5° CAP.......
Alle pime luci dell'alba, sembrava che la città stesse
ancora dormendo tanto era la pace ed il silenzio. In
alcune case, le persone erano già pronte per andare a
lavoro, a breve la città si sarebbe svegliata.
Nelle case dei giocatori della nazionale, regnava la
calma, dormivano ancora. Dormivano un sonno tranquillo
tutti....tranne uno. In un piccolo appartamento, più
precisamente nella camera da letto...un uomo continuava a
rigirarsi nel letto....sembrava proprio che non riuscisse
a dormire. In verità nel suo sonno come scena di un film
ripresero i ricordi che tanto l'avevano segnato.
Stava sognando ancora, come del resto faceva nell'ultimo
periodo, la giornata di quel venerdì che aveva spazzato
via la sua vita. Quando si risvegliò di colpo.....tutto
sudato e spaventato....non voleva ricordare......ma era
più forte di lui......si mise le mani in faccia e ritornò
con la mente a quel periodo......
"Era morto tutto il suo futuro, la sua vita, quando
quel venerdì mattina, sul campo, davanti a migliaia di
tifosi, il suo migliore amico Cole, capitano della
squadra e vero ispiratore del gioco era caduto al suolo
quasi senza rumore, vittima, tutti credevano della
stanchezza o di un malessere momentaneo: lui era corso
subito da lui, Cole l'aveva rassicurato e la manager
della squadra, Sylvia, l'aveva accompagnato in infermeria
a sdraiarsi: si ricordava ancora il sorriso di Cole che
diceva -Tornerò presto fate il possibile, ok??-. Si
ricordava ancora lo sguardo preoccupato di Sylvia: lei,
un altro dei fantasmi del passato che lo torturavano e si
ripresentavano sempre davanti ai suoi occhi"
Tornò alla realtà....si tolse le mani dal viso....le
fissò per alcuni momenti.....strinse forte i pugni.....sentiva
i ricordi....tornare nella mente.....
"Lei quel giorno era più bella del solito, era
estate, portava una maglietta blu ed una gonna verde, e
stava divinamente. Com'era preoccupata per Cole: lui era
da sempre innamorato di lei, era come se fossero promessi
ormai da tempo, come se fossero stati sempre insieme: e
lui invece, era arrivato lì da un'altra città, aveva
subito conosciuto Sylvia, era stato un colpo di fulmine,
peccato che la ragazza non si fosse mai accorta di quanto
fosse importante per lui: lei vedeva Cole, sempre e solo
Cole, niente altro.
Lei per tutti era la ragazza di Cole ed lontano dal
centravanti della squadra, un tipo forte si diceva in
giro, che avrebbe sicuramente sfondato: nonostante tutto
voleva bene a Cole, era un punto fermo non soltanto nella
squadra ma anche nella vita. L'aveva sempre consolato,
capito, rassicurato: mai una volta avevano parlato di
Sylvia, ma entrambi sapevano cosa l'altro pensava. Così
quel giorno quando vide il suo migliore amico era davvero
in ansia per lui e il suo timore aumentava quando si
accorse che nonostante i minuti passassero lui non
tornava. La partita finì e Cole non era in campo. Steven
non poteva aspettare oltre e si diresse velocemente nello
spogliatoio, vicino all'entrata dell'infermeria una
figura femminile era in piedi che fissava il vuoto, lei
si girò di scatto e corse tra le sue braccia, lui non
capì nulla......."
Basta.....non voleva più ricordare....sentiva una forte
fitta al cuore......almeno per il momento era ora di
mettere da parte per i ricordi.....ora aveva un nuovo
motivo per continuare a vivere.....era l'allenatore della
nazionale, avrebbe portato quei ragazzi alla vittoria....ne
era certo.
Si alzò lentamente dal letto......la testa gli faceva
male....si ricordò di quello che gli era accaduto la
sera prima.....sorrise. Turner non si poteva definire un
uomo del tutto normale....era guasi sempre ubriaco....però
la sera precedente era riuscito a farlo sfogare.....
Entrò in bagno:
-Ora mi faccio una bella doccia.....una corsetta....e sarò
di nuovo pronto per la mia squadra-.
Aprì l'acqua, andò sotto la doccia. L'acqua accarezzava
tutto il suo corpo.....era un po dimagrito....ma aveva
ancora quel fisico che un tempo molti gli invidiavano.....i
capelli lungi neri.....arrivavano fin dopo le spalle.
Sporse la mano fuori dalla doccia e prese l'asciugamano,
se lo mise intorno alla vita....uscì dalla doccia mentre
i capelli ancora bagnati gli inumidivano ancora di più
la schiena.
Aprì la porta del bagno, si diresse lentamente verso
l'armadio....prese una t-shirt nera ed una tuta ginnica...tornò
verso il letto appoggiò gli abiti sul letto e si tolse
l'asciugamano.
Si rivestì con velocità, aveva intenzione di andare a
farsi una bella corsa....era sicuro che l'avrebbe aiutato
a schiarirsi le idee. Preparò una borsa con il cambio....quella
sarebbe stata una giornata molto pesante. Nel pomeriggio
avrebbero dovuto fare una partita di allenamento con una
squadra che in quel periodo andava veramente forte.....
Prese la borsa e si diresse verso l'uscita....quella
sarebbe stata una giornata veramente dura....non si
immaginava cosa lo aspettasse.....
In una stradina, non molto frequentata, anche per l'ora
mattiniera, si udivano un gruppetto di voci.....nettamente
maschili, confabulavano qualcosa tra loro. La sera prima
avevano notato lo strano comportamento di Benji, c'era
qualcosa di diverso in lui, qualcosa che non
comprendevano.....una cosa era certa.....Patty faceva
parte di questo suo cambiamento. Quindi di comune accordo
avevano deciso di andare a casa dell'amico....di sicuro
avrebbero capito qualcosa in più su quella faccenda....o
almeno speravano.
-Senti Bruce, ma tu sei sicuro di quello che dici?- disse
un incerto Alan
-Vi dico che è così....secondo me Patty e Benji.....si
insomma- rispose Bruce
-Io non ne sono molto convinto.....loro due assieme.....-
disse Diamond mentre si si passava la mano fra i capelli.
Continuarono per parecchio tempo quella discussione....ai
ragazzi sembrava strano quello che Bruce continuava ad
affermare, sapevano che Patty voleva bene ad Holly.....ed
allora com'era possibile che ora avesse cambiato bandiera
ed avesse deciso di essere devota a Benji....era strano,
troppo strano. Comunque avrebbero trovato presto la
risposta alle loro domande.....se questo era vero non
avrebbero potuto tenerlo nascosto per molto.
Senza neanche accorgersene si ritovarono di fronte alla
villa di Benji.....maestosa come sempre....ogni volta che
si trovavano di fronte a quell'immensa villa provavano
come un senso di gelosia nei confronti del ragazzo.
Accantonarono questi pensieri.
-Bob suona tu?- dissero i ragazzi indietreggiando di
qualche passo
-Eh...e perchè proprio io?- fece Denver
-Bè..ah...che dolore...- disse Bruce stringendosi la
mano destra
-Scusa.....potresti usare la sinistra....oppure anche
quella ti fa male- gli chiese Denver.
Bruce fece una risata forzata....mentre gli altri
compagni cercavano una scusa per convincere il compagno a
suonare. Notando il loro timore, capì subito che nessuno
di loro avrebbe suonato....e come dargli torto, quando
Benji si arrabbiava diventava una vera furia....aveva un
carattere molto difficile, ma fin da quando erano piccoli
lui era riuscito ad andarci daccordo....o almeno a non
farlo infuriare.
Si avvicinò molto lentamente al campanello, lo fissò
per alcuni secondi...era indeciso, aveva il dito a pochi
centrimeti dal pulsante....Il campanello suonò....era
stato lui....si, ma contro la sua volontà, infatti, era
stato spinto dai compagni.
Si girò come una furia, intorno a lui era come se si
fosse formato un campo di fuoco.....guardò i compagni
con uno sguardo impreciso, un misto di tutti i sentimenti
che fino a quel momento erano dentro di lui, non si
avventò su di loro, ma prese ad urlare come una furia:
-Ma che cavolo avete fatto?- gli ringiò addosso -Ma
siete per caso impazziti....e se per caso ha sentito?-
-Scusa ma non era quello il motivo per cui siamo qui?-
disse Diamond
-Stai zitto Paul.....al posto tuo mi vergognerei a
correre in mutande......-
-Ma Bob.....perchè ce l'hai con me?- insistette Paul.
Continuavano ad urlarsi contro a voce molto alta, sarebbe
stato molto strano se dopo quel casino Benji non si fosse
svegliato....ed infatti all'interno della villa, nella
stanza di Benji....
Il ragazzo aprì lentamente gli occhi.....la prima cosa
che vide fu il volto di Patty sdraiata accanto a lui,
aveva un volto così dolce, rilassato...non sembrava
neanche che la sera prima avesse avuto quel pianto
isterico, il suo viso si oscurò ancora una volta e un
nome gli venne in mente.....Holly.....le accarezzò una
guancia, quel gesto così dolce fece stampare nel viso
della giovane un dolce sorriso.....chissà cosa stava
pensando. Si distolse dal continuare a guardarla quando
sentì delle voci.....ecco cos'è che l'aveva svegliato......e
continuando così rischiava di svegliare anche lei.
Si alzò molto silenziosamente dal letto, si diresse alla
finestra....e con dovuta maestria, aprì la finestra
senza fare il minimo rumore. Guardò fuori e vide suoi
quattro compagni continuare ad urlare:
"Ma che cavolo stanno combinando" pensò tra se
il portiere.
Uno dei quattro ragazzi e più precisamente Alan, notò
una figura alla finestra, si intromise tra gli amici che
continuavano ad urlare e fece segno loro, con la mano, di
guardare nella direzione appena guardata da lui. Alzarono
il viso e videro la figura del loro amico:
-Hey......ciao Benji- disse Bruce urlando.
Banji fece segno con le mani di abbassare le voci, cosa
che risultò insolita ai ragazzi, nessuno aveva aperto la
porta di casa, anche se avevano suonato una sola volta,
questo per loro voleva dire che nessuno tranne il ragazzo
era in casa.
Gli fecero segno di scendere. Questa non ci voleva, cosa
potevano volere adesso....anche se non era intenzionato a
scendere, dovette farlo, sennò di sicuro si sarebbero
insospettiti. Chiuse la finestra e si diresse verso la
porta, diede un ultimo sguardo a Patty e si diresse fuori
dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle. Scese al
piano inferiore ed andò ad aprire la porta...socchiudendola.
Andò verso il cancello e lo aprì:
-Cosa siete venuti a fare?-
-Ma che modi che hai?- disse Bruce
-Bè forse questo lo dovrei dire io- rispose Price un po
scocciato -Stavo dormendo....e voi avete disturbato il
mio sonno!-
-Ancora....ma guarda che tra un'ora iniziano gli
allenamenti e quindi......anche lo spettacolo di Paul e
Mark!- disse sogghignando Bruce.
Quest'ultima affermazione fece tornare in mente a Benji
il perchè di quella ridicola sfida.....ormai non erano
più bambini....ma loro continuavano ancora a fare quelle
cretinate:
-Non mi interessano le vostre cavolate....ho di meglio da
fare-.
Rimasero sbalorditi dalle parole del ragazzo, non per il
tono con cui aveva pronunciato quelle parole....molte
volte si era rivolto a loro con quel tono di voce.....la
cosa che gli aveva presi alla sprovvista era quella sua
ultima affermazione -Ho di meglio da fare!-.....Da quando
in qua qualcosa veniva prima del calcio per Benji, e non
era proprio da lui non vedere la penosa figura che
avrebbe fatto Mark......Se non era così, allora si erano
fatti un'idea sbagliata su di lui, non avevano capito
niente......
-Scusate ma....ora dovrei prepararmi e sistemare alcune
cose....vi raggiungerò dopo....- disse cercando di
convincerli.
Anche se un po delusi di non aver scoperto niente, lo
salutarono e se ne andarono senza dire nulla.....
Rimase lì fuori finchè non vide sparire le loro figure.....gli
sembrava strano che si fossero arresi tanto facilmente...di
sicuro avevano qualcosa in mente. Gli era dispiaciuto
trattarli in quel modo....ma non voleva che scoprissero
chi fosse in casa con lui....Ne avrebbero sicuramente
parlato a tutti.....il primo di sicuro sarebbe stato
Bruce, lui non era tipo da tenersi le cose per se....aveva
il brutto vizio di spifferare qualsiasi segreto gli
veniva confidato...
Richiuse il cancello alle sue spalle, rientrò in casa e
mentre si apprestava a richiudere la porta notò una
figura scendere le scale:
-Che sonno....avrei dormito volentieri ancora un po....-
disse un'assonnata Patty
-Buongiorno.......- fece Benji avvicinandosi alla scala -Andiamo
a fare colazione....che ne dici?-
-Dico che accetto- disse sorridendogli.
Intanto, il campo da calcio era ancora vuoto.....nonostante
mancasse meno di un'ora all'inizio degli allenamenti, non
si vedeva ancora nessuno. In lontananza, però,
incominciarono ad udirsi delle voci, che via via si
stavano lentamente avvicinando:
-Dici sul serio...Julian-
-Certo Amy....oggi ci sarà da divertirsi- disse il
ragazzo sorridendole dolcemente.
Entrarono in campo, Amy si sedette in panchina, mentre
Julian cominciò a fare un po di riscaldamento. Negli
ultimi sei mesi non aveva più avuto problemi con il
cuore.....sembrava fosse tutto apposto, forse era dovuto
anche a quell'operazione che aveva subito......I medici
gli avevano detto che venendo operato, c'era il 50% di
possibilità che il cuore non gli facesse più quegli
scherzi. Lui, il Baronetto del calcio che non poteva
giocare per un'intera partita......ma il calcio era la
sua vita.
Quando aveva saputo che con quell'operazione non ci
sarebbero stati più problemi aveva accettato subito.....la
percentuale non era delle più alte.....ma lui aveva
insistito per sottoporvisi. All'inizio i genitori erano
contrari, non avrebbero voluto perdere il loro unico
figlio, tutto quello che avevano di più prezioso al
mondo. Ma avevano dovuto cedere di fronte alla decisione
del figlio, ormai era libero di fare le proprie scelte da
solo.....e così si era sottoposto a quell'operazione.
Aveva sempre avuto vicino a lui Amy.....per tutto il
tempo della convalescenza lei non lo aveva mai lasciato
da solo e lui ora voleva ripagarla in qualche modo....
Con questi pensieri per la testa non si accorse di un
pericolo che stava arrivando, un pallone ad altissima
velocità stava viaggiando verso di lui......Amy se ne
accorse:
-Juliannnnnnnnnnnnnn- riuscì a gridare.
Avrebbe potuto scansarlo, poi distinto fece un movimento
rotatorio e prese in pieno la palla con la gamba destra
rilanciandola lontano.
Si guardarono intorno, sia lui che Amy, ma non videro
nessuno. Da dove era arrivata quella palla e chi era
stato a lanciarla........
Fine
5° cap...........
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