Be Careful What you Wish For...
Pan si svegliò e controllò la propria
caviglia, tutto sistemato. Il senzu che Goten le aveva
dato la sera prima la aveva guarita completamente. Sospirò
e si lasciò cadere sul cuscino, guardando il soffitto
della camera.
"Se avessi pensato prima al senzu. Forse non sono
poi così intelligente come pensavo." Si girò sulla
pancia e afferrò lorsacchiotto di peluche lilla
seduto allangolo del letto.
"Buongiorno Trunks" disse allorsacchiotto.
"Buongiorno Tiger Lily" disse in una cattiva
imitazione della voce di Trunks.
"Ti amo Trunks-chan" disse allorso.
"Anchio ti amo mia Tiger Lily. Ti voglio."
"Oh Trunks!" gridò Pan. Chiuse gli occhi e si
sporse avanti verso lorso, le labbra protese a
baciare il morbido musetto dellorsacchiotto.
"Pan!"
Pan fu così sorpresa dal sentir chiamare il suo nome
che, allontanandosi di scatto dallorso, lo fece
finire fuori dalla finestra.
"Trunks!" gridò allungando la mano per
afferrare lorsetto lilla. Cadde fuori dalla sua
portata e atterrò sul marciapiedi. Un cane dal pelo
color miele e uno nero spuntarono dal nulla. Il cane
biondo prese lorso fra le mascelle e gli diede una
bella stretta. Quello nero ringhiò profondamente e morse
la testa dellorsetto lilla. I due giocarono al tiro
alla fune finché la testa dellorsetto si staccò e
il cane nero scappò via con quella. Il cane biondo mollò
quel che rimaneva dellorsacchiotto, gli diede unannusata,
poi trotterellò via. [ un cane biondo
e un cane
nero
. Che si contendono Trunks
e vince quello
nero
ND Fra ]
"Hey!" gridò Pan al cane. "Figlio di.."
"Pan!" gridò Videl aprendo la porta ed
entrando nella camera di Pan. Pan smise di agitare il
pugno dietro al cane in fuga per guardare la madre.
"Pan, tuo padre non è rientrato ieri notte?"
chiese Videl con voce preoccupata.
"Non so" disse Pan scuotendo il capo. Pan aveva
detto a sua madre do quello che era successo la notte
prima a papà. Videl non si era preoccupata più di tanto
immaginando che avrebbe sistemato la situazione e sarebbe
tornato a casa quando avesse finito, ma apparentemente
non è ancora tornato.
"Oh, beh, sono sicura che sta bene" disse
Videl, più a se stessa che a Pan. "Faresti meglio a
sbrigarti e vestirti o farai tardi a scuola. Chiamami se
vedi tuo padre ok?"
"Certo, mamma. Buon lavoro." disse Pan.
"Grazie, ci vediamo stasera" disse Videl
sparendo attraverso la porta.
Pan si girò di nuovo a guardare dalla finestra ai resti
dellorsetto. "Spero che non sia un brutto
presagio" disse accigliandosi allidea dellorsacchiotto
senza testa.
Goten si svegliò con uno sbadiglio, diede unocchiata
alla sveglia solo per vedere che era ancora a pezzettini
accanto al suo letto. "Cosa!? Che ora è?"
scattò su e afferrò il proprio orologio dalla scrivania.
"Ahhhhhhh! E tardi! E tardi!" gridò
Goten, in preda al panico. Cominciò velocemente a
strapparsi di dosso il pigiama e a saltellare verso larmadio
nello stesso tempo. Lo aprì con addosso solo i boxers.
"Buongiorno Go" la ragazza seduta sul ripiano
del suo armadio spalancò gli occhi e rimase a bocca
aperta.
"Che succede Kim?" chiese unaltra ragazza
spuntando da in mezzo ai vestiti appesi. Anche lei rimase
a bocca aperta.
"Ehi voi due" disse la terza ragazza uscendo
dallarmadio. "Cosa- Oh mio Kami!"
Tutte e tre le ragazze rimasero a guardare il loro dio
sceso interra in nientaltro che un paio di boxers
con disegnate sopra delle piccole volpi.
Goten le ignorò e continuò a rovistare freneticamente
fra i vestiti.
Una ragazza riuscì a svegliarsi dal trance e tirò fuori
dalla tasca una macchina fotografica. La alzò davanti
agli occhi e scattò.
"Ahhhh! Traditrice!" gridò una delle altre
ragazze che era riuscita a staccare gli occhi dal loro
idolo adolescente, quando scomparve il flash.
"Non posso credere che tu ci abbia tradite per il
Club Foto di Goten!" gridò laltra, incredula.
"Lo sai cosa facciamo con le traditrici!" urlò
laltra. Entrambe si rimboccarono le maniche e
avanzarono verso laltra, allangolo. [ tutto
questo in un ARMADIO, rendetevi conto ND Fra ]
"Aspettate un attimo, posso spiegare" protestò
la ragazza, troppo tardi dato che le sue ex amiche le
saltarono addosso e cominciarono una molto cruenta
battaglia in stile felino.
"No! Non nellarmadio!" protestò Goten
mentre i suoi vestiti venivano improvvisamente
trasformati in armi. "No quella era una delle mie
preferite" gridò il mezzo saiyan mentre una delle
ragazze strappava una maglietta per usarla per
strangolare unaltra ragazza.
Goten si gettò nellarmadio cercando di separarle,
riuscì ad afferrare due delle ragazze e a trascinarle
fuori con lui. La terza lanciò un grido di battaglia e
li caricò. Goten era troppo sotto choc per muoversi
quando la ragazza fece cadere tutti quanti in un
groviglio di braccia e gambe sul letto di Goten, che era
decisamente troppo piccolo per tutti.
"Oww, la mia testa" disse Goten, riuscendo a
sgrovigliare una mano per massaggiarsi la testa dolorante
che aveva colpito la spalliera del letto. Fu
improvvisamente assalito da una pioggia di flash. "Ma
che?!" Goten si sedette, terrorizzato, mentre una
ragazza appesa fuori dalla finestra continuava a scattare
diverse foto di loro aggrovigliati in un mucchio.
Goten lanciò unocchiata alla scena che avevano
involontariamente allestito. Una ragazza era abbandonata
sul suo petto, le altre avevano le mani su diverse parti
del suo corpo. Divenne completamente rosso quando scoprì
che una delle sue mani era sul seno di una ragazza e che
quella ragazza aveva la camicia strappata sul davanti per
la caduta. "NO! Non è come sembra!" gridò
Goten, ma troppo tardi, la ragazza fuori dalla finestra
scattò qualche altra foto e scomparve.
"Torna indietro" piagnucolò pateticamente
Goten. "Sono finito" disse abbassando il capo,
sconfitto.
Vegeta si alzò più silenziosamente che poté per non
svegliare il suo compagno. Finalmente! Pensò. Non aveva
dormito fino alluna. Strinse gli occhi finché non
riuscì a distinguere le forme della camera. Gente se è
buio qui dentro! Diede unocchiata alla sveglia
digitale sul tavolino vicino al letto suo e di Bulma;
lesse 5:37. Vegeta grugnì piano fra sé, era comunque
tardi per lei. Oh dunque, da che parte è il bagno, pensò
la principessa dei saiyan cominciando a camminare alla
cieca nella direzione in cui supponeva fosse il bagno.
Uhm, quella macchia scura devessere la porta,
sembrerebbe aperta, pensò Vegeta. Fece ancora un paio d
passo e sbatté forte contro la porta del bagno ( avete
mai sbattuto contro gli oggetti cercando di girare senza
luce?) [ io sì! Ho dato una nasata mostruosa contro una
porta! ^_^ ND Fra ]
"FIGLIA DI.."
"Vegeta?" disse Bulma svegliandosi
istantaneamente non appena sentì il rumoroso Thud!
"MALEDETTA! BRUTTA..." gridò la ex saiyan, le
mani sulla faccia. "STUPIDA PORTA!" urlò
Vegeta calciando la dura porta di quercia, mossa
sbagliata Veggi cara. "Ouch!" ululò la dieci
volte più incazzata principessa saltellando su un piede
solo.
"Vegeta! Stai bene?" chiese Bulma spostando le
coperte e avvicinandosi alla donna, intenta a smadonnare.
Bulma poteva vagamente vedere la sagoma di Vegeta al
buio, con i suoi affinati sensi saiyan.
"STO BENE!" ruggì la donna inferocita.
"Vieni qui, fammi controllare" disse Bulma
andando verso lombra scura.
"Ho detto che sto BENE!" strillò la
principessa.
"Piantala!" gridò di rimando Bulma agitando le
braccia alla cieca cercando di afferrare la sua testarda
compagna.
"Hey! Guarda cosa fai!" gridò Vegeta cercando
di divincolarsi quando Bulma riuscì finalmente a
spingerla contro il muro."
"Riesco a malapena a vederci del tutto, come pensi
che faccia a guardare quel che faccio?!" urlò Bulma.
Tastò lungo il muro finché trovò linterruttore e
lo premette. "Bene, adesso ci vedo, dove hai
sbattuto?"
Vegeta aveva unespressione vuota, i suoi occhi
lentamente scesero.
Confuso, Bulma seguì il suo sguardo.
"Ahhhhhhhh!" gridò Bulma realizzando che stava
toccando uno dei seni di Vegeta. "Non lho
fatto apposta!"
"Bene e allora finiscila!" strillò Vegeta
spingendolo via con quanta forza aveva.
Bulma era ancora sotto choc e cadde facilmente; agitando
le braccia cercò di fermare la caduta afferrando la cosa
più vicina attorno; Vegeta.
Entrambi caddero di peso sul pavimento.
"Ouch!" gridò Bulma e aprì gli occhi, solo
per scoprire che Vegeta le era caduta proprio addosso. Si
immobilizzò quando la sua partner mugolò e si sedette
tastandosi la testa.
Voltati, idiota! Gridò il cervello di Bulma cercando di
connettersi con il suo corpo. Ma il saiyan non riuscì a
staccare gli occhi dalla fiera femmina che sedeva sui
suoi fianchi.
Vegeta lanciò unocchiata al vetriolo al suo
compagno pietrificato. "Perché diavolo mi hai
afferrato?! Con questo corpo debolissimo" gridò
puntando il proprio petto con un dito, " avresti
potuto spappolarmi!"
Bulma arrossì, poteva sentire il calore emanare dal suo
corpo. Non farti idee strane, non farti idee strane, non
farti-ahh maledizione!
Vegeta guardò confusa un piccolo rivolo di sangue
scendere dal naso di Bulma. Lui ci sbatté una mano sopra
e scattò in piedi, facendo cadere Vegeta nella fretta di
raggiungere il bagno. Sbatté la porta facendo tremare lintera
camera.
"Ma che diavolo?" disse Vegeta fissando la
porta del bagno.
Tutti e tre i Trunks sussultarono e si alzarono di scatto
dal pavimento. Avevano preparato tre futon affiancati,
dato che avevano distrutto il loro letto.
"Un sogno" dissero in coro.
Si voltarono tutti a guardarsi lun laltro.
"Anche voi?"
"Voi cosa avete sognato?" chiese un Trunks.
Ci fu una lunga pausa, nessuno di loro ci teneva
particolarmente a raccontare.
Sigh, "Immagino che non importi visto che siamo la
stessa persona. Vado io per primo. Ho sognato di essere
in una foresta, completamente nudo, e Pan mi stava dando
la caccia con un fucile. Mi ha catturato e mi ha legato
con dei lacci." [ hihihihi questo tema è
particolarmente caro a B-chan ^___^ ND Fra ]
Gli altri due Trunks lo fissavano ad occhi sgranati, il
Trunks che aveva appena parlato arrossì.
"Proprio quando stava per baciarmi, Gohan è saltato
fuori dai cespugli con una ki blast. Me lha
lanciata e mi sono svegliato appena prima che mi colpisse."
"Anche io!" gridò un Trunks.
"Vuoi dire che hai fatto lo stesso sogno?"
chiese laltro.
"Be, veramente era un po diverso. Stavo
nuotando in una piscina, quando mi sono accorto di essere
nudo." Il Trunks che parlava divenne di un rosso
brillante. "Mi stavo facendo prendere dal panico,
chiedendomi dove fossero i miei calzoncini." Si fermò
allocchiata stranita che i due gli stavano
rivolgendo. "NON voi due! Un costume da bagno!"
[ uff, questo è il genere di gioco di parole che non
posso rendere: Trunks in inglese vuol dire appunto
pantaloncini
sigh! Nel sesto capitolo cera un
equivoco carinissimo con il nome di Bra
come farò?
^^ ND Fra ]
"Oh" dissero entrambi i Trunks.
"Stavo giusto per uscire e correre in casa in cerca
di qualcosa per vestirmi quando è apparsa Pan in costume
da bagno, e voleva raggiungermi in piscina" il
Trunks narrante era adesso più rosso che mai. I due in
ascolto si avvicinarono di più per sentire meglio.
"Vai avanti" dissero in coro.
"Insomma, è entrata, e stava nuotando verso di me,
e io continuavo a ripetere che non avevo niente addosso,
dunque lei è arrivata vicino a me, e mi ha messo le
braccia al collo."
Gli altri due si avvicinarono ancora di più mentre
Trunks continuava a raccontare.
"E appunto, proprio quando stava per baciarmi Gohan
è apparso dal nulla, mi ha strillato di non toccare sua
figlia, e mi ha spedito una ki blast. E mi sono svegliato
prima che mi colpisse." Gli altri due Trunks caddero
faccia a terra.
"E tu?" chiesero gli altri Trunks a quello che
non aveva ancora raccontato del suo sogno.
"Io? Be somigliava ai vostri, solo che era un
po diverso. Avevo dei vestiti
Allinizio."
Trunks divenne color cremisi. Gli altri due lo
punzecchiarono.
"Hey, noi ti abbiamo raccontato i nostri"
dissero.
"Ok, ok! Non mi tormentate. Ero in un strip bar."
"A fare che?!" chiese un Trunks.
Laltro Trunks divenne ancora più rosso e gli altri
due ricominciarono a pungolarlo.
"Ouch, basta! Va bene, parlo! Ero uno
spogliarellista!" [ O.o * sbav * sbav * ND Fra ]
"Uno spogliarellista!" gridarono entrambi i
Trunks.
Trunks annuì "Sì, stavo, insomma, facendo uno
strip tease. Quando Pan è entrata. Sì è seduta in
prima fila con le altre ragazze. Quando sono rimasto,
uhm, nudo e mi sono inginocchiato per raccogliere le
mance, mi ha preso per una ciocca di capelli" disse
Trunks afferrandosi i capelli per spiegare. "E
proprio prima che mi baciasse è sbucato Gohan, mi ha
urlato contro, e mi ha lanciato una ki blast."
Tutti e tre i Trunks sospirarono e si lasciarono cadere a
sedere sui loro futon. "Oh, ormoni" mugugnarono
sbattendosi una mano sulla faccia.
"Non trovate che sia strano come Gohan cercasse di
ucciderci in ognuno dei nostri sogni?" chiese un
Trunks.
"Penso che fosse più strano che Pan volesse
baciarci tutti, non che mi dispiaccia."
"No, la cosa veramente strana è che eravamo tutti
nudi." Disse lultimo Trunks. Gli altri due
annuirono, concordi.
Goku stava in piedi davanti allo specchio, terminando di
annodarsi la cravatta. "Non ci trovo nulla di
difficile" disse il saiyan stringendo il nodo.
Allisciò brevemente il completo grigio mentre sbirciava
il proprio riflesso per controllare che fosse tutto a
posto. Poi si diresse verso il tavolo nellangolo
della camera sua e di Chichi e prese la sua
ventiquattrore. Stava per uscire quando si fermò e si
girò a guardare Chichi mentre si stiracchiava e rigirava
nel letto.
Sorrise fra sé e si avvicinò alla sua parte del letto.
Gentilmente le spostò qualche ciocca di capelli neri dal
volto e la baciò sulla fronte. "Ci vediamo stasera"
disse piano e uscì dalla stanza.
Percorse il corridoio fino alla porta dove si fermò e
raccolse un bigliettino che era stato attaccato allanta.
Lo aprì e lo lesse.
Vai in cucina
Goku sbirciò lorologio e constatò che aveva
ancora un po di tempo, così andò in cucina e trovò
un altro bigliettino sul tavolo. Lo prese e lo lesse.
Vai al frigo
Goku alzò le spalle e aprì lanta del frigorifero,
dove vide un altro biglietto sopra un cestino del pranzo.
Sorrise mentre prendeva il pranzo, il foglietto e tutto.
Ti amo. Non tornare tardi.
Cera unimpronta di rossetto rosso sulla carta.
Il saiyan sorrise ancora. Prese una penna fuori dalla
tasca e scrisse qualcosa sul foglietto. Mise giù il
pranzo e la ventiquattrore e sparì attraverso la porta
di servizio, prendendo il volo, e in breve era scomparso.
Cinque minuti dopo tornò con qualcosa in mano. Raccolse
il biglietto che aveva scritto, andò nella loro camera
da letto, uscì, prese la sua roba, e se ne andò.
Il mezzo saiyan trasformato in namecciano stava
appollaiato sulla cima di un grande albero, sulle
montagne, scrutando Satan City. Era così frustrato.
Aveva bisogno di smaltire qualcuna delle scocciature che
lo avevano stressato negli ultimi giorni, o sarebbe
andato giù di testa. Con un grugnito scomparve.
Non molto più tardi Piccolo e laltro Gohan
galleggiavano nellaria sopra lo stesso albero.
"Era qui di certo, probabilmente ha dormito qui
stanotte" disse il namecciano.
"Non mi sorprende, a volte vengo qui quando sono
agitato" disse il saiyan trasformato in namecciano.
"La domanda è, dove se nè andata da qui la
mia copia?"
"E una domanda alla quale solo tu puoi
rispondere" replicò il namecciano guardandosi
attorno.
"Ma non so" piagnucolò Gohan. "Quando mi
sono separato dal mio doppio ho perso tutta la mia
rabbia, non so dove possa essere andato, per prima cosa."
"Calmati e pensa" ordinò Piccolo. "Cosa
faresti tu in questo esatto momento, e cosa pensi che
stiano facendo gli altri?"
Gohan tirò un profondo respiro. "Be, mi
starei preparando per andare al lavoro, e anche Videl, e
Pan si starebbe preparando per andare a scuola
"
La voce di Gohan si spense.
"Cosa cè?" chiese Piccolo.
"Maledizione! Trunks! Probabilmente Trunks
accompagnerà di nuovo Pan a scuola!"
"Allora faremmo meglio a sbrigarci" disse
Piccolo dirigendosi verso casa Son. Gohan era appena
dietro di lui.
Pan si stava allacciando le scarpe quando suonò il
campanello.
"Solo un minuto!" gridò terminando e andando
verso la porta. La aprì e vide niente meno che il suo
dio dai capelli lilla.
"Trunks!" trasecolò. "Cosa ci fai qui?"
"Volevo accompagnarti a scuola, se ti va, Tiger Lily."
"Certo" disse aggrappandosi al suo braccio.
"Mi piacerebbe tanto."
Trunks le sorrise e si incamminarono verso la scuola. Pan
diede unocchiata allorologio, era ancora
piuttosto presto. Le venne in mente unidea.
"Di, Trunks."
"Sì, micina?" disse Trunks voltandosi a
guardarla.
"Be" disse lei stringendosi più forte al
suo braccio e nascondendovi la faccia. "E
presto e mi chiedevo se ti piacerebbe fare il percorso più
lungo passando per il bosco. Sempre che tu non debba
andare da qualche altra parte."
"No, no, Tiger Lily. Sono libero fino a mezzogiorno"
disse Trunks.
"Bene! Andiamo!" rise Pan tirando Trunks nella
direzione da prendere. E la mia occasione, pensò.
Una volta che saremo soli in uno scenario romantico come
nel boschetto, sicuramente soccomberà al mio fascino e
mi bacerà! Ridacchiò con la bocca nascosta nella mano
mentre correva, tirandoselo dietro.
"Hey! Che fretta cè, micina?! Pensavo che
volessi prenderti tempo stamattina!" disse Trunks.
"Oh, lo farò, appena arriviamo nel bosco!"
ribatté Pan ridendo.
Trunks rise insieme a lei, poi smise improvvisamente.
"Il bosco? Nah, solo una coincidenza."
"Hai detto qualcosa Trunks?" chiese Pan
voltandosi.
"Che? Oh, niente, micina" disse Trunks correndo
più veloce e arrivandole di fianco.
"Toccato! Ce lhai!" gridò Pan
battendogli una mano sulla spalla e correndo ancora più
veloce, prima che Trunks potesse ribattere.
Trunks la guardò stupito per un attimo, poi ridacchiò.
"Ok, se vuoi giocare, giochiamo, Tiger Lily"
disse Trunks accelerando a sua volta. "Pronta o no,
arrivo!"
Gohan osservò dal tetto di una casa Pan che correva ad
alta velocità puntando verso il boschetto, e un momento
dopo anche Trunks, alla stessa velocità.
Gohan ruggì fra sé "Dove pensi di andare con mia
figlia?" chiese alla scintilla che spariva in
lontananza. "Non lascerò che ti approfitti di lei!"
Scomparve in un istante dal tetto.
Pan ansimava leggermente quando si nascose dietro un
albero, sbirciando attentamente oltre il tronco per
vedere se riusciva a scorgere Trunks al suo inseguimento;
nessun segno. Prendendo fiato, si girò e si ritrovò
faccia a faccia con il guerriero dai capelli lilla.
Prima che potesse dire una parola, Trunks le premette un
dito sulle labbra, il che le mandò un brivido giù per
la spina dorsale. "Toccata, ce lhai"
disse con voce canzonatoria, poi scomparve rapidamente.
Pan rimase ferma, sorpresa, per qualche secondo, poi le
sue labbra si incresparono in un sorriso. "Qui,
saiyan, saiyan, saiyan!" chiamò facendo capolino da
dietro lalbero. "Ti acchiapperò, ti metterò
il guinzaglio e farò di te il mio cucciolo!" gridò
fra gli alberi.
Trunks si cacciò una mano davanti alla bocca per non
ridere e rivelare il suo nascondiglio. Stava accanto a
una vecchia staccionata con tanto di filo spinato che
qualche contadino doveva aver piazzato lì molto tempo
prima. Improvvisamente i suoi occhi si allargarono,
pensando a cosaveva detto Pan. "Oh
Mio
mi sta dando la caccia?" Guardò intorno, fra gli
alberi alti.
"Ok, sono nel bosco, e Pan mi sta dando la caccia"
sorrise allidea, poi guardò sé stesso. "Ma
io ho ancora i miei vestiti" rise a voce alta.
Improvvisamente Pan si lasciò cadere dal ramo sul quale
si era arrampicata, proprio davanti a lui. Gli saltò
addosso circondandogli il collo con le braccia. Trunks
rimase così sorpreso che cadde allindietro, la
schiena contro lo steccato.
"Preso!" disse Pan trionfante. Cominciò a
ridere, subito imitata da Trunks.
"Davvero, Tiger Lily, davvero."
Pan rise ancora e si fermò, era distante appena pochi
centimetri dal suo viso. E la mia occasione! "Trunks"
disse avvicinandosi.
Trunks deglutì, oh Kami-sama! Mi vuole baciare? Sorrise
e si fece avanti a sua volta, ma prima che le loro labbra
si potessero toccare.
"Giù le zampe da mia figlia, immediatamente!"
Pan e Trunks si voltarono giusto in tempo per vedere una
ki blast diretta giusto verso di loro.
"Attenta!" gridò Trunks spingendo Pan fuori
pericolo. Lattacco lo colpì e lo sbatté contro la
staccionata, che gli si incastrò addosso, il filo
spinato gli graffiò le gambe strappandogli i jeans.
Continuò a filare fra i cespugli finché non fu bloccato
da un albero, che si spezzò allimpatto.
"Trunks!" gridò Pan correndo nella direzione
in cui era stato travolto. Saltò oltre lalbero
caduto e lo trovò impegnato nel tentativo di
divincolarsi dal filo spinato, la sua maglia ridotta a
nientaltro che strisce di stoffa che pendevano qua
e là.
"Trunks, alzati! E dietro di me!"
"Non posso!" urlò il mezzo saiyan cercando di
liberarsi le gambe. Le spine affondarono nelle sue mani,
tagliandole. Imprecò.
"Maledizione!" gridò Pan raggiungendolo e
cominciando a slacciargli la cintura.
"CHE STAI FACENDO?!" gridò Trunks diventando
di un acceso rosso cremisi.
Pan non rispose, terminò di aprire la chiusura dei suoi
pantaloni, e diede loro una bella tirata, togliendoli di
mezzo insieme al filo spinato. "Andiamo!" gridò
afferrandolo per le braccia e tirandolo in piedi, mentre
unaltra ki blast colpiva il punto in cui erano fino
ad un secondo prima.
"Ahhhh! Papà, cosa stai facendo?!" gridò Pan
correndo con Trunks.
"Gohan, non stavamo facendo niente! Davvero!"
gridò Trunks.
"E allora dove sono i tuoi vestiti!" gridò di
rimando Gohan, furioso.
"Hu
." Trunks si gettò una breve occhiata.
A parte i boxers non aveva addosso assolutamente niente.
"Hmmm, posso spiegare."
"Certo che puoi!" urlò Gohan creando unaltra
ki blast.
"Ahhhhhhhhhh!" gridarono Trunks e Pan quando il
colpo li raggiunse, facendoli volare via.
"Merda! Questo era il tuo ki di sicuro" disse
Piccolo volando verso laura in crescita che sentiva.
"Sento anche Trunks e Pan. E troppo tardi!"
gridò Gohan.
"No, non lo siamo, non sei un assassino. Se ci
sbrighiamo possiamo risolvere la cosa senza che diventi
troppo seria."
"Bene!" disse Gohan aumentando la velocità.
Trunks schivò diversi attacchi, spostando la testa a
destra e a sinistra. "Gohan! Ascoltami, per favore!"
"Taci! Ti insegno io a trastullarti con la mia
bambina, maniaco!"
"Papà!" gridò Pan saltando su e afferrando
una delle sue braccia mentre lalzava per colpire
Trunks. "Smettila papà! Non ha fatto niente. Non
volevo che lo facesse."
"Lasciami, Pan!" disse scuotendo il braccio
perché lo lasciasse. "Non voglio farti del male,
stanne fuori. Un giorno di questi mi ringrazierai."
"N-n-noooo N-non lo farò-ò," disse Pan
cercando di rimanere appesa al suo braccio anche mentre
lo scuoteva.
Gohan si fermò improvvisamente e guardò verso lalto.
"Mi hanno trovato."
Pan mezzo stordita cadde dal braccio di Gohan.
Trunks e Pan si girarono e videro Piccolo e laltro
Gohan venire in quella direzione.
"Papà!" gridò Pan. "Cerca di
controllarti! Stai cercando di massacrare Trunks!"
urlò al padre che stava arrivando.
"Scusa tesoro!" disse Gohan atterrando di
fianco a lei. Diede unocchiataccia a Trunks. "Che
ti è successo?! Dove sono i tuoi vestiti?!"
"E colpa tua!" gridò Trunks, poi guaì
quando la copia di Gohan gli spedì unaltra ki
blast. La evitò e si nascose dietro un albero quando lattacco
colpì il suolo.
"Ok, è abbastanza" disse Gohan. "Sappiamo
entrambi che Trunks è sotto linfluenza del drago e
non può farci niente. Adesso fai il bravo namecciano e
riunisciti a me" disse avanzando verso il proprio
doppio.
"Credevo che almeno tu fra tutta questa gente mi
capissi" ruggì in risposta la copia. "Non
intendo fondermi di nuovo con nessuno finché non avrò
eliminato tutto il casino che è andato a rovescio
ultimamente."
"Calma, calma" disse Gohan avvicinandosi di più
alla sua copia. "Sai che tutto tornerà normale fra
un paio di giorni."
"Di questo passo non vivrò tanto a lungo!"
gridò la sua copia, poi si girò e saltò verso il cielo.
"Ah, gente!" gridò Gohan. "Scusa Pan-chan
papà deve andare adesso" disse Gohan prima di
saltare a sua volta.
"Torna indietro!"
Trunks uscì da dietro lalbero "Se nè
andato?"
"Sì, ragazzo. Non preoccuparti lo acchiapperemo
prima o poi" disse Piccolo alzandosi in volo.
"Probabilmente poi, con la mia fortuna" mugugnò
Trunks fra sé.
Si girò e vide Pan che lo fissava, i loro sguardi si
incrociarono, e lei arrossì.
Trunks si guardò, aveva addosso solo un paio di boxers
di seta nera con sopra il logo della Capsule Corps. [
aaaahhh
ND Fra ]
Aaaah!" gridò il mezzo saiyan tornando di
scatto dietro lalbero.
Pan rise nascondendosi la bocca in una mano "Forse
farei meglio ad andare a scuola da sola" disse con
voce divertita. "O vuoi venire comunque?!
"Uhm, no! E tutto ok Tiger Lily! Resterò
proprio qui!"
"Sicuramente" disse Pan, non potendo fare a
meno di prenderlo un po in giro.
"Oh, sì! Molto, molto sicuramente!!"
Pan si girò ridendo "Daccordo allora Trunks,
buona giornata!" gridò e corse via. Trunks poteva
sentirla ancora ridere mentre correva. Arrossì ancora di
più.
"Come faccio ad andare a casa in questo stato!"
Chichi si stiracchiò e si rigirò nel letto quando un
dolce profumo le solleticò le narici, e aprì lentamente
gli occhi. A pochi centimetri dalla sua faccia cera
un grande mazzo di rose bianche con lunghi steli verdi.
Chichi sbatté le palpebre, stupita. Sorrise radiosamente
prendendo il mazzo di rose e lo portò al viso per
annusare profondamente il dolce profumo. I soffici petali
le solleticarono le guance e le ciglia, come seta fine.
"Hummm, mi ricordano le rose bianche che avevo fra i
capelli il giorno del nostro matrimonio" mormorò
soprappensiero fra i fiori. "E la prima volta
che mi ha detto che ero bella." Sospirò mentre
tanti ricordi di loro due insieme le venivano in mente.
Loro due soli ad un picnic vicino al lago, Goku in groppa
a un dinosauro gigante, più interessato a cercare di
mangiarselo che a giocare, veramente, loro a trovare
insieme la sfera dalle quattro stelle, loro a scegliere
il primo vestitino di Gohan. Chichi abbracciò le rose,
quei giorni erano tutti volati via; il tempo prima del
grande caos era finito e suo marito era diventato luomo
più forte delluniverso. Quando era cominciato Goku
aveva dovuto abbandonarla per allenarsi. Prima, era stato
ucciso, e dopo che laveva riavuto indietro, era
scivolato via di nuovo per andare a combattere ancora, se
nera andato e non era tornato per un anno intero, e
così il suo bambino. Per un paio di giorni però Goku
era stato dolcissimo, aveva imparato a guidare per farle
piacere, aveva portato lei e Gohan ad un picnic, era
stato appassionato come non laveva mai visto; e poi
era stato ucciso di nuovo. [ e noi ne sappiamo qualcosa
;_____________; ND Fra ]. Sentì le lacrime riempirle gli
occhi ricordando il giorno in cui aveva saputo di essere
incinta di Goten. Sorrise, allinizio non sapeva
cosa fare, dopotutto aveva appena perso suo marito e ora
avrebbe avuto un altro bimbo. Quando nacque, era limmagine
spiccicata del suo Goku, seppe che tutto sarebbe andato
bene. Ricordò quando Goten aveva mostrato per la prima
volta interesse ai combattimenti e lei non aveva avuto
cuore di scoraggiarlo, somigliava troppo al padre. Sette
anni, era rimasto morto per sette anni interi, e poi era
tornato di nuovo. Era così felice, ma allo stesso tempo
era preoccupata per tutti loro. Goten non era abituato a
Goku e Goku aveva perso così tanto. Dieci anni erano
passati, erano finalmente di nuovo una famiglia, Gohan
aveva sposato Videl, Goten era un meraviglioso giovane
uomo, tutto era così perfetto, finché non era successo
di nuovo, se nera andato di nuovo. Questa volta,
non perché aveva dovuto, ma perché aveva voluto. Quel
piccolino, Uub, era andato ad allenarlo, e laveva
abbandonata di nuovo, era stato doloroso. [ e poi avete
il coraggio di trovare da dire su Chichi??? ND Fra ]
Chichi sorrise e si alzò, ancora in camicia da notte uscì
dalla loro camera da letto. Però, tornava sempre
indietro, e lei sapeva che lo avrebbe sempre fatto. Mise
i fiori in un vaso e mentre lo faceva trovò un
foglietto, che aprì e lesse.
Ti amo anchio, tesoro, sii a casa stasera.
Goku
Sorrise ancora e sistemò i fiori. Sì, tornava sempre
indietro.
Pan saltellò per la strada, era così felice. Sono
riuscita a vedere Trunks in pantaloncini! Pensò
allegramente. Peccato che papà li avesse interrotti
proprio prima che si potessero baciare. Arrossì,
ricordando quanto erano stati vicini.
"Non mi arrendo!" gridò a voce alta. "La
prossima volta che ci vediamo lo farò di certo!"
Molti degli altri studenti che camminavano sul suo stesso
marciapiede le rivolsero occhiate buffe, e lei tossicchiò
nervosamente.
Pan guardò avanti e vide la scuola apparire allorizzonte.
"Pan!"
Pan si voltò e vide Marron, in piedi accanto a una
recinzione, con un maglioncino blu aderente e jeans
bianchi. Aveva le braccia incrociate e un cipiglio
dipinto in faccia.
"Marron!" la salutò allegramente Pan
avvicinandosi. "Come va?"
"Sono stata meglio" disse Marron, la voce come
ghiaccio.
Pan sbatté le palpebre. "Marron, cè qualcosa
che non va?" chiese preoccupata.
"Sì, qualcosa non va Pan" disse Marron
staccandosi dalla recinzione. "E quel qualcosa sei
tu."
"C-cosa?" chiese Pan confusa.
Marron le si avvicinò e la spinse contro ledificio
dallaltra parte del marciapiede.
"Marron, cosa fai?!" gridò Pan arrabbiata
togliendosi la sua mano di dosso.
"Pan, non ti lascerò giocare con i sentimenti di
Trunks come ieri sera. Tu non lhai visto! Aveva unaria
terribile! Non mi importa del tuo stupido desiderio, non
lascerò che tu lo ferisca di nuovo!"
"M-Marron" disse Pan, sbigottita. Non poteva
crederci, Marron pensava davvero che lei stesse giocando
con Trunks.
"Ti tengo docchio Pan" la avvisò Marron.
Poi si girò e andò via, Pan era troppo sconvolta per
fare altro, se non guardarla andar via.
Bra era seduta in cortile intenta a leggere un libro
mentre suo padre, Vegeta, stava facendo alcuni esercizi
di riscaldamento. La vera ragione per cui era là fuori
era di assicurarsi che non cercasse di entrare nella
Gravity Room mentre Trunks si stava cambiando. Udì la
porta scorrevole aprirsi e si voltò per vedere chi
stesse uscendo, supponendo che fosse suo fratello.
"Oh, mamma, che cè?" chiese Bra.
"Sto cercando Trunks, devo chiedergli a proposito
dei progetti per lultima casa capsula in
progettazione."
"Oh, dovrebbe essere qui fra un paio di minuti,
perché non lo aspetti qui" disse Bra.
"Credo che lo farò" rispose Bulma e si appoggiò
al muro aspettando larrivo del figlio.
Bra tornò a leggere quando sentì la madre schioccare la
lingua in tono di disapprovazione. Abbassò il libro solo
per vedere Bulma in marcia verso Vegeta.
"Uh oh" disse Bra.
Vegeta sferrò diversi rapidi calci nellaria.
Patetico, pensò. I corpi umani sono così lenti, mi
sento una tartaruga! Si fermò e poi diede un pugno ad un
nemico immaginario, e sono così deboli! Se colpisco
qualcosa troppo forte finirò col rompermi qualcosa con
una struttura come questa! Per non parlare di come questo
petto mi sbilancia! Non sono abituato alla forma
femminile
"Vegeta!"
Vegeta si fece più piccola al suono del suo nome, con un
sospiro si voltò ad affrontare il suo compagno. "Che
cosa vuoi?" ringhiò.
"Vegeta, come mai non indossi i vestiti che ti ho
comprato?!" domandò Bulma.
"Cosa?" disse Vegeta confuso. Guardò i vestiti
che aveva addosso, T-shirt, e un paio di shorts tagliati,
tutti stupidi vestiti da ragazza che aveva avuto da lui.
"Che diavolo vuoi dire?! Questi sono i vestiti che
mi hai dato tu!"
Bulma improvvisamente sembrò un po a disagio.
"Non sono tutti i vestiti che ho comprato"
disse dopo una lunga pausa.
Vegeta sollevò un sopracciglio, "Non capisco. Stai
dicendo che dovrei comprare tutto quello che hai comprato
tu? E ridicolo."
"No! Non tutto, solo
" le indicò il petto.
"Una maglietta? Una giacca? Cosa diavolo vuoi dire?"
gridò Vegeta. [ ah, no, mi sbagliavo, è qui il giochino
con il nome di Bra
che come saprete, in inglese
vuol dire
ND Fra ]
"Oh, insomma! Ti dovresti mettere un reggiseno!"
"Bra?" disse Vegeta guardando la figlia.
"Non quel tipo di BRA! Quella cosa che indossavo
sotto la maglietta, sul petto, quando ero una donna!"
"Stai dicendo che abbiamo chiamato nostra figlia
come della biancheria?!" gridò Vegeta. [ ^_____^ ND
Fra ]
"Idiota! Te ne sei accorto solo adesso!" strillò
di rimando Bulma.
Bra si accigliò guardando i suoi genitori che
cominciavano un altro dei loro litigi, non capiva di cosa
stessero parlando, ma continuavano a gridare il suo nome.
"Che succede?" chiese Trunks uscendo di casa.
"Mi riguarda" disse Bra scrollando le spalle.
"Hey! Voi due!"
Trunks e Bra alzarono il capo e videro Marron galleggiare
nellaria sopra di loro.
"Marron" la salutò Trunks con un sorriso.
"Che ci fai lassù?"
Marron sorrise e scese giù, "Sono venuta a trovarvi.
Ho un giorno libero oggi."
"Grande!" esclamò Bra. "Ti va di uscire,
o cose così?" chiese Bra.
"Uhm
no. Stavo pensando che dovremmo, dovremmo
andare a nuotare! Sì, dato che tu e Trunks avete una
piscina così grande, casa vostra andrà benissimo."
Bra si accigliò, Marron si comportava in modo strano.
"Be, è una giornata piuttosto bella oggi"
disse guardando il limpido cielo azzurro. "Potrebbe
essere divertente fare una nuotatina, che ne dici Trunks?"
"A me va bene, ma dovrei andare a prendere Pan a
scuola oggi."
"Be, allora perché non inviti anche lei,
faremo un piscina party!"
Marron cominciò a gesticolare freneticamente alle spalle
di Trunks, cercando di farle silenziosamente capire che
non voleva che Pan venisse, ma la mezza saiyan non capiva
che diavolo intendesse dire.
"Ci divertiremo un mucchio, Bra! Non ho avuto molto
tempo per rilassarmi e stare con voi, di recente. Giusto
ieri sera ne stavo parlando a Marron. Hey, potremmo
chiamare anche Goten. Gli darà loccasione di
sfuggire a tutte quelle ragazze isteriche."
"Ok! Io e Bra andremo a prendere Pan, tu vai da
Goten" disse Marron.
"Ma Marron, non credi che dovrebbe essere Trunks ad
andare a prendere.." Bra non poté finire dato che
Marron le schiaffò una mano sulla bocca.
"Ha, ha, ha, non preoccuparti Trunks andremo noi a
prendere Pan. Bra, devo dirti una cosa" disse
trascinando via la mezza saiyan.
Trunks le guardò andar via "Strano."
"Hmmmmm, un piscina party
. Piscina?
. Nah!"
disse scuotendo la testa. Si girò per entrare nella
Gravity Room, ma si fermò sentendo i suoi genitori.
"Che cè di male?! Se lavessi scelto tu
probabilmente si chiamerebbe come un ortaggio o qualcosa
del genere!"
"E tu pensi che la biancheria sia meglio! Mio Kami,
la prossima che mi dirai sarà che tutta la tua famiglia
si chiama come biancheria!"
"Idiota! E così! Briefs! [ calzoncini! ND Fra
] Trunks! [ altri calzoncini! ND Fra ] Bulma! [
calzoncini da ginnastica femminile, in giapponese!
Praticamente mutande! ND Fra ]
"Oh merda è vero!"
Trunks rimase a guardarli, perplesso, poi scosse la
testa, prima di entrare nella Gravity Room e sbattere la
porta, cercando di smorzare le loro imprecazioni e
maledizioni varie con le spesse pareti metalliche.
"Marron!" gridò Bra cercando di sciogliere il
polso dalla stretta dellamica. "Lasciami!"
Marron finalmente la mollò e Bra cadde su una delle
sedie della cucina. "Perché hai invitato Pan, Bra?!
Non volevo che venisse" ringhiò Marron arrabbiata.
"Cosa?" disse Bra massaggiandosi il polso.
"Perché non dovrei invitare Pan, è mia amica, e
come mai tu non vuoi che venga? Pensavo fosse anche amica
tua."
Ci fu un lungo silenzio di Marron. "Non è che non
siamo amiche, è che
Non posso sopportare di vedere
Pan giocare così con tuo fratello! Devo fare qualcosa!"
Bra si massaggiò le orecchie "Un po più
forte Marron, con questo orecchio riesco a sentirci
ancora un pochino."
"Bra! Sono seria! Hai visto Trunks alla festa ieri
sera? Era così sottosopra che pensavo dovesse avere una
crisi proprio davanti a me."
"Che? Di cosa stai parlando, Marron? Non ho mai
visto mio fratello così felice, be , choc di
averne tre a parte."
"C-cosa?" balbettò Marron.
"Sì, ciao, trascorre più tempo possibile con Pan e
sembra essere contento."
Marron scosse la testa "E solo a causa di
quello stupido desiderio che ha espresso Pan. Bra, come
sua sorella hai il dovere di aiutarmi a fare in modo che
Pan non gli spezzi il cuore."
Bra sollevò un sopracciglio "Sei sicura di non
essere semplicemente gelosa Marron?"
"IO! Gelosa! Ha! Non sono gelosa, sono solo in
pensiero per un amico."
Bra sorrise maligna "Sei gelosa."
"Cosa?! Ti ho detto che sono.."
"Sei gelosa! Sei gelosa! Che carina!" rise Bra.
"Non è vero!"
"Sì, invece! Sì!" disse Bra circondandosi con
le braccia e scuotendo le spalle.
"Bra!" gridò Marron, avanzando verso la mezza
saiyan.
"Iih!" squittì Bra saltando via dalla sedia.
Marron la inseguì fuori della porta di servizio.
Bra cominciò a cantare a squarciagola "A Marron
piace Trunks! Marron è gelosa!"
"Zitta Bra!" gridò Marron ancora alle calcagna
della saiyan. Oltrepassarono Bulma e Vegeta, Marron udì
parte della loro litigata.
"Smetti di parlarmi di Bra!"
"Non finché non ne metti uno!"
Marron rivolse loro una strana occhiata e li superò.
"Marron and Trunks sitting in a tree K I S S I N G"
cantava Bra.
"BRA!" gridò Marron.
"Basta parlare di reggiseni!" strillò Vegeta.
Goten cercò di nascondere la faccia dietro alcuni libri
mentre oltrepassava latrio, tutti facevano
imitazioni della terribile risata di Ms. Queen, la
preside.
"Ecco il ragazzo da frusta di Ms. Queen" rise
un ragazzo.
Goten strinse i denti e passò oltre. Oh, grandioso!
Perché io?! Cosho fatto per meritarmi questo?
Era lora di ginnastica, si diresse verso il proprio
armadietto per cambiarsi. Si stava togliendo la maglia
quando un altro studente emise quel terribile suono
lacerante.
"Ho, ho, ho, ho, ho, ho, ho!"
"Hey, Goten, piccolo, cosa indossi sotto quella? Un
completino di pelle? Anche oggi andrai a trovare Ms.
Queen?"
"Sei il suo animaletto? Ti punisce quando fai il
bambino cattivo?"
Goten si girò a guardare il gruppetto di rompiballe [ ok
rompiballe ce lho aggiunto io ^_- ND Fra ], alcuni
si stavano vestendo, altri avevano già finito.
"La volete piantare!" gridò Goten cominciando
a slacciarsi i pantaloni.
"Oh, piccolo, spogliati!" gridò un ragazzo.
Gli altri cominciarono a cantare la classica canzone da
strip facendo roteare le proprie magliette sopra la testa.
"Finitela!" urlò Goten arrossendo
completamente. "Mi devo vestire e non voglio avervi
tutti intorno!"
"Spogliati! Spogliati!" cominciarono a scandire
tutti i ragazzi. [ Take it off! Take it off! Questo mi
ricorda qualcosa... heeheheeeeheee ve lo tradurrò più
avanti
. Hihihihihihihi ^.^ ND Fra ]
"Ho detto di finirla!" urlò Goten ma nessuno
gli diede ascolto.
Finalmente la campanella suonò e finalmente lasciarono
in pace Goten, che però sfortunatamente arrivò in
ritardo.
"Scusi!" disse Goten inchinandosi leggermente
davanti al prof di educazione fisica. "Sono in
ritardo."
"Signor Son! Ha una buona ragione per questo
ritardo?" chiese linsegnante incrociando le
braccia.
"Um
." Goten tenne la bocca chiusa, come
se mi potesse credere.
"Come pensavo. Devo mandarti nellufficio della
preside?"
"No! No! La prego abbia pietà! Farò qualsiasi
cosa, ma per favore non quello!" implorò Goten
cadendo in ginocchio terrorizzato, abbracciando le
ginocchia dellinsegnante di ginnastica.
"Ok! Ok! Lasciami!" disse il prof cercando di
scrollarsi dalle gambe il saiyan terrorizzato.
"Grazie signore!" gridò Goten rialzandosi.
La classe lì intorno ridacchiava pazzamente assistendo
alla scena.
"Non mi ringrazi ancora signor Son. Come punizione
dovrà lavare le divise sporche."
"Le cosa?" ripeté Goten con voce atona.
Il professore diede un esercizio alla classe e guidò
Goten al magazzino, dove era riposto tutto lequipaggiamento
ginnico. Indicò un estremamente sporco e puzzolente
mucchio di asciugamani, uniformi, parastinchi e quantaltro.
"Lei sta scherzando" disse Goten fissando la
pila.
Il professore si tappò il naso, rendendo la propria voce
alquanto buffa. "No, signor Son. Questo mucchio di
roba rimanendo qui per Kami-sama sa quanto non si pulirà
certamente da sola."
"Volevo dire" disse Goten sventolandosi una
mano davanti alla faccia. "Non mi sento
particolarmente bene. Devo farlo davvero signore?"
"Be, questo o la preside."
"Lo faccio!" gridò Goten.
Linsegnante se ne andò e Goten si schiaffò una
mano davanti alla bocca. "Credo di sentirmi male."
Goku entrò nel gigantesco edificio con scritto N.A.S.A
in katakana, scritto a caratteri cubitali sul fronte
della costruzione. Si presentò alla reception e disse
alla donna seduta dietro la scrivania del suo
appuntamento con Jerry Higgins, passandole il biglietto
da visita che gli aveva dato.
La donna gli scoccò unocchiata scettica "Lei
è qui per vedere Jerry, il capo del reparto scientifico?"
"Be, non ne sono sicuro, non mi ha detto di
cosa si occupasse. Se vuole me ne posso andare."
Proprio allora apparve Jerry e puntò dritto verso di
loro.
"Oh, bene, è arrivato. E tutto ok Sarah. Lho
invitato io" disse luomo avvicinandosi a Goku.
"Ok" disse la donna lanciando a Goku unocchiata
stupefatta.
"Allora, di cosa mi voleva parlare?" chiese
Goku seguendo Jerry attraverso ledificio.
"Be, lho sentita parlare con gli altri
ieri sera e non ho potuto fare a meno di ascoltare. Ha
detto qualcosa a proposito della Capsule Corps, che
avrebbe possibilità nellesplorazione spaziale
avanzata. Mi chiedevo, ha lavorato per la loro divisione
di ricerca?"
"No, il fatto che so delle loro possibilità a
proposito di viaggi spaziali è che sono andato nello
spazio con una delle loro navi."
Luomo si fermò e guardò Goku, sotto choc. "Intende
dire che la Capsule Corps ha già la possibilità di
compiere viaggi spaziali a lunga distanza? Lei è uno dei
piloti? Ha idea di che cosa potrebbe fare per il nostro
pianeta questo genere di tecnologia? Potremmo arrivare su
Marte, forse più in là! Esplorare la galassia! Forse
addirittura scoprire se esistono forme di vita aliene,
oltre a noi!" [ ^______________^ ND Fra ]
Goku si chiese vagamente cosa avrebbe fatto luomo
se gli avesse detto di essere un alieno. Decise di non
scoprirlo, immaginando che avrebbe potuto affettarlo in
pezzettini per verificare quanto fosse diverso in verità.
Hey, aveva visto alcune di quelle presunte autopsie sugli
alieni.
"Potrebbe aspettare un secondo. Devo dire a qualcuno
di questa cosa!" disse luomo correndo fuori.
Goku si acciglio appena se ne fu andato e si guardò
intorno. Sembrava che fosse in una stanza da esami o cose
così. Cera una grande lavagna appesa al muro e su
di essa cera unequazione follemente lunga.
"Hmmmmmmmmmm," disse Goku avvicinandosi alla
lavagna. Le diede unocchiata, poi prese un gessetto
e cominciò a scrivere.
"E qui" disse Jerry di ritorno dopo una
decina di minuti. "Questo è il tizio di cui ti
dicevo" disse accennando a Goku, proprio mentre
finiva di tracciare un cerchietto sulla lavagna.
Entrambi gli uomini rimasero a bocca spalancata.
"Quella non è la formula sulla quale abbiamo
lavorato durante gli ultimi due anni?" chiese luomo
che Jerry era andato a cercare.
Jerry annuì, senza spiccicare parola.
"Oh, questa" disse Goku con un accenno alla
lavagna. "Pensavo che fosse uno di quegli esercizi
che si fanno per imparare la matematica, come quelli che
mia moglie faceva sempre fare a mio figlio" spiegò,
grattandosi la testa con aria di scuse. "Scusi se ci
ho pasticciato, pensavo solo di darle una sistemata."
"Mio Kami-sama!" esclamò luomo correndo
verso la lavagna ed esaminandola. "E giusta!
Tutta quanta!" disse proseguendo lungo la lavagna
infinita.
"Oh, bene" disse Goku. "Cera qualche
errore nel mezzo e non ero sicuro di averlo corretto bene."
"Quanto tempo lhai lasciato qui?" chiese
luomo guardando Jerry.
Jerry lanciò unocchiata allorologio "Non
più di 15 minuti."
"Veramente erano circa dieci" disse Goku.
Entrambi rimasero a fissarlo come pesci fuor dacqua.
"Jerry dove lhai trovato questo tipo?"
"Al ricevimento della Capsule Corps, ieri sera."
"La Capsule Corps ha dei geni come questo al suo
servizio! La famiglia Briefs è già nota per essere un
mucchio di geni della tecnologia. Con questo genere di
conoscenze possono monopolizzare praticamente ogni
dannata compagnia che vogliono!"
"Oh, Bulma non lo farebbe" disse Goku attirando
la loro attenzione. "Ha costruito una nave spaziale
solo per uso privato, non aveva progettato nessuna
commercializzazione."
"Ma è come piantar fiori su una miniera doro!"
gridò Jerry.
"Cosa importerebbe, sono già ricchi" disse
Goku.
Entrambi i due si lanciarono occhiate.
"Signor Son, il mio nome è Carl, sarebbe così
gentile da lasciarci fare qualche test su di lei?"
"Che genere di test?" disse Goku chiedendosi se
avessero capito che non era umano.
"Oh, niente di particolare. Solo un test per il QI.
Le spiace?"
"Oh, certo che no. Suona divertente" disse Goku.
I due lo guardarono di nuovo, poi lo condussero verso
qualche altra stanza dove si tenevano i test.
"Oh Kami-sama! Mi sento così sporco!" disse
Goten tornando nello spogliatoio maschile. "Tutte
quelle divise da rugby, eeeeekkk! Dovrebbe esserci una
legge che vieti che gli studenti debbano fare una cosa
del genere. Comunque penso che sia sempre meglio che
essere di nuovo inseguito per la scuola da Ms. Queen. Era
così imbarazzante! Almeno nessuno mi ha visto, adesso."
Si strappò di dosso la propria divisa da ginnastica,
immaginando che avrebbe dovuto bruciarla e si infilò
nelle docce, non gli importava un accidente neanche se lo
stava guardando il mondo intero, tutto quello che
desiderava era lavarsi.
Alcuni minuti più tardi il resto della classe entrò
nello spogliatoio e lo raggiunse per una doccia veloce.
Goten si lavò più in fretta che poté per evitare che
si verificasse la stessa scena dellultima volta.
Finì la doccia e si mise un asciugamano intorno ai
fianchi.
"Hey, Goten!"
Merda
"Perché non fai il mio ragazzo da frusta?"
disse uno colpendolo con lasciugamano bagnato sulle
chiappe, con uno schiocco.
"Ouch!" ululò Goten, saltando due metri in
aria.
Diversi altri ragazzi sorrisero malignamente mentre Goten
li oltrepassava e si premurarono tutti di assestarli una
frustata con gli asciugamani bagnati. E la fila era lunga.
Quando il povero Goten finalmente arrivò al suo
armadietto il suo didietro, le gambe, e la schiena erano
coperte di lunghi segni rossi, e tutti quei rompipalle
emettevano miagolii vari ed eventuali.
"Call me Queen!"
"Lecca i miei stivali!"
"Mettiti in ginocchio e dimostrami quanto mi ami!"
Goten si sbatté una mano sulla faccia e si vestì più
veloce che poté, cercando di sfuggire agli ululati degli
altri ragazzi.
"Kami-sama questa classe è gay o cosaltro?"
si chiese a voce alta.
Uscì dallo spogliatoio, cercando di non mostrare quando
gli facessero male le asciugamanate, quando il suo pager
[ non so cosèèèè! ^^
Sul dizionario non cè
Cosè, tipo un
pocket bell come ho visto in certi manga? Un
cercapersone??? ^^() Boh! ND Fra ] squillò. Lo prese e
gli diede unocchiata.
"Daccordo Trunks!" disse guardandosi
intorno in cerca di un telefono [ ma Goten non aveva il
cell?? ND Fra ]. Ne trovò uno e compose il numero del
suo migliore amico.
"Pronto?"
"Ciao Trunks, che cè?"
"Ah, Goten, bene, vieni a casa mia dopo la scuola,
facciamo un piscina party."
"Ok! Forte!"
"Allora vieni?"
"Certo! Non me lo perderò per niente al mondo, chi
cè?"
"Pan, Marron, Bra, tu, e io."
"Grandioso, Bra e Marron in costume da bagno!"
"Ehi, è mia sorella" ruggì Trunks.
"He, he, he, ok, daccordo, guarderò Marron e
quando non stai guardando anche Bra."
"Goten, sei senza speranza" sospirò Trunks
dallaltra parte. "Dopo quel desiderio non
credevo che avresti mai voluto avere intorno delle
ragazze."
"Oh non sono le ragazze il peggio, sono gli altri
ragazzi."
"Cosa?!" gridò Trunks. Goten dovette
allontanarsi il telefono dallorecchio, scoccò unocchiata
allorologio.
"Guarda Trunks devo andare, la mia prossima lezione
inizia fra poco."
"Ok, ci vediamo dopo, ciao."
"Aha, ciao" disse Goten riappendendo la
cornetta e avviandosi per la lezione successiva.
Pan camminava verso lentrata principale con un
gruppo di sue amiche, guardandosi attorno in cerca di
Trunks, ma finora non ce nera traccia.
"Scommetto che è opera di Marron" borbottò
fra sé Pan. "Chissà che cose terribile starà
facendo per far sì che il mio Trunks si dimentichi di me!"
disse Pan battendosi le mani sulle guance e scuotendo la
testa. "Tutti e tre!"
"Hey Pan!"
Pan si girò verso il suono di un clacson.
"Trunks-chan!
Bra?" Invece di vedere
Trunks come Pan pensava, cera Bra seduta seduta sul
cappuccio della sua macchina sportiva
decappottabile viola, che la salutava. Più di un ragazzo
la fissava con occhi sognanti. Bra era completamente
vestita di nero, nero il top a mezze maniche, neri i
pantaloni aderenti, neri gli stivali a tacco alto, e da
quanto poteva vedere Pan, anche il reggiseno di Bra era
nero. Aveva un fazzoletto nero annodato al collo e
addirittura rossetto nero [ vuoi anche una frusta, Bra,
già che ci siamo? ND Fra ]. Pan spostò lo sguardo da
Bra per vedere chi stava alla guida, e che suonò ancora
il clacson; Marron.
"Che ci fate voi due qui?" chiese Pan
avvicinandosi alla vettura viola.
Bra saltò giù dallauto e dritto davanti alla sua
faccia. "Siamo venute a prenderti, sciocca"
disse agitandole un dito davanti agli occhi. "Facciamo
un piscina party a casa mia," si diresse verso la
portiera posteriore e laprì. "Salta su, ci
fermeremo a casa tua per prenderti il costume."
Gli occhi di Pan si spostarono su Marron, che stava
cercando di guardare tuttaltro che lei. "Ma
Bra.."
La mezza saiyan la interruppe richiudendo di colpo la
portiera e avvicinandosi a Pan. "Non litigate voi
due. Ci dobbiamo divertire e questo è un ordine."
Sollevò Pan prima che lei potesse protestare e la buttò
nel sedile posteriore. Poi saltò a sua volta e atterrò
al suo fianco. "Andiamo!"
Marron avviò lauto e si tirò fuori dal parcheggio.
Bra si appoggiò al sedile e mandò ai ragazzi in
adorazione un bacio. "Ciao ragazzi!"
"Bra! Sei matta" disse Pan risistemandosi dalla
posizione in cui era atterrata quando lamica laveva
lanciata. "Non ci starai diventando gotica? Fai
venire un colpo solo a guardarti."
"Oh? Pensavo che ti piacesse Trunks. Non sapevo che
ti piacessero questo genere di cose," disse Bra
sollevando un sopracciglio.
"C-cosa?" balbettò Pan arrossendo
violentemente. "Hey! Sono a posto, io!"
Bra ridacchiò e si sedette di nuovo dritta. "E
ora di divertirsi un po! Non siamo stati assieme
come gruppo per molto tempo" disse Bra mentre il
vento le faceva sventolare allaria i lunghi capelli
azzurri. "Più veloce, Marron, Goten e Trunks ci
staranno aspettando!"
"Bra, sono già al limite della velocità."
Disse Marron con voce divertita.
"Chissenefrega, vai più veloce!" gridò la
mezza saiyan.
Marron rise con lei e premette a tavoletta lacceleratore.
"Marron! Bra!" gridò Pan mentre lauto
sfrecciava via.
"Weeeeeee!" gridò Bra.
Bulma si accigliò, seccata, mentre il
maestro Muten atterrava con la sua auto volante e saltava
giù.
"Oh, Bulma, che ci fai qui?"
"Io vivo qui" disse Bulma guardando male il
vecchio.
"Oh già, me nero quasi dimenticato" rise.
"Che cosa vuoi, Muten?" chiese Bulma
incrociando le braccia.
"Sono solo venuto a vedere come va, come sta la
signorina?"
Bulma sollevò un sopracciglio, "Vegeta?" Diede
unocchiata alla porta scorrevole da dove si poteva
vedere lex saiyan impegnata nei suoi esercizi.
"Non sarai venuto a scattare qualche altra delle tue
foto da pervertito, vero?"
"Perché Bulma, mi ritengo offeso, come potrei fare
una cosa del genere?"
Bulma si accigliò di più.
"Puoi perquisirmi non ho nessuna macchina
fotografica" disse Muten aprendo le braccia.
"No grazie" disse Bulma lasciandolo entrare.
Non credeva al vecchio, non cera da aspettarsi
niente di buono. Muten andò dritto verso il divano e
cominciò a girovagare fra i canali della TV, Bulma
rimase a fissarlo.
"Sono solo venuto a vedere la tv via cavo. Cè
un programma che voglio vedere, ma non prendo il canale"
disse il vecchio innocentemente.
"Di che genere?" chiese Bulma, senza muoversi.
"Niente male, Bulma mio caro. Non farei una cosa del
genere con i ragazzi qui intorno" disse Muten
aggiustandosi gli occhiali.
Bulma rimase lì a fissarlo finché improvvisamente
squillò il telefono. Guardò in direzione dellapparecchio
più vicino e poi di nuovo Muten, chiedendosi se fosse
sicuro lasciare solo il vecchiaccio.
"Resta qui e lascia in pace Vegeta" lo avvertì
Bulma prima di scomparire.
"Hey, sono qui solo per guardare" disse Muten
continuando a girovagare fra i canali. Si fermò alla
vista di un gruppo di ragazze intente a fare aerobica.
Diede unocchiata a Vegeta proprio mentre la
principessa stava quasi per perdere lequilibrio, e
poi di nuovo la TV. "Hmmmmm
" [ ^^() ND
Fra ]
Vegeta ruggì, frustrata. Così non andava, non aveva
ancora perfezionato la tecnica di combattimento con
questa forma, il raggio dazione delle sue braccia
era più corto, ma quello delle gambe era più lungo.
Questo rendeva più facile dare calci che pugni,
diversamente dal suo corpo maschile, che era abbastanza
abile in entrambi. Diede un altro calcio in alto.
Maledizione! Questo è ciò a cui servono le code,
bilanciamento, imprecò la principessa dei saiyan
ondeggiando un pochino durante il calcio. Prima di capire
come utilizzare questo corpo sarò tornato normale e
allora sarò sbilanciato per aver combattuto come donna!
Ahhhh! Che schifo!
Vegeta lanciò unocchiata alla porta mentre si
apriva ed usciva il maestro Muten.
Oh, no. Non quella specie di peto ambulante! "Che
diavolo vuoi?" ringhiò Vegeta.
"Non cè bisogno di fare così" disse
Muten avvicinandosi. "Non ho potuto fare a meno di
notare che stai avendo qualche problema."
"Non è vero!" gridò Vegeta voltando le spalle
al vecchio.
"Sembravi un pochino sbilanciata" continuò
Muten.
Vegeta grugnì.
"Sai Vegeta, le donne fanno le cose diversamente.
Hanno più forza nelle gambe che nella parte superiore
del corpo. Hanno anche esercizi speciali per rafforzarsi."
"Cosa?" disse Vegeta voltando il capo a
guardare Muten. Forse stava sbagliando qualcosa,
dopotutto era una novità per lei, non che lavrebbe
mai ammesso.
"Vieni dentro, ti faccio vedere" disse Muten
girandosi e tornando in casa prima che Vegeta potesse
dire sì o no.
"Odio quel vecchio" mugugnò Vegeta fra sé
mentre lo seguiva con riluttanza.
"Guarda" disse Muten indicandogli la TV.
Vegeta guardò la TV: una fila di ragazze era stesa sul
pavimento e sollevava ritmicamente le gambe.
"Uno e due e tre e quattro!"
"Mi stai prendendo in giro" disse Vegeta.
"No! Questo è come le ragazze si esercitano e si
allenano, e si rendono più flessibili," disse Muten.
"Ovviamente devi essere vestita propriamente"
disse il vecchio tirando fuori da chissà dove un
completino nero e lanciandolo a Vegeta. Dopodiché mise
un lungo paio di orecchie bianche sulla sua testa.
"Che diavolo sono? Orecchie da coniglio?" disse
Vegeta guardando la divisa da coniglietta di play boy che
Muten le aveva passato. Vegeta ruggì, il pugno tremante,
il sopracciglio traballante. "Vuoi che io mi metta
questa! E faccia quello!" gridò la principessa
indicando la TV.
"Sì, perché non ti cambi?" disse Muten
spingendola verso il bagno.
"Non sono stupida, VECCHIO PAZZO!" urlò Vegeta.
Afferrò Muten e gli diede una scrollata, catapultandolo
attraverso una grande finestra, nel prato fuori.
Bulma tornò di corsa dove aveva sentito il rumore di
vetri infranti e vide Vegeta con un completo da
coniglietta in una mano, con un paio di orecchie da
coniglio in testa, ansimando rabbiosa e ruggendo al
vecchio che si stava giusto alzando, mentre in TV cera
una schiera di ragazze intente a fare aerobica.
"E uno e due e tre e quattro. Ecco, tenetela su e
presto avrete culetti di marmo!"
"Spegni quella merda!" gridò Vegeta.
Bulma si coprì la bocca con una mano per non ridere,
"Certo, musetto dolce" ridacchiò con voce
soffocata.
Vegeta ringhiò e gli lanciò il vestito, marciando
rabbiosamente fuori, ancora con le orecchie in testa. Una
volta che se ne fu andata Bulma scoppiò a ridere.
Guardò il completo fra le sue mani "Vegeta
coniglietta di play boy * giggle *. Vegeta
coniglietta
di play
boy
" disse
Bulma diventando improvvisamente rosso.
Fine Prima parte cap 4°
|