To Fall In Love

 

Capitolo 7


Non è possibile! Non ci credo…ecco perché stavo così male a Londra…ecco perché credevo di averlo perso…ecco perché Eriko era così scostante…loro…loro stanno insieme…
Perché mi hanno fatto questo?
Non so dirti come mi sento adesso…non lo so nemmeno io.
Credo di essere arrabbiata, ma sono la prima a sapere che non dovrei.
Eppure è una cosa istintiva, provo rabbia verso Otohiko e, soprattutto, verso Eriko.
Chissà cosa direbbe Jack adesso, vedendo i miei occhi. Adesso lo sento anche io…sento che sono davvero tristissimi…come lo sono io. Mi chiedo se sia giusto provare tutto questo. In fondo fino a qualche mese fa io non lo conoscevo nemmeno Otohiko, non potevo parlargli, non ero sua amica. Lo sono diventata grazie ad Eriko, e sempre grazie a lei adesso sono normale…io le devo molto, questo lo so.
Ma mi ha profondamente delusa lo stesso.
Io le avevo detto che lui mi piaceva…e lei si è innamorata di lui.
Perché?
Forse era destino…forse il loro amore è così forte che non ha saputo resistere…
Il telefono squilla da un’ora ormai, ma non mi va di rispondere.
Eriko mi ha seguita per un po’, dopo sono riuscita a seminarla.
Credo di avere fatto una figuraccia, se Otohiko non era a conoscenza dei miei sentimenti adesso…beh adesso riderà di me…
Che triste…
Avrei dovuto restare a Londra…non sarei mai dovuta tornare. Questo non è più il mio posto…qui sono di troppo.
Ho paura, paura di quello che succederà.
Il mio cuore si stringe se penso che domani dovrò uscire, rivedere tutti loro, rivedere le loro facce, rivedere quel bacio.
Il mio cuore sta piangendo, mentre la mia testa mi dice di smetterla, mi dice che sono solo un’illusa e che da loro due non potevo pretendere niente.
E’ vero, ma come posso dire al mio cuore di fermarsi? Alla mia anima di riprendersI?
Io non posso.
Semplicemente, non posso.
Ci sto così male…
Basta!Maledizione!Lo squillo del telefono mi sta facendo venire mal di testa, adesso rispondo e poi lo stacco.


*Tu…tu…tu….*
Ancora niente. Stava provando a chiamare da quasi un’ora a casa di Suki ma lei non rispondeva. Eriko le era andata dietro, ma gli aveva fatto sapere di non essere riuscita a parlarle.
Perché era corsa via così? Cos’era quel lampo doloroso che aveva visto negli occhi di lei?
Certo, doveva ammetterlo, era diventata bellissima…
Non che fosse cambiata molto, in realtà, ma adesso aveva tutta un’altra luce, una luce bellissima.
-Chi è?-
Aveva risposto…era lei…
-Suki sono Ot…-
-Lasciatemi in pace, basta, non ho voglia di starvi a sentire…-
Click.
Gli aveva attaccato il telefono in faccia. Otohiko restò fermo a fissare la cornetta che aveva ancora in mano per qualche istante, poi uscì dalla cabina e si diresse tristemente verso casa.


-Allora Yui! Manca poco ormai!!! Non hai paura? Sono pur sempre due gemellini!-
Esclamò Miki rivolta all’amica, mentre si accomodavano sul divano e Yuu porgeva loro una tazza di caffè.
-Beh si ho un po’ paura ma…al diavolo! Sono i miei figli! Non vedo l’ora di poterli stringere fra le braccia- mormorò Yui accarezzandosi il ventre.
Yuu era felice, Miki e Yui erano diventate molto amiche in quei mesi, praticamente uscivano tutti i giorni. Yui aveva anche chiesto a loro due di fare da padrino e madrina per i piccoli, che, come avevano constatato le ecografie, erano un maschietto e una femminuccia.
Una cosa però lo preoccupava…la sorella era molto pallida in quel periodo, sembrava soffrire molto.
-Yui ti vedo pallida ultimamente…c’è qualcosa che non va?- chiese infine, preoccupato
-No no…è solo che ci siamo quasi e spesso avvengono delle contrazioni abbastanza dolorose…come adessoooo…- il viso di Yui si contrasse in una smorfia dolorosa –e poi sono due…pesano!^^-
-Già..-
Dopo qualche istante però, Yui sbiancò ancora di più
-Yui che hai?- disse Miki con voce concitata –che succede?-
-Un’altra…c-contrazione…ma che sta…succedendo?-
-Yui no…dimmi che non è vero…-
-Mio Dio credo…-
-YUI…-
-credo di stare…-
-YUI L’OSPEDALE PIU’ VICINO DISTA QUASI MEZZ’ORA IN MACCHINA!-
-…STO PER PARTORIRE!!!!-
Panico.
Miki sprofondò nel divano
-mi sento male…- biascicò
-Su su Miki, non è il momento di farsi prendere dal panico!!! Chiamiamo l’ambulanza…-
Yuu si allontanò velocemente nel corridoio per telefonare, mentre Yui si era stesa per terra e aveva pregato Miki di prendere alcuni asciugamani.
Quando Yuu tornò la sua faccia era più pallida di quella della sorella.
-che succede Yuu?- chiese Miki, sull’orlo di una crisi di nervi
-Le ambulanze sono tutte fuori…-
-Questo vuol dire…-
-..che Yui dovrà partorire qui…-
Yui alzò gli occhi al cielo
-Gesù mio! In mano a quali inetti mi hai lasciata!?- esclamò ridendo…

Non ce la faceva davvero più a stare tappata in casa, decise di uscire.
Non voleva incontrarli, però, per cui si diresse verso un quartiere che loro non frequentavano mai, nella speranza di non inontrarli.
Aveva fame, e non era un buon segno…per niente…credeva di essere guarita!
Decise di prendere qualcosa da bere in qualche bar per poter pensare meglio ma, appena entrata nel locale più vicino, dovette ricredersi.
Era un locale per Karaoke, c’era un bordello assurdo.
Ormai però era entrata e si andò a sedere ad un tavolino appartato, non prima di aver preso una coca.
Pensare era un po’ difficile in mezzo a qual frastuono, per cui si unì al coro che in quel momento stava urlando una qualche canzone imprecisata.
Poco dopo le fu passato il microfono.
-Su! Tocca a te!- le fu detto.
-beh visto che siamo qui…cantiamo!- si disse Suki, e dopo aver schiarito la voce, cominciò a cantare…
Non sapeva che quello non era un semplice Karaoke…ma un concorso canoro…
Quando finì di cantare (per ironia della sorte una struggente canzone d’amore) con le lacrime agli occhi fece per uscire, ma il barman la trattenne
-Signorina, deve lasciarci i suoi dati-
-i miei dati?- rispose Suki, che scendeva dalle nuvole.
-eh beh si…nel caso la giuria dovesse ritenerla adatta…-
-adatta per cosa?-
Ma in che razza di guaio si era cacciata? Malgrado la sua riservatezza lasciò i suoi dati e scappò via dal locale, desiderosa solo di tornare a casa e non uscirne mai più.
Purtroppo fu bloccata poco prima di entrare nell’ascensore.
-Suki…- la chiamò una voce…era quella di Erikio
-Cosa vuoi ancora Eriko…- disse Suki con voce triste, appoggiandosi al muro e chiudendo gli occhi
-voglio parlarti…non mi fai nemmeno salire?- chiese l’amica sorridendo
Suki non rispose, la guardò per un lungo istante e le fece cenno di seguirla
‘Risolviamo presto questa maledetta situazione’ si disse.

-Yui…c-cosa dobbiamo fare?-
-Santo cielo Miki, non distrarla!- esclamò Yuu, mentre teneva la mano della sorella che respirava ritmicamente e cercava di spingere il più possibile.
-Beh Yuu, allora dimmi tu cosa devo fare!- disse Miki in piena crisi
-Poggia l’ascigamano a terra…si così!…Adesso stà attenta a quando esce la testa del primo…-
-Oh santo cielo…-
Yuu strinse più forte la mano di Yui
-dai sorellina manca poco…-
-vedo la testa! La testa del primo! Sta per uscire!-
Yui sbuffò più forte, ancora poco e ce l’avrebbe fatta…
-Dio dacci la forza…mormorò, poi udì il vagito del suo primo figlio
-Dai Yui…ne manca uno…- disse Miki sorridendo, la sola visione di quella creaturina le aveva sciolto i nervi…

Eriko fu la prima a sedersi, su una sedia accanto al tavolo, poco dopo Suki spuntò dalla cucina con due caffè, glie ne porse uno e si sedette sul divanetto.
Entrambe tacquero, imbarazzate, per qualche attimo, poi Eriko prese coraggio
-Suki, so che adesso mi odi….-
-se lo sai cosa sei venuta a fare?…non ti odio Eriko…-
-Ma sei delusa e triste…-
-puoi biasimarmi?-
-francamente…no-
-Ah bene, almeno questo…-
Se la aspettava questa freddezza, Eriko, si aspettava questo dolore, e non sapeva bene cosa dovesse dire all’amica. Ma lei non voleva perderla.
-Suki, io non voglio perderti…-
-potevi pensarci prima…-
-non dire così…io non mi ero messa con Otohiko per farti un dispetto…noi…-
-voi…?-
-credevamo di amarci…-
-credevate?-
-Ci siamo appena lasciati…quando tu ci hai visto…-
Malgrado tutto l’astio che credeva di provare per Eriko, Suki s’intristì.
-Mi spiace…- mormorò
Eriko sorrise
-ci abbiamo provato, ma non è andata. Noi non ci amiamo, non ci siamo mai amati. Io credo che lui…ami un’altra…-
-fra i due litiganti…- disse Suki sorridendo
-non prendertela!- continuò –sarà un’ochetta sbiadita!-
Eriko rise
-Suvvia non essere così cattiva! Io, adesso che ci penso, non ci sto male. Avevo capito da tempo che non eravamo fatti per essere amanti ma…amici…-
-Mhm…adesso però c’è un bel problema…-
Eriko s’irrigidì…credeva di aver risolto tutto…aveva visto Suki sorridere, sperava di essere stata perdonata…
-quale?- sussurrò
-Al suo matrimonio ci dobbiamo andare o no?- esclamò Suki portandosi una mano sotto il mento, con aria di chi sta prendendo un’importante decisione.
Le due scoppiarono a ridere e si abbracciarono.
(Non vale la pena di litigare per un uomo NdA^///^)

-waaaaaaaaaaaaaaaa!-
-si ho capito piccola abbi pazienza! La mamma deve riprendersi!-
Miki adesso stava perdendo la pazienza dinuovo.
Fra qualche istante sarebbe finalmente arrivata l’ambulanza, anche se i due bambini erano nati senza problemi…ed erano bellissimi.
Yui si stava riposando e lei e Yuu ne avevano uno ciascuno in braccio.
Pensò a come sarebbe stato avere dei figli loro e arrossì…
Poco dopo Yui le chiese di farle tenere la figlia, Miki acconsentì.
Erano un quadretto splendido, assieme, le fecero tantissima tenerezza. Anche Yuu le stava guardando e nei suoi occhi Miki potè leggere la stessa gioiosa meraviglia per un miracolo tanto grande.
Ma per lei, adesso, il vero miracolo era il loro amore.
Si erano uniti davvero, in quei mesi, più di quanto lei avesse mai potuto desiderare…erano una cosa sola…in tutti i sensi.
In preda a questi penseri non si accorse che lo sguardo di Yuu si era posato su di lei…e sembrava preoccupato.
-Miki sei pallidissima…che hai?-
-uhm…un leggero capogiro…mi sono davvero emozionata…sarà…lo stress…-
Detto questo Miki si afflosciò a terra svenuta.

*dlin dlon*
-Chi sarà?-
Suki si alzò ed andò ad aprire la porta
-se è Otohiko che ne dici di piacchiarlo?- propose all’amica che ancora sorseggiava il caffè, ormai divenuto freddo
-Mhm…dai non lo merita!-
-Dici?-
Davanti a lei c’erano due uomini vestiti elegantemente, che la fissavano. Poi, più indietro, riconobbe il barman che le aveva chiesto i dati e cominciò ad avvertire una certa paura!
Stupida! Nella fretta non aveva pensato al perché di quella richiesta strana…
-Cosa volete?- chiese con voce bassa
-La signorina Suki Kanzai?- le chiese una di quelli. Al suo annuire sorrise
-lei è stata scelta signorina! Complimenti!-
-scelta per cosa?-
A questa domanda i tre si guardarono straniti, il barman le si avvicinò
-Scelta per essere scritturata dalla casa discografica Star…
-COME?-
-ma lei…non sapeva della selezione e del concorso scusi???-
-credo che ci sia un IMMENSO frainteso…-
Il barman alzò gli occhi al cielo…
-Singorina, quel bar dov’è entrata prima era il bar dove si svolgevano le selezioni del conscorso ‘Nuove voci’ indetto dalla Star. I giudici seduti al tavolo accanto al suo vagliavano tutte le persone partecipanti, che cantavano una canzone al Karaoke. Poi decidevano se fra queste poteva esserci la nuova voce della casa discografica e…a quanto pare, ha vinto lei…-
-Io?-
-Già-
-Santo cielo…-
Eriko abbracciò Suki, che aveva già gli occhi lucidi…lei…aveva vinto un concorso canoro??? Non aveva mai fatto caso alla sua voce, le sembrava normale anche se abbastanza alta…ma…un contratto con la Star…era più di quanto aveva mai sognato…anche da bambina…!!!
-Complimenti…sembra che avrò un’amica celebre!-


Quando si riprese Yuu era accanto a lei, pallido in viso
-Miki…oh Miki ti sei svegliata!- disse quando lei aprì gli occhi, poi l’abbraccio forte
-mi hai fatto prendere una paura! Perché non mi hai detto che stavi male?-
-Non sono mai stata male prima…-
-non preoccparti…fra poco dovrebbe arrivare il dottore che ti ha visitato…ci dirà cos’hai avuto…-
Dopo qualche istante, infatti, il dottore entrò nella stanza sorridendo
-Si è ripresa bene vedo, signorina…il suo svenimento è di certo dovuto allo stress…beh ha dovuto far nascere due bambini, è più che logico che si sia sentita male. Suo marito però, non l’ha abbandonata un attimo, nemmeno quando facevamo le analini. A proposito di questo…-
-ehm…lui non è mio marito…- mormorò Miki arrossendo
-Ah no? beh dovreste provvedere…altrimenti come farete per il bimbo che sta per nascere?-
-COME?-
-non lo sapeva? Signorina, lei è incinta di un mese…-
Yuu, dopo qualche istante di smarrimento, abbracciò più forte Miki
-Miki…un figlio nostro…ti rendi conto?-
-Si Yuu, si…- singhiozzò Miki in preda alle lacrime…aspettava un figlio…un figlio di Yuu
-Miki non sai quanto sono felice, amore mio…-
-ti amo…-

Aveva congedato tutti ed era uscita per riordinare le idee…un contratto con la Star…assurdo…
Ripensò alle clausole del contratto che le avevano fatto vedere…se avesse accettato…sarebbe stata dura dover dire addio a tutto…e tutti.
-Scusi!- esclamò dopo aver involonariamente sbattuto contro un tizio
-SUKI!- esclamò questi…lei alzò lo sguardo…era Otohiko.
-Ah sei tu…- disse fredda –ciao, scusa ma vado di fretta- poi fece per allontanarsi
Ma Otohiko non poteva lasciarglielo fare, poiché non voleva perdere la sua amicizia, quindi la fermò
-Non fare la bambina Suki…perché te la sei presa così tanto?-
Suki si bloccò, paonazza dalla rabbia. Voleva umiliarla ancora? Voleva sentirsi dire in faccia che lei lo amava? La odiava così tanto da volere questo da lei?
-Allora? Sto aspettando una risposta!- disse lui con voce ferma, ma quando vide i suoi occhi fu preso da un groppo alla gola. Cos’era quell’espressione ferita, umiliata? Cos’era quel dolore? Perché gli occhi di lei erano lucidi?
cercò di abbracciarla ma lei glielo impedì
-Non mi serve la tua pietà. Vuoi umiliarmi vero? Perché mi odi, perché per te sono meno di zero vero? Va bene, se vuoi che te lo dica eccoti accontentato…io TI AMO. Sei contento adesso? Mi lascerai in pace?-
Otohiko lasciò la presa e Suki scappò via piangendo
Lo amava e lui non se n’era accorto…e adesso l’aveva persa per sempre…

Suki entrò in casa, ancora piangeva
-basta…ho preso la mia decisione- esclamò, poi alzò la cornetta del telefono
-Signor Sakurazuka?- disse quando dall’altra parte risposero
-firmerò il contratto…-








CONTINUA...