Senza
di te...
2
Kaori
si lanciò verso la porta d'ingresso pronta a inseguire
Ryo e Katrina ma lo squillare improvviso del telefono la
obbligò a tornare sui suoi passi.
"Si, chi parla?" ruggì agguantando la cornetta.
"Kaori sono io... Ma che ti prende?"
"Niente Saeko, se ommetti il fatto che Ryo ha
pensato bene di portare a cena Katrina e che tu,
telefonando, mi hai impedito di fermarli."
"A cena?!" urlò Saeko assordando Kaori per
qualche secondo. "Bisogna che tu li trovi
IMMEDIATAMENTE: entro un'ora dovete trovarvi qui al
quartier generale, è importantissimo!"
"Perché? É forse successo qualcosa di grave?"
le chiese Kaori preoccupata.
"Dobbiamo temporeggiare con i terroristi... A tutti
i costi! Le ricerche della bomba sono ancora in alto mare
ed è probabile che solo la principessa sia in grado di
rimandare l'ultimatum: ne va della sicurezza nazionale...
Corri a cercarli!" ordinò Saeko prima di
riattaccare.
Kaori rimase per un attimo pietrificata... "Ryo è
uno scellerato: quando l'acchiappo..." grugnì
schizzando fuori di casa come se stesso andando
improvvisamente tutto a fuoco. Non solo fa gli occhi
dolci a Katrina, ma mi mette pure nei guai: che male ho
fatto per beccarmi un irresponsabile come lui? pensò
la ragazza fuori di sé dalla rabbia. "E ora? Che
razza di responsabiltà... La vita di non so quanti
innocenti è in pericolo e io non ho la più pallida idea
di dove cercarli!" esclamò ad alta voce mentre
entrava in macchina e azionava il comando di apertura
della saracinesca del garage. Forse però... pensò
tra sé prima di sfrecciar via sulla sua Panda color
smeraldo.
"Allora,
ti piace?"
"É un posto meraviglioso..." commentò Katrina
senza fiato mentre il maître controllava la
prenotazione fatta da Ryo all'ultimo momento.
L'elegante ristorante sorgeva nel bel mezzo di un parco
lussureggiante (e in Giappone ce ne sono ben pochi, NdB)
e gli splendidi giochi d'acqua delle svariate fontane
disposte tutt'intorno aggiungevano un tocco quasi magico
all'atmosfera.
"Ero sicuro che sarebbe stato di tuo gusto"
fece Ryo con un'inflessione dolce nella voce.
"É tanto tempo che non passo qualche ora
spensierata in tutta tranquillità" considerò
Katrina mentre un cameriere l'aiutava a prendere posto al
loro tavolo.
"É molto importante staccare la spina di tanto in
tanto: non è umano stare perennemente sotto tensione,
prima o poi si esplode."
"Quanta saggezza!" lo punzecchiò Katrina alla
vista dell'aria solenne dipinta sul volto del ragazzo,
solitamente più incline alle smorfie che ai discorsi
seri.
"Non prendermi in giro!" si lamentò lui
voltandosi di profilo per nascondere un leggero imbarazzo.
"Grazie Ryo" mormorò tutto d'un tratto Katrina
arrossendo lievemente.
"Di cosa?" il ragazzo sgranò gli occhi:
sembrava sinceramente stupito.
"Di tutto..." Katrina si sforzò di sostenere
il suo sguardo..."...con te mi sento al sicuro,
sempre protetta... senti Ryo, io..."
"Che possiamo offrire da bere ai Signori?"
L'elegante sommelier si era avvicinato senza che
neanche se ne accorgessero.
"Per l'aperitivo io opterei per un buon vino bianco:
vediamo vediamo..." fece Ryo mentre i suo occhi
scorrevano rapidi sulla carte. "Poi passeremo
al rosso, poi allo Champagne... Ci divertiremo un sacco
Katrina!" Le labbra di lui si curvarono in un
sorriso sornione che pian piano andò degenerando...
"Ho la ferma intenzione di farti visitare un posto
moooolto caratteristico di questa città..." Le sue
mani, come prive di autocontrollo, si stavano avvicinando
sempre di più al corpo della donna...
*BOOM!!!!* "Ryo non cambierai mai!!" urlò
Kaori dall'alto di un mega martello versione 100.000t.
"Kaori!" esclamò Katrina sbalordita. "Come
hai fatto a trovarci?"
"Facile: ho ripensato alla tua passione per la
natura e questo è il ristorante più 'verde' della città!"
Kaori gongolava dalla soddisfazione mentre con un piede
teneva la faccia di Ryo schiacciata a terra.
"Kaori..." bofonchiò lui sempre da sotto il
piede, "ti assicuro che non stavo facendo niente di
male..."
"Dipende dai punti di vista..." lo fulminò lei
con lo sguardo. "1°) sei il solito maniaco e
non posso permettere che Katrina resti sola con te. 2°)
dobbiamo correre al quartier generale della polizia perché
la situazione è molto grave."
"Perché diavolo non l'hai detto prima??"
sbraitò Ryo ristabilendosi all'istante e assumendo
un'aria preoccupata e tesa. "Cos'è successo
esattamente?"
"Saeko ha detto che Katrina deve assolutamente
parlare con i terroristi... Ma vi spiegherà tutto lei più
tardi, ora è meglio che ci sbrighiamo."
"L'ultimatum
resta, non posticiperemo la data per nessuna ragione.
Vogliamo il controllo di Sagara" furono le gelide
parole pronunciate da una voce metallica proveniente
dallo schermo di un computer portatile.
"Dobbiamo trovare un accordo!" implorò Katrina
per l'ennesima volta rivolta all'immagine volutamente
disturbata.
"Nessun compromesso principessa... o milioni di
persone moriranno."
"Ve ne prego!..."
"É inutile insistere" la fermò Ryo
poggiandole una mano sula spalla, "hanno interrotto
il collegamento."
"Oh no..." gemé Katrina prima di buttarsi fra
le braccia di lui.
Kaori provò un'acuta fitta di gelosia. Non m'importa,
non m'importa niente cercò inutilmente di
convincersi. "E ora che si fa?" chiese rivolta
a Saeko e al ministro della difesa in persona che sedeva
di fronte a loro.
"Dovremo fingere di essere disposti a scendere a
patti con loro: mi sembra sia l'unica possibilità che ci
rimane."
"E in che modo?" domandò Kaori.
"Gli faremo credere che la principessa è decisa a
consegnarsi spontaneamente per evitare una strage."
"É troppo pericoloso per Katrina, non ve lo posso
permettere!" tuonò Ryo. "Quella è gente
spietata, e sono sicuro che non esiteranno ad eliminarla
non appena ne avranno la possibilità."
La violenza delle sue parole colpì Kaori più di quanto
non l'avesse fatto il vedere Katrina abbracciata a lui.
"Ryo..." ma non fu che un sussurro, nessuno
avrebbe potuto udirla.
"La sorveglieremmo a distanza naturalmente, "
insisté l'uomo con fare sicuro, "e dubito che le
farebbero del male: è un ostaggio troppo prezioso per
loro."
"Ma non può averne la certezza: bisogna trovare la
bomba."
"E cosa crede che abbiamo cercato di fare in questi
quattro giorni? Non è facile rilevare la presenza di un
virus chiuso in un'ampolla ermetica, e comunque non
quanto lo sarebbe stato se si fosse trattato di una
testata nucleare: hanno studiato accuratamente -e fatto
in modo di prevenire- ogni nostro possibile contrattacco."
"Il Signor Ministro ha ragione Ryo" intervenne
Saeko cercando di ristabilre la calma, "quei pazzi
sanno il fatto loro. E poi bisogna dire che non hanno
nemmeno tentato di sfiorare la principessa da quando è
atterrata in Giappone."
"Potrebbe essere una tattica per farci sentire più
tranquilli: non significa che non le faranno del male una
volta che sarà in mano loro."
Come sembrano improvvisamente vicini quei due...
Kaori non riusciva a smettere di fissare Ryo e Katrina
che si trovava al suo fianco.
"É inutile rimuginare a vuoto: abbiamo ancora tre
giorni prima della scadenza fissata," il ministro
fece una pausa. "A questo punto principessa, le
consiglierei di tornare a casa e cercare di riposare un
po'. Noi naturalmente continueremo le ricerche e la
terremo al corrente di ogni sviluppo."
"La ringrazio infinitamente Signor Takada" (è
un nome che ho scelto a caso naturalmente! NdB)
"Buona notte principessa."
"Domani mattina passo a trovarvi" fece Saeko
chiudendosi alle spalle la porta dell'ufficio dal quale
erano appena usciti.
"A domani Saeko" fecero Kaori, Ryo e Katrina ad
una voce.
"Ho paura Ryo: non so cosa devo fare..." mormorò
Katrina stringendo il braccio del ragazzo mentre si
avvicinavano alla macchina.
"Non hai nulla da temere" la tranquillizzò lui
allegramente, "ci siamo noi a proteggerti. Giusto
Kaori?"
La ragazza confermò sforzandosi di sorridere.
"Ancora grazie Ryo..." disse Katrina alzandosi
in punta di piedi e baciandolo sulla guancia.
"WOW!!" esclamò lui coprendosi subito
la faccia in attesa che Kaori sferrasse un suo attacco.
Ma quest'ultima si era allontanata in direzione della
Panda che aveva guidato fin là seguendo la Mini di Ryo.
"Kaori??" la chiamò Ryo con stupore.
"Ci vediamo direttamente a casa" li salutò lei
prima di mettere in moto e partire.
"Kaori..." ripeté a bassa voce, sempre più
disorientato.
CONTINUA...
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