Capitolo
3
Si prese il viso fra le mani e sospirò
non gli era
mai piaciuto lospedale, forse da quando sua madre
era morta, e lultimo ricordo che aveva di lei era
quellodore penetrante di alcool etilico
disinfettante e quel letto bianco
e quel lenzuolo
sul suo viso, ovviamente.
Otohiko si chideva cosa poteva essere successo a Suki
era
lì, davanti a lui, perfettamente
sana
poi
aveva cominciato a boccheggiare, come se le mancasse laria,
poi era caduta a terra priva di sensi
e il tutto in
poche frazioni di secondo.
Era davvero preoccupato, come tutti gli amici della
ragazza che lo avevano seguito in ospedale.
Povera Suki
chissà se aveva ripreso i sensi
chissà
ora come stava
chissà
chissà
Questo senso di impotenza lo rendeva nervoso, molto
nervoso. E poi, i ricordi che quellavventimento
aveva risvegliato, erano così dolorosi che aveva voglia
di gridare, di urlare, di sbattere la testa al muro, pur
di non pensarci
pur di non avere niente in testa.
Il litigio fra i suoi
lui era molto piccolo ma lo
ricordava così nitidamente
sua madre era stufa del
fatto che il padre beveva spesso, troppo spesso. E così
ogni sera cera un litigio, e ogni sera sembrava più
violento di quello della sera precedente. Otohiko si
nascondeva sempre nella sua camera, e si tappava le
orecchie per non sentire, per cercare di fingere, per
autoconvincersi che non stesse succedendo nulla. Lui non
capiva perché accadesse tutto ciò, suo padre era una
brava persona, quando non beveva, e anche la mamma era
dolcissima. Poi però, ogni tanto, il papà gridava e
urlava, la mamma diceva che era ancora ubriaco e urlava a
sua volta, più forte, e Otohiko sentiva i suoi tumpani
rompersi, insieme al suo cuore. Poi, lultimo
litigio, le urla, sempre più forti
poi
la
crisi cardiaca
sua madre che boccheggiava portandosi
la mano al cuore
poi la corsa
la corsa in quel maledetto
ospedale
e poi sua madre, e il lenzuolo sul suo
viso, ovviamente.
-Chissà cosa ha avuto
- sussurrò Eriko, mentre
stringeva più forte la gonna con le mani, chiuse a pugno
sul ginocchio.
Una lacrima le scendeva sulla gota, altre premevano per
uscire ma lei le trattenne, era tutto già abbastanza
opprimente così, senza che lei piangesse, e di
conseguenza anche Miki.
Non sapeva davvero cosa poteva essere successo
sembrava
tutto a posto!Sembrava stesse bene!Forse aveva qualche
strana malattia fin dalla nascita, forse era stato solo
un mancamento perché non aveva dormito molto, forse
In tutti questi forse, una sola parola era certa, e
gironzolava con insistenza nella mente di Eriko.
dieta
a volte per la disperazione si fanno
tante cose che, in tempi normali, non si sarebbero mai
sognate di fare
credimi
Maledizione adesso Miki aveva contagiato anche lei!!!
Non poteva essere, di sicuro! E poi, insomma, una come
Suki, brillante negli studi e con una spiccata
intelligenza, non poteva avere fatto una cosa così
stupida come non mangiare!E poi Otohiko aveva detto di
averla vista mangiare
E poi, perché?Perché cominciare adesso una dieta
Miki strinse il cellulare fra le mani, guardandolo con
occhi socchiusi, annebbiati dalle lacrime.
Rifece il numero, che conosceva a memoria, senza neanche
cercarlo in rubrica.
lutente da lei chiamato potrebbe avere il
cellulare spento
Non era da Yuu, per niente, lui lasciava sempre il
cellulare accesso, in modo che lei potesse raggiungerlo
in qualsiasi momento
Adesso che ci pensava da un po di giorni lo sentiva
distante e distaccato
-Basta Miki, basta
stai solo facendo ipotesi
pessimistiche che,soprattutto adesso, non giovano a
nessuno
- si disse.
Suki giaceva nel letto, e loro non sapevano nemmeno se si
era riavuta, se era stato un malessere di passaggio o
qualcosa di più grave.
Suki, adesso che ci pensava un po, Miki la
conosceva da poco, da molto poco.
Eppure le sembrava di conoscerla da sempre, anche se, in
realtà, i suoi problemi non li conosceva, e se ne
rendeva conto solo ora
Meiko si strinse di più a Satoshi, che le passò un
braccio dietro le spalle come per proteggerla.
-Sei preoccupato?- chiese la ragazza
-abbastanza, non posso negarlo
- rispose lui
scuotendo il capo.
Daltra parte, anche se non erano grandi amici, lui
e Suki si volevano comunque bene, o così almeno pensava
lui
-A cosa credi sia dovuto il suo
malessere- continuò
lei guardando per terra.
Le sembrava tutto così strano
lei qualche idea ce laveva,
anche perché aveva parlato con Arimi e Miki, ma non
voleva crederci.
Un sussurrò, quasi inudibile, uscì dalle labbra del
ragazzo.
dieta
-Non lo so- continuò poi con voce più alta.
-Arimi- la chiamò Miki distogliendola dai suoi pensieri,
o meglio, dal suo pensiero credo che aspettare qui
fermi sia inutile, camminiamo un po, ho già detto
a Otohiko di avvisarci se ci sono novità.
La ragazza con i capelli azzurri annuì
forse era
meglio.
-si, però cerchiamo un telefono, voglio avvisare casa
che farò tardi e voglio sentire Ginta
-
Miki la guardò, solo, poi si girò e cominciò a
camminare. Anche lei voleva disperatamente
sentire Yuu, perché non riusciva a trovarlo, a
contattarlo???
-Satoshi devo parlarti- esordì Meiko schiarendosi la
voce. Già dal tono il ragazzo capì che non sarebbe
stata una discussione piacevole.
-Dimmi
- si ritrovò tuttavia a rispondere.
-Ecco vedi
malgrado stasera tra noi ci sia stato
qualcosa
e
questo non posso negarlo, tu sai che io sto insieme a
Namura, e mi sento già abbastanza in colpa per averlo
tradito baciandoti
quindi non credo sia il caso di
rivederci più
da soli
perlomeno
-
-Io non ti capisco Meiko, davvero- disse Satoshi
sorridendo freddamente
-prima, se non fosse successo questo- e indicò la stanza
dove giaceva Suki lavremmo fatto, e non
cercare di dire che non è vero, lo sai anche tu. Lavremmo
fatto, e anche tu lo volevi
-
-Basta!Basta per favore
è stata solo
la foga
del momento e lo sai
sai che io amo Namura
-
nel dire questo la ragazza si chiese ma in realtà, io
lo amo ancora? ma cacciò via quel pensiero agitando
il capo.
-io amo Namura
- ripetè, più rivolta a se stessa
che al suo interlocutore.
Maledizione
io lo sapevo
lo sapevo!Eppure
perché
negarlo?Ho sperato
speravo che lei lasciasse Namura
per me
ma evidentemente è impossibile...ma allora
si è solo divertita con me?Solo questo? si
chiedeva intanto Satoshi
voleva sapere.
La domanda gli salì quasi spontanea alle labbra
-allora perché?Hai voluto ferirmi?Volevi
divertirti?Perché Meiko?-
La ragazza non disse nulla, ma il suo sguardo, pieno di
rancore, gli fece capire di aver sbagliato in pieno
-scusa
- disse, ma la ragazza lo fermò con un cenno
-credi quello che vuoi
a me sinceramente non importa
più
- sussurro, poi si alzò e andò a sedersi
accanto a Eriko.
Ecco
ancor prima di averla lho persa
ma
se non voleva solo passare del tempo con me
perché
adesso mi rifiuta, rifiuta me e il mio amore? E se avesse
paura? Paura di lasciare Namura, paura di provare a stare
con me? Daltra parte lei e Namura stanno insieme da
tanto
e con me sarebbe tutto diverso, perché io
sono diverso. Forse le fa paura lasciare un rapporto che
conosce bene per uno che non le dà sicurezza. Come
potrei farle capire che io, invece, potrei darle molto di
più di quel tipo!!!Eppure prima non sembrava avere paura
sembrava
amarmi, come lamo io. Forse sono stato troppo duro
con lei, ma mi sono sentito ferito anchio
e
adesso ho paura di averle fatto troppo male, di averla
persa per sempre
come devo fare?Come?!?
In quel momento si aprì la porta della stanza e il
dottore uscì, con una cartellina in mano.
Si tolse gli occhiali da vista, guardò i ragazzi davanti
a lui, visibilmente preoccupati, si schiarì la voce e
cominciò a parlare
-allora
-
Arimi abbassò la cornetta
si sentiva meglio, molto
meglio, ora che aveva sentito Ginta. Lui, che non era
andato alla festa perché malato, cercò di consolarla e
le promise che, lindomani, lavrebbe portata
in un bel posto e poi sarebbero andati a trovare Suki.
Miki sorrise pendando a quanto i due stessero bene
insieme
erano quasi
quasi come lei e Yuu.
Fu allora che rispensò a lui, e una fitta di dolore la
trapassò velocemente
perché aveva spento il
cellulare?Non voleva forse che lei lo trovasse???Era
forse con unaltra?Si
era questo il motivo del
suo distacco degli ultimi giorni
Miki simpose di non essere precipitosa
Yuu lamava
e glielo aveva dimostrato in mille modi, doveva fidarsi
di lui
Non poteva essere vero
non poteva!
Arimi le sorrise, e cercò di non sembrare più
angosciata di quanto in realtà nn fosse, ricambiò il
sorriso e si voltò di spalle.Il medico era uscito e
stava per parlare con gli altri.
Spinse allora Arimi, costringendola quasi a correre.
Yuu sospirò piano, come preoccupato, ma non smise di
sorridere alla donna accanto a sé. Miki, lo sapeva bene,
non avrebbe capito, se li avesse visti
e daltro
canto, nemmeno lui sapeva bene il perché di quella
visita. Aveva sentito il bisogno di vedere Yui, e laveva
fatto.Da quanto tempo non si vedevano?Eppure era una
delle donne più importanti della sua vita
quella
che laveva sempre appoggiato, quella che non si era
mai tirata indietro nei momenti di difficoltà malgrado
la sua giovane età
. Si chiese come avrebbe reagito
la sua Miki se le avesse raccontato tutto.Tutta la storia
di lui e Yui
la ragazza che ora gli stava accanto e
gli sorrideva amorevolmente
Miki
come lavrebbe
presa sapendo tutto? Scosse il capo, piano.
Decise che preferiva non sapere.
Videro il
medico accanto ad Eriko ed affrettarono il passo,
desiderose di conoscere le condizioni di Suki. Arimi
strinse più forte il braccio di Miki che, come
incantata, osservava le espressioni dei presenti. Meiko e
Satoshi, ora distanti luno dallaltra, avevano
lo stesso sguardo, preoccupato e triste, che ogni tanto
però scintillava di rabbia profonda. Spostò lo sguardo
su Eriko, sullorlo di una crisi di pianto. I suoi
occhi gonfi altro non tradivano che paura
pura
paura
Otohiko, invece, aveva un non so che di strano nello
sguardo, un misto di sgomento, attesa, angoscia e
nostalgia
anzi,
ricordi dolori e passati che tornano.
Miki si chiese come sarebbe stato lo sguardo di Yuu, se
fosse stato lì con loro, e una dolorosa lacrima cominciò
a martellarle gli occhi. Si costrinse ad ascoltare quello
che il dottore, un uomo distinto ma del tutto
impersonale, diceva con tono freddo
-allora
- esordì la vostra amica è fuori
pericolo, per ora, lo svenimento è stato causato dalleccessiva
debolezza, a sua volta provocata da una precaria se non
mancata alimentazione.-
Lincubo di tutti era stato tragicamente tramutato
in realtà, e una parola che prima osava affacciarsi solo
nei pensieri più bui ora passava alla luce, da bocca a
bocca, sussurrata ritmicamente, quasi come in trance,
alla stregua di un lamento.
dieta
-Inoltre
- la voce fredda riportò tutti alla
realtà, per quanto tragica fosse abbiamo
riscontrato arrossamenti, lesioni e uninfezione allaltezza
dellesofago
-
silenzio, questa volta dovuto a insicurezza. Quasi
nessuno aveva udito, e i pochi che lavevano fatto
non avevano capito a cosa servisse quellinformazione,
detta proprio in quel momento.
-Questo vuol dire
- continuò luomo, come se
avesse letto il pensiero di tutti loro che il
paziente da un po di tempo era solito rigettare
appena dopo aver mangiato. Infatti riporta una esofagite
da reflusso, sintomo che si manifesta solo dopo
aver vomitato ripetute volte, oppure dopo aver ingerito
sostanze alcaline o altamente acide.
Consiste essenzialmente in questo: il ph dello stomaco,
dove giunge il cibo dopo essere stato già parzialmente
digerito, è acido, e quando si vomitano queste sostanze
acide passano per lesofago, che ha ph basico,
danneggiandolo. Se il rigetto avviene molto spesso, come
in questo caso, s'incorre nell'esofagite da rigetto, in
arrossamenti e irritazioni dellesofago stesso e
della gola. Inoltre, avendo avuto un mancamento e, in
seguito, una mancanza daria, la vostra amica ha
parzialmente aspirato ciò che aveva rigurgitato in forma
liquida, provocando uninfiammazione chimica della
faringe-
Orrore generale.
Otohiko trasalì
ma certo
ecco perché
ultimamente andava così spesso in bagno
e solo ora
si accorgeva che lo faceva solo dopo aver mangiato
Si provocava il vomito
si faceva del male
ma
perché? Perché?
Lo assalì ancora quella impotenza così atroce che gli
ricordò la madre
e quel lenzuolo bianco sul suo
viso, ovviamente
Ora il dottore taceva, e guardava i ragazzi con occhi
quasi
trasparenti. Eriko si chiese quante
volte avesse dato brutte notizie con quegli occhi gelidi,
e che tipo di notizie fosse solito dare.
Miki, dopo qualche istante di sbigottimento generale,
ruppe il silenzio singhiozzando rumorosamente, Arimi fece
per abbracciarla ma lei si rifiutò.
Aveva bisogno di Yuu adesso
perché non cera?
Perché laveva lasciata sola? Perché
o per
chi?
Ancora questo dubbio, così maligno, che la faceva star
male
eppure, se continuava ad esistere, un motivo ci
doveva essere
Corse lontano
Eriko, dopo qualche istante, cominciò a piangere
silenziosamente.
Cè chi dice che questo pianto sia ancor più
doloroso di quello normale, perché non ti permette
nemmeno di sfogarti.
Otohiko labbracciò e lattirò a sè, con
fare protettivo, confortandola con parole carine.
Solo allora le tante piccole tessere che si trovavano
nella testa di Eriko già da tempo cominciarono a
muoversi, per formare il mosaico di Suki, dei suoi perché,
anzi
del suo perché.
Quel giorno, il primo in cui uscivano tutti insieme, lei
era taciturna, timida, sebbene già dal pomeriggio con
Satoshi ed Eriko aveva dimostrato una grande simpatia.
E non solo
lei era sempre così
sempre
quando cera Otohiko.
Otohiko le piaceva, si era quasi uccisa per piacere a lui.
Sussultò violentemente, evidentemente in preda ai
sentimenti che quella rivelazione le aveva provocato,
Otohiko la guardò stranito negli occhi, e lei non potè
far altro che fissare i suoi, sbarrati, in quelli di lui
Otohiko le piace
le piace
piace a Suki
Miki camminò
velocemente allontanandosi dagli altri, poi dopo qualche
minuto rallentò landatura fino a fermarsi quasi
presso luscita, che si trovava vicino al reparto di
ginecologia.
Suki
esofagite da reflusso
vomito
dieta
Come sempre questultima parola le provocò uno
spiacevole brivido
-Vorrei tanto che Yuu fosse qui vicino a me
-
singhiozzò lasciandosi quasi cadere vicino al muro, in
un cantuccio nascosto.
-Yuu
Yuu- ripeteva a sé stessa sempre più
sconsolata, era così triste
si sentiva così sola
si
era forse sentita così anche Suki?Aveva provato anche
lei queste sensazioni angosciose? Era per questo che
aveva fatto tutto ciò?
Non ebbe il tempo materiale di rispondere alla domanda,
perché alzò lo sguardo e vide
Lo riconobbe subito, Yuu, lavrebbe riconosciuto tra
mille. Fece per chiamarlo ma vide che teneva per la mano
una giovane, bellissima donna, che gli sorrideva con
amore.
Anche Yuu sorrideva, e intanto accarezzava il ventre di
lei, gonfio a causa dellavanzato stato di gravidanza.
Le lacrime, solo allora, offuscarono la vista di Miki
NdSanaChan: si ringrazia per la consulenza medica a
proposito dei danni che può provocare un vomito
frequente il dott. Nicola Menonna
CONTINUA...
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