Capitolo
5
-Satoshi
-
Era lì, e sembrava un sogno. Così bello, come in una
favola, quando il principe azzurro arriva allimprovviso
e ti salva
esattamente uguale. Satoshi era il suo
principe azzurro. Tacquero per qualche istante, poi lui
si schiarì la voce, era emozionato evidentemente, e
disse
-Meiko
prenderai freddo se resti qui sotto la
pioggia
torna a casa
- poi, in silenzio, attese
trepidante la risposta di lei, perché nei suoi occhi
aveva visto una nuova, bellissima luce.
Meiko lo guardò a lungo e poi gli si avvicinò piano,
gli attimi sembravano infiniti per entrambi.
-Satoshi io
-
-Scusami
io volevo scusarmi per laltro giorno
ma
mi avevi ferito
eri scappata via così in
fretta
sembrava fossi scappata da me e
scusami
-
disse lui tuttin un fiato, interrompendola. La
ragazza sorrise teneramente di rimando, poi prese una
delle sue mani e se la portò alla guancia.
-Satoshi io volevo dirti che
ci ho pensato e
ho
un po di paura ma ho capito che ti amo e non posso
più sfuggire alla verità
-
Ancora silenzio,solo il rumore dellacqua che
batteva sullasfalto e sui loro corpi fradici
sembrava volerli risvegliare da quellincanto.
Satoshi prese la mano di Meiko e ne baciò il palmo.
-Non sai quanto sono felice di sentirti dire queste cose
-
disse con voce roca, poi lavvicinò a sé.
-Ti amo- sussurrò, e la baciò piano sulle labbra,
sfiorandogliele appena, senza foga.
Ora Meiko era davvero sua, non sarebbe più scappata, lavrebbe
amato.
Non ci posso credere
mi ha baciata e mi è
piaciuto. Cosa mi è preso? Suki lo ama!Lo ama! Si è
quasi uccisa per lui e io
io lo bacio
?!?!Però
è
così bello
e gentile
io non so davvero come
fare. Perché tante volte la vita ci pone davanti a
scelte così complicate? Perché devo scegliere fra
amicizia e amore?
Io li vorrei entrambi
perché
non è possibile? So che Suki non mi parlerà più se io
mi metto con Otohiko ma lui mi piace tanto, e sento di
potermi innamorare di lui. Dovrei impedirmelo ma
una
volta un mio amico mi ha detto che lamore è non
accorgersi di essere innamorati
e se per me fosse
così? E se pensandoci scoprissi di amarlo davvero? Io
non avevo mai calcolato questa possibilità, nemmeno
lontanamente, ma adesso sono costretta a farlo
e mi
fa stare male. Suki è partita solo ieri, e io già lho
tradita? Né posso dare la colpa ad Otohiko
lui non
ne sapeva niente e poi non può essere costretto ad amare
lei piuttosto che me. E allora perché io devo essere
costretta a
rinunciare? Suki capirebbe?Non lo so
non
lo so proprio
ma ho paura
qualsiasi cosa io
deciderò per me sarà una tragedia
Miki andò ad aprire la porta e trovò davanti a sé una
Eriko alquanto stravolta.
-Scusa
ma pensavo ci fosse Arimi
- le disse la
ragazza, inzuppata, entrando
-Si
ehm adesso è uscita per andare da Ginta ma
tornerà prestissimo
piuttosto
che ti è
successo? Sei sconvolta!!!Racconta
-
Eriko sorrise, tristemente, e si gettò letteralmente sul
divano.
Raccontarlo
magari le avrebbe fatto bene, non era
per questo che era venuta da Arimi? E Miki, daltronde,
era una buona amica e avrebbe saputo consigliarla per il
meglio
-Ecco
forse tu
non so se te neri accorta
ma
a Suki piaceva Otohiko
-
-mhm
si mi era sembrato
o almeno qualcosa del
genere
si vedeva da come lo guardava
-
-capirai anche che lei si è quasi uccisa in quel modo
per piacergli
-
-questo va oltre la mia comprensione
va bene cercare
un po di cambiare ma
fino a questo punto
deve
amarlo molto
-
Questa frase fu come una pugnalata per Eriko
deve
amarlo molto
anzi moltissimo
sarebbe
stato giusto rubarglielo così?
-Beh vedi
- continuò titubante
a questo punto
era giusto il solo pensare di andare avanti?
-Otohiko oggi mi ha
b-baciata
-
-COME???-
-Si
alluscita dallaereoporto mi ha
baciata e mi ha detto che gli piaccio e
ecco
anche
lui mi piace
ma
-
-Non sai come comportarti vero?Ti capisco
è una
situazione difficile
-
Eriko tacque e abbassò lo sguardo, poiché si sentiva
colpevole. La situazione non era solo difficile
era
impossibile
Otohiko
Suki
lei
perché
era tutto così complicato? Perché si era formato questo
triangolo?
Come se potesse leggerle ne pensiero, Miki sorrise e
disse
-non torturarti con i perché, è inutile. Lamore
è irrazionale, strano, a volte anche crudele. Come in
questo caso
tu credi che respingendo Otohiko, anche
se ti piace, lui si metterà con Suki? Credimi, capirà
il perché del tuo rifiuto e, anche se è un ragazzo
intelligente, sarà irrazionalmente portato a raffreddare
i suoi rapporti con lei
e poi
se lui ama te e
non lei
che colpa ne puoi avere?-
Anche questo era vero
Otohiko le aveva fatto capire
che gli piaceva molto
e probabilmente Suki non lavrebbe
nemmeno notata in questo stato
E poi a lei piaceva
E Suki era lontana
Dio mio, che fare?
Caro diario
che strano
mi sembra così buffi scrivere un diario
ma
non so davvero cosa fare qui a Londra!
I giorni passano, grigi, uno dopo laltro, e mi
sento sempre più sola.
I miei vecchi amici mi hanno cercata, ma non mi sono
fatta trovare. Non mi andava di vederli, non sarei
riuscita a sopportare il disgusto per la mia vita passata
che il rivedererli mi avrebbe sicuramente provocato.
Ripenso spesso a Eriko, Miki, tutti i miei amici
giapponesi
e perché negarlo? Il mio pensiero è
sempre fisso su Otohiko
la sua immagine e stampata
nella mia mente, e non vuole andare via
Lo amo?
E amore questo, o una semplice infatuazione? E
davvero per colpa sua che mi stavo lasciando morire, o
solo per un mio desiderio di essere più bella
per
una mia scelta?
Questi dubbi mi tormentano
quasi tutte le notti
sogno di lui, di quello che fa, di quello che pensa
e
mi chiedo se fra i suoi pensieri qualcuno sia rivolto a
me
Ma so che è impossibile, probabilmente lui adesso mi
reputa una stupida
e lo sono, lo sono.
I miei mi hanno portata da una psicologa, e mi è quasi
venuto da ridere
vuoi vedere che sono pazza?
Bah
a questo punto credo proprio di si
Mhm
che palle
quasi quasi vado a guardare la tv
Suki
Ho preso la mia decisione
io
io proverò
a stare con Otohiko
perché mi piace
Dopo unintera notte passata in bianco a pensare la
decisione era presa, ed Eriko si sentiva lievemente
alleggerita
Anche se era lo stesso colpevole nei confronti di Suki,
che, lo sapeva, non lavrebbe mai perdonata come,
del resto, avrebbe fatto lei stessa.
Non si sarebbe mai perdonata per quello che stava per
fare.
Ma lo avrebbe fatto lo stesso
-pronto
Otohiko
-
-dimmi-
-vediamoci al parco in centro
-
-
-
-voglio parlar
cioè devo parlarti-
-ok
alle 5?-
-alle 5
-
Uhm
cambio la formula caro diario
mi sembra troppo classica e impersonale
e poi è
troppo scontata
Oggi mi sento male
ma non fisicamente. Mi sento
stanca, affaticata e triste
e non ne riesco a venire
a capo.
Perché?
Qui va tutto relativamente bene, e sto tentando di
gettarmi alle spalle lesperienza della dieta
ma
mi sento triste lo stesso
Cosa mi starà succedendo?
Suki
Otohiko, a grandi passi, si avvicinò al luogo dellappuntamento.
Aveva il cuore in gola, era visibilmente emozionato
Eriko
gli aveva telefonato, e lui sapeva che quello era il
momento della verità
come avrebbe
reagito ad un rifiuto da parte di lei?
Decise che non voleva pensarci, almeno non ora. Forse
sarebbe partito, si disse, si, in caso di rifiuto sarebbe
stato via per un po
Eriko già lo aspettava, giocherellando con delle foglie
gialle, cadute dagli alberi che già si andavano
spogliando.
Era una visione quasi innaturale
Otohiko si fermò
un attimo a guardarla, poi riprese fiato e, per darsi
contegno, le si avvinò camminando.
-Ciao- la salutò senza guardarla negli occhi
-oh sei qui
- disse lei lasciando cadere la foglia.
Miki prese la borsa e chiuse la porta dietro le sue
spalle, stancamente.
Anche Eriko, che le sembrava perfetta, aveva dunque le
sue belle gatte da pelare
Certo non come le sue
Eriko non aveva un ragazzo
fedifrago che laveva tradita, aspettava un figlio
da unaltra e non la cercava più, nemmeno per
lasciarla
Yuu guardò per lennesima volta la foto sul
comodino, e santì che cominciava a diventare davvero
troppo triste.
Miki era ancora via.
Lui non laveva chiamata, credendo che fosse la
decisione migliore, ma adesso cominciava a pentirsi.
Forse lei aveva creduto, visto il suo silenzio, che
Scosse il capo, triste, e prese il telefonino. Compose il
numero di casa di Arimi poiché sapeva che Miki, una
volta visto il suo numero sul display, non avrebbe mai
risposto.
Tu
Magari mi risponderà lei
Tuuu
Cosa le dirò allora
ho paura che
le
chiuderò il telefono in faccia
Tuuuuu
Mi manca il coraggio e
Tuuuuuuu
Non cè nessuno
non cè NESSUNO
Yuu riappese e guardò per qualche istante nel vuoto.
Forse Miki cera, forse non voleva rispondere al
telefono
in tutti questi forse cera una sola
certezza: lei stava male.
Decise pertanto che, una volta risolta quella questione
le avrebbe parlato, anche a costo di legarla alla sedia
per farsi ascoltare.
E, viste le premesse, di sicuro ce nera biogno
Oggi sono uscita con loro
questo
magone che mi porto avanti da stamattina non mi ha
lasciato tregua e mi ha costretta a cercare svago altrove.
Non è stato però così malaccio come pensavo
sono
stati tutti gentili, anche se non erano a conoscenza del
mio problema, e mi hanno trattata benissimo.
Ho rivisto Sophie, Jack, Andrè
tutti.
Jack però mi è sembrato strano, era distratto, cercava
di restare solo con me e mi offriva sempre il braccio.
Credevo fosse solo gentilezza ma
alla fine della
giornata, dopo avermi riaccompagnata a casa, mi ha
baciata.
E stato un bacio lieve, dolce, che mi ha fatto
scoprire i suoi sentimenti. Dopo mi ha guardata, era
impacciato, mi ha detto che mi avrebbe chiamata pià
tardi e lha fatto
Che ridere
io gli piaccio! Non che lui mi sia
indifferente, e non è nemmeno per lui in se per se che
rido.
Rido perché mi sembra di non essere nella vecchia Londra
che conoscevo! Qui sembra un posto diverso
o forse
io sono diversa!
La mamma ha detto che ho riaquistato colore, ma non chili.
Bene! Anche io stessa, guardandomi allo specchio, mi vedo
cambiata in meglio. E un cambiamento lieve, ma pur
sempre un cambiamento.
Adesso però non so cosa fare con Jack
e ancora mi
chiedo cosa fosse quella tristezza che mi stringeva il
cuore stamattina
quasi quasi chiamo Eriko
Suki
Eriko taceva, Otohiko anche.
-cosa
dovevi dirmi- esordì lui arrossendo, mentre
accanto loro, qualche oanchina più in là, unanziana
donna li osservava divertita.
-io
io
volevo dirti che
mi piaci
ma-
-Eriko
-
-aspetta
ma ho paura di stare con te, per ragioni
che
che
sono mie personali. Tuttavia credo che
sia giusto per me, adesso seguire il mio cuore. Voglio
provarci, Otohiko
tu ci stai?-
-non sai quanto mi rendano felice le tue parole, Eriko
-
Detto questo Otohiko lattirò a se e labbracciò
forte. La ragazza provò una felicità enorme, un senso
di protezione, un sentimento troppo dolce per essere
amicizia.
Poi Otohiko la baciò ancora, ma questa volta lei rispose
al suo bacio, e gli circondò le spalle con le braccia
per averlo più vicino
Miki camminava per la strada, cercando di non pensare.
Basta stupida continuava a ripetersi lui
non ti ama e non è il caso di struggersi così
Chissà perché però la vecchia stupida Miki si sentiva
morire ugualmente.
Io
avrei dovuto tenerlo legato a me
forse
sono stata troppo fredda e lui ha cercato altrove quello
che io non gli ho dato ma
non capisco
è stato
lui a voler aspettare! Forse
forse non era sicuro di
amarmi e non voleva illudermi
sapeva che quel gesto
per me
è importantissimo
E una cosa che mi fa una rabbia
vuol forse
dire che non mi ha ma amata davvero? Che stava con me
perché non trovava di meglio?
Maledizione, quesi pensieri non facevano altro che farle
ancora più male.
Si trovava davanti alla gelateria dove aveva lavorato, e
le vennero in mente tutte le avventure, le pene, i dolori
che lei aveva passato per Yuu
le venne in mente il
suo fidanzamento con Key, le venne in mente quella notte,
quando Yuu le aveva detto di amare solo lei.
Ripensò a quando credeano di essere fratelli, al dolore
che aveva seguito la loro separazione.
Si chiese se quasti sentimenti, in realtà, non li avesse
provati solo lei.
-Meiko
avrei una proposta da farti- le disse
Satoshi, abbracciandola.
-Dimmi
- sussurrò lei, pi lo baciò piano, lui
sorrise.
-avevo pensato che forse
sarebbe meglio darci un
taglio
-
-DARCI UN TAGLIO?
che vuoi dire?-
-con questo posto
almeno per un po
tu
riusciresti a dimenticare per sempre quel tuo
professoruncolo
-
-
oh non essere cattivo su
-
-e io anche
partiamo Meiko! Andiamo via! Lontano! A
Parigi, Roma, Berlino
dove vuoi tu, purchè sia
lontano da qui
-
Meiko tacque. Cosa voleva dire quellinvito? Un
viaggio
loro due da soli? Lidea la allettava,
al contempo però ne aveva paura.
Un viaggio da soli era pur sempre una cosa grossa
sarebbero
andati a dormire insieme, si sarebbero svegliati insieme,
lui lavrebbe vista la mattina, cioè nel momento
massimo della sua orripilanza
Tuttavia queste le sembravano piccole cose
anche lei
sentiva il bisogno di staccare la spina, ora più che
mai, per ricominciare da zero, con Satoshi
-Si
ci sto
- sussurrò
-bene mia cara
però
ci vorrà qualche mese per
organizzare bene il tutto
-
-tutt il tempo che serve
se dopo starò sola con te-
Satoshi sorrise, questo non era mai accaduto nemmeno nel
più bello dei suoi sogni.
Invece era la realtà
-credi che sarà bello come me?- chiese Yui a Yuu,
prendendolo per il braccio.
Lui sorrise quando la vide poggiare una mano sul ventre e
guardarlo con dolcezza
di certo quella creaturina,
anzi quelle creaturine non avrebbe potuto avere madre
migliore
Invece il padre
chissà come sarebbe un figlio mio e di Miki
pensò, ma il dolore per la perdita di lei lo trafisse
dolorosamente prima di poter immaginare o pensare altro.
-Miki
- sussurrò a fil di labbra, poi sospirò.
Yui lo guardò un attimo, poi sorrise e gli cinse le
spalle con le braccia.
-non preoccuparti
vedrai che si risolverà tutto
-
disse, e gli diede un bacione sulla guancia.
Un gemito li sorprese, e si voltarono.
Miki era davanti a loro, con gli occhi sgranati e le
guance paonazze.
Non disse nulla, solo riabbassò gli occhi che
cominciavano a diventare lucidi, singhiozzò e si voltò,
facendo per andarsene.
Yuu le afferrò con decisione il braccio, bloccandola.
-Basta con questa commedia Miki, è ora che ti spieghi
tutto
- disse guardandola negli occhi.
CONTINUA...
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