- Dì la verità, Patty: sei la figlia di
uno sceicco! esclamò Bruce guardando sorpreso ledificio
di fronte a loro.
Patricia rise Ti pare che se fossi figlia di uno
sceicco vivrei in Giappone? E non è poi questo granché
- Non è poi questo granché? Sembra un castello! -
- Quando vedrai un castello vero, ti accorgerai della
differenza! intervenne Amily.
- Già
- mormorò Patricia, allintervento
dellamica.
- Strano, è più piccola di quanto la ricordassi! -
- Forse perché cinque anni fa avevi solo dieci anni,
Sal? Ed eri piccola e ingenua
- Alex, se non la finisci con questa storia ti riduco in
poltiglia! -
- Ok, ok, ma non arrabbiarti! -
- Anche a me sembra grande intervenne Holly,
guardando a tuttocchi la costruzione. Due piani
rialzati più la soffitta abitabile per quasi 70 metri in
larghezza Certo, non è la villa di Benji, ma si
difende bene! terminò il ragazzo, voltandosi e
sorridendole. Patricia sorrise a sua volta annuendo
E stata progettata per le vacanze estive di
tutta la famiglia
-
- E stata progettata per le
vacanze estive di tutta la famiglia, vi piace? -
- Zio George, è assolutamente S-T-R-A-O-R-D-I-N-A-R-I-A!!!!!
Mi piace un casino! -
- Alex, cerca di contenerti! -
- Scusa, ma perché Kimmy? E tutto così
esaltante! Una vacanza tutti insieme? Non sei entusiasta?
-
- Alexis non cambierà mai! -
- Beh, è meglio così, no Patricia? Almeno rallegra
le nostre giornate! -
- Diciamo che tenta di rovinare le nostre giornate,
Alexander! -
- Sei troppo rigida con lei! -
- Se non fossi rigida con lei a soli dieci anni mi
ritroverei già sposata!
- Patty? Patty! La voce di Holly la
risvegliò da quella strana immersione nei ricordi, così
vivida e reale.
- Eh? -
- Ti eri incantata? chiese Amy, posandole una mano
sulla spalla Stai bene?
- Sì, sto benissimo, è solo che, per un
istante, mi è tornato in mente
-
CAPTAIN TSUBASA: LOVE STORIES
La
spiaggia del Passato
- Cosa? -
- Nulla Amy, nulla rispose, scotendo il capo
Ecco che arrivano le macchine! esclamò
poi, riprendendosi da quella strana atmosfera che laveva
catturata.
Sollevando un quintale di polvere,
la macchina di George Hantilton, quella di sua moglie e
quella di Maggie Atton si fermarono a pochi metri da loro.
George abbassò il finestrino del fuoristrada, e Patricia
si avvicinò.
- Ecco le chiavi le passò un
piccolo mazzo di quattro chiavi il baule è
aperto, potete iniziare a scaricare -
- E un modo gentile di dirci che tu
non ci aiuterai? - chiese Patricia con tono ironico,
afferrando le chiavi e dirigendosi verso lentrata
velocemente. Salì i gradini che sopraelevavano la casa e
si fermò di fronte alla porta. Forza e coraggio
Non sarà poi così difficile!. Infilò la
chiave nella serratura, che scattò immediatamente,
affatto arrugginita dal tempo. Spinse la porta, che non
scricchiolò, ma si mosse leggera, aprendosi senza fatica.
Cinque anni
Cinque anni e non era cambiato nulla.
- Beh, che fai lì impalata? -
- La lavativa, come al solito! esclama Alex,
passandole accanto con un paio di borsoni, e per poco non
buttandola a terra. Qualcuno la afferrò in tempo.
- Ero solo pensierosa -
- Non preoccuparti, Alexis scherza -
- Grazie, Alex mormora, alzando il capo e
sorridendogli. Alexander sorride a sua volta, gli occhi
azzurri che gli silluminano
- Sembra tutto uguale
- mormorò
alle sue spalle la voce di Kim.
- Già
Tutto uguale -
- Sicura di sentirti bene?
- Sì Amy, solo un po
di malinconia -
- Capisco
- neppure Amily sembrava tranquilla.
Troppi ricordi. Forse non era stata una buonidea,
tornare lì. Anzi, sicuramente non era stata una buona
idea.
Patricia superò la soglia, entrando nel
salotto. Gli scaffali con i libri, le poltrone e i due
divani
Era tutto uguale. Proseguì, entrando,
sulla sinistra, nel salone, senza badare alle scale che
portavano al piano superiore. La luce della tarda
mattinata penetrava dalle vetrate appannate dalla polvere.
Sulla sinistra del grande salone, la cucina. Il grosso
tavolo da pranzo in legno stava come sempre in mezzo alla
sala, un mazzo di fiori secchi al centro. La polvere
aleggiava nellaria, ricopriva i mobili, i cuscini,
i vetri, i soprammobili, protetti dai teli di plastica.
Ma nonostante la polvere e la plastica, tutto sembrava
identico a come laveva lasciato.
- E molto bella anche allinterno!
esclamò sempre Bruce, entusiasta come un bambino
piccolo.
- E qua sopra cosa cè? -
- Le stanze da letto e i bagni! -
- E la rimessa per le attrezzature? -
- Fuori! Vedi dopo la scala? Cè il salone, subito
a sinistra appena inizia la vetrata cè luscita,
fai la veranda, scendi gli scalini, sulla tua destra cè
un capanno
. -
Parole, solo parole. Non riusciva neppure
a distinguere la voce di chi parlava
Lodore
della polvere, delle tende cariche dodori
accumulatisi, del legno
Laveva completamente
inebetita
- Patty! una mano si posò sulla
sua spalla, e lei sobbalzò Cè qualcosa che
non va? -
- Holly
No, nulla, solo
ricordi
Holly annuì preoccupato, senza togliere
la mano dalla sua spalla. Patricia si voltò verso di lui
e per qualche istante si guardarono negli occhi. Fino a
quando Alex, con la solita delicatezza, urlò loro, dallentrata:
- Ehi piccioncini, abbiamo bisogno anche
di voi! -
I due si staccarono immediatamente,
imbarazzati Scusala, ma lei fa sempre così
- balbettò Patricia, lo sguardo fisso al suolo.
- Forse è meglio andare ad aiutare mormorò
Holly, avviandosi.
Lei rimase ancora lì qualche istante, ad
osservare il mare dalla vetrata. Sospirò, appoggiando le
mani ai vetri.
- Eccoci di nuovo qua
.
sussurrò Eccoci di nuovo qua -
- Ehi, ti muovi? -
Chiuse gli occhi per un istante. Poi,
sorridendo, li riaprì e si voltò velocemente,
dirigendosi fuori Sì Alex, arrivo subito!
Le macchine si allontanarono alzando
nuovamente un grosso nuvolone di polvere. Patricia tossì
Avevano proprio una gran fretta di andarsene, eh?
Ci hanno lasciato appena scaricare la roba, e ora dovremo
sistemare tutto noi!
- Su dai Bruce, non lamentarti sempre! Evelyn gli
sorrise incoraggiante
- E poi la roba più pesante lavete portata voi
commentò Sally indicando lattrezzatura per
gli allenamenti.
- Vero, ma dobbiamo allenarci! rispose Mark
- Se vi foste sprecati di chiedere, Patricia vi avrebbe
detto che cè già tutto il necessario! -
- Certo, come no. Tenete tutta lattrezzatura
necessaria per un allenamento di calcio nel capanno -
- Benji, puoi anche evitare il sarcasmo. In ogni caso se
non ci credi ti posso far vedere! -
- Bene allora, Alex e Benji si occupano dellattrezzatura
per gli allenamenti! esclamò Patty, afferrando
uno scatolone e mettendolo in mano ad Alex.
- Cosa? Stai scherzando? Io con questo non faccio proprio
nulla!!!! si lamentò la ragazza, cercando di non
far cadere lo scatolone.
- Come vuoi Patricia si riprese lo scatolone
Ma allora non farai il bagno fino a domani -
- Sei una sporca ricattatrice! Alex strappò lo
scatolone dalle mani della cugina e si diresse a passo
veloce verso il lato della casa in cui si trovava la
rimessa E tu ti muovi? urlò in direzione
di Benji, che le lanciò unocchiataccia, afferrando
un sacco carico di palloni.
- Si odiano proprio, eh? commentò Philip ridendo.
- Ma no, secondo me invece sono grandi amici! -
- Jen e Philip
. Voi porterete al piano superiore
tutte le cose necessarie per i bagni li interruppe
Patricia, indicando loro un mucchio di scatole.
Mentre Kim e Tom toglieranno tutti i teli di plastica in
giro per la casa, Bruce ed Evelyn porteranno al piano di
sopra tutte le valigie. Sally e Mark porteranno i
materassi giù dalla soffitta e gli altri verranno con me
a sistemare le cose da mangiare -
- Solo una domanda? -
- Dimmi Sal -
- Mi spieghi perché tu fai la parte meno faticosa? -
Patricia la guardò poi afferrò una confezione di
cartoni di latte e gliele buttò praticamente in mano.
Sally, impreparata al peso, si sbilanciò
- Ok, ok, fallo pure tu e si avviò per rientrare
in casa.
- Sally! -
- Che? -
- La chiave della soffitta! esclamò Patricia
lanciandole una chiavetta, che Sally afferrò al volo.
- Ok, thank you! le fece locchiolino ed entrò
in casa, seguita da un silenzioso Mark.
- Sei veramente terribile! rise Bruce, prendendo
un paio di borsoni Non cambierai mai! -
Patty gli fece una larga linguaccia di
disapprovazione, mentre anche lui ed Evelyn sparivano
nella casa.
Con disappunto, si voltò verso i rimanenti amici, che
ridacchiavano Beh? chiese, scocciata.
Senza dire nulla, ma trattenendo le risate, Kim e Tom si
diressero verso la casa, seguiti a ruota da Jenny e
Philip che avevano recuperato delle scatole.
- Bene, che si deve fare? chiese Holly, con il suo
solito entusiasmo. Patty, riprendendosi dalla sua
imbronciatura, si voltò verso di lui sorridente, e gli
passò il famoso pacco di cartoni di latte. E
troppo pesante? chiese Patty, sempre sorridendo.
- No, direi di no -
- Bene! esclamò la ragazza, mettendogli sulle
braccia sopra il pacco, unaltra confezione di
scatolette, qualche scatola di cereali e sopra una
confezione duova.
- Ora puoi andare! terminò entusiasta.
Traballando e cercando di vedere dove andava, Holly si
diresse senza fiatare dentro casa.
Amy e Julian si guardarono e scoppiarono a
ridere Mamma mia, incominci bene!
- Che vuoi dire, Milly? -
- Di certo non lo stai viziando! -
- Di certo non lo stai viziando! -
- Perché dovrei viziarlo? E mio fratello.
MINORE, DEVE sgobbare! -
- Guarda che ti sento, Patricia! E poi non sono
affatto tuo fratello minore, sono nato prima io! -
- Ma tutti quelli con un po di cervello sanno
che il figlio primogenito è quello concepito prima, e
quello concepito prima, in una coppia di gemelli, è il
secondo ad essere partorito ribatte lei, come
sempre Quindi sei mio fratello minore, Robin. E
non hai alcun diritto di lamentarti! -
- Come no! Ho tutti i diritti di questo mondo! Sei una
schiavista! -
- Non per niente è Patricia! esclama Alexander
passandole accanto con un borsone.
- Non capisco a che cosa tu ti riferisca! -
- Sì, sì, come no
- Amily prese una cassa di
frutta e gliela mise tra le mani Ora però vai,
ok? -
- Ma, Amily, non è affatto
.. tentò di
protestare.
- Su, su, vai! la incitò con la mano lamica.
- Ti riferivi al fatto che Holly e Patty sembrano più
Vicini? -
- Ti riferivi al fatto che Alex e
Patricia
Beh, sì, sembrano intimi? -
- Beh, sì. Sono sempre stati molto vicini, ma
Cioè, non è come tra Patricia ed Eric, capisci? -
- Sì, penso di sì. E come tra noi -
- Sì, a quello
- assentì Amy, pensierosa. Perché
le era venuto in mente quello e proprio ora? Scacciò il
pensiero con un movimento del capo, mentre recuperava una
scatola con i sacchetti dei biscotti e passava a Julian
una scatola duova. Era laria nostalgica del
mare, solo quello. Non sembra anche a te?
chiese poi, mentre entravano in casa.
- Sì, anchio ho questa impressione -
Amy si limitò ad annuire, mentre entravano in cucina.
Anche la cucina sembrava la stessa. Al centro, il grande
tavolo di marmo, ad angolo con il lavello ed il fornello.
Poi la lavastoviglie, il frigorifero e il refrigeratore.
Dal lato opposto della stanza, alla sua sinistra, una
porticina che portava al ripostiglio e la lunga credenza
in legno, che le ricordava tanto quella che stava nella
cucina di casa sua
Della casa della sua famiglia,
si corresse, in Inghilterra.
Patricia aveva appena posato la roba sul
secondo tavolo della stanza, piccolo e in legno ed
indicava a Holly di posare la sua su quello di marmo.
Perché tutta quella nostalgia? Pensava daverla
ormai superata
Lo pensavano tutte, quando avevano deciso di passare le
vacanze là.
- Amily, iniziate a sistemare la
roba? chiese Patricia passandole accanto e
poggiandole una mano sulla spalla con fare rassicurante.
- Ok rispose, con un filo di voce.
Si diresse verso il tavolo ed iniziò a
tirare fuori la roba dai sacchetti con movimenti
meccanici. Tutto
Tutto sembrava riportarla indietro.
Sapeva che per Patricia non era diverso, anzi. Per lei
era molto più forte il ricordo. Doveva essere anche
molto più forte linquietudine.
- Amy -
Si riscosse dai propri pensieri e tentò di sorridere
Dimmi
- Cosa cè che non va? domandò Julian con
dolcezza.
Sorrise tristemente. La capiva così
alla perfezione
- Nulla di particolare
Solo tanta
tanta nostalgia rispose, aprendo un armadietto
sopra il fornello e sistemandoci il sale e le spezie.
- Lo capisco, sai? Cè una strana aria malinconica
in questa casa -
- Già
Ma non preoccuparti, mi passerà
rispose tentando inutilmente dessere convincente
mentre si alzava sulle punte per sistemare la farina su
uno scaffale in alto.
Julian posò la mano sulla sua e diede unultima
spinta al pacchetto della farina, senza lasciare la sua
mano Io mi preoccupo, invece. Non mi piace vederti
così le mormorò in un orecchio.
Amy arrossì violentemente. Non erano mai
stati tanto vicini
Non in quel modo, almeno. Con un
sospiro si rilassò.
- Grazie
- sussurrò, girandosi ed
abbracciandolo con dolcezza Grazie davvero
-
Julian ricambiò labbraccio
sorridendo.
- Ecco il resto
Oh, scusate!
esclamò Patty, bloccandosi a metà strada dopo averli
visti abbracciati. Per poco Holly non le finì addosso.
- Che succede? chiese, stupito. Poi abbassò i
pacchi che teneva in mano e vide i due amici. Arrossì.
Oh
ehm
-
Julian ed Amy si guardarono e si
sorrisero, separandosi.
- Cè ancora molto fuori?
chiese Julian, uscendo dalla stanza.
- Per un esercito rispose Holly, seguendolo.
Patricia la guardò storto per alcuni
secondi. Poi scoppiarono entrambe a ridere.
- Avresti dovuto dirmelo la sgridò,
mentre iniziava ad aiutarla a sistemare la roba da
mangiare.
- Anche tu ribatté Amy.
- Non ho molto da dire cercò di sviare, ma Amy le
mandò unocchiataccia indagatoria, così sarrese
Ok, forse qualcosina cè -
- Bene! Tira fuori il rospo! -
- No, prima tu! -
- Non se ne parla, prima tu! -
- Ragazze, scusate le interruppe la voce dolce di
Jenny cerano solo quattro pacchi per il
bagno? -
- Sì Jen le rispose Patricia.
- Ok, grazie e si avviò verso la scala per
accedere al piano superiore a sistemare il pacco che
portava. Proprio in quel momento, scese Philip.
- E lultimo lo fermò lei sorridendo.
- Oh, allora lascialo a me disse lui, afferrando
due estremità dello scatolone.
- Non preoccuparti, non è pesante, posso portarlo io! -
- Non se ne parla! Lo porto io! esclamò il
ragazzo, cercando divertito di toglierle il pacco.
Jenny rise, riprendendoselo Ce la faccio da sola
- Non dire sciocchezze, lo porto io! e tentò
nuovamente di toglierlo dalle mani della ragazza.
- Non essere testardo! disse, divertita, opponendo
resistenza.
- Io? Ma se sei tu che non demordi! -
- Certo! Perché posso farlo benissimo da sola! -
- Insisti anche! Allora
a mali estremi
-
- Cosa inten.. ma non riuscì a completare la
frase, perché il ragazzo le chiuse le labbra con un
veloce bacio.
Jenny rimase paralizzata, e Philip prese
il pacco, per poi risalire velocemente le scale.
- Dai Jen, lascia che lo porti io! -
- Non preoccuparti, non è pesante, posso portarlo io!
-
- Ma su, lo porto io! -
- Ce la faccio da sola, Plange -
- Non essere testarda, York -
- Io testarda? Ma sentilo! ribatte, ridendo.
- Ah sì? Allora se proprio non cè altro modo,
dovrò ricorrere alla forza! -
- Che intendi, Kevin?-
Kevin le stampa un bacio sulla guancia, e se ne va col
pacco al piano di sopra.
- Oooh, e tu queste cose non le dici alla tua migliore
amica, ma brava! la fece tornare in sé una voce
alle sue spalle.
- Kim! Oh cavoli, hai visto tutto? chiese,
imbarazzata.
- Sìsì! Non mi sono persa una virgola! Cavoli Jen, da
quello che mi avevi detto non pensavo che foste già così
intimi! Sono proprio felice per te! esclamò la
ragazza battendo colpettini sulla spalla dellamica.
- Ma Kim! protestò.
- Stasera mi devi dire tutto! Adesso sono di corsa, devo
andare ad avvisare Alex di una cosa. Ma stasera o mi dici
tutto o ti torturo! -
Terminò, ridendo e dirigendosi verso luscita
che dava sulla spiaggia, lasciando lamica
tramortita.
Si fermò davanti alla vetrata, ancora
impolverata, riflettendo che avrebbe dovuto lavarla
Poi vide sua sorella. Aveva in mano una cesta di palloni
e la teneva a fatica per i manici. Lo sguardo, era perso
nel vuoto, fissava un punto imprecisato nelloceano
Non era la prima volta che le appariva quellimmagine
malinconica della sorella
Bastava tornare indietro di cinque anni
- Alex
Alex
Dove sei?
Kim si ferma dentro casa, e scorge dalla vetrata
sua sorella. Sta per uscire a chiamarla ma
Si
accorge del suo sguardo.
E sorride perché
Per loro è sempre così
Si capiscono, senza bisogno delle parole. Senza bisogno
di guardarsi, o di lanciarsi sguardi. Si vedono, senza
vedersi, si parlano, senza parlarsi
E pensare queste cose, è ugualmente una sensazione
fortissima.
Kimberly sorride, ed esce. Alex è lì, fissa il mare,
il suo mare. Suo, perché si riflette nei suoi occhi. E
perché Alex ne è parte completa, integrante. Alex e il
mare.
- Alex! lo sguardo
Lo
sguardo di quando pensa intensamente e con tristezza
A qualcosa
Di distante e lontano
Presto
Presto
Sembrava dire il mare attraverso Alex
Presto
sarà tutto finito.
Rabbrividì, nonostante si fosse in piena estate, ed uscì
dalla casa, dirigendosi verso la sorella a passo svelto.
- Ehi, Alex! -
La ragazza dai biondi capelli lunghissimi sobbalzò, poi
si voltò verso la voce che la chiamava Ah Kim,
sei tu!
- Non riconosci più neppure la voce di tua sorella?
domandò, sorridendo ironica.
- No
E che sono un po
Pensierosa
-
- Non vedi lora di tuffarti in acqua, eh? -
Alex la guardò e poi sorrise Sì, certo! E
proprio così! Non vedo lora! E invece, eccomi qua
- ed indicò con il capo il cesto che portava.
- Mi sa che allora ho una brutta notizia
Patricia
vuole che, appena avete finito, iniziate a rastrellare la
spiaggia davanti alla casa. Noi altri vi raggiungeremo
appena avremo finito a nostra volta! -
- Uffaaaaaa! Non è possibile! Il mio bagno è ancora
rimandato! esclamò seccata, la sua immagine
speculare.
Kim sorrise mentre la guardava
allontanarsi per riporre il cesto nella rimessa. Alex
moriva dalla voglia di unirsi alloceano.
- Le piace così tanto nuotare?
chiese una voce bassa e profonda alle sue spalle.
- Ah Benji, sei tu! esclamò, sorridendo cordiale
al ragazzo Posso chiamarti per nome, vero?
- Certo!!! Non farti problemi! In fondo, se mi chiamassi
per cognome mi sembrerebbe quasi che fosse Alex a farlo,
e sarebbe un tantino strano, ti pare? -
- Già
Comunque la risposta è sì. Alex vive per
nuotare. Vive per il mare
Lo vedrai quando entrerà
in acqua, sono praticamente una cosa sola! -
Benji si risistemò tra le braccia la rete montabile
Sembrava quasi una persona normale, prima, quando
fissava il mare!
Kim rise Siete proprio impossibili, voi due! Però
sono sicura che vi volete un gran bene!
- Scherzi????!?!?? esclamò Benji, esterrefatto
Io la ODIO, la O-D-I-O. E il sentimento è
reciproco -
- Secondo me sbagli. Forse dovreste cercare di essere un
po più onesti con voi stessi. Come minimo, vi
stimate molto -
- Alex è un bravo portiere ammise, a fatica
Ma dubito mi stimi -
- Non dovrei essere io a dirtele queste cose, ma sbagli
di grosso, Benji! gli fece un veloce occhiolino,
poggiandogli una mano sulla spalla, e se ne andò,
tornando in casa.
Benji la guardò allontanarsi, scotendo il
capo poco convinto. Eppure, in quegli anni
Anche se
era insopportabile e litigavano sempre
Alex,
assieme a Freddy, era lunica famiglia che Benji
aveva avuto. E lo stesso, da quanto aveva visto, era per
Alex. Anche se lei
Aveva i suoi fratelli. Non
conosceva David, ma sapeva che la chiamava spesso. E Kim
Parlava sempre di Kim. Per non dire di Josie
La
piccola Josie. Sorrise al pensiero. Era dolcissima, la
adorava. Anche Alex la adorava. Quando stava dalla madre,
in Germania, veniva sempre a casa loro. Gli era subito
piaciuta, e trovava che il suo rapporto con Alex fosse
splendido. Gli sarebbe piaciuto avere una sorella come
Josie
O un fratello maggiore premuroso come Alex lo
era con la piccola.
Alex aveva davvero tante facce
Immediatamente, gli venne in mente il giorno in cui laveva
conosciuta.
Solo poche ore prima, Freddy Marshall gli
aveva proposto di essere allenato da una ragazza, una sua
ex-allieva, aveva detto, abilissima. Purtroppo Freddy
doveva allenare la squadra per cui era stato chiamato in
Germania, e non aveva tempo da dedicargli. Ma Alexandra sì,
aveva detto.
Ovviamente, lui si era rifiutato. Una donna? Non
scherziamo!
E poi
Quel pomeriggio, era andato a vedere
gli allenamenti di Karl Heinz Schneider
Benjamin Price! Ci rivediamo esclama Schneider,
andandogli incontro.
- Salve Schneider. Sono arrivato da poco in città, e
così sono subito venuto a vedere cosa combinavate
-
Schneider sorride Oggi non abbiamo allenamenti
ufficiali. Vuoi giocare con noi?
Benji annuisce Volentieri!
E va in porta
Umiliato
E ancora dire poco. Karl gliene
piazza tre.
- E il mio nuovo tiro dice, esaltatissimo.
Benji annuisce, sentendosi quasi preso in giro.
- Nuovo? E non mi dici nulla, Karluccio?
esclama beffarda una voce poco distante.
Un ragazzino in pantaloni al ginocchio
e felpa di almeno tre taglie in più, il cappello calato
in volto, li guarda, con un sorrisetto divertito, le mani
piantate sui fianchi.
- Alex! esclama Karl,
preoccupato Non sapevo fossi già di ritorno! Vuoi
provare? chiede, però sembra un po
intimorito.
Il ragazzino annuisce, e si sposta in porta, a mani
nude.
Benji lo guarda strano. Chi si crede di essere quello?
- Allora io vado! esclama il cannoniere tedesco.
E tira, sembra anche più potente di quelli che ha
calciato a lui.
Il ragazzino si tuffa e senza il minimo sforzo, in un
lampo, la palla è tra le sue mani. Soltanto il cappello,
gli è scivolato
E ha lasciato libera una lunga chioma
bionda e ricciuta.
Una ragazza! E una ragazza!!!
- Piacere, il mio nome è Alexandra
Lance esclama, divertita, allindirizzo di
Benji, rimettendosi i capelli sotto il berretto.
- Alex è uno dei migliori portieri che io conosca
aggiunge Karl
- Uno dei? Io sono il MIGLIOR portiere! esclama
divertita Mi chiamano lIGK nelle leghe
maggiori. Invincible Goal Keeper. E, da quanto ne so, da
oggi sono il tuo allenatore! -
Strafottente. Sin dal primo giorno.
- Che fai Price, sogni ad occhi aperti? -
- No, Lance. Pensavo. Una cosa sconosciuta per te -
- Dovrei ridere? chiese Alex, sollevando un
sopracciglio ironicamente. Gli passò accanto, ed entrò
nella rimessa, posando i palloni Erano gli ultimi!
Per fortuna! esclamò, afferrando un rastrello e
lanciandoglielo Ed ora inizia il divertimento
e ne prese uno a sua volta.
Benji osservò il rastrello, perplesso,
per qualche istante.
- Che fai, non vieni? Bisogna pulire la
spiaggia! esclamò Alex, iniziando a rastrellare
un pezzo di spiaggia.
Dopo qualche minuto, alzò il capo e
sorrise, osservando il mare e passandosi una mano sulla
fronte sudata.
Il mare
Il suo mare
Da
quanto tempo non lo vedeva?
- Questa sarà lultima volta che vedo il mare
dice, mentre le lacrime iniziano a spuntarle ai
lati degli occhi.
- Non dire sciocchezze! Ti ci porterò io quando
vorrai! -
- No Richard
Noi forse non ci vedremo neppure più
I miei
I miei divorziano. Dovrò andare a stare con
mia madre, in Germania. Lontana dal mare
-
- Alex
- mormorò il ragazzo castano, guardandola
tristemente Vorrei poter fare qualcosa
aggiunge.
Tipico di Richard, pensa Alex. Tipico del suo migliore
amico. Ma non cè nulla che possa fare, non questa
volta almeno.
- Prometti che non mi dimenticherai mai, per quanto
lontana io possa essere -
- Non dire stupidaggini! Non ti avrei dimenticata
comunque! Dopo Henry
anzi, a parimerito con lui, tu
sei la più importante -
Come sempre, era riuscito a farla stare meglio, quella
volta.
Ricordi
Di un tempo che non sarebbe
più tornato.
Sospirò, e continuò a rastrellare. Dal
lato opposto della spiaggia, Benji faceva lo stesso.
Sarebbero riusciti a non litigare per più di un giorno?
Ne dubitava fortemente
Solo il fatto che lui
esistesse era così
Irritante
Poi,
osservandolo attentamente mentre rastrellava, pensò
Irritante, nonostante abbia un gran bel
- ALEX!!!! -
Saltò per aria Che cè?
chiese, senza capire da dove provenisse la voce.
- Sono quaaaaaaaaa! esclamò la
voce ora decisamente appartenente a Sally, la sua
migliore amica. Alex alzò il capo verso lalto, e
vide Sally spuntare dalla finestrella sul tetto
Ciaoooooooooooo - urlò, mentre rientrava in soffitta.
Chiuse la finestra e saltò giù dallo
sgabello, sorridendo a Mark Scusami, non ho
resistito
Mark scosse il capo Non devi scusarti. Mi sono
riposato un po mentì. Di certo non aveva
bisogno di riposarsi dopo aver spostato cinque materassi.
Sally lo guardò storto, perplessa - Guarda che non devi
mica mentire per farmi piacere!
Incredibilmente, ancora una volta laveva
stupito, capendolo alla perfezione. Si lasciò sfuggire
un sorriso. Era impossibile non sorridere, con Sally.
Non rispose, non avrebbe saputo che dire.
Doveva proprio abituarcisi, al non sapere che dire,
perché con Sally era sempre così. Non gli era mai
accaduto, prima. E non sapeva ancora se dispiacersene o
esserne felice.
- Proseguiamo? propose. Sally annuì
semplicemente.
Per lei era così difficile stare accanto
a Mark senza sorridere
Senza volergli parlare o
volerlo ardentemente guardare
Era strano, sentirsi così. Dopo
Dopo quello che
era successo, si era ripromessa di non farsi coinvolgere
mai più da qualcuno
Per paura di perderlo, come
era successo con suo
fratello. Era difficile
pensarci ancora adesso, dopo tutti quegli anni.
Perdere qualcuno che si ama
Faceva troppo male. Per
questo, evitava di affezionarsi. A scuola, al club di
fotografia
Dopo la morte di Gilbert, non aveva più
avuto amici veri. Le restavano solo Alex e le altre, ma
per loro era diverso
Erano molto più che amiche.
Erano sorelle
Confidenti.. Erano sorelle nello
spirito, ecco. E poi con David, ovviamente. E con Richard
ed Henry. Il suo migliore amico e i suoi cugini. Anche se
non li sentiva più molto vicini, da quando aveva deciso,
come le altre cinque del resto, di non tornare in
Inghilterra.
Ma ora Mark
Le faceva venire voglia
di conoscerlo, di diventare sua amica e chissà cosaltro
Non avrebbe voluto, da un lato. Ma dallaltro, lo
desiderava con tutta se stessa.
Dopo scale strette e curve a non finire,
arrivarono nella stanza delle ragazze. Quattro letti a
castello troneggiavano, e Kim e Tom stavano togliendo i
teli di plastica e li ripiegavano velocemente.
- Potete iniziare ad appoggiarlo su quello
indicò loro Tom con il capo. Entrando, sulla
destra della porta cera un letto a castello, poi
altri due sulla parete a sinistra, ed uno quella di
destra. Sulla parete di rimpetto alla porta cera
una porta finestra abbastanza grande che portava
su un balcone che collegava le due stanze da letto grandi.
Il resto del perimetro della stanza era occupato da un
armadio alto fino al soffitto.
Sally e Mark poggiarono il materasso su
uno dei letti in alto.
- E la parte che odio di più!
esclamò Sally, mentre stavano per tornare su a
prendere lultimo materasso che serviva alla stanza.
- Non sei lunica a pensarla così. Tra un po
Alex, pur di entrare in acqua, rastrellerà il fondale
marino -
Sally rise ed uscì, seguendo Mark
velocemente, per evitare che decidesse, come
preannunciato, di portare tutto giù da solo a spalla.
- Abbiamo quasi finito, Kim, cosa dobbiamo
ancora fare? -
- Beh, penso che, una volta finito, sia il caso di andare
ad aiutare Alex e Benji
. mormorò la ragazza
riflettendoci. Tom annuì, sorridendole. Kim gli sembrava
molto più felice e serena da quando era in Giappone.
Sapeva che la sorella le mancava tanto
Alex doveva
essere davvero importantissima
- Vorrei tanto tu conoscessi Alex, per
me sarebbe davvero importante! dice, seduta sui
gradini della scalinata di Montmartre, mentre, di ritorno
da scuola, si sono fermati a mangiare insieme una
baguette appena sfornata.
- Anche a me piacerebbe conoscerla
Ma perché è
così importante? -
- Beh, siete le due persone più importanti al Mondo,
per me. E normale che voglia che vi conosciate, no?
-
Non glielaveva mai detto, prima. Che
era una delle persone più importanti. Lo sapeva, ma non
glielaveva mai detto. Non conosceva nessuno a cui
volesse bene come ne voleva a Kim. Lei aveva Alex e gli
altri due fratelli. Lui aveva solo suo padre e lei. E
quindi gli era sembrato strano che Kim parlasse di lui in
quel modo
Ma il suo sorriso era estremamente
sincero.
- A che punto siamo? domandò la
voce squillante di Evelyn, entrando nella stanza ancora
una volta con delle valigie in mano.
- Qui abbiamo finito, ci manca la stanza dei ragazzi, Ivy
le rispose Kim.
- Ok, allora quando avete finito ha detto Patricia che tu
dovresti andare ad aiutare lei ed Amy in cucina, e che
Tom deve scendere da Alex e Benji -
- Daccordo! dissero, allunisono. Si
guardarono e sorrisero, poi terminarono di piegare il
telo. Kim li prese tutti e li ritirò in unanta
alta. Possiamo andare! -
- Sai, penso sarà una vacanza divertente -
Kim annuì, precedendolo nella stanza
successiva.
Se ci sei tu
- Allora, ci muoviamo???? Ma quanto ci
mettete a cambiarvi? esclamò, una mano sulla
maniglia.
- Alex, fai prima se ti butti dalla finestra, sai?
le disse ironicamente Sally, allacciandosi il sopra del
bikini verde smeraldo.
- MOLTO divertente, Sal. VI MUOVETE??????? -
Le altre si guardarono e risero, finendo
di cambiarsi.
- Io non capisco
Avevo il letto da
fare e la roba da sistemare proprio come voi, ma sono
pronta da una vita! -
- Da tre minuti Al. Non ti pare di esagerare? la
rimproverò con dolcezza Kim, sorridendo mentre si
infilava una maglietta sopra il costume intero rosa, con
le spalline incrociate sulla schiena e un bel ricamo
floreale allaltezza dellombelico.
- Io mi vergogno un po
- mormorò Jenny,
guardandosi per lennesima volta allo specchio.
Portava un costume bianco, alto fino a metà collo ma
scoperto lungo tutta la schiena Forse dovrei
metterne un altro
-
- Ma stai benissimo! Guarda me, invece! Sembro una papera!
si lamentò Sally, risistemandosi il due pezzi.
Era molto sgambato, ed aveva due spalline sottilissime
- Oh mamma! esclamò, arrossendo e coprendosi il
volto con le mani Sono orribile! -
- Ma no, stai bene! la rincuorò Amily
State entrambe benissimo! continuò, mentre si
legava i capelli in una coda e si guardava a sua volta
nello specchio che faceva da anta allarmadio.
Sospirò. Non avrebbe dovuto mettersi il due pezzi
Si sarebbe vergognata un sacco, lo sapeva! Eppure il
bikini giallo non le stava affatto male, anzi
però
Era troppo scollato! Arrossì al pensiero, proprio mentre
Alex sbuffava.
- Allora, la finiamo? Quelli là sono così idioti che
non si renderebbero conto di nulla neppure se vi
presentaste da loro nude! -
- Alex, non esagerare! Non sono poi così ciechi
-
iniziò Evelyn, in difesa degli amici, ma si ricevette unocchiataccia
di Alex, che la fece riflettere su quello che stava
dicendo e, soprattutto, di CHI stava parlando Beh,
in effetti
-
- Alex non ha tutti i torti
E poi, se partiamo dal
presupposto che ci vergogniamo, nessun costume andrà
bene! Non credo ci sia qualcosa di cui vergognarsi, sono
nostri amici, no? Patricia stava cercando di
rassicurarle. Non che lei si sentisse proprio a suo agio
ma
Non era neppure il caso di esagerare o di fare
storie
- Cavoli come sei bella! esclamò Kim,
interrompendo i suoi pensieri.
- seguito da un coro di approvazioni. Kim ha ragione,
stai benissimo, Tricia! il commento di Amy fu
Arrossì fino alla punta dei capelli, e,
per cercare di nascondere lemozione, afferrò la
maglietta lunga, rossa come il due pezzi che portava.
Indubbiamente, le stava bene. Anzi, era praticamente
perfetto per lei. Laveva comprato in un momento di
follia e sapeva che se ne sarebbe pentita
- Grazie
- mormorò Ma ora
andiamo! -
- Finalmente qualcuno che dice qualcosa di saggio!
Alex era entusiasta, e si precipitò fuori dalla porta,
quasi correndo. Si ritrovò a tre centimetri dal volto di
Benji.
- Salve! esclamò, allegra, spostandosi
Siete pronti? Eh? continuò, con un largo sorriso.
Benji la guardò stravolto, chiedendosi se
la ragazza si sentisse bene e non fosse sotto effetto di
qualche allucinogeno. Non laveva mai vista tanto
allegra, e aveva unespressione negli occhi davvero
particolare e decisamente curiosa.
- Sì
. mormorò senza
trovare altro da dire. Alex gli sorrise ulteriormente.
- Bene! Andiamo allora! -
- Ma che ha? chiese, ancora stupito.
- E eccitata perché finalmente può tornare a fare
la sirena! rispose Sally, guardando compiaciuta lamica
che superava gli altri ragazzi che uscivano dalla loro
stanza, e iniziava a scendere le scale. Era felice di
rivederla sorridente ed energica.
- Allora? Non arrivate? -
I tredici rimasti si sorrisero e la
seguirono giù dalle scale, verso loceano.
Era pomeriggio inoltrato, ormai. Il vento
smuoveva piccole onde e diffonde nellaria lodore
salmastro dellacqua. Alex si diresse verso quello
che loro chiamavano il porto. Era un lungo
scoglio piatto, che percorreva diversi metri nellacqua,
giungendo fino allacqua alta.
Alexandra buttò asciugamano, ciabatte e
maglietta allasciutto, poi si diresse fino alla
punta dello scoglio. Lacqua era limpidissima e
poteva scorgere il fondale. Rimase qualche istante ad
osservare i pesciolini gialli e azzurri nuotare,
assaporando il vento sulla pelle e lodore delloceano
Chiuse gli occhi, per provare quelle sensazioni appieno.
Poi, con uno slancio verso lalto, fece una capriola
nellaria e, sotto lo sguardo esterrefatto di tutti,
ricadde in acqua.
- Poteva farsi male! esclamò
Benji, stupito, pentendosi subito di aver detto qualcosa
che poteva essere interpretato come una preoccupazione
nei confronti della ragazza.
- Scherzi? Alex è straordinaria quando si tratta di
tuffarsi! E poi, se si tratta di mare, non la batte
nessuno!
- Beh, anche in fatto di bikini non la batte nessuno
- mormorò Bruce allusivamente, guardando Alex nuotare.
Immediatamente, un asciugamano gli piombò
in faccia, oscurandogli il volto.
- Idiota! esclamò la voce seccata
di Evelyn, mentre, a passo svelto, si dirigeva verso lacqua.
Aveva un costume intero, perfetto per lei. Si sciolse i
capelli e poi, dopo aver già messo i piedi nellacqua,
si voltò, e fece una linguaccia a Bruce, per poi
tuffarsi nellacqua limpida.
Tutti, scoppiarono a ridere, mentre Bruce
la guardava annichilito Certo che anche Evelyn
-
- Bruce, tutto credevamo di te meno che fossi un maniaco
sessuale! -
Nuove risate dopo la battuta di Patricia.
- Beh, le raggiungiamo o no? Lacqua sembra perfetta!
propose Becker, togliendosi la maglietta e
posandola accanto allasciugamano.
Gli altri ragazzi seguirono velocemente il
suo esempio. Così, nel giro di pochi secondi, stavano
per buttarsi tutti e sette in acqua. Benji si
accorse che le cinque ragazze rimaste rimanevano impalate
a guardarli Che fate, non venite? chiese
loro, guardandole stranito, attirando così lattenzione
dei compagni di squadra.
- Benji ha ragione, come mai non venite? chiese
Julian, fissando Amy, che arrossì violentemente, semi-nascondendosi
dietro Patricia.
- Veniamo subito, andate pure avanti voi! Sally,
meno imbarazzata delle altre, fece cenno ai ragazzi di
avviarsi. Loro annuirono, sempre più perplessi.
Sally rimase qualche istante a fissare la
schiena muscolosa e perfettamente scolpita di Mark, poi,
sentendosi osservata, si voltò verso le amiche
Beh???? Avete intenzione di passare le vacanze vestite di
tutto punto? le rimproverò ironicamente.
- Non scherzare! E una cosa seria!!! esclamò
Amy, sempre color pomodoro.
- Ok, ok, è una cosa seria
Però dovrete superarla
prima o poi, no? chiese, mentre iniziava a
slacciarsi i bottoni del vestito verde da spiaggia.
- Sally ha ragione! Che cè di male? Non è certo
la prima volta che veniamo qua in costume da bagno! -
- Ma Tricia
Allora le cose erano molto diverse
NOI eravamo diverse
E anche il rapporto che avevamo
con loro, era diverso
-
- Questo è vero però
Se non prendiamo il coraggio
a due mani, non supereremo mai i nostri blocchi
psicologici, Jen! si intromise Amily Io mi
vergogno tantissimo
Ed è ancora dire poco
Però
Bisogna superarlo, ecco. -
- Intanto il tuo Julian te lo sei squadrato per bene!
esclamò una voce beffarda alle loro spalle.
- Alex??? Ma che dici! Amily arrossì
ulteriormente
- Soprattutto: Alex, che ci fai fuori dallacqua? -
- Sal, sto facendo questo GRANDE sacrificio per voi perché,
carine, là state facendo la figura delle stupide!
esclamò, indicando doverano fermi i ragazzi
E comunque Amily non è la sola, vi ho viste
perfettamente! -
- Alex!!!!! -
- Mia sorella poi
-
- Alexandra! Kimberly la spinse, ed Alex ricadde
in acqua -
- Vuoi la guerra?-
- Rimangiati quello che hai detto! -
- Mai! -
- Visto e considerato che tu sei quella che si è
soffermata di più a guardare il tuo odiato
Benji, dovresti come minimo stare zitta! la
stuzzicò Sally.
- Ma che dici!!!!! e afferrò Sally per una mano
buttandola in acqua.
- Scema! Non mi ero ancora tolta il vestito! Prendi
questo! e le scaraventò unondata dacqua
addosso.
- Hey! Stai attenta a quel che fai, Gloucester!
urlò Alex divertita, rispondendo allattacco. Sally
fece appena in tempo a gettare sugli scogli il vestito,
che fu investita da unondata di spruzzi, che
bagnarono completamente anche Patricia.
- Wow, battaglia, cuginetta? esclamò questa,
togliendosi la maglietta e tuffandosi in acqua.
- Io direi di vendicarci di Alex! propose Amy, e
le altre due annuirono, seguendo le amiche in acqua.
- Nonononoooono! Cinque contro una non vale!!!! Non
scherziamo ragazze! ma fu travolta dagli spruzzi
alzati dalle amiche, che scoppiarono a ridere
irrefrenabilmente Così impari! -
- Ma come siete vendicative! Basta, vado a farmi una
bella nuotata! disse, allontanandosi nuotando a
rana.
- Vittoria! e Sally e Patty si scambiarono un
cinque.
- Sembra che si divertano commentò
Julian Ross, osservandole sorridendo. Era rimasto
indietro a guardare quello che facevano. Non aveva ben
capito perché si fossero rifiutate di entrare in acqua,
sul subito, però
Amily stava proprio bene in
bikini
Si pentì immediatamente del pensiero,
arrossendo violentemente.
- Julian, tutto bene? gli chiese
preoccupato, Oliver Atton.
- Eh? Sì Holly, sto bene. Non mi fa male stare nellacqua
se non mi muovo troppo cercò di scusarsi.
- Però vedere Amy in bikini non ti fa mica tanto bene,
eh? gli mormorò allorecchio Bruce, zompando
alle loro spalle e poggiando una mano sulla spalla di
entrambi gli amici E tu Holly, lavresti mai
detto che anche Patty sembra una ragazza? E niente male,
anche! -
- Bru - Bruce! Ma che cavolo stai dicendo!!!!
Holly si staccò dallamico, diventando color
gambero in volto.
- Aaaaahhh, ci scaldiamo, quindi ho visto giusto!!! -
- Non dire sciocchezze!!!! Holly era sempre più
agitato, e diede uno spintone a Bruce, che perse stabilità
e finì in acqua con la faccia.
- Che fai Bruce, bevi? gli domandò, allegra, la
voce di Patty. Lei ed Amy si avvicinarono ai ragazzi
sorridendo.
- MOLTO divertente Patty! Certo che per essere un maschio
stai proprio bene in quel due pezzi, eh? E si
ritrovò con una mano sulla testa che lo tratteneva sottacqua.
- Non essere cattiva, Bruce scherza. Lascialo tornare a
galla Tricia! la rimproverò Amy ridendo. Patty lo
lasciò andare, e Bruce rispuntò, sputando acqua.
- Sei proprio un
- ma fu interrotto dallarrivo
di Evelyn Dai Bruce, vieni! e se lo trascinò
via, prima che potesse dire qualcosa di sconveniente.
I quattro amici risero di cuore. Con Bruce
non si poteva di certo restare tristi!
- Andiamo a fare una nuotata?
propose Patricia sorridendo.
- No, grazie rispose Amily dolcemente. Preferiva
restare lì con Julian, e Patty lo capì immediatamente.
- Io invece vengo volentieri! Patty sorrise a
Holly, ed i due si allontanarono chiacchierando.
- Ci muoviamo un po? -
- Ok
- assentì Amy, arrossendo. Ora erano davvero
da soli Ma quando sei stanco me lo dici, promesso?
chiese, preoccupata. Avevano già avuto molte
emozioni, quel giorno, e Julian si era affaticato
abbastanza.
- Ok rispose semplicemente lui, prendendole la
mano sottacqua Ma non devi preoccuparti -
Lei sorrise felice Daccordo
Dopo qualche metro, Julian si fermò,
fissandola. Erano in una piccola baia formata da tre lati
di scogli, e gli amici erano scomparsi dalla vista.
- Cosa cè? -
Julian sorrise, e le accarezzò la guancia
dolcemente Sei bellissima mormorò,
guardandola negli occhi.
- Oh esclamò Amily, arrossendo, e
coprendosi il viso con le mani per la vergogna e lemozione.
- Ho detto qualcosa che non va? chiese,
guardandola preoccupato.
- No! esclamò, scoprendosi il volto E
che
ecco io
non
non me laspettavo
ecco -
Julian sorrise. La sua Amily
La sua
dolcissima Amily
Si chinò in avanti, e le diede un
delicato bacio sulla fronte.
- Ehm, Sally? Potrei parlarti un attimino?
-
- Che cè, Mark? -
- Puoi venire con me? -
Sally lo guardò esterrefatta, ma lo seguì
senza fiatare. Appena si furono allontanati un po,
Mark si fermò, guardandosi attorno, per vedere se
qualcuno li aveva seguiti.
Che cosavrà da dirmi di tanto
importante?
- Ho un problema! esordì il
ragazzo.
- Oh, e che genere di problema? -
- Me ne ero completamente dimenticato
Io non so
nuotare! -
Sally lo guardò stupita
Ecco, lo
sapeva, aveva appena fatto una figuraccia
Ci aveva
pensato un po prima di parlargliene e, daltronde,
non poteva certo dirlo agli altri
Se lavessero
saputo, sarebbe stata sicuramente la fine
Lavrebbero
preso in giro per una vita però
Forse meglio che
vedere unombra di delusione nei suoi grandi occhi
verdi.
- E come hai fatto a dimenticartelo?
chiese, perplessa.
- Allora non ti ha deluso? -
- Che tu ti sia dimenticato che
-
- No, che io non sappia
-
- Certo che no! Non dire sciocchezze! Perché dovrei
essere delusa? E normale! Non si impara di certo a
nuotare da soli! Non devi neanche pensarla una cosa del
genere, CAPITO? -
Sì, aveva capito. Sai per me
è la prima
volta che vengo al mare!
- Allora sono felice, che sia proprio questa la prima
volta -
- Perché? chiese, senza capire.
- Beh, perché la prima volta che sei entrato in acqua, cero
anchio -
Mark si fermò un istante a riflettere sul
significato delle sue parole
Cosa voleva dire?
Forse era meglio non preoccuparsene, se avesse iniziato a
pensare a quel genere di cose
Se avesse iniziato a
pensare a lei
- Andiamo un po più in là? -
- Eh? -
- Vuoi che ti insegni o no? -
- Certo! esclamò, risoluto, il ragazzo. Non aveva
mai davvero avuto un vero amico con cui confidarsi.
Certo, Ed e Danny erano suoi amici, ma per loro lui era
Mark, la Tigre. Non poteva aprirsi o
mostrarsi debole. Ma con Sally
Era diverso.
Nonostante fossero tanto diversi, e avessero vissuto
esperienze diverse
Lei lo capiva perfettamente,
come nessun altro avrebbe saputo fare. Sarebbe diventato
suo amico. Probabilmente ne valeva la pena, decise.
Eppure
Eppure non era del tutto quello che voleva,
anche se qualcosaltro, per lui, era impensabile.
- Non è stupendo? -
- Hai ragione, è bellissimo, qua si voltò, e non
la vide più per un paio di minuti. Poi, ad un tratto,
due mani gli coprirono gli occhi, e sentì una risata
cristallina alle sue spalle.
- Sono qui! esclamò, togliendogli le mani dagli
occhi e facendogliele scivolare attorno al collo e alle
spalle, abbracciandolo da dietro.
- Patty! Mi hai fatto venire uno spavento! esclamò,
e si allontanò da lei, sciogliendosi dallabbraccio,
andandosi a sedere su uno scoglio che fuoriusciva a fior
dacqua in mezzo al nulla.
Lei lo guardò per qualche istante con
disappunto. Cos era successo? Aveva forse
esagerato? Eppure pensava che
Forse era questo il
problema. Forse non doveva pensare proprio a nulla.
Probabilmente aveva completamente sbagliato. Non doveva
illudersi, dopo tutti quegli anni
Ma diavolo, che fai? Non è da te
demoralizzarti in questo modo!!!
Si diede una piccola botta in testa e si
sedette accanto al ragazzo, appoggiando il capo sulla sua
spalla. Automaticamente Holly, imbarazzato, si scostò,
spostandosi di quasi un metro da lei.
Allora, in fondo, il demoralizzarsi non centrava
molto.
- Cosa succede? chiese, tristemente.
- Eh? Nulla, perché? la guardò, perplesso.
Sembrava sincero. Purtroppo.
Ma lo è o lo fa?, si
chiese, spazientita.
- Ho freddo, io torno a riva disse
semplicemente, cercando di non essere troppo glaciale.
- Patty, asp
- ma la ragazza era già lontana.
Ma che ho fatto che non andava?
- Patricia, ma che hai? le chiese
preoccupata Kimberly, vedendola arrivare velocemente e
ancor più velocemente uscire dallacqua e dirigersi
verso casa dopo aver raccolto maglietta e asciugamano.
- NULLA! le rispose, quasi urlando, per poi
scomparire dentro la casa.
- Mamma mia, è proprio arrabbiata, eh? -
- Che Holly labbia fatta arrabbiare, Tom? -
- Mah Philip, non saprei
Temo di sì
Era a
nuotare con lui
- rispose il ragazzo, perplesso.
- Chissà cosa le ha fatto
Non lho mai vista
tanto arrabbiata -
- Allora sei molto fortunato, Philip intervenne
Kimberly Patricia
Beh, quando si arrabbia,
di solito la terra trema! Vero Jen? -
Jenny annuì, sorridendo Forse sarebbe meglio
andare a vedere cos ha!
- Ci vado io, Jen Amily, appena tornata con
Julian, aveva visto Patty sfrecciarle davanti. Aveva
subito capito che qualcosa non andava. Afferrò il suo
asciugamano e, sorridendo dolcemente a Julian, si diresse
verso casa.
- E meglio che esca anchio disse
Julian, afferrando laccappatoio e asciugandosi.
Sorrise, osservando Amy entrare in casa e voltarsi a
guardarlo per un istante, dalla vetrata. Come aveva fatto
a non stringerla prima tra le braccia? A non voler godere
ogni istante del suo sguardo dolce e dei suoi occhi
profondi
.. Cos era lui, senza di lei?
- Beh, visto che se ne occupa Amily, vi va
di fare unultima nuotata?
- Volentieri Kim! accettò immediatamente Tom.
- Io preferisco uscire, inizio ad aver freddo
E
poi, chi prepara la cena se no? -
- Vengo anchio disse Philip, uscendo dallacqua.
Kim sorrise Allora noi andiamo! e si
allontanò velocemente seguita da Tom, verso il largo.
- Cavoli, fa proprio freddo! Jen
cercò lasciugamano rabbrividendo.
- Cerchi questo? le chiese Philip, avvolgendola
con il panno bianco e abbracciandola.
- Grazie
- mormorò lei arrossendo. Philip sorrise,
e la strinse a sé, abbracciandola dolcemente. Jenny alzò
il capo per guardarlo negli occhi. Philip
-
mormorò con dolcezza, perdendosi nei suoi occhi scuri.
Cosa stava succedendo? Da quando, erano arrivati a quel
punto? Era vero, provava ancora imbarazzo ma
Cera
una sensazione di sottofondo molto diversa
Si appartenevano, ora. Era praticamente una certezza. Non
erano soltanto innamorati
Era qualcosa di più
- Sono felice che tu mi abbia chiesto di baciarti
sussurrò lui, scostandole una ciocca di capelli bagnati
dal volto.
Un po, era come se avesse intuito i suoi pensieri.
Jenny annuì E io sono felice di avertelo chiesto
- mormorò timidamente.
Philip le alzò dolcemente il mento con
una mano, e Jenny socchiuse gli occhi, aspettando. Lui la
guardò ancora qualche istante
Ogni volta che stava
con lei
si rendeva conto di essere infinitamente
fortunato
Si abbassò, e la baciò, con amore.
Kim si fermò a guardarli qualche minuto,
in distanza. Cosera quella che provava? Gelosia
forse? Sì, decisamente gelosia
Non era neppure la
prima volta
Kim si sofferma a guardare Alex e
Richard. Si stanno abbracciando. E normale, sono
migliori amici
Però
Il tramonto è calato. Domani si ripartirà. Lultimo
giorno
- Kim! -
- Henry! Dimmi, che cè? -
Henry si avvicina, e le appoggia una
mano sulla spalla Se vuoi, ti posso abbracciare,
Kim
Henry
Era un suo carissimo amico
Forse il suo più caro amico
A metà fra un
fratello e un amico
Si conoscevano
Da sempre
E avevano in comune di essere la metà debole di una
coppia di gemelli
Alex e Richard
Sapeva perfettamente che Henry era innamorato di lei, però
non ci dava peso. Era troppo importante per lei, per
darci peso.
E poi era arrivato Tom
Con Tom, era
tutto molto diverso
Forse perché si capivano alla
perfezione, ma entrambi dovevano scoprirsi,
perché non si conoscevano ancora
Non avevano
condiviso una vita assieme
Per quanto dieci anni
possano essere considerati una vita
Nessuno lavrebbe baciata. Perché,
allimprovviso, aveva tanta voglia di piangere? Non
aveva forse scelto lei che le cose fossero in quel modo?
Avrebbe potuto avere Pierre, volendo. O tornare da Henry
Lui glielaveva proposto, a modo suo, più di una
volta.
Ma allora?
- Kim, tutto bene? le chiese Tom,
posandole una mano sulla spalla. Lei si voltò, e lo
guardò per qualche istante tristemente. Poi sorrise
Sì, certo! Tutto benone! esclamò,
riprendendo nuotare.
Tom rimase a guardarla allontanarsi.
Sapeva che aveva mentito. Aveva uno sguardo triste. Aveva
notato come guardava Jenny e Philip.
Forse anche Kim aveva voglia
Di sentirsi amata?
Sicuramente
Ma allora perché non aveva scelto
qualcuno dei suoi tanti corteggiatori?
- Perché non mi interessano
Non
lo vedi? Non mi conoscono affatto! Sono interessati
soltanto al mio aspetto, e a nientaltro -
- Pierre ti conosce, però osserva lui, mentre
entrano nel loro palazzo di ritorno da scuola.
- Pierre
Lui
E un tipo troppo
particolare, per i miei gusti! E poi, anche se mi conosce
un po meglio degli altri, non credo sia interessato
solo a conoscermi, ecco
E poi è un farfallone, non
si può certo far affidamento su di lui, ti pare? -
Tom annuisce Come vuoi. Però a me Pierre
sembra simpatico
- Cosè, vuoi vedermi fidanzata per liberarti di
me? -
No
Solo per vederla felice
- Tom, non vieni? -
Lui sospirò, osservandola con dolcezza ma
mestamente Cosa devo fare con te, Kim?
- Sì, arrivo! esclamò, cercando
di accantonare quei pensieri e raggiungendola in due
bracciate.
- Cosè successo? -
- Nulla -
- Non mentire Patricia, ci conosciamo troppo bene perché
tu riesca a mentirmi ed io non me ne accorga. -
- Lo odio rispose semplicemente, sedendosi sul
letto ancora bagnata.
- Davvero un bellinizio! disse, ironica,
sedendosi accanto allamica Potrei sapere
almeno perché? E poi cambiati, o ti verrà una febbre
estiva! -
Patricia la guardò male, poi però si alzò
e prese dallarmadio il necessario per cambiarsi e
per farsi una doccia. Scomparì dietro la porta, ed Amily
la seguì, recuperando la propria roba.
- Tu fai la doccia ed io il bagno?
chiese, una volta entrata nellenorme bagno color
rosa antico.
- Certo rispose semplicemente laltra,
entrando nella doccia di vetro smaltato. Amily aprì lacqua
e la lasciò scorrere finché la vasca non fu piena e
ricoperta da un profumato strato di schiuma.
- Allora? chiese, immergendosi nellacqua
bollente.
- Allora non gliene frega nulla di me rispose laltra,
secca.
- Suvvia, non essere melodrammatica! Sicuramente esageri!
-
- Ecco io
Ho provato ad abbracciarlo e cose del
genere ma
. disse, frustrata.
Amily annuì, capiva perfettamente le
sensazioni che poteva provare lamica
Stare
tanti anni accanto ad una persona ma non ricevere nulla,
in cambio
- Ma Holly è fatto così, dovresti
saperlo! -
- Sì, certo
Però, dopo laltro giorno
pensavo che
-
- Dopo laltro giorno? Cosè successo, laltro
giorno? chiese maliziosa.
La testa di Patricia spuntò dalla doccia
assieme ad una mano armata di spugna.
- Non oserai mica
? -
- E invece sì! esclamò, ridendo, e le lanciò
addosso la spugna, che sollevò una piccola onda dacqua.
Amy si tolse il sapone dalla faccia, scotendo il capo con
disapprovazione. Poi si immerse per qualche istante
completamente del tepore profumato dellacqua.
Quando uscì, lamica era già lavata e vestita.
- Senti, secondo me non dovresti prenderla male
Se
vuoi davvero stare con lui, devi avere pazienza, dovevi
saperlo sin dallinizio! -
Patricia, che si stava spazzolando i
capelli nerissimi di fronte allo specchio, si voltò,
appoggiandosi con delicatezza al lavandino.
- Hai ragione ammise Ma
-
- Lo so
lo so
ma Tricia, che ci vuoi fare?
Holly è e Holly resterà! Non puoi aspettarti nulla di
più, da lui! -
- Io vorrei soltanto
- poi, esasperata, si voltò
di nuovo verso lo specchio Non so che cosa vorrei
Solo, non sentirmi così poco
adeguata, ecco -
Amily sorrise allamica. Non sei affatto poco
adeguata, forse è lui che non è adatto a te, ci hai mai
pensato?
- Spesso rispose lei, riprendendo a spazzolarsi i
capelli. Portava un corto vestito rosso semplice, da
spiaggia, le spalline incrociate che arrivavano, sul
dietro, fino alla fondo della schiena, scoperta, e sul
davanti si attaccavano al vestito con due bottoni a forma
di cuore.
- Però aggiunse Non sempre possiamo essere
adeguati, e, se siamo adeguati
Non sempre possiamo
stare assieme -
Si riferiva ad Alexander.
- Holly non è lui -
- Lo so
Lo so
- mormorò, sospirando e
appoggiando la spazzola su di un ripiano. Vado a
fare una passeggiata terminò, raccogliendo il
costume bagnato e avvicinandosi alla porta. Afferrò la
maniglia e, senza girarsi, le mormorò Grazie
- e uscì.
- Di nulla
- rispose, anche se lamica si era
ormai chiusa la porta alle spalle. Si immerse nuovamente
nellacqua calda
Socchiuse gli occhi, e pensò
al bacio sulla fronte di Julian e alle sue parole
- Sentiamo, che hai fatto a Patty?
chiese Bruce, infilandosi la maglietta bianca sopra i
pantaloni.
- Eh? chiese Holly, guardandolo senza capire
mentre si allacciava i jeans Cosa intendi? -
- Dai, lo sai benissimo, era furiosa!
- Uhm
Non saprei
- rispose il ragazzo,
cercando una maglia tra la propria roba.
- Non è che hai fatto qualcosa che lha
diciamo
irritata? si intromise Philip che,
appoggiato ad una sbarra del letto, aspettava gli amici
- Non saprei
- mormorò Holly, ritrovandosi a
riflettere su quello era successo quel pomeriggio.
- Secondo me è perché la ignori intervenne,
brutalmente Benjamin Price, appena rientrato in camera
dopo la doccia, mentre cercava qualcosa da mettersi al
posto dellasciugamano che portava in vita.
- Io non la ignoro affatto! rispose il ragazzo.
- Mah
Oggi ero poco distante e ho visto come ti
comportavi
- disse, allusivamente.
- Come si comportava? chiese, interessatissimo,
Bruce.
- Beh, Patty ha cercato di avvicinarsi a lui per
abbracciarlo, ma Holly se lè quasi data a gambe! -
- Ma non è affatto andata così! esclamò il
ragazzo, rosso in volto.
- Ah no? E allora comè andata? Bruce si
faceva insistente.
- Beh
- iniziò Holly, sempre più in imbarazzo
Patty si è avvicinata ma io
mi vergognavo
troppo così
ma non ho fatto proprio nulla di male!
-
- Ecco spiegato il mistero! E ovvio che si sia
arrabbiata! -
- Julian ha ragione, come minimo le devi chiedere scusa!
-
- Appunto, bravo Philip, su vai! E sii gentile con lei!
Devi cercare di essere tenero e gentile
Prenderla
per mano e tutte quelle cose lì
E magari farle
anche i complimenti, capito? così dicendo, Bruce
lo spinse per le spalle fuori dalla porta, richiudendola
appena Holly fu uscito.
- Mah
.- mormorò il ragazzo restando
a fissare la porta esterrefatto. Poi sentì la porta
della stanza accanto aprirsi e vide Patty uscirvi.
- Ah
ciao
- disse, imbarazzato.
- Ciao rispose lei, cercando di sorridergli
La cena dovrebbe essere pronta tra un quarto dora
venti minuti circa -
- Ok
- assentì lui.
Patty lo guardò per un istante, poi annuì,
passandogli accanto per scendere al piano di sotto.
- Aspetta! la bloccò lui, ancora
una volta senza ben sapere quel che faceva ti va
di andare a fare una passeggiata? -
Il sole stava tramontando, sul mare,
rendendolo color oro, mentre il cielo variava dalloro,
allarancio, al rosso
Era uno spettacolo
ammaliante, ma loro, quasi senza prestarci attenzione,
camminavano a passo veloce sulla sabbia, in silenzio,
senza guardarsi.
Ovviamente, era un modo per riconciliarsi, ma
Cera qualcosa che non andava. Certo, era stato
irritante, poche ore prima, fare la figura della scema
cercando di abbracciarlo, ma
Non era solo questo.
Amy aveva ragione, doveva esserci abituata. Era laria,
laria della casa. Holly non è lui.
Era vero, verissimo. Ma allora? Che il passato fosse
impossibile da dimenticare? E cosa doveva fare?
Avere pazienza?
No
Non ci riusciva, non più
Erano tre anni,
che aveva pazienza. Ed ora non era più di certo Patty.
Almeno non per quel che riguardava la pazienza
Voleva qualcosa
Di indescrivibile
Non lo
sapeva bene neppure lei
O forse, più semplicemente
Voleva sentirsi
finalmente amata
Aveva voglia di essere abbracciata
e coccolata
Era una cosa che le era mancata
moltissimo in quegli anni ed ora
Non riusciva più
a bloccarla
Alex
Alex era sempre così
affettuoso con lei
Ma perché tutto questo così di botto e
proprio ora?
Alzò lo sguardo, e lo voltò verso lacqua
dorata
Ora
Come allora
- Andiamo a fare una passeggiata? -
Faceva così male
Così male, essere
di nuovo lì, il vento, lo stesso vento, che le
smuoveva i capelli, gli stessi odori che le
arrivavano addosso
La stessa identica atmosfera
Il rumore delle onde
- E così bello qua
Non vorrei dovermene allontanare mai
-
- Potrebbe essere la nostra isola segreta -
Ho bisogno di te
Ora
Ora
.
Ti prego Holly
Ti prego
- Si sta bene anche senza Eric -
- Eric si sarebbe già annoiato-
- E avrebbe rotto le scatole a noi! -
- Già! risa
- Helena, invece
-
- Non parliamo di lei, non ora
Questo momento,
è solo nostro
-
Solo
Nostro
- Qualcosa non va? Sei pallida
-
- Qualcosa non va? Sei pallida
-
- No, sono solo un po
stanca
Ho nuotato troppo, per essere il primo giorno,
forse -
- Forse
Forse
Non dovremmo
farci questo
-
- Farci o farlo a loro? -
- Alex! Tu hai scelto Helena
- Io
Io amo te
-
- Sicura? chiese il ragazzo,
fermandosi e bloccando lamica posandole una mano
sulla spalla.
- Eh? chiese lei, un po stravolta.
- Senti io
Mi spiace se ho fatto qualcosa che non
andava, oggi, ma proprio non me ne sono accorto! -
- Mi spiace se ho fatto qualcosa che
non andava ma
Io
Non sapevo cosaltro
fare -
- Per favore, perdonami
Ti chiedo
scusa, davvero
Dimmi quello che devo fare, per
favore, perché, ecco io
lo sai, non so bene e..
sono totalmente
imbranato, ecco balbettò,
guardando il suolo e la sabbia che gli ricopriva i piedi
nudi
- Ma
nonostante tutto questo,
nonostante i miei errori siano irrimediabili
Io ti
amo -
- Patty? -
Era arrabbiata con lui? Eppure soprattutto
sembrava assente
I tuoi occhi
Oh, Alex, i tuoi
occhi
Perché siamo così terribilmente perfetti,
insieme?
Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?
Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?
No, ti prego, non avvicinarti, non baciarmi
Sobbalzò, al contatto con la pelle di lui.
- Patty! disse, unaltra
volta, stringendole la mano. Lei la lasciò di scatto,
come spaventata.
Eppure
Eppure perché è così
perfetto? Quando siamo vicini, quando sono con te
è perfetto
Perfetto
- Ellie-
- Mi avete tradito.
- Ellie
Holly le riprese la mano Che cosa
succede? Patty! Patricia!
Tuttad un tratto, si riprese
Come se si fosse risvegliata da un sogno, in cui era
imprigionata da quando aveva messo piede in quella casa
- Holly! -
- Che succede? Stai male? chiese il ragazzo,
preoccupato, appoggiando le mani sulle spalle di lei,
quasi a sorreggerla.
Ho come
Rivissuto dei momenti del passato
- No, è che
- si spostò in avanti appoggiando la
fronte sul petto di lui
Questa volta, lui non si ritirò neppure
involontariamente. Aveva voglia di tenerla stretta.
- E ora? -
- Ora va meglio mormorò, senza muoversi, come
cercasse di recuperare lequilibrio e il fiato
necessario per respirare liberamente. Va meglio
- ripetè, sorridendo fra sé Perché ceri
tu
Si rimise in piedi, e lui la lasciò, e rimasero a
guardarsi per qualche istante, poi sorrisero entrambi
E meglio tornare, sarà quasi ora di cena
Holly annuì, avviandosi verso casa.
Lei, rimase un istante indietro.
Addio
Ho una nuova vita,
ora
Anche se non dimenticherò mai
Vivrò
questa vita e non cercherò mai più di tornare indietro
- Holly! esclamò allimprovviso.
- Eh? chiese il ragazzo, sorpreso, voltandosi
verso di lei.
Patty affrettò il passo, e, velocemente
lo raggiunse. Si sporse in avanti, e gli scoccò un
dolcissimo bacio sulla guancia Grazie gli
sussurrò, poi proseguì verso casa.
Holly rimase sbigottito per qualche
istante, coprendosi la guancia con la mano. Poi, cercando
di vincere lemozione, la raggiunse e, dopo che le
ebbe posato una mano sulla spalla, si avviarono insieme
verso casa.
CONTINUA
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