Per Sempre
Capitolo 9

Il ritorno

 

La donna si destò dal suo sonno, accanto a lei c'era Noan e poco distanti i cadaveri di Ledoux e Verne.

"Mia signora vi siete ripresa…"

"Noan ma cosa fai ancora al primo stadio?"

"Non ho avuto il tempo di digievolvermi a causa di questi due stupidi, ma presto la mia trasformazione sarà completa."

"Hai mandato le guardie a recuperare mio figlio?"

"Sì mia signora."

"Bene fatto. Ordina loro di portarmi anche quella principessa …Nadia. Mi sembra giunto il momento di sacrificarla alla dea Notturnia."

"Credete che sia prudente fare un sacrificio con un essere giunta al terzo stadio?"

"Non preoccuparti…era scritto nel suo destino…se Raoul quella volta non fosse intervenuto la rivolta sarebbe stata sedata in pochi attimi."

"E' proprio necessario uccidere quella donna e farne poi bere il sangue alla padroncino? Non esiste un metodo migliore per cancellare i sentimenti del suo cuore?"

"Se ci fosse un altro metodo per eliminare i sentimenti per quell'essere insignificante dal cuore del mia bambino lo farei…non voglio che soffra come me."

"Nadia è diversa dalle altre…"

"Cosa ti fa credere che sia diversa da suo madre?! Lo sai meglio di me che donna arrogante e senza scrupoli fosse…disposta a sacrificare sua figlia per ottenere il potere assoluto ed pestare i sentimenti altrui senza pensarci due volte!"

"Non avreste dovuto provocarla!" L'accusò Noan.

"Mi aveva portato via la cosa che per me contasse di più al mondo…aveva condizionato tanto Raoul da convincerlo ad uccidere sangue del suo sangue!"

"Non dimenticate che Natasha gli ha salvato la vita donadogli le pietre."

"Solo per fare in modo che la sua bambina non restasse senza protezione…Era il destino di mio figlio restarle accanto fino a che i giochi non si fossero conclusi."

"Così è stato. Padrona ho avuto la possibilità di sondare l'animo del ragazzo e se voi farete del male alla principessa…lui non esiterà ad uccidevi!"

"Non temere Noan…ti avevo promesso che una volta che avessi raggiunto lo stadio di maturazione sufficiente ti avrei permesso di averlo solo per te…io mantengo le promesse." Disse iniziando a sogghignare malignamente al pensiero delle sofferenze che avrebbe inferto a Nadia.

Noan lasciò la stanza, il suo animo si trovava in uno stato confusionale mai provato prima, desiderava avere Chicco solo per sé, ma comprendeva anche che Nadia aveva un disperato bisogno di lui…cosa sarebbe successo il giorno in cui sarebbero stati costretti a dividersi? Ricordò quello che era successo alcuni secoli prima, quando ancora i terrestri vivevano sotto l'influenza atlantidea e non pensavano per conto proprio. Tutti a parte….

Elios era un giovane terrestre dai profondi occhi blu, Noan a detta di tutti sarebbe presto diventata sua moglie e la ragazza ne era intimamente felice perché il suo "dio sole" era amato e voluto da tutti. Fino al giorno in cui la principessa di Atlantide non tentò il suicidio gettandosi dalla torre…Da quel momento il comportamento di Elios verso di lei mutò in maniera così intensa da obbligarla ad indagare e fu così che una mattina seguendolo scoprì la verità…Lui un semplice terrestre ardiva e bramava le attenzioni della principessa che non lesinava certo nel concedersi…Una collera improvvisa la colse e impugnata la lancia dello stesso Elios appoggiata al muro la scagliò contro la principessa…anche in quel momento Elios la difese…la lancia lo trapassò da parte a parte inchiodandolo al muro della torre. Le ultime parole del ragazzo furono per la sua padrona: "Ovunque tu andrai io ti seguirò…sempre."

Noan dopo aver posto fine alla persona che amava tentò di togliersi la vita, ma la principessa lo impedì con questa maledizione: "Tu Noan, che con le tue stesse mani hai posto fine al tuo amore; vivrai in eterno con nell'animo il tormento datoti dal senso di colpa…fino al giorno in cui non riparerai a ciò che hai fatto! Io non potrò mai più stringere il mio Elios tra le braccia, ma non ti consentirò mai por fine hai tuoi tormenti con la morte che ti libererebbe dalla prigione del tormento e delle angoscie."

Lentamente Noan riuscì a lasciare da parte quel doloroso ricordo, ma il volto di chi aveva pronunciato quella sentenza non poteva scordarlo…colei che gli aveva impedito per secoli di morire e ottenere la pace eterna…lo stesso viso con gli stessi lineamenti…Nadia.

-Perché l'ami così disperatamente Chicco? Perché devo farti soffrire per soddisfare l'ordine della mia padrona? Se le disubbidissi sono convita che potrei morire, ma come potrei rinunciare alla persona che da secoli sto attendendo?- pensava mentre stancamente entrava nella camera della digievoluzione per passare al secondo stadio.


Nessuno riuscì a trattenere in ospedale Sansone, nonostante la ferita dopo una buona notte di sonno aveva ripreso le forze e da quando Marie, Gradis ed Ayton erano tornati a Dover non aveva intenzione di trattenersi oltre in quel posto.

"Sansone dove credi di poter andare?" chiese Hanson.

"Da Jean…dobbiamo comunicargli la sparizione di Noan e partire alla volta della cattedrale sommersa!"

"Ti rendi conto di quello che dici? Come cavolo facciamo a raggiungere un posto inabissato a più di ventimila metri sotto il livello del mare senza il Nautilus?"

"Mi credete davvero così sciocco?! Andiamo so bene che tu e Jean in questi tre anni avete progettato qualcosa di simile!"

"Ciò non significhi che possa funzionare…non abbiamo i mezzi per costruire un motore atomico od a controscomparsa!"

"Ci inventeremo qualcosa sul momento come abbiamo fatto sempre."

"Sei veramente cocciuto e poi…"

"Ora che altro c'è?" sbuffò l'amico.

"Non posso lasciare la Hanson Car's Technology senza una persona responsabile che sappia gestire gli affari. Se ce ne anche noi il lavoro di questi anni va in fumo!"

"Quindi da questo tuo discorso capisco che non verrai con noi."

"Non posso gettare all'aria il mio lavoro per l'ennesima volta…gli affari vanno bene! Inoltre sono troppo vecchio per questo genere di cose…non ce la farei a sopportare tutto nuovamente! E nemmeno tu!"

"Io non lascerò che facciano del male a quei due ragazzi…fai come credi, ma io li aiuterò!"

"Se poi ti succede qualcosa che racconto a Marie?"

"Semplicemente la verità."

"Sansone non voglio che tu vada! Ho bisogno di te in fabbrica."

"Quei ragazzi hanno bisogno di me!"

"Se te ne vai adesso puoi fare a meno di tornare! Testardo e cocciuto che non sei altro." Gridò alla fine esasperato.

Sansone sorrise, sapeva che Hanson parlava in quel modo perché era preoccupato per lui.

"Ho promesso a Nemo di vegliare sul suo pupillo e la figlia prima che morisse…non possiamo dimenticare quello che lui a fatto per tutti noi…Sacrificare la mia vita è il minimo. Lui confidava molto in Jean e Nadia ed anche io sono convinto che torneremo sani e salvi."

I due amici si abbracciarono e versarono qualche lacrima, Sansone comprendeva bene i sentimenti di Hanson infondo quella ditta era tutto per il vecchio amico di tante scorribande ed Hanson capiva Sansone proteggere Jean e Nadia era sempre stato un compito che si erano divisi, ma che l'altro aveva preso più a cuore.

"Sta attento." Bisbigliò quando l'amico si chiuse la porta alle spalle.

Cosa accadrà ora?

Chi incontrerà Sansone a Le Havre?

Nel decimo capitolo: Due sconosciuti alla porta

L'EMOZIONE CONTINUA!!!