UN
VIAGGIO
EPILOGO
Circa
quattro mesi dopo
Verso mezzogiorno il campus dell'Università era come
sempre piuttosto affollato di ragazzi e studenti che,
all'ombra dei portici o in mezzo ai prati verdi del
cortile, chiacchieravano nell'intervallo tra una lezione
e l'altra.
Era una luminosa mattina di metà marzo a Sunnydale, e la
primavera stava lentamente prendendo il posto
dell'inverno lungo e rigido che era appena trascorso,
portandosi via, insieme al freddo, anche i ricordi
terribili legati ad una folle dea e ai suoi spaventosi ed
apocalittici progetti.
Una fine del mondo scongiurata per poco, molto poco,
grazie al sacrificio di una ragazza che non avrebbe mai
sperato di tornare per poterlo raccontare. Una ragazza
conosciuta da tutti come Buffy Summers e da pochi come La
Cacciatrice, che dopo quattro mesi dalla propria morte e
da un quasi istantaneo ritorno dall'aldilà era tornata
ad essere quella di sempre, con la sua vita da
studentessa e con, naturalmente, il suo sacro dovere di
prescelta.
"Me l'ha chiesto come se fosse la cosa più naturale
del mondo...ti rendi conto? E' semplicemente pazzesco...".
Willow alzò le spalle, lanciando un'occhiata all'amica
mentre scendevano le scale insieme a Tara, che stringeva
al petto un paio di antichi volumi riguardanti, con tutta
probabilità, misteriose pratiche magiche.
"Secondo me dovresti lasciarla andare. Non è più
una bambina".
Buffy fissò con disapprovazione la giovane strega.
"Sì che è una bambina. E comunque non la lascio
fuori casa fino a notte fonda ad una festa alla quale,
per quanto ne so, potrebbe anche partecipare un gruppo di
maniaci o, ancora peggio, qualche vampiro in cerca di
giovani gole da addentare. Mi dispiace ma non se ne parla".
Tara sorrise. Si portò una ciocca bionda dietro un
orecchio.
"Se sei tanto preoccupata perchè non l'accompagni?".
L'altra sospirò, fermandosi ed appoggiandosi al muretto
di un'ala del portico.
"Lo farei se non avessi promesso a Giles di aiutarlo
con le ricerche su quel simpatico demone con cui ho avuto
un incontro ravvicinato l'altra sera. E poi ho il mio
allenamento settimanale...insomma, una notte ricca di
deliziosi impegni da Cacciatrice".
Le ragazze si guardarono, poi Willow si affiancò a Buffy.
"Ci offriremmo noi di accompagnare Dawn, ma...ecco,
abbiamo un importante raduno al nostro club della magia.
Sai, è una cosa un po' particolare a cui non possiamo
mancare...", aggiunse quindi un po' dispiaciuta.
Tara annuì.
La Cacciatrice girò la testa verso l'amica, scuotendo il
capo.
"Non fa nulla, Will. Vedrò di trovare una soluzione...anche
se quasi sicuramente non piacerà a Dawn. Uff, certo che
è dura fare la madre e la sorella insieme...".
Volse lo sguardo al cortile assolato, disseminato di
studenti, mentre Willow le sorrideva comprensiva. Il
vociare vivace del campus si diffondeva nell'aria insieme
al profumo della nuova stagione e ad una brezza leggera,
tiepida. Sì, il tempo stava cambiando, e si sentiva.
Ad un certo punto gli occhi di Tara, ancora in piedi
dietro alle ragazze, si illuminarono d'improvviso,
catturati da qualcosa che dovevano aver notato.
"Credo...che ci sia una soluzione che non dispiacerà
per niente a Dawn", disse piano, continuando a
fissare con interesse un punto oltre le teste delle due
ragazze. "E direi anche che sta venendo da questa
parte ad ore dodici...". Fece una pausa. "...con
Dawn".
Subito Willow si girò, cercando di capire a cosa si
stesse riferendo la compagna. Poi, nel momento in cui
individuò l'oggetto del suo discorso, scoppiò in una
piccola risata.
"Sono d'accordo con Tara...".
Anche Buffy si voltò.
"Cosa...", mormorò.
Dal fondo del giardino, in mezzo ad uno dei vialetti che
portavano all'ingresso dell'edificio, si stavano
avvicinando due persone dall'aria più che familiare. Una
era Dawn, che camminava ridendo a braccetto di un bel
ragazzo dai corti capelli biondi, atletico e piuttosto
alto. Indossava dei jeans ed una camicia blu leggermente
sbottonata sul davanti, al collo una sottile catenina
dorata brillava sotto i raggi del sole di marzo. Anche
lui stava ridendo, e fra una risata e l'altra diceva
qualcosa alla sorella della Cacciatrice, che per tutta
risposta ogni volta si stringeva ancora di più al suo
braccio.
"Credo che qualcuno dovrà spiegarmi come mai la mia
cara sorellina non è a scuola come dovrebbe", disse
Buffy con tono più o meno serio, fissando i due. Willow
e Tara continuarono a ridere, per poi seguire l'amica
verso il cortile, dove andò incontro alla coppia
tentando di sembrare autoritaria anche se non con molti
risultati.
"E' una mia impressione o almeno uno dei due non
dovrebbe essere qui?".
Dawn guardò la sorella maggiore con una certa
soddisfazione.
"Non so a chi ti riferisci, io sono perfettamente in
regola", le rispose, innocente.
"Mh, ma davvero?"
"Davvero!".
A quel punto il ragazzo di fianco a Dawn alzò un
braccio, mettendole affettuosamente una mano sulla testa.
Lei rise.
"Tutto a posto, Buffy, ti sta dicendo la verità.
Oggi è uscita prima da scuola perchè non c'erano i
professori delle ultime ore...e così è tornata a casa.
Ho deciso quindi di portarla a fare un giro...siamo
andati al Magic Box e poi abbiam pensato di venirvi a
trovare per una visitina veloce. Tutto qui. Non sei
contenta della sorpresa?".
Spike guardò un attimo la Cacciatrice, poi, senza
aspettare la sua risposta, si concentrò sulla sorella,
iniziando a torturarla con un solletico improvviso. Dawn
cercò di difendersi facendo qualche passo indietro,
mentre continuava a ridere senza quasi più voce.
Lui, invece, oltre a divertirsi, sorrideva. Un sorriso
bellissimo, dolce e solare, che Buffy rimase in silenzio
ad osservare, le braccia incrociate. Nei suoi occhi si
poteva leggere chiaramente un velo di commozione. E di
felicità.
"Vigliacca!".
Il ragazzo tentò di convincere la piccola Dawn ad
avvicinarsi di nuovo, ma lei, qualche metro distante,
scosse il capo con decisione, rifugiandosi quindi da
Willow e Tara, tornate all'ombra del portico.
Spike ridacchiò ancora un po', poi si girò.
E quando incontrò lo sguardo di Buffy, la sua
espressione cambiò.
"Non mi hai ancora risposto, lo sai?".
Lei lo guardò avvicinarsi.
"A cosa?".
"Alla domanda...se ti sono mancato".
Buffy gli sorrise maliziosa.
"Adesso 'non sei contenta della sorpresa' si traduce
in questo modo...dovrò segnarmelo da qualche parte...".
Lo prese per mano, allontanandosi di qualche passo.
"Beh...comunque, contando che non ti vedo da circa...mh,
cinque ore, direi che...sì, mi sei mancato",
riprese poi, una volta arrivati vicino al tronco di un
grande albero. Gli circondò il collo.
"Da morire".
Spike la fissò negli occhi, e dopo averle restituito lo
stesso sorriso si chinò sulle sue labbra, prendendo a
baciarle prima dolcemente, poi con crescente passione.
La Cacciatrice si strinse a lui. Gli rispose con uguale
foga, lasciandolo quindi libero di spaziare sul resto del
viso fin giù, per il collo scoperto.
"Mhh...credo che questo...non sia il posto più
adatto per continuare...", gli mormorò dopo un po',
gettando un'occhiata oltre la sua spalla e notando come
la gente li fissava. "Potrebbero arrestarci per atti
osceni in luogo pubblico...e io non vorrei essere espulsa
dall'Università".
Lui per una decina di secondi continuò a concentrarsi
sull'incavo della sua gola con un certo impegno, poi
rialzò la testa.
"Dannate regole della società...", disse,
fingendosi scocciato. "Eppure non c'è nulla di male".
Buffy si tirò indietro un ciuffo biondo.
"Che ci vuoi fare...purtroppo è una delle cose da
rispettare da chi vive alla luce del sole...". Lo
guardò allusiva.
Lui sorrise.
Sedute sul muretto dove si erano fermate prima, Willow e
Tara avevano osservato la scena da lontano. Dawn, qualche
metro più in là, era invece occupata a sfogliare
interessata i libri di magia delle giovani streghe,
permesso che le era stato dato dopo aver assicurato alle
due che non avrebbe provato a recitare nessuna formula.
"Chi l'avrebbe mai detto...", disse la ragazza
dai corti capelli rossi. "Buffy e Spike assieme. E
che per di più vivono sotto lo stesso tetto...".
Tara fece un piccolo sorriso.
"Sono una bella coppia".
L'altra assentì. "Già. E poi credo...beh, che
fosse una conclusione ovvia dopo quello che è successo.
Buffy si è innamorata di Spike dopo che ha visto quella
parte di lui che non aveva mai immaginato...che nessuno
di noi aveva mai immaginato esistesse. Quella parte
umana, che ancora soffriva per il proprio passato e che
la amava veramente, dal profondo del cuore".
Si fermò un attimo, poi guardò la compagna.
"Anche se inizio a credere che in realtà...Buffy lo
ricambiasse da molto più tempo. Forse aveva solo bisogno
di rendersene conto".
Tara lanciò un'altra occhiata ai due. Pensierosa,
appoggiò la testa alla colonna dietro la sua schiena.
"Potrebbe essere. Però non capisco una cosa. Tu...mi
avevi raccontato che Buffy, qualche anno fa, aveva avuto
una storia con un altro vampiro...Angel, se non mi
sbaglio, e dal quale poi era stata costretta a dividersi.
Non potevano avere un futuro, mi avevi detto. Allora...perchè
mettersi con Spike?".
Willow allargò le labbra in un piccolo, triste sorriso.
"Con Angel era diverso. Oltre alla maledizione che
non avrebbe mai permesso a lui e Buffy di andare oltre ad
un bacio senza che tornasse ad essere un demone, Angel
sarebbe stato costretto a vivere nelle tenebre, per
sempre. Insomma, non erano dei bei presupposti sui quali
costruire una vita insieme...".
Sospirò.
"Invece con Spike le cose sono molto più semplici.
Adesso lui può vivere alla luce del giorno, e sembrare a
tutti gli effetti una persona comune. L'unica cosa che
forse potrebbe risultare un problema fra qualche anno
sarebbe la sua immortalità...ma ho come l'impressione
che questa volta Buffy non rinuncerà alla propria
felicità per un dettaglio del genere".
Detto questo, Willow osservò Dawn che, ancora persa fra
le pagine dei volumi, sembrava non aver ascoltato la
conversazione.
"E poi, in questo modo, anche qualcun altro sarà
felice". La strega si appoggiò alla colonna come la
compagna. "Dawn potrà aver sempre vicino una
persona che le vorrà bene come un protettivo fratello
maggiore. O magari come un altro padre, perchè no".
La ragazza dagli occhi azzurri avvicinò le ginocchia al
petto, sorridendo.
"Sembreranno una vera famiglia. E' molto bello a
pensarci".
Willow annuì.
"Spike è perfetto per Buffy. Sarà un ragazzo
esemplare, con una vita normale e tutto il resto. E,
nonostante tutto, resterà anche il vecchio-vampiro-con-il-chip
che ha fatto parte della banda durante la battaglia
contro Glory. Insomma, la simpatica canaglia che
ricordiamo. Questa volta il sacro dovere della
Cacciatrice non avrà problemi a coesistere con la vita
sentimentale di Buffy Summers".
Tara rimase un attimo in silenzio a riflettere sulle
parole di Willow, poi rialzò la testa. Le rivolse uno
sguardo pieno di affetto.
"Sai...ho come la sensazione che da oggi in poi
tutto andrà per il meglio. Intendo...non solo per Buffy.
Per tutti noi".
L'altra la fissò negli occhi, posando una mano sulla sua.
Gliela strinse.
"Ne sono convinta anch'io".
Buffy e Spike puntarono gli occhi al cielo. Seduti ai
piedi dell'albero, lei aveva la testa poggiata sulla sua
spalla, una mano chiusa in quella del vampiro.
"Buffy...".
"Sì?".
Pausa.
"Come credi che sarà il nostro futuro?".
La ragazza bionda si sollevò d'improvviso, guardandola
sorpresa.
"Sei preoccupato?".
"No...cioè, non proprio. E' solo che...".
Seguì con lo sguardo il volo di uno stormo di uccelli
sopra a delle nuvole lontane, poi abbassò il viso con un
sospiro.
"...beh...spesso ho paura che tutto questo non sia
vero. Che sia solo un sogno, un bel sogno. Tu, io...noi
due, insieme. Briciola sana e salva. Tu...sana e salva.
Tu che mi ami. E io...sotto la luce brillante di questo
sole".
La guardò, gli occhi leggermente lucidi. Attraversati da
un'ombra triste.
"Ho paura...che domani possa svegliarmi nella mia
cripta buia, solo. O, ancora peggio...di non svegliarmi
più", mormorò piano. "Magari sono morto
davvero questa volta, e non lo so...".
Buffy non disse nulla. Rimase ferma a guardarlo, fino a
che lui non distolse gli occhi dai suoi.
Spike scosse il capo, strappando un ciuffo d'erba ai
propri piedi.
"Lo so, lo so...sono uno stupido a pensare a queste
cose, ma...".
"Ti capisco".
La Cacciatrice si spostò dal tronco dell'albero,
mettendosi in ginocchio di fronte a lui. "Ti capisco
bene. Davvero".
Lui rialzò la testa.
"Sul serio?".
"Sì".
Buffy gli sorrise. Gli venne più vicino, guardandolo
dolcemente.
"Ma...devi convincerti che questa è la realtà. E
che niente la cambierà più. So quello che provo, e ti
posso assicurare che non sono mai stata felice e serena
come adesso. Ho cercato per tanto tempo qualcosa che non
ero mai riuscita a trovare...qualcosa che era vicina a
me, ma che non volevo vedere".
Si fermò.
"Sei tu...l'unica cosa che voglio, ora".
Spike la fissò intensamente. Con amore.
"Credo proprio...che seguirti in quel portale sia
stata la cosa migliore che potessi fare", le disse.
A quelle parole, mentre il vampiro si sporgeva in avanti
per baciarla, la ragazza si allontanò improvvisamente,
mostrandosi imbronciata.
Lui la guardò, interdetto e piuttosto deluso.
"Che...che c'è?".
"Mh...beh, ora che ci penso, ai Giudici non potevi
chiedere addirittura di farti diventare umano, invece che...poter
vivere alla luce del sole? Insomma, che razza di
desiderio...".
Spike si tirò indietro, fingendosi indignato.
"Cosa? Ma guarda...guarda che quel desiderio aveva
un senso! Molto poetico, anche...e poi...cosa pretendi?
Non è che abbia avuto così tanto tempo per pensarci su...ero
troppo impegnato a convincere una 'certa' Cacciatrice a
tornare sulla terra...che tra l'altro mi aveva detto più
di una volta che mi odiava. Quindi che senso aveva
chiedere di farmi diventare umano, me lo spieghi?".
Buffy sbuffò, incrociando le braccia.
"Uff...".
"Bè, se non ti sta bene puoi sempre morire un'altra
volta...io corro a salvarti, incontro di nuovo I Giudici,
gli spiego la situazione ed esprimo un altro desiderio...".
Spike girò la testa a lato, più o meno offeso. Buffy
fece un piccolo sorriso e, avvicinandosi di nuovo a lui,
gli posò una mano sul viso, attirandolo a sè.
"Stupido", gli sussurrò, coprendogli le labbra
di piccoli baci. "Guarda che scherzavo. E poi...".
Si scostò di poco, perdendosi nei suoi bellissimi occhi
scuri. Lui gli ricambiò lo sguardo e, sollevando un
braccio, prese a passarle le dita fra i capelli dorati,
lentamente.
"...c'è ancora così tanto tempo. Prima o poi sono
sicura che arriveranno altre occasioni per esprimere un
nuovo desiderio, in qualche modo. Senza contare che
Willow e Tara stanno diventando delle streghe sempre più
potenti. Chissà che da qualche parte non ci sia una
magia interessante".
Spike inclinò la testa.
"Certo che tu non ti fai mai problemi...".
L'altra ridacchiò.
"Io? Mai! O almeno...non più".
Il ragazzo biondo rise con lei, poi tornò serio. E
mentre ricominciava dolcemente a baciarla, dal portico si
avvicinarono Willow e Tara, con Dawn davanti a tutti,
raggiante.
"Mi dispiace interrompervi", sentenziò
maliziosa, arrivando davanti alla coppia. "Ma
stavamo pensando di andare da Xander, Anya e Giles al
Magic Box. Oggi è arrivato un luna park in città, e ci
siamo dette che non sarebbe una brutta idea andarci tutti
insieme. Che ne dite?".
Buffy guardò indecisa prima Spike, poi le ragazze.
"E le lezioni?".
Willow alzò le spalle.
"Dai, Buffy. E' da tanto che non ci distraiamo un
po'. Le lezioni le recupereremo. Tra l'altro...".
Si fermò, scambiando un'occhiata con Tara. Entrambe
fissarono allusive i due.
"...non crediamo proprio che in ogni caso, oggi,
studieresti ancora".
Spike appoggiò una mano sull'erba, convenendo con le
streghe.
"Non hanno tutti i torti. Di certo io non ti lascio
più andare via...".
Buffy ridacchiò, poi scosse il capo, arrendendosi.
"Ok, ok...ho capito".
Dawn fece un gridolino di gioia, e non appena i due
ragazzi si furono alzati, si affiancò gongolante al
vampiro che, sorridendole, le circondò le spalle con un
braccio.
Il gruppo si avviò a passo spedito verso l'uscita del
campus. Tutt'intorno, decine e decine di studenti
continuavano a chiacchierare e a camminare per i viali,
noncuranti delle loro risate che si dispersero
velocemente nell'aria fresca, e su, nel cielo azzurro.
Era una luminosa mattina di metà marzo a Sunnydale, e la
primavera stava lentamente prendendo il posto
dell'inverno.
Di un inverno lungo e rigido.
FINE
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