Per
Sempre Soli
La spada si levò per abbattersi sul bambino Il boia portava una maschera con un sorriso stampato sul viso E poi la spada scese inesorabile verso quel bimbo inerme Un grido Sangue "Jean!!!!" gridò lacerando il silenzio della casa. Il ragazzo stava lavorando al piano inferiore quando attirato dall'urlo di Nadia, salì velocemente le scale e in pochi istanti si ritrovò a stringere tra le braccia l'amica terrorizzata. "Calmati adesso. Sono vicino a te." "Ho avuto paura c'era del sangue e una spada poi un bambino!" piangeva abbracciata a lui. "E' stato solo un incubo " mentre cercava di consolarla altri pensieri gli passavano per la testa, pensava a quel morbido corpo premuto contro il suo, pensava a quelle labbra sensuali, ma si costrinse a resistere e cacciò quelle sensazioni dalla mente o almeno ci tentava. Poi Nadia prese a baciargli la fronte, le guancia, il naso ed infine la bocca quanto aveva desiderato quel momento e di provare nuovamente quella sensazione così intensa e profonda, ma allo stesso tempo così diversa da tre anni prima. "Tienimi stretta non lasciarmi." Sussurrò. Jean si sdraiò accanto a Nadia tenendole la mano, ma lei aveva un disperato bisogno di un contatto fisico con lui e appoggiò la testa sul suo petto. "Ora stai tranquilla." "Jean credi veramente che dovremmo tornare alla cattedrale sommersa?" "Purtroppo non abbiamo scelta. Io devo sapere perché la mummia di tua madre si trovava a bordo dell'Elise le Havre se per caso i nostri genitori si conoscevano non posso lasciare senza risposta queste domande, capisci?" "Lo so. Mi spiace coinvolgerti ancora nei miei guai Ho bisogno di aiuto per fermare Verne e Ledoux non possono permettere che scoprano altre cose sul mio passato." "Non preoccuparti. Rilassati e riposa." "Sei proprio un bravo ragazzo ne conosco pochi di così stupidi." Disse scostandosi bruscamente da lui. "Si può sapere cosa ti ho fatto stavolta?!" "E' quello che non hai fatto somaro!" "Nadia come fai a pensare che io possa approfittare del momento di crisi che stai passando?" "Non sono in crisi. Ho solo bisogno di sapere se tu sei disposto ad iniziare qualcosa di serio con me andare fino in fondo." "No mi spiace." Nadia era senza parole, l'ultima cosa che si sarebbe aspettata da lui era un rifiuto, aveva sempre pensato di avere il suo affetto incondizionato e quel bacio "Capisco." "Ascoltami Nadia sarebbe fantastico poter nuovamente vivere insieme, ma io desidero poterti dare la felicità che meriti essere un uomo degno di poterti stare vicino, fornirti la sicurezza della quale hai bisogno Ora non posso darti tutto questo." "Jean " sorrise sporgendosi a baciarlo. "Ora è meglio tu riposi. Se resto ancora qui non so per quanto tempo riuscirò a controllarmi." Si guardarono e cominciarono a ridere rossi per l'imbarazzo. "Buona Notte." "Ci vediamo domani." Disse scendendo le scale. Solo quando lui chiuse la porta alle sue spalle Nadia tirò con rabbia il cuscino contro la parete davanti a lei: "Ma come diavolo faceva ad essere un così bravo ragazzo da reprimere anche le pulsioni più ovvie?" In realtà Jean si dava del perfetto idiota per aver buttato al vento una occasione che forse non si sarebbe mai ripetuta, ma qualcosa dentro di lui gli aveva impedito di seguire il suo primo istinto non era il momento adatto. Oppure si trattava solo del fatto di non averle detto nulla dell'altra donna con la quale aveva avuto una relazione durate quei tre anni? Con che cavolo di coraggio avrebbe potuto parlargli di lei in quel momento? Improvvisamente sentì un rumore alle sue spalle si voltò di scatto; Nadia era in piedi davanti a lui con indosso solo una camicia, non sembrava disposta a mollare la presa a quanto pareva. Jean deglutì cominciando a sudare freddo, mentre la ragazza con le movenze di una gattina si avvicinava pericolosamente a lui. Ormai era in trappola tra le spire di Nadia che si facevano sempre più strette. "Nadia si può sapere che " non gli fu possibile terminare la frase, quando le labbra di Nadia si posarono sulle sue. Infine nonostante i buoni propositi non riuscì più a rifiutare le attenzioni di lei. "Finalmente ti sei deciso." Gli sussurrò mentre le mani del ragazzo si stavano infilando sotto la camincia. TOC TOC la porta Qualcuno si trovava fuori della casa e stava bussando da parecchio e con insistenza senza ottenere una risposta se ne accorsero solo in quel momento. "Chi diavolo rompe le scatole proprio adesso?!" borbottò Nadia correndo a vestirsi. "Se si tratta di uno del trio questa volta lo faccio secco!" pensò Jean aprendo la porta.
CHI AVRA' INTERROTTO I NOSTRI EROI NEL MOMENTO MENO OPPORTUNO? NEL CAPITOLO 9: Il ritorno L'EMOZIONE CONTINUA!!!!
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