Una Nuova Vita

CAPITOLO 10


L'uomo in quel momento si stava alzando per andarsene.

- Jo tu resta qui, cerca informazioni sul fratello di Banks, mentre io seguo quell'individuo.
L'uomo si diresse in un bar, evidentemente lo stesso di ieri, entrai assieme a lui. Dopo aver scambiato due parole con il barman, lo sconosciuto signore si diresse verso il retro. Decisi di non espormi troppo, ma nemmeno restare dentro troppo a lungo. Il biliardo, quello sì sarebbe stato un buon alibi, ma nessuno ci stava giocando, non mi restò che uscire e aspettare il sospetto.
Si ripete la stessa cosa che era successa a Jo, egli si recò a casa Banks ed entro come se fosse stato il padrone di casa.
Dopo cinque minuti andai dal portiere, volevo capirci qualcosa… era un vero mistero.

- Mi scusi… io sono Nick Rossi
- L'investigatore, il padrone mi ha detto di esserle a sua completa disposizione.
- Bene, vorrei sapere, senza disturbare Mr. Banks, quante persone vivono in questa casa.
- Mr. Banks e sua figlia Kelly, oltre ai domestici naturalmente.
- Naturalmente.., e nessun ospite?
- No
- Ancora un'ultima cosa… Mr Banks è rimasto a casa oggi?
- E' appena rientrato, in questo periodo è molto impegnato.., esce molto spesso.
- Non è sempre stato così non è vero?
- Si comporta così da circa un anno
- Capisco grazie, arrivederci!





Mi diressi verso la macchina, la biblioteca era ormai chiusa così andai a prelevare il mio socio.

- Cos'hai scoperto - gli dissi appena lo vidi
- Il fratello di David Banks era il suo gemello Charles. Morì circa 15 anni fa inseguito ad un incidente automobilistico, la macchina esplose riducendo la vittima in un cumulo di ceneri .
- Quindi si suppone che le ceneri fossero di Charles, 15 anni fa non conoscevano ancora il sistema per risalire alla vittima…
- Ho capito - esordì Jo - quello che abbiamo visto oggi era Charles.
- Pare proprio si sì!

Il giorno dopo, passammo tutta la mattina a cercare Tomhas, l'autista, ma con scarso successo e verso le 5 di quello stesso pomeriggio, decidemmo di recarci al ormai famoso bar.

- Spero tu sappia giocare a biliardo - chiesi a Jo
- Sì un pochino però non vedo cosa..
- Va bene lo stesso, servirà per un alibi.

Entrammo. Il bar era deserto, in un angolo … un signore sembrava attendere qualcuno. Ci dirigemmo verso il barman

- Buona sera, io il mio amico desidereremmo fare una partita a biliardo, è possibile?
- Certamente - disse il proprietario - il tavolo è libero.

Dopo dieci minuti, puntuale come un orologio svizzero, il nostro amico si fece vedere, si diresse verso quell'uomo e, dopo aver scambiato qualche parola, si diressero nel retro bottega.




- E adesso che facciamo Nick?
- Andremo anche noi
- … ma … il barman!?…
- Non ti preoccupare ora dovrebbe essere sostituito- risposi con calma - ecco guarda.
Il mio amico si voltò
- Ma quello non è Ryo!?
- Già proprio così, su andiamo non c'è tempo da perdere.

Salimmo le scale e sentimmo Mr Banks discutere animatamente

- Accidenti Tomhas perché non hai fatto quello che ti ho detto?
- Ma signore, ho avuto paura!
- Va bene - rispose una volta ripreso il suo autocontrollo - ora ritorna al tuo impiego…
- Sì signore

La porta si stava per aprire, e rischiammo ci farci scoprire

- Jo che diavolo aspetti, vieni qua dentro - lo trascinai per un braccio
- Per fortuna c'era questo ripostiglio

Dopo che Mr Banks uscì ci dirigemmo verso l'uscita, ma ancora una volta l'impulsività di Jo si fece presente.

- Aspetta… ragazzo mio ci vuoi forse far scoprire?

Bussai alla porta tre volte, e dopo una risposta di altre tre colpi, potemmo tranquillamente uscire.
- Arrivederci signori
- Arrivederci - rispondemmo al "barman"



Ryo, dopo aver ridato il posto al ragazzo, si diresse verso la nostra auto salì.
- Allora come è andata?
- Bene, grazie al tuo intervento, abbiamo trovato l'autista. - gli dissi
- E io… - intervenne Jo - l'ho anche fotografato
- Bel colpo Jo
- Ehi! - esordì Ryo - questa faccia non mi è nuova
- Attraverso il computer potrò facilmente risalire alla sua identità…

Accompagnato Saeba ci dirigemmo a casa, da lì mi collegai alla stazione di polizia per scoprire che l'autista non era altro James Yellow, membro dei Dragon dalla sua fondazione.
- Ed ora… proseguii - non ci resta che scoprire dove si è diretto
- Ma come potremmo…
- Grazie a questa

Tirai fuori una valigetta che altro non era che una mappa topografica elettronica l'accesi
- Vedi quella luce lampeggiante al molo di Tokyo
- Sì
- Ecco, è proprio lì dove si trova James
- Mi vuoi dire che gli sei riuscito a metterli una cimice
- Eh, eh, eh da piccolo mi chiamavano manolesta - fu la mia risposta.

continua...