Tornare a Volare

-L'INCONTRO SCONTRO -

Una tiepida mattina primaverile si affacciava alla finestra di una piccola ma graziosa villetta nella città di Fujisawa.

"Jessie! Jessie! Sei pronta? Le tue amiche ti staranno aspettando come al solito!", la voce proveniva dalla cucina.

"Sì mamma, adesso vado!"

Quella mattina la ragazza, prendendo il solito borsone, urtò per la fretta la scrivania…

"Clang!"

Una piccola cornice contenente la foto di due ragazzi, uno in primo piano e l'altro di spalle, cadde sul pavimento in cotto.

"chissà da dove viene fuori…"pensò posandola sulla scrivania, senza guardarla con attenzione.

Intanto dalla strada… "Jes! Allora ti muovi! Altrimenti faremo tardi all'allenamento!"

"Eccomi arrivo!" rispose affacciandosi alla finestra della sua stanza.

La ragazza né uscì correndo, scese le scale come una furia ed investì la sorella, che stava venendo a chiamarla.

"Jessieee! Sta più attenta!" poi guardandola dolcemente disse" Di nuovo in ritardo eh?"

Ma Jessie era ormai in fondo alla scala e rispose, senza aver inteso cosa le avesse appena detto la sorella "Scusa Kate, ma non ho tempo, ho fretta. Ci vediamo stasera!"

in un lampo fu in strada; indossava una tuta bianca a bande rosse ed un cappellino da baseball le teneva raccolti i capelli in una lucente coda nera.

Si diresse a perdifiato verso le due amiche, che ormai si erano già avviate, quando si scontrò nuovamente con qualcuno…

"Accidenti!" disse rialzandosi e massaggiandosi la testa; poi si rivolse al malcapitato di turno. "Scusami! Non ti avevo proprio visto! Non ti sarai fatto male?"

"Non c'è problema!" Le rispose gentilmente.

Si trattava di un ragazzo dal fisico slanciato e la muscolatura faceva intuire una vita da sportivo.

Nuovamente il ragazzo si rivolse a lei e sorridendo disse" Non preoccuparti, non mi sono fatto niente!" in quel momento il suo sguardo incontrò i bellissimi occhi verdi della sconosciuta e continuando a guardarla, un po' stupito, si rialzò e si scosse i pantaloncini neri e la maglietta bianca un po' impolverata.

Jessie ricambiò frettolosamente il sorriso del ragazzo dai capelli castani di media lunghezza e dagli occhi di un nocciola profondo ma dolce, poi raggiunse immediatamente le amiche che avevano assistito alla scena.

Intanto, il ragazzo aveva recuperato la sua grossa sacca, l'aveva caricata sulla spalla destra e si era diretto in direzione opposta a quella presa da Jessie.

"Sei sempre in ritardo!" l'ammonì una delle due ragazze, quella dai capelli ricci un po' lunghi, che dall'espressione assunta dal viso dava l'impressione di essere ormai stufa dei continui ritardi dell'amica.

"Dai Meg non sgridarla sempre!" intervenne l'altra ragazza dalla pelle chiarissima "dopotutto è il nostro capitano!"

"Se continua così, lo sarà ancora per poco!" Jessie fece finta di non sentirla e rivolgendosi riconoscente all'altra sussurrò"Grazie lo stesso Lucy!"

Ormai era abituata alle frecciatine di Meg ma si rendeva conto che aveva ragione non poteva continuare così.

"Come se non bastasse, hai anche investito quel povero ragazzo!"insistette, dopo un po' di strada, Meg .

Quelle parole fecero tornare alla mente di Jessie i lineamenti del volto del ragazzo ed i suoi occhi così profondi…"Non è possibile!" esclamò ad un tratto fermandosi, sorpresa.

Meg e Lucy si guardarono preoccupate.

Jessie aveva nuovamente pensato a voce troppo alta.

"Tutto bene Jes?" le chiese preoccupata Lucy. Subito Le rispose che stava bene che si era solo scordata qualcosa a casa.

"Fiuu! Non vorrai sentirti male a fine campionato!" le disse sollevata Meg.

Jessie aveva mentito, quella reazione era dovuta al fatto che il volto del ragazzo appena "scontrato" assomigliava incredibilmente a quello del ragazzo ritratto nella foto cadutale quella mattina; ma stranamente, non ne capiva il motivo, non riusciva a ricordarsi chi fosse.


Quella mattina l'allenamento era stato un vero disastro, e Meg l'aveva come sempre rimproverata…

"Jessie oggi non sei in te! Sei il nostro capitano, il punto di forza della squadra… se tu sei assente tutte ne risentono e questo non è consigliabile se vogliamo vincere il campionato! Ehi…Jes…Mi ascolti?"

Meg aveva perfettamente ragione, ma cosa poteva farci …non aveva fatto altro che cercare di ricordarsi chi fosse quel ragazzo, ma non c'era riuscita.

"Scusa Meg…" rispose pensierosa. Povera Meg era lei la manager della squadra… era ovvio che si preoccupasse. Se non fosse stata in forma, la Nankatsu s.f.c, non avrebbe avuto la possibilità di vincere nuovamente il campionato… sarebbe stato il terzo…

Jessie era infatti, il capitano della squadra femminile di calcio della scuola dove si era messo in luce per la sua tecnica e classe innata il famoso Olliver Hutton.

Quando lui era capitano, esisteva solo la squadra maschile, ma grazie ai consensi raccolti ed al successo ottenuto dalla sua squadra era stata poi fondata, la sezione femminile.

 

CONTINUA...