i due Trunks ancora coscienti.

Bra lanciò un’ultima occhiata ai piedi sotto il letto, poi si voltò e andò via.

Il Trunks sul letto saltò giù e si accucciò dalla parte opposta rispetto all’altro Trunks. "Trunks?" chiamarono entrambi, senza ricevere risposta.

"Credo che tu lo abbia ucciso" disse un Trunks.

"Non è vero!" disse l’altro. "Hey sveglia!" gridò pungolando una delle mani che spuntavano da sotto il letto. La sollevò e la lasciò ricadere a terra, inerte. "Um…"

I due Trunks sollevarono il letto dal loro terzo, che trascinarono su uno dei futon.

"Hey! Hey! Sveglia!"

Il Trunks svenuto mugolò e piagnucolò un pochino. I due svegli si scambiarono un’occhiata.

"Buongiorno! Terra chiama Trunks! Torna qui Trunks!" gridò uno prendendolo leggermente a schiaffi.

Il Trunks privo di conoscenza rise nel sonno e borbottò qualcosa. I due si avvicinarono di più per sentire cosa.

"Ah, Pan, non farlo… No, fermati."

"Hey!" gridarono entrambi cominciando a scuoterlo e a prenderlo sonoramente a schiaffi. "Non sognare di Pan senza di noi!!"

"Ahhhhhhhhhhh!" gridò il Trunks, svegliandosi. Si sedette di scatto. Dopo che si fu calmato si guardò intorno, confuso.

"Ho fatto un sogno stranissimo dove ero … [ BOH! NN riesco a decifrare la parola #.# CHE RABBIA! ND Fra ] e Pan era Dorothy, si era seduta su di me e ha cominciato a solleticarmi finchè non riuscivo più a respirare."

Una goccia di sudore apparve sulla testa di entrambi i Trunks. "Gente, non potremo mai fare bei sogni?!"

"Mi sono perso qualcosa?" disse quello che era stato spiaccicato.

"Non posso credere che abbiamo strillato come delle ragazzine," disse un Trunks, imbarazzato.

"Hey, era un sogno spaventoso." Disse un altro.

"Già, specialmente quando ha tolto il lenzuolo e c’era un Frankestein Trunks."

"Terrificante!" squittirono tutti e tre, aggrappandosi l’uno all’altro.

"Ahhhhhhh!" gridò un Trunks.

"Cosa?!" gridarono gli altri, guardandosi attorno come se dovesse apparire un Frankestein Trunks.

"Guarda che ora è!" gridò quello che aveva appena strillato, che aveva anche un orologio appeso al muro davanti a sé.

"Ahhhhhhhh! Ci resta solo un quarto d’ora! Siamo in ritardo!" gridarono i tre saltando in piedi per vestirsi.


Vegeta sbadigliò e si stiracchiò come un gatto tenendo ancora un po’ gli occhi chiusi, era troppo comoda per alzarsi proprio adesso.

"Vegeta" chiamò una voce con tono stuzzicante.

La ex saiyan mugugnò e si girò su un fianco, tirandosi le coperte sulle spalle.

"Vegeta" insisté la voce con tono ancor più stuzzicante di prima.

"Vai via" mugugnò la ragazza assonnata.

La voce rise e gentilmente la scosse per le spalle "Sveglia sveglia."

"Grrr, per l’ultima volta Bulma! Lasciami stare!"

"Ma non sono Bulma, Veggi-chan" disse la voce, divertita.

Gli occhi di Vegeta scattarono aperti e si guardò dietro le spalle, solo per vedere Goku sdraiato accanto a lei, che la guardava con occhi amorevoli. [ bleargh sto diventando verde ND Fra ]

Inutile dire che Vegeta andò nel panico. "Ahhhhhh," gridò la ex saiyan annaspando via dal letto e finendo in terra.

"Vegeta!" esclamò la voce preoccupata di Goku. Si avvicinò a guardarla giù dal letto. "Tutto ok?"

"Kakaroth! Che ci fai nel mio letto!" gridò Vegeta al saiyan.

"Come, non ricordi, Vegeta? E’ stata una tua idea dopotutto."

"Cosa?! Di che stai parlando, patetico aborto di saiyan!" gridò Vegeta con un gestaccio.

"Vegeta, dovresti stare più attenta, nelle tue condizioni" disse Goku alzandosi e avvicinandosi alla ex saiyan.

"Cosa?! Quali condizioni! Solo perché adesso sono una donna non significa che non possa ancora prenderti a calci in culo!"

"Sciocchina!" sorrise Goku chinandosi per sollevare la ex saiyan, ancora occupata a protestare. "Dovresti fare più attenzione per il nostro bambino."

La faccia di Vegeta si fece vuota prima di assumere un’espressione di puro orrore. Guardò la propria pancia, adesso rotonda.

"Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!"

Le urla di Vegeta si poterono udire fin da fuori dell’edificio della Capsule Corps. L’unico motivo per cui si interruppero fu perché i polmoni di Vegeta rimasero a corto di aria con cui urlare.

La ex saiyan si toccò la pancia piatta diverse volte e si guardò intorno, in cerca di qualunque segno potesse indicare che qualcun altro aveva dormito nel letto accanto a lei.

"Kami-sama! Che incubo! Mi sento male! Sporca! Mi serve una doccia." La ex saiyan barcollò verso il bagno.



Goku gettò un’occhiata al gruppo di gente radunata attorno alla Capsule Corps dalla sua posizione a mezz’aria. Immaginò che non sarebbe stato un bene che lo vedessero lì e fece molta attenzione a mantenersi fuori vista.

Goku levitò giù fino a una finestra aperta ed entrò. Attraversò la stanza degli ospiti nella quale era atterrato e cominciò ad attraversare i corridoi, cercando Bulma con la percezione del ki del nuovo saiyan. Lo trovò seduto al tavolo della cucina a rivedere il proprio discorso, mentre beveva una tazza di caffè.

Gli occhi di Bulma si alzarono e videro il volto familiare di Goku. "Son Goku! Che ci fai qui?" chiese posando discorso e tazza sul tavolo.

"Ho un favore da chiederti, Bulma," disse Goku.

"Va bene, dimmi cosa posso fare. Sbrigati però, ho una conferenza stampa che mi aspetta, per non parlare di cosa potrebbe fare Vegeta se ti vedesse qui."

Goku ridacchiò nervosamente "Davvero, Bulma, non ho idea di come sia nata quella chiacchiera riguardo a noi due."

Bulma agitò una mano "Non preoccuparti, Goku. Succede continuamente qui in giro, la stampa adora inventare cose su di noi. Comunque, cosa posso fare per te?"

"Ho bisogno del dragon radar" disse Goku.

"Cosa?! Perché?" chiese Bulma, stupito. "Insomma Goku, sai cos’è successo l’ultima volta che qualcuno ha cercato di esprimere un desiderio."

"Lo so" disse Goku. "Ma, credo che il drago mi esaudirà questo desiderio, in un certo senso lo ha già fatto."

"Ok, ma il drago ha appena realizzato sette desideri. Credi che le sfere siano ancora attive?"

"Credo di sì. Shen Long non ha esaudito nessun desiderio ufficiale. Perciò, credo che le sfere del drago dovrebbero ancora funzionare."

"Possibile. Dammi un momento, prendo il radar e controllo." Bulma si alzò e andò nel proprio laboratorio, tornò indietro dopo pochi minuti con il radar in una mano. "Hai ragione, sono ancora attive" disse passando a Goku l’apparecchio.

"Lo immaginavo, grazie, Bulma, te lo riporterò domani" Goku si girò per andar via.

"Aspetta! Che cosa vuoi chiedere?" chiese Bulma.

"Ecco… Volevo chiedere di far rimanere le cose così" disse Goku quietamente.

"Cosa?!" gridò Bulma. "Non so tu Goku! Ma, io non voglio essere un saiyan maschio per il resto della mia vita. Sono dannatamente certo che non voglio tre Trunks per figlio! E Goten e Gohan! Vuoi che tuo figlio rimanga un namecciano per sempre! E Vegeta! Cosa pensi che farà di te Vegeta quando scoprirà che l’hai resa una ragazza per sempre! Huh!"

Goku deglutì e fece un passo indietro. Bulma aveva sempre avuto uno spirito guerriero, ma adesso che aveva anche un corpo guerriero, era anche più spaventoso.

"Calma, Bulma" disse Goku agitando una mano. "Non intendevo tutti i desideri. Volevo dire il mio. Chiederò al drago di non cancellare il mio desiderio, domani."

Bulma sbattè le palpebre. "Ne sei sicuro Goku? Ne hai parlato con Chichi?"

Il sorriso di Goku si spense leggermente. "Lo faccio per lei."

Bulma sembrò un po’ sconcertato. "Be’… se è quello che vuoi davvero, non ti fermerò, ma ne sei sicuro, Goku?"

Il saiyan sorrise debolmente e annuì.

Bulma si accigliò, ma non lo fermò. "Va bene, se è quello che vuoi, Goku. Ti auguro buona fortuna."

"Grazie Bulma" disse Goku. "Ti sono grato per l’aiuto." Si girò e se ne andò, salutandolo con la mano.

"Oh, Goku. Davvero è quello che vuoi?" chiese Bulma guardando la sua figura che si allontanava. Scosse la testa e tenne a mente di chiedere a Chichi della faccenda.


Goten attraversava il corridoio della scuola con un sorriso sulla faccia. Non una ragazza era ancora apparsa, sarebbe stata una bella giornata.

"Goten?"

Goten si accigliò leggermente e si girò, solo per trovarsi davanti il club per la salvaguardia di Goten.

"Oh, ciao ragazze. Che c’è?"

"Goten, tutto ok? Abbiamo sentito dire che una kunoichi fantasma pervertita cercava ogni notte di sedurti con i suoi malefici poteri, cercando di trascinarti con lei nella tomba." [ heeheeeheee ^_^ ND Fra ]
Tutte le ragazze lo guardarono con preoccupazione. "E’ per questo che non eravamo a casa tua stamattina, avevamo paura del fantasma."

Goten fece molta fatica a non sorridere. "Oh, non ho visto alcun fantasma. Sono sicuro che non è niente. Dopo tutto cosa mi potrebbe fare un fantasma? Non ha corpo" disse Goten scrollando le spalle.

"Potrebbe rubarti la biancheria" disse una ragazza. Le altre annuirono.

Goten sbatté le palpebre e le fissò. Ridacchiò nervosamente "Che ci farebbe un fantasma con la mia biancheria. Non è che la possa indossare."

Le ragazze lo guardarono con il labbro tremulo "Stai attento!" gridarono in coro. "Non vogliamo che un fantasma ti seduca fino alla tomba!"

Goten deglutì e si guardò attorno, dozzine di studenti li fissavano. Grande, se tutta la scuola prima non ne sapeva niente presto ne avrebbe avuto abbastanza.

"Starò attento."

"Promesso?"

"Promesso" disse Goten. "E poi non ho paura di nessun fantasma."

"Wow, Goten, sei il più coraggioso" disse una della ragazze guardandolo con occhi scintillanti.

Uh, oh. Stanno già ricominciando. Meglio correre.

"Oh, guarda che ore sono, devo andare" disse Goten allontanandosi a passo svelto.


"Dove sono?" chiese Bulma a voce alta guardando l’orologio. "La conferenza sta per iniziare."

Bulma guardò sbigottito i tre Trunks arrivare rotolando giù per le scale.

"Ouch!" gridò quello sotto.

"Vi avevo detto che non dovevamo correre giù per le scale tutti insieme!"

"Hey, non sono io quello che ha inciampato!"

"Ragazzi!" gridò Bulma incrociando le braccia e battendo impazientemente il piede a terra.

"Sissignore" dissero tutti e tre guardandolo, ancora impilati l’uno sull’altro.

Bulma sospirò pesantemente "Non importa. Andiamo a farla finita con questa faccenda" aprì la porta della sala convegni ed entrò. I Trunks si districarono e si affrettarono a seguirlo.

Appena i quattro entrarono nella sala i fotografi cominciarono a scattare foto e i giornalisti cominciarono a gridare domande.

Bulma, con calma, avanzò verso il podio, i tre Trunks lo seguirono a ruota, fermandosi dietro di lui. Bulma aspettò alcuni secondi perché i fotografi scattassero qualche altra foto prima di schiarirsi la gola e chiedere attenzione. La folla si acquietò, con qualche ultimo flash.

"Bene, posso cominciare. Il mio nome è Brad Briefs e oggi sono qui per cancellare tutte le voci riguardo il fatto che la Capsule Corps cloni esseri umani e li venda sul mercato."

La folla ricominciò a furoreggiare con domande sui tre Trunks dietro Bulma.

"So perfettamente che ci sono tre Trunks in piedi alle mie spalle, anche se uno solo è Trunks. Li altri due sono attori scritturati per motivi pubblicitari."

La massa di gente fremette commentando fra sé la scoperta.

"Signor Briefs! Come mai oggi c’è qui lei invece della presidentessa della Capsule Corps Bulma Briefs?!"

"Già, qual è la sua connessione alla famiglia Briefs?!"

La folla cominciò a strillare altre domande a Bulma.

"Risponderò a queste domande. Sono il cugino della signora Briefs. Per lo più mi sono tenuto fuori dagli affari della Capsule Corps, ma ho temporaneamente preso il posto di mia cugina Bulma Briefs."

"Signor Briefs! Dov’è la signora Briefs?"

"E’ in ferie con il marito Vegeta. Non volevano essere disturbati, perciò non sono stati messi al corrente degli eventi accaduti di recente."

"Sta dicendo che la voce che vuole che il signor Vegeta abbia cambiato sesso è falsa?!"

"Sì!" ruggì Bulma. Dovette tossicchiare un poco e nascondere quanto quella domanda fosse ironica, e vera. "La donna che assomiglia tanto al signor Vegeta è la sua sorella gemella Veggi." [ heeeheee sembra una telenovela sudamericana di terza categoria! ^___^ ND Fra ] ‘Per favore, non mi uccidere per questo, Vegeta’, pensò Bulma. "Attualmente è ospite alla Capsule Corps ed è stata la mia partner in occasione del ricevimento alla Capsule Corps dove è stata vista con Son Goku, e, comunque, i due si sono solo presentati e niente di più."

"Signor Briefs.."

"Signor Briefs! Qual è la sua relazione con la signorina Vegeta?!"

Sulla testa di Bulma apparve una gocciolina. Non lascia che la avvicini, pensò Bulma. Sospirò tristemente.

"La mia relazione con la signorina Vegeta non è di alcun interesse pubblico." Bulma sollevò un telecomando e premette un pulsante. Dietro di lui e i tre Trunks apparve uno schermo. "Questo è lo spot che è stato appena terminato in occasione di questo incontro e che andrà in onda più tardi, oggi stesso."

La folla si acquietò mentre Bulma e i Trunks si toglievano da davanti allo schermo e guardò lo spot che cominciava.

Mentre guardava, Bulma dovette ammettere che la computer grafica aveva fatto meraviglie per il commercio e il mondo degli affari. Osservò le scene che si mescolavano perfettamente, da una partita a basket in strada [ wow fa molto Bronx ^_^ ND Fra ] dove i tre Trunks saltavano al canestro, all’edificio che era dietro il reticolato metallico del campo da basket dove un Trunks apriva la portiera di un’auto a un Trunks-uomo-d’affari, rivelando un Trunks autista che sistemava lo specchio retrovisore così che si potessero vedere si suoi occhi guardare il Trunks dietro di lui. La scena continuò da uno zoom nei suoi occhi a un oceano dove un Trunks era alla guida di un motoscafo, mentre gli altri due facevano sci d’acqua dietro. Uno saltò oltre l’altro Trunks e si sollevò uno spruzzo d’acqua che cambiò ancora la scena.

Sì, pensò Bulma. Linda aveva fatto un ottimo lavoro.

I tre Trunks si dimenarono nervosamente, era terribile! La pubblicità mostrava altri… ASSetti [ hehe ASSessts… tenendo conto che ass in inglese vuol dire culo! ^_- ND Fra ]. Questa pubblicità doveva vendere mezzi di trasporto o cosa?! Arrossirono completamente, color rosso carminio, quando venne la parte dei motociclisti. Si agitarono, ancor più a disagio, ricordando quanto erano attillati quei pantaloni.

Lo spot finì con la scena delle moto, con il totale orrore dei tre. Dopotutto era l’ultima immagine, e non volevano che fosse dei loro didietro con pantaloni troppo stretti.

Tornò la luce e i giornalisti cominciarono a strillare altre domande, non solo a Bulma ma anche ai tre Trunks che erano completamente rossi.

Bulma vide l’espressione sulla faccia dei tre e decise che era meglio che non sopportassero altro.

"Per oggi è tutto" gridò Bulma. Senza aggiungere altro se ne andò con i tre Trunks.

Una volta che furono soli…

"Oh Kami-sama! Che diavolo di pubblicità era!" gridarono tutti e tre i Trunks cacciandosi le mani nei capelli.

"Perché?" chiese Bulma. "Attira l’attenzione."

"Scommetto che attirerà l’attenzione di qualunque donna!" ruggirono i tre. "I nostri culi saranno visibili su tutte le TV, non mettere in onda quello spot!" gridarono i tre.

"Trunks, devo metterla in onda, adesso tutti se lo aspettano. E poi non era così rivelatoria."

"Sì che lo era! Gli uomini in sala si agitavano quando c’era la scena delle moto! Erano a disagio anche solo a guardarci!"

Bulma si sbatté le mani sulle orecchie. Avere il sensibile udito di un saiyan e tre persone che gli urlavano contro in perfetta sincronia non era facile per le sue orecchie.

"Be’, non posso farci niente quindi facci l’abitudine!" gridò indietro Bulma.

L’espressione dei tre si fece disperata.

"Siamo condannati!" piagnucolarono.

"Kami-sama! E se Pan la vede!"


Ora di pranzo alla scuola di Pan.

"Presto! Sta cominciando di nuovo!" gridò una studentessa, eccitata.

"Che succede?" chiese Pan ad un’amica. L’amica ne sapeva quanto lei.

"Sbrigati Pan! E’ la nuova pubblicità della Capsule Corps! Devi vederla!" gridò un’altra amica accorrendo dove dozzine di ragazze avevano installato una TV e un videoregistratore; stavano registrando lo spot.

"E’ quella pubblicità con il tuo ragazzo?" chiese una delle amiche di Pan.

"Oh, voglio vederla!" strillò un’altra.

"Dai, guardiamola!" gridò un’altra ancora trascinando con sé Pan davanti alla TV.

Tutte le ragazze cominciarono a strillare quando cominciò lo spot, con i tre bonazzi dai capelli viola in diversi ruoli. Gli occhi di Pan quasi uscirono dalle orbite. Cominciò a farsi strada a spintoni verso la TV.

"Che stai facendo?!"

"Togliti di mezzo!"

"Non vediamo niente!"

Pan si piantò davanti alla TV. "E’ il mio ragazzo! Non guardatelo in quel modo!" gridò Pan abbracciando il televisore.

"Fuori dai piedi!" gridarono le ragazze cercando di scollarla dalla TV.

Quando finalmente riuscirono a toglierla dal televisore lo spot era finito. Tutte quante mugugnarono.

"Pan! Perché l’hai fatto!" gridò una delle sue amiche, rabbiosamente.

"L’ho registrata!" gridò una ragazza agitando la cassetta al di sopra della propria testa. Tutte le altre applaudirono e le dissero di metterla su.

"NO!" gridò Pan cercando di ributtarsi nella folla e acchiappare la videocassetta.

"E’ il MIO ragazzo! Nessuno ha il permesso di guardarlo così tranne me! Dammi quel nastro!"

Un brivido di agitazione percorse il gruppo delle ragazze e il nastro fu nascosto mentre Pan era impegnata nel cercare di oltrepassare alcune ragazze.

"Calmati Pan! Non è che in ogni scena ci sia il tuo tipo!" gridò una ragazza.

"Già, ha ragione! Solo uno di quei ragazzi è veramente Trunks. Quindi, che problema c’è?! Ci sono due ragazzi liberi nella pubblicità e abbiamo tutto il permesso di prenderceli!"

Pan avrebbe voluto ringhiare che tutti e tre erano il suo Trunks! Ma, ovviamente non poteva. Poteva solo guardare, con orrore e imbarazzo, mentre le altre ragazze inserivano la videocassetta e la guardavano ancora, e ancora, e ancora, e…

Chichi slacciò la propria cintura di sicurezza e saltò giù dalla sua air car rossa. Era piuttosto sorpresa di vedere che non c’erano reporter o mucchi di fotografi in giro. Un piccolo sorriso le apparve sulle labbra, ecco a voi Bulma. Aveva davvero il potere di ottenere quello che voleva.

Chichi si avvicinò alla porta principale e suonò il campanello. Non passò molto prima che Bulma arrivasse. Il saiyan indossava una canottiera molto larga, grandi pantaloni grigi, e aveva i capelli ancora umidi per la doccia, a giudizio di Chichi. Chichi dovette ammettere che Bulma era davvero ben fatto come uomo saiyan, quei vestiti non nascondevano molto delle forme toniche e finemente modellate del nuovo saiyan.

"Chichi, entra" disse Bulma scostandosi per far entrare l’amica.

"Allora, com’è andata la conferenza stampa?" chiese Chichi chinandosi per togliersi le scarpe.

"Penso che sia andata bene, ma Trunks era piuttosto sottosopra per via dello spot. Sembra che Linda abbia puntato molto sul sex appeal quando lo ha progettato, poveri ragazzi, erano rossi come pomodori quando è finito.

Chichi scosse la testa "E quella faccenda con Goku? E’ sistemata?" chiese Chichi seguendo Bulma in cucina.

"Dovrebbe, ho spiegato che lui e Vegeta stavano solo facendo conoscenza. In effetti quegli avvoltoi staranno scrivendo qualche articolo su me e Vegeta, adesso" sospirò Bulma.

"Cosa c’è che non va?" chiese Chichi sedendosi su una delle sedie della cucina. "Voglio dire, vuoi due siete una coppia, anche se i vostri ruoli si sono scambiati."

"Be’… Non esattamente" disse Bulma senza guardare Chichi e sedendo su una sedia davanti a lei.

"Cosa vuoi dire? Avete ancora problemi?"

"E quando non abbiamo problemi?" scherzò Bulma. "No, è solo che Vegeta non mi vuole intorno adesso che è una lei e io…"

"Tu cosa?"

"Ecco, io… Mi piacerebbe passare un po’ di tempo insieme. Voglio dire che più o meno mi manca… insomma, lo sai… um," balbettò Bulma.

"Vuoi dire che non avete fatto sesso?!"

Bulma divenne rosso brillante. "Gee, grazie Chichi. Un po’ più forte, per favore."

"Scusa, è solo che è una sorpresa per me."

"Perché lo dici?" chiese Bulma.

"Be’, è che sembrate una coppia così sensuale, sai. Pensavo che avreste approfittato di questa opportunità, invece di litigarci sopra."

Bulma tossicchiò, a disagio. "Be’, non ho così fortuna. Vegeta non vuole. In effetti la piccola strega mi ha anche preso in giro per questo."

"In che senso?" chiese Chichi.

"Be’, tu non c’eri quando è successo, ma Vegeta aveva capito che mi sarebbe mancato il controllo, durante la settimana. Penso che abbia qualcosa a che fare con la luna, almeno per quanto so dei Vegeta, ha sempre reagito ad essa. E, stasera ci sarà luna piena."

"Faresti meglio a startene dentro" disse Chichi. "Non vorrei che ti trasformassi in uno scimmione gigante. Hmmm, la luna. Penso che tu abbia ragione, anche Goku torna a casa dagli allenamenti quando c’è la luna piena. E’ piuttosto strano, ora che ci penso. Avevo sempre pensato che avesse paura, o qualcosa del genere. Sai, come se temesse di trasformarsi anche se non aveva più la coda. Non avevo mai pensato che la sua voglia di coccole potesse essere istinto." Chichi scrollò le spalle. [ e qui si potrebbe cominciare una conferenza sulle teorie di B-chan e di un mucchio di altre fan-writer sulle… abitudini dei saiyan, di natura molto istintiva e primordiale, quasi animali rispetto alle nostre…. MAAA SORVOLIAMOOOO…. =’’= ND Fra ]

"Be’, penso che sia istinto, perché tutto ciò a cui riesco a pensare è prendere quella piccola strega e farle gridare il mio nome."

Chichi arrossì.

"Oops, sorry" rise Bulma. "Troppe informazioni."

"Be’, perché non lo fai?" chiese Chichi.

"Cosa?!" gridò Bulma, sconcertato.

"Perché non lo fai? Vegeta ha mai accettato un no come risposta?"

"Ecco… no?"

"E allora perché tu sì?"

"Ma, lei è una… E io sono- Le farei male…. E , veramente sono una DONNA. E lui è un uomo! Sarebbe troppo… ecco, troppo strano."

"E’ questo il tuo problema? Bulma sei un uomo in questo momento e Vegeta è una donna, non c’è niente di sbagliato. Non è come se foste dello stesso sesso."

"Um…" Bulma ridacchiò, a disagio. "C’è ancora il problema della differenza di forza. Non voglio ucciderla."

Chichi guardò il saiyan "Non hai imparato ad avere un po’ di controllo?"

Bulma scosse la testa.

"Be’, posso insegnarti le basi, se vuoi" disse Chichi.

"Sai come controllare il tuo ki?" chiese Bulma leggermente sconvolto.

"Certo che sì! Sono una delle donne più forti del pianeta. Non dimenticare che sono stata addestrata a combattere sin da quando ero una bambina. Solo perché adesso sono più impegnata come moglie e madre, non significa che ho dimenticato come combattere"

Bulma sogghignò, con aria più che leggermente sinistra. "D’accordo, insegnami."



Goten si allineò con gli altri studenti della classe di educazione fisica, nessuno lo aveva perseguitato negli spogliatoi, sarebbe stata una bella giornata.

Batté le palpebre, stupito, quando un namecciano spuntò a fare l’appello, poi si diede mentalmente uno schiaffo. Aveva completamente dimenticato che Gohan insegnava ginnastica oggi. Sorrise fra sé, potrebbe essere divertente.

Gohan esaminò la fila degli studenti segnando i nomi degli assenti. Si fermò quando arrivò a Goten e squadrò il fratello più giovane. Aveva un gran sorriso stampato in faccia, evidentemente era eccitato, oggi. Gohan non poté fare a meno di sogghignare fra sé. Sì, oggi sarebbe stato interessante.

"Bene! Tutti fuori nel campo da football!" gridò Gohan. Non aveva nemmeno indossato il fischietto, giusto nel caso si dimenticasse ancora.

La classe si diresse verso il campo e Gohan la divise in due squadre.

"Signor Piccolo!" gridarono alcune ragazze, accorrendo.

Gohan le guardò "Sì? In cosa posso esservi utile, ragazze?"

"Giochi, signor Piccolo!"

"Sì, per favore, giochi nella nostra squadra!" gridò un’altra ragazza.

"Ma, sono l’insegnante" disse Gohan, sorpreso. Volevano che giocasse? Guardò le squadre e si accorse che Goten era nella squadra avversaria a quella che lo voleva a giocare.

"Oh, per favore signor Piccolo! Solo questa volta!"

"Sì, abbiamo sentito che è grande nelle arti marziali e simili, la prego!" implorò una ragazza.

"Be’, ok" disse Gohan. Perché no, sembrava divertente, e poi non aveva mai giocato a football contro suo fratello.

Il sorriso di Goten si allargò mentre Gohan accettava l’invito a giocare delle ragazze. Ah, il potere della specie femminile era davvero grande. Era sempre più eccitato all’idea di giocare contro suo fratello più grande.

Tutti si misero in riga, Goten e Gohan uno davanti all’altro, si scambiarono un breve sorriso prima che la palla fosse lanciata. I due si scontrarono, ognuno che cercava di far indietreggiare l’altro, sradicando l’erba sotto i loro piedi. L’arbitro segnalò con un grido che la palla era stata messa in campo. [ per la serie: di football non capisco ‘na mazza… ^^’ ND Fra ]

Goten e Gohan si separarono e guardarono il terreno sotto di loro, erano più o meno in una situazione di parità, nessuno dei due si era mosso di un centimetro. Ovviamente entrambi si stavano solo scaldando.

La palla finì alla squadra di Goten, il lanciatore prese lo slancio e la gettò verso la linea di meta. Tutti sobbalzarono quando il braccio di Gohan si allungò e afferrò la palla a mezz’aria.

Gohan si stupì di se stesso, aveva dimenticato che i namecciani potevano allungare i loro arti in quel modo, ovviamente ricordava che Piccolo lo aveva fatto diverse volte, ma non aveva mai pensato a farlo anche lui. I suoi occhi si spostarono sugli studenti, cosa ne pensavano?

"Wow! Grandioso! Go Piccolo san!" gridarono le ragazze della sua squadra.

Si allinearono a fare il tifo, Gohan si rese conto che in effetti erano la squadra di ragazze pon pon della scuola. "Go Big Green Go!"

Gohan arrossì e si allineò di nuovo. Ancora una volta si trovò davanti Goten.

"Stiamo diventando popolari, eh?" sorrise Goten a Gohan prima che la palla tornasse in campo.

Gohan scrollò le spalle e si scagliò contro Goten sbattendolo a terra e oltrepassandolo di corsa.

"Oh, no, non lo farai!" gridò Goten alzandosi e correndo dietro al fratello.

Gohan prese la palla, ma si ritrovò a mangiare l’erba quando Goten saltò e gli afferrò le gambe.

Sputò un boccone di erba e gettò un’occhiataccia a Goten, che gli rivolse un sorriso mite.

"Allora vuoi la guerra" disse Gohan.


Bulma sorrise a sessantaquattro denti, mentre Chichi era leggermente a corto di fiato, questo nuovo corpo era grandioso! Non aveva nemmeno un po’ di fiatone.

"Impari in fretta" disse Chichi passandosi una mano sulla fronte sudata e alzandosi. Si era tolta il consueto vestito cinese [ che belli i vestiti cinesi! ^_^ Rendetevi conto, per assomigliare a Chichi io ne ho comprato uno vero! E’ il mio tesoro! ^______^ ND Fra ], e adesso aveva solo un paio di larghi pantaloni color pesca e un reggiseno sportivo.

"Grazie" disse Bulma raddrizzandosi a sua volta. "Non sei affatto male come insegnate."

I due si scambiarono un sorriso.

"Bene, ti sembra di poter prendere Vegeta adesso?" chiese Chichi sciogliendosi i capelli e ravvivandoli con le dita.

"Sarà come mangiare una fetta di torta" disse Bulma. "Vuoi un po’ di limonata?" chiese.

"Certo" disse Chichi legandosi i capelli e recuperando il proprio vestito, e seguendo Bulma in casa.

"Allora, qual è il problema fra te e Goku?" chiese Bulma prendendo una caraffa di limonata dal frigo.

Chichi sospirò e si sedette su una delle sedie della cucina. "Non è ancora venuto a casa, da ieri mattina."

Bulma le passò un bicchiere pieno e si sedette accanto a lei. "Davvero avete parlato dei desideri?" disse Bulma prendendo un gran sorso dal suo bicchiere e svuotandolo. Si accigliò e si alzò a versarsene un altro.

"Cosa vuoi dire?" chiese Chichi bevendo a sua volta un piccolo sorso. "Ho avuto a malapena la possibilità di dirgli due parole da quando il drago ha esaudito tutti quei desideri."

"Cosa?!" disse Bulma dopo aver bevuto un altro bicchiere. "Ma, Goku adesso è più intelligente, non passa più tempo con te?"

"No, veramente ne passa meno. Deve alzarsi molto presto per andare al lavoro e torna a casa molto tardi. E’ troppo stanco per fare molto più che mangiare e andare a dormire."

"Sembra terribile" disse Bulma sedendosi di nuovo. "Ma di sicuro avrete fatto qualcosa insieme."

Chichi scosse il capo "No. La tua festa è stata l’unica occasione in cui abbiamo davvero potuto stare insieme. E, anche allora era più interessato a parlare di affari con altri uomini. Mi sentivo quasi come se non avessimo più niente in comune" disse Chichi bevendo un gran sorso di limonata. "Sarò felice quando arriverà domani e tornerà a essere un semplice stupidone."

"Cosa?!" gridò Bulma a occhi spalancati. Accidentalmente distrusse il proprio bicchiere per lo choc.

"Bulma?! Qual è il problema?" chiese Chichi.

"Goku si è fatto vedere stamattina e mi ha chiesto il dragon radar!"

"Cosa?!" gridò Chichi. "E perché lo avrebbe voluto!?"

"Voleva chiedere di rimanere intelligente! Diceva che lo faceva per te!"

"Cosa?! Non voglio un marito genio! Voglio solo il mio Goku!"

"Dovresti trovarlo prima che raccolga tutte le sfere ed esprima il desiderio, allora!" disse Bulma, molto preoccupata per i due.

"Kami-sama! Hai ragione!" Chichi afferrò il suo vestito e corse alla porta.

"Chichi aspetta!" gridò Bulma. Scomparve in fondo a un corridoio e poi tornò indietro più in fretta che poteva , uscendo nel giardino, dove Chichi era già saltata nella sua air car e la aveva avviata.

"Prendi questo!" gridò Bulma gettando qualcosa alla donna.

Chichi lo afferrò e lo guardò. Uno dei dragon radar. Rivolse un sorriso a Bulma, "Grazie!"

"Non ti preoccupare! Sbrigati e trovalo!"

"Lo farò! Bye Bulma! Buona fortuna con Vegeta! E non lasciare che ti prenda la coda!"

"Grazie del consiglio!" gridò Bulma salutando l’amica mentre l’auto si sollevava e sfrecciava via. "Buona fortuna!" gridò.

Bulma si girò verso la casa scuotendo la testa "Quei due..". Deglutì, improvvisamente nervoso, rendendosi conto che gli unici in casa erano lui e Vegeta.

Si leccò le labbra "Benissimo principessa. Ecco il tuo avversario" disse Bulma scattando in casa e cominciando a dare la caccia alla sua compagna.


Goten tirò un gran respiro, staccando la faccia da terra e ringhiando a suo fratello, che aveva appena fatto meta.

"Go Green! Go Big Green!" gridavano le ragazze pon pon.

Gohan rivolse un sorrisetto al fratello. I due sembravano giocare la loro partita privata, tutti gli altri a malapena riuscivano a mettere le mani sulla palla. Non che importasse loro molto, quei due erano incredibili. Tutte le ragazze adesso facevano il tifo o per Goten o per Piccolo-san e i ragazzi facevano scommesse su chi dei due avrebbe vinto. Finora il punteggio era rimasto quasi pari. Gohan era in testa per un solo punto.

Gohan diede un’occhiata all’orologio, solo pochi altri minuti e poi avrebbero dovuto rientrare.

Si allinearono, con la squadra di Gohan in possesso di palla.

"Ultimo round" disse Gohan a Goten. Entrambi sogghignarono.

"Non ho intenzione di perdere, Piccolo-san" lo prese in giro Goten.

La palla fu lanciata e Goten saltò in alto appena la palla decollò. Gohan non si aspettava la mossa e quasi cadde in avanti sull’erba. Cadde davvero pesantemente quando Goten atterrò sulla sua schiena dopo aver recuperato la palla.

"Humf" disse Gohan mentre l’aria gli usciva dai polmoni. Ringhiando saltò in piedi e cominciò a correre dietro a Goten. "Torna qui!"

Goten deglutì e si girò, solo per vedersi un incazzatissimo namecciano alle calcagna. Con un guaito abbassò la testa e corse più veloce. [ perché mi è venuto in mente Forrest Gump??? CORRI GOTEN!! ^_____^ ND Fra ] Stava oltrepassando la linea di meta giusto quando un braccio verde spuntò dal nulla e lo afferrò per la caviglia. Con un guaito Goten cadde faccia avanti sull’erba. Fu trascinato indietro finché non si trovò, ancora pancia a terra, davanti a Gohan.

Goten sollevò la testa e sputò erba. Rivolse un sorrisetto a Gohan e guardò la palla, ancora oltre la linea di meta. "Sembrerebbe un pareggio."

La faccia di Gohan fece una smorfia mentre si sganasciava dal ridere, indicando Goten.

"Cosa?!" chiese Goten guardandosi attorno.

"La tua faccia! La tua faccia, guardati la faccia!"

Gli occhi di Goten si incrociarono, mentre cercava di farlo, ma non ci riuscì. "Che?!"

"Ah, il Big Green e il Little Green!" gridò il capitano delle ragazze pon pon. "Go Green! Go Go Green!"

Gli altri studenti ridacchiarono. Goten si alzò e si grattò la testa, ancora senza capire perché tutti ridessero.

"Sembri proprio Piccolo-san!" rise uno studente.

Goten sbatté le palpebre e si guardò. Era completamente coperto di macchie d’erba. Persino la sua pelle era diventata verde.

"Cosa?" disse Goten strofinandosi la faccia con le braccia.

La classe continuò a ridacchiare, finché Gohan non riuscì a ricomporsi.

"Penso che fosse parità, tutti dentro adesso, assicurati di lavarti bene, Goten" disse Gohan, la voce ancora scossa dalle risate.
Goten non capì perfettamente cosa era successo finché non entrò nello spogliatoio maschile e si guardò allo specchio. Cominciò a ridere, era verde da testa a piedi. Aveva erba persino nei capelli. "Sembro un namecciano" ridacchiò togliendosi dalla testa qualche filo d’erba. Si strofinò la guancia con la mano, cercando di togliere un po’ di verde. "Ragazzi, meglio togliersi di dosso questa roba prima che mia madre la veda e pensi che anche io ho desiderato di essere come Piccolo san." Goten rise ancora al suo riflesso e si diresse alle docce.


Pan stava uscendo dall’ingresso principale della sua scuola, e non sapeva se essere felice oppure no del fatto che Trunks era venuto a prenderla, tutti e tre lui stessi. Le ragazze li stavano già circondando per la caccia.

"Trunks!" gridò Pan affrettandosi a raggiungerli. "Come mai siete venuti tutti e tre?" chiese.

Le sorrisero in modo affascinante. "Be’, dopo lo spot tutti sanno che siamo tre, e non importa se ci vedono insieme."

"Sì, ma.."

"Pan!" gridarono alcune ragazze correndo verso di lei e i tre Trunks.

"Pan, non vuoi presentarci ai tuoi amici?" chiese una ragazza.

Tutti e tre i Trunks guardarono Pan, choccati, mentre il suo ki cominciava ad alzarsi; era arrabbiata.

"No, ce ne stiamo andando, vero ragazzi?" disse Pan. Cominciò a spingere i tre Trunks verso la loro auto nera. Accidentalmente a Pan cadde la borsa nel suo tentativo di portare il suo ragazzo ( i ) via dai famelici occhi delle sue compagne di scuola.

"Micina, ti è caduta questa" disse un Trunks chinandosi per raccogliere la borsa.

Tutte le ragazze si accalcarono ad ammirare la scena.

"Ahhhhh!" gridò Pan accorrendo e abbracciando da dietro quel Trunks per coprire la visuale. "Niente sbirciatine!"

"C-cosa" balbettò Trunks rialzandosi con la borsa di Pan.

"E così quello è il tuo?" chiese una delle ragazze. Il gruppo di studentesse portò gli occhi avidi sugli altri due Trunks.

Non capendo cosa stesse succedendo, deglutirono e indietreggiarono nervosamente, sentendosi come un topo costretto in un angolo e circondato da gatti affamati.

"Credo sia meglio andare!" disse Pan.

I tre Trunks concordarono e si tuffarono nella macchina.

"Aspetta! Come ti chiami?!" gridò una studentessa.

"Devi proprio andartene?" chiese un’altra.

Le ragazze si ammassarono intorno all’auto e cominciarono a gridare domande ai tre Trunks.

"Pan, che succede?" chiese il Trunks al posto di guida.

"Non importa, andiamo via di qui!" disse Pan allontanando bruscamente una tizia che si stava avvicinando troppo ai suoi ragazzi.

Trunks avviò l’auto e fece marcia indietro, costringendo le ragazze ad allontanarsi dalla macchina.

Pan poteva sentire le ragazze gridare ‘Figo della Madonna!’ mentre si allontanavano.

"Cos’è successo!?" chiese un Trunks gettandosi un’occhiata alle spalle, e vedendo i gruppi di ragazze incavolate rimpicciolirsi rapidamente.

"Meglio che tu non lo sappia" disse Pan massaggiandosi la fronte.

"Um… Pan?" chiese un Trunks.

"Sì" disse Pan.

"Ecco, volevamo chiederti un paio di cose."

"Sarebbero?"

"Ecco, riguardo a noi. Siamo stati così impegnati con il desiderio che non abbiamo avuto la possibilità di parlare di noi."

Il cuore di Pan le affondò nel petto. Aveva ragione, Trunks non la amava davvero, era solo il desiderio che la rendeva così gentile con lei. Sentì che stava per piangere.

"Vedi, è così, Pan, tu ci piaci dav- Ahhhhhhhhh!" gridò il Trunks alla guida. Girò il volante giusto in tempo per evitare un motociclista su una moto gialla e verde.

Un’altra moto si affiancò alla prima, dal lato destro della strada.

"Idiota! Guarda dove vai!" gridò uno dei Trunks seduti dietro.

Il motociclista con la moto gialla e verde si girò e cominciò ad accelerare verso di loro.

"Che ha questo tipo!" gridò uno dei Trunks mentre il motociclista sgommava fino ad affiancarsi all’auto. L’altro lo seguì, ma non così vicino. Il primo si mosse dritto verso il posto di guida. Pan notò che era una ragazza con una tuta da motociclista rossa e viola. La ragazza si avvicinò e diede un leggero pugno in testa al Trunks alla guida.

"Ahio! Scema, pu-!"

Si interruppe quando una voce familiare scoppiò a ridere.

La ragazza sollevò la visiera a rivelare occhi azzurro cielo e capelli dello stesso colore.

"BRA!" gridarono tutti e tre i Trunks e Pan.

Pan lanciò un’occhiata all’altro motociclista e vide che era Marron, appena la ragazza sollevò a sua volta la visiera.

"Pazza" mugugnò Trunks fermandosi sul ciglio della strada.

Marron e Bra si fermarono a loro volta.

"CIAO!" gridò Bra allegramente. Si tolse il casco e scosse i lunghi capelli azzurri.

"Bra! Avrei potuto investirti!" gridò il Trunks al posto di guida.

"Penso che avremmo dovuto investirla" disse un altro Trunks.

"Già, e insegnare una cosetta o due a questa pirata della strada."

Pan ridacchiò, la bocca nascosta nella mano, e scosse la testa.

"E’ il modo di parlare alla vostra sorellina?" chiese Bra con voce innocente.

"Ti disconosco!" gridarono tutti e tre.

Bra rise e arruffò i capelli a un Trunks. Quello grugnì e la spinse via.

"Cosa vuoi, Bra?" chiese Pan.

"Oh, mi annoiavo. Marron, qui, diceva che voleva vedere Goten e così ho pensato che potevamo chiamare voi e divertirci un po’."

"Hey, non ho detto niente di Goten!" protestò Marron.

"Ma lo stavi pensando" sorrise Bra.

"Non è vero" mugugnò Marron ringhiando e guardando da un’altra parte.

Bra e i tre Trunks si scambiarono occhiate e sorrisero.

"Che avete da sghignazzare!" gridò Marron.

"Niente!" dissero i Trunks e Bra.

"Marron, non sapevo che sapessi andare in moto" disse Pan guardando la motocicletta viola brillante e gialla.

"Certo che so fare. E poi ne stanno vendendo un sacco dopo la pubblicità di Trunks." Diede una pacca alla propria moto, "Ne volevo una da un pezzo e finalmente l’ho avuta."

I tre Trunks impallidirono e ridacchiarono nervosamente.

"Già, l’ho aiutata io a sceglierla" disse Bra. "Le stavamo giusto provando, quando ho sentito i vostri ki."

"Che fortuna" borbottarono a bassa voce i tre.

"Sai Trunks, non ho ancora potuto vedere lo spot, ma deve essere maledettamente buono, perché le vendite stanno andando alle stelle. Che cosa fanno vedere per catturare tanto l’attenzione della gente?"

"Um…" dissero i Trunks.

Bra guardò il proprio orologio. "Oh, no. Se non ci spicciamo perderemo Goten, Marron! Dai, ti precedo!" gridò Bra rimettendosi il casco e avviando la moto.

"Aspetta un attimo BRA!" gridò Marron, ma troppo tardi, la mezza saiyan stava già bruciando la strada. "Quella ragazza mi fa diventare MATTA!" gridò Marron mettendosi il casco e avviando a sua volta. "Ci vediamo là!" gridò prima di rombare dietro alla mezza saiyan.

Tutti e tre i Trunks e Pan sbatterono le palpebre, mentre la polvere si posava.

"Trunks, tua sorella è una pirata della strada" disse Pan.

*sigh * "Lo sappiamo" dissero i tre avviando la macchina.

"Faremmo meglio ad acchiapparle prima che uccidano qualcuno" disse il Trunks al posto di guida.

fine prima parte cap6