SHE
DID IT
Prima
parte
Lo aveva fatto. Glielaveva detto. Ancora non ci
credeva. E qual era stata la sua reazione? Lo aveva
sbattuto fuori di casa. Sapeva che non lavrebbe
presa bene ma non si aspettava una simile umiliazione.
Pensieri su pensieri martellavano la mente di Spike. Chi
lavrebbe mai detto..lui, William il Sanguinario,
terrore dei cinque continenti, messaggero di morte,
buttato lì, su quello straccio di letto aggiustato alla
buona in quella buia cripta, tormentato, angosciato,
innamorato della cacciatrice.
Della sua cacciatrice.
Forse non mi sono spiegato bene con lei, forse non
sono sembrato abbastanza serio
continuava a
ripetersi il vampiro in un lento processo di
autoconvinzione.
Andiamo..ma chi voglio prendere in giro, lei mi
odia ecco tutto, non mi apprezzerà mai.
In fondo anche lui sapeva che ci sarebbe stato solo un
vampiro nella vita di Buffy. E quello non era lui.
Prima di deprimermi del tutto sarebbe meglio
distrarmi un po, penso Spike accendendo la TV
e sprofondando nella sua poltrona. Ecco, sentiamo
che ha da dire quel manichino imbottito di trucco!
ridacchiò Spike sintonizzandosi sul TG della sera.
Subito la bella conduttrice tutta in ghingheri riversò
fiumi di notizie davanti alla telecamera: incidenti
aerei, sparatorie, fino a quella notizia.
Liberata finalmente la figlia dellavvocato
Burts che era stata rapita tre settimane fa. Passiamo
subito ad intervistare il poliziotto che scoperto il covo
dei sequestratori. Mentre quel giovane bellimbusto
si pavoneggiava davanti allobiettivo a Spike
tornarono in mente le parole della giornalista
la figlia dellavvocato che era stata rapita.
Rapita
No,non poteva farlo
.o forse si.
E se fosse stato quello lunico modo per convincerla
ad ascoltare ciò che provava?
Dawn, piccola, come ti senti ora?
Buffy accarezzò la testa di sua sorella scostandole
dolcemente i capelli dal viso.
Era di nuovo tristezza in casa Summers.
Avevano appena trovato una loro foto con Joyce, tutte e
tre insieme sdraiate su un bel praticello verde, il sole
che illuminava i loro volti già splendenti di felicità.
Buffy ricordava bene quel giorno, forse uno dei pochi che
le aveva regalato unillusione di quella vita
normale tanto sognata.
Tornando alla realtà si rivolse di nuovo a Dawn:
Ho chiamato Wendy, ha detto che verrà qui a farti
un po di compagnia..Sono certa che riuscirà a
tirarti su il morale... Si sedette accanto a lei.
Mi dispiace lasciarti sola proprio ora, ma Giles ha
scoperto nuove informazioni su Glory e ha organizzato una
riunione del gruppo
sai comè fatto
.
Non preoccuparti. So che devi impegnarti al massimo
per sconfiggere quella strega, ironizzò Dawn.
Non deludermi!. Buffy la salutò con un
sorriso carico daffetto e uscì richiudendosi la
porta alle spalle.
Il sole era ormai tramontato e loscurità avvolgeva
Sunnydale con le sue soffici braccia. Buffy si dirigeva
con passo svelto al Magic Box, immersa nelle sue
preoccupazioni.
Avrebbe voluto cedere, almeno per una volta, piangere
fiumi di lacrime
ma non poeva. Doveva essere forte.
La cacciatrice non poteva perdersi in sciocche crisi di
nervi.
Un rumore sinistro distolse Buffy dai suoi pensieri.
Vi avverto vampiri, non è il caso di attaccarmi
stasera. Ho tanta rabbia da sfogare che potreste beccarvi
tanti di quei calci e pugni quanti mai ne abbiate
ricevuti nella vostra non-vita. Quella battutina la
fece sentire meglio..ma sapeva di essere osservata.
Non fece nemmeno in tempo a voltarsi per fronteggiare il
suo presunto aggressore.
Una mano le chiuse sulla bocca un fazzoletto in una
solida presa. La cacciatrice si dimenò con tutte le sue
forze ma non riuscì a liberarsi.
Il cloroformio di cui era imbevuto il fazzoletto compì
in breve il suo dovere.
Buffy svenne.
Un intenso odore di muffa le solleticò il naso.
Lumidità era tanta che sembrava mancare lossigeno.
Fu questa la prima sensazione che Buffy provò non appena
sveglia. Sollevò e sbatté le palpebre quasi fossero
pesantissime.
Finalmente!.
Quella parola la costrinse ad accelerare il risveglio.
Conosceva quella voce.
Profonda, sensuale, suadente, un tono ironico di
rimprovero..
Spike.
Si guardò intorno: non era nella cripta e nemmeno nella
vecchia fabbrica
ma dove diavolo laveva
portata? Casse distrutte e impolverate sembravano
costituire lunico arredamento della stanza.
In pochi secondi il vampiro fu davanti a lei.
Credevo di aver esagerato col cloroformio!
Buffy fece per alzarsi, decisa ad assestargli un bel
pugno in pieno viso come ricompensa dello scherzetto che
le stava giocando, ma si accorse di avere braccia e gambe
saldamente legate alla sedia.
Lasciami andare o stavolta ti facci fuori sul serio
Cosè..vuoi farmi paura?Ebbene si.
Cacciatrice, ti lascerò andare, ma soltanto dopo averti
detto ciò che veramente provo per te.
Era questo che voleva fare. Chiarire con lei una volta
per sempre.
Buffy alzò gli occhi al cielo:
Oh mio Dio, ci risiamo! Mi sembrava di essermi
spiegata bene a riguardo! Spike io
No, così è fin troppo facile. Spike ti odio, ti
detesto, sei un assassino, bla bla bla
sputi la tua
sentenza e ti togli un peso dallo stomaco
non
funziona così, Buffy. Lasciami almeno
Smettila! lei stessa si stupì di aver
gridato tanto- tu non capisci. Non è una questione di
insensibilità. Un sentimento lo devi sentire crescere
dentro di te, deve offuscare i tuoi pensieri di giorno,
cullare i tuoi sogni di notte, deve avvolgerti in un
turbinio di struggenti sensazioni se solo guardi la
persona che ami negli occhi. Forse non ti piacerà
sentirlo, ma quando guardo nei tuoi non vedo amore, non
vedo affetto
.non vedo unanima.
In quale altro modo posso provarti che ti amo
davvero? Ho protetto la tua famiglia, ho combattuto Glory
al tuo fianco e come se non bastasse quando mi hanno
tolto quel maledetto chip dalla testa non ho nemmeno
pensato di poter fare del male a te, ai tuoi amici o a
qualsiasi essere umano, cosa significa questo per te?.
Lo sguardo di Buffy era quasi agghiacciante.
Va bene, ho capito, potrei parlare allinfinito
ma non ascolteresti nemmeno una mia parola, vero?! Tanto
vale
non finì la frase.
Il vampiro afferrò un coltello affilato e si diresse
verso di lei.
Buffy trasalì.
Con un colpo Spike tagliò di netto le corde.
Ecco, sei libera..libera di prendermi a pugni, di
torturarmi..non mi faresti più male di quanto non me ne
fai con le tue parole.
Buffy si spolverò i pantaloni e si avviò verso luscita
di quella strana cantina.
Ma poteva davvero andare via così?
Voltargli le spalle chiuderlo fuori dalla sua vita?
No, non ci riusciva
.ma perché?
Quel breve attimo desitazione le costò caro.
Si sentì afferrare bruscamente il braccio.
Spike la costrinse a voltarsi, a guardarlo.
Sono seriamente preoccupata,
disse Willow guardando per lennesima volta lorologio.
Ma dove si sarà cacciata?.
Vedrai che avrà avuto dei problemi con Dawn..deve
starle vicina in questo momento così difficile, le
disse Tara con fare rassicurante.
Non vorrei si fosse imbattuta in chissà quale
mostro assassino
.
Tranquilla Will! intervenne Xander con
naturalezza- se anche dovesse fronteggiare qualche nemico
credo proprio che se la caverà a meraviglia!
Insomma
..lei è la cacciatrice!
Ora erano occhi negli occhi.
Il vampiro e la cacciatrice.
Si fissarono per un lungo momento.
Poi Spike si chinò su di lei e le sfiorò le labbra con
le sue.
Era fatta. Forse con un dolcissimo bacio le avrebbe
dimostrato il suo amore.
Ma lei non la pensava così.
Con un destro Buffy allontanò Spike da sé.
Ho capito, è questo lunico modo per parlare
con te!,
le disse ironicamente prima di colpirla a sua volta.
Lottarono.
Lottarono senza sosta.
Lavevano già fatto altre, molte volte, ma ora era
diverso.
Buffy sembrava quasi combattere contro se stessa, come
per convincersi che veramente lui non contava niente per
lei.
Con uno di quei potenti calci alla supereroe scaraventò
Spike su uno dei cumuli di casse rotte agli angoli della
stanza.
Beh, spero che ora ti sia bast
.
Buffy non finì la frase.
Spike si irrigidì.
La cacciatrice aveva tralasciato un piccolo particolare:
quelle erano casse di legno.
Casse di legno rotte.
Uno spuntone di quelle maledettissime casse si era
conficcato nel cuore del vampiro.
E ci fu un attimo.
Un attimo per guardare ancora negli occhi la sua
cacciatrice.
Poi ci fu solo polvere.
Una nuvola di polvere che si sparse elegantemente sul
pavimento.
Laveva ucciso.
Era stata lei.
Senza che nemmeno se ne accorgesse due lacrime le
rigarono il viso bruciandole la pelle quasi fossero state
lingue di fuoco.
Le gambe le cedettero e le ginocchia colpirono il terreno
con un tonfo sordo.
Laveva ucciso.
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