Capitolo
1
La sveglia suonò, e Julian si alzò subito andò a
lavarsi si vestì e scese
a fare colazione. I suoi erano già in piedi e si
sorpresero un po' che Julian
fosse già in piedi, era sempre stato mattiniero ma mai
così.
- Buongiorno figliolo, come mai così mattiniero oggi?
Hai degli allenamenti?-
gli chiese il padre
- 'Giorno papà, no non ho allenamenti è solo che devo
uscire con Oliver
e non vorrei arrivare tardi-
- Hai fame Julian?- chiese la madre
- Sì molta- rispose
- Margot porta la colazione a Julian, per favore- disse
la madre
Julian si sedette e guardò fuori della finestra per
vedere che tempo faceva:
era soleggiato ma con molto vento.
- Cosa farete tu e Oliver?- chiese il padre
- Non so papà non abbiamo ancora deciso?Grazie Margot-
disse il ragazzo
vedendo che la cameriera gli aveva servito la colazione
- E' arrivata la sua rivista, signorino- aggiunse lei
- Dammela pure.-
Julian fece colazione e parlò un po' con i suoi
genitori, non avevano molte
occasioni di farlo: Suo padre era il presidente di
un'azienda molto importante
e quindi era sempre molto occupato; anche sua madre era
spesso occupata,
anche se non ai livelli del padre, in quanto era avvocato.
Stava finendo di bere una spremuta d'arancia quando iniziò
a sfogliare la
rivista che Margot gli aveva appena portato; la sfogliava
velocemente senza
soffermarsi sugli articoli, ma uno colpì molto la sua
attenzione Julian
si meravigliò molto lasciò cadere il bicchiere
mandandolo in frantumi. E
lui sbiancò.
- Julian?- chiese il padre
- Caro ti senti male?- domandò preoccupata sua madre.
Julian si riprese.
- Eh? Oh no no?io sto bene- disse il ragazzo
- Sicuro Julian?- gli chiese il padre
- Ma si certo! Sono solo rimasto molto colpito da un
articolo. Scusatemi
se vi ho fatto preoccupare. Sto bene davvero!- disse il
ragazzo sorridendo
loro.
Julian salì in camera mise il giornale nel primo
cassetto della scrivania
prese la giacca e uscì. Per tutto il tragitto penso a ciò
che aveva letto,
no non poteva essere vero lui non ci credeva, ma non
poteva fare a meno
di pensarci. "Adesso basta Julian, smettila di
pensare a quell'articolo,
o ti rovinerai la giornata e la rovinerai anche ad
Oliver?perciò ora basta
pensarci!" si disse fra se il ragazzo. Arrivato al
campo sportivo dove i
due ragazzi avevano appuntamento, Julian si accorse che
il suo amico era
già lì
- Ciao Oliver!- lo salutò lui
- Ciao Julian!- gli rispose l'altro agitando il braccio
destro
- E' molto che mi aspetti? Scusa il ritardo - si scusò
il capitano della
Mambo
- Non ti preoccupare sono appena arrivato pure io! Sai
Julian mi è venuta
un'idea su cosa possiamo fare oggi?Mark gioca una partita
perché non andiamo
a vederlo?- Propose Holly
- Buona idea!- Esclamò Julian.
Durante il tragitto i due ragazzi parlarono un po' di
tutto: del calcio,
delle rispettive famiglie, degli amici lontani(NDS Benji
e Tom)?Ma Holly
si accorse che nel amico qualcosa non andava, era come se
fosse preoccupato
per qualcosa?.ma forse si sbagliava?La partita, come era
normale aspettarsi,
la vinse la Toho ; era già forte da sola ma con Mark
diventava imbattibile.
Landers era un fuoriclasse.
- Ehi Holly, che ne dici di andarlo a trovare negli
spogliatoi e congratularci
con lui?- propose Julian.
- Ma si, perché no, è un po' che non lo vedo!- esclamò
l'altro
I due ragazzi si avviarono verso gli spogliatoi, ed
entrarono nella porta
dove c'era scritto Toho. Stranamente non si sentivano le
voci dei ragazzi.
- Permesso , c'è nessuno? Mark ci sei?- Chiese Oliver
Da dietro un armadietto sbucò il ragazzo che si stava
cambiando, era completamente
solo, i suoi compagni erano già usciti(Che velocità!).Li
riconobbe subito
- Ross, Hutton, ma che diavolo ci fate voi qui?- Chiese
Landers
- Noi, stavamo cercando il capitano della Toho, la
squadra vincitrice, tu
per caso lo conosci?- chiese sarcastico Julian
- Di un po' Ross per caso Price ti ha dato qualche
ripetizione di sarcasmo?-
gli rispose l'altro.
Holly scoppiò a ridere , non aveva mai visto i due amici
prendersi scherzosamente
in giro così, i due lo guardarono, poi scoppiarono a
ridere anche loro.
- A parte gli scherzi, Mark, congratulazioni.- disse
Julian tendendogli
la mano.
- Anche da parte mia.- aggiunse Holly
- Grazie ragazzi, però a dire il vero non è stata una
grande partita? gli
avversari erano scarsini- disse stringendo la mano prima
a uno poi all altro-
Le partite contro di voi sono molto più divertenti e
impegnative?quelle
si che sono sfide- aggiunse poi Mark. Holly e Julian
annuirono, contenti
del complimento di Mark?sapevano entrambi che era vero?.quando
giocavano
l'uno contro l'altro ci si doveva impegnare davvero?erano
tutti e tre dei
campioni?e non per nulla venivano sempre chiamati in
nazionale.
- Ragazzi che ne dite di andare a pranzo insieme, magari
a prenderci una
pizza?- propose Mark
- Holly tu che ne dici?- chiese Julian
- Per me non ci sono problemi- gli rispose l'amico
- Ok allora è tutto a posto, finisci di cambiarti Mark,
noi ti aspettiamo
fuori- Concluse Ross.
I tre andarono in una piccola pizzeria vicino allo
stadio?molto tranquilla
e lontano dagli obbiettivi dei giornalisti?o almeno
speravano? durante il
pasto i ragazzi parlarono del più e del meno. Mark e
Holly si accorsero
che Julian aveva qualcosa che non andava? infatti il
ragazzo pur partecipando
animatamente ai loro discorsi ogni tanto s'impensieriva,
ma non gli chiesero
nulla?ogni tanto al capitano della Mambo succedeva di
perdersi nei suoi
pensieri.
- Non è stata ancora resa pubblica la lista dei
convocati in nazionale?-
chiese Julian, ad un certo punto.
- No , ma lo faranno presto, vedrai- gli rispose Oliver.
- Scusate ragazzi ma di che diavolo avete paura? Noi
siamo dei campioni,
e lo sapete bene, vedrete che sicuramente ci prenderanno!-
disse Mark infine.
I due ragazzi annuirono sapevano che quanto aveva detto
Mark era la pura
e semplice verità: nessuno avrebbe messo in dubbio che
erano dei fuoriclasse.
Mark guardò l'ora e si rese conto che fra un po' avrebbe
avuto una riunione
con la squadra.
- Scusatemi ragazzi, ma ora devo proprio andare tra un
po' ho una riunione
con la squadra, e se arrivo tardi questa volta il mister
mi butterà davvero
fuori squadra!- disse Mark.
- Non ti preoccupare vai tranquillo, ci rivedremo, non ti
libererai di noi
tanto facilmente di noi!- gli disse Hutton.
- Già, noi siamo duri a morire Landers, !- concluse Ross
- Lo sospettavo, bè dovrò trovare un modo per farvi
fuori?.vedrò di ingaggiare
un sicario!-
I tre , per la seconda volta in quella giornata
scoppiarono a ridere , poi
si salutarono. Holly e Julian passarono il resto del
pomeriggio insieme
parlando del più e del meno, Holly disse a Julian che
aveva ancora qualche
partita da giocare Julian invece non ne aveva. I due
ragazzi si stavano
per salutare quando Holly decise di chiedere a Julian se
stava bene.
-Julian..?-
- Si, cosa c'è non va Oliver?-
- Questo dovrei chiedertelo io. Cosa c'è che non va
Julian?-
- Eh? Cosa vuoi dire? Non ti capisco- rispose Ross vago.
- Non fare finta di niente! Non sono un ingenuo Julian.
Mi sono accorto
che è tutto il giorno che qualcosa ti turba e non me ne
sono accorto solo
io ma anche Mark!- disse severo il capitano della New
Team.
Julian rimase spiazzato, non sapeva cosa fare?cosa
pensare. Ma una cosa
la sapeva: era fortunato ad avere amici simili, che si
preoccupavano di
lui, che si interessavano ai suoi problemi. Julian non
rispose, abbassò
lo sguardo e si voltò.
-Julian? July tutto ok? Scusami forse sono stato troppo?-
Ma il capitano
della Mambo non lo fece terminare
- No, non ti scusare Oliver, sono io che dovrei farlo vi
ho fatto preoccupare-
si girò verso l'amico e gli sorrise- ma state tranquilli
non ho niente-
era una bugia e Holly lo sapeva; gli appoggiò una mano
sulla spalla e disse:
- Ok, Julian, non sei obbligato a parlarmene, però sappi
che quando vorrai
farlo sai il mio numero di telefono e il mio indirizzo di
casa! Sarò felice
di ascoltarti! Ora però è tardi mia madre mi aspetta
per la cena. Ciao!-
e si avviò verso casa
- Hutton!- Gridò Ross
Oliver si voltò, stupito del fatto che Julian l'avesse
chiamato per cognome,
non l'aveva mai fatto.
- Si?- domandò
- Grazie!- fu tutto quello che l'amico riuscì a dirgli.
- Niente, Ciao Julian! Ah una cosa!-
- Dimmi-
- Non chiamarmi più Hutton?per gli amici mi chiamo Holly!
Non sopporto Mark
che mi chiama per cognome, a lui lo lascio fare, ma non
sopporterei che
un altro mi chiamasse per cognome!- disse Oliver
sorridendogli.
- Ok Ciao? Holly!-
Julian tornò a casa." Grazie Oliver sei un vero
amico"
Pensò il ragazzo tra se.
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