Vite Parallele
JULIAN&AMY ALEX&MICKIE
VITTORIO&ANDREA
DUBLINO 21 LUGLIO
- Julian
Tuo padre ti sta cercando da
più di dieci minuti!- disse la signora Ross appena vide
suo figlio che stava palleggiando con un pallone di cuoi
in giardino.
- Vado subito mamma
ma prima devo fare una
telefonata. -
DRIIN DRIIN DRIIN
- Mary lascia
rispondo io
Pronto?! - si
affrettò Amy nel rispondere al telefono.
- Ciao Amy sono io -
- Ciao Julian, come mai questa telefonata? -
- Che ne diresti di cenare insieme questa sera? Potremmo
andare in quella trattoria vicino il fiume, ti va? - Le
domandò Julian.
- Io non ho impegni particolari, i miei genitori devono
prender parte ad una festa nel castello degli Smith a
Londra e sono partiti ieri
che ne diresti di venire
a mangiare da me? Questa villa è già enorme figurati
vuota
- obiettò Amy
- Se non disturbo
ci vediamo alle 7? -
- Va bene
sii puntuale! - Rispose Amy scoppiando in
una fragorosa risata riattaccando la cornetta.
Dopo aver riattaccato la cornetta telefonica Julian viene
richiamato per l'ennesima volta dal padre.
- Arrivo
un po' di pazienza! -
- E' più di mezz'ora che ti cerco che fine avevi fatto?
-
- Ero al telefono con Amy
i suoi genitori sono
fuori e mi ha proposto di cenare insieme nella sua villa.
-
- Ok
Volevo parlarti di quel viaggio di lavoro a
Goodville
hanno appoggiato il mio Progetto di
restaurazione di quella locanda del 1500, vorrei che tu
mi accompagnassi, per i tuoi studi universitari è
un'ottima occasione per fare un po' di pratica, ho
pensato di lasciarti la riprogettazione di un'arcata. -
disse il signor Ross tutto di un fiato.
- Papà ma è una notizia stupenda
davvero!
Goodville
ricordo la prima volta che mi hai portato
nel "paese dei sogni"
così lo chiamate tu
e la mamma vero? - esclamò entusiasta Julian.
- "Il paese dei sogni" dove io e tua madre ci
siamo innamorati e
- non poté concludere quella
frase che subito fu bloccato.
- Oh nooooooo questa storia la conosco a memoria
-
aggiunse Julian.
- Va bene
allora partiremo tra un paio di settimane
e staremo li per circa due mesi. - concluse il discorso
il signor Ross.
GOODVILLE 21 LUGLIO
- Alex! Ciao aspetta! -
- Ciao Mickie dove vai? Mi accompagneresti dal
fruttivendolo? -
- Si devo parlarti
-
- Dimmi, che c'è di così urgente da anticipare il
nostro incontro di un'ora?-
- Ho parlato con il signor Jason, l' ho convinto a
spostare l'esame di analisi a dopo le vacanze! E'
fantastico vero? Così ho pensato che potresti tornare a
Londra anche se non cela farai per la festa almeno farai
una bella sorpresa a Patty no?! So quanto ci tieni! -
disse Mickie tutto di un fiato.
- Mickie
si è fantastico! Davvero! Che ne diresti
di accompagnarmi, i tuoi non ci sono a casa e se Mr.
Jason ha spostato l'esame a Goodville non rimarrà
nessuno, parlerò io con i tuoi nonni, non sarà un
problema. -
- Alex non saprei
i miei nonni non c'entrano e che
non vedi la tua famiglia da mesi
non vorrei
sentirmi a disagio o fuori luogo, anche se mi piacerebbe
visitare Lontra, mene hai così tanto parlato
e poi
conoscere la tua adorata Patty -
- Allora non aggiungere altro, passerò a casa tua verso
le 17, mi raccomando comincia a preparare i bagagli!
Partiremo al più presto e non voglio sentire ma! -
- Va bene mi hai convinto ci vedremo dopo! -
Qualche ora dopo
TOC TOC
- Avanti
! -
- Sono io Mickie, posso entrare? -
- Certo cosa aspetti? -
- Nonnaaaaa è arrivato Alex, per dirti di quel viaggio a
Londra di cui abbiamo appena parlato!
dai su vieni!
-
- Ciao Alex come stai? -
- Bene Mrs.- rispose Alex imbarazzato.
- Vorresti portarmi via la mia stella per un po' he? -
disse la nonna di Mickie scherzando un po' con il ragazzo.
- Ma nonna! - la rimproverò Mickie.
- Stavo scherzando nipotina
dunque io e Jeff (il
nonno di Mickie n.f. Cris21) abbiamo parlato appena dieci
minuti fa e
bhè ci fidiamo di voi, non ci sono
problemi ma mi raccomando la massima serietà e non
combinate troppi guai in mia assenza!-
- Grazieeeeeeeeee nonna ti adoro
anche tu nonno!-
disse Micie rivolgendosi anche all'uomo appena entrato.
- Vado a preparare i bagagli
- aggiunse la ragazza.
- Fai con comodo, partiremo solo tra un paio di giorni,
il tempo di sistemare i passaporti, acquistare il
necessario per il viaggio e avvertire mia madre
farò
una bella sorpresa a Patty. - concluse Alex aprendo la
porta di ingresso per uscire.
- Grazie anche a lei signora, ci sentiremo presto
ciao -
- Ciao Alex
- rispose la donna.
- Ti telefono stasera al College, mi raccomando fatti
trovare nel tuo appartamento- gridò Mickie al piano dal
piano di sopra.
- Mi raccomando non farla arrabbiare altrimenti diventa
un uragano
- aggiunse infine la nonna di Mickie.
Alex sorrise ed uscì diretto verso il College per
raccogliere le sue cose, le vacanze erano ufficialmente
iniziate.
ROMA 21 LUGLIO
- Hei!!! Andy, ciao come va? -
- E melo chiedi? Sono appena le sei del mattino, ho un
sonno tremendo eppure devo correre
Il mister ha
dato le convocazione e ha avuto la brillante idea di
farmi capitano
sarò presente a tutti i match e
giocherò da centrale
ma tu che ci fai qui?- chiese
Andrea meravigliata della presenza del suo amico.
- Per un paio di settimane lavorerò in un piccolo bar
del centro
e per arrivare puntuale devo svegliarmi
presto
ma tu dove vai ad allenarti?- rispose
Vittorio.
- Nella pista ciclabile, è ha disposizione
esclusivamente per i nostri allenamenti ma se non vado
presto non posso allenarmi per la velocità
-
- Ma poi cosa avete deciso per quel torneo negli States?
-
- Ancora so niente ma credo che l'allenatore abbia
accettato visto che in Italia le occasioni di giocare a
Street Hockey sono quasi inesistenti! -
- E dove dovreste andare precisamente? -
- In un paese di nome Goodville credo
se non erro.
-
- Sono contento per te dai il meglio di te e torna presto
-
- Bhè credo che ci vedremo ancora prima della mia
partenza
- scoppiò a ridere Andrea all'ennesima
morale dell'amico.
- Devo andare altrimenti Alfonso mi licenzia ciao! -
disse Vittorio.
- Senti, questa sera cosa hai da fare? -
- Non saprei, ti telefono appena torno da lavoro, ti
trovo a casa? -
- Prova sul cellulare, devo tornare ad allenarmi anche in
pomeriggio, abbiamo un amichevole con dei ragazzi del
quartiere, se non sto giocando ti risponderò certamente.
-
- Ma allora state giocando seriamente
- Vittorio la
stava palesemente prendendo in giro.
- Certo!!!!!!!- rispose alterate la ragazza. Infine
scoppiarono a ridere entrambi.
Nella pista ciclabile un paio d'ore più tardi.
- Ragazzi
venite qui, devo parlarvi - il mister
richiamò i giocatori davanti a lui.
- Vi avevo accennato del torneo negli States vero?Quello
organizzato dal Prestigioso College Coopler
- Bhè oggi ho dato la conferma della nostra
partecipazione, partiremo tra qualche settimana, parlate
con i vostri genitori e rinnovate il passaporto
-
continuò il mister.
- Ma se dovrebbero sorgere dei problemi con i nostri
genitori mister
sa, mia madre già ha qualche
problemi a mandarmi in giro per l'Italia, figuriamoci in
America
- disse uno dei componenti della squadra.
- Ok forse hai ragione provvederò io a informare tutti i
vostri genitori, la vostra presenza è un obbligo per la
squadra, non voglio sentire ma e ne sé da nessuno. -
- E
forse è meglio che vi accompagni anche
qualcuno della famiglia
ok?
- Va bene! - dissero tutti in coro.
La squadra di Street Hockey nella quale giocava Andrea
era di tipo misto, composta da dodici giocatori, otto
ragazzi e quattro ragazze, e proprio lei era stata scelta
come capitano per la sua abilità di playmaker e per la
sua velocità d'azione.
Dopo gli allenamenti.
- Mister
mi scusi. -
- Dimmi Andy
che c'è? -
- Io volevo dirle
hemm
- iniziò a parlare in
evidente stato di imbarazzo.
-
insomma i miei genitori sono molto impegnati con
il lavoro, viaggeranno molto per i loro affari e io non
posso chiedere loro di accompagnarmi
ma avrei un
amico disposto a farlo se solo glielo domandassi ma
volevo prima il suo consenso
- riuscì a dire tutto
di un fiato.
- Per me va bene
ma chiederò prima ai tuoi
-
rispose il mister.
Era sicura che non ci sarebbero stati problemi, per i
suoi genitori Vittorio era come un figlio e non gli
avrebbero mai negato il permesso di accompagnarla.
CONTINUA...
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